Si vocifera che quest’anno Babbo Natale anticiperá la consegna dei regali agli Italiani. La nuova data sembrerebbe essere quella del 5 Marzo giorno in cui (forse) si capirá chi (forse) andrá a gestire (forse) l’Italia.
La brutta notizia é che il 5 Marzo sará anche il giorno in cui dovremmo comunicare agli Itaiani che Babbo Natale non esiste e come capita ad ogni bambino la delusione sará forte. Sono sicuro che una grossa fetta degli Italiani é giá cosciente dell’imminente delusione ma credo sia meglio dare comunque un’occhiata alle promesse elettorali evitando che qualcuno possa ancora credere nell’arrivo di qualcosa di nuovo e diverso dal tumultuoso passato.
Prima dei numeri faccio una piccola premessa. La premessa si chiama Carlo Cottarelli, adesso a capo dell’Osservatorio sui conti Pubblici Italiani e con un Curriculum di tutto rilievo. Cottarelli era stato ingaggiato dal Governo Letta per occuparsi della spending review ovvero la riorganizzazione della Spesa (inefficiente) Pubblica. Il suo lavoro aveva portato alla redazione di un dettagliato report che andava a riorganizzare ed efficientare la spesa pubblica in maniera molto dettagliata. Insomma un lavoro di qualitá che rappresentava un’utilissima guida per chi fosse veramente interessato a ridurre la spesa pubblica.
Proprio per questo motivo infatti la sua spending review NON é mai stata applicata da nessun Governo. Cottarelli lascia il suo posto durante il governo Renzi giusto a dimostrazione che fra il dire e il fare la distanza é sempre troppo grande in particolare quando si parla di ridurre la spesa pubblica. Ad oggi nessuno ha mai provato ad applicare i suoi risparmi e sembra che nessuno abbia la benché minima intenzione di agire sulla spesa in maniera concreta nel prossimo futuro.
A capo dell’Osservatorio sui conti Pubblici Cottarelli ha redatto delle semplici analisi su quelli che sono i costi dei programmi elettorali proposti dai diversi schieramenti. Cottarelli ha messo in fila l’aumento delle entrate con l’aumento delle uscite per capire quale é il reale impatto sui conti pubblici dei diversi programmi.
Quello che emerge (ma non stupisce) é il fatto che nessuno degli schieramenti ha un programma credibile economicamente. Nessuno degli schieramenti presenta proposte che in qualche modo sono coperte economicamente da altrettanti tagli di spesa. In pratica l’analisi di Cottarelli ci fa capire quanto i diversi programmi elettorali NON siano applicabili per limiti di bilancio. L’unica eccezione va fatta per il movimento di Emma Bonino che presenta un costo del programma molto ridotto e un buon bilanciamento fra spese e coperture.
Di seguito i dettagli dei diversi programmi (Fonte Osservatorio sui Conti Pubblici). Tutti i costi rappresentati nelle seguenti tabelle si riferiscono ad una proiezione a 5 anni dei diversi programmi. In pratica é la fotografia sul lungo periodo degli effetti dei diversi programmi.
PD
Il programma prevede un incremento del debito di circa 39 Miliardi. Le nuove spese e Tagli di tasse sono in linea con l’operato di Renzi degli ultimi anni ovvero una certa presenza di spesa poco produttiva e una completa assenza della benché minima revisione di spesa. I vari Bonus, come si é visto negli scorsi anni, non hanno portato quell’aumento di PIL ipotizzato. Nonostante questo continua ad esserci una certa insistenza in questa tipologia di “regali” elettorali quali 80Euro, Bonus per giovani etc. Vengono finalmente considerati alcuni tagli alle tasse per le aziende ma considerando il costo annuale di 39 Miliardi senza adeguate coperture le promesse risultano difficili da mantenere. Dettagli e commenti piú approfonditi sul modello economico del programma PD li trovate qui.
Il Programma del Centro Destra prevede una mancanza di coperture pari a ben 54 Miliardi. Questo sarebbe il costo da coprire annualmente (o almeno al 5o anno). La cifra é considerevole e fa capire quanto il programma non sia praticamente fattibile. Nel merito delle proposte si puó notare il solito stampo Berlusconiano con la promessa di cancellazione di una grossa parte della tassazione cosa peró mai avvenuta almeno nei suoi precedenti 4 governi. Considerate le peggiori condizioni economiche e di bilancio del nostro paese mi permetto di dubitare. Interessante notare quanto vengono a costare assieme la Flat tax e la brutta copia del Reddito di cittadinanza del M5S, ovvero ben 87 Miliardi. Il famoso cavallo di battaglia di Slavini sull’eliminazione della Riforma Fornero invece porta un costo aggiuntivo di ben 21 miliardi senza considerare l’effetto nel lunghissimo periodo.
Anche il Centro Destra quindi punta sull’effetto Babbo Natale ma con qualche rischio in piú. Sarebbe interessante capire cosa si intende col “Piano Marshal per l’Africa” ma la mia curiositá ha dei limiti che non si trovano nel campo della fantapolitica.
Dettagli e commenti piú approfonditi sul modello economico del programma di Centro Destra li trovate qui.
M5S
Il M5S é il programma piú costoso fra i diversi schieramenti. La differenza fra misure espansive e coperture raggiunge i 64 Miliardi di Euro. Una cifra ragguardevole ma che in fondo non stupisce. Sin dalla sua apparizione il M5S ha sempre basato le sue volontá su incrementi di spesa senza adeguate coperture. Nonostante abbiano sempre insistito sul fatto che il taglio degli sprechi avrebbe permesso gli incrementi di spesa nella realtá non esistono coperture adeguate per le loro idee. Il M5S si é sempre (e correttamente) battuto per il taglio dei provilegi della classe politica ma ne ha fatto un’ossessione tale da farla sembrare la copertura di ogni spesa. Se nello specifico guardiamo i conti dell’osservatorio vediamo come i cosiddetti tagli agli sprechi contano per 4,8 Miliardi. Cifra non piccola per caritá ma che da sola non sposta il bilancio negativo.
Dettagli e commenti piú approfonditi sul modello economico del programma del M5S li trovate qui.
Un piccolo particolare mi fa riflettere sulla serietá del programma. La sicurezza é sicuramente un aspetto importante nonostante il numero di crimini é in diminuzione da anni. Se un partito offre un aumento del numero di Agenti viene ovviamente considerato positivo da molte persone che ad oggi hanno invece la percezione di un aumento del crimine causa fattori esterni misti all’incremento del fenomeno migratorio. Non reputo mai negativo un incremento della sicurezza pubblica ma dubito sul fatto che questo possa essere raggiunto grazie all’aumento delle unitá. Lo dico perché nella sua spending review Cottarelli aveva analizzato anche l’aspetto “Forze di Polizia” ed evidenziava questo grafico.
Vivo in Germania e vi assicuro che la sicurezza esiste e la presenza su strada massiccia. La Polizia inoltre ricopre e quindi ingloba altre funzioni come quella dei Vigili Urbani. Nonostante questo la Germania ha un numero di agenti per 100K abitanti nettamente piú basso pari a -40%. Forse prima di incrementare le unitá ci sarebbe bisogno di ottimizzarne l’utilizzo dell’esistente direi. (Spending Review Cottarelli)
+Europa
Il Partito della Bonino si mette in evidenza per un ottimo bilancio che prevede una negativitá di soli 3Miliardi. Rispetto alle cifre appena viste suona come oro colato. Senza entrare nel merito delle varie proposte é sempre difficile valutare cosa nello specifico sottintendano tutte le diverse voci. In ogni caso almeno lo sforzo di provare a far tornare i conti a livello di programma é piú che lodevole considerato che tutti gli altri schieramenti non risultano credibili giá dai programmi. 3 Miliardi di nuove entrate per la legalizzazione della cannabis mi sembrano un pó eccessivi nonostante mi veda d’accordo sulla proposta in se. Intendo: 3 miliardi sono importanti sul totale ma se risultano irraggiungibili in un paese come l’Italia allora anche i conti di conseguenza perdono di certezza.
Impatti sul Debito Pubblico
Questa purtroppo un’altra nota dolente. Il fattore indebitamento conta molto ed é forse uno degli aspetti su cui bisogna avere una certa attenzione. Nessuno degli schieramenti lo ha mai menzionato nelle loro proposte nonostante sia un fattore molto importante per la stabilitá globale del sistema Italia. Possiamo anche non considerarlo ma sará prima o poi lui a dettare le nostre possibilitá di spesa. Se non risultiamo credibili nei conti ci tocca aumentare le nostre giá altissime fette di pagamenti degli interessi bloccando qualunque tentativo di investimento/taglio delle entrate. Di seguito tutti i grafici che non hanno bisogno di commenti per la loro disarmante schiettezza.
La cosa che fa riflettere é la promessa di tutti schieramenti di diminuire il debito (linea Blu) senza nemmeno rendersi conto che i loro programmi ne evidenziano un pericoloso aumento. Ma sí sa che economia e matematica non servono in Italia, noi abbiamo la filosofia di pancia.
Primo appuntamento con i commenti alla campagna elettorale 2018 che ci porterá dritti verso il fatidico 4 Marzo giorno in cui gli Italiani dopo tanti anni saranno chiamati a votare per il nuovo Parlamento.
Come tutte le Campagne elettorali la distanza fra promesse e realtá é sempre consistente ma nel caso di queste politiche ho l’impressione che stiamo toccando il fondo della politica Italiana.
Ad oggi (Gennaio) nessuno schieramento politico ha seriamente proposto un programma di governo ma tutti si limitano alla trovata del giorno. Fra abrogazione di tasse e sovvenzioni varie come sempre é una campagna elettorale all’insegna della spesa pubblica. Come se quella che abbiamo giá non bastasse.
In questo primo post dedicato alle promesse elettorali cerco di mettere in fila le proposte dei vari schieramenti (ad oggi) cercando a grandi linee di valorizzare i costi delle diverse proposte.
Il costo é il primo parametro che puó aiutare a capire quanto fattibile puó essere una proposta elettorale rispetto ad un’altra, in questo particolare momento che vede i conti Italiani in rosso senza grossa flessibilitá di spesa.
Prima di iniziare la lista delle proposte finora avanzate dai diversi schieramenti é il caso di mettere qualche numero di partenza del sistema Italia, giusto per aiutare la comprensione delle proposte descritte di seguito:
Prodotto Interno Lordo (PIL): 1600 Miliardi di Euro nel 2017.
Debito Pubblico: 2200 Miliardi di Euro nel 2017
Debito Pubblico/PIL: 133% del PIL nel 2017
Spesa Pubblica: 830 Miliardi nel 2017
Deficit/PIL: 2.1% nel 2017 ovvero 34 Miliardi circa
L’ultimo parametro Deficit sul PIL é molto importante perché fissa la possibilitá di spesa rispetto alle entrate (PIL) di uno stato. Per il cosiddetto Patto di Stabilitá della commissione Europea ogni stato non puó avere un Deficit maggiore del 3% quindi possiamo calcolare quanti miliardi di spesa una manovra economica puó avere come limite massimo.
Se consideriamo i 1600 Miliardi di PIL il 3% vuol dire circa 48 Miliardi massimi di deficit. Ricordiamo che sul deficit intervengono sia la classica Spesa pubblica che la Spesa per Interessi ovvero quello che l’Italia deve pagare di interessi sui propri titoli di Stato che usiamo per finanziarci.
Perché specifico questo parametro?
Attualmente alcuni Titoli di Stato hanno un interesse con valore negativo. Ció vuol dire che l’Italia non dovrá pagare praticamente interessi per quei titoli ma ci ricordiamo come al tempo della crisi gli interessi erano schizzati a livelli altissimi impattando il Deficit e la possibilitá di spesa dell’Italia.
Attualmente gli interessi sui Titoli di Stato sono bassi non perché il mercato pensa che l’Italia sia un paese sicuro al pari della Germania ma perché siamo sotto il cosiddetto Quantitative Easing della Banca Centrale Europea. Siamo in un periodo di espansione monetaria che porta ad interessi bassi. In pratica quasi tutti i titoli di Stato Italiani sono acquistati dalla BCE che fa una spesa miliardaria ogni mese su tutti i paesi della comunitá riducendone la quantitá nel mercato e quindi i rischi di interessi troppo alti dovuti alla negoziazione libera. In pratica l’Italia é sotto uno scudo di protezione della Banca Centrale che evita un alzarsi degli interessi dovute alle normali logiche di mercato che darebbero l’Italia come paese meno affidabile di altri.
Il QE si fermará molto probabilmente nel 2018/19 lasciando i Titoli di Stato al pieno controllo del mercato senza protezione della BCE. É facile aspettarsi un aumento degli interessi, quindi della Spesa Pubblica, quindi il Deficit potrebbe salire solo per interessi senza nemmeno toccare le spese. Non cambiando il limite del 3% vorrebbe dire che si ridurrebbe la possibilitá di spesa o si dovrebbero inevitabilmente aumentare le entrate ovvero le tasse.
Queste considerazioni vanno tenute in mente quando le promesse sono troppo costose per gli attuali standard di spesa Italiani.
Nessuno degli schieramenti politici ha parlato né tantomeno parlerá del problema del debito pubblico che ormai é al 133% del PIL. Nessuno vi dirá mai cosa vuole fare per ridurlo essendo la sua riduzione un obiettivo d’obbligo. Tutti vi parleranno dei regali (costosi) che non ci potremmo permettere per i numeri sopra citati.
Costi delle Promesse
Liberalizzazioni: Il costo delle liberalizzazioni é quasi sempre pari a zero. Spesso si possono staccare pezzi di Sistema Pubblico e trasformarli in Privati con relativa riduzione della Spesa Pubblica. Nella prossima legislazione NON VEDRETE NESSUNA LIBERALIZZAZIONE. Ormai sotto le varie spinte populiste si andrá verso un centralismo statalista che dovrá per forza fare regali con soldi che non ha.
FlatTax: Tassa fissa al 15-20%, sogno di ogni liberal ma che poi si scontra con la realtá dei numeri. Sicuramente l’Italia ha bisogno di ridurre la tassazione per le aziende ma un salto cosí netto porterebbe degli scompensi nei conti pubblici non da poco. Il costo si aggiro attorno ai 40-50 miliardi di entrate fiscali in meno. Se si diminuiscono le entrate per non impattare in un’esplosione di deficit e debito bisogna ovviamente attuare dei tagli alla spesa di pari proporzioni ma nessuno é ancora riuscito a dimostrare la copertura in tagli che con questi valori diventano immani. Nessuno ad oggi é mai riuscito a tagliare la spesa che invece grazie ad agevolazioni e regali elettorali é sempre salita. Lasciatemi dubitare almeno per le percentuali flat.
Fornero: Se nel 2013 la parola d’ordine era IMU, adesso é diventata la Fornero. Quasi tutti gli schieramenti dicono di volerla cambiare e qualcuno addirittura di volerla cancellare. Il prepensionamento APE Social introdotto dal PD che va a modificare la legge Fornero porterá un aggravio dei costi di 7 Miliardi in 3 anni. Questo dimostra quanto un minimo intervento sulle pensioni provoca impatti sui conti pubblici molto elevati e per molti anni. Chi ne parla con leggerezza lo fa consapevolmente per motivi solo elettorali. Cancellare la Fornero vuol dire cancellare 1% di PIL ogni anno per 10 anni per un totale di circa 170Miliardi. Chi crede alla sua cancellazione deve solamente rinforzare la propria base matematica e tutto sembrerá piú chiaro e meno semplice. Ad oggi l’INPS pesa giá sulle entrate per 107 Miliardi difficile pensare che possa aumentare. In ogni caso l’aumento si pagherebbe per una gran parte in tasse.
Pensione minima a 1000Euro: Una vecchia canzoncina giá sentita piú volte. Il suo costo peró é di 15 Miliardi all’anno che deve essere compensato. Risulta l’importo piú basso ma giá un valore difficile da gestire. Se una manovra finanziaria media é di 20-30 Miliardi capite bene quanto sia considerevole un valore di 15 Miliardi. Sorvolerei.
Redditi senza lavoro: Il reddito di cittadinanza e suoi simili é ormai una proposta che dopo l’introduzione dei 5 Stelle é presente un pó in tutti gli schieramenti. Perché in Italia non importa la ragione, bisogna sempre urlare piú dell’altro anche se l’altro dice fesserie. Dopo molte versioni sempre senza coperture serie, il M5S é arrivato ad una cifra di costi per il suo Reddito di Cittadinanza di circa 18 Miliardi l’anno. Cifra che adesso sembra ragionevole rispetto all’ottantina delle prime versioni ma si sa che l’errore di valutazione é sempre dietro l’angolo. Il candidato Premier del M5S ha detto di volerlo finanziarlo con un taglio della spesa di 50 Miliardi? 50 Miliardi? Esatto quello che non é mai riuscito a nessuno per nemmeno un miliardo viene moltiplicato per 50. C’é chi probabilmente ha la bacchetta magica o 4 in matematica. Consideriamo che Sanitá + Scuola + Sicurezza (forze dell’ordine) ci costano 300 Miliardi all’anno. 50 miliardi equivalgono al 17% di questa spesa. Notevole come taglio cosí notevole da sembrare impossibile. Anche ipotizzando di riuscire ad applicarlo purtroppo i tagli di spesa ci possono mettere anni prima di diventare efficaci ma il reddito di Cittadinanza dovrebbe essere introdotto subito con relativa esplosione del debito e deficit che per non sforare i parametri Europei dovrebbe essere ovviamente compensato da un aumento delle tasse. Con 50 Miliardi da recuperare difficilmente si puó nascondere questo aumento e di conseguenza quale forza politica farebbe questo suicidio?
Conclusioni
Ad oggi nessuno degli schieramenti si é fissato qualche obiettivo minimo rilevante ma ognuno propone di tutto. L’elettore Italiano é attualmente considerato un essere senza ragione in grado di credere a tutte le promesse elettorali. Un livello del genere non si era mai visto nonostante ci sia sempre stata una grande distanza fra programmi elettorali e realtá. Ad oggi non ci sono piú programmi ma una Fast Democracy che viaggia a velocitá dei media ma non alla velocitá della realtá. Nemmeno Trump nelle sue strampalate idee durante la campagna delle presidenziali era cosí impreciso. Il suo programma economico aveva principalmente due punti principali: una riforma fiscale e il cambiamento dell’Obama Care. Ormai in Italia abbiamo raggiunto un livello tale che persino il ciuffone biondo Americano sembra un gigante.
Chiariamo subito: Credo fortemente nella Vaccinazione preventiva e la vedo come un diritto dei bambini che non puó essere negato ma in questo periodo mi sono trovato con mia grande sorpresa a dover “difendere” questo principio che pensavo fosse scontato.
In questo post cerco di riordinare le mie idee e fornire un pó di informazioni che secondo me possono essere utili a chiarire quelle che sono le mie convinzioni in maniera (spero) piú imparziale possibile anche se so che la discussione non avrá mai fine.
Ho discusso con molte persone che con la mia stessa fermezza difendevano il diritto a poter scegliere sulle vaccinazioni mettendo spesso in discussione la metodologia stessa. Scintilla della discussione é stato ovviamente il decreto legge varato dal Governo Gentiloni sull’obbligatorietá dei vaccini.
Qui la guida al decreto del Ministero della salute che spiega le novitá del nuovo decreto.
In pratica lo Stato forza la mano non lasciando la Vaccinazione alla decisione dei genitori ma obbligando tutti a vaccinare i propri figli previo accesso a servizi pubblici come l’istruzione. Qui sotto un sunto del decreto:
Il numero di Vaccini obbligatori passa da 4 a 10. Fino al decreto i vaccini (formalmente) obbligatori erano:
Antidifterica
Antitetanica
Antipoliomelitica
Antiepatitevirale B
Con il nuovo decreto il numero sale a 10 con l’aggiunta di:
anti-pertosse;
anti Haemophilusinfluenzae tipo B;
anti-morbillo;
anti-rosolia;
anti-parotite;
anti-varicella.
Per le ultime quattro, l’obbligo è soggetto a revisione triennale e potrà essere revocato in base ai dati epidemilogici e a quelli sulle coperture raggiunte.
Il decreto fissa l’obbligatorietá per tutti i 10 a meno di ...accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate e attestate dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta.
Per assicurare l’obbligatorietá vengono introdotte delle sanzioni e dei divieti:
Le vaccinazioni obbligatorie divengono un requisito per l’ammissione all’asilo nido e alle scuole dell’infanzia (per i bambini da 0 a 6 anni)
in caso di violazione dell’obbligo é prevista la sanzione amministrativa pecuniaria da 100 € a 500 €. Sanzioni ridotte dalla versione precedente che le prevedeva da 500 a 7500. La ragione delle sanzioni é quello di evitare che le persone benestanti monetizzino il rifiuto alla vaccinazione. Purtroppo l’abbassamento delle sanzioni riduce questa garanzia. Nella prima versione era presente anche la possibile sospensione della potestà genitoriale. Questo punto sembrava essere molto critico per le conseguenze che ai molti sembravano eccessive. Il motivo di questo punto era nuovamente quello di evitare che le persone abbienti possano preferire il pagamento della sanzione senza ulteriori conseguenze. Purtroppo si é dato ascolto alle proteste che avevano interpretato male la sanzione.
Nella scuola dell’obbligo, il dirigente scolastico è tenuto a segnalare alla ASL competente la presenza a scuola di minori non vaccinati.
Perché si é fatto questo decreto?
Il motivo principale del decreto é il fatto che l’Italia misura delle coperture sotto la soglia (95%) indicate dall’Organizzazione Modiale della Sanitá (WHO) e poiché da qualche anno si stava misurando un aumento dei casi di morbillo con casi di decesso con una percentuale di 1/1000.
Qui il grafico indicato dal Ministero della Salute per il suo decreto.
Il problema di fondo del decreto é il fatto che alcune vaccinazioni oltre ad essere giá sotto soglia mostravano dei segni di flessione. Le vaccinazioni per varicella e morbillo dal 2012 al 2015 hanno segnato un calo del 5% passando dal 90% all’85%. Il Morbillo nel 2017 ha misurato un aumento di 5 volte dei casi ovviamente risultato di questa diminuzione della copertura.
Insomma il sottostimato Morbillo é un pó la causa di queste forzature e rientra nelle malattie che possono avere conseguenze gravi quindi la sua eliminazione é un obiettivo. In Italia invece di una riduzione si era registrato un aumento con i valori peggiori in Europa. Negli Stati Uniti il vaccino del morbillo é obbligatorio dal 1962.
Questo decreto vuole correre ai ripari forzando l’obligatorietá semplicemente perché in Italia la volontarietá vaccinale non ha portato a miglioramenti rispetto agli altri paesi. Insomma se gli Italiani non capiscono l’importanza della vaccinazione la forziamo per legge.
Se date una lettura al “Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-2019” potrete vedere quali sono state le pressioni che hanno spinto a questa scelta. In primo luogo gli obiettivi di vaccinazione di massa sono Globali ( Organizzazione Mondiale della Sanitá OMS in inglese WHO World Health Organization (Global Vaccine Action Plan 2011–2020, GVAP) e poi continentali con L’Europa (European Vaccine Action Plan 2015– 2020, EVAP) e poi nazionali. Insomma il piano mondiale dell’OMS fissa degli obiettivi di copertura vaccinale all’Europa che di conseguenza lo propaga agli stati membri che le mettono in pratica.
Questi gli obiettivi del programma EVAP:
Tutti i paesi riconoscono le vaccinazione come una priorità
Gli individui comprendono il valore dei servizi di immunizzazione e dei vaccini e richiedono attivamente le vaccinazioni
I benefici della vaccinazione sono equamente estesi a tutta la popolazione attraverso strategie mirate e innovative
Sistemi di immunizzazione forti sono parte integrante di sistemi sanitari efficienti
I programmi di immunizzazione hanno accesso sostenibile a una finanziamento stabile e a vaccini di elevata qualità industriale
Se il vostro problema é la fiducia verso le istituzioni Nazionali, Europee, Mondiali perché tutte parte di un grande complotto contro di voi che mira alla distruzione dell’umanitá, allora non troverete altre spiegazioni a riguardo in questo post e potete chiudere qui la vostra lettura. La popolazione mondiale cresce costantemente da quando esiste l’uomo quindi ad esclusione dei conflitti armati ad oggi non sono stati rilevati stermini di massa da parte di Enti Pubblici, Medici o Scientifici.
La copertura Vaccinale per le diverse malattie nel mondo e in Italia
In questa infografica potete controllare per le diverse malattie quali sono le diverse coperture nel mondo e vedere come in Europa l’Italia non é mai nelle migliori posizioni rispetto agli altri paesi.
In questa invece le diverse soglie di copertura delle varie regioni italiane per le diverse malattie. Si puó notare come regioni quali il Veneto che hanno fatto della libertá vaccinale una bandiera in realtá hanno percentuali lontane dalle soglie consigliate. Ma si sa che se esiste la politica anche la salute puó essere fonte di scontro.
Ma perché la soglia del 95%?
Una delle critiche che ho sentito piú sovente é riferita a questa fantomatica soglia del 95% di copertura. La soglia del 95% deriva dalla cosiddetta immunitá di gregge (la spiegazione della versione inglese é piú completa) ovvero un meccanismo di protezione indiretta alla diffusione di malattie infettive. In pratica piú alto é il numero di persone immuni piú la protezione si allarga a tutto il “gregge” inclusi i soggetti non vaccinati. L’immunitá di gregge é parte integrante e fattore fondamentale per il successo della vaccinazione.
L’obiettivo primario della vaccinazione é l’eradicazione di una malattia ovvero la sua cancellazione da un paese/continente/intero pianeta. Le percentuali di copertura indicate servono appunto a questo scopo.
Questo é giá accaduto per malattie come la poliomelite e il vaiolo. In questi casi ovviamente le percentuali di copertura oggi giorno servono sostanzialmente a mantenere questa eliminazione dell’infezione ma i relativi valori di copertura possono essere piú bassi.
Il valore del 95% é effettivamente il valore piú alto e sicuro per l’estirpazione dei fattori patogeni ma vale solo per alcune malattie come per esempio morbillo e pertosse in quanto la trasmissione via etere é piú facile. Le percentuali di copertura per altre malattie puó essere effettivamente piú bassa.
La grande critica del mondo per l’obiezione sui vaccini é appunto basata su questo principio: Se la percentuale di copertura é diversa per le diverse malattie perché dovremmo per forza raggiungere il 95%?
I motivi sono diversi:
L’immunitá di gruppo viene calcolato su un territorio vasto che peró per ragioni demografiche non puó avere la stessa distribuzione per differenti fattori. Se guardiamo infatti alle coperture delle diverse regioni Italiane possiamo facilmente notare queste differenze. Se l’Italia avesse una copertura al 95% a livello nazionale potrebbe presentare una regione al 99% e una all’85% pur mantenendo il valore medio del 95%. Spesso si legge che per queste differenze territoriali per essere sicuri dell’estirpazione il valore dovrebbe essere il 100%. Se prendiamo per esempio la difterite che dovrebbe aver bisogno di una copertura all’86% e fissassimo questa come soglia, avremmo sicuramente delle regioni al di sotto e quindi tutti gli sforzi sarebbero inutili.
Una ragione a mio modo di vedere é anche l’impossibilitá pratica di un piano vaccinale con percentuali variabili. Come si puó vaccinare al 95% per una patologia e al 80% per un’altra? Facciamo un’estrazione per chi puó NON deve essere vaccinato? Come facciamo a ridurre il numero di iniezioni con le percentuali diverse (vedi punto successivo)?
La risposta secondo i gruppi antagonisti al decreto é il fatto che bisogna lasciare la libertá vaccinale a tutti e poter far scegliere quali vaccini somministrare ai propri figli. Anche se questa strada fosse percorribile e ci si accorgesse un giorno che siamo comunque vicini alla soglia minima diciamo l’80% come potrebbe lo Stato recuperare? Obbligando la vaccinazione comunque, ovvero applicherebbe quello che giá oggi sta facendo. In un modo o nell’altro quando le percentuali scendono non si puó che rendere la vaccinazione obbligatoria per legge considerando che é una protezione per l’intera societá che non puó dipendere dalle scelte dei singoli.
Come giá scritto la soglia del 95% é decisa dall’Organizzazione Mondiale della Sanitá, accettata dall’Europa e dai suoi paesi membri. Ridiscuterla significa semplicemente non avere fiducia per questi enti o peggio ancora pensare che la salute delle persone venga messa a rischio chissá per quali motivi.
É necessario considerare anche un fattore economico dei vaccini singoli rispetto a quelli polivalenti. La loro produzione sarebbe piú costosa senza avere nessun valore aggiunto poiché la scelta dei singoli vaccini non ha nessun valore medico/scientifico. Le aziende farmaceutiche sarebbero piú che contente di vaccini singoli perché porterebbero piú soldi. Se effettivamente tutte le teorie complottiste del Big Pharma avessero una radice fondata perché non spingere per vaccini singoli? Qui sotto alcune riflessioni dettagliate sul discorso costi.
Lo spettro del vaccino polivalente.
Spesso viene insistentemente espresso il concetto che segue la libertá di vaccinazione ovvero quello di poter scegliere quali vaccini somministrare ai propri figli. Come scritto sopra considerato lo stretto legame fra copertura ed efficacia della vaccinazione, se la libertá di scelta in Italia ha portato a percentuali di copertura piú basse non resta che forzarla con l’obbligatorietá.
Ipotizzando la libera scelta molte persone si aspettano di avere singoli vaccini invece che quelli polivalenti (ovvero una singola iniezione per piú vaccini). Secondo la teoria non confermata da nessun dato, somministrare piú vaccini insieme ha conseguenze piú gravi sui bambini invece del singolo vaccino.
Facciamo due riflessioni:
2 o 3 o 6 vaccini assieme quali differenze fanno? Al mondo esistono vaccini 10valenti o addirittura 13valenti ma ognuno di essi viene testato e garantito allo stesso modo. Non esiste un vaccino immesso sul mercato senza avere prima passato tutte le fasi di verifica. Il decreto Italiano prevede un Vaccino 4valente e uno 6valente ovvero le 10 vaccinazioni verranno offerte in due scaglioni. il Vaccino 4valente é quello giá attualmente utilizzato e sul quale nessuno ha mai protestato, Perché proprio adesso dovrebbe essere un problema? la logica mi dice che per quelli aggiuntivi é corretto avere un’iniezione unica con i 6 mancanti.
I vaccini vengono accusati erroneamente di contenere sostanze dannose e ne scriveremo piú dettagliatamente a seguire. Se questo fosse vero perché aumentare il rischio con fialette singole per ogni vaccino? Se il problema sono le sostanze utilizzate per produrre il vaccino allora perché chiedere di avere iniezioni singole per ogni vaccino aumentando l’intossicazione dalle fantomatiche sostanze pericolose. La teoria contraddice se stessa, se da un lato si lamenta la pericolositá dall’altro si chiede di aumentare il dosaggio delle stesse “sostanze pericolose”.
“Per la salute non si bada a spese” é un concetto corretto ma fino ad un certo punto. Da un lato si accusano le aziende farmaceutiche di forzare la spesa degli Stati e nello stesso tempo si chiede di “non badare a spese”. Per i vaccini é giusto non badare a spese ma solo in termini di qualitá ovvero non cercare sconti su prodotti vaccinali scarsi.
L’ottimizzazione della somministrazione peró deve essere considerata evitando di sprecare soldi nella produzione di vaccini singoli che:
Aumentano i costi di produzione per dose, si pensi anche solo semplicemente alle fiale. Quando parliamo di vaccini si parla di decine di Milioni di dosi che se moltiplicate per i singoli vaccini porterebbero a numeri e costi ancora piú grandi.
Possibili sprechi nel momento in cui molte piú fiale potrebbero essere aperte e non usate interamente in caso di multidose
Obbligherebbero a molte piú iniezioni e quindi comunque ad un tempo maggiore per chi le opera.
I prezzi dei vaccini sono legati a scelte di mercato piuttosto che a costi veri e propri e per questo l’ente pubblico non ha grosso potere negoziale. Questo é dovuto al fatto che esiste un quasi monopolio farmaceutico che come ogni monopolio porta alla distorsione dei prezzi. Avere un programma preciso che preveda due iniezioni da 4 e 6 vaccini é sicuramente piú ottimizzato di avere 10 vaccini con libera scelta e quindi a volumi non certi. L’Ente pubblico deve cercare di ottimizzare la spesa anche in caso di salute, quello che non deve fare é ridurre la qualitá della salute per risparmiare ma questo come é detto non ha legami con i vaccini multivalenti.
Qui due link per chi vuole approfondire con alcune spiegazioni sui costi dei Vaccini:
Le aziende Farmaceutiche insieme alle Banche e alle aziende Petrolifere sono sempre presenti nella fantasia complottista. Recentemente anche grazie a nuovi protagonisti della politica Italiana queste fantasie si sono radicate sempre di piú nella mente di molti Italiani.
Non é mia intenzione discutere di complotti o lobby ma solo di fornire alcuni numeri per circoscrivere il fattore “aziende farmacologiche” e nello specifico quello dei vaccini.
La critica piú comune che ho sentito sull’obbligo vaccinale é il fatto che nasconde interessi economici e ha come obiettivo il danneggiamento della salute dei cittadini. Il solito discorso delle lobby farmaceutiche che fanno pressioni per alzare le soglie di allerta e poter vendere i propri prodotti.
Ritenendo questa tesi tutta da dimostrare non entro nel merito della questione perché non ci sono al mondo prove di questo complotto ed invito tutti quelli che accusano questo sistema di interessi a fornire le prove di quello che affermano invece di fermarsi al solito “Perché secondo te (stupido credulone) non ci sono interessi dietro?”.
La risposta é “certo che ci sono interessi economici, le aziende farmaceutiche ovviamente fanno soldi con i loro prodotti ma questo non vuol dire che riescano a controllare tutti i sistemi pubblici mondiali”
Con questo non voglio dire che non possono esistere gli scandali, ci sono, ci sono stati e ci saranno ma per questo esiste la legge e il sistema giudiziario. Non bisogna confondere la medicina con l’illegalitá. LA MEDICINA É CORRETTA NON CORROTTA. Se esiste (e purtroppo esiste) la corruzione questo é un problema del singolo che delinque ma non possiamo allargare il concetto a tutta la Medicina ed accusarla di essere parte dello stesso gruppo.
Questo é un concetto di base ma spesso viene dimenticato dalle menti povere che magari stufe di leggere ogni giorni casi di corruzione decidono di allargare il problema a qualsiasi scelta statale (a maggior ragione quelle sulla salute che suonano sempre piú vere delle altre).
Ma quanto vale il Business Farmaceutico?
l’85% del business farmaceutico é generato da 5 grandi aziende: GSK, Merck, Sanofi-Pasteur, Wyeth and Novartis. É indubbio che il mercato farmaceutico sia un mercato ricco ma vale la pena fare alcuni confronti:
Valore Globale nel 2015 del mercato farmaceutico mondiale 1072 Miliardi di dollari. Il Prodotto interno lordo Italiano é nel 2016 attorno ai 1850 Miliardi di dollari. Qundi vale meno del sistema Italia.
Lavorando nel settore IT/ICT faccio alcuni confronti. La spesa mondiale nell’Information Technology vale circa 3500 Miliardi di Dollari nel 2016 ovvero 3 volte la spesa farmaceutica mondiale.
La piú grande azienda farmaceutica al mondo ha dichiarato vendite nel 2016 pari a 50 Miliardi di dollari. Telecom Italia nel 2016 ha totalizzato (in forte crisi) circa 20 Miliardi, Deutsch Telekom 73 Miliardi, La Spagnola Telefonica 52 Miliardi, L’Americana AT&T 164 Miliardi, Amazon 134 Miliardi. Insomma BIG PHARMA o BIG TELCO? Se proprio vogliamo trovare i complotti troviamoli tutti.
I Vaccini non sono un business attrattivo per le aziende farmaceutiche poiché hanno un’alta componente di ricerca e sviluppo che costa. In generale i vaccini contano nell’intorno del 2-3% del fatturato totale e a livello mondiale contano per un 25 Miliardi , ovvero il fatturato di un anno di Telecom Italia.
L’Italia ha speso nel 2015 circa 29 Miliardi per spese farmaceutiche di cui 319 Milioni per le cure vaccinali (obbligatorie e incluse quelle singole e antiinfluenzali). La spesa vaccinale pesa quindi un 1,4% del totale della spesa farmaceutica. Lo stesso fervore che si ha contro i vaccini si dovrebbe avere contro l’abuso nell’utilizzo di antibiotici nelle cure dei piú piccoli ma cosí non é. I numeri dicono che circa il 30% delle prescrizioni antibiotiche sia sbagliato e inutile. Considerando che la spesa annua totale per farmaci antibiotici é di circa 900Milioni se il 30% delle prescrizioni é sbagliato vuole dire che esiste un problema ma non é nella spesa vaccinale che vale quanto le prescrizioni antibiotiche inutili.
Siamo ancora certi di tutto questo business sui vaccini? Siamo veramente sicuri che siano i vaccini il posto in cui le aziende farmaceutiche fanno affari d’oro. I dati smentiscono questa teoria mostrando che se ci sono (e ci sono) interessi delle aziende farmaceutiche questi si devono cercare altrove.
Se vogliamo trovare anomalie nella farmaceutica dobbiamo guardare al fatto che ad oggi il mercato é sbilanciato su 5 aziende che ne controllano l’85% del fatturato totale. Questo é un problema di semi-monopolio e come tutti i monopoli puó portare a distorsioni di mercato. Un’accusa del genere é piú che giustificabile ma questo é un problema di mercato non un problema di salute o una ragione per negare i principi fondamentali della medicina. Il settore farmacologico é per sua natura (alti costi di ricerca) aperto a pochi e questo semi-monopolio é la normale conseguenza. Oggi peró vediamo che i mercati emergenti iniziano ad affacciarsi nel panorama farmacologico e non possiamo che sperare in un’apertura della competizione e non solo al ribasso con degrado della qualitá.
I metalli pesanti nei vaccini.
Questa storia é molto gettonata nello stagno dell’ignoranza. Il concetto di partenza é abbastanza semplice, i metalli pesanti ci sono ovunque: Nella frutta, nella verdura nell’acqua, praticamente in tutto quello che ingeriamo. É impossibile evitare la contaminazione, il problema sono le percentuali della contaminazione. Nessuno fa verifiche tecniche sul cibo che mangiamo e nessuno si preoccupa del cibo che da hai propri bambini. Quando invece si parla di Vaccini invece il discorso cambia direzione.
Le nanoparticelle di metalli sono ovunque e dovute a qualunque meccanismo di produzione, impacchettamento, raccolta ed é impossibile evitarlo a meno di stare in camere sterili come per esempio quelle operatorie. Nella realtá di tutti i giorni non é cosí e tutto é sottoposto a contaminazione di nanoparticelle di metalli pesanti.
Ma partiamo da un caso vero di falsa informazione scientifica, ovvero lo studio della dottoressa Antonietta Gatti sulla contaminazione dei vaccini da naoparticelle. La D.ssa Gatti ha avuto purtroppo spazio anche in testate giornalistiche come il Fatto Quotidiano tanto per dimostrare la qualitá dell’informazione Italiana. La D.ssa é un fisico che si definisce esperta di guerra del golfo e Malattie misteriose (?) ed é focalizzata sulle nanoparticelle.
Un giorno un mio contatto su FB mi manda questo link che “rivela” la veritá sui vaccini. A parlare in questo video é il professore Stefano Montanari laureato in farmacia e specializzato in bio materiali, marito della Gatti.
Qui di seguito l’intervista al Professore che parla del suo studio fatto insieme alla moglie Antonietta Gatti.
In sostanza il video é un’accusa alla forte e pericolosa contaminazione di materiali pesanti nei vaccini. Si arriva anche a dire che i vaccini per animali sembrano piú sicuri rispetto a quelli per umani.
Ovviamente il video inquieta e come mia prassi cerco qualche informazione sul fantomatico laboratorio in cui il professor Montanari insieme alla D.ssa Gatti conducono le loro ricerche. Durante il filmato infatti si nomina il laboratorio come riconosciuto dalla comunitá Europea e quindi qualcosa che deve essere rilevante nel panorama scientifico.
Cerco nei siti della comunitá Europea ma del laboratorio Nanodiagnostics di Modena nessuna traccia. Il nome del Professor Montanari e della moglie Gatti non compaiono da nessuna parte. Nemmeno il loro sito della loro azienda di analisi fa riferimenti ad attivitá di collaborazione con gli enti Europei. I miei dubbi a questo punto aumentano.
La Nanodiagnostics srl si definisce un laboratorio di ricerca e un’azienda di consulenze tecniche e scientifiche nei settori della medicina, dell’industria e dell’ecologia. L’attività principale è il rilevamento tramite una tecnica innovativa di microscopia elettronica ambientale di micro- e nanoparticelle inorganiche in qualsiasi mezzo (tessuti biologici, alimenti, farmaci, cosmetici, campioni ambientali, reperti industriali, ecc.).
E a fondo descrizione
Nanodiagnostics effettua pure indagini ambientali per quanto riguarda l’inquinamento da micro- e nanoparticelle emesse soprattutto da impianti ad alta temperatura come inceneritori di rifiuti, impianti a biomasse, cementifici, fonderie, ecc. L’attività di Nanodiagnostics comprende consulenze sull’argomento, anche a supporto di azioni legali, prestate a comitati di cittadini, autorità locali (es. comuni), forze di polizia, tribunali, mezzi d’informazione, ecc.
Diciamo che forse… “mi dici cosa vuoi trovare e io te lo trovo” (tanto le nanoparticelle sono ovunque)… ma forse sono il solito prevenuto.
Vado a leggere il loro report sulla contaminazione dei Vaccini e trovo frasi come:
Abbiamo verificato la composizione come descritta dal produttore
Abbiamo verificato la presenza di sostanze non dichiarate
La nostra ipotesi é che la contaminazione dei vaccini sia involontaria e dovuta alle procedure di produzione
Se la nostra ipotesi é corretta una corretta verifica degli ambienti di produzione puó ridurre questa contaminazione.
Diciamo che il report non scrive cose tragiche come invece il video del Prof Montanari dichiarava ma si limita a verificare le percentuali di materiali pesanti giá dichiarati dal produttore piú altri materiali che possono potenzialmente essere tossici ma non si trovano affermazioni decise sulla pericolositá ma solo sulla revisione delle procedure produttive.
I miei dubbi aumentano e continuo la ricerca in maniera piú estesa. Trovo questo link in cui proprio il Report Montanari-Gatti viene spiegato per quello che é ovvero una grande presa in giro. L’esperienza scientifica del sito medbunker mi aiuta a capire meglio quanto falso e deviante sia il report. Potete leggervi l’interessante post, qui di seguito le note piú interessanti:
La pubblicazione del report é stata fatta su un sito che non ha rilevanza scientifica e accetta qualunque pubblicazione
Non esistono descrizioni della metodologia di misura utilizzata che secondo le fondamentali metodolgie di misura confermi che la contaminazione non sia prodotta dal laboratorio/ misura stessa. “…Se in dieci flaconi di un farmaco qualsiasi si trovassero 100 nanoparticelle, trovarne 102 o 98 in uno di vaccini sarebbe stata la norma. Se in dieci flaconi di farmaci ne trovi 2, trovarne 100 nei vaccini sarebbe stato strano.” Non esistono riferimenti che escludano quindi la contaminazione di laboratorio e a pensar male sono bravi tutti…io specialmente. Questo fattore annulla per principio la misura.
Quasi la totalitá dei vaccini analizzati é scaduta e alcuni dal 2004 (il report data 2016). Ovviamente in 12 anni puó essere che il materiale stesso in cui é contenuto il vaccino per semplice degrado possa avere rilasciato nanoparticelle?
Si dice di trovare cloro, sodio e Aluminio… esattamente come da dichiarazione poiché sono utilizzati per per stimolare la risposta corporale. In pratica il vaccino contiene ció che dice di contenere. La scoperta dell’acqua calda.
Viene dichiarata la presenza di Globuli rossi solo per l’osservazione visiva nonostante la forma dei globuli rossi sia nettamente diversa ma se a leggerla sono io o un qualunque cittadino potremmo anche crederci.
Alcune immagini hanno degli errori/modifiche. A pensar male di nuovo.
“I pezzi di metallo” trovati. Le misure indicano valori estremamente piccole che peró vengono definite “pezzi”e in numero pari a 1821. Detta cosí puó sembrare preoccupante per i non addetti ma poi i valori indicano poche molecole per microlitri di vaccini . Le misure sono in mole ovvero l’unitá di misura delle particelle. Una molecola di acqua secondo l’equazione H2O contiene 2 mole di idrogeno e 1 mole di ossigeno. Il report ha trovato “pezzi” di metalli pari a un miliardesimo di milionesimo (10-15) di mole. Il nulla. In un vaccino sono stati trovati ben 0.000000000001 ng (nanogrammi) di Aluminio ovvero 0.000000000000000001 grammi. Vi convince che é il nulla?
La pericolositá dei metalli ha valori diversi:
Di media assumiamo 6 milligrammi di aluminio in 1 piatto di pasta
Il limite di sicurezza per l’alluminio è di 1 mg/kG per settimana
Il limite giornaliero di sicurezza per l’alluminio stabilito dall’OMS é di 60 milligrammi
il limite di sicurezza giornaliero per i metalli pesanti nei farmaci é di 10 μg (microgrammi). Un microgrammo è un millesimo di milligrammo.10 microgrammi equivalgono a 10000 nanogrammi.
In un’intera fiala, sono stati trovati 0,000000000001 nanogrammi di alluminio, il limite considerato sicuro dall’EMA per l’alluminio nei farmaci è di 1000 nanogrammi. Siamo assolutamente, pienamente, abbondantemente nella soglia di sicurezza. Dov’é la contaminazione? Dov’é il pericolo?
Questo esempio dimostra quanto l’informazione fai da te puó essere fuorviante se non si hanno i mezzi per capirla.
La cosa grave é che esistono persone che sollevano problemi che non esistono pur di pubblicizzarsi e farci dei soldi sopra.
La “ricerca” dei nostri due esperti di nanoparticelle non fa che confermare in pratica che NON esista una contaminazione a rischio secondo le normali soglie di sicurezza mediche. La cosa che dovrebbe invece scandalizzare é il fatto che si tralascino questi dettagli e si cerchi di convincere la gente dell’esistenza di un grosso problema.
Fortunatamente le critiche al report si sono diffuse anche nei canali ufficiali scientifici, qui potete leggerne alcuni:
Le misure del report nonostante tutti gli errori di misura non evidenziano criticitá ma le parole del Prof Montanari ci presentano un mondo diverso da quello da lui misurato. La domanda é perché bisogna prendere in giro cosí le persone su argomenti cosí delicati? Che differenza c’é fra questo farmacista e la Wanna Marchi?
Leggete i termini di ingaggio di questo Guru antivaccini e fatevi due domande prima di pensare alle lobby farmaceutiche. Ci sono molte piú lobby anti tutto ve lo assicuro.
Ecco una sintesi delle sue parole:
DA QUANDO è USCITO IL “Decreto Lorenzin” sono subissato di richieste di conferenze. Non scrivetemi e non telefonatemi per invitarmi se non siete disposti a PAGARE.
NON SCRIVETEMI PER CHIEDERMI CONSIGLI, PERCHE’ CONSIGLI NON NE DO A NESSUNO: LEGGETE I MIEI LIBRI E I MIEI ARTICOLI E TRAETENE LE CONSEGUENZE.
NON FACCIO PIU’ CONFERENZE SENZA ESSERE PAGATO E SENZA CHE I SOLDI ARRIVINO ALMENO 10 GIORNI PRIMA DELLA DATA PREVISTA. CHI NON E’ IN GRADO DI ACCETTARE LE CONDIZIONI SIA GENTILE E NON MI CONTATTI.
Per quanto riguarda le consulenze da effettuare su documentazione è indispensabile che io possa avere a disposizione TUTTI I DOCUMENTI per poter comunicare un preventivo di spesa. Resta inteso che non inizierò a lavorare se non mi sarà anticipato almeno il 50% della cifra richiesta. Il saldo dovrà essere versato PRIMA della consegna dell’eventuale relazione e, comunque, prima della conclusione dei lavori. QUESTO VALE ANCHE (E SOPRATTUTTO) PER GLI ENTI PUBBLICI CHE, SE PER MOTIVI CHE NON SOLLETICANO IL MIO INTERESSE NON SONO IN GRADO DI RISPETTARE QUESTE CONDIZIONI, SONO PREGATI DI NON FARMI PERDERE TEMPO.
Io sarò l’unico relatore. Se la cosa non è gradita o si hanno altre intenzioni, s’interrompa qui la lettura.
Comunque, se, poco saggiamente, si pretenderà di aggiungere altri relatori, oltre al compenso pattuito mi si verseranno 500 Euro + IVA per ognuno di loro (il denaro andrà sempre a sostenere la ricerca) e il tempo a disposizione non dovrà in ogni caso superare i 30 minuti per ciascuno di essi.
Diciamo in sintesi che il professor Montanari sembra una persona aperta al confronto, educato e sopratutto non legato al vile denaro. Dicevamo delle lobby?
Nota: Mi dispiace evidenziare che in Italia anche a fronte di uno scritto che non ha valenza scientifica e giá nei suoi contenuti non presenta criticitá venga utilizzato per attivare procedure giudiziarie. Qui la Procura di Torino indaga sotto richiesta del Codacons a fronte dell’articolo della Sig.ra Gatti e del Sig. Montanari. Semplicemente incredibile.
…Al centro dell’esposto del Codacons, uno studio condotto da due specialisti in nanotecnologie, Antonietta Gatti e Stefano Montanari e pubblicato a gennaio scorso dall’International Journal of Vccines and Vaccination, che per l’associazione “ha analizzato i vaccini esavalenti della Glaxo rilevando una contaminazione da micro e nanoparticelle”.
I vaccini e l’autismo
Questo é un argomento che nonostante l’ultima sentenza della Cassazione che nega la correlazione e il relativo indennizzo é sempre in voga e continua ciclicamente a presentarsi. Non sono un medico e non posso che appoggiarmi ad altre fonti. Al mondo a differenza di quanto si continua a dire non esistono ricerche che dimostrino questa correlazione (ah giá dimenticavo le lobby nascondono i propri spettri nell’armadio) invece esiste un caso in cui la correlazione era stata falsificata per scopi di lucro. Mi riferisco al caso Wakefield nome del dottore che falsificó le misure per poi essere radiato. Qui, qui e qui alcuni link sulla vicenda.
Qui di seguito invece alcuni link con gli studi riconosciuti che smentiscono le varie correlazioni:
Un articolo che ripercorre i passi del falso collegamento tra vaccini ed autismo
Ovviamente per studi riconosciuti si intende validati dagli organi scientifici che ne riconoscono la metodologia, la procedura di misura e le conclusioni. Se ovviamente manca la fiducia degli organismi mondiali di sanitá vuol dire che il problema é molto piú grave e a questo punto qualunque ciarlatano puó avere la sua parola.
Non mi inoltro nell’argomento perché troppo tecnico, mi affido alla buona volontá di chi vuole approfondire su materiali riconosciuti.
Sul legame autismo e vaccini mi preme solo fare vedere un grafico del caso Giappone dove il vaccino trivalente MPR (MMR in inglese) era stato eliminato proprio a causa delle voci allarmanti che circolavano sul suo conto. Nonostante questo i casi di autismo aumentarono come previsto statisticamente (l’aumento è dovuto soprattutto all’affinamento delle diagnosi). Ecco un grafico che mostra l’aumento dei casi di autismo paragonati alla diminuzione delle vaccinazioni infantili:
Riprendendo le parole del link MedBunker sull’argomento autismo e vaccini.
Il vaccino è un farmaco e come qualsiasi sostanza esistente al mondo, può avere effetti collaterali. Il fatto che sia una delle poche sostanze somministrate a miliardi di individui diversi e di tutte le età, in tutto il mondo, ne fa probabilmente il farmaco più testato e provato al mondo. I suoi rischi sono infinitamente inferiori ai suoi benefici e nella stragrande maggioranza dei casi sono di minima gravità. Non vaccinarsi non solo espone chi lo fa al pericolo di malattia ma espone anche la sua comunità visto che è proprio la vaccinazione comune che protegge un gruppo dalle malattie infettive (più individui sono “scoperti” più la malattia rischia di ricomparire). Anche malattie considerate “banali” come il morbillo o la rosolia, possono causare gravi danni ed anche malattie che consideriamo “scomparse” (come la poliomielite) in realtà distano da noi poche ore di volo ed in un’epoca di globalizzazione e facilità di spostamenti, la possibilità di diffusione di un virus o un batterio sono molto elevate.Vaccinarsi è un diritto per tutti ed un dovere per vivere in una società civile e sana.
Le malattie infettive stavano giá scomparendo nonostante i vaccini
Sono riuscito anche a sentire questa storiella che ha bisogno di qualche figura per essere smentita.
Quando un grafico vale piú di 1000 parole.
A me i numeri e la scienza hanno sempre convinto di piú di mille concetti filosofici.
La comprovata pericolositá dei vaccini nei documenti ufficiali.
Durante alcune discussioni con un’amica fortemente anti decreto-vaccini ho ricevuto della documentazione che a suo modo di vedere era la prova della dannositá provata dei vaccini. Con piacere e interesse ho dedicato un (bel) pó di tempo alla loro lettura. I documenti erano lunghi ma avere finalmente qualcosa che rappresentava la stele di rosetta per gli anti-decreto (se la chiamo antiVax si arrabbia) mi sembrava un’ottima occasione per comprendere finalmente le loro granitiche convinzioni.
Entrambi i documenti si trovano nel sito informasalus che “..Da molti anni operiamo nel campo della salute, il nostro scopo è infatti quello di raggiungere il maggior numero di persone e fornire un’informazione il più possibile obiettiva e scientifica!”
Considerando che uno dei due documenti riporta la scritta Confidential riporto i link sul quale é possibile trovarlo evitando di condividere personalmente informazioni riservate.
I documenti si trovano allínterno dei seguenti post:
In pratica con questi due documenti si proverebbe che segretamente esistono delle reazioni collaterali all’uso dei vaccini e alcune estremamente gravi inclusi i casi di morte.
Chiariamo solo un concetto che a me pare chiaro ma cosí non é per molti. Al mondo non esiste nessun farmaco con ZERO probabilitá di effetti collaterali. Il motivo non é la superficialitá della produzione ma il fatto che non esiste al mondo una scienza perfetta al 100%. L’unico modo che la farmacologia ha per ridurre l’incidenza degli effetti collaterali é quella di fare innanzitutto ricerca e sviluppo e poi seguire molte fasi di test.
Il risultato finale é quello di garantire ZERO effetti collaterali misurati durante i test ma essendo i test condotti su un numero di soggetti limitato quando si estende l’utilizzo a milioni di persone nessuno puó escludere per le miliardi di differenze nelle condizioni di somministrazioni che ci possano essere effetti collaterali mai misurati in fase di test. Questo é semplicemente un discorso statistico che vale per qualunque scienza.
I vaccini nel caso specifico essendo medicinali piú sensibili e usati preventivamente su molti piú soggetti devono rispettare (chiaramente) regole di sicurezza molto piú stringenti rispetto ai normali farmaci.
In questo link trovate una descrizione delle diverse fasi di produzione dei vaccini (qui uno in Italiano ma piú generico). É interessante notare come le prime due fasi di esplorazione e pre clinica possono durare dai 3 ai 6 anni e non prevedono test su persone.
Capite bene perché non sono proprio i vaccini il vero interesse delle aziende farmaceutiche poiché non portano grossi introiti e costano moltissimo nella fase di ricerca/test.
Quello che le aziende farmaceutiche sono obbligate a fare anche dopo la produzione e utilizzo di massa di un vaccino é il continuo controllo degli effetti collaterali e la trasmissione dei risultati alle autoritá competenti (Ministeri della salute, Organizzazioni Sanitarie etc.). Questo costante monitoraggio serve per aumentare il controllo sulla sicurezza dei vaccini ed é giusto che esistano questi tipi di report.
Questa é la natura dei 2 documenti SEGRETI della Glaxo che ho ricevuto. Sono prima di tutto documenti confidenziali e non segreti (la differenza é fondamentale). Un documento SEGRETO che rivela i “tragici” effetti collaterali dei vaccini perché dovrebbe essere inviato alle autoritá sanitarie competenti? Se davvero fosse un segreto perché la GSK lo invia alle autoritá? Per l’articolo Italiano si accusa invece l‘Agenzia Italiano del Farmaco (destinataria giustamente del report) di occultare le prove. Come se dopo aver ricevuto il documento il giorno seguente bisognasse fare una conferenza stampa per raccontare pubblicamente numeri che invece non rappresentano nessuna emergenza.
Questo sarebbe giá un buon motivo per non considerare l’articolo di Informasalus ma visto che le convinzioni degli antivax, anti decreto sono granitiche guardiamo i numeri.
Entrambi i documenti riportano per periodi diversi tutto il monitoraggio fatto dopo la somministrazione del Vaccino. Tutti i tipi di reazioni dei bambini vengono riportate (quelle comunicate ovviamente) .
Correttamente nulla va sottovalutate quando si tratta di somministrazione di farmaci su neonati ma nello stesso tempo chi legge dovrebbe fare attenzione ai contenuti, per esempio:
Nei “disturbi psichiatrici” la maggioranza dei casi é “l’agitazione”
Le reazioni piú comuni sono febbre, eritema, agitazione, pianto e gonfiore nella zona di somministrazione.
Non é mia intenzione sminuire le “complicazioni” ma solo evidenziare il fatto che come avviene per ogni farmaco nel suo bugiardino vengono indicate tutte le segnalazioni anche se non esiste una correlazione scientificamente provata.
Se guardiamo ai 5 (cinque) casi di decesso in 2 anni che ovviamente sono quelli su cui giustamente tutti si concentrano, vediamo che in nessuna delle descrizioni viene rilevato un legame col farmaco (referto ospedaliero e non giudizio dall’azienda produttrice che ovviamente non puó fare indagini). Le cause sono dichiarate diverse dal vaccino in 4 casi su 5 e nel quinto manca l’autopsia.
Anche ipotizzando che tutte le 5 morti siano dovute effettivamente ai vaccini si puó affermare che statisticamente la probabilitá é molto bassa quasi nulla. Questo non lo dice una persona che non ha a cuore la salute dei bambini e guarda solo i numeri ma una persona che legge che in Italia il tasso di mortalitá infantile (che non é purtroppo mai ZERO) vale il 3,3 per mille (0,4%) ovvero estremamente piú grande di questi 5 casi (che statisticamente potrebbero rientrarci).
Aprendo invece il report confidenziale SEGRETO della GSK (di 1271 pagine) ci si puó immergere in un report estremamente dettagliato che elenca tutti i diversi effetti collaterali segnalati a seguito della vaccinazione. Essendo impossibile fare un sunto del documento preferisco commentare l’articolo in salsa catastrofista del sito informasalus.
I numeri del report:
Report di monitoraggio di ben 41 paesi in cui é stato somministrato il vaccino
Periodo di monitoraggio 23 Ottobre 2009 al 22 ottobre 2011.
1.742 referti medici internazionali inviati “spontaneamente” durante due anni dai 41 paesi
24.283.415 dosi di vaccino Infanrix Hexa
825 casi differenti di complicazioni mediche
559 casi gravi
Decesso di 14 bambini
Senza entrare nel merito dei diversi casi che come scrivevo prima includono qualunque reazione del bambino, concentriamoci sui numeri del report:
825 casi di complicazione medica (ovvero qualunque segnalazione inclusa la febbre) su 24 Milioni equivalgono ha una percentuale dello 0,00343% ovvero 3000 casi su 1 Milione.
559 casi gravi (che includono anche reazioni cutanee, difficoltá respiratorie, strabismo temporaneo, lentezza di reazione agli stimoli, gastrite) su 24 Milioni equivalgono ha una percentuale dello 0,00232% ovvero 2000 casi ogni Milione.
14 Decessi equivalgono allo 0,000058% ovvero 58 casi su 1 Milione. In tutti questi casi non é verificata la correlazione con i vaccini. Questo non vuol dire che la si possa negare ma non esiste evidenza scientifica nemmeno dopo l’Autopsia. É giusto ribadire che in Italia il tasso di mortalitá infantile é pari al 3 per mille ovvero 3000 casi per Milione. Nel 2011 il numero di bambini morti nel primo anno di vita è stato pari a 1774. Sono puntualizzazioni che forse a molti non diranno molto ma credo sia importante avere questi numeri in mente quando si parla di tragedia dei vaccini.
Secondo questa teoria la vita per come la conosciamo sembra essere piú crudele del report della GSK.
Qui di seguito alcune statistiche relative alle malattie infettive per le quali é stata introdotta l’obbligatorietá vaccinale:
Pertosse: Ogni anno l’infezione da Burdetella pertussis è responsabile di circa 16 milioni di casi di malattia e di 195.000 casi di morte infantile nel mondo (0,012% ovvero 12000 casi su 1 Milione). In Italia la situazione é migliore, dal 2002 non sono stati piú rilevati casi di morte per pertosse, in generale nei paesi sviluppati le cause di morte sono dell’ordine del 0,01 ogni 1000. Nei bambini piccoli, le complicazioni più gravi sono costituite da sovrainfezioni batteriche, che possono portare a otiti, polmonite, bronchiti o addirittura affezioni neurologiche (crisi convulsive, encefaliti).
Haemophilus Influenzae tipo b: La letalità della meningite da Hib è del 2%-5% anche con una appropriata terapia antibiotica. Chi guarisce dalla meningite può avere però conseguenze neurologiche, che si verificano nel 15%-30% dei pazienti.
Morbillo: Le complicanze si verificano in circa il 30% dei casi. Morti 30/100 ogni 100000.
Rosolia: Tra il 1964 e il 1965, un’epidemia ha interessato oltre 12 milioni di persone, con 20mila casi di sindrome congenita e la morte conseguente di oltre 11mila feti, oltre 2000 nati morti, più di 3500 bambini nati ciechi e 1800 ritardati mentali.
Parotite: Nei bambini la malattia si risolve in pochi giorni nella maggior parte dei casi. Tra le complicazioni descritte vi sono encefaliti (0,02-0,3%), meningiti (0,5-15%), pancreatite (4%) e danni all’udito. Nei bambini, in 5 casi ogni 100.000 di malattia, la parotite causa perdita dell’udito: questa infezione rappresenta infatti la principale causa di sordità neurosensoriale infantile acquisita. L’encefalite porta raramente alla morte, ma si possono avere conseguenze permanenti come paralisi, epilessia, paralisi dei nervi facciali, stenosi acqueduttale e idrocefalia.
Varicella: mortalità dallo 0,29 allo 0,46 per milione di popolazione.
Il motivo per cui ho riportato queste percentuali é semplicemente confrontare i rischi delle malattie infantili che si vogliono estirpare con i rischi (non tutti verificati) delle vaccinazioni e le loro conseguenze.
Esaminare numeri, statistiche e percentuali non é freddo o asettico é l’unico modo che ha la scienza di andare avanti per migliorarsi. Sapere che esistono rischi a fronte di malattie infettive che sono estremamente piú alti di possibili complicazioni da Vaccinazioni dovrebbe essere una buona motivazione per accettare le vaccinazioni ma cosí non sembra.
La visione della “libertá di scelta”.
La mia comparazione numerica é l’unica lettura possibile dei dati a meno che i dati non siano falsati. Questo peró nessuno lo puó sapere e comunque non ci sarebbe un reale vantaggio per nessuno, nemmeno per le aziende farmaceutiche che con uno scandalo del genere avrebbero effetti negativi enormi sul loro business.
Quello che a me fa innervosire é la lettura cosí pressapochista del sito informasalus e in generale della nuova cultura del “Ueb”.
Questi i commenti del sito al documento della GSK:
Le milioni di dosi sembrano una catastrofe di sistema invece di essere considerate come un enorme numero di casi che ovviamente non fa che ridurre percentualmente il peso delle complicazioni.
I casi in esame sono presi in numero assoluto senza nessuna correlazione percentuale con il totale dei casi
Nei casi di decesso questa la frase che dimostra la completa malafede e pressapochismo: “Durante il periodo in analisi, sono stati riportati 14 decessi di bambini vaccinati. La cosa sconcertante nei report sui decessi è la chiara correlazione temporale fra vaccinazione e decesso [ad es. il primo caso a pag. 1220 avvenuto 11 giorni dopo la vaccinazione, e il secondo caso ancora 11 giorni dopo la vaccinazione – morte in culla – ma in nessuno dei due è disponibile l’autopsia], mentre la GSK dichiara il contrario a sostegno della propria opinabile linea di condotta in cui gli eventi sono considerati seri solo se corrispondono ai criteri medici stabiliti da se stessa..” . LA CHIARA CORRELAZIONE TEMPORALE dove? Senza disporre di un’autopsia? (ovviamente il fornitore é riuscito a controllare anche i dottori di tutti questi opsedali evitandola). Qui ci sono signori che senza nemmeno avere delle benché minime nozioni di medicina e farmacologia si permettono di dire che la correlazione fra morte e vaccino é evidente? Superficialitá mi sembra un termine riduttivo. Con questo non voglio dire che si puó esclude al 100% la correlazione con il vaccino ma di evidente c’é solo il fatto che in alcune teste i neuroni non fanno bene contatto. Se io scrivessi che non c’é correlazione con la vaccinazione perché la morte é avvenuta 11 giorni dopo avrebbe lo stesso valore.
Sentirsi cavie.
La persona che mi ha inviato i documenti e che non accettava la mia visione statistica (non ho altri argomenti razionali in merito) evidenziava il rifiuto di essere trattati come cavie. Il concetto di base é che una cavia é parte di un processo di test mentre questo é un monitoraggio attivo. La complessitá delle reazioni dell’organismo sono cosí tante che non ci si puó mai sentire al sicuro. Sapere che tutto é monitorato dovrebbe confortare invece viene letto come un’informazione segreta non diffusa per motivi economici. Ma perché allora le aziende farmaceutiche dovrebbero trasmettere queste informazioni? Masochismo economico? Difficile capire la logica dietro alcuni ragionamenti.
Il diritto di conoscere questi dati
Secondo gli antiVax e anti-decreto i genitori devono essere informati di queste informazione per essere piú coscienti delle loro scelte. Queste informazioni non sono giustamente diffuse per non generare panico ingiustificato. La conferma sta proprio nelle reazioni a queste documentazioni. La domanda sorge spontanea “ma se non siete capaci di leggere i numeri perché qualcuno dovrebbe fornirveli?”
I bugiardini e l’Autismo
Se pensate o avete visto dei bugiardini di vaccini in cui é indicato l’autismo come possibile effetto collaterale sappiate che non é frutto di una ricerca medica ma di una protezione legale di fronte a possibili denunce. Qualcosa tipo “Il fumo fa male!” su un pacchetto di sigarette.
Se pensate di aver trovato il legame fra autismo e vaccini in un bugiardino allora vi consiglio di NON leggere questo articolo perché rimarrete estremamente delusi.
La scheda tecnica del vaccino nell’articolo oltre al fantomatico autismo riporta anche le possibili cause di morte (tutte, pure troppe). Dalla traduzione “Le cause di morte includevano sette SIDS ed una delle seguenti: enterite, sindrome di Leigh, sindrome adrenogenitale, arresto cardiaco, incidente automobilistico, annegamento accidentale“.
Conclusioni
Non vado oltre e vi lascio alle vostre convinzioni, io ho solo provato a riportare i numeri senza inoltrarmi nella materia medica che non mi compete. Non voglio convincere nessuno perché non c’é nulla da convincere tutto é giá scritto in maniera chiara nei documenti “segreti”.
Solo una cosa vi raccomando se volete evitare problemi seguite le istruzioni del bugiardino e non fate guidare vostro figlio.
Proprio ieri sono capitato su un grafico che reputo perfetto nella sua semplicitá. Il grafico riesce perfettamente a dimostrare quali sono gli effetti delle svalutazioni (poco competitive). Riesce a visualizzare bene uno dei grossi problemi della passata gestione monetaria Italiana ovvero quella fase storica a cui molti sognano di tornare ovvero: “Gli anni della Potente Lira e dell’autonomia monetaria”. Anni in cui a detta di molti si poteva “svalutare” la moneta per essere piú competitivi e crescere come cinesi.
Il grafico é stato preso da questo sintetico post di noise from amerika. La discussione di base era relativa alla differenza fra le retribuzioni salariali annue dei 4 maggiori paesi europei: Germania, Francia, Italia e Spagna. Il punto di partenza é la bella favola della Germania che abbassa gli stipendi per essere competitiva.
Come é facile notare diventa difficile affermare che la Germania gioca sulle retribuzioni per essere competitiva. La Germania infatti é il paese con la maggior crescita e con gli stipendi piú alti ma questo non é il punto del mio post.
L’esercizio che faccio é di evidenziare un altro aspetto evidente nel grafico e per questo ho bisogno di fare alcune modifiche come segue.
Cosa ho evidenziato in questo grafico:
La data del 1999 in cui é stato introdotto l’Euro valutario
La data del 2002 in cui é stato introdotto il contante Euro.
La svalutazione della Lira del 1992 cioé Il punto fondamentale di tutto il discorso e motivo di questo post.
L’ipotesi di un andamento dei salari Italiani senza tenere conto della svalutazione del 1992. Esercizio brutale di spostamento in verticale del grafico Italiano come se dal 1992 al 1995 l’Italia fosse cresciuta come la Francia senza alcuna svalutazione.
Non credo servano esperti economici per leggere il nuovo grafico ma per i nostalgici della Lira facciamo qualche puntualizzazione:
Come é chiaro l’introduzione dell’Euro (sia valutaria che con contante) non ha cambiato la curva dei salari e quindi non é la causa del loro basso valore rispetto al resto dell’Europa. Non esistono infatti flessioni rilevanti nel grafico dopo la sua introduzione. L’unico evento che ne ha fatto crollare i valori é la crisi del 2008 da cui non siamo ancora usciti e direi non per colpa dell’Euro.
La svalutazione competitiva? Certo un pó di inflazione fa sempre bene ma quando un paese svaluta solo per i suoi problemi finanziari di debito non é propriamente quello che si intende per svalutazione competitiva.
La svalutazione é la tassa piú ingiusta che esista. Il grafico evidenzia molto bene questo aspetto spesso dimenticato. Se continuo a svalutare il costo della vita aumenta e le categorie piú deboli ne patiscono maggiormente le conseguenze. Se sono un miliardario non é certo un 10% di inflazione che mi cambia la vita. Se guadagno 1.200 euro e di colpo ne perdo 120 scendendo a 1.080 sicuramente ho delle difficoltá maggiori.
La svalutazione porta conseguenze nel lungo periodo. Come si vede chiaramente dal grafico la svalutazione ha velocemente ridotto il valore dei salari che poi non sono piú riusciti a recuperare il crollo e sono rimasti traslati verso il basso. Ma non dovevamo essere competitivi?
E se non avessimo svalutato? Spostando il grafico dell’Italia verso l’alto cioé ipotizzando brutalmente (e non correttamente ma é solo un esercizio) che non ci sia stata svalutazione e che l’Italia avesse seguito una crescita speculare alla Francia, dove sarebbero gli stipendi? Il grafico nonostante sia un approssimazione non reale (ma significativa) ci dice che se i nostri cari politici invece di svalutare avessero provato a gestire l’efficienza del sistema gli stipendi medi annuali sarebbero a 31.000 Euro invece che a 28.000 cioé 3.000 piú alti. Mica bricciole.
Conclusioni
Fino allo sfinimento é necessario capire che nonostante l’Euro/Unione Europea hanno sicuramente dei limiti che vanno sistemati, NON sono la causa delle attuali condizioni dell’Italia. L’Euro non ha mai fatto crollare il nostro paese e i motivi delle sue pessime condizioni sono da ricercare altrove, nell’incapacitá di fondo e di lungo periodo di una classe politica che non é in grado di riformare l’Italia con quello che serve per sopravvivere nell’economia odierna.
Chi crede che la Nuova Lira possa essere il proiettile d’Argento che risolve tutti i problemi sta semplicemente seguendo un falso modello. Il controllo della moneta e la sua svalutazione é sempre stato utilizzato per migliorare i conti pubblici evitando di ridurre spese e indebitamento del paese ma non sicuramente come un’arma di competizione economica.
La svalutazione ha degli effenti pratici e dirompenti che colpiscono le classi piú deboli. La forte svalutazione del 1992 ha semplicemente traslato la crescita dei salari verso il basso. In parole povere é aumentato il costo della vita, il potere di acquisto e si sono ridotti i salari. Se fosse stata “competitiva” il grafico avrebbe avuto delle accelerazioni cioé dei cambi di ripiditá come quelli spagnoli dopo il 2006. In Italia peró questo non é mai avvenuto segno che il problema non é la moneta ma la scarsa efficienza del sistema paese.
Volete la lira? Nessun problema ma preparatevi nel caso migliore a diventare ancora piú poveri.
I dati del grafico sono presi dalle seguenti tabelle OCSE.
Sono capitato in questi giorni su un divertente articolo che esaltava il discorso di insediamento di Donald Trump. Nulla di male sia chiaro, personalmente non mi sta particolarmente simpatico ma non é un motivo per criticarlo prima che abbia iniziato il suo lavoro. Nessun problema ai complimenti quindi ma forse é meglio tenere in considerazione la realtá dei fatti prima di cadere in superficiali considerazione sul Sig Trump.
Mi riferisco a questo articolo del Fatto Quotidiano in cui scrive un certo Marco Venturini che dal suo CV si definisce direttore della campagna di comunicazione del M5S in Veneto (ma sembra aver collaborato nel 2014 anche con Matteo Renzi, poco male Business is Business).
Nel suo articolo Venturini evidenzia la straordinarietá del discorso di insediamento di Trump partendo innanzitutto dalla sua assoluta coerenza. Coerenza principalmente legata alla lotta contro le Elite perché secondo Venturini (e secondo tanti altri nel nostro paese) Trump é un anti-sistema. Una persona che ha dovuto legarsi al partito Repubblicano per poter proseguire la sua campagna elettorale ma che alla fine guida un movimenti anti-establishment. Un Miliardario che proprio per i suoi soldi “Può permettersi di mandare tutti al diavolo” e infatti noi in Italia abbiamo una lunga esperienza in fatto di Miliardari che rappresentano il popolo.
Nella sua analisi comunicativa l’articolo indica come messaggio chiave sulla coerenza del Presidente Trump la frase ormai diventata famosa del “oggi restituiamo il potere al popolo”. Proprio su queste parole si apre un parallelo anti-sistema proprio con il M5S che come modello rappresenta (secondo Venturini) la lotta contro il sistema in Italia.
Parole condivisibili se non fosse che sarebbe il caso ogni tanto confrontare le parole ai fatti. La comunicazione di Trump sará sicuramente efficace ma poi va confrontata con le sue reali scelte. Se guardiamo infatti le sue prime decisioni forse il concetto di coerenza inizia un pó a traballare. In quest’ultimo periodo gli apprezzamenti su Trump da parte del M5S (e non solo) si sono moltiplicate e in ogni commento esiste effettivamente questa sensazione che Trump sia un anti-sistema. Un Presidente che sfascerá il sistema delle lobby Americane e delle grandi multinazionali ovvero (secondo il vulgo) l’origine di ogni male nel mondo.
Aspettando le prossime decisioni del Trump anti-sistema é interessante fare giá dei paragoni fra la percezione e la realtá di alcune scelte giá prese nella formazione della sua Amministrazione. L’innamoramento del M5S al Presidente Trump mi sembra come sempre la solita superficialitá di chi si ferma agli annunci senza nemmeno guardare alla realtá o forse come spesso accade di chi proprio la realtá non la capisce.
Quanto Trump si avvicina alle idee del M5S?
La Risposta é semplice: Sono agli antipodi.
Nonostante questa luna di miele a distanza non si capisce, nel merito, dove il Trumpismo si possa avvicinare alle idee del M5S. Le analisi del post di Venturini, non si possono fermare all’analisi delle frasi ma dovrebbero almeno provare a tenere in considerazione qualche elemento aggiuntivo.
La squadra di Governo di Trump, Anti-Sistema? Siete sicuri?
Non voglio iniziare una critica su Trump perché oggi sarebbe inutile non essendoci ancora atti formali. La mia analisi vuole solo comparare alcuni punti fondamentali della propaganda M5S con alcune scelte giá prese da Trump che fanno intravvedere una volontá pen precisa. Una volontá peró ben lontana dalle idee fondanti del movimento di Beppe Grillo che fanno quindi pensare ad un innamoramento che rappresenta la solitá superficiale e “pressapochezza”.
Guardiamo prima di tutto alle nomine della nuova amministrazione Trump.
Un Presidente Anti-sistema, anti-multinazionali, anti-poteri forti?
Rex Wayne Tillerson – Segretario di Stato (diplomazia) dal 2006 presidente e Amministratore Delegato del gigante energetico Exxon Mobil Corporation, la quinta più grande compagnia al mondo per capitalizzazione.
Steve Mnuchin – Segretario al Tesoro. Ex partner di Goldman Sachs. È il terzo uomo di Goldman Sachs a occupare questa poltrona, dopo Henry M. Paulson jr., sotto il residente George W. Bush, e Robert E. Rubin, con Bill Clinton.
Stephen Bannon – Chief strategist. Bannon è stato presidente della campagna lettorale del tycoon, è un ex di Goldman Sachs, ma soprattutto è il padre padrone del sito conservatore di destra (a sfondo razzista) Breitbarb News. http://www.breitbart.com/
Wilbur Ross-Segretario al Commercio. Investitore miliardario (patrimonio da 2,5 miliardi di dollari). Ross è da sempre considerato il «re della bancarotta». È uno specialista nel rilevare aziende in crisi, che però hanno grandi potenzialità sul fronte dei margini di profitto.
Reince Priebus – Capo dello Staff: La scelta, che ha irritato molti degli elettori che hanno votato il magnate contro l’establishment, è caduta su un insider di Washington: Reince Priebus, presidente del partito repubblicano, che lo ha sostenuto lealmente e ha cercato di fare da ponte tra Trump e i dirigenti Gop, a partire dallo speaker della Camera Paul Ryan. Betsy DeVos – Segretario all’Istruzione: già legata al partito repubblicano in Michigan, è nota per le sue posizioni conservatrici e per la sua attività filantropica, svolta anche attraverso le fondazioni legate alla società di investimenti fondata assieme al marito, che investe nel settore della tecnologia e dell’energia. È miliardaria ed è una della principali sostenitrici del Partito Repubblicano in tutto il Paese.
Diciamo che definire Trump Anti-sistema/lobby/multinazionali almeno per il momento é un pó azzardata. Mi sembra invece che le sue scelte in fatto di nomine attingano a persone che proprio nelle Lobby/Multinazionali hanno fondato la loro carriera. Possibile che vogliano proprio loro distruggere questo sistema?
Un’Amministrazione Eco Sostenibile?
Il M5S é sempre molto attento (direi giustamente) all’evoluzione green e sostenibile del mondo cosa che forse per Trump non sembra essere una prioritá e a dirla tutta nemmeno un problema climatico.
Scott Pruitt – Direttore dell’Agenzia per la protezione ambientale: procuratore generale dell’Oklahoma e negazionista dei cambiamenti climatici. Dovrà ripristinare «l’essenziale missione dell’Epa (agenzia americana protezione ambiente) di tenere la nostra aria e la nostra acqua pulite e sicure», assicurando allo stesso tempo che l’agenzia non spenda i soldi dei contribuenti «in un’agenda fuori controllo e anti-energetica».
Rick Perry – Segretario all’Energia: Trump ha scelto di nominare l’ex senatore del Texas segretario all’Energia. Paradossalmente, Perry guiderà lo stesso dipartimento federale che lui stesso voleva eliminare.
Mike Pence – Vice Presidente: Governatore dell’Indiana. Sotto la sua gestione ha provato ripetutamente di strocare gli standard energetici per le rinnovabili riuscendo a terminare gli sforzi di efficienza energetica dell’Indiana. É stato il rappresentante dell’industria del Carbone dichiarando nel 2015 che l’Indiana era uno Stato pro-carbone combattendo con tutte le forze le azioni dell’EPA per la riduzione delle emissioni e la lotta alle centrali a carbone.
Da queste nomine non sembra che l’amministrazione Trump metterá l’ambiente al primo posto … forse non lo metterá nemmeno nel suo programma.
Basta ai nepotismi
Jared Kushner – Senior Advisor: Sfidando la legge contro il nepotismo e i rischi di ulteriori conflitti di interesse, Trump ha portato alla Casa Bianca un membro della famiglia, nominando il giovane genero Jared Kushner consigliere senior con competenze sugli accordi commerciali e sul Medio Oriente. In vista della nomina,
Kushner si dimetterà dalla posizione di Ceo in molte sue società e da editore del New York Observer, liberandosi anche di un «significativo numero di asset», tra cui Thrive capital, 666Fifth avenue e vari investimenti all’estero.
Quale sarebbe stata la reazione in Italia per una nomina del genere nel Governo Renzi?
Un’Amministrazione che ripudia la Guerra?
James Mattis – Segretario alla Difesa: E il soprannome è già tutto un programma: ‘Mad Dog’, ‘Cane Pazzo’. Mattis, contrario all’accordo per il nucleare con l’Iran, è stato costretto ad andare in pensione prima del previsto per tensioni con l’amministrazione Obama proprio sui rapporti da tenere con Teheran. Nel 2003, all’inizio dell’occupazione di Baghdad, è già generale maggiore. L’anno successivo, ‘Mad Dog’ si distingue nella battaglia di Falluja, uno dei capitoli più bui dell’invasione americana dell’Iraq. Nel maggio 2004, il generale ordina un attacco aereo su una sospetta “casa sicura” di jihadisti. Ma il bersaglio risulterà poi essere un matrimonio, in cui 42 innocenti tra uomini, donne e bambini perdono la vita. Il processo seguente ha stabilito che l’ordine era stato legittimo.
John Kelly-Segretario alla Homeland security: Generale dei marine che ha lavorato anche nell’amministrazione Obama come assistente di due capi del Pentagono, Leon Panetta e Robert Gates – è conosciuto per essere un duro. Sul tavolo si ritroverà alcuni
dei dossier più caldi dell’amministrazione Trump, come quello dell’immigrazione e della lotta ai clandestini.
Mike Pompeo – Direttore della Cia: Deputato del Kansas, esponente dei Tea Party e membro a vita della National Rifle Association, è stato tra i più convinti oppositori all’Obamacare ed è contrario alla chiusura di Guantanamo. Pompeo è inoltre noto per essere stato tra i sostenitori del programma di sorveglianza dell’Nsa rivelato da Edward Snowden. Tra i suoi grandi nemici figura l’Iran: «Non vedo l’ora di smantellare questo accordo disastroso con il più grande Stato sponsor del terrorismo del mondo»
Certo non é mia intenzione accusare l’amministrazione Trump di essere guerra fondaia ma dai nomi in lista direi che forse la pace avrá qualche problemino in piú. Love&Peace cittadino 5S.
Diritti per tutti specialmente per i piú deboli?
Trump ha giá dichiarato piú volte che il suo primo obiettivo é quello di smantellare il sistema Obana Care che allargava la copertura sanitaria alle fasce piú deboli della popolazione (aumentando in maniera non controllata i costi). In ogni caso questo tipo di “coperture universali” sono uno dei punti di forza proprio del M5S ma non sembrano non avere un corrispondente nelle idee di Trump.
Tom Price – Segretario alla Sanità: Deputato della Georgia alla guida del dipartimento della Sanità. Svolgerà un ruolo centrale nel modificare (o rimpiazzare) l’attuale legge sulla sanità voluta da Obama. Trump si è impegnato a rivedere in tempi stretti l’Obamacare e Price, chirurgo ortopedico, è tra i critici di punta dell’attuale legislazione.
…e l’immigrazione?
Qui é difficile fare paragoni perché il M5S avendo posizioni contrastanti al suo interno non si pronuncia in materia. Trump invece si é pronunciato in maniera forte, chiara e decisa.
Procuratore generale – Jeff Sessions: Conosciuto per la sua linea dura sull’immigrazione, il repubblicano è stato spesso accusato di razzismo. Nel 1986 gli fu negato un incarico nella giustizia federale dopo che alcuni colleghi lo accusarono pubblicamente di aver scherzato sul Ku Klux Klan.
Michael Flynn – Consigliere per la sicurezza nazionale: Secondo l’Ap, la sua simpatia per Mosca e le durissime critiche all’Islam radicale «non vengono viste di
buon occhio da alcuni esperti di sicurezza nazionale statunitensi».
Conclusioni e riflessioni
L’Amministrazione Trump sembra quindi qualcosa di molto lontano dalle idee di base del M5S e quindi molti degli apprezzamenti che si leggono sembrano effettivamente un pó troppo superficiali. La cosa peró non mi stupisce particolarmente perché ritengo la superficialitá parte del DNA del movimento stesso. Nessuno puó sapere come si muoverá Trump in futuro ma stando almeno alle sue prime nomine alcune scelte sembrano chiare e queste strategie sono lontane anni luce dalle radici Grilline.
Il nazionalismo Trumpiano giá sfociato nella cancellazione di alcuni accordi commerciali transoceanici, ha iniziato ad esaltare il tifo pentastellato. Esaltazione che personalmente ritengo povera di ragionamento e rischiosa per tutto il paese. Scelte che possono (ma anche no) favorire il mercato americano potrebbero invece essere altamente negative per quello Italiano. Esaltare la chiusura di accordi commerciali o dazi sullo scambio di merci proprio in un paese come l’Italia che vive di export é un vero e proprio suicidio. La crescita scarsa Italiana degli ultimi anni sarebbe stata fortemente negativa senza l’apporto proprio dell’Export. La componente Americana in questo export é stata alta (e in crescita) e sperare che questa crolli dimostra quanta ignoranza economica ha preso ormai cittadinanza stabile nel M5S. Lo dimostrano infatti affermazioni quantomeno discutibili dei sui “rappresentanti di punta” che dall’alto dal basso dei loro ragionamenti dimostrano quanto pericolose certe idee possano essere per il futuro dell’Italia. Ma d’altronde come si sa, il futuro sará splendente una volta usciti dall’Euro con un’esaltante svalutazione che porterá al tracollo un’economia Italiana giá martoriata. La globalizzazione che tanto si combatte ha portato piú benefici nel caso dell’Italia che peggioramenti. Esaltare il nazionalismo di Trump é quindi come augurarsi un lento spegnimento del proprio paese.
Caro M5S ma sei proprio sicuro che Trump é veramente la cura di tutti i mali del mondo? un rappresentante del popolo e una bandiera anti-sistema?
Sei proprio sicuro che un miliardario con un’amministrazioni di miliardari voglia veramente distruggere il sistema che ha reso tutti loro Miliardari?
Io nella mia cecitá penso di no ma voi continuate pure a sniffare trielina….
In questi giorni la giunta Romana é sotto stretta osservazione della stampa. I 5 Stelle accusano i soliti “poteri forti” che controllando la stampa attaccano senza ragione il neo sindaco romano Virginia Raggi mentre la stampa (tutta) vuole solo risposte a incoerenze di comportamento del M5S.
La scusa della stampa di parte puó avere senso per alcune testate giornalistiche ma quando le critiche arrivano anche dalla stampa “amica” forse qualche domanda é il caso di farsela.
Il problema di fondo sta nel fatto che il M5S si é sempre battuto per l’onestá e la trasparenza chiedendo giustizia per qualunque avviso di garanzia ricevuto da chiunque appartenesse ad altre forze politiche mentre ora per i propri uomini si dimostra garantista. Il M5S non si é mai risparmiato nelle critiche sui problemi giudiziari degli altri partiti e proprio nel momento in cui questi problemi si trovano in casa iniziano i distinguo. In questa situazione, dopo aver professato la propria trasparenza universale non ci si deve stupire se qualcuno inizi a chiederne conto quanto questa non si rivela vera.
La questione che viene dibattuta dalla stampa é la nomina di Paola Muraro ad assessore all’ambiente di Roma, persona che risulterebbe indagata dalla procura di Roma. Dalle regole del M5S ovviamente gli indagati non dovrebbero far parte dello staff e inoltre nessuno ha mai dichiarato pubblicamente il problema. Quindi da un lato si sono rotte le regole interne e non si é dimostrata la trasparenza cosí tanto professata.
Il gioco delle giustificazioni é in atto anche all’interno del M5S, mail mai lette o comprese male, scuse deboli, controsensi rispetto all’ analoga vicenda di Parma e cosí via. Insomma al primo appuntamento importante e visibile il M5S ha dimostrato una certa disorganizzazione.
Ma il vero problema sta da un’altra parte.
L’incompetenza é molto peggio della trasparenza mancata.
Non ho mai apprezzato gli attacchi del M5S ad ogni indagine che riguardasse un qualunque componente di un altro partito perché in linea di massima un’indagine non é un giudizio. Questa posizione diventa ad oggi la giustificazione del M5S che dice “la giustizia deciderá”, “non faremo sconti a nessuno”… certo ma forse é un pó tardi e forse le regole come sempre si interpretano per gli amici.
La questione Muraro é un errore di trasparenza solo secondo le regole interne del M5S ma in generale é accettabile finché la giustizia non si pronuncia.
Il vero problema della Muraro e del M5S é nella Muraro stessa che va al di lá del semplice errore di trasparenza ma diventa un errore di inesperienza che non ha nessuna spiegazione né logica, né pratica né tantomeno economica.
Perché la Muraro e perché eliminare chi ha lavorato bene?
La questione riguarda le due piú grosse aziende comunali come AMA (Azienda Municipale Ambiente) per la raccolta dei rifiuti e l’ATAC (Azienda per i Trasporti Autoferrotranviari del Comune di Roma) per la gestione dei trasporti pubblici. Entrambe purtroppo famose per spese enormi e sprechi evidenti.
Le condizioni critiche di queste due municipalizzate non sono ovviamente colpa della nuova giunta Raggi ma bensí il risultato di troppi anni di malagestione pubblica romana. Nessuno si sogna di addebitare agli ultimi arrivati le colpe storiche delle due aziende ma qualcosa negli ultimi anni stava cambiando e il M5S ha invece deciso di azzerare i risultati positivi senza una ragionevole motivazione. Mi riferisco nello specifico alla pulizia fatta nei veritici delle due aziende municipalizzate e sulla scelta di Paola Muraro come assessore all’ambiente.
Dopo l’uscita dell’ex sindaco Marino e i vari scandali di Mafia Capitale, Roma viene commissariata e l’incarico assegnato al prefetto Francesco Tronca che nel suo ottimo operato assegna la gestione del risanamento ai dirigenti Marco Rettighieri e Armando Brandolese per ATAC e Alessandro Filippi e Daniele Fortini per AMA.
Come ci viene segnalato da Focus Economia (Radio 24) in due puntate (qui e qui) le due aziende dopo l’entrata del management voluto da Tronca hanno sicuramente dimostrato segnali consistenti di miglioramento nei conti e quindi proprio non si comprende l’allontanamento cosí immediato dei suoi dirigenti.
Questi alcuni numeri delle dirigenze AMA e ATAC dal loro ingresso nel 2014 ad oggi. Diciamo “l’ereditá di Rettighieri” come l’aveva chiamata in maniera negativa l’Assessore pentastellato Linda Meleo (punti di vista).
Negli ultimi due anni sia le dirigenze di AMA e ATAC avevano iniziato una difficile strada di risanamento dei due carrozzoni pubblici costosi e inefficienti che al loro interno nascondevano tutta la malagestione pubblica Italiana. In soli due anni si era cercato di portare una certa trasparenza nella gestione cercando di combattere assenteismo dilagante, costi falsi, e veri e propri sabotaggi strumentali interni.
I numeri dei due anni sono ovviamente lontani da un pieno risanamento ma sicuramente dimostrano un deciso cambio di rotta.
L’ ATAC di Rettighieri e Brandolese (in carica da Febbraio 2015 – 18 mesi di attivitá):
– 10 milioni di Euro di Furti (avete capito bene FURTI per 10 Milioni)
Riduzione dei 2/3 dell’usura dei pneumatici. Sí perché prima della gestione di Rettighieri si cambiavano 1500 pneumatici all’anno mentre dopo si é scesi a 500.
Il 2015 si é chiuso con 89 milioni di disavanzo contro i 141 del 2014 e
i 216 dei conti 2013 (prima di Rettinghieri)
Gestione personale: l’anno scorso i procedimenti disciplinari avviati
dall’Atac sono stati più di 2.500. Ad un dipendente su quattro sono state contestate assenze, orari di lavoro autoridotti, segnalazioni “strumentali”
di guasti e così via. (fonte)
Considerando il brevissimo periodo di gestione rispetto a 13 anni di malagestione (l’Atac non chiude un bilancio in pareggio da 13 anni e ha accumulato perdite
per 1,8 miliardi) forse i risultati di Rettighieri non meritano un giudizio cosí critico. Al suo posto il sindaco Raggi ha messo Manuel Fantasia, Ingegnere Nucleare con esperienza manageriale nell’ambito ICT e consulenziale. Sconosciuto nell’ambito pubblico se non come fornitore di servizi e promosso come esperto di trasporti. Dal suo curriculum si intuisce che l’esperienza nei trasporti é legata al solo aspetto informatico… chissá se basterá.
L’AMA di Fortini e Filippi (2 anni):
Risparmio giornaliero di 100.000 Euro
Gli utili del 2015 passano a 839.000E dai 280.000 del 2014 (triplicati)
Ridotto l’assenteismo del 20%
Incremento dei mezzi di raccolta del 15%
Incremento della differenziata dell’11%
Chiudono l’impianto tritovagliatore di Manlio Cerroni (il Re della Monnezza) indagato e arrestato dopo le inchieste su Mafia Capitale. Si continua lo smaltimento con i rimanenti 4 impianti che sembrano bastare per i volumi totali. Questa scelta viene rivoltata da Muraro/Raggi che riaprono l’impianto di Cerroni sotto indagine (vedi sotto)
Allontanano molti dirigenti della vecchia amministrazione dopo i vari scandali Romani
Lottano contro gli scandali di parentopoli licenziando alcuni dipendenti assunti irregolarmente.
Entrambi i dirigenti erano stati coinvolti nella risoluzione dell’emergenza rifiuti a Napoli di qualche anno fa.
Perché rimuovere immediatamente questa dirigenza? I numeri almeno per il momento dimostrano tutto tranne che una malagestione, allora perché azzerare tutto e non riconoscere i meriti? Perché accusare di “pesante ereditá” proprio chi stava lavorando seriamente e portava rsultati?
Non esistono secondo me altre risposte che la completa incompetenza tecnica e l’assoluta malafede per l’esistente senza accorgersi che l’esistente é giá una cura alla scandalosa gestione politica del passato… un’altra occasione persa per dimostrarsi migliori.
Il vero errore: La nomina di Paola Muraro.
Nessuno discute le sue conoscenze tecniche in ambito di rifiuti ma sicuramente la sua scelta é alquanto discutibile politicamente perché Paola Muraro ha fatto parte dell’AMA per 13 anni quindi é stata parte attiva della malagestione di AMA.
La sua posizione era molto influente essendo un dirigente esterno molto influente pagato in 10 anni circa 1.350.000 E (senza bando). Per caritá questo non vuol dire molto ma secondo le logiche 5 stelle i soldi pubblici sono sempre inopportuni.
In questo video girato dal M5S si vede il Blitz della Raggi/ Muraro alla discarica di Rocca Cencia.
Imbarazzante vedere la Muraro fare le pulci all’azienda che ha gestito per 13 anni. Significa semplicemente autoaccusarsi dei problemi.
Inoltre (e questo é gravissimo) quando a Luglio Roma era ad un collasso dei rifiuti la Muraro/Raggi hanno forzato Fortini ad utilizzare l’impianto di Manlio Cerroni (arrestato). Forzatura che ha scatenato le proteste e dimissioni di Fortini che ovviamente si rifiutava di riaprire un impianto sotto indagine. Fortini nella sua gestione era riuscito a trovare una soluzione estera per la gestione dei rifiuti trovando (bando) un’azienda Tedesca che per costi era comunque piú competitiva dell’impianto sotto accusa di Cerroni. Negli anni Cerroni smaltiva con esclusiva assoluta senza aver mai vinto nessun bando ma con assegnazione diretta.
Paola Muraro era parte attiva e influente dello staff dirigenziale e adesso risulta indagata per consulenze esterne proprio nelle aziende di Cerrone… non dico che sia colpevole ma sicuramente la storia inizia a puzzare.
Tornando ai numeri veri, l’azienda tedesca smaltiva i rifiuti a 136E alla tonnellata contro i 175E di Cerroni. La Muraro durante l’emergenza rifiuti di quest’anno aveva quindi forzato Fortini a riaprire lo smaltimento con Cerroni per un prezzo sicuramente non competitivo. Ragione per la quale Fortini si é dimesso.
..”Non ci voleva il mago per rendersi conto del fatto che se il mercato sta tirando prezzi da 120-130 euro a tonnellata, non si possono pagare 175 euro a tonnellata! Nel mese di settembre del 2014 ho dunque comunicato a Colari che non avrei dato loro quei soldi e, in modo unilaterale, ho allineato il pagamento delle prestazioni del tritovagliatore di Rocca Cencia a quelle Pag. 52stabilite dalla regione Lazio per i conferimenti ai TMB: 104 euro a tonnellata, altro che 175! Il gruppo Cerroni non l’ha presa bene e men che mai ha preso bene il fatto che abbiamo bandito una gara europea per collocare sul mercato, a 138 o 136 euro a tonnellata, quei rifiuti, sui quali quel gruppo ritiene di avere un diritto di proprietà esclusivo. Alla fine abbiamo chiuso l’impianto di Rocca Cencia, ovvero il tritovagliatore di Cerroni, perché non portiamo loro più un grammo di rifiuti. Nel 2014 quell’impianto aveva viaggiato a un milione di euro la settimana di ricavi, ovvero 4 milioni di euro al mese, quasi 50 milioni di euro all’anno, ma senza contratto, senza gara e senza tariffa regolata d’autorità indipendente.”
E di questi numeri la Muraro non poteva esserne all’oscuro.
Perché obbligare la riapertura di quell’impianto sotto indagine?
Perché non continuare con quell’opzione estera conveniente anche economicamente?
Insomma la trasparenza di fronte a queste scelte platealmente sbagliate non é piú il nocciolo della questione. La stampa come sempre si concentra sul gossip politico mentre avrebbe numeri di cui chiedere spiegazioni ma come si sá l’ignoranza economica imperversa un pó ovunque, sulla terra e sulle stelle.
Nota: Il complotto mediatico che non esiste
Sempre piú persone sono convinte che esiste un piano subdolo per distruggere il M5S. La stampa contro, la politica contro etc.
Come detto inizialmente quando qualcuno si erge a giudice unico del mondo si deve preparare ai commenti piú severi in caso di errori.
Se peró si guarda la carriera della Giunta Raggi in pochi mesi si sono dimesse cosí tante persone (nominate all’interno del M5S stesso) che forse i problemi sono prima di tutto in casa e non all’esterno.
Nell’ordine:
Revoca della nomina della nomina di Capo di Gabinetto per il Magistrato Carla Raineri
Dimissioni del super-assessore al Bilancio, Marcello Minenna
Dimissioni di Daniele Fortini alla guida di AMA e poi dimissioni del suo sostituto Alessandro Solidoro (suggerito dalla Minenna e dimesso seguito delle scelte dell’assessore)
Dimissioni della dirigenza ATAC Marco Rettighieri e Armando Brandolese
Insomma se il buongiorno si vede dal mattino… Buona Fortuna Roma.
Il sempre attivo Phastidio ci informa di un’affascinante intervista del Sole 24 Oreall’onorevole al cittadino Carlo Sibilia del M5S. L’argomento é sempre il solito cavallo di battaglia del M5S ovvero l’uscita dall’Euro come via per il risanamento futuro del paese.
In pratica Sibilia ci informa che nell’eventualitá di un M5S al governo la prima cosa da fare é un Referendum Consultivo per iniziare il dibattito sull’uscita dall’Euro dell’Italia o sulla creazione delle due famose monete Euro Nord e Euro Sud come proposto dal noto Economista e premio Nobel Joseph Stiglitz.
I punti principali del Sibilia “pensiero” sono:
Referendum consultivo per lasciare decidere agli Italiani sull’introduzione di una nuova moneta in sostituzione del fallimentare Euro. Si fa leva sui trattati UE (da art. 139 al 144) per i paesi in deroga ovvero per i paesi nell’Europa senza Euro.
Europa sí Euro no: Si rimane in Europa per condividere il debito ma si esce dall’Euro fonte della crisi manifatturiera Italiana.
Il debito fuori controllo causato dalle banche private. Uscire dall’Euro perché cosí non sará piú la BCE (ente privato secondo Sibilia) a decidere sulla quantitá di Euro da stampare. Uscire da tutte quelle regole Europee come il Fiscal Compact (controllo del deficit) che penalizzano l’Italia e la frenano.
Bankitalia che torna a stampare moneta per controllare il debito e i tassi di interesse.
Dopo l’uscita la famosa svalutazione che aiuterá l’economia. Esattamente come NON é successo in Argentina ma lí, dice Sibilia, i governi hanno sbagliato invece noi Italioti avremmo un lungimirante (e sopratutto tecnico) governo a 5S per la stabilitá futura dell’Italia.
Ecco qui la ricetta del noto economista Sibilia. Prima di scrivere qualche commento a riguardo delle soluzioni magiche per salvare l’Italia vorrei inquadrare il personaggio. Non voglio denigrarlo ma semplicemente mettere in fila alcune sue affermazioni e pensieri che ha espresso pubblicamente.
Nel novembre 2012, a poco tempo dalle elezioni, ritiene che debba essere discussa in Parlamento una legge per consentire i matrimoni di gruppo e le nozze tra persone ed animali , purché consenzienti.
Il 23 ottobre 2014 con un contestato post su Facebook ipotizza che l’attentatore di Ottawa possa essere in realtà “qualcuno che ha ritrovato la ragione”.
Come si sa wikipedia é un mezzo propagandistico del Governo Renzi. Esiste anche una lista di affermazioni pubbliche di Carlo Sibilia redatta dall’Espresso che vi invito a leggere ma questa ovviamente é una fonte politica “di regime”.
A lato (ma non é un dettaglio da poco) faccio notare che Carlo Sibilia é il responsabile “Scuola e Università” del Movimento 5 Stelle. Riflettiamo sul fatto che questo personaggio ha ricevuto l’incarico dal M5S di risanare l’Universitá Italiana ma nello stesso tempo afferma che lo sbarco sulla luna é stato un falso (cosí, a contorno).
Ma veniamo ai commenti sulla cura di Sibilia con l’uscita dall’Euro:
Il Referendum: Spiace deludere gli adepti a questa neo religione semi politica ma NON ESISTONO regole per l’uscita dall’Euro. Non sono mai state scritte e quindi anche a fronte di una decisione popolare l’uscita dall’Euro non fa parte dei trattati. In ogni caso anche se si volesse discuterne in sede EU servirebbe l’assenso della totalitá dei paesi Europei (che dite ce la facciamo?). Ma questo non lo diciamo al popolo ItaGliano. Gli articoli elencati da Sibilia per i paesi in deroga nulla hanno a che fare con questa uscita. Le regole sono scritte per tutti quei paesi in Europa che non rientrano nell’Euro e secondo Sibilia con queste regole si puó chiedere che l’Italia diventi un nuovo paese in deroga. Purtroppo peró anche rileggendo tutti gli articoli citati (dal 139 al 144) questo non si trova. Provare per credere, qui il link del trattato in lingua italiana.
Sicuramente l’Euro e l’EU in primis hanno bisogno di modifiche ma considerando che l’Italia non cresceva nemmeno prima dell’Euro diventa difficile dare tutte le colpe all’Euro. In ogni caso rimanere in Europa anche senza Euro vuol dire accettare comunque tutte le regole che vengono criticate dal M5S. Difficile comprendere come si possano rifiutare le regole Europee ma nello stesso tempo dichiarare di volerci rimanere dentro. Sull’Euro cattivo ne avevo giá scritto qui … tanto tanto tempo fa ma i contenuti sono sempre attuali.
Il debito pubblico non é generato dalle Banche ma dallo Stato che lo richiede per le sue spese. Le banche (attraverso l’acquisto di debito statale) sono il tramite per trasformare questo denaro virtuale in moneta circolante. Anche se escludessimo la BCE il meccanismo sarebbe sempre lo stesso senza peró un controllore Europeo. Il debito Italiano dopo l’ingresso nell’Euro non é piú aumentato con le percentuali che avevamo negli anni ’80 e ’90 proprio perché l’Euro garantisce interessi piú moderati e stabilitá. Qualcuno ricorda i BOT al 20% prima dell’Euro? questa é la ragione della crescita spropositata del debito Italiano non l’Euro che invece li ha calmati, adesso non si arriva nemmeno ad un 1%. Tornare al vecchio sistema vuol dire rendere il debito incontrollabile e nelle mani della classe politica Italiana. Inoltre il M5S ha un programma che per il 90% si appoggia su spesa pubblica e quindi non farebbe che aumentare la spesa e quindi l’indebitamento (vedi qui, qui e qui). Ma come ben sappiamo in Italia … chissenefregadeinumeri. Un’altra contraddizione del Sibilia pensiero é: Rimanere in Europa senza le regole Europee che non ci piacciono (Fiscal Compact ad esempio). Se si vuole stare dentro come dichiara il genio si dovrá inevitabilmente accettare tutto quello che é attualmente applicato. Inutile perdere tempo per smentire “la BCE privata” a meno che non sniffiate trielina. La BCE non é un ente privato e lo potete controllare voi stessi sul UUEBBB.
Si torna al punto 3. Il debito Italiano é scoppiato proprio quanto potevamo stampare la nostra amata lira. Bankitalia e lo Stato cosa potrebbero fare di diverso? Semplicemente creare moneta generando debito che aumenterebbe. Gli interessi poi non sono controllabili da Bankitalia in quanto i titoli di stato devono essere venduti sul mercato che ne decide i tassi a seconda della richiesta. Quale tipo di controllo puó essere fatto in merito? Nessuno a dirla tutta. Controllare il deficit con moneta nuova poi vuol dire semplicemente caricare i cittadini di nuove tasse perché non esiste ancora la bacchetta magica ma nel caso di Sibilia esistono sicuramente sostanze psicotrope che aiutano la fantasia specialmente in ambito economico. Provate ad immaginare un Italia che lascia l’Euro, gli spread sotto controllo? Ne siamo proprio sicuri? Basta tornare al 2012 per capire quanto siano incontrollabili, oppure ce ne siamo dimenticati?
La svalutazione competitiva? Immaginate se per caso i costi delle materie e dei prodotti che compriamo crescano dal 40% al 60%. Il gas, la luce, la benzina, l’elettronica….insomma tutto quello (ed é tanto) che non produciamo in Italia. Le aziende che fanno export ne avrebbero effettivamente un vantaggio ma quelle che lavorano sul territorio nazionale (moltissime) verrebbero seriamente danneggiate per l’enorme aumento dei propri costi. Giusto per darvi due numeri a smentita della competitivitá dopo la svalutazione: In questi anni di crisi l’Export Italiano é comunque in continua crescita con numeri molto importanti. Questo vuol dire che anche nell’Euro riusciamo ad essere competitivi all’estero o comunque riusciamo a vendere. Il problema é nell’import e nelle spese interne, proprio quelle che non crescono e sarebbero ancora piú intaccate da questa “favolosa svalutazione competitiva”. Non é un concetto difficile o no?
Insomma: “Huston abbiamo un problema”. Nel nostro viaggio nell’iperspazio economico forse qualche certezza del M5S verrebbe probabilmente delusa dalla cruda realtá con un forte rischio peró per l’intero paese che nel frattempo continua ad ascoltare (ignorando) questi individui. All’estero se qualcuno dice che 1+1 = 3 é un ignorante, in Italia é un visionario.
Chi sono io per commentare le parole di Carlo Sibilia? Nessuno, non sono né un economista né un esperto di finanza tanto quanto un Carlo Sibilia qualunque che peró, forte solo del suo “logo” politico, si permette una pericolosa visibilitá pubblica.
Ebbeno sí ho la presunzione di dire che le mie conoscenze economiche di base sono sufficienti per criticare le povere e fantasiose teorie (ma purtroppo pericolose) di una persona che chiamare idiota é fargli un complimento.
Come si chiede giustamente Mario Seminerio: “A questo punto a noi sorge il dubbio: ma non è che Sibilia è un infiltrato (dal Bilderberg, ovviamente) per fare apparire il M5S come un club di sniffatori di trielina?”
Mi é capitato di imbattermi nei risultati completi delle ultime comunali 2016 e per curiositá ho deciso di controllare se qualcosa stava cambiando nel voto dell’elettorato Italiano. Come ben sappiamo le ultime elezioni comunali sono state definite come il “tonfo” del Partito Democratico e la vittoria del Movimento 5 Stelle che sembra ad oggi essere l’unica alternativa politica al PD.
Quello che stavo cercando di capire é quanto effettivamente avevano perso i “partiti tradizionali” e quanto avessero effettivamente guadagnato i nuovi protagonisti del panorama politico.
L’analisi dei risultati é fondamentalmente guidata dalla mia personale opinione che le elezioni Comunali rappresentano piú di ogni altra elezione il reale termometro dell’elettorato Italiano semplicemente perché le persone votano una politica che tutti i giorni gestisce i servizi piú vicini ai cittadini. Ad esclusione dei grandi centri urbani dove la politica tradizionale continua a guidare le scelte di voto, nel resto dei comuni Italiani qual’é stata la scelta degli Italiani?
Nei capoluoghi di provincia vince la Politica
Nei capoluoghi di provincia si nota il reale crollo del PD che passa da 21 capoluoghi di provincia a soli 7.
I dati sono stati presi dal quotidiano La Repubblica.
Tutti i comuni persi dal PD sono stati redistribuiti alle alternative disponibili in maniera abbastabza regolare. Nonostante i problemi interni il centrodestra é la parte politica che per la maggior parte usufruisce del crollo del PD. Il M5S riesce a guadagnare 3 capoluoghi di cui due piazze importanti come Torino e Roma.
Questo a mio modo di vedere disegna il M5S come una vera e propria alternativa politica tradizionale all’esistente. “Tradizionale” perché vincere in comuni grandi e importanti é sicuramente positivo ma non rappresenta quello per cui il M5S si vuole identificare ovvero una forza democratica “dal basso”. Vincere in piazze politiche grandi vuol dire essere una forza politica tradizionale che attualmente sta prendendo il posto ad un vuoto lasciato a destra.
Per capire se invece la partecipazione politica dei cittadini sta cambiando é necessario allargare l’analisi a tutti i comuni.
I risultati complessivi: Nessuna rivoluzione dal basso le liste civiche rimangono i veri vincitori
Se allarghiamo l’analisi a tutti i comuni sotto elezione possiamo vedere come gli Italiani non hanno spostato o cambiato il loro modo di votare ma continuano a livello comunale a preferire le persone che conoscono senza un particolare colore di partito. In generale nei comuni piccoli le liste civiche continuano a rappresentare la scelta dei cittadini.
Il M5S presenta piú liste ma é visto come un partito tradizionale, nessuna rivoluzione.
Il M5S ha sempre cercato di identificarsi in un movimento apolitico e diverso dall’esistente. In generale il M5S era in parole povere la versione organizzata a livello nazionale di una grande lista civica dove le logiche partitiche non avevano influenza. Questo non é vero agli occhi dei cittadini che col voto hanno dimostrato il contrario.
I risultati delle comunali dimostrano che il M5S viene visto quanto un partito tradizionale e non come un’alternativa Civica. I risultati totali dimostrano che il M5S porta a casa un povero 1,76% sul totale di comuni interessati alle elezioni. Anche facendo lo stesso calcolo solo sul totale dei comuni in cui era presente una lista del M5S la percentuale di vittoria passa ad un 10%. Buon risultato ma distante dal poterlo definire “una rivoluzione dal basso”.
Se facciamo gli stessi calcoli per le altre forze politiche vediamo come il PD ha vinto sul 4% dei comuni totali e nel 35% di dove aveva presentato una lista. La Lega e Forza Italia nonostante sul totale dei comuni abbiano totalizzato un misero 2,5% ma se si considerano i comuni in cui avevano una lista la percentuale sale al 42%. Segno che la gente ha votato la destra dove era possibile. Non sempre il voto di protesta contro il PD é andato al M5S , anzi.
Il Centrodestra: Lega non guadagna quanto si credeva e Forza Italia quasi scompare
In generale il centrodestra ha portato a casa ben poco rispetto al passato. La Lega di Salvini e Forza Italia si sono presentati nel 6% dei comuni e hanno vinto nel 42% di quel 6%. Il problema maggiore del centro destra sta specialmente nelle file di Forza Italia, un partito in via di estinzione che non ha piú sicuramente la guida del Centrodestra. La Lega con Matteo Salvini aveva recuperato consensi nell’ultimo periodo ma non é riuscita peró nelle comunali a raggiungere percentuali importanti ad esclusione di Fruili Venezia Giulia, Liguria e Veneto.
Il vero problema per il Centrodestra stá peró in Forza Italia che ha presentato liste da sola nel solo 4% dei comuni e globalmente totalizza un bassissimo 0,6% di vittorie sul totale che salgono ad un 16% dove erano presenti come lista a se. Questo 16% é comunque piú alto del 10% del M5S che nonostante questo periodo di forte antipolitica non riesce a superare un partito in caduta come Forza Italia.
Il resto delle vittorie di Forza Italia sono solo frutto dell’alleanza con la Lega segno che da sola quasi non conta piú come forza poitica e nemmeno rappresenta il centrodestra che ormai é rimasto solo un gruppo non omogeneo di piccoli partiti in lotta fra di loro.
Le liste civiche vera partecipazione popolare
Come da tradizione Italiana le liste civiche rappresentano una costante della partecipazione della popolazione alla vita politica del proprio paese. I cittadini comuni si organizzano in gruppi senza colore politico e partecipano in questo modo alla gestione del proprio territorio.
Le liste civiche sono presenti alle ultime comunali nel 99,7% dei comuni. Le liste civiche rappresentano effettivamente l’estraneitá ai partiti politici e una vera voglia della popolazione di far parte della vita amministrativa del proprio comune. In teoria il M5S sarebbe il parallelo in chiave politica di una grande lista civica ma nella realtá visti i risultati non lo é nella proatica. Agli occhi dei cittadini infatti rappresenta un partito come tanti altri e riesce a vincere solo in comuni dove la politica conta e in altri ma rari casi.
Le liste civiche invece totalizzano un 89% di vittorie e quindi sono loro la rappresentazione di cosa vogliono gli Italiani ovvero fidarsi delle persone che conoscono e che gestiscono il proprio comune al di fuori dei colori di partito.
Il M5S rappresenta in questo senso un’alternativa politica agli altri partiti ma non un’alternativa alle liste civiche. Inoltre la tanto criticata bassa partecipazione della popolazione Italiana alla vita pubblica non sembra avere grossi riscontri dopo i voti comunali. Il numero di liste civiche si puó dire essere presente nel 100% dei comuni un segno che piú che mai rappresenta la voglia di privati cittadini di rendersi utili alla propria comunitá.
Queste percentuali smentiscono quindi la favole di un paese in balia dei partiti e dove la gente (schiava) si fa comandare da forze occulte e distanti da loro.
Le comunali invece hanno dipinto un paese un piú responsabile di quello che si crede e sopratutto lontano da quello che qualcuno racconta.
Le liste civiche sono sempre state la rappresentazione della partecipazione popolare e non sembra che questa modalitá stia scomparendo ma al contrario non é al momento sostituita da nessun altro movimento o metodologia di partecipazione.
I risultati finali
Nella pratica mentre le liste civiche vincono nell’88% dei casi il primo partito (PD) va al massimo al 4% seguito da un 2,8% della Lega (da sola) e poi il M5S all’1,8%.
Se per misurare la percentuale di vittoria si tiene conto dei comuni dove le liste del partito erano presenti allora si sale a percentuali quali : PD 34%, Lega 38%, Lega + Forza Italia 42%, Forza Italia 16% e M5S 10%.
Qui di seguito il grafico con i risultati finali. Nella tabella le due colonne rappresentano la prima il numero dei comuni dove erano presenti le liste dei diversi partiti e la seconda rappresenta invece il numero di vittorie totale.
Come si vede la componente delle liste Civiche rappresenta il vero vincitore delle elezioni comunali come era lecito aspettarsi.
Per una migliore visualizzare dei risultati nei partiti tradizionali ho cancellato la componente delle Liste Civiche.
Il M5S é il partito che ha presentato piú liste in totale ma é anche quello che delle liste presentate ne ha vinte di meno (solo 24 su 247). Segno che forse non rappresenta una rivoluzione sociale come invece annunciato dai propri slogan ma come si sá tutti hanno bisogno di marketing. In generale ovviamente il grosso risultato del M5S sta nel fatto che in pochi anni é riuscito a raggiungere degli ottimi risultati che peró hanno bisogno di un certo consolidamento.
Il M5S risulta il partito con la percentuale di vittoria piú bassa se calcolata rispetto ai comuni dove hanno presentato una lista.
Le percentuali di vittorie possono anche essere calcolate sul totale dei comuni Italiani in modo da vedere quanto i partiti sono riusciti a prevalere sulle alternative Civiche.
In questo caso possiamo vedere quanto la politica classica non riesca a prendere piedi dentro le piccole amministrazioni comunali. Questo fenomeno non fa altro che portare il partito piú votato (PD) ad un misero 4% ma nello stesso tempo dimostra quanto invece il M5S rappresenta anch’esso una forza politica equivalente a quelle tradizionali almeno agli occhi degli elettori. Il M5S infatti non riesce ad andare oltre un 1,76% a livello nazionale.
Questo non fa che dimostrare che forse gli Italiani la loro partecipazione politica ce l’hanno giá da anni e almeno nelle realtá locali continuano a preferirla piuttosto che all’alternativa politica. Il M5S é a tutti gli effetti un partito che inizia a raccogliere consensi quando a decidere sono i colori di partito e ad oggi il giallo é uno di questi.
Nel momento in cui serve un’organizzazione nazionale allora il M5S puó competere con gli esistenti partiti ma quando invece parliamo della vera partecipazione popolare allora in questo caso anche i puri devono lasciare spazio a chi da anni continua a portare avanti il paese dal basso.
I risultati regione per regione
Nei seguenti grafici sono raccolti i risultati complessivi suddivisi per regione. Le colonne rappresentano la percentuale di vittorie sul totale dei comuni per ogni singola regione.
Come vediamo graficamente in tutte le regioni le vittorie delle liste civiche supera di molto quelle dei partiti tradizionali. Questa condizione é pressoché costante in tutte le regioni.
Per maggiore chiarezza visiva se si vuole vedere l’andamento delle vittorie da parte dei partiti tradizionali é necessario eliminare la componente civica dai risultati.
Di seguito il grafico dedicato ai soli partiti.
Come si vede il PD rimane comunque il partito con piú comuni. La lega e Forza Italia riescono invece ad avere una percentuale maggiore in Lombardia e Veneto. Nel Veneto la Lega vince quasi sempre presentandosi da sola.
Nel caso del M5S ci sono alcune regioni in cui rappresenta la prima scelta ovvero: Lazio, MArche e Sicilia ma in quest’ultima a parimerito con il PD a quota 14%.
In generale comunque anche nel caso delle Marche dove il M5S primeggia fra i partiti, la percentuale rimane ad un 10%.
Unico valore considerevole da parte di un partito tradizionale é quello del PD in Umbria dove primeggia con un 18%.
Queste percentuali peró non hanno confronto rispetto ai risultati delle liste civiche che nel caso peggiore totalizzano un 70% come in Sicilia.
Conclusioni
Le liste Civiche rimangono la scelta primaria degli Italiani (88% di comuni gestiti).
I partiti prevalgono nei capoluoghi di provincia e nei comuni di grosse dimensioni ma nel calcolo complessivo non superano le liste civiche.
Il M5S nonostante abbia guadagnato un numero rilevante di comuni non si puó definire una rivoluzione dal basso ma solo un’alternativa di voto come le altre. Il M5S raccoglie i voti di protesta e quelli mancanti ad un centrodestra lacerato internamente.
Il M5S non rappresenta un’alternativa alle liste civiche ma solo un’alternativa politica ai partiti esistenti.
Lega e Forza Italia rimangono la seconda scelta ma nella totalitá dei casi sono meno presenti rispetto al passato. Forza Italia come forza politica autonoma non va oltre uno 0,66% sul totale dei comuni.
Il PD perde il 30% nei grandi comuni ma in una visione generale rimane la prima scelta che peró non é un’alternativa alle liste civiche, vero tessuto politico dei comuni Italiani.
Gli Italiani si sa sono allergici ai numeri. La notizia potrebbe sembrare irrilevante ma purtroppo ha dei risvolti piú negativi di quanto si pensi. Il fatto di non cercare nessun riscontro numerico alle proprie percezioni sfocia spesso in fobie ingiustificate e si sa, le fobie cancellano la ragione.
Quello che sta capitando in Italia in questo periodo é molto legato alla “percezione” delle persone che inizia a generare paure dove non esistono emergenze. Basta leggere alcuni commenti al mio post sull’immigrazione dove semplicemente si nega il contenuto senza nemmeno provare a portare numeri diversi a conferma.
La conseguenza di questa “percezione” porta le persone a credere a chi vuole farsi carico delle loro paure nonostante non siano dimostrate statisticamente. Lo abbiamo visto nella crescita di consensi per la Non-politica del Movimento 5 Stelle che nonostante i suoi anni di esercizio non ha portato nessuno dei valori aggiunti promessi. Stesso discorso per l’avanzata nei consensi di Matteo Salvini e della sua Lega Nord che spostando il baricentro dalla lotta contro il meridione sprecone si é focalizzato adesso sull’immigrazione e sui Rom “percepiti” attualmente come principale problema Italiano.
I media ovviamente non aiutano nel fornire un punto di vista obiettivo ma aggravano e fanno leva proprio sulla percezione delle persone continuando a rincorrere l’audience invece della veritá. Il risultato finale é che l’Italia é sommersa da un’informazioni che fa leva sulle paure invece che sulla realtá.
Proprio in questi giorni il Presidente di IPSOS Italia, azienda Inglese che si occupa di ricerche di mercato ha pubblicato un libro sulla differenza fra percezione e realtá. L’autore Nino Pagnoncelli é uno sondaggista italiano che oltre ad essere Presidente della succursale Italiane di IPSOS é spesso invitato a trasmissioni televisive per fornire i risultati dei sondaggi.
In questo caso l’azienda IPSOS rilascia annulamente una ricerca sui “pericoli della percezione”.
Nel 2014 l’Italia si era piazzata al primo posto in quanto ad “ignoranza” sui numeri mentre quest’anno nonostante i cittadini non abbiano migliorato la loro preparazione in materia sono stati inseriti nuovi paesi che per nostra fortuna si sono dimostrati “piú bravi” di noi.
Nella classifica del 2015 i paesi sono passati da 14 a 33 e l’Italia é salita al 10 posto ma non di certo per inaspettati miglioramenti.
Classifica sull’ignoranza dei paesi 2015
Verifica la tua percezione
Di seguito alcuni esempi presi dalle domande di entrambi gli anni e ognuno puó provare a cimentarsi per vedere quanto la sua percezione é vicina o lontana dalla realtá.
1- La ricchezza dei piú ricchi
Qual’é la ricchezza posseduta in percentuale dell’1% piú ricco della popolazione?
2- La religione
Qualé la percentuale di persone che si dichiarano estranee/agnostiche/atee a qualunque religione?
Qual’é la percentuale di Mussulmani in Italia?
Qual’é la percentuale di Cristiani in Italia?
3- L’invasione di immigrati
Qual’é la percentuale di immigrati che vivono in Italia?
4- Accesso ad Internet
Qual’é la percentuale di persone con accesso ad Internet a casa (fisso o mobile)?
5- Un paese vecchio
Qual’é la percentuale di persone oltre i 65 anni?
6-Partecipazione al voto
Qual’é la percentuale di persone che hanno votato l’ultima volta?
7-Disoccupazione
Qual’é la percentuale di persone disoccupate o in cerca di occupazione?
I risultati: La distanza Italiana fra percezione e realtá
I numeri di seguito sono il risultato dei sondaggi di IPSOS 2015/2014. L’Italia come detto si é dimostrata la piú ignorante fra i 14 paesi verificati nel 2014 mentre é “salita” al 10mo posto nel 2015 dove peró i paesi sono saliti a 33.
Questo distacco dalla realtá come detto é la dimostrazione che gli Italiani non amano approfondire gli argomenti. Spesso le persone hanno un’idea e ascoltano le persone che confermano la loro credenza. Il risultato é evidente nella politica dove partiti/movimenti che non hanno un programma reale e fattibile continuano a crescere nei consensi perché danno risposte o soluzione a problemi non prioritari ma percepiti dalla gente come importanti (immigrazione, Europa, costi della politica etc.). Lo stesso Matteo Renzi utilizza una comunicazione che tende a nascondere il proprio operato preferendo messaggi semplici, positivi ma lontani dalla realtá e dai numeri veri.
Insomma tutta la politica di qualunque colore essa sia mente all’elettore che ignora. Preferisce mantenere il proprio posto evitando di raccontare la realtá ma fornendo messaggi che soddisfano “la percezione” degli Italiani. I sondaggi sono utilizzati per capire quale sia l’umore del paese e costruire la comunicazione di conseguenza. La comunicazione peró é lontana dai veri problemi di un paese. Questa pericolosa tendenza non é un’anomalia solo Italiana ma piú o meno dostribuita in tutto il mondo (vedi Trump in US). Il problema Italiano sta nel fatto che un elettore poco analitico e piú istintivo garantisce a queste metodologie di comunicazione risultati sfortunatamente positivi.
Qui le percentuali reali delle domande e le risposte degli Italiani intervistati dal sodaggio IPSOS:
1- Qual’é la ricchezza posseduta in percentuale dell’1% piú ricco della popolazione?
Percepito: 46%
Realtá: 23%
Differenza: +23%
2- Qualé la percentuale di persone che si dichiarano estranee/agnostiche a qualunque religione?
Percepito: 35%
Realtá: 12%
Differenza: +23%
Qual’é la perventuale di Mussulmani in Italia?
Percepito: 20%
Realtá: 4%
Differenza: +16%
Qual’é la perventuale di Cristiani in Italia?
Percepito: 69%
Realtá: 83%
Differenza: -14%
3- Qual’é la percentuale di immigrati che vivono in Italia?
Percepito: 26%
Realtá: 9%
Differenza: -17%
In cifre vuol dire che nella realtá in Italia ci sono circa 5Milioni di immigrati (dati ISTAT 2015) ovvero circa l’8% piú qualche centinaio di migliaio di irregolari che porta la percentuale totale al 9%.
Il 26% percepito vorrebbe dire che in Italia dovremmo avere 15 milioni di stranieri.
Se questa é la percezione non é difficile capire perché il termine “emergenza immigrazione” ha un senso per gli Italiani e le parole di Salvini hanno una ragione piú che concreta nonostante siano lontane dalla realtá e dalla correttezza politica. Salvini purtroppo peró non é un caso isolato ma rappresenta la media dell’offerta politica Italiana.
4- Qual’é la percentuale di persone con accesso ad Internet a casa (fisso o mobile)?
Percepito: 69%
Realtá: 83%
Differenza: -14%
5- Qual’é la percentuale di persone oltre i 65 anni?
Percepito: 48%
Realtá: 21%
Differenza: +27%
6-Qual’é la percentuale di persone che hanno votato l’ultima volta?
Percepito: 54%
Realtá: 75%
Differenza: -21%
7-Qual’é la percentuale di persone disoccupate o in cerca di occupazione?
Percepito: 49%
Realtá: 12%
Differenza: -37%
Take away
I motivi di questa diffusa e preoccupante ignoranza sono molti. Sicuramente come scritto dal corriere c’é una bassa scolarizzazione degli Italiani che per il 57% non superano la licenza media. In aggiunta l’informazione Italiana a mio parere segue lo share e quindi invece di informare con i veri numeri preferisce seguire le “fobie percepite”. Se continuo a far vedere barconi di immigrati nei miei servizi trasmetto una sensazione di “invasione” che nella realtá non ha la stessa intensitá rispetto a quella percepita.
Un esempio che calza é la percezione della violenza. Nei TG e notiziari si preferisce evidenziare la cronaca nera generando una certa insicurezza nei cittadini. Nella realtá i numeri ci dicono cose diverse:
– Nel 2015 gli omicidi sono meno di un quinto di quelli nel 1981 (2453).
Chi l’avrebbe mai detto?
Non ci resta che rivedere il concetto di Suffragio Universale, a mali estremi, estremi rimedi.
Non serve molto per capire l’inutilitá del Referendum indetto per il 17 Aprile sulle famose “trivellazioni” attorno alle coste Italiane. Il testo fa capire come ancora una volta in Italia si buttano via soldi pubblici facendoli passare per democrazia popolare.
Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilita’ 2016)”, limitatamente alle seguenti parole: “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”?
Questo il testo della domanda. Chiaro come sempre no?
Ma non si cambiano le regole per le trivellazioni lungo le coste Italiane?
NO
Ma non si doveva smettere di trivellare per cercare il petrolio?
NO
Ma non si doveva limitare l’impatto ambientale?
NO
Ma non si doveva bloccare l’estrazione per obbligare l’uso di energie alternative?
NO
Ma non si dovevano dismettere tutti gli impianti di estrazione inclusi quelli di terra?
Fortunatamente NO
Ma non si dovevano evitare i rischi ambientali e di salute?
NO
Ma non si dovevano bloccare le nuove trivellazioni?
NO
Ma le regole sulle trivellazioni cambiano immediatamente?
NO in 5 anni… non c’é fretta nemmeno per i Nazi-ambientalisti.
Ma allora a che cosa serve veramente questo referendum?
Ce lo dice direttamente il movimento ambientalista “No-Triv”:
«Il voto del 17 Aprile è un voto immediatamente politico, in quanto, al di là della specificità del quesito, residuo di trabocchetti e scossoni, esso è l’UNICO STRUMENTO di cui i movimenti che lottano da anni per i beni comuni e per l’affermazione di maggiori diritti possono al momento disporre per dire la propria sulla Strategia Energetica nazionale che da Monti a Renzi resta l’emblema dell’offesa ai territori, alle loro prerogative, alla stessa Costituzione italiana»
Un voto politico per dimostrare nulla, per continuare ad urlare sul nulla, per spendere soldi pubblici sul nulla, per difendere teorie che la pratica non conferma ma sopratutto per salvare gli interessi locali sulle attivitá estrattive. L’ambiente é solo un abbellimento.
A questo serve il referendum. Nessuna responsabilizzazione dell’elettorato Italiano ma un voto politico degli enti locali (Regioni) e di alcuni movimenti ambientalisti che come si sa fanno spesso breccia nel cuore dei piú deboli (di mente). Nella pratica peró nulla si migliora dal lato ambientalista, nulla si migliore dal lato energetico, nulla si cambia nella strategia energetica Italiana.
É un referendum proposto dalle Regioni che dimostra quanto poco i Governatori locali pensino al futuro e sopratutto quanto poco coraggio abbiano a fare delle scelte invece di fingere democrazia rivolgendosi al popolo. Il referendum é la dimostrazione che certi argomenti Nazionali non possono essere in mano alle Amministrazioni locali poiché il federalismo in Italia ha solo moltiplicato gli sprechi ed é pericoloso quando la classe dirigente é filosoficamente attiva ma economicamente ignorante.
Quindi il 17 Aprile nulla si cambia in positivo ma in caso di vittoria del SÍ si danneggiano economicamente le aziende nell’ambito estrattivo. Danni che non hanno una logica, né ambientalista ma sopratutto né economica o strategica. Si sa bene peró che nelle leggende popolari i “petrolieri” sono sempre i cattivi, i poteri forti quelli che controllano tutto e in questo caso…”controllano la nostra salute”. Insomma il solito concime per menti atrofizzate.
Leggende metropolitane a parte veniamo al Referendum:
Cosa chiede il referendum?
Se passa il SÍ vengono tolte le concessioni per gli impianti entro le 12 miglia dalla costa. Se precedentemente l’azienda poteva estrarre fino ad esaurimento del giacimento adesso dopo 5 anni dovrá comunque chiudere l’attivitá estrattiva. Per tutti gli impianti oltre le 12 miglia nessun cambiamento. Nulla di piú.
Quali conseguenze dopo il referendum?
Se vincono i NO tutto rimane come prima e questi impianti entro le 12 miglia potranno estrarre fino ad esaurimento.
Se vincono i SÍ gli impianti entro le 12 miglia avranno ancora 5 anni di attivitá dopo di che dovranno chiudere anche se il giacimento non sará esaurito. In pratica avranno molto probabilmente una perdita per gli investimenti fatti. Una volta che la piattaforma é stata costruita perché chiuderla? Giá che abbiamo fatto il buco almeno usiamo tutti gli idrocarburi all’interno. No?
Con la vincita del SÍ ci sará un impatto occupazionale negli indotti industriali delle varie Regioni a cui gli impianti appartengono. Sappiamo che le regioni non hanno mai pensato al lato occupazionale, d’altronde non ne hanno benefici in termini di tassazione.
Quali sono gli impatti ambientali del referendum?
NESSUNO … anzi!
Se vincono i SÍ cambia la durata della concessione ma non viene introdotto nessun tipo di nuovo divieto di trivellazione. Entro le 12 miglia é giá vietato del 2006, oltre le 12 miglia nessun limite né ora né in futuro.
I rischi ambientali delle piattaforme sono minimi perché nella maggior parte estraggono GAS e non petrolio che é marginale sul totale. Viene confermato anche da uno studio ambientalisti di Greenpeace che peró preferisce insistere sulla pericolositá. Qui la risposta tecnica con le relative critiche al rapporto ambientalista.
L’impatto ambientale attorno alle piattaforme rimane limitato ma in ogni caso che differenza c’é fra 12 miglia e 12,1 miglia? Il referendum non cambia le regole esistenti oltre le 12 miglia dalla costa sia per le estrazioni presenti che per quelle future.
Legambiente ha comunque quantificato l’estrazione di petrolio entro le 12 miglia ad un apporto dell’1% sul totale. Quindi i problemi ambientali causati dal petrolio sono praticamente nulli. Il grosso delle estrazioni Italiane é invece indirizzato all’estrazione di Gas con conseguenti rischi minori.
In ogni caso se vincesse il SÍ gli investimenti delle compagnie di estrazioni verrebbero semplicemente spostati in altri paesi magari in via di sviluppo e con meno vantaggi per la popolazione locale. É meglio tenere queste estrazioni sul territorio Italiano mantenendo introiti, occupazione e tassazione o esportare sfruttamento in paesi piú poveri? La risposta a questa domanda non interessa ai nazi-ambientalisti.
No-Triv ma petroliere?
Pensiamo ad una cosa molto semplice, se chiudiamo gli impianti che estraggono petrolio e Gas vuol dire che dovremmo far viaggiare piú petroliere nel mediterraneo. Questa seconda scelta ha un impatto molto piú alto dell’estrazione in piattaforma. Dov’é la strategia ambientalista?
No-Triv = Rinnovabili?
Assolutamente NO. La chiusura di questi impianti porterá solo ad una spesa maggiore nell’acquisto di idrocarburi da altri paesi per compensare la perdita ma nessuna accelerazione sull’introduzione delle energie rinnovabili che continuano ad essere solo uno specchietto per le allodole. Il Post ci fa chiarezza sui numeri; l’energia prodotta dall’estrazione che verrebbe chiusa vale il 20% dell’energia prodotta dal fotovoltaico. Considerata una crescita del 1-2% all’anno delle istallazioni fotovoltaiche non si potrebbe comunque compensare il mancato apporto energetico con i pannelli solari ma si dovrá comunque acquistare Gas e petrolio da altri paesi.
Questo non vuol dire che non si debba procedere in una strategia energetica ibrida (rinnovabili + idrocarburi) ma non é questo referendum ad accelerarla. Questo Referendum é al di fuori di qualsiasi strategia energetica nell’ambito delle rinnovabili. Dubitate delle finte propagande.
Quali sono i veri impatti energetici?
La seguente tabella ci dice quali sono i volumi estrattivi relativi al Gas in quanto il petrolio conta per un misero 1% e a differenza di quanto dicono gli ambientalisti é un valore marginale. La tabella é stata presa dal seguente articolo de Il Post.
La tabella ci dice che qualunque sará il risultato, l’impatto sui volumi estrattivi é basso rispetto al totale e dimostra quindi la completa inutilitá del Referendum.
Dimostra quanto sia nel caso del SÍ che nel caso del NO gli impatti sarebbero limitati. In ogni caso il SÍ porterebbe ad uno smantellamento lento (5 anni) di impianti in funzione che non ha nessuna logica economica e come si vede anche ambientale.
Il voto é puramente politico ed é il solito noioso attacco a fantomatiche lobby petrolifere che a detta di molti (ma non dei numeri) sarebbero la rovina della nostra societá.
Zero risultati che costano 400 Milioni
Unica cosa certa del referendum é il suo costo. Quello che fa sempre orrore é la scarsa attenzione ai soldi pubblici cioé ai soldi dei cittadini. Questo Referendum costerá all’incirca 400Milioni per portare prevedibilmente un risultato nullo. Nullo se non si raggiunge il quorum o se dovesse malauguratamente passare il SÍ.
Effetti ambientali zero, effetti energetici zero, divieti di trivellazione nessuno, innovazione energetica nulla, svantaggi energetici bassi ma presenti.
Insomma, ma perché continuate a spendere i miei soldi per cause inutili e lontane dalle reali necessitá del paese?
Le Lobby del petrolio o l’opportunismo politico?
Quando in ItaGlia non si hanno argomentazioni o numeri a supporto di tesi complottiste, nel 99% dei casi si fa appello alle famose “Lobby” o ai ben noti “Poteri Forti”. Due termini che non hanno significato ma sono utilizzati un pó da tutti senza nemmeno sapere di cosa si sta parlando. Il Lobbismo é molto piú serio di quanto si pensi e serve a muovere economie e generare lavoro. La sua utilitá (se non si trasforma in corruzione) é alta. Certo c’é chi guadagna di piú di altri ma in generale i vantaggi si distribuiscono un pó a tutti i livelli grazie alla creazione di lavoro. Che ci crediate o no questi meccanismi sono parte del volano economico che ha portato il mondo ad innovare.
Ma torniamo al soggetto principale, proprio a riguardo delle lobby, ieri il governatore della Puglia Emiliano, promotore del referendum ha dichiarato che “Renzi é servo delle lobby petrolifere”. Senza bisogno di verifiche chi non darebbe ragione ad Emiliano? Le lobby? Certo che é colpa loro. Le aziende petrolifere, le banche e le aziende farmaceutiche sono per antonomasia il concentrato di tutti i mali del mondo. Ho passato anche io questa fase filosofica poi ho iniziato a studiare un pó. Secondo “la teoria” senza queste aziende vivremmo in un mondo piú pulito e verde, senza inquinamento, senza guerre, senza odio ma volendoci tutti bene e vivendo di solo amore. La realtá non é proprio cosí.
La realtá é che le Regioni stanno perdendo il controllo di queste strategie energetiche e i relativi introiti. Il tentativo di centralizzare (correttamente) il controllo delle politiche energetiche non va giú a chi da queste attivitá ci guadagna in tasse. L’inquinamento é un dettaglio ovvero “tu puoi inquinare il mio mare ma paghi le tasse a me”.
Ovvio che dopo il deprecabile incidente del ministro Guidi e la sua telefona, le Lobby diventano una realtá di fatto “confermata” anche dalle intercettazioni.
La questione é peró molto piú semplice, lineare e meno complottista di quanto si pensi. Certo che esistono grandi aziende nell’ambito dell’estrazione che come tutte le aziende fanno fatturato e portano occupazione. Ovviamente queste aziende fanno come tutte pressioni pubbliche per raggiungere i loro obiettivi di investimento. Nell’ambito dell’estrazione é ancora piú ovvio essendo che regole, controlli e divieti possono arrivare solo dagli enti pubblici. Se uno stato decide una strategia energetica, qualunque essa sia, senza entrare nel merito della sua correttezza o meno, avrá sempre e comunque a che fare con le aziende leader del mercato (le lobby per capirci). Non vedo quale sia il problema di fondo, se uno decide una strategia poi deve discutere/negoziare con le aziende del settore per capire come metterla in pratica. Mi sembra naturale. Lo Stato decide come procedere ma poi tutta l’attivitá diventa privata, con grossi investimenti a fronte di grossi fatturati.
Dove sta il problema? Dove sta la negativitá di un’attivitá di lobbismo verso le istituzioni pubbliche? Lobbismo non vuol dire per forza corruzione. Nel mio mondo delle telecomunicazione il lobbismo si fa in maniera costante. Prima si guadagnano consensi con i vertici di un’azienda poi si scende piú nel dettaglio presentando progetti tecnico/economici vantaggiosi per entrambi. Il “Lobbismo” é spesso necessario per essere considerati all’interno di un progetto ma non vuol dire per forza sommergere di regali e soldi il cliente.
Le parole di Emiliano dimostrano invece quanto si cerchi di distorcere la realtá distraendo e istigando il popolo verso nemici che non esistono.
Se si vuole discutere nel merito bisogna parlare e analizzare il piano energetico nazionale e proporre eventualmente alternative. Queste capacitá peró sono assenti nelle amministrazioni pubbliche locali che quindi preferiscono orientarsi verso la favola del “Lobbista cattivo” tanto sa che i bambinoni a cui chiede il voto capiscono solo le favole.
“Il petrolio è scaduto: cambia energia!” davvero e quale?
Questo il motto della famiglia ambientalista. La necessitá per il mondo intero di ridurre il legame con gli idrocarburi é sicuramente vera ma la strada non é quella di chiudere l’esistente perché semplicemente non si puó cancellare da un giorno all’altro il contributo energetico dei carburantii fossili.
Quello che nessuno serenamente ammette é il fatto che la generazione di energia da idrocarburi é l’unica che garantisce un’energia costante. Eolico, Solare, Termico, e tutte le energie rinnovabili hanno il grosso difetto di non garantire continuitá di energia. Il Sole c’é solo di giorno, il vento c’é solo ogni tanto e non ovunque e questi limiti non sono controllabili. La strada é ovviamente quella di diminuire i consumi e avere reti ibride che possano sfruttare rinnovabili e idrocarburi insieme in modo da ridurre gli impatti degli idrocarburi. Per i prossimi 50 anni almeno é difficile pensare ad un annullamento degli idrocarburi a meno che non si voglia introdurre l’energia nucleare ovunque. Unico obiettivo veramente ambientale é quello di ridurre i consumi non di chiudere le fonti presenti.
LA RETE é spesso sbandierata come soluzione per ogni male e come ottimizzatore degli spostamenti umani e relativi risparmi energetici. Si dimentica peró che proprio la rete é un incredibile divoratore di energia. Telecom Italia é infatti il secondo consumatore di energia dopo le ferrovie di Stato e sicuramente non alimenta i suoi Data Center e le sue reti con i pannelli solari ve lo assicuro.
Insomma se volete continuare a innondare Facebook con le propagande piú assurde per la difesa dell’ambiente sappiate che vi servirá sempre piú energia da idrocarburi per far leggere i vostri post perché i vostri pannelli e le vostre pale poco vi serviranno allo scopo. Se pensate di diventare energia-indipendenti ricordatevi peró che l’innovazione ne ha invece bisogno. Quindi andate pure nella grotta illuminata a candele ma non chiedete il 4G, non sarebbe coerente con le vostre scelte energetiche.
Il 17 Aprile fai una scelta ambientale, stai a casa e risparmia “energie” per qualcosa di piú importante.