L’Istruzione Italiana: Il solito paese a due marce, i risultati PISA 2012

Dedicato a Nelson “L’istruzione e la formazione sono le armi più potenti che si possono utilizzare per cambiare il mondo”

Il 3 di Dicembre é stato rilasciato il report con i risultati 2012 del test P.I.S.A (Programme for International Student Assessment) il programma internazionale promosso dall’OECD (meglio conosciuta in Italia come OCSE). Il Programma PISA nasce con lo scopo di valutare con cadenza triennale il livello di istruzione degli adolescenti dei principali paesi industrializzati e viene misurato fra studenti di 15 anni.

E’ovviamente di interesse capire come l’Italia si colloca nell’ambito della formazione scolastica essendo l’istruzione un sintomo della buona salute di un paese e delle sue capacitá future.

Il test si divide in tre parti principali e per ogni parte lo studente deve eseguire dei test che potete trovare qui:

  • Matematica
  • Scienze
  • Lettura

La prima cosa che salta agli occhi nella classifica é l’assoluto dominio dei paesi asiatici. Cina (Shangai) al primo posto in tutte e tre le discipline seguita da Hong Kong, Corea del Sud, Taiwan, Giappone, Macau che si spartiscono le successive posizioni in tutte le prove. I soliti paesi di punta europei Finlandia, Svizzera, Olanda, Belgio, Germania e una straordinaria Polonia seguono a ruota insieme ad Australia, Canada e Nuova Zelanda. Stupiscono gli Stati Uniti che risultano in posizioni non proprio di rilievo.

E l’Italia?

La delusione é come sempre presente. Ci posizioniamo sotto la media OCSE in tutte e tre le prove ed esattamente:

  • Matematica Italia: 32mo posto con punteggio 485 – Media OCSE 494
  • Scienze Italia: 32mo posto con punteggio 494 – Media OCSE 501
  • Lettura Italia: 28mo posto con punteggio 490 – Media OCSE 496

I risultati nazionali non sono proprio adeguati per il paese della cultura ma forse é solo piú un’ereditá storica e non un dato di fatto.

Di seguito le classifiche ufficiali delle varie discipline:

MATEMATICA PISA-Mathematics

Chi é piú bravo di noi in Matematica in Europa: 8- Liechtenstein, 9  Switzerland, 10 Netherlands, 11 Estonia, 12 Finland, 14 Poland, 15 Belgium, 16 Germany, 18 Austria, 20 Ireland, 21 Slovenia, 22 Denmark, 24 Czech Republic, 25 France, 26 United Kingdom, 27 Iceland, 28 Latvia, 29 Luxembourg, 30 Norway, 31 Portugal.

Direi tutti ma possiamo ancora tirarcela con gli Spagnoli.

SCIENZEPISA-Science

Chi é piú bravo di noi in Scienze in Europa: 5 Finland, 6 Estonia, 9 Poland, 10 Liechtenstein, 12 Germany, 14 Netherlands, 15 Ireland, 19 Switzerland, 20 Slovenia, 21 United Kingdom, 22 Czech Republic, 23 Austria, 24 Belgium, 25 Latvia, 26 France, 27 Denmark, 29 Spain, 30 Lithuania, 31 Norway.

Non ci rimane nemmeno piú la Spagna.

LETTURAPISA-Reading

Chi é piú bravo di noi in Lettura in Europa: 6 Finland, 9 Ireland, 10 Poland, 11 Liechtenstein, 12 Estonia, 15 Netherlands, 17 Switzerland, 18 Belgium, 19 Germany, 21 France, 22 Norway, 23 United Kingdom, 25 Denmark, 26 Czech Republic, 27 Austria.

Possiamo dire tranquillamente che le cose non vanno benissimo per l’istruzione in Italia.

Ci sono alcuni aspetti che secondo me vanno peró evidenziati.

Prima di tutto l’Italia é uno dei paesi che ha migliorato molto la sua posizione rispetto agli anni precedenti. Mentre quasi tutti gli altri paesi Europei perdono posizioni l’Italia é salita. Potrebbe sembrare una vittoria di Pirro ma considerata la situazione dell’istruzione pubblica italiana sempre sotto il bersaglio di tagli é comunque un buon risultato. Almeno a mio modesto parere é un premio agli insegnanti Italiani che nonostante le condizioni avverse di uno Stato che rema contro sono riusciti a mantenere e migliorare (anche se di poco) i risultati.

Questo il quadrante dei risultati 2012 rispetto a quelli precedenti del 2003 per la sola Matematica.

Differenze con il PISA 2003

Purtroppo peró é necessario fare anche altri ragionamenti che le evidenze dei risultati purtroppo dimostrano in maniera eclatante e sono relativi alle differenze fra le diverse aree geografiche Italiane.

L’Istruzione pubblica per principio dovrebbe essere uguale o simile ed avere lo stesso risultato in tutto il territorio Italiano ma cosí purtroppo non é.

Il documento dell’OCSE con il dettaglio dei risultati presenta anche le tabelle regionali per quei paesi in cui sono disponibili. L’Italia é uno di quelli.

I risultati sono sconcertanti. l’Italia come sempre va a due velocitá ben distinte in ogni settore e purtroppo anche in quello pubblico che dovrebbe essere omogeneo sul territorio nazionale. Il risultato finale é che l’Italia ha un Nord con ottimi risultati e un Centro Sud molto lontano.

Questi i risultati regionali per la Matematica.

I risultati regionali per scienze e lettura non sono disponibili ma non mi aspetto grosse differenze. Aggiorneró in caso di sorprese.

PISA regionale

Nella classifica regionale abbiamo un range di risultati molto ampio.

La regione di Trento raggiunge un risultato di 524 piazzandosi al 7mo posto dopo la Svizzera mentre la Calabria si colloca al 47mo posto dopo il Kazakhistan totalizzando un vergognoso 430. La forbice é alquanto preoccupante.

Sulla base di questa lista se si raggruppano e mediano i risultati per Nord, Centro e Sud si puó vedere come si ricollocano le tre aree Italiane nella classifica OECD.

Ovviamente questo é un puro esercizio matematico poiché é probabile che anche gli altri paesi abbiano differenze regionali. Paragonare le differenti aree Italiane alle medie degli altri paesi é formalmente errato ma fornisce comunque un’ottima fotografia delle grosse differenze che abbiamo internamente.

Queste le nuove medie calcolate per aree regionali:

  • Nord:   Media 508 (Liguria e Valle d’Aosta con risultati da Centro)
  • Centro: Media 487 (Abruzzo e Lazio con risultati da Sud)
  • Sud e Isole: Media 457
  • Italia: 32mo posto punteggio 485

Secondo questo raggruppamento il Nord Italia si collocherebbe al 17mo posto (+15 posizioni) vicino alla Germania (14mo), il Centro al 31mo posto  (+1 posizione) insieme al Portogallo mentre il Sud e Isole ad un vergognoso 42mo posto (-10 posizioni) fra Israele e la Grecia.

Difficile ma sopratutto inutile trovare delle giustificazioni a questa situazione. Ci si puó chudere nelle solite difensive e luoghi comuni ma i problemi e le differenze rimangono, profonde e inaccettabili. Tristemente nel 2013 in Italia un ragazzo studia in una scuola Tedesca o Greca senza dover nemmeno emigrare.

Perché si discute di finanziamento ai partiti o legge elettorale? Questi ragazzi sono il nostro vero futuro.

Per approfondimenti: analisi di Noisefromamerika   .

 

 

I numeri non piacciono agli Italiani: Il caso Euro per Grillusconi

Numbers  I numeri sono effettivamente l’unica cosa che non mente in qualunque tipo di analisi specialmente in quelle economiche. I numeri riescono a smascherare chi racconta favole e vuol far credere alla gente una propria teoria. É sempre un piacere quando qualcuno li utilizza per dimostrare una tesi ma é altrettanto fastidioso quando vengono utilizzati a proprio favore falsando il loro significato.

Negli scorsi giorni mi é capitato di vedere il comizio di Beppe Grillo al V-Day 3 di Genova e la mia attenzione é immediatamente andata sulla parte anti-Euro. Vecchi discorsi sugli effetti negativi dell’Euro giá sentiti da un po’ tutto il jet set politico Italiano ma in questo caso sono stati mostrati dei grafici che falsano la realtá e attribuiscono alla moneta unica colpe che non ha. L’Euro é sicuramente una gabbia monetaria imperfetta ma certo non si porta dietro le colpe della disastrata situazione dei conti pubblici Italiani.

In questi ultimi anni causa crisi si sono sentite molte teorie economiche creative e naif per attribuire all’Euro le colpe della brutta situazione economica Italiana. La cattiva Germania che si é presa tutti i vantaggi e trama contro l’Italia,  le banche tedesche che vendevano bond Italiani per alzare lo spread e via dicendo. Portabandiera di queste fantasiose teorie insieme al comico Genovese é stato anche Silvio Berlusconi e la sua folta “yes men band”. I due sono in assoluto i personaggi del panorama (pseudo) politico Italiano che piú hanno attaccato l’Euro promuovendo l’uscita dell’Italia dalla moneta unica come soluzione a tutti i mali. Inflazionare é buono.

Ho giá scritto qui che i numeri non confermano la teoria del maledetto Euro e che le colpe per la situazione Italiana sono per la maggior parte da attribuire alla decadente classe politica che ci gestisce e non alla maligna Frau Merkel.

Questi sono i tre grafici che Grillo ha fatto vedere alla folla arrabbiata per dare forza alla teoria anti-Euro. É positivo che per una volta almeno si usino statistiche invece che fantasiose teorie complottistiche ma il problema rimane quando questi numeri mostrano una realtá distorta. I dati utilizzati sono semplicemente parziali perché l’andamento storico di lungo termine contraddice la teoria e proprio per questo si é evitato di utilizzarlo completamente. Nuovi volti vecchi trucchi.

Nell’ordine Grillo accolla all’Euro la responsabilitá per:

  • Decrescita del PIL (stranamente diventata grandezza valida per la misura della ricchezza di un paese rispetto al passato. Un ripensamento o un calo di memoria?)
  • Aumento del Debito Pubblico
  • Aumento del Rapporto Debito/PIL

Grillo afferma che i dati sono credibili perché “lo dicono i grafici non Io”, bene. Andando a cercare nel sito istituzionale dell’ISTAT si possono trovare le serie storiche di questi valori dove si nota come i dati non considerati da Grillo lasciano spazio ad una differente interpretazione.

Si é liberi di partire dal 1999 come anno di riferimento ma se si allarga il tempo di osservazione si vedono andamenti diversi (peró non utili alla causa).

Secondo Grillo questo é l’andamento del PIL dopo l’Euro e il grafico é chiamato “% PIL dell’Italia dall’introduzione dell’Euro”. Non é ben chiaro cosa si intende ma a vedere i valori direi che é la variazione annuale percentuale del PIL.

PIL-Grillo

Invece questa é la serie storica dal 1992 al 2013 fornita dall’ISTAT della stessa misura da cui ho estratto il grafico qui sotto.

Debito Pubblico percentuale annuale- ISTAT

Come si puó facilmente notare il grafico di Grillo é parziale. In entrambi si vede il rapido crollo dovuto alla crisi del 2008 che purtroppo continuerá fino al 2011. Si nota un incremento consistente dopo l’introduzione dell’Euro nei mercati finanziari (1999). Poi una discesa nel 2000 e poi una tendenziale risalita dall’Introduzione come valuta (2002).

Diventa difficile trovare delle connessioni fra introduzione dell’Euro e crollo del PIL perché anche nel passato ci sono stati altri e ben vistosi “Crolli” : 1995,1997 ma probabilmente era meglio lasciarli fuori dai conteggi.

Solo per informazione questa é la serie storica per il valore assoluto del PIL dal 1970 al 2009 sempre fornita dall’ISTAT.

Andamento del PIL ISTAT 1970-2009

Nonostante qualche flessione il valore del PIL é continuato a salire nonostante l’introduzione dell’Euro. L’Italia é sempre cresciuta il problema é che la crescita era bassa, con o senza Euro. Come si vede dal grafico infatti la curva non presenta vistosi cambi di pendenza ad eccezione purtroppo della crisi del 2008 ma qui l’Euro c’entra poco o nulla.

Grillo afferma inoltre che anche il debito pubblico come il PIL dopo l’introduzione dell’Euro ha aumentato enormemente il suo valore. E’ vero purtroppo che in Italia il debito pubblico non ha mai avuto grossi segni di decrescita perché la nostra Classe dirigente non ha mai smesso di spendere e spandere. L’Euro aveva portato un netto miglioramento sul costo del denaro o in generale sugli interessi che l’Italia pagava per indebitarsi. Dopo l’introduzione dell’Euro infatti gli interessi pagati da tutti i paesi eurodeboli del meridione Europeo erano pari a quelli dei paesi piú forti come Germania, Olanda etc. Questo ci avrebbe permesso di ridurre il debito pubblico essendo gli interessi annuali pagati dall’Italia una consistente fetta del debito pubblico. Al posto di approfittare della favorevole (e anomala) situazione dei tassi di interesse, la nostra classe politica ha invece deciso di continuare a spendere allegramente perché intanto indebitarsi costava meno che in passato. L’Euro poteva essere un vantaggio ma la solita mediocritá dei nostri strateghi politici ha buttato tutto all’aria. Veritá condivisa da Grillo ma circoscritta all’unico e ripetitivo discorso dei finanziamenti ai partiti e ai costi della politica. Il volume del debito é una delle grosse colpe della politica ma non a causa dei soli costi vivi della politica (vedi qui per approfondimenti).

Questi i due grafico mostrati da durante il V-Day 3 per debito pubblico e il suo rapporto col PIL.

Debito Pubblico-Grillo

Rapporto Debito PIL Grillo

Interessante paragonare questi grafico a quello degli storici di PIL, debito pubblico e rapporto Debito/PIL dall’unitá d’Italia al 2012 che aiuta a capire quali sono i reali andamenti delle grandezze economiche in analisi.

Debito-PIL-Debito assoluto

I commenti sono abbastanza inutili, é evidente che l’Euro forse non é la causa principale del nostro debito, l’impegno della nostra classe politica é stato piú che sufficiente.

Interessante notare che con l’introduzione dell’Euro ci sia stato un miglioramento del rapporto Debito/PIL ma questo era giá evidente dal grafico di Grillo. Quindi proprio tutti svantaggi non sono stati, il problema era coglierli.

Perché Grillusconi?

Non sicuramente perché metto Grillo allo stesso livello di Berlusconi ma solamente perché la scarsa attenzione ai numeri ha una lunga tradizione in Italia e purtroppo un folto seguito. Pessime abitudini difficili da cancellare ed un’innata tendenza Italiana a raginare solo di pancia.

Questa la parte Anti-Euro del comizio di Grillo al V-Day 3.

Qui il video integrale per chi fosse interessato.