Il 2014 di Itaka e altro

Come per ogni Blog che si rispetti é ora di tirare le somme per l’anno appena trascorso.

Il numero di accessi al blog é notevolmente aumentato nel 2014 e per questo devo ringraziare tutti gli ignoti lettori.

Di seguito con orgoglio le mie prime classifiche dei post piú letti in questi 2 anni di Itaka.

Grazie ancora a tutti quelli che hanno seguito Itakablog e Buon 2015.

I piú letti del 2014

1 Un sistema Universitario scadente ovvero: Mi iscrivo a “Scienze per la Pace” e odio la precarietá 
L’inerzia e l’inefficienza degli Enti Locali distrugge le capacitá dei singoli: La Regione Campania e i fondi Europei non spesi.
Morire di Troika: Gli agghiaccianti Numeri della Sanitá Greca
Otto modi in cui la Cina sta cambiando il mondo
I Mulini a vento e la denuncia al Bilderberg. Ovvero le battaglie per i veri problemi del paese.
Renzi a (non é) la RAI – Il caso RAI Way
I nostri Parlamentari Europei, qualche numero sul parcheggio della Politica Nazionale. 
Spesa Pubblica 2001-2013: Ma chi ha speso (sprecato) di piú?
Lo shopping Cinese in Grecia
10 Signora mia, gli stranieri ci stanno comprando a pezzettini. Ah sí, da quando, scusi?

I piú letti da sempre

1 Un sistema Universitario scadente ovvero: Mi iscrivo a “Scienze per la Pace” e odio la precarietá (2014)
2 Liste pulite 3 – Gli Impresentabili (2013)
3 L’inerzia e l’inefficienza degli Enti Locali distrugge le capacitá dei singoli: La Regione Campania e i fondi Europei non spesi. (2014)
4 Quanto costa l’Italia? Analisi della Spesa Pubblica 2007-2011 e confronto con gli altri paesi Europei (2013)
5 Morire di Troika: Gli agghiaccianti Numeri della Sanitá Greca (2014)
6 Otto modi in cui la Cina sta cambiando il mondo (2014)
I Mulini a vento e la denuncia al Bilderberg. Ovvero le battaglie per i veri problemi del paese. (2014)
Renzi a (non é) la RAI – Il caso RAI Way (2014)
9 Facebook e la Privacy: “Mi Piace” (2013)
10 I nostri Parlamentari Europei, qualche numero sul parcheggio della Politica Nazionale.  (2014)

I piú letti “Tecnocrazia” da sempre

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1 Facebook e la Privacy: “Mi Piace” (2013)
2 La guerra del Web: Ma chi vince fra Google e gli operatori? (2013)
3 Il futuro della “Smart Home” ovvero 14 Dispositivi per la casa che potrebbero cambiare la tua vita (2014)
4 Google Chromecast: Non é una rivoluzione ma é senza dubbio un ottimo acquisto (2014)
5 La Copertura Broadband Europea. Un altro pessimo primato Italiano. (2014)
6 I bambini e il Wifi: Qualche precauzione (2014)
7 Dall’IPhone all’LTE, la rivoluzione mobile (2013)
Le novitá di ieri della mela morsicata: Apple Watch and Apple Pay (2014)
Perché l’accesso ad Internet gratuito non é applicabile. L’esempio della Germania.(2013)
10 L’Effetto Snowden nel mercato del Cloud Computing (2014)

I piú letti di “Noise from China” da sempre

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1 Otto modi in cui la Cina sta cambiando il mondo (2014)
2 Lo shopping Cinese in Grecia (2014)
3 Lavorare in un’azienda Cinese (2013)
4 Darwin e i cinesi ovvero solo il piú forte sopravvive (2014)
5 Il cinese venuto da Marte che guida La Safari (2013)

Letture per il weekend – 27 Dicembre 2014 – e Buon Anno da Itaka

Il 2014 visto da Google. [link all’articolo]

Le migliori foto del National Geography 2014. [link all’articolo]

Classifica dei paesi per maggiori incidenti stradali… pensavo peggio. [link all’articolo]

Considerato che recentemente le piccole menti della politica Italiana (Salvini, Berlusconi in primis) stanno facendo propaganda sul singolo scaglione di tassazione meglio far capire quali sarebbero le conseguenze. [link all’articolo]

La fusione di fine anno in UK. BT compra EE. [link all’articolo]

L’espansione della mafia alle aziende del Nord. [link all’articolo]

Letture per il weekend – 20 Dicembre 2014 – e Buon Natale da Itaka

Dopo il crollo Russo il valore di mercato della APPLE vale quanto tutto il mercato della borsa Russa. Che botto. [link all’articolo]

Un altro brutto esempio di quanto i legislatori non abbiano ancora capito cos’é la rete… [link all’articolo]

I nuovi arrivi tecnologici del 2015 secondo il Corriere [link all’articolo]

I cinque pilastri su come sará il lavoro nell’IT e non solo nel prossimo futuro [link all’articolo]

L’attacco Hacker alla rete della PlayStation Sony [link all’articolo]

I nuovi dubbi sulla sicurezza mobile dopo lo spionaggio “statale” dell’NSA [link all’articolo]

Le statistiche di Spotify per il 2013. Pensavo peggio per l’Italia ma vedere I Daft Punk al primo posto mi fa pensare che ci capiamo ancora qualcosa in fatto di musica… [link all’articolo]

Il portale di Google che segue le avventure di Babbo Natale [link all’articolo]

Non sono disfattista ma questo non é cioccolato

In Italia si ha la tendenza a ragionare molto di pancia senza tenere in considerazioni i reali fatti. Si preferisce prendere un esempio ed immolarlo come regola generale senza verificarne la veridicitá o il suo vero valore in una visione piú ampia. Ci fermiamo davanti al singolo esempio che spesso diventa la giustificazione ad una teoria molto piú ampia.

Questo tipo di approccio ai problemi ha portato in passato a vedere rieletti per piú volte alla guida del notro paese personaggi come Silvio Berlusconi che, commenti personali a parte, non si puó proprio dire che in molti anni di Governo abbia portato qualche sostanziale riforma del paese. Ma di casi come lui ne esistono tanti se non fosse che la sua durata governativa é stata lunga e quindi la probabilitá di cambiamento (in teoria) doveva essere piú alta.

Gli Italiani nonostante non ci fossero risultati misurabili si fermavano alla solo propaganda dei nuovi posti di lavoro,delle meno tasse, dei ristoranti pieni, del non c’é crisi senza accorgersi che non aumentava l’occupazione, la tassazione non diminuiva, c’era un calo del mercato della ristorazione e sulla crisi penso non ci sia (adesso) altro da dire.

Personalmente mi ricordo di molte persone che nel 2008-2009 negavano il fatto che ci fosse un problema e riproponevano le stesse giustificazioni sentite alla Televisione ottimista. Erano convincenti e probabilmente per ottimismo si preferiva vedere il mondo cosí.

Perché dico tutto questo? La scorsa settimana dopo un mio post sulla classifica mondiale della corruzione ho ricevuto commenti che mi accusavano di essere negativo e disfattista, che in Italia siamo solo capaci a criticare e che invece le cose non sono cosí brutte come si dipingono. La critica era basata sul fatto che non tutto é cosí negativo ma esistono sono delle positivitá da esaltare. A tal proposito spuntava l’esempio basato sulla “matematica di mio cugino” ovvero come scrivevo prima il prendere un singolo esempio come media di analisi generale. Io non escludo le eccellenze e so che esistono perché l’Italia é piena di persone valide ma il sistema in media é in degrado. Posso dirlo?

Lo ammetto: per me un Pessimista é un Ottimista con esperienza quindi non mi posso sicuramente mettere fra le persone che vede la vita sempre in discesa ma invece di definirmi pessimista in senso stretto preferisco semplicemente descrivere (con i dati) quella cosa marrone che ho di fronte: Se so che non é cioccolato é inutile fingere. Inutile nascondere sotto la sabbia i problemi perché questo non aiuta e l’andamento dell’Italia ne é la prova.

Nonostante per molti aspetti le cose in Italia non vanno bene ma quando si critica si diventa “gufo”. Nessuno (intendo la classe politica di ogni colore) fa qualcosa per dare una sterzata. I motivi non li conosco ma quello che é sicuro é che in un periodo critico come questo invece di essere consapevoli dei propri problemi si preferisce cercare un nemico all’esterno che va dall’Euro all’Europa passando per la Merkel a Junker, la massoneria e le strisce chimiche degli aerei.

Quello che forse non é chiaro in quello che scrivo é che non ho un calo di orgoglio nell’essere Italiano. Io amo la mia Italianitá e apprezzo l’Italiano per le sue qualitá che pochi altri hanno in Europa. Sono invece fondamentalmente nauseato di quanto il nostro sistema pubblico sia cosí indietro non soltanto rispetto all’Europa ma anche rispetto a paesi ben lontani dai nostri standard.

Da Italiano emigrato non giudico gli Italiani perché sono il primo che tornerebbe domani. Sono il primo che non ama il paese in cui vive adesso (la Germania) ma che riconosce l’immenso divario della sua macchina pubblica rispetto a quella Italiana. E il grosso divario fra gli Italiani e i Tedeschi questa volta a favore nostro.

Ma tutti questi bei ragionamenti di cuore nulla spostamento i numeri Africani del nostro Sistema Pubblico. Io sono incazzato per un sistema che sta piano piano sprofondando nel nulla portandosi dietro tutti gli sforzi fatti dagli Italiani negli ultimi 60 anni.

Facciamo per esempio un elenco di quanto c’é di positivo in Italia:

  • L’Italia fino a prova contraria é la 3a/4a economia Europea
  • L’Italia é un paese fatto di piccoli imprenditori dinamici e coraggiosi
  • L’Italia é fatta di lavoratori che ogni giorno mettono nella loro attivitá piú energia di quanto farebbe per esempio un omologo tedesco.
  • L’Italia é un paese dove le persone sono abituate a ragionare e a trovare sempre una via alternativa di fronte ad un ostacolo.

In Sintesi: L’Italia é un sistema imperfetto dove peró lo sforzo dei singoli riesce a compensare molte delle lacune e questo é il piú grande pregio degli Italiani. Ovviamente é piú difficile essere bravi in un sistema imperfetto che in uno perfetto e questo non puó che essere che una qualitá degli Italiani e del loro approccio alla vita ma purtroppo non é positivo dover lottare ogni giorno contro le inefficienze del proprio Stato.

Quindi sono piú che conscio delle nostre qualitá ed é proprio questo il punto e la causa del mio “disfattismo”. Tutte queste qualitá sono ogni giorno messe alla prova da un sistema paese che sembra non in grado di aiutare i propri cittadini a stare meglio. La nostra Macchina Pubblica é il vero cancro che sta distruggendo tutto.

Quello che scrivo é quello che succede:

  • Tassazione troppo elevata sempre in continuo aumento
  • Burocrazia lenta e complessa che non aiuta privati e aziende ma diventa un freno per ogni cosa
  • Giustizia lenta e imprevedibile che non rende certa la pena. É proprio di oggi per esempio la notizia che nel caso Garlasco Alberto Stasi é stato condannato a 16 anni dopo due sentenze di innocenza. Non sono un giurista ma qualcosa forse non funziona, se questa sentenza é corretta le altre due? o viceversa. La giustizia é fondamentale diritto dei cittadini e nel nostro paese si vedono cose che da nessun’altra parte accadono. A voler garantire troppo alla fine non si garantisce nulla.
  • Assenza totale di meritocrazia a molti livelli e relativa incompetenza diffusa nell’ambito pubblico.
  • Spesa Pubblica inefficiente e in continua crescita
  • Il tutto contornato da uno Stato che nonostante la sua totale inefficienza vuole controllare ogni aspetto del mondo privato rovinandolo inesorabilmente o nel migliore dei caso diventando un costo inutile.

Il tutto é stato ben riassunto qui come prova che tutti i fattori esterni come Euro e Europa non hanno colpe sui nostri problemi interni.

Questo non é disfattismo questo é semplicemente indicare chi sono i responsabili con delle prove inconfutabili e spurie da ogni discussione da bar o da Salvini (che poi é la stessa cosa).

Perché mi incazzo?

Peché di tutta la lista di veri problemi che affligge l’Italia la nostra classe politica sembra immobile da decenni. Indipendentemente dal colore politico, in Italia sembra impossibile fare riforme che in altri paesi sono state fatte in pochi mesi. Perché? Perché da noi l’unico approccio rivoluzionario é guidato da un comico e da un banda di visionari lontani dalla realtá che non propongono soluzioni ma aumentano solo il rumore di sottofondo senza valore aggiunto? Perché da noi nessuno é capace di cambiare il finto cioccolato?

Credo che gli Italiani si meritino un sistema migliore che gli aiuti a risolvere i propri problemi non ad aggravarli. In Germania il sistema pubblico (nonostante sia criticato anche qui per inefficienza) lavora per i cittadini ed é anni luce lontano da quello Italiano. Qui non si aspettano anni per una condanna, qui non si aspettano anni per un permesso, qui per il primo problema serio si va dal giudice e la situazione si risolve in tempi stretti. Da noi ci si butta in cause inutili ma la giustizia non puó essere utilizzata per difendersi quando serve veramente. Chi si butta in una causa civile che sa che costerá molto durerá moltissimo e i possibili benefici si avrebbero troppo tardi rispetto alle reali necessitá?

Spesso come dicevo la voglia di controllo del sistema pubblico determina anche perdita di competitivitá in settori privati. Proprio ieri mi é capitato di fare un’analisi della velocitá di accesso ad Internet fra alcuni paesi Europei.

Qui sotto i due grafici che rappresentano la percentuale di utenti nelle 2 bande di accesso 2Mbps-10Mbps e 10Mbps-30Mbps. Ho tralasciato per rispetto le velocitá 30Mbps-100Mbps ma se fossi veramente disfattista le avrei messe.

EU Accesso Internet 10-30MEU Accesso Internet 2-10M

A parte la mia negativitá qualcuno mi spiega perché siamo fra i paesi in Europa dove la velocitá di accesso Broadband é piú bassa e gli investimenti nulli? Nel 2014 abbiamo ancora l’80% della popolazione con una velocitá media di accesso secondo Akamai di 5.2Mbps, mentre nemmeno il 20% va oltre i 10Mbps (lasciatemi pensare che sono i clienti di Fastweb). A casa mia in provincia di Torino non ho disponibilitá di ADSL perché sono esauriti i pochi accessi a 600Kbps di download (600 KILOBITPERSECONDO ovvero 0.6 MEGABITPERSECONDO). Nel 2014? Sono almeno 8 anni che sono esauriti e Telecom Italia non ha mai fatto un investimento. Sono disfattista?

Questo é il tipico esempio di impatto dell’inefficienza pubblica nel settore privato. Il settore pubblico deve ovviamente investire nel Broadband poiché é servizio chiave ma nel nostro paese fra investimenti inesistenti, Authority che non liberalizzano e Telecom Italia a stampo pubblico e controllo politico: Questo é il risultato finale. Se non fosse per Fastweb forse la banda media sarebbe ancora piú bassa.

Sempre un disfattista? A Voi sembra cioccolato?

Esistono delle ragioni per cui tutti gli altri paesi sono migliorati e noi no. Ma senza guardare alla solita Germania guardiamo a Polonia, Spagna, Ungaria. Come mai loro ce l’hanno fatta? Sempre l’Euro, l’Europa e la Merkel? Ho qualche dubbio.

Sulla base di tutti questi problemi (da disfattista), si muove forse qualcuno a risolverli?

A me sembra che si parli di Italicum o mattarellum come fondamentali acceleratori di crescita? O il falso problema dell’immigrazione? Sono queste le prioritá di un paese in crollo? Posso incazzarmi per Lady Like? Sono forse disfattista?

No! Mi sono stufato di vedere ancora degli spettatori presi ad ascoltare l’orchestra del Titanic. (Ops ho detto Titanic: Disfattista).

Non pretendo di avere ragione ma se le cose scritte sono lontane dalla realtá allora fatemi capire cosa serve a questo paese e quali sono i suoi veri problemi. Solo una cosa vi chiedo per favore, con tutto il rispetto per vostro cugino, lasciatelo fuori dalla discussione.

 

Letture per il weekend – 13 Dicembre 2014

Il lento declino Italiano verso il Default? Il tedesco dice:

What about economic reforms? They may help generate some growth in the long run, but it is a little naive to think that the economy will miraculously start to grow once companies can fire their staff. The economic adjustment needed goes much beyond a few structural reforms. Italy needs changes in the legal system, it needs to bring taxes down to the eurozone average, and to improve the quality and efficiency of the public sector. It needs, in other words, to change the entire political system.

Appunto… quindi buon schianto. [link all’articolo]

Gli strampalati annunci del Governo proprio il giorno in cui ISTAT rilascia I veri dati sull’occupazione. La farsa al Governo é senza fine in questo disperato paese. [link all’articolo]

Il punto sulla situazione Politico economica Greca [Link all’articolo]

A proposito della dichiarazione sulla propria pagina di Facebook. Un bell’esempio di bufala che molti seguono senza fare qualche indagine. [link all’articolo]

Quanti onorevoli hanno cambiato bandiera durante questa legislazione? Tanti e il maggior numero nel M5S. [link all’articolo]

Qualche anticipazione sul nuovo Guerre Stellari. [link all’articolo]

É morto Magnavox Odyssey l’inventore del primo video games. Qui la pubblicitá nel 1972 del suo prodotto. [link all’articolo]

 

Finalmente l’Italia prima in classifica: L’indice di corruzione 2014

cg8jan4yyt_corruption_1 In questo periodo (ma non solo) la corruzione sembra andare sempre piú di moda. Dopo gli ultimi scandali questo post non sposterá di molto le vostre convinzioni ma molto probabilmente confermerá quello che giá sapevate.

L’Italia ha grossi problemi ma sono convinto che il problema non siamo noi Italiani ma il nostro sistema pubblico che é la rovina e il cancro del paese. Le sue dimensioni hanno ormai raggiunto un livello tale per cui i suoi costi (in costante aumento) sono insostenibili mentre i suoi servizi sono in precipitoso peggioramento. In aggiunta a questo negli ultimi anni sembra che la corruzione del sistema sia incrementata rispetto al passato. Mi ero illuso che tangentopoli fosse il picco di comportamenti politici sbagliati invece tristemente mi sono accorto che era solo l’inizio.

L’Amministrazione pubblica é alla deriva piú completa. Non riesce a controllare le sue spese perché non ha mai investito in sistemi informatici in grado di raccogliere i dati delle varie amministrazioni pubbliche nazionali, regionali e locali. Non si investe in controlli incrociati perché semplicemente non si vuole. Se devo pensare male direi che senza controlli incrociati sulle spese diventa facile mettere in atto sistemi consolidati di corruzione come quelli visti a Roma.

Il bel lavoro della nostra Amministrazione Pubblica ha quindi portato l’Italia a brillare finalmente in una classifica mondiale, quella della corruzione. Qui di seguito la classifica completa dell’indice di corruzione 2014 stilata da Transparency International, un’organizzazione indipendente presente in piú di 100 paesi che si occupa delle problematiche relative alla corruzione.

Da questa classifica ho estratto la classifica relativa alla sola Europa:

Corruption Index 2014 EU

Eccoci lí al penultimo posto a contenderci il primato Europeo della corruzione insieme a Romania, Grecia e Bulgaria. Non male per la 3/4 economia Europea.

A livello mondiale siamo al 69o posto con un differenziale di:

  • 57 posizioni rispetto alla Germania (12a)
  • 55 rispetto all’Inghilterra (14a)
  • 43 rispetto alla Francia (26a)
  • 32 rispetto al Portogall (31o)
  • 37 rispetto alla Spagna (37a)

La nostra posizione oltretutto é peggiorata rispetto al 2012 segno che il degrado non cenna a fermarsi.

I commenti sono superflui ma vorrei solo puntualizzare un’altra cosa a costo di ripetermi:

Sempre colpa dell’Euro o di Frau Merkel? Siamo proprio sicuri?

 

 

 

I veri numeri dell’Immigrazione e i suoi benefici (alla faccia di Salvini e del gregge)

Non so se é un problema dei miei contatti su Facebook ma quando apro la Home page mi capita spesso di vedere troppi  post con tristi e ignoranti slogan di propaganda anti immigrazione. Ma quanto ci costano… Ci rubano il lavoro… Loro prendono la diaria dallo Stato mentre non ci sono soldi per gli Italiani … Spendiamo i soldi per accogliere i profughi e non li diamo agli anziani … e altre idiozie del genere.

Non é perche sono io stesso un immigrato (Italiano) in Germania ma mi ha sempre dato fastidio vedere una certa classe politica fare propaganda sulla pelle degli stranieri. Ultimamente é di moda Mr. Salvini che é in televisione una volta su due e continua a propagandare numeri e fatti lontani dalla vera realtá del fenomeno immigrazione. Sfrutta la tragica situazione economica Italiana per raggiungere il consenso delle persone che in maniera stupida e ignorante accettano i suoi ragionamenti da 3a elementare.

D’altronde in un periodo di vera crisi quale migliore soluzione nel trovare un responsabile a tutti i problemi del paese. L’immigrato (mica il politico).

A riguardo di Salvini mi viene da dire che é meglio raccontare alla gente quanti soldi “sprechiamo” per la gestione dell’immigrazione piuttosto che scusarsi per i soldi rubati dalla Lega ladrona al popolo Italiano. Mi riferisco ai vari scandali di rimborsi per le amministrazioni regionali di Piemonte e Lombardia oppure ai vari cerchi magici di Bossi e i relativi investimenti di soldi pubblici in Africa. Ma tralasciamo questa piccola ma fondamentale contraddizione della Lega e vediamo quali sono i veri numeri dell’Immigrazione in Italia.

Mi é capitato di ascoltare la puntata del 29 di Novembre dei “Conti della Belva” la nuova trasmissione radiofonica di Oscar Giannino su Radio 24. Come é nello stile di Giannino sono analizzati i numeri, non le sensazioni di panza. I costi dell’immigrazione era uno degli argomenti della trasmissione. É stata invitata Chiara Tronchin, ricercatrice della Fondazione Moressa che ha da poco rilasciato un interessante studio sui “Costi e benefici dell’immigrazione“.

Certo: Benefici, perché attualmente la componente straniera in Italia é consistente e produce reddito. Non reddito sottratto agli Italiani ma bensí reddito tassato e quindi utilizzato per esempio per pagare le pensioni degli Italiani oppure per pagare i servizi sanitari nazionali, le scuole, i trasporti etc.

La ricerca non ha sicuramente lo scopo di minimizzare i problemi lato immigrazione perché esistono, sono veri e andrebbero risolti. Uso il condizionale perché non mi risultano grosse operazioni pubbliche in materia. Quello che invece lo studio ha calcolato é semplicemente:

L’immigrazione ci costa o ci rende?

Ovviamente Salvini non saprebbe rispondere perché lui preferisce far rientrare nell’immigrazione solo la piccola parte relativa ai profughi di Lampedusa mentre furbescamente lascia fuori l’immensa parte produttiva, che fa reddito e sul quale paga le tasse.

Meglio parlare di Mare Nostrum , l’operazione condotta dalla Marina Militare tra Ottobre 2013 e Ottobre 2014 per fronteggiare l’emergenza umanitaria nel canale di Sicilia piuttosto che degli immigrati che lavorano. Meglio dire che il suo costo é altissimo (quanto scusa?) e che pesa nelle famose “tasche degli Italiani”.

Lo studio inizia ad elencare proprio e non a caso i costi di Mare Nostrum:

  •  9 Milioni al mese (108 Milioni per 1 anno)
  • 593 scafisti arrestati (prima volta che leggo questo numero)
  • 91000 persone soccorse

Direi che 108 Milioni confrontati con i soli finanziamenti ai partiti degli ultimi anni sono una bricciola ma se poi li guardiamo rispetto alla Spesa Pubblica Italiana quasi scompaiono. Certo che qualcuno puó dire che possono essere spesi diversamente ma dal mio punto di vista sono serviti a salvare 91000 persone e non é un dettaglio. Le lacrime dei nostri militari forse lo dimostrano. Ma questa é la mia etica e qui voglio parlare solo di numeri.

Veniamo alla visione vera e globale dell’Immigrazione in Italia. Da dove arrivano questi stranieri e quanti sono?

Paese di nascita             Contribuenti               Distribuzione %
Romania                         657.362                     18,6%
Albania                           248.386                      7,0%
Marocco                         222.130                       6,3%
Cina                               169.135                       4,8%
Svizzera                         150.922                       4,3%
Germania                       146.393                       4,1%
Francia                           105.462                        3,0%
Ucraina                           97.406                         2,8%
Moldavia                         90.996                         2,6%
India                                83.337                         2,4%
Primi 10 paesi               1.971.529                     55,7%

Totale                           3.536.735                     100,0%

I valori si riferiscono al 2012.

É evidente che il problema di Salvini e dei pecoroni Italioti é un falso problema perché i famosi e pericolosi sbarchi sono stati ben 118.000 a Settembre 2014 che conta quanto un 3% sul totale degli immigrati. É sempre buona abitudine pretendere i numeri a conferma delle tesi ma come sempre a molti Italiani i numeri non piacciono, molto meglio le tesi che soddisfano e confermano a pieno le proprie sensazioni di pancia. Dimenticavo, ultimamente Salvini ha spostato il suo focus sui Rom ma purtroppo per i Fans anche qui le percentuali si fanno ancora piú invisibili.

Torniamo ai nostri costosi Immigrati.

Quali sono i costi annuali per gestire l’immigrazione in Italia:

Costi standard in Miliardi di euro per l’Immigrazione
Sanità                3,7
Scuola               3,5
Servizi sociali    0,6
Casa                  0,4
Giustizia             1,8
Ministero degli Interni  1,0
Trasferimenti economici 1,6

Totale uscite 12,6 Miliardi

Vale la pena ricordare che le persone straniere oltre i 65 anni hanno una percentuale sotto il 2% del totale. Lo evidenzio perché il grosso della spesa sanitaria Italiana é dedicata alle persone anziane quindi lo straniero ci costa di meno perché é mediamente piú giovane. Aggiungo inoltre che le tante badanti straniere alleggeriscono lo Stato Italiano da costosi servizi di assistenza agli anziani. Giusto per puntualizzare.

Su un totale di spesa pubblica di 800Miliardi l’Italia spende l’1,57% per l’immigrazione. Quindi per il 7,4% della popolazione sul suolo Italiano (gli stranieri) spendiamo l’1,57% dei costi. Giá mi sembra un ottimo risparmio ma andiamo oltre.

Quanto ci rendono questi stranieri in Totale?

Ci rendono? Eh sí, caro il mio amico pecora lo sai che lavorano e pagano le tasse vero? Lo sai che hanno un tasso di occupazione del 60%? É piú alto degli Italiani lo sai? Ma questi sono dettagli giusto? Quelli che lavorano ti vanno bene tu ti scateni per lo 0,x% che delinque o sui barconi.

Entrate (anno 2012)                    Miliardi di euro
Gettito Irpef                                    4,9
Imposta sui consumi                      1,4
Imposta sugli oli minerali               0,84
Lotto e lotterie                                0,21
Tasse e permessi                           0,25
Totale gettito fiscale                        7,6
Contributi previdenziali                   8,9

Totale entrate                                 16,5

Quindi gli stranieri generano entrate per ben 16,5 Miliardi di Euro a fronte di una spesa di 12,6 Miliardi.

Beneficio netto dell’Immigrazione 3,9 Miliardi di Euro

Attenzione attenzioni amici del gregge mi spiace deludervi ma i numeri danno poca libertá di interpretazione. Se avete qualche altro valore scrivete pure a itakablog@gmail.com saró lieto di capire dove la Fondazione Moressa ha sbagliato.

Caro lettore ti consiglio di diffondere questo post a tutte le persone di tua conoscenza che sprecano grossa parte del loro tempo, energia e fiato nella propaganda da gregge (o branco a seconda della cattiveria). Non credo cambieranno idea perché spesso la pancia controlla il cervello specialmente se é di dimensioni ridotte ma sopratutto perché anche mia figlia di 2 anni sta aspettando Babbo Natale e non voglio rovinarle la sorpresa con la veritá. Devo aspettare qualche anno che diventi piú grande e inizi a ragionare.

Riferimenti per i dati: La fonte dei dati é la presentazione del lavoro svolto dalla Fondazione Moressa che trovate a questo link.

 

 

Letture per il weekend – 6 Dicembre 2014

L’importanza della sicurezza in rete é ancora un concetto poco diffuso nel mercato e la sua consapevolezza ancora ad uno stato infantile. [Link all’articolo]

L’Europa sembra rilassarsi un poichino sul concetto di Net Neutrality.  [Link all’articolo]

I robot di Amazon ovvero l’automazione spinta della distribuzione.  [Link all’articolo]

Interessante mappa della seconda lingua parlata.  [Link all’articolo]

I dati Istat sull’occupazione, ops.. disoccupazione.  [Link all’articolo]

Google sembra voler sostituire gli scomodi Captcha con una nuova generazione di test anti-robot. Tradotto: basta con quelle scomode caselle con parole distorte per verificare che chi accede non sia un programma automatico.  [Link all’articolo]

 

Forse prima dell’Euro e della Merkel abbiamo altri problemi ovvero fare azienda in Italia: Mission Impossible

Euro TedescoMi é capitato spesso nell’ultimo periodo di avere qualche discussione sul solito argomento Euro sí, Euro no. I vari post sull’argomento (quiquiqui e qui) non lasciano spazio a interpretazioni su quali siano le mie posizioni in merito. Convinzioni maturate non su base emozionale (la pancia) ma dopo letture, analisi e qualche studio di ben piú noti e titolati economisti che in materia hanno dedicato molto piú tempo rispetto a questo semplice blog. In Itaka non si trovano saggi economici o teorie autodeterminate ma semplicemente vengono diffusi punti di vista di persone ben piú esperte in materia rispetto a chi scrive in questo blog.

I rapidi scambi di pareri sulla materia Euro mi hanno fatto capire che molte persone sono invece molto piú certe delle loro convinzioni per pancia senza aver fatto un minimo ragionamento logico sulla base di dati certi.

Nel dibattito Euro-No Euro io sto dalla parte dell’Euro perché credo che l’uscita abbia conseguenze troppo grosse per  il paese che non riusucirebbe a recuperare se non in qualche decina di anni. Tanti dicono di no (fra questi anche importanti professori di Economia) e non posso per limiti personali escluderla a priori ma i dubbi rimangono quando si guardano alcuni numeri del sistema Italia.

Quello in cui sono fermamente convinto é che a parte la questione Euro-No Euro i problemi del nostro paese siano ben lontani da una semplice gabbia valutaria oppure da un controllo Tedesco della gestione Europea e la conseguente negativa Austerity.

L’Italia con o senza Euro ha dei problemi sistemici e non valutari. Una nuova Lira libera di essere svalutata a piacere non risolverebbe questi problemi. Prima tocca rimettere in sesto la macchina indipendentemente dalla valuta o dalla Frau Merkel.

I Tedeschi hanno i loro evidenti limiti nella gestione dell’Europa ma non possiamo colpevolizzarli per problemi esclusivamente nostrani.

In una classifica dei nostri problemi ci metto:

  • Giustizia lenta
  • Burocrazia Complessa
  • Spesa pubblica inefficiente
  • Tassazione asfissiante

In ognuno di questi 4 punti non riesco a trovare nessun tipo di legame né con l’Euro né con la Signora Merkel ma li vedo come i veri generatori del 90% dei nostri problemi. Forse la tassazione potrebbe essere vista come conseguenza dell’Austerity Tedesca ma é certo che l’Europa dá obiettivi economico finanziari ma non guida le scelte politiche per raggiungerli. Non obbliga cioé ad aumentare la tassazione al posto della spending review.

Se qualcuno pensa che l’economia deve essere gestita dallo Stato allora forse potrebbe dissentire dalle prioritá sulla cura per l’Italia ma considerato che l’economia é principalmente generata dalle aziende stesse lo Stato (se non efficiente) non puó che fare da freno invece che da volano. Ed ecco secondo me dove l’Italia si trova in questo momento, nonostante i vari annunci markettari nessuno ha mai cercato di risolvere I primi 3 punti ma solo di peggiorare l’ultimo.

Quello che mi sembra evidente é che prima dell’Euro é necessario risolvere altre questioni e non il contrario come molti dicono. Se le aziende sono oppresse dallo Stato e dall’inefficienza dei sui servizi non é sicuramente una nuova valuta che puó cambiare le cose. Il valore aggiunto di uno Stato alla sua economia nel caso dell’Italia puó essere definito solo “un peso”.

Mi riferisco ai dati riportati dal World Bank Group relativi al suo studio sulle capacitá di fare business nei vari paesi OECD.

In questa classifica sono analizzati i vari paesi nei diversi comparti che impattano l’attivitá imprenditoriale. Viene fatta una classifica dei vari paesi a seconda delle capacitá di fare azienda (Doing Business). Lo studio si traduce quindi in una classifica di paesi in cui é piú facile investire, quindi occupare piú persone e di conseguenza migliorare le condizioni di vita.

La base di analisi riguarda i seguenti aspetti che incidono nell’apertura di un’attivitá imprenditoriale:

  • Aprire un’attivitá (Starting Business)
  • Permessi di costruzione (Dealing with construction permission)
  • Allaccio Energia (Getting electricity)
  • Registrazione di una proprietá (Registering property)
  • Accesso al credito (Getting Credit)
  • Protezione degli investitori minoritari (Protecting minority investors)
  • Pagamento delle tasse (Paying taxes)
  • Commercio con l’estero (Trading across border)
  • Rispetto dei contratti (Enforcing contracts)
  • Risoluzione della bancarotta (Risolving Insolvency)

Per ognuno di questi punti sono stati presi in considerazione tempi, procedure e difficoltá nei diversi paesi. In questo link potete trovare i parametri e le metodologie di misura adottate per stilare la classifica finale.

Dove si trova l’Italia?

Bisogna cercare “a fondo” nella classifica generale ed esattamente dopo l’Ungheria e la Turchia e appena prima della Biolorussia e della Jamaica. (Jamaica? Sí Sí proprio la Jamaica). Al 56mo posto. Non male per la terza economia Europea e per un paese del G7 (ancora per qualche anno).

Where is Italy-- Cliccare sulla tabella per ingrandire

I commenti mi sembrano inutili ma é interessante (e tragico) riscontrare come invece questa posizione in classifica sia una media e quindi per alcuni aspetti siamo riusciti a fare anche peggio:

– Permessi di costruzione: Ci posizioniamo al 116mo posto dopo Congo, Laos, Mexico, Capo Verde Timor Leste e Ghana giusto per mettere alcuni paesi che nella nostra (povera) immaginazione dovrebbero essere molto lontani. In Italia servono ben 233 giorni per avere un permesso rispetto ai 96 della Germania, i 105 della Gran Bretagna e i 183 della Francia.

Allacciamento elettrico: Fanno meglio di noi: Kazakhstan, Sri Lanka, Nicaragua e Haiti per fare qualche nome. Nella classifica globale gli altri principali paesi europei non vanno oltre la 90ma posizione. In Italia ci vogliono 4 mesi per l’allacciamento elettrico con un costo 5 volte piú alto di Germania e Francia. Solo la Gran Bretagna ci impiega lo stesso tempo ma con costi piú bassi del 60%. La Spagna é anch’essa un paese caro ma i tempi di allacciamento sono la metá.

Pagare le tasse in Italia: Sappiamo bene che questo é l’unico metodo conosciuto da tutti i Governi per rimettere in sesto le casse statali sotto stress da crescente spesa pubblica. Il metodo non é mai cambiato negli anni e non sembra cambiare oggi. Il risultato é che siamo al 65% di pressione fiscale totale sotto solo alla Francia con 66%. Nella classifica mondiale l’Italia é 141ma preceduta da Sierra Leone, Albania, Yemen, Sudan e Burundi. La Francia uno dei peggiori é in 95ma posizione la Germania al 68mo e la Gran Bretagna al 16mo posto. Se consideriamo il livello dei servizi pubblici Italiani direi che questa tassazione non ha proprio nessun tipo di giustificazione se non la completa incapacitá della gestione pubblica.

Rispetto dei contratti (Giustizia): Questa é la vera tragedia Italiana. Siamo al 147mo posto dopo Kenya, Nigeria, Iraq, Senegal, Guatemala e Madagascar giusto per fare alcuni nomi di paesi nell’intorno del nostro punteggio (ma non confinanti). Qui la cosa si fa serie poiché la garanzia di giustizia é bene primario per ognuno non solo per l’aspetto puramente di Business. La giustizia in Italia é lunga, contorta ma sopratutto non certa e questo é uno dei motivi principali dei bassi investimenti esteri in Italia. In Italia una causa ha un tempo medio (MEDIO) secondo la ricerca di ben 1185 giorni ovvero 3 anni e 3 mesi mentre Germania, Francia e Gra Bretagna viaggiano attorno all’anno mentre Spagna e Portogallo attorno all’anno e 4 mesi. Solo la Grecia fa peggio di noi ma non é un motivo di orgoglio.

I positivi diranno…

…che rispetto agli ultimi anni la posizione dell’Italia é migliorata di 15 posizioni.

Tutto vero ma siccome ogni tanto anche altri paesi fanno male il nostro miglioramento é solo dovuto al peggioramento di altri.

I realisti diranno…

VariazioniItalia

..che guardando la tabella nonostante la nostra posizione in classifica sia aumentata di 15 posizioni, ogni singola voce non ha avuto nessun miglioramento ma solamento valori negativi cioé abbiamo fatto peggio di prima.

Quindi si va male e si va peggio, non si vede nessun tipo di impegno da parte della classe politica di provare a migliorare la situazione pubblica (Tassazione, Giustizia, Burocrazia) ma siamo in costante peggioramento in un momento in cui servirebbe una svolta decisa.

Ma non ci dimentichiamo del punto di partenza: L’Euro e la Germania cattiva. Possibile che impattino cosí tanto su tutti questi fattori? Sono stranamente convinto di no e credo invece sia tutta farina del nostro sacco.

Quindi se giunti alla fine del post vi siete dimenticati che si stava discutendo di Euro e Liretta forse é un buon segno per capire che i primi problemi sono a casa nostra e non fuori confine.