I bambini e il Wifi: Qualche precauzione

Vivo di tecnologia, nel senso che la tecnologia mi mantiene, mi paga le spese mensili e le vacanze ma spesso nonostante il mio legame ombelicale mantengo tutta una serie di forti dubbi sulle possibili conseguenze negative di alcune tecnologie.

Le prime in lista sono ovviamente quelle “On the Air” ovvero le tecnologie wireless, senza fili. Come molti non addetti al settore anche io sono abbastanza preoccupato delle conseguenze di esposizioni alle radiazioni elettromagnetiche. Sí, perché sempre di radiazioni si tratta anche se trasportano le vostre foto di Facebook.

A cosa mi riferisco nello specifico: alle tecnologie mobili come GSM (2G), UMTS (3G), LTE (4G), Wifi.

Esistono molti studi in merito agli effetti dell’esposizione continua a queste radiazioni ma nessuno che dimostra con certezza le possibili conseguenze.

Di cosa parliamo? Di onde elettromagnetiche a frequenze diverse e potenze diverse. Il problema é che quando l’energia (potenza) del segnale attraversa il corpo puó danneggiare o provocare reazioni nell’organismo. L’estremo esempio di onde elettromagnetiche particolarmente pericolose sono quelle generate da un’esplosione nucleare. La loro mortalitá sta nel fatto che hanno un’energia elevatissima insieme ad una frequenza altissima (raggi gamma) in grado di attraversare il corpo umano. Le radiazioni nucleari come la storia purtroppo ci racconta hanno effettivamente conseguenze nocive sulle persone esposte.

Non voglio avvicinare un’esplosione nucleare ad una rete cellulare o Wifi ma entrambe si riferiscono ad onde elettromagnetiche solo che nel primo caso hanno valori di potenza e frequenza in grado di polverizzare tutto quello che incontrano.

La nostra generazione é perennemente sottoposta a onde elettromagnetiche che arrivano dalla moltitudine di sorgenti “senza fili” che ci circonda giornalmente: Antenne della rete cellulare, Smartphone, router Wifi, Computers Wifi etc. Ovviamente non vuol dire che tutti questi segnali danneggiano inevitabilmente l’organismo perché va prima considerata la potenza del segnale che é il fattore determinante.

Le leggi che regolano l’elettromagnetismo dimostrano che un’onda elettromagnetica perde la sua potenza in aria per attrito con l’aria. Per poter raggiungere quindi lunghe distanze bisogna aumentare la potenza del segnale alla sorgente. Questo implica ovviamente che piú vicini siamo alla sorgente del segnale piú alta é la potenza.

Ecco da qui la preoccupazione per il piccolo segnale del nostro smartphone, Tablet, PC wifi poiché la distanza con il nostro corpo é minima. Lo smartphone durante una chiamata é a qualche millimetro dal cervello oppure a contatto con le mani. In aggiunta questi dispositivi sono spesso una triplice sorgente radio: Wifi, UMTS e Bluetooth, giusto per non farci mancare nessuna frequenza.

Tutta questa premessa per introdurre un articolo che mi é capitato fra le mani in questi giorni. L’Articolo ovviamente indicava come la quantitá di segnali a radio frequenza usati per la comunicazione wireless sono in continuo aumento giá da inizio del secolo.  Negli anni 2000 sono stati introdotti anche i segnali WiFi per la trasmissione di reti LAN Ethernet senza fili. Questi sono fondamentalmente i segnali oggetto dell’articolo poiché sembrano essere i piú dannosi.

In generale quello che tecnicamente manca al Wifi é una certa regolazione della potenza che invece esiste nelle reti mobili. In pratica mentre il vostro Smartphone aumenta o riduce la sua potenza di trasmissione a seconda di quanto lontano si trova dall’antenna della rete mobile (cella), il wifi non ha particolari controlli della potenza e quindi quando siamo vicini alla sorgente potrebbe avere un’intensitá non pericolosa ma che per lunghe esposizioni potrebbe danneggiare.

L’articolo focalizzava l’allarme sull’esposizione dei bambini e nel merito indica questo articolo accademico come riferimento. L’articolo si intitola “Perché I bambini assorbono piú onde elettromagnetiche degli adulti- Le conseguenze”.

Da Padre ovviamente leggo l’articolo con interesse poiché in ogni caso confermava paure e dubbi che avevo giá senza averne mai avuto la prova.

L’articolo mette in correlazione l’esposizione continuata ad una sorgente radio ad effetti cancerogeni: Il legame fra tumore al seno e il tenere il cellulare sempre nella tasca della giacca, danni alla feritilitá maschile dovuti al portare sempre il cellulare in tasca etc.

Se siete curiosi potete leggere tutto l’articolo e le correlazioni indicate fra aumento dei tumori e l’esposizione alle onde elettromagnetiche generate da dispositivi wireless.

Ma l’articolo non vuole dimostrare che i segnali wireless sono in assoluto cancerogeni ma mette l’attenzione sulla lunga esposizione alle relazioni. Il soggetto principale dell’articolo é l’assorbimento maggiore di radiazioni da parte dei bambini che rende piú problematica questa esposizione. I tessuti infatti di bambini sono piú facilmente penetrabili da queste onde elettromagnetiche. Le onde possono andare piú a fondo rispetto ad un corpo adulto perché i tessuti sono giovani e meno spessi.

Il concetto principale é che esistono delle correlazione fra l’esposizione continuata alle radiazioni elettromagnetiche dei dispositivi wireless e gli effetti cancerogeni e che queste sono ancora piú riuschiose nei bambini. Se le onde penetrano piú a fondo vuol dire fondamentalemente che nei bambini un tempo di esposizione minore puó portare alle stesse conseguenze. Questo non viene esplicitamente scritto ma é ovvio implicito nell’analisi.

Difficile dimostrarlo con certezza specialmente perché la latenza fra esposizione e evidenza del tumore é spesso molto lunga, anche di molti anni ma é difficile non considerare i possibili rischi specialmente verso i propri figli.

L’articolo non conferma nulla ma ovviamente vuole aiutare le persone ad essere piú consapevoli sui possibili rischi. Ció non vuol dire che camminando per strada si é esposti a rischi di contaminazione elettromagnetica ma che bisogna fare attenzione alle sorgenti wireless vicine dove i rischi possono aumentare. Certo é difficile scrivere lontano dalla tastiera del proprio PC portatile collegato via Wifi ma sí puó sicuramente usare auricolari per parlare al telefono cellulare.

I Bambini e il WiFi – conclusioni

Conoscendo i possibili rischi é quindi opportuno evitare il piú possible ai nostri piccoli il contatto ravvicinato con le sorgenti radio. Questo non vuol dire che dobbiamo spegnere il router WLAN di casa ma forse:

  • Usare per un tempo limitato amplificatori/ripetitori/repeater/extender di segnale Wifi (sotto in foto), solo quando ci servono. Specialmente quando ci sono bambini nella casa.

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  • Evitare di far giocare i propri bambini con dispositivi mobili specialmente quando connessi in Wifi.
  • Evitare alcuni giocattoli multimediali che non hanno nessuno valore aggiunto se non offendere l’intelligenza dei genitori. I nostri figli non hanno ancora cosí bisogno di essere connessi e se invece serve distrarli facciamoli giocare noi non l’iPad. In ogni caso qui sotto alcuni esempi di articoli da evitare per rispetto della salute dei figli e della vostra intelligenza.

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La tecnologia puó aiutare a renderli interattivi ma ogni tanto possiamo fare qualche sforzo in piú come genitori piuttosto che chiedere ad un iPad di sostituirci temporaneamente.

I colori ogni tanto possono essere ancora stimolanti.

..e per noi “adulti” non dimentichiamoci che…

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… forse nessuno ha pensato alle conseguenze anche se per il momento continuo a sostenere che non sará una rivoluzione.

Letture per il weekend – 30 Agosto 2014

weekend-readingLe tristi immagini di quello che resta degli impianti olimpici abbandonati ad Atene. [link all’articolo]

Un veloce calcolo di quanto ci costa l’embargo Russo. [link all’articolo]

I Soldi che non hanno mai risparmiato: Ovvero le false affermazioni di un Parlamento che non é nemmeno in grado di tagliare qualche milione di spesa. [link all’articolo]

Paypal e il nuovo sistema di pagamento per smartphone. [link all’articolo]

Italia: Un paese a prova di Banda Larga. [link all’articolo]

Gli operatori di telecomunicazioni Americani non scherzano con le rinnovabili mentre noi chiaccheriamo e sovvenzioniamo. [link all’articolo]

C’é chi deve ancora lanciare l’LTE e chi invece giá pensa al roaming Internazionale LTE. [link all’articolo]

Letture per il weekend – 23 Agosto 2014

weekend-readingGiusto qualche puntualizzazione sul post del “mitico” Dibba (Di Battista). Ovvero un cittadino del M5S con chiare confusioni mentali ma convinto di cambiare il mondo. Perché se da un lato si accusa di accordi Stato-Mafia tutto il parlamento Italiano dall’altro lato si giustificano azioni di uccisione di massa da parte di movimenti terroristici. [link all’articolo]

Il “Furto”piú grande nella storia del Cyber Crime. 500 Milioni di indirizzi mail e 1.2 Miliardi di password. Potreste esserci anche voi … con molta probabilitá. [link all’articolo]

Le nuove tecnologie „indossabili“ e i loro benefici. [link all’articolo]

Interessante articolo fra il diverso approccio fra oriente e Occidente. [link all’articolo]

In UK Vodafone sembra la rete peggiore per qualitá delle chiamate voce… eh sí perché oltre a whatsapp la gente si parla ancora, meglio non dimenticarlo. [link all’articolo]

Il Cyber esercito per la sicurezza. [link all’articolo]

Sembra che il traffico Internet fra America del Sud e Stati Uniti sia in valore assoluto il piú alto al mondo. E io che pensavo all’Asia. [link all’articolo]

Gli “Amici” cinesi anti monopolio. [link all’articolo]

Qualche crepa in Android nel Mobile Banking. Attenzione. [link all’articolo]

Il futuro della “Smart Home” ovvero 14 Dispositivi per la casa che potrebbero cambiare la tua vita

The Internet of ThingsNegli scorsi giorni ho trovato questo interessante  elenco di prodotti per la casa legati alla cosiddetta “Internet of Things” (Internet delle cose)  ovvero un futuro non cosí remoto in cui la rete Internet é utilizzata non solo per la comuncazione fra persone o Server ma anche fra dispositivi. Il termine Internet of things (IOT) fa riferimento ai servizi che in gergo tecnico vanno sotto al nome di Machine-to-Machine (M2M)  ovvero la comunicazione fra dispositivi come per esempio sensori di allarme, Contatori elettrici, Automobili etc.

La grossa problematica delle reti future sará l’enorme mole di “elementi” comunicanti. Gli utenti infatti non saranno solo piú gli smartphone ma si aggiungerá un folto numero di dispositivi vari spesso dedicati alla sensoristica/automazione. Si prevede che nel 2020 ci saranno un numero impressionante di oggetti connessi che va oltre i 200  miliardi.

L’elenco di seguito si riferisce appunto a dispositivi che potrebbero in qualche modo diventare di uso quotidiano ed entrare a far parte della sterminata famiglia dell’Internet delle cose.

La presa di corrente Intelligente della Belkin WeMO

Il sistema di automazione della Belkin potrá controllare interruttori e prese elettriche intelligenti, luci a led, sensori di movimento e ogni dispositivo luce. Tutto questo attraverso il proprio browser o applicazione su smartphone. La Belkin fornisce sia dispositivi che il sistema remoto di controllo (in cloud).

Ogni dispositivo potrá essere inoltre legato ad account gmail per le notifiche. La Belkin prevede anche lo sviluppo di piccoli dispositivi come Mr Coffee o Crock Pot slow cookers con i quali sará possibile far partire a distanza determinati dispositivi della cucina. Arrivare a casa con il caffé pronto.

Belkin WeMO

Canary

Un dispositivo „tutto in uno“ per la sicurezza della casa. Include: Video camera HD, sensori per la qualitá dell’aria, del movimento, del suono, temperatura e vibrazioni tutto in una singola unitá.

l sistema impara cosa costituisce la normale attivitá di casa e invia all’utente degli allarmi in caso qualcosa fosse cambiato. Il fatto di imparare le normali condizioni della casa permette secondo il costruttore di evitare falsi allarmi.

Gli allarmi possono ovviamente essere mandati a utenti multipli.

Canary

Connected by TCP

TCP Home lighting automation é un sistema per il controllo delle luci. Include un gateway che va collegato al router della connessione di rete, un telecomando wireless, App per lo smartphone e 2 Luci a LED intelligenti. Il sistema puó gestire fino a 250 Luci singolarmente o per gruppi definibili.

L’App permette di controllare le luci da remoto; accenderle spegnerle, programmare la loro attivitá creare profili pre-programmati come  „fuori casa“o „in casa“.

Per il momento il sistema controlla solo le proprie Lampadine intelligenti ma in futura avrá a disposizione dei connettori per poter essere applicato a qualunque lampadina.

Connected by TCP

Technology Neurio controllo energetico

Il dispositivo Neurio individua la „firma enegetica“di singoli diapositivi collegati alla rete di casa. Neurio abilita un sensore Wifi all’interno del proprio pannello eletrico. Il sistema monitora il consumo energetico e ne rileva l’attivitá interpretando l’attivitá energetica normale e avvisando quando si presentano eventi anomali come per esempio viene lasciato il forno acceso.

Il sistema puó anche inviare messaggi attraverso un’App dedicata che permette inoltre di controllare tutta una serie di dispositivi intelligenti. Il sistema Neurio impara il conportamento elettrico della casa capendo quando l’utente va a letto oppure lascia la casa.

Tecnology Neurio

Grid Connect ConnectSense

Grid Connect é un fornitore affermato nel mercato dei sensori e fornisce il prodotto ConnectSense per la sicurezza della casa. Il sistema lavora con il Wifi di casa e fornisce sensori di movimento, controllo luci, temperatura, umiditá, acqua e sensori per porte e finestre. Alcuni sensori possono funzionare con batterie per facilitare l’istallazione in posti non coperti dalla rete elettrica.

I sensori comunicano peró via Wifi che richiede comunque piú energia rispetto agli altri sistemi di allarmistica con protocolli dedicati. ConnectSense fornisce allarmistiva via chiamate voce, SMS, mail, tweet. Tutto il software (App e software Cloud) é gratuito.

Grid Connect ConnectSense

 Honeywell Total Connect remote Services

Combina un sistema professionale di sicurezza con un sistema di automazione della casa permettendo all’utente di controllare qualunque dispositivo, dalle video camere di sicurezza ai sensori di allarme, dall’illuminazione della casa alle tapparelle per le finestre. Il sistema puó essere controllato da un’App mobile,  via Browser o attrraverso una console a muro.

Deve essere istallato da personale certificato da Honeywell e lavora con soli dispositivi che gestiscono il protocollo Z-Wave. Honeywall fornisce comunque anche parte della sensoristica.

Honeywall Total Connect

iControl Network Piper

Questo sistema di automazione e sicurezza per la casa é sviluppato anch’esso via Wifi. Include una video camera HD con visione a 180 gradi e audio in entrambe le direzioni. Sensori per: movimento, temperatura, umiditá, luce e suono. Il rilevatore di suoni puó riconoscere gli eventi sonori e notificare diversamente tali eventi (campanello o allarme per fumo, etc).

L’App mobile permette di controllare remotamente la video camera e configurare le regole per le notifiche via messaggi, chiamate, mail. I video sono automaticamente salvati nel Piper Store gratuitamente e visionati quando si vuole. L’unitá puó essere programmata per suonare una sirena di allarme e puó anche controllare sensori o controlli di terze parti che supportino il protocollo Z-Wave.

iControl Network Piper

Interactive Voice ivee Sleek

Puó sembrare una semplice e comune sveglia ma permette il controllo vocale con i sistemi Smart Home della casa.

L’unitá puó anche fornire previsioni del tempo in streaming e altre informazioni dalla rete. La Interactive ha inoltre annunciato il piano di sviluppo della piattaforma per il controllo vocale di molti fornitori di sistemi di sicurezza o smart home.

Interactive Voice ivee Sleek

Lowe’s iris

Il sistema di monitoring e controllo smart home della Lowe supporta uno svariato range di Sensoristica intelligente e dispositivi, dai sensori di sicurezza al sistema intelligente di irrigazione del giardino. Per 179 $ si possono acquistare differenti kit come lo Secure Start up oppure il sistema base per il controllo della casa oppure gli smart kit per 299$ che includono anche l’amplificatore del segnale Wifi.

Il servizio base é gratuito ma esiste una versione premium per 9.99$/mese con cui é possibile scrivere le regole, registrare video e inviare allarmi ad altre persone.

Lowe’s iris

Revolv

Revolv vuole essere il controllore universale (smart Hub) per il monitoraggio di ogni tipo di sensore senza limiti di marchio, tipo di prodotto o protocollo di comunicazione usato.

Il sistema include l’Hub centrale capace di gestire ben 7 diverse frequenze radio e un’App IOS che supporta i piú comuni controlli e allarmi da una vasta serie di dispositivi inclusi quelli Sonos per il controllo dei sistemi Home Theater e Hi-Fi. L’App per Android é in uscita.

Revolv

Securifi Almond+

E‘ un sistema wireless router/extender che puó essere utilizzato anche come sistema di controllo e monitoring della casa. Supporta dispositivi e sensori che utilizzano protocolli quali Zigbee, Z-Wave e Wifi.

In aggiunta all’App mobile il sistema Almond+ include un piccolo touch screen a colori LCD che puó essere utilizzato come master console e istallato a muro.

Securifi Almond

Sen.se Mother

Il sistema include un controllore centrale (hub) “Mamma” (mother) e i sensori “Biscotto” (“Cookies” sensori wireless) che possono essere attaccati agli oggetti o alle persone dei quali si vuole monitorare e analizzare movimenti, temperatura e posizione.

I sensori “biscotti” possono essere applicati ovunque: dalla porta per rilevare intrusioni oppure allo spazzolino per capire se il bambino/a si spazzola regolarmente. L’attivitá é tracciata on line e puó essere configurata per inviare allarmi. Il sistema funziona solo con i propri sensori ma i sensori cooky „general Purpose“ programmabili possono essere usati su qualunque dispositivo a casa.

Sen.se Mother

SmartThings

Il sistema di automazione domestica include un Hub di comunicazione Zigbee e Z-Wave o dispositivi ad accesso IP. Supporta un vasto portafoglio di smart device o sistemi come Sonos Sound System e permette il controllo via Smartphone.

SmartThings offre uno Starter Kit con sensori per permettere la rilevazione di movimento, temperatura e vibrazioni. SmartThings non é solo un prodotto ma una piattaforma Open per abilitare terze parti a sviluppare software e hardware. Al momento circa 5000 sviluppatori e produttori di dispositivi hanno siglato accordi con il vendor.

SmartThings

Staples Connected Home

Monitora e controlla una lista selezionata di serrature intelligenti, sensori del fumo, termostati, luci, tapparelle per piú di una decina di marchi.  L’azienda non fornisce per il momento nessun servizio cloud o dispositivo. Staples offre anche servizi professionali di istallazione.

Staples Connected Home

Renzi a (non é) la RAI – Il caso RAI Way

É protagonista degli ultimi giorni lo scontro fra Renzi e la dirigenza RAI per i fantomatici 150 milioni di tagli richiesti all’emittenbte pubblico.

Da straordinario stratega politico che é, Renzi sta cercando di usare l’argomento RAI per far brillare la sua immagine non avendo al momento altri punti a suo favore. Ricordo che Renzi é indiscutibilmente diventato un venditore di pentole migliore del buon Silvio e questi trucchi scenici ne sono la prova. La scorsa settimana ha giocato la carta Boschi-Bambini congolesi e adesso cerca di mantenere alti i consensi con un classico argomento della campagna elettorale di Grillo. I tagli alla RAI. Renzi attacca sugli stessi argomenti che hanno caratterizzato la battaglia di Grillo tanto da costringere il Presidente pentastellato del consiglio di vigilanza RAI Roberto Fico a dichiarare di essere d’accordo con lo sciopero indetto da tutti i sindacati RAI e duramente attaccato da Renzi. Nonostante la sbandierata coerenza e quindi essere fondamentalmente contro la RAI, il M5S non potendo minimamente essere d’accordo con Renzi prende posizioni in netto contrasto con quanto detto precedentemente. Una questione di principio, botta e risposta, e Fico da acerrimo nemico della RAI diventa il suo primo difensore. Chissa come mai?

Ma veniamo al punto principale, Renzi dice che la RAI puó tranquillamente vendere parte di RAI WAY che vale circa 170 Milioni. Valore secondo Renzi comunque piú alto  della cifra di tagli richiesta di 150 Milioni.

La mia mente ha subito dato ragione a Renzi perché il discorso non faceva una piega. Periodo di tagli e anche la RAI deve contribuire, oltretutto sembra una cifra tranquillamente raggiungibile.

 

Se poi consideriamo i numeri RAI rispetto alla sua competizione forse si puó trovare spazio per qualche ridimensionamento perché i tempi dell’allegro spendere pubblico sembrano essere finiti o almeno non sono piú materialmente possibili.

La RAI infatti (dati 2011) ha un numero di dipendenti totale pari a 11.378 lavoratori rispetto ai 6.126 di Mediaset (-47%) , i 3.995 di Sky Italia (-65%) e i 709 di Ti Media (LA7) (-94%). La somma di tutti i dipendenti della concorrenza non raggiunge il numero di quelli RAI.

Il numero di dipendenti certo non é una variabile in assoluto negativa. Quello che conta é la loro redditivitá o quanto in totale contano sul fatturato. É proprio qui che iniziano i veri dolori perché come in ogni ente pubblico Italiano il personale é sempre in qualche modo esente da ogni regola di mercato. Nel pubblico in Italia il personale é sempre piú che abbondante con un’efficienza e qualitá dei servizi che non ne risentono positivamente.

Mentre in Mediaset il costo del personale pesa per un 13,4%, in Sky per un 7,3% in RAI il costo del lavoro é di oltre il 35%. In un mondo reale quindi ci si aspetterebbe quindi un servizio 3 volte migliore rispetto a Mediaset e 5 volte migliore rispetto a SKY. Vi torna? A me poco.

I dati sui ricavi dicono esattamente il contrario e la RAi nel 2011 ha raggiunto i 2,89 miliardi di euro di ricavi ben lontani dai 4,2 miliardi di Mediaset e poco sopra i 2,8 miliardi di Sky Italia. L’azienda RAI ha un ricavo poco superiore ad un’azienda (SKY) che ha un numero di dipendenti 5 volte minore. Lo so che forse il paragone con SKY é troppo semplicistico ma in ogni caso sempre di TV si parla e i conti non tornano (ma sempre nel mondo reale in quello pubblico forse sí).

Tornando al tema principale: Renzi chiede dei tagli consigliando la vendita di RAI WAY. Benissimo mi sono detto… ma cos’é RAI WAY?

Ricerca rapida e scopro che é tutta l’infrastruttura fissa e radio per la diffusione nazionale del segnale RAI su tutto il territorio.

Fermi tutti. Si propone di vendere tutta l’infrastruttura di rete? Fermi tutti.

Letti i dati di targa della rete (chiamata Waynet) scopro che nonostante non abbia una grossa capacitá comparata con gli operatori di rete tradizionali dispone peró di un consistente numero di fibre ottiche per il rilegamento dei sui punti trasmissivi e un ancora piú consistente numero di ponti radio.

La copertura della popolazione é pari al 99%. Nessuna rete puó vantare questi numeri. Proprio il fatto che sia parte del servizio pubblico puó essere la ragione di questa copertura cosí ampia poiché aveva come scopo principale quello di portare il segnale a tutti indipendentemente dalla redditivitá. Ci puó stare per una rete pubblica non per una rete privata.

Le tecnologie utilizzate (SDH) non sono le migliori per l’utilizzo ottimizzato della fibra ottica o meglio al giorno d’oggi é possibile alzare di molto la capacitá della fibra stessa (trasmettendo con altre tecnologie). Waynet sembra avere capacitá di 1x155Mbps (Mega bit per second) per link a 3x155Mbps per link. Sufficienti per mandare il segnale video ma molto basse a confronto delle tecnologie oggi disponibili che arrivano alle decine di Tera (Bit per second) x Fibra.

Nota: Ricordo che 1 Terabit equivale a 1 Milione di Megabit quindi c’é molto spazio per un netto miglioramento (1 milione di volte).  

Qui sotto lo schema semplificato delle maggiori direttrici della rete Waynet. Queste direttrici collegano tutta la parte di distribuzione radio, i 4 centri di produzione Nazionali di Roma, Milano, Napoli, Torino e tutte le 20 sedi provinciali per un totale di 60 diversi punti in cui é possibile introdurre i contributi.  A questa rete di backbone bisogna aggiungere tutta la capillaritá dei ripetitori e dei collegamenti in ponte radio che ne allargano le capacitá.

Waynet topo

Topologia Backbone Way Net

Indiscutibile che una rete del genere sia nel merito una fantastica potenzialitá per gli sviluppi futuri. Avere fibra vuole automaticamente dire che con un cambio di tecnologia é possibile aumentare a dismisura la capacitá e i relativi servizi offerti. Si puó pensare di continuare a fornire i servizi Video broadcasting + servizi Mobili + servizi di accesso ad Internet etc. I costi di un’evoluzione di queste dimensione sono comunque alti ma nulla é paragonabile ai costi di posa della fibra. Avere quindi questa infrastruttura in piedi vuole dire assicurarsi potenzialitá quasi illimitate per i prossimi decenni.

A questo punto le mie convinzioni hanno iniziato a cedere. Vale la pena vendere un asset del genere? I dubbi sollevati da Fico all’annuncio della vendita di Ray Way erano chiari:

–        No perché é un asset strategico

–        No perché si svenderebbe

–        No perché deve rimanere sotto il controllo pubblico

Effettivamente il discorso é corretto e non conosco le ragioni dietro alla proposta Renziana della vendita. Non vede il strategico asset? ha altre idee per renderlo piú produttivo? Non ho risposta a tutto questo ma dubito fortemente che Renzi possa avere una visione cosí a lungo raggio per il futuro. Se ci fosse un piano irresistibile perché non dirlo subito? Ho come l’impressione che ci sia solo la necessitá di fare cassa e quindi le parole di Fico sono da condividere.

Dopo questa riflessione peró la mia mente cambia di nuovo direzione per un motivo ben preciso. E’ vero, le potenzialitá di questa rete sono infinite. Puó risolvere il problema del digital divide in fretta,  puó evolvere verso le nuove tecnologie IP, verso le nuove tecnologie LTE (di cui ho giá scritto qui) oppure estendere il segnale Wifi sui propri ripetitori. Insomma le possibilitá elencate (parzialmente e superficialmente) da Fico, sono infinite.

E quindi? la vendiamo?

Parzialmente direi di Sí.. perché?

Perché nelle mani dello Stato tutto marcisce. Spiace dirlo ma se tutti gli investimenti elencati da Fico sono veri é altrettanto vero che non potranno sicuramente arrivare da un’azienda in crisi con cali di fatturato. Sicuramente non possono arrivare da uno Stato spendaccione che vede nei bandi pubblici solo la possibilitá di distribuire favori e tangenti.E questo il M5S lo sa bene e lo critica tutti i giorni.

E quindi? Ne vendiamo una parte. Lo Stato rimane l’azionista di maggioranza ma facciamo partecipare qualche privato che con i loro investimenti possono far veramente evolvere la rete. Inutile sperare che questa evoluzione possa arrivare dal pubblico.

In questo link ufficiale di Ray Way é elencato l’evoluzione della rete dalla sua creazione nel 2003 ad oggi. Ora siamo nel 2014, giá nel 2004 si parlava di evoluzione verso le nuove tecnologie come l’IP ma nulla é stato fatto. Come faccio ad aspettarmi che una rivoluzione arrivi proprio adesso senza fondi disponibili?

Ha ragione Fico sulle potenzialitá della rete. Non credo conosca le evoluzioni delle reti di telecomunicazioni ma i servizi video si stanno pesantemente spostando nella rete IP (Internet) come mezzo di distribuzione. Le persone cambiano inoltre le loro abitudini e vogliono interazione e Video on Demand (a richiesta) rispetto alla tradizionale programmazione.

Nuovi dispositivi stanno cambiando le regole delle comunicazioni: La mobilitá la fa da padrone, serve connettivitá ovunque e chi meglio di una rete come WayNet potrebbe fornire servizi del genere?

Il traffico video nelle reti mobili sará il 70% del totale per il 2018 come Cisco (leader delle reti IP) scrive in questo suo report.

Mobile Traffic 2018

Trend di crescita del traffico mobile per servizio

E’chiaro che il video é il futuro delle reti Internet e quindi il mercato della RAI cambierá sede, bisogna essere pronti. Per questa ragione condivido il pensiero tecnologico di Figo ma non la sua mossa politica. Dubito fortemente che se RayWay rimane nelle mani (bucate) dello stato ci si possa aspettare una grossa evoluzione in questa direzione. Fico rimane un nostalgico del pubblico ovunque come lo é tutto il programma (di spesa) del M5S. Solo l’apertura al mercato puó attirare investimenti per migliorare l’infrastruttura. Da sola la Rai non ce la puó fare se le perdite annue sono di qualche centinaio di Milioni.

Ovvio che qualcun altro oltre alla RAI userá la rete ma con le dovute evoluzioni ci sará banda per tutti e si potrá persino venderla ad altri operatori.

Insomma: Una grande opportunitá ma solo una mente coraggiosa puó andare verso questa liberalizzazione.

Non sono affatto convinto che questa stia nella mente di Renzi. Nella sua furbizia politica sa benissimo che vendere infrastruttura é meglio che tagliare l’unica vera spesa inefficiente della RAI, il personale. Se lo facesse perderebbe consenso e questa é l’unica ragione dietro alla proposta di vendita di RaiWay ma non sicuramente la liberalizzazione (giusta) della rete per i motivi sopra elencati.

Forse raggiungerá un ottimo risultato comunque e sará fortunato ma una cosa é certa: Piedi di piombo considerando le potenzialitá e quindi il prezzo di una rete del genere bisogna vendere e non svendere.

Dall’IPhone all’LTE, la rivoluzione mobile

Negli ultimi 5 anni il mondo della comunicazione mobile é in frenetica evoluzione. La comunicazione sta evolvendo da quella fra soli utenti e contenuti ad una nuova fatta anche di “cose”, siamo in una fase che chiamano “The Internet of Things” ovvero “l’Internet delle cose” e non solo piú degli utenti. Le persone sono connesse alla rete non piú con l’uso esclusivo del PC di casa ma con nuovi dispositivi portatili che richiedono una maggiore mobilitá (smartphone, tablet, phablet, mini laptop, etc). In futuro si utilizzeranno sempre di piú dispositivi mobili connessi anche senza utenti, basti pensare a tutto quel mondo di sensori che comunicheranno via Internet senza richiedere nessun cablaggio particolare. Una stima dice che nel 2020 avremo circa 16 Miliardi di dispositivi On-Line che vuol dire piú o meno 2 volte l’intera popolazione del pianeta.

Questa rivoluzione mobile ha il 29 Giugno 2007 come uno dei suoi giorni piú significativi.

Un uomo con gli occhiali e il solito maglioncino nero saliva su un palco annunciando una rivoluzione.

“This is a day I’ve been looking forward for 2 and an half years, every once in a while revolutionary products come along that changes everything…. Today Apple is going to re-invent the Phone” e cosí é stato.

Parlava di 3 dispositivi, un nuovo lettore mp3 touch screen, un rivoluzionario telefono cellulare e un nuovo comunicatore Internet; aveva ragione tutto é cambiato queste tre funzionalitá erano in un unico dispositivo che non esisteva prima: L’iPhone.

Quell’uomo aveva visto lungo, aveva capito l’esigenza della mobilitá ma soprattutto di fondere assieme  divertimento (iPod), comunicazione voce e comunicazione dati  (internet) il tutto mediante un dispositivo semplice e immediato da usare grazie ad una perfetta interfaccia utente intuitiva e touch, semplicemente per le masse, per tutti.

Quell’uomo ci stave giá lavorando da 2 anni. Nel 2013 tutti gli smartphone sono disegnati come l’iPhone pensato nel 2005 se non era visionario Steve Jobs chi puó esserlo?

Nessuna delle diverse tecnologie introdotte era nuova ma l’assemblare il tutto dentro ad un hardware affidabile e un software immediato (che ha sempre contraddistinto Apple) era l’intuizione. Steve Jobs ovviamente non era solo un visionario ma principalmente un uomo di Business e aveva considerato le grosse potenzialitá e spazi disponibili nel mercato dei dispositivi mobili, i risultati sono andati ben oltre le sue aspettative.

Non intenzione di questo post pubblicizzare l’iPhone, oggi esistono tanti prodotti che forse lo superano tecnologicamente ma nel 2007 era in assoluto la piú grande rivoluzione per la comunicazione mobile.

Da quel momento é stato un boom di vendite che hanno reso la comunicazione mobile dati (accesso ad Internet) disponibile non solo per gli addetti al settore ma per tutto il grande pubblico.

In 1 anno l’iPhone ha raggiunto il 20% del mercato e l’anno successive il 50%, un incremento mai realizzato prima considerando che la Apple era nuova la mercato degli smartphone.

Android.iPhone.share

Le conseguenze sono state importanti per gli opearatori mobili, nel giro di qualche mese hanno visto il loro traffico Internet esplodere. Le reti allora disegnate principalmente per la comunicazione voce, sono state prese d’assalto da utenti che usavano i servizi Internet dello smartphone molto piú frequentemente poiché adesso accessibili grazie all’idea del guru di Cupertino.

In una corsa frenetica tutti i produttori si sono buttati nel mercato smartphone (touch screen) tutti a fare una copia dell’iPhone per vendere come Apple che ormai aveva raggiunto quote altissime di mercato. Nei primi anni la maggior parte del traffico Internet degli operatori era prodotto da utenti iPhone. Nel 2009 ben il 69% di tutto il traffico Internet su rete mobile in US proveniva dal 48% di dispositivi Apple che é indubbiamente la prova che gli utenti iPhone usavano di piú i servizi Internet rispetto agli altri utenti mobili. L’iPhone aveva rotto la barriera dell’usabilitá dei servizi Internet su dispositivo mobile, era un nuovo e potente comunicatore mobile.

iPhone-Traffic share

Da allora molto é cambiato, le reti degli operatori hanno cercato di fornire sempre piú alte velocitá di accesso per i servizi a pacchetto (Servizi dati per accesso ad Intenet). I costi delle tariffe dati mobili sono crollate, prima dell’iPhone solo le aziende potevano permettersi di avere servizi dati adesso invece la possibilitá é per tutti, il mercato é spesso piú democratico di quanto si crede.

La tecnologia mobile era passata da reti di 2a generazione (GSM/2G) con scarsa propensione ai servizi dati alla 3a generazione (UMTS/3G) che aveva cercato di fornire piú banda disponibile per il traffico dati ma che comunque non era giá piú sufficiente per reggere l’esplosione del traffico e la richiesta di mobilitá degli utenti.

Di fronte a questa rivoluzione mobile nuove tecnologie erano necessarie per attutire l’impatto e L’LTE (Long Term Evolution,  chiamato anche 4G) era una delle possibili risposte.

    Quali sono I vantaggi dell’LTE?

Il BIT costa meno

Il grosso vantaggio della tecnologia LTE é principalmente per l’operatore. Nonostante I grossi investimenti in termini di infrastruttura di rete (Antenne, connessioni in fibra etc.) l’LTE utilizza meglio le frequenze a disposizione (bene prezioso e costoso), liberalizzate a fatica dai diversi Stati, e ne ottimizza l’utilizzo.

Semplificando l’operatore riesce a trasmettere piú bit a paritá di frequenza, ad aumentare di conseguenza la capacitá di banda e gestire piú utenti (aumentando il rendimento economico del servizio). l’LTE abbassa il costo per bit nello stesso spettro di frequenza (larghezza di banda) nel quale possono essere trasmessi piú bit rispetto alle vecchie tecnologie.

La banda di accesso é piú alta

L’utente dell’LTE ha teoricamente a disposizione velocitá di accesso ai servizi piú alte rispetto al passato per l’accesso ai servizi dati: dai 50 ai 100Mbps (Megabitpersecondo). Ovviamente questi valori sono teorici e dipendono dall’offerta commerciale che i diversi operatori vogliono offrire.

Attualmente Vodafone Germania offre l’LTE fino a 50Mbps.

LTE é Always on

Considerando le bande in gioco nell’LTE gli operatori offrono il servizio LTE come alternative mobile  ai servizi di accesso fissi come ADSL/Fibra piuttosto che come servizio di accesso per smartphone. Il grosso degli utilizzatori dei servizi LTE saranno utenti PC provvisti di chiavetta LTE (Dongle) principalmente per due motivi: Non sono tanti i modelli di smartphone attualmente disponibili per LTE e perché 50Mbps per uno smartphone hanno attualmente poche applicazioni.

L’accesso LTE é quindi paragonabile ad un accesso ADSL/Fibra dove l’utente é sempre connesso alla rete dati, cosa che non accadeva con le precedenti tecnologie  UMTS/HSDPA. Nelle reti 3G la connessione dati é continuamente messa in pausa principalmente per risparmiare bit in rete ma soprattutto per risparmiare batteria dello smartphone. Nell’LTE questo tipo di meccanismo non é necessario e l’utente risulta sempre connesso con un vantaggio in termini di ritardo e prestazioni (la connessione non deve essere ri-attivata dopo la pausa).

Il motivo principale di questa architettura é che la rete LTE é piú simile (semplificazione) alla rete Internet che alle vecchie reti mobile. Tecnicamente la rete LTE nasce a pacchetto (Protocollo IP) come il modello funzionale della rete Internet, semplificato rispetto alle reti 3G/2G.

  Gli svantaggi ha l’LTE?

Investimenti e Fibra

Per l’operatore ogni nuova tecnologia impatta sempre in termini di costi per l’investimento. Tutte le antenne devono essere modificate e aggiornate per l’LTE, le bande in gioco impongono di avere capacitá nella tratta via terra (dopo la cella), di qualche Giga bit per secondo (1 miliardo di bit al secondo) raggiungibili esclusivamente con la tecnologia in fibra ottica che ha costi di messa in opera elevati.

La tecnologia LTE non potrá essere usata completamente dove non vi sia disponibilitá di fibra.

Copertura ridotta

Le bande di lavoro disponibili per LTE sono ad alta frequenza e quindi, per colpa della fisica, le onde elettromagnetiche si propagano a distanze minori. Questo impone all’LTE di aumentare il numero di antenne (investimenti) rispetto alle vecchie tecnologie e quindi le celle sono sostanzialmente piú piccole. Il primo impatto é che certe aree rurali avranno forse i soliti ritardi di attivazione del servizio

Il futuro con l’LTE

La tecnologia LTE é effettivamente una svolta rispetto alle precedenti e porterá sicuramente ad un nuovo modo di comunicare e di sviluppare servizi mobili. In termini di connettivitá la tecnologia LTE potrá offrire, per sua natura,  connessioni piú simili al Wifi che alle vecchie tecnologie 3G/2G; questo permetterá lo sviluppo di nuove applicazioni per utenti (o oggetti) sempre On Line in un mondo in cui la connettivitá ad Internet sta diventando un servizio equiparabile a quello energetico o idrico, una commodity.Negli ultimo 5 anni il mondo della comunicazione mobile é in frenetica evoluzione. La comunicazione sta evolvendo da quella fra soli utenti e contenuti ad una nuova fatta anche di “cose”, siamo in una fase che chiamano “The Internet of Things” ovvero “l’Internet delle cose” e non solo piú degli utenti. Le persone sono connesse alla rete non piú con l’uso esclusivo del PC di casa ma con nuovi dispositivi portatili che richiedono una maggiore mobilitá (smartphone, tablet, phablet, mini laptop, etc). In futuro si utilizzeranno sempre di piú dispositivi mobili connessi anche senza utenti, basti pensare a tutto quel mondo di sensori che comunicheranno via Internet senza richiedere nessun cablaggio particolare. Una stima dice che nel 2020 avremo circa 16 Miliardi di dispositivi On-Line che vuol dire piú o meno 2 volte l’intera popolazione del pianeta.

Questa rivoluzione mobile ha il 29 Giugno 2007 come uno dei suoi giorni piú significativi.

Un uomo con gli occhiali e il solito maglioncino nero saliva su un palco annunciando una rivoluzione.

“This is a day I’ve been looking forward for 2 and an half years, every once in a while revolutionary products come along that changes everything…. Today Apple is going to re-invent the Phone” e cosí é stato.

Parlava di 3 dispositivi, un nuovo lettore mp3 touch screen, un rivoluzionario telefono cellulare e un nuovo comunicatore Internet; aveva ragione tutto é cambiato queste tre funzionalitá erano in un unico dispositivo che non esisteva prima: L’iPhone.

Quell’uomo aveva visto lungo, aveva capito l’esigenza della mobilitá ma soprattutto di fondere assieme  divertimento (iPod), comunicazione voce e comunicazione dati  (internet) il tutto mediante un dispositivo semplice e immediato da usare grazie ad una perfetta interfaccia utente intuitiva e touch, semplicemente per le masse, per tutti.

Quell’uomo ci stave giá lavorando da 2 anni. Nel 2013 tutti gli smartphone sono disegnati come l’iPhone pensato nel 2005 se non era visionario Steve Jobs chi puó esserlo?

Nessuna delle diverse tecnologie introdotte era nuova ma l’assemblare il tutto dentro ad un hardware affidabile e un software immediato (che ha sempre contraddistinto Apple) era l’intuizione. Steve Jobs ovviamente non era solo un visionario ma principalmente un uomo di Business e aveva considerato le grosse potenzialitá e spazi disponibili nel mercato dei dispositivi mobili, i risultati sono andati ben oltre le sue aspettative.

Non intenzione di questo post pubblicizzare l’iPhone, oggi esistono tanti prodotti che forse lo superano tecnologicamente ma nel 2007 era in assoluto la piú grande rivoluzione per la comunicazione mobile.

Da quel momento é stato un boom di vendite che hanno reso la comunicazione mobile dati (accesso ad Internet) disponibile non solo per gli addetti al settore ma per tutto il grande pubblico.

In 1 anno l’iPhone ha raggiunto il 20% del mercato e l’anno successive il 50%, un incremento mai realizzato prima considerando che la Apple era nuova la mercato degli smartphone.

Android.iPhone.share

Le conseguenze sono state importanti per gli opearatori mobili, nel giro di qualche mese hanno visto il loro traffico Internet esplodere. Le reti allora disegnate principalmente per la comunicazione voce, sono state prese d’assalto da utenti che usavano i servizi Internet dello smartphone molto piú frequentemente poiché adesso accessibili grazie all’idea del guru di Cupertino.

In una corsa frenetica tutti i produttori si sono buttati nel mercato smartphone (touch screen) tutti a fare una copia dell’iPhone per vendere come Apple che ormai aveva raggiunto quote altissime di mercato. Nei primi anni la maggior parte del traffico Internet degli operatori era prodotto da utenti iPhone. Nel 2009 ben il 69% di tutto il traffico Internet su rete mobile in US proveniva dal 48% di dispositivi Apple che é indubbiamente la prova che gli utenti iPhone usavano di piú i servizi Internet rispetto agli altri utenti mobili. L’iPhone aveva rotto la barriera dell’usabilitá dei servizi Internet su dispositivo mobile, era un nuovo e potente comunicatore mobile.

iPhone-Traffic share

Da allora molto é cambiato, le reti degli operatori hanno cercato di fornire sempre piú alte velocitá di accesso per i servizi a pacchetto (Servizi dati per accesso ad Intenet). I costi delle tariffe dati mobili sono crollate, prima dell’iPhone solo le aziende potevano permettersi di avere servizi dati adesso invece la possibilitá é per tutti, il mercato é spesso piú democratico di quanto si crede.

La tecnologia mobile era passata da reti di 2a generazione (GSM/2G) con scarsa propensione ai servizi dati alla 3a generazione (UMTS/3G) che aveva cercato di fornire piú banda disponibile per il traffico dati ma che comunque non era giá piú sufficiente per reggere l’esplosione del traffico e la richiesta di mobilitá degli utenti.

Di fronte a questa rivoluzione mobile nuove tecnologie erano necessarie per attutire l’impatto e L’LTE (Long Term Evolution,  chiamato anche 4G) era una delle possibili risposte.

    Quali sono I vantaggi dell’LTE?

Il BIT costa meno

Il grosso vantaggio della tecnologia LTE é principalmente per l’operatore. Nonostante I grossi investimenti in termini di infrastruttura di rete (Antenne, connessioni in fibra etc.) l’LTE utilizza meglio le frequenze a disposizione (bene prezioso e costoso), liberalizzate a fatica dai diversi Stati, e ne ottimizza l’utilizzo.

Semplificando l’operatore riesce a trasmettere piú bit a paritá di frequenza, ad aumentare di conseguenza la capacitá di banda e gestire piú utenti (aumentando il rendimento economico del servizio). l’LTE abbassa il costo per bit nello stesso spettro di frequenza (larghezza di banda) nel quale possono essere trasmessi piú bit rispetto alle vecchie tecnologie.

La banda di accesso é piú alta

L’utente dell’LTE ha teoricamente a disposizione velocitá di accesso ai servizi piú alte rispetto al passato per l’accesso ai servizi dati: dai 50 ai 100Mbps (Megabitpersecondo). Ovviamente questi valori sono teorici e dipendono dall’offerta commerciale che i diversi operatori vogliono offrire.

Attualmente Vodafone Germania offre l’LTE fino a 50Mbps.

LTE é Always on

Considerando le bande in gioco nell’LTE gli operatori offrono il servizio LTE come alternative mobile  ai servizi di accesso fissi come ADSL/Fibra piuttosto che come servizio di accesso per smartphone. Il grosso degli utilizzatori dei servizi LTE saranno utenti PC provvisti di chiavetta LTE (Dongle) principalmente per due motivi: Non sono tanti i modelli di smartphone attualmente disponibili per LTE e perché 50Mbps per uno smartphone hanno attualmente poche applicazioni.

L’accesso LTE é quindi paragonabile ad un accesso ADSL/Fibra dove l’utente é sempre connesso alla rete dati, cosa che non accadeva con le precedenti tecnologie  UMTS/HSDPA. Nelle reti 3G la connessione dati é continuamente messa in pausa principalmente per risparmiare bit in rete ma soprattutto per risparmiare batteria dello smartphone. Nell’LTE questo tipo di meccanismo non é necessario e l’utente risulta sempre connesso con un vantaggio in termini di ritardo e prestazioni (la connessione non deve essere ri-attivata dopo la pausa).

Il motivo principale di questa architettura é che la rete LTE é piú simile (semplificazione) alla rete Internet che alle vecchie reti mobile. Tecnicamente la rete LTE nasce a pacchetto (Protocollo IP) come il modello funzionale della rete Internet, semplificato rispetto alle reti 3G/2G.

  Gli svantaggi ha l’LTE?

Investimenti e Fibra

Per l’operatore ogni nuova tecnologia impatta sempre in termini di costi per l’investimento. Tutte le antenne devono essere modificate e aggiornate per l’LTE, le bande in gioco impongono di avere capacitá nella tratta via terra (dopo la cella), di qualche Giga bit per secondo (1 miliardo di bit al secondo) raggiungibili esclusivamente con la tecnologia in fibra ottica che ha costi di messa in opera elevati.

La tecnologia LTE non potrá essere usata completamente dove non vi sia disponibilitá di fibra.

Copertura ridotta

Le bande di lavoro disponibili per LTE sono ad alta frequenza e quindi, per colpa della fisica, le onde elettromagnetiche si propagano a distanze minori. Questo impone all’LTE di aumentare il numero di antenne (investimenti) rispetto alle vecchie tecnologie e quindi le celle sono sostanzialmente piú piccole. Il primo impatto é che certe aree rurali avranno forse i soliti ritardi di attivazione del servizio

Il futuro con l’LTE

La tecnologia LTE é effettivamente una svolta rispetto alle precedenti e porterá sicuramente ad un nuovo modo di comunicare e di sviluppare servizi mobili. In termini di connettivitá la tecnologia LTE potrá offrire, per sua natura,  connessioni piú simili al Wifi che alle vecchie tecnologie 3G/2G; questo permetterá lo sviluppo di nuove applicazioni per utenti (o oggetti) sempre On Line in un mondo in cui la connettivitá ad Internet sta diventando un servizio equiparabile a quello energetico o idrico, una commodity.