L’Ex Sindaco Marino, simbolo di un paese malato

E cosí sono finalmente arrivate le tanto richieste dimissioni del sindaco Marino.

Adesso tutti i problemi di Roma sono finalmente risolti.

Non ho numeri sotto mano per analizzare economicamente l’operato di Marino nel Comune di Roma ma poco mi interessa. Non voglio commentare i fatti che negli ultimi mesi lo hanno travolto anche se sono comprovati e non invenzioni mediatiche.

Le vicende Romane degli ultimi mesi hanno semplicemente risvegliato in me una forte delusione per un paese che non sembra capire in quale situazione si trova. Un paese che non dá segni di ripresa e continua la sua allegra passeggiata verso il declino.

Il mio desiderio piú grande degli ultimi mesi é riuscire a lasciare questa Germania, l’organizzato ma insipido paese in cui vivo. Ogni giorno peró trovo conferma di quanto sta diventando sempre piú difficile sperare che il mio paese riesca a recuperare gli anni persi.

Non é una questione di numeri economici o politiche del lavoro (entrambi pessimi) ma di una triste conferma della mentalitá malata che affligge il paese a tutti i livelli.

Negli ultimi mesi ho visto:

– Il Sindaco della Capitale Italiana dimostrarsi completamente incompetente nel cercare di ricostruire una cittá allo sbando. Marino non é un caso isolato ma la rappresentazioni delle incapacitá di tutta una classe politica e di un sistema Pubblico.

– Ho visto la Capitale Italiana dimostrarsi una delle piú inefficienti e costose da un punto di vista pubblico. Ma Roma non é la sola cittá Italiana.

– Ho visto una classe politica locale lavorare solo ed esclusivamente per i propri interessi personali, di partito, di bottega. E non mi sembra di vedere molti esempi di chi mette il paese davanti hai suoi interessi politici.

– Ho visto una delle piú famose cittá turistiche al mondo non essere in grado di gestire al meglio i suoi visitatori. (perché tanto tutti vengono prima o poi a Roma).

– Ho visto la Capitale in mano a briganti di poco conto che succhiano risorse pubbliche e che vengono definiti “Mafia Capitale” mentre sono semplicemente dei pulciari di basso livello. E Mafia Capitale é solo un piccolo esempio di una certa “imprenditoria privata” che vive di solo Pubblico sulle spalle dei cittadini.

– Ho visto un’intellettualmente povera stampa Italiana che ha addossato tutti i problemi attuali di Roma al sindaco in carica. Come se, nonostante la sua chiara incapacitá, tutti i problemi della cittá non fossero colpa di una classe politica di incapaci che gestisce la cittá da molti anni. E l’Italia é piena di Marini ma pochi vengono a galla.

– Ho visto una nazione scandalizzarsi per i funerali di un mafioso, addossare le colpe all’amministrazione Marino senza peró considerare che il mafioso in questione era libero. Da libero é morto e la sua famiglia ha organizzato giustamente i propri funerali come meglio credeva.

– Ho visto trasmissioni televisive invitare la famiglia del mafioso perché faceva Audience. E l’Audience é la misurazione di ció che ci piace sentire.

– Ho visto un partito che dopo aver sponsorizzato il Sindaco alle elezioni ha poi deciso di destituirlo per la rilevanza mediatica che i fatti avevano ormai preso. E l’importante é convincere non fare.

– Ho visto Assessori comunali obbedire prima la partito che al proprio sindaco per poter garantire il corretto svolgersi della guerra interna. Perché l’importante é la propria carriera politica.

– Ho visto le opposizioni scagliarsi contro l’amministrazione senza nemmeno riconoscere che molti degli scandali erano lí da tempo anche durante la loro gestione. Perché quando non si ha nulla da proporre basta trovare i difetti negli altri.

– Ho visto un Sindaco che professava la sua lotta agli sprechi ma poi aveva il vizio politico comune di far pagare ai cittadini ogni piú piccola (e non) spesa privata. E sono tutti Marino.

– Ho visto l’opinione pubblica scandalizzarsi per i soliti scontrini senza peró riflettere che questo é il modo di procedere di tutta l’amministrazione pubblica. Perché il TG piú seguito rimane sempre “Striscia la Notizia”.

Insomma, l’Italia é il solito paese dove…

– La classe politica non é in grado di ristrutturare un sistema al tracollo. La ripresa sta nella testa dei venditori di pentole ma non nei numeri reali.

– Le lotte politiche sul nulla hanno la precedenza sulla risoluzione dei gravi problemi del paese.

– L’informazione cerca l’Audience e si allontana dalle critiche vere.

– Le opposizioni scambiano la definizione di politica con quella di opportunismo

– Un popolo ormai sconfortato si scaglia ormai su tutti senza ragionare.

– Il “Vaffanculo” circoscritto a qualche fanatico dell’ultima ora senza idea diventa parola d’ordine di tutto il paese.

Un paese che ha nella sua Capitale l’immagine piú chiara del cancro che la affligge diventa sempre piú incurabile per comprovata incapacitá distribuita.

Buona fortuna Italia mia.

Letture per il weekend – 12 Settembre 2015

Perché il paragone fra la cancellazione del debito Tedesco del dopoguerra e quello Greco non ha una logica. [link all’articolo]

I falsi numeri dell’economia cinese. [link all’articolo]

Gli esperimenti di mercato del dirigismo cinese. [link all’articolo]

Milano 2030, le previsioni demografiche in 15 anni.  [link all’articolo]

Gli utenti degli smartphone sono sempre piú sotto possible atacco di hackers. Qui la dimostrazione di come dalla Germania si possa ascoltare una chiamata fra Regno Unito e Australia. [link all’articolo]

I Luoghi pi’u belli da vedere al mondo second la Lonely Planet. [link all’articolo]

Un mondo indebitato: la Grecia non fa numero, il dragone Cinese é troppo esposto e l’Italia non sembra fra tutti la peggiore.

Che l’economia si muova a debito non é una novitá ma che il suo valore sia molto piú alto della ricchezza prodotta é forse un problema. Ho sempre pensato che la vera forza dell’economia Cinese fosse la sua manifattura ovvero un’economia reale non basata sulla “contabilitá finanziaria”. Ho sempre pensato che la Grecia e la sua predisposizione al debito (pubblico) fosse il vero problema Europeo ma poi quando ho visto i numeri dell’intera economia mondiale ho cambiato prospettiva.

La Grecia ha la grande colpa di aver esclusivamente gonfiato l’indebitamento pubblico per distribuire soldi ai privati mentre gli altri paesi mondiali usano il debito come motore per la propria economia. Proprio qui il mio stupore quando ho visto i valori dell’indebitamento cinese. Negli ultimi mesi fra crolli della borsa e stampaggio di moneta la Cina ha iniziato a far vedere che forse il suo “miracolo economico” non é immune da problemi. La cosa piú grave é che forse i suoi problemi sono comuni agli altri paesi ovvero un’economia troppo legata all’indebitamento.

Ero convinto che la Cina fosse immune dai tanti “Virus finanziari” , che la sua forza fosse proprio quella di appoggirasi su un’economia reale e manifatturiera invece che su qualche “fatasia contabile”. La realtá sembra invece molto diversa e la Cina deve la sua crescita ad un forte componente di debito.

Debt per GDP main countries

Qui sopra i primi 4 paesi al mondo come indebitamento rispetto al PIL. I valori tengono conto delle componenti pubbliche, private, finanziarie e industriali. Spicca il Giappone che si indebita 5 volte il suo valore di ricchezza seguito dalla Spagna con 4 volte poi Cina e Stati Uniti.

Se per Spagna, Giappone e USA i numeri non stupiscono, i numeri cinesi sono invece una novitá. La convinzione che avessero in mano la produzione mondiale acquisita grazie alle favorevoli condizioni del loro “potenziale umano” sembra non essere confermata. Nonostante la Cina riesca ad essere il primo paese al mondo come volumi di esportazioni questo non lo salva dall’indebitarsi per poter mantenere questa posizione.

Negli ultimi giorni come é noto la Cina ha nuovamente (per 3 volte in una settimana) svalutato la sua moneta. É chiaro a tutti che la sua corsa sta rallentando e questa svalutazione é fatta principalmente per aiutare la sua economia e per ridurre i propri debiti.

Ma di quali valori di indebitamento stiamo parlando?

Se la Grecia ha scosso l’Europa e il mondo per il suo debito da 300 Miliardi di Euro come dovremmo leggere il debito Cinese di 28200 Miliardi di Dollari? Circa 1000 volte quello Greco.

China Debt growth

Rispetto alla Grecia il debito Cinese ha una componente pubblica del 55% mentre in quello Greco la stessa componente sale al 175% del PIL. Questa ovviamente la grossa differenza fra i due sistemi. Mentre la Cina si é indebitata per far crescere l’economia la Grecia lo ha fatto solo per gonfiare la macchina pubblica. Inoltre la Grecia non avendo praticamente economia risulta incapace di ripagare i propri debiti mentre la Cina con la sua crescita risulta solvibile.

Nonostante questa fondamentale differenza, rimane comunque alta la percentuale di debito totale rispetto alla capacitá produttiva. La Grecia ha un valore totale di circa il 320%  mentre la Cina é poco sotto al 280%. Fa riflettere che l’industria Cinese é tutt’altro che solida come credevo. Il suo debito infatti va ben oltre la sua capacitá produttiva. In Cina come si vede dal grafico, a fine 2014 il debito dell’industria era del 125% cioé quasi il doppio del valore nel 2007. Questi numeri sembrano dimostrare che la Cina invece di riuscire a diminuire il suo debito negli anni della sua crescita lo ha aumentato.

In totale se nel 2007 il debito totale cinese era di 7.400 Miliardi di dollari , quello di metá 2014 é 4 volte piú alto.

Il concetto del miracolo asiatico inizia a scricchiolare. Il suo ritmo di crescita del 10% per anno non era forse cosí reale come credevo ma artificialmente sostenuto da un sempre piú alto debito.

Nella seguente tabella i paragoni fra i livelli di indebitamento dei paesi sviluppati rispetto a quelli in via di sviluppo a metá del 2014.

Debt ratio developing and developed economies

l’Italia sempre additata come un paese con un forte dissesto pubblico, rimane sotto la media del debito totale dei paesi sviluppati. Il peso del debito pubblico Italiano é alto (troppo alto) ma l’indebitamento delle aziende e dei proprietari di case é relativamente basso rispetto al resto dei paesi sviluppati. Come spesso evidenziato in questo blog il solo e grande freno Italiano é il sistema pubblico che pesa e rallenta invece di agevolare l’imprenditoria privata.

Conclusioni: La bolla bomba Cinese?

Mentre la Grecia sembra un debito insormontabile per l’Europa, la Cina presenta dei numeri ancora piú critici. La sua pericolositá stá nel fatto che ad indebitarsi sono le stesse aziende che generano economia. La Grecia dal canto suo ha giá dimostrato la sua insolvibilitá non riuscendo a ripagare il proprio debito se non in decenni e a condizioni di favore. In teoria un sistema é solvibile indipendemente dal valore assoluto dei suoi debiti ma in relazione alla sua crescita economica in grado di ripagare gli interessi. In questo caso la grande differenza fra Grecia e Cina.

Ma ipotizzando un brusco rallentamento della Cina cosa ci dobbiamo aspettare a livello mondiale nel caso in cui la crescita non fosse piú sufficiente a colmare i propri doveri di debitore? La Cina fra bolle finanziarie, immobiliari, monetarie sembra diventare sempre di piú una minaccia per il mondo intero in caso di deflagrazione. La Grecia a confronto é un piccolo fiammifero che puó essere spento con un semplice soffio. É fondamentalmente un problema Europeo solo politico mentre la Cina é un serio e concreto problema economico.

La crisi del 2008 é nata proprio per un eccesso di debito (Americano) privato, in Europa si é poi trasformata in un debito pubblico dei vari Stati. Dopo tutti questi anni sembra che l’economia non sia ancora riuscita a trovare una via d’uscita a questi metodi di crescita deviata. Dal 2008 l’ammontare del debito invece di scendere é cresciuto confermando che l’economia globale sembra avere nel debito l’unico stimolo alla crescita che per forza di cose non é quindi credibile.

Il mondo sembra non voler imparare dagli errori del passato e il “nuovo mondo” asiatico ha ripreso gli stessi errori amplificandoli 1000 volte.

Forse é proprio vero che i cinesi sono i migliori negli spettacoli pirotecnici.

Fonte dei dati: Mc Kinsey pubblications “Debt and (not much) deleveraging

Letture per il weekend – 8 Agosto 2015Weekend reading – August 8 2015

Huawei deve ritirare il logo P8 dei suoi smartphone dopo aver perso la causa iniziata da Pirelli. Tutto lecito ma i pneumatici mi sembrano cosí lontani dagli smartphone che mi pare una polemica inutile.  [link all’articolo]

Un altro interessante articolo sulla Sovranitá nazionale in Grecia. [link all’articolo]

La superbolla cinese. Lavorandoci assieme non posso che confermare l’approccio semplicistico e inesperto dei cinesi su molte questioni ma qui si rischia un danno molto piú vasto.  [link all’articolo]

Perché l’Italia é fatta cosí. 20 miliardi persi e distrutta una realtá indstriale come l’ILVA…. Ma sono convinto che per la maggioranza degli Italiani é cosa buona giusta perché il lavoro scende dal cielo come lo spirito santo. [link all’articolo]

Microsoft investe 100Milioni di dollari in Uber… se non é adesso arriverá prima o poi miei cari taxisti. [link all’articolo]

La digitalizzazione porta ad un aumento dell’economia. Concetto chiaro e ben noto a tutti… bisognerebbe dirlo ai dinosaur che gestiscono il nostro paese. . [link all’articolo]

Allena il tuo cervello. [link all’articolo]

Voci sempre piú concrete danno Apple intenzionata ad entrare nella telefonia mobile come operatore. [link all’articolo]

Vodafone Italia e China Mobile prime al mondo ad offrire i servizi voce su LTE. Quello che viene genericamente chiamatio VoLTE (voice over LTE).  [link all’articolo]

Il sud Italia peggio della Grecian nel period 2000-2013. [link all’articolo]Huawei loses lawsuit against Pirelli for its P8 smartphone logo. [link to the article]

Microsoft invests 100Milions dollars in Uber… if is not now it will come sooner… dear taxi drivers. [link to the article]

Digitalization brings economy growth. We should say it to the dinosaurs who are managing Italy. [link to the article]

Train your brain. [link to the article]

Apple closer to be a mobile operator. [link to the article]

Vodafone Italy and China Mobile first in the world to provide Voice over LTE (VOLTE). [link to the article]

I profughi e l’immigrazione. I numeri veri e i falsi luoghi comuni di un paese che ignora.

Proprio in questi giorni  alcuni cittadini Italiani sono tristemente e violentemente scesi in strada per “combattere” contro l’assegnazione di profughi nei loro comuni di residenza.

Non ho molti commenti a riguardo perché la notizia non mi stupisce, é prevedibile. Non posso peró nascondere una profonda tristezza mista a vergogna. Come previsto l’ignoranza del popolino mosso dalla stupiditá di una certa politica ha portato i suoi frutti. Ovviamente e fortunatamente non possiamo prendere una minoranza di cittadini come l’immagine dell’Italia ma non possiamo comunque essere indifferenti a questi fenomeni.

Chiusa la parentesi emozionale passiamo al vero motivo del post ovvero quello di portare qualche altro spunto riflessivo (sempre che qualcuno voglia riflettere) sul fenomeno immigrazione senza entrare necessariamente nel bar della politica. Su questo blog ho giá raccolto alcuni numeri sull’immigrazione almeno per dimostrare quanto la paura di costi insostenibili non fosse confermata dalla realtá. Al solito grido populista de “i soldi prima agli Italiani”, ho giá risposto con le prove che gli stranieri si stanno pagando con le proprie tasse le spese dell’immigrazione (anche quella irregolare) e lasciano nelle casse dello Stato e dei cittadini Italiani 2 miliardi di attivo.

In questi giorni mi é capitato fra le mani un’interessante presentazione relativa ai numeri dell’immigrazione redatto da Francesco Fasani un “lecturer” dell’Universitá Queen Mary di Londra “School of Economics and Finance”. Fasani é specializzato sull’analisi economica della materia “immigrazione”. La sua presentazione rientrava nel programma degli incontri 2015 di “Noise from Amerika” il Blog di Michele Boldrin e altri accademici economisti. Ovviamente essendo noisefromamerika.org una delle fonti di ispirazione di questo blog, il materiale fornito é sempre considerato affidabile e serio per molte discussioni e analisi. La qualitá e l’esperienza dei molti accademici che contribuiscono al blog é ovviamente una garanzia sul valore dei “numeri” utilizzati che ne fanno la differenza rispetto alla generale confuzione del dibattito pubblico-politico Italiano.

Ma veniamo ai luoghi comuni che spesso si sentono nella discussione sull’immigrazione. Quasi l’80% del materiale che mi é capitato di leggere/sentire sui media Italiani si concentra quasi per nulla sui numeri ma sempre su questioni ben lontane dalla razionalitá.

Il discorso immigrazione attualmente attivo in Italia ha come unico scopo quello di raccogliere consenso politico e non certo quello di creare una base di discussione costruttiva per la creazione di politiche di gestione del fenomeno.

Il dibattito crea due fazioni, una contro qualunque tipo di immigrazione e una buonista che tende a negare qualunque tipo di problema.

Chiariamo il punto di vista dello scrivente: Il problema esiste anche se i numeri ci dicono che non é un’emergenza. Ovviamente l’immigrazione va controllata ma questo deve essere fatto non tramite il rifiuto all’accoglienza ma tramite la gestione degli arrivi cosa che l’Italia ha sempre evitato.

Luoghi comuni e numeri reali sull’immigrazione.

– L’Italia é uno dei paesi in Europa con i piú alti tassi di immigrazione. 

Per questa risposta uso una tabella di un’altra presentazione della giornata NfA 2015 a cura del Professore Giulio Zanella dell’Universitá di Bologna.

Zanella-Immigrazione by destination and origin

Come é facile notare l’Italia non risulta una delle destinazioni piú gettonate per l’immigrazione. Tutto si puó dire tranne che l’immigrazione Italiana é un’invasione.

– L’Italia é uno dei paesi con un’alta concentrazione di profughi.

Fasani ci informa che “sono circa 51 milioni di persone che hanno dovuto abbandonare la
propria casa a causa di conflitti, persecuzioni, violenza, violazioni dei diritti umani (dati UNHCR, 2014).”

Di questo totale 33 milioni sono all’interno del proprio paese (Internally Displaced), 17 milioni sono rifugiati e 1,2 chiedono asilo (ovvero il 2%).

E quale é la distribuzione dei profughi nel mondo? La figura qui sotto ci dice che l’Italia non risulta sicuramente fra i paesi con una densitá per abitante cosí alta.

Distribuzione dei rifugiati nel Mondo - Fasani

Dai dati di Fasani é inoltre evidente che la maggior parte dei rifugiati si trasferisce nei paesi limitrofi senza nemmeno raggiungere l’Europa.

Se gli Italiani lamentano una devastante invasione dovrebbero quantomeno dare un’occhiata al numero di rifugiati per abitante della tabella qui sotto. La tabella raccoglie il numero di emigrati ogni 1000 abitanti.

Principali paesi ospitanti - Fasani

Forse i Libanesi potrebbero avere qualche ragione in eventuali lamentele a rigurado dell’immigrazione.

Svezia e Malta sono gli unici paesi Europei in elenco e molto probabilmente la loro bassa popolositá rende subito la densitá piú alta.

La crisi Siriana per esempio ha generato ben 11 milioni di rifugiati costretti a lasciare le proprie abitazioni. Di questi 11 milioni 6,5 sono rimasti in Siria, 4 Milioni sono rimasti nei paesi confinanti distribuiti secondo la seguente tabella.

Distribuzione dei Rifugiati Siriani - Fasani

L’Europa ha dato asilo politico a 250000 Siriani ovvero il 5% dei rifugiati e pari allo 0,05% della popolazione Europea.

Ma dov’é l’Invasione?

– I rifugiati vengono in Italia e poi ci restano.

Se prendiamo l’esempio dei Siriani vediamo come le richieste di asilo politico sono molto ridotte nel nostro paese rispetto al resto d’Europa. Siamo estremamente lontani dai valori del Nord Europa. Nonostante i nostri politici vogliono costruire un caso sociale sull’immigrazione é chiaro che l’Italia non risulta una delle mete preferite.

Richieste asilo politico i Europa - Fasani

Non preoccupatevi Italiani ben pochi hanno intenzione di stare in Italia. Avete ragione “c’é giá poco per gli Italiani”, se ne sono accorti anche loro, d’altronde sono rifugiati mica stupidi.

– In Italia arrivano perché abbiamo le coste.

Ammetto che anche io sono caduto in passato in questa falsa credenza anche se sapevo comunque che la maggior parte non arriva via “barcone” ma con normali visti turistici.

Fasani ci conferma infatti che negli anni circa il 70-80% degli immigrati entra regolarmente e con visto turistico.

E allora perché vengono in Italia?

La maggioranza degli Italiani mediamente preferiscono questa lista da bar:

  • Perché siamo troppo accoglienti…
  • Perche siamo circondati dal mare…
  • Perche gli altri Paesi non li vogliono…
  • Per colpa della sinistra buonista…
  • Perche ci sono troppe barche nel Mediterraneo…
  • Per colpa degli sca sti…
  • Per colpa dell’Unione Europea (e dell’euro)…

Da quello che spiega Fasani come é facile prevedere… none of the above. l’Italia non aderisce a nessun programma dell’Organizzazione mondiale per i rifugiati UNHCR dell’ONU. In particolare l’Italia non partecipa al programma di “resettlement policy” ovvero nel gestire i profughi quando sono ospitati in paesi terzi e organizzare la loro redistribuzione in altri.

L’Italia preferisce gestire l’immigrazione “a flussi annui” oppure a frequenti sanatorie.

Il risultato é il seguente, che in Italia come in altri paesi Europei i rifugiati arrivano autonomamente e non attraverso un programma gestito che faciliterebbe le operazioni.

Modalita di ingresso rifugiati - Fasani

L’Italia quindi non aderendo a nessun programma obbliga molti rifugiati ad attraversare il mediterraneo. Arrivati nel nostro paese in maniera irregolare possono provare ad andare altrove oppure ad aspettare una sanatoria che prima o poi per alcuni arriverá.

Lo Stato Italiano e la sua pessima gestione dell’immigrazione é la principale causa dell’immigrazione irregolare.

Se non si partecipa a nessun programma di “Resettlement” si forzano i migranti ad intraprendere la via del mare in modo da poter applicare la loro richiesta direttamente nel paese Europeo.

Nella seguente figura non mi sembra di rilevare nessun tipo di accoglienza Italiana. Ma allora come mai gli Italiani pensano di avere troppi richiedenti asilo? La risposta cade sempre sotto la stessa definizione: ignoranza. Nel senso che si ignora, chi per interesse e chi per una paura non giustificata.

Rfugiati resettled in Europa

– La Sinistra Italiana é la causa politica dell’immigrazione.

La gestione politica dell’immigrazione non ha differenze fra i Governi di Centro, Destra e Sinistra. Tutti hanno applicato meccanismi di flussi gestiti e molte sanatorie.

In Italia un immigrato dovrebbe arrivare per richiesta diretta di un datore di lavoro. Un datore di lavore Italiano in pratica deve assumere qualcuno da un altro paese senza averlo mai nemmeno visto. 

Questo é ovviamente un palliativo. Gli immigrati irregolari restano nel nostro paese aspettando la sanatoria oppure il momento in cui un datore di lavoro puó richiedere la loro registrazione dopo anni di attivitá in nero (legge Bossi Fini del 2002).

Queste regole sono la dimostrazione di un sistema che non gestisce l’immigrazione in se ma solo la regolamentazione di quella irregolare giá presente. Questo NON agire ovviamenta non aiuta la riduzione degli ingressi e il tentativo per molti di rimanere anche se non regolari.

I Numeri della politica Italiana sull’immigrazione:

  • Dal 1986, l’Italia ha concesso sette sanatorie (1986, 1990, 1995, 1998, 2002, 2009 and 2012), legalizzando un totale di 1,9 milioni di immigrati irregolari
  • Un numero importante rispetto ai quasi 5 milioni di immigrati regolarmenete residenti in Italia nel 2014
  • Le sanatorie sono una politica pienamente bipartisan: utilizzate da
    governi del pentapartito (Craxi: 1986; Andreotti: 1990), di sinistra
    (Prodi: 1998), di destra (Berlusconi: 2002 e 2009) e tecnici (Dini:
    1995; Monti: 2012)
  • Nel 2006, il governo Prodi (Prodi II) ha sostanzialmente utilizzato il decreto flussi come una sanatoria, legalizzando tutti coloro che avevano fatto domanda (350 mila), sfondando ampiamente la quota prevista dal decreto (190 mila)

In generale se guardiamo questo grafico possiamo vedere quanti immigrati sono stati sanati dai diversi Governi.

sanatorie Italiane - Fasani

Facile notare il picco del 2002 dove il Governo di Destra e con la Lega Nord al suo interno ha sanato il numero maggiore di immigrati. Sono gli stessi protagonisti dell’odierno panorama politico che si atteggiano ad intransigenti verso l’immigrazione.

Quello che si puó chiamare fact checking utilizzabile per smascherare i predicatori sempre molto attivi nel panorama politico Italiano.

 Non esiste una “Sinistra Buonista” esiste un’intera classe politica incompetente.

 – I costi dell’immigrazione sono troppo alti.

Il vero cavallo di battaglia degli ignoranti (sempre quelli che ignorano) é il grave costo dell’immigrazione sulle tasche degli Italiani. Ho giá scritto qui come il bilancio fra le tasse pagate dagli immigrati regolari e i costi totali di tutta l’immigrazione (anche irregolare) hanno un bilancio positivo. In pratica gli immigrati oltre ad usare di meno il nostro sistema sanitario e pensionistico (perché giovani e sani) ci lasciano sui conti pubblici ben 2 Miliardi di attivo. Ma questo per molti é un dettaglio.

Ma vediamo qualche paragone sui costi a cui gli Italiani sembrano cosí sensibili nonostante il loro fisiologico rifiuti dei numeri veri.

  • L’operazione Mare Nostrum é costata 114 Milioni di Euro in 1 anno a completo carico dell’Italia.
  • L’operazione é stata sostituita da quella Triton che ne ha ridotto il raggio d’azione. Il costo di triton é in carico alla EU per un costo un terzo piú basso (3 Milioni invece di 9 al mese).
  • Nel 2015 i fondi per Triton sono stati triplicati raggiungendo Mare Nostrum ma senza cambiarne il raggio d’azione.

Sono questi costi cosí insostenibili? Usiamo i confronti di Fasani.

  • L’Europa spende ogni anno lo 0,4% per le Politiche Agricole. Questo “piccolo” 0,4% equivale a 50 Miliardi di Euro ovvero 440 volte Mare Nostrum.
  • Il Salvataggio di Alitalia da parte di Berlusconi del 2008 é costato agli Italiani 4 Miliardi di Euro e potrebbe ancora costarne circa 600 Milioni. Equivale a 35 Volte Mare Nostrum.
  • Il padiglione Italia all’Expo é costato 92 Milioni di Euro ovvero l’80% di Mare Nostrum. Il costi totali dell’Expo 2015 sembrano di 14 Miliardi di Euro ovvero 122 volte Mare Nostrum.

Certo gli ambiti sono diversi ma il paragone dei numeri dá l’idea di quale sia la percezione di costo di una spesa rispetto all’altra agli occhi degli Italiani che vivono solo di Bar e TV.

Conclusioni

L’informazione Italiana tende ormai sempre piú sovente a non diffondere notizie vere e la guerra dell’audience produce solo fenomeni da baraccone mediaticamente utili. I numeri sono un dettaglio e l’analisi un optional.

Le urla da strada e l’isterismo post crisi di una parte della popolazione (fortunatamente in percentuali non rilevanti) non sono combattute ma semplicemente esaltati ed eletti a palcoscenico televisivo e prova del mondo reale.

Non sono particolarmente preoccupato di un degrado dell’Italia e degli Italiani. Questi comportamenti sono sempre esistiti e sempre esisteranno. Gli Italiani hanno poco amore per i numeri e sono prevalentemente istintivi.

Quello che mi preoccupa maggiormente é il degrado dell’Informazione Italiana che ormai costantemente cerca audience e non veritá. Cerca urlatori e non professionisti. Un’informazione che elegge Salvini a “uomo audience” senza considerare che forse é il momento di essere seri e di cercare di cambiare in meglio il paese. Servono soluzioni e non lamentele in stile Salvini/Grillo. Un’informazione che non si accorge dei danni di questa superficialitá nel lungo periodo é povera e dannosa per tutta la collettivitá.

Sveglia Signori, la TV non é un allarme sui pericoli che ci circondano ma solo un pericoloso anestetico cerebrale.    

Letture per il weekend – 18 Luglio 2015Weekend reading – July 18 2015

Le ripercussioni della bolla finanziaria cinese.  [link all’articolo]

I paesi Nordici sono quelli con piú dispositivi connessi per persona. [link all’articolo]

Sembra che il 50% degli utenti con smartphone Android non abbiano software di sicurezza e che non ne sentano anche la necessitá. [link all’articolo]

La crisi economica Greca colpisce anche settori in forte espansione. Anche la pubblicitá on line non cresce. [link all’articolo]

E mentre il 4K non é ancora arrivato si iniziano giá a fare positive previsioni sul format 8K. Frenesia tecnologica? Io credo di sí e ne avevo giá parlato qui. [link all’articolo]Nordic countries are the one with more connected devices per person. [link to the article]

50% of android users have no security software installed on their smartphone. [link to the article]

Greek economic crisis hits the on-line market as well. [link to the article]

..and while 4K is still not available we start to see some interesting forecasts about 8K. extreme technology excitement? I would say yes,I already wrote about it here. [link to the article]

Letture per il weekend – 4 Luglio 2015Weekend reading – July 4 2015

Le 5 tecnologie che cambieranno il mondo della comunicazione mobile nei prossimi 10 anni.  [link all’articolo]

il 5G non é ancora nemmeno uno standard ma I giapponesi giá lo annunciano. [link all’articolo]

Comenti vari sulla situazione Greca: [link all’articolo],  [link all’articolo]  , [link all’articolo]   , [link all’articolo]

Le opinioni che si é fatto Itaka sulla questione Greca dopo aver letto qualche sorgente attendibile. [link all’articolo]

La penna che passa la scrittura direttamente allo smartphone. [link all’articolo]

Apple lancia il suo servizio di streaming musicale. Articolo con la descrizione dei vari streaming disponibili sul mercato. [link all’articolo]

Ericsson ci introduce alla prima demo di comunicazione mobile 5G. 6Gbps in downlink… certo é solo una dimostrazione ma le capacitá iniziano ad essere estremamente interessanti e le applicazioni forse rivoluzioneranno di nuovo il mondo delle telecomunicazioni.

Anche Casio si butta negli smartwatch. [link all’articolo]The 5 technologies that are going to change the communication world in the next 10 years.  [link to the article]

5G is still not a standard yet but japanese already announced it. [link to the article]

The Itakablog opinion about Greek situation based on some reliable reading. [link to the article]

The electronic pen which send the writing to the smartphone. [link to the article]

Ericsson introduces his first 5G demo. 6Gbps downlink. It is just a demonstration but the capacities are extremely interesting and the applications will change the communication market.

Casio launched the first smartwatch. [link to the article]

Le calende Greche. Riflessioni su un fallimento annunciatoGreek calends. Considerations about an announced failure

Nein-Greece  Sembra finalmente arrivata l’ora della veritá per la Grecia e per l’Europa. Dopo tanti anni di inutili negoziazioni su percentuali irrilevanti siamo alla resa dei conti di qualcosa che era giá chiaro da anni. La Grecia era ed é ancora un paese fallito. La situazione Greca sembra andare verso una conclusione che si preannuncia critica qualunque sia la direzione che prenderá. C’é molta letteratura sull’argomento e si scrive tutto il contrario di tutto rendendo alla fine difficile capire la complessa situazione.

Qui sotto un riassunto cronologico sugli eventi degli ultimi 6 anni con qualche riflessione sull’argomento.

Le calende Greche:

  •  Fine 2009: Il presidente George Papandreou dichiara che i governi precedenti hanno falsificato i bilanci per entrare nell’Euro. La situazione finanziaria della Grecia é sull’orlo del fallimento. Inizio della crisi Europea.
  • Maggio 2010: Primo paccheto di aiuti dai paesi Europei di 110 Miliardi per 3 anni
  • Nuovi tagli strutturali per 6,5 Miliardi per poter accedere a nuovi aiuti. La disoccupazione sale al 16%.
  • Altro pacchetto di tagli per 28 Miliardi fino al 2015 per accedere a nuovi aiuti Europei.
  • Ulteriore manovra di tassazione degli immobili per poter recuperare 2,5 Miliardi utili ad accedere ad un nuovo prestito di 8 Miliardi.
  • La tassazione sugli immobili non produce i suoi frutti e il governo Greco applica un drammatico taglio alle pensione e lascia in mobilitá 30.000 dipendenti pubblici.
  • Viene istituita la cosiddetta “troika” per il commissariamento della Grecia.
  • La Germania autorizza la creazione del fondo salva Stati che permette alla Grecia nuovi aiuti.
  • Il Governo Papandreu vorrebbe portare a referendum l’intervento della Troika ma gli viene impedito dalla Comunitá Europea con la minaccia di sospendere gli aiuti. Papandreu si dimette e nuove elezioni sono previste nell’Aprile 2012.
  • Febbraio 2012: Nuovi tagli al sistema pubblico Greco per poter accedere a 130 Miliardi di nuovi aiuti. Il default é di nuovo rimandato
  • Marzo 2012: Haircut del debito Greco. Gli investitori privati si vedono tagliare il loro credito del 50% con allungamento delle scadenze. Il default é chiaro ma non tecnico. La Grecia riesce cosí a cancellare 107 Miliardi di debito in scadenza.
  • Nel terzo trimestre 2014 l’economia Greca torna a stagnare crescere allo 0,7% dopo anni di recessione.
  • Gennaio 2015  Alexis Tsipras, capo del partito SYRIZA diventa Primo Ministro Greco.
  • Tsipras non ha mai accettato le condizioni imposte dall’EU, dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Centrale Europea.
  • Il 5 Luglio indice un referendum in cui chiede al popolo Greco di scegliere se accettare le richieste dei suoi creditori (SÍ) oppure di rifiutarle (NO).

Fonte : Wikipedia “Crisi Greca

Messaggi dalla Cronologia:

  • La Grecia é sempre vissuta oltre le sue possibilitá spendendo piú di quanto gli fosse permesso. Prima dell’Euro e ancora di piú dopo sfruttando i bassi interessi sul debito.
  • La negoziazione di questi anni fra EU e Grecia é stata la dimostrazione del fallimento politico Europeo. Nessuno in grado di prendere decisioni ferme. La maggiore responsabile é la Germania capace solo di forzare le proprie richieste senza peró prendersi in carico una vera e propria leadership Europea. La Grecia dal canto suo non é mai riuscita a portare al tavolo proposte valide per la ristrutturazione di un paese ma ha semplicemente applicato tagli alla spesa pubblica.
  • Tsipras come abbiamo giá scritto qui ha iniziato i suoi dialoghi con l’EU in modo estremamente poco professionale portando al tavolo condizioni incredibilmente scarse. Le correzzioni future di Tsipras/Varoufakis non sono mai state all’altezza di una vera e seria trattativa e quindi la negozazione si é trasformata in un muro contro muro.
  • La UE dal canto suo si é sempre intestardita su misure spicciole andando anche a discutere percentuali di IVA ambito che non credo gli competa.
  • La proporzione fra posta in gioco (sopravvivenza della zona Euro) e misure richieste dalla UE é molto sbilanciata. La partita é importante e non andava giocata a percentuali di IVA da una parte e stupide proposte dall’altra (Un’esempio a caso, Lotta all’Evasione: dotare turisti e studenti di macchine fotografiche per immortalare chi non rilascia regolare scontrino… e non é purtroppo una battuta ma il programma di Varufakis)
  • Negli anni si é preferito salvare i creditori privati (Maggiormente banche Tedesche e Francesi) e spostare un debito da privato e pubblico. Forse non sempre é la cosa migliore perché chi ha deciso di “rischiare” gioca la partita fino alla fine.

Le domande piú diffuse: 

  • Di chi é la colpa maggiore di questa crisi? 
  • Della Grecia indubbiamente. I passati Governi Greci hanno sicuramente gestito in maniera pessima il proprio paese spendendo troppo in relazione alle potenzialitá economiche. Nel momento in cui é arrivato l’Euro il processo di spese pazze si é incrementato (come in Italia) sfruttando le migliori condizioni di credito. Invece di sfruttare il vantaggio Euro per pagare riforme si é preferito continuare a distribuire trattamenti di lusso ai propri dipendenti pubblici e pensionati raggiungendo livelli insostenibili.
  • Sicuramente NON é colpa della Germania. Per tante colpe che la Germania puó avere nel fallimento delle negoziazioni dei passati 6 anni, certo non puó essere accusata di avere generato la crisi. É vero, le Banche Tedesche erano le piú esposte in Grecia e tante grosse aziende tedesche facevano affari d’oro con la Politica Greca e specialmente col suo esercito. In pratica i Tedeschi hanno sempre apprezzato la spregiudicata predisposizione Greca al debito e l’hanno sfruttata finché possibile. Tutto vero ma non é comunque un buon motivo per accusare il creditore di aver creato il debito. Il debitore é e rimane l’unico responsabile della sua situazione finanziaria. Il problema come sempre é che il prezzo di una scadente gestione politica ricade  sulla popolazione.
  •  Si poteva risolvere la situazione prima?
  • Ho sempre pensato di sí ma…. nonostante sia sempre stato convinto che con una Germania meno testarda si poteva chiudere tutto piú in fretta, leggendo alcune fonti affidabili ho cambiato idea. Certo i Tedeschi sono di natura troppo egoisti per pensare all’Europa; come spesso accade nella vita di tutti i giorni qui in Germania prima loro e poi gli altri. Mi risulta difficile pensare ad una vera unione quando sarebbero proprio i Tedeschi a dover rinuciare essendo i piú ricchi. Pensare “alla Tedesca” che la Grecia possa diventare una Germania con Turismo é semplicemente un’idiozia. Un’unione richiederá sempre trasferimenti dai piú ricchi verso i piú poveri. Nonostante questi particolari non é stato il comportamento tedesco la causa della non risoluzione rapida della questione.  Le mie convinzioni che le cose potessero essere risolte in fretta sono cadute dopo aver letto questo illuminante articolo. Mi ha fatto capire che la questione é molto piú complessa di quanto si sente nei bar ovviamente. É proprio il DNA dell’Europa che non ha permesso purtroppo una risoluzione rapida. In pratica l’Europa non poteva forzare la Grecia piú di tanto. I vari governi Greci avrebbero dovuto fare il loro lavoro in maniera piú seria e organica dei soli tagli alla spesa pubblica. Servivano riforme che la Merkel non poteva sicuramente suggerire. Di seguito i punti salienti dell’articolo sopra citato:
  • Al tempo del primo prestito era chiaro che la Grecia era insolvente (cioé non sarebbe comunque riuscita a ripagare i debiti) e non illiquida (ovvero capace di ripagare i debito ma con bisognosa di liquiditá). In queste condizioni il FMI non avrebbe potuto fare prestiti perché scritto nelle sue regole interne. Solo paesi illiquidi. La EU vista la criticitá del momento e la paura di un collasso di tutto il sistema Europeo ha forzato la FMI a partecipare al piano di salvataggio della Grecia. In pratica l’Europa non poteva lasciare fallire la Grecia perché sarebbe crollato tutto e avrebbe causato una grossa crisi nelle banche che avevano investimenti ad Atene.  L’alternativa era il salvataggio diretto della Grecia (Bailout) da parte degli altri paesi Europei ma questo non era permesso dai trattati comunitari. Non si puó salvare un paese prendendone in carico i suoi debiti e dividerli fra gli altri paesi Europei. Si potevano cambiare le regole ma non cosí in fretta e sopratutto avrebbero creato una vera e propria Unione Fiscale con relativa perdita della sovranitá nazionale (quello che servirebbe e che non é mai stato fatto in questi anni). Quindi senza grosse alternative l’Europa ha iniziato a salvare la Grecia in maniera indiretta.
  • Quindi:
  • Il Fondo Monetario non poteva imprestare i soldi alla Grecia per regole interne ma lo ha dovuto fare sotto le pressioni dell’Europa che non aveva regole per gestire il fallimento. Il cambiamento dei trattati avrebbe richiesto troppo tempo e forse avrebbe raccolto molti veti. Considerando l’emergenza e la fretta forse é stata fatta la cosa migliore.  
  • Nessun paese Europeo puó andare in default secondo i trattati. Questo il problema alla radice. Se un paese potesse fallire anche gli investitori farebbero attenzione prima di imprestare soldi. Non é questione di generositá é questione di rischio. Se non esiste default gli investitori sanno che non rischiano ed infatti come é successo in Grecia prima si sono salvati i capitali privati (banche) trasferendo i loro debiti agli Stati Europei. Se fosse esistito il default  gli investitori sarebbero stati piú cauti.
  • É una questione puramente economica?
  • No Non é una questione economica. Attualmente il debito totale Greco é di circa 315Miliardi cosí distribuito:

debiti-grecia

  •  Il Valore che puó sembrare alto ma non rappresenta nemmeno il 2% del PIL Europeo. L’Ammontare di soldi che il Governo Americano ha speso in questi anni per combattere la crisi non ha paragoni con questi “spiccioli” Europei. Quindi perché non si prova a risolvere la questione visto che non conta economicamente? La questione é solo puramente politica e gestita politicamente male. L’Europa si é rivelata per quello che é: Un unione solo monetaria senza unione politica. L’EU non puó gestire politicamente un paese ma come si é visto nel caso della Germania non c’é nemmeno la voglia di farlo. La Germania ha imposto i suoi voleri come riflesso dell’umore del suo Bundestag e non delle reali necessitá Europee. L’Europa non é completa fintanto che non applica la sua sovranitá sui diversi stati. L’Unione Monetaria impone regole uguali in tutti i paesi e quindi una guida politica non nazionale. Questo concetto puó deludere i molti che invocano “La sovranitá nazionale” ed invece é proprio questo l’ostacolo principale ad una vera unione Europea.
  • La Grecia puó uscire dall’Euro?
  • NO. Per tanto che si continui a dire che l’uscita sarebbe la sua salvezza i trattati non consentono né all’Europa di espellere la Grecia né alla Grecia di uscire autonomamente. Bisogna prima cambiare le regole e tutti i paesi devono essere d’accordo.
  • La Grecia starebbe meglio fuori dall’Euro?
  •  NO. La solita favola della propria moneta e la possibilitá di svalutare. Se questa fosse la ricetta del benessere non ci sarebbero piú paesi poveri nel mondo. Ma la realtá é diversa e il valore della carta moneta é dato dalla competitivitá di un paese non dalla quantitá di carta moneta che si stampa. La Grecia non ha mai nemmeno provato a fare riforme. La Grecia é “un mondo di salari minimi elevati, di pubblica amministrazione collassata e marcia dalle fondamenta, di corporativismo malata” (fonte e ispirazione dell’articolo Phastidio.net). Anche fuori dall’Euro la Grecia non risolverebbe i suoi problemi congeniti.  Inoltre la Grecia non ha una vera e propria economia e non ha export, pre-requisiti per poter risollevarsi. Un’eventuale New Dracma porterebbe il paese in un’austerity ancora peggiore di quella esistente.
  • Che colpe ha Tsipras?
  • Sicuramente il debito Greco non lo ha generato lui. Tsipras ha sbagliato a fare una propaganda falsa. Sia lui che Varoufakis sapevano benissimo che l’austeritá non poteva essere combattuta. La Grecia non puó uscire da questa situazione senza sofferenze. In qualunque direzione si voglia andare esisteranno sempre tagli o riforme forti e necessarie. É vero che i Greci sono stati umiliati ma forse proprio dai propri Governanti. La Troika ha fatto i suoi sbagli ma non aveva i mezzi per forzare la Grecia alle riforme. Questo era un compito riservato al Governo Greco e nel caso di Tsipras ha sbagliato su tutta la linea dimostrando un’incapacitá totale. Le proposte di Varoufakis erano piú indicate in uno spettacolo di cabaret che in una negoziazione Europea.
  • Tsipras ha inoltre la colpa di aver indetto un referendum ed aver annunciato le sue dimissioni in caso di vincita del “sí”. Personalmente penso che il “sí” vincerá (Accettare le richieste della EU) e credo che anche Tsipras lo sappia. La sua mossa é il modo migliore per togliersi da una situazione troppo difficile da gestire. Sa di non essere in grado di gestirla ma la colpa andrá sulla decisione del popolo. In un mondo perfetto i politici corretti dovrebbe invece farsi carico della scelta popolare e continuare la negoziazione ma purtroppo il mondo reale é diverso. Dimettersi vuole  dire abbandonare il paese proprio nel momento in cui serve. Direi non il meglio che ci si puó aspettare da un politico, Tsipras per certi aspetti mi ricorda Schettino.
  • Pagano solo i Tedeschi?
  • NO. Ogni paese Europeo é esposto in relazione alle proprie capacitá: L’Italia di circa 40 Miliardi, la Germania circa 70 e la Francia circa 60. Pagano tutti e non solo i Tedeschi come costantemente ripetono nei loro Bar.
  • Cosa succederá adesso?
  • Difficile dirlo. La mia impressione é che cambierá poco per entrambi i risultati del referendum. Ci sará solo unrebilanciamento della forza Politica di Tsipras. Non esistono regole per uscire dall’Euro e quindi bisognerebbe prima farle con l’accordo di tutti i paesi. Poco probabile considerando la decisionalitá Europea dimostrata in questi anni.
  • Se vince il Sí: Tsipras sarebbe sfiduciato essendosi schierato con il No e secondo quanto ha dichiarato si dimetterá. Un comportamento piú responsabile sarebbe di accettare la decisione popolare e portare sempre avanti le trattative comunque. Mi aspetto in questo caso un nuovo governo “alla Monti” con il controllo Europeo.
  • Se vince il No: Tsipras si sentirebbe legittimato dal popolo Greco a portare avanti la negoziazione con qualche potere in piú nell’ímporre qualche cambiamento che sará comunque minimo. La contro proposta di questi giorni fa capire quanto Tsipras sia incoerente. Da un lato chiede il NO ma dall’altro continua a negoziare. La EU in caso del NO sarebbe sfiduciata e dovrebbe quindi alleggerire la negoziazione. La situazione economica non permette in ogni caso grossi sconvolgimenti né tantomeno prevede un’uscita dall’Euro. La EU anche in caso di NO puó tranquillamente continuare con la sua politica di austeritá. Il referendum é all’altezza del valore di Tsipras ovvero ridicolo. Corretto e democratico nella sostanza ma ridicolo nella forma. La sua domanda chiede al popolo Greco se accettare i termini delle richieste dei creditori. Una richiesta diversa peró risulta comunque compatibile con il NO appunto perché diversa. Insomma la sostanza non cambierá se non per un maggiore potere politico di Tsipras non sufficiente peró a cambiare la situazione economica che non puó essere cancellata da un referendum. Il problema maggiore del NO é quello di rafforzare in altri paesi Europei posizioni politiche anti Euro che sono in crescita di consensi. Nella sostanza queste forze politiche non avrebbero il potere di cambiare nulla ma rallenterebbero ancora maggiormente la ripresa giá difficile. Usano l’Anti Euro solo come propaganda di basso livello ma non avrebbero le capacitá per cambiare la situazione una volta al governo. Si ritroverebbero esattamente nella situazione di Tsipras, tante parole e poche possibilitá di fronte alla dura e cruda realtá dei fatti lontani dalla loro propaganda.

In ogni caso la EU ha perso credibilitá perché ha dimostrato di non avere coesione fra i vari paesi e di essere incapace di cambiare i regolamenti per facilitare la sua esistenza. Il sistema con queste regole non puó funzionare. L’Euro non é cattivo ma l’Europa necessita di piú potere sui singoli paesi. Per la buona pace di tutti quelli che vogliono l’Europa unita Sovranitá nazionale ed Europa Unitá sono due concetti che non possono convivere e personalmente preferisco il secondo altrimenti chiudiamola subito con le relative conseguenze.Nein-Greece  It seems we finally reached the end of the Greek-Europe story. The Truth will be revealed after so many years of useless negotiations based on irrelevant bookkeeper percentages. Greece was and is still a bankrupt country. The Greek situation seems to go to a solution but it sounds it will be critical whatever direction it takes. There’s a lot of literature around “The Greek case” and we can find everything and its opposite. Has been always difficult to decode and understand the complex situation.

Below a summary of the main events in the last 6 years and some consideration about.

Greek calendas:

  •  End 2009: Greek president George Papandreou declares the former Governments faked their balance sheets in order to get into Euro area. The financial situation is close to bankruptcy. The Euro Crisis starts.
  • May 2010: First loan from EU for about 110 Billions in 3 years
  • New structural cuts for 6,5 billions in order to get new loan. Unemployment rate grew to 16%.
  • New public expenditure haircut for 28 Billions till 2015 to access new credits.
  • New property taxation to recover 2,5 Billions and access to a new 8 Billion loan.
  • The new property taxation does not create any real income and the Greek government cut again pensions and lay off 30.000 public workers.
  • troika” has been created.
  • Germany authorized the creation of the ESM.
  • Papandreu Government would like to go for a referendum about Troika intervention but is stopped by EU. Papandreu resigned and new election are planned in April 2012.
  • February 2012: New haircut to the Greek Public system in order to access 130 Billions credits. Default is again postponed.
  • March 2012: Haircut of Greek debt. Private investors credit has been cut for about 50% with extended maturities. Default is clear but not technical. Greece can in this way delete 107 Billions debts.
  • In the third quarter 2014 the Greek economy is back to a 0,7% stagnation growth after recession years.
  • January 2015  Alexis Tsipras, Head of SYRIZA party becomes Prime Minister of Greece.
  • Tsipras never accepted the imposed conditions from EU, IMF and ECB
  • On July the 5th 2015 there will be a referendum to let the people of Greece deciding about European credit conditions.

Source : Wikipedia “Greek government-debt crisis

Key messages into the chronology :

  • Greece always leaved over its own economic possibilities spending more than allowed. Before Euro and even more after Euro exploiting the low interest rates.
  • The last years negotiation has been the proof of the European political failure. Nobody took the real decisions. The main responsible is Germany. It was able only to force its own requests but never able to take the real European leadership. On the other side Greece was never able to bring some kind of realistic proposal to reform the system and simply accepted the Public expenditure cuts.
  • Tsipras has I already wrote here started the negotiation with EU in the worst and unprofessional manner. Tsipras brought incredibly inadequate plans. The later changes proposed by Tsipras/Varoufakis never been serious as the important negotiation required and have driven the negotiation to a useless “wall against wall” phase.
  • The EC unfortunately has been always stuck onto a stubborn positions and played over a small and inconsistent actions like for example the VAT percentage to apply. I guess out of its responsibility range.
  • The proportion between the real issue (Euro zone existence) and the CE requests is quite unbalanced. The target is extremely important and should not be treated with VAT percentage from one side and silly proposals in the other.
  • In the last years EC preferred to save private investors (mainly German and French banks) and move the Greek debt to the public sector. It is not the best choice because if somebody wants to take a risk investments it should play till the end of the game.

The most common questions: 

  • Who is the main guilty for all this crisis? 
  • Greece.  The past Greek governments surely managed the country in the worst way. They spent more than what they economically could. Public expensive raised even more (like in Italy) When Euro came, taking advantages from the better credit conditions. Instead of using Euro advantages to reform the system Greek politicians preferred to waste all the money distributing it to Public servants and unsustainable pension system.
  • Surely it is NOT a German fault.  Even if Germany has many responsibilities in the failure of the last 6 years negotiation, for sure we can’t blame it to be the crisis generator. It is true: German banks were exposed to Greece and many big German companies liked to make business with Greece and especially its military system. Practically Germans always liked Greece spending attitude and they used it till the end. It’s all true but it is not enough to blame the creditor he generates the debts. The borrower remains the only responsible about its own financial situation. The bad side of all this situation causes the population to pay for political management mistakes.
  •  Could the situation be solved before?
  • I always thought yes but…  although I’ve been always convinced with a less stubborn Germany we could close the match earlier, I read some reliable sources of information and it seems not. Of course Germans are genetically selfish to think about Europe. As always happen in the daily life (here in Germany) first themselves and after maybe the others. In this conditions I tend to doubt about a real European Union because the first country which should lose benefits is exactly Germany. Mainly because it is the richest country in the Union. Thinking that Greece can be like Germany with tourism only is simply stupid. A real Union will always require money transfers to the poorest areas. Even if Germans have not a big advantages in the real European Union but only in the currency one, they are not the reason of the never ending negotiation. All my certainties about faster resolution collapsed after reading this illuminating post (Italian only). It explains the issue is more complex than what people say in the pubs. It is the real DNA of EC which did not allow a faster resolution. Practically EU could not force Greece and its choices. All Greek governments had to do their duties in a more organized and serious way instead of simply cutting expensive. Greece needed fundamental reforms and Frau Merkel could not of course suggest how. Below the main key points of the article:
  • At the time of the first loan it was already clear that Greece was insolvent (not able to pay back its debts) and not illiquid (able to pay its debts but lacking of cash). In those conditions IMF should not give the loan because of its internal rules “Illiquid countries ONLY”. Considering the critical moment and the fear of a global European system collapse, CE forced the IMF to give the credit. Europe could not leave Greece failing because all system would failed and many banks as well because of their investments in Athens. The only alternative could be the direct Bailout of Greece by the other European countries but this is not allowed by EU regulations.  It is not possible to save a failing country distributing its debts among the others European countries. EC could change the rules but it would have taken too long and endless discussions. This changes would created the real financial Union acting over the single nation sovereignty (what Europe really needs). At the end without options Europe started to save Greece in an undirect way.
  • And so what?: 
  • IMF gave a loan to Greece breaking its own rules under European pressures because CE had no rules to manage a country default. European rules change would taken too long and most likely too many denies. Considering the emergency most likely the best “poor” choice has been taken.  
  • None of the European country can fail. That’s the real issue. If a single system could fail investors would act in a more responsible way knowing the risks. It is not a matter of generosity is a matter of risk. If bankrupt does not exist investors know they risk less and is what happened in Greece where private capitals have been saved first and their debts transferred to European population.
  • It is an economical issue? 
  • No, it is not. currently the Greek debt is around 315 billions:

debiti-grecia

  •  The whole value sounds high but it represents not even the 2% of the whole European GDP. US spending to fight the crisis in the last years is not comparable with this European 50 cents. And so why not try to solve the situation if it does not cost so much? It is only a political matter managed in the worst political way. European revealed its own nature: a currency union without political union. EC cannot directly manage a country but as we can see with Germany, there also no willing to. Germany imposed its wills as a reflex of the Bundestag mood and not because of the real European needs. Europe is incomplete without having sovereignty over local countries. Common currency imposes same rules that means a single political management. This concept can disappoint many who ask for “National power” but this concept collides with the Union one.
  • Can Greece leave Euro zone?
  • NO. Even if many commentators say it can be a risk/solution the European rules don’t allow any country to leave or to be forced to. Rules must change before and every country must agree it.
  • Would Greece be better out of Euro?
  •  I strongly think NOT. The usual fairy tail about the own currency and the possibility to devaluate it. If this was the solution for any national wealth issue there won’t be any more poor countries in the world. But reality is different and the value of paper money is based on the competitiveness of the country and not on the amount of printed paper money. Greece never really tried to make reforms. Greece is “a world of high minimum salaries, of collapsed public administration and spoiled from the fundamentals and sick of corporatism.” (source and inspiration from this post – Italian Only). Even out of Euro Greece could not solve its issues without changing the mentality. Furthermore Greece has almost no economy and no export, basic requirements to lift up again. A new dracma would bring the country into a new and even worst austerity phase compare with the existing one.
  • What are Tsipras faults?
  • Surely he is not responsible for Greek debt. Tsipras failed in doing a false political campain. Both Tsipras and Varoufakis knew exactly austerity could not be deleted. Greece can’t leave its situation without suffering. Whatever direction it takes there will be always strong cuts and severe but necessary reforms. It is true that Greek people has been humiliated but in my opinion more by its own politics. Troika made mistakes but had no tools to force Greece reforms. This was a national duty and Tsipras failed and showed a total incompetence. Varoufakis proposal fitted more a comedy show than a European negotiation.
  • Tsipras failed to politically expose the national referendum result. He announced to resign in case of “YES” win. I think at the end “YES” will win and I guess Tsipras knows it. His announce is the easiest way out from this difficult situation. He knows his limits to manage the country and with the referendum Greeks will be the guiltiest. In a perfect political world he should accept people choice and drive the country into the new negotiation phase. Unfortunately the real world is different. Resign means leave the country when it needs more help. Not the best behaviour people expects from a politician, Tsipras mind me to some extent the Italian Costa Crociere Captain Schettino who left his sinking boat before the passengers.
  • Are the Germans the only one who paid?
  • NO. Every country is exposed to Greece proportionally with his capacity. Italy for 40 Billions, Germany for 70 and France for 60. Everybody paid and not only Germans as they keep on saying here in their pubs.
  • What it will happen ?
  • Difficult to say. My idea is that independently on the referendum result the situation won’t change drastically. Only a re-balancing of Tsipras political power. No rules to leave Europe exist so far. New rules would need to be written with the agreement of all EU countries. I don’t see this feasible considering European decision capacity I’ve seen during the last years.
  • What if  “YES” wins: Tsipras would lose his people trust. He declared he will resign. He should accept people choice and keep negotiating. In case of “YES” I expect a kind of “Mario Monti like” government controlled by Europe.
  • What if “NO”wins: Tsipras would feel legitimate to carry on negotiation with some more power to make some changes in the conditions. Minimal changes. The new proposal to EC of these days shows the whole Tsipras inconsistency. He asks for NO but in the same time he still negotiating. In case of NO the EC will make the negotiation little lighter. The economical situation does not allow any big revolution nor the Grexit. EU in this case will keep on negotiating with his austerity requests. The referendum is correct and democratic for the matter point of view but it is ridiculous in the form. It asks to accept or not EU requests. A different requests could be in any case compatible with the “NO”. Hence at the end nothing really can change. Some more political power for Tsipras but not enough to delete the economical situation. The real big issue in case of “NO win” is outside Greece. Many of the No-Euro parties in Europe will feel legitimate to keep their low level propaganda. This political parties won’t be able to change the situation but they will slow down the already weak economical recovering. These parties use NO-Euro as a low level propaganda but they will face the same “Tsipras situation”, too many promises but really few possibilities in front of the rough and brutal reality far away form the propaganda.

In any case EU lost credibility because proved the complete defect of countries cohesion and unable to change the rules to improve its own existence. With current rules the system cannot survive. Euro is not the bad guy but Europe needs more power than local countries. To whom who wants a real union it could sound bitter but “National sovereignty” collides with Union concept. I still prefer the second one If not better close the whole circus fast and try to afford the tough consequences.

Good luck to Greeks and good luck to all of us.

Letture per il weekend – 20 Giugno 2015Weekend reading – June 20 2015

Un ottimo articolo per capire un pó meglio cosa é accaduto e cosa sta accadendo nei negoziati fra Europa e Grecia. [link all’articolo]

Facebook misura quanto tempo ci metti a leggere un post. [link all’articolo]

Un report che dice quali sono le vulnerabilitá dei dispositive Apple e Samsung. [link all’articolo]

In Danimarca il mercato degli smartphone ha quasi raggiunto la saturazione. 8 utenti su 10 hanno uno smartphone dati. [link all’articolo]

Una collezione di video inchieste sul degrade della Capitale. [link all’articolo]

Gli scenari possibili per la Grecia. [link all’articolo]

Netflix non é solo un divoratore di banda ma a detta di qualcuno anche un ottimo servizio per avere piú client broadband. [link all’articolo]

Sembra che la sicurezza di rete debba raggiungere un livello “militare”. [link all’articolo]Facebook to measure how long you spend reading a post. [link to the article]

A report explaining Apple and Samsung device vulnerabilities . [link to the article]

Danmark almost reach mobile data market saturation. [link to the article]

For somebody Netflix is an oportunty and not only a bandwidth eater. [link to the article]

Do we need military like network security? [link to the article]

Letture per il weekend – 2 Maggio 2015Weekend reading – May 2 2015

10 Milioni di lavori in meno, la fine dell’industria automobilistica ovvero l’introduzione dei veicoli senza conducente. Analisi molto interessante. [link all’articolo]

In Grecia la situazione è sempre più grave ma sempre meno seria. [link all’articolo]

L’occupazione in Italia non sembra fare progressi nonostante I twit di Renzi. [link all’articolo]

Un Interessante studio sugli impatti positivi dell’immigrazione sulla manodopera di basso livello. [link all’articolo]

Gli ultimo dati dell’ OCSE sulla tassazione nei diversi paesi… indovinate come si posizione l’Italia. E poi ci si chiede perché l’economia stenta a ripartire. [link all’articolo]

10 Curiositá su EXPO 2015 appena aperto. [link all’articolo]

La recensione del monopattino elettrico. [link all’articolo]

TIM e Huawei portano il video broadcast sull’LTE. [link all’articolo]10 Millions job lose, the end of automotive industry because of the introduction of Autonomous cars. An interesting analysis. [link to the article]

Greek situation is more and more difficult and more and more less serious. [link to the article]

Italian job conditions do not have any positive progress although Prime Minister Renzi twits. [link to the article]

An interesting analysis about the positive impacts of immigration on the low level resident workers. [link to the article]

The last OECD data about taxation…. guess where is Italy? and somebody is wondering why is difficult to overcome the crisis. [link to the article]

10 curiosities about EXPO 2015. [link to the article]

The review of the electric scooter. [link to the article]

TIM and Huawei bring LTE video broadcast in Italy. [link to the article]