Italia, un paese che ignora. La pericolosa deriva fra percezione e realtá.

optical_illusions_15Gli Italiani si sa sono allergici ai numeri. La notizia potrebbe sembrare irrilevante ma purtroppo ha dei risvolti piú negativi di quanto si pensi. Il fatto di non cercare nessun riscontro numerico alle proprie percezioni sfocia spesso in fobie ingiustificate e si sa, le fobie cancellano la ragione.

Quello che sta capitando in Italia in questo periodo é molto legato alla “percezione” delle persone che inizia a generare paure dove non esistono emergenze. Basta leggere alcuni commenti al mio post sull’immigrazione dove semplicemente si nega il contenuto senza nemmeno provare a portare numeri diversi a conferma.

La conseguenza di questa “percezione” porta le persone a credere a chi vuole farsi carico delle loro paure nonostante non siano dimostrate statisticamente. Lo abbiamo visto nella crescita di consensi per la Non-politica del Movimento 5 Stelle che nonostante i suoi anni di esercizio non ha portato nessuno dei valori aggiunti promessi. Stesso discorso per l’avanzata nei consensi di Matteo Salvini e della sua Lega Nord che spostando il baricentro dalla lotta contro il meridione sprecone si é focalizzato adesso sull’immigrazione e sui Rom “percepiti” attualmente come principale problema Italiano.

I media ovviamente non aiutano nel fornire un punto di vista obiettivo ma aggravano e fanno leva proprio sulla percezione delle persone continuando a rincorrere l’audience invece della veritá. Il risultato finale é che l’Italia é sommersa da un’informazioni che fa leva sulle paure invece che sulla realtá.

Proprio in questi giorni il Presidente di IPSOS Italia, azienda Inglese che si occupa di ricerche di mercato ha pubblicato un libro sulla differenza fra percezione e realtá. L’autore Nino Pagnoncelli é uno sondaggista italiano che oltre ad essere Presidente della succursale Italiane di IPSOS é spesso invitato a trasmissioni televisive per fornire i risultati dei sondaggi.

In questo caso l’azienda IPSOS rilascia annulamente una ricerca sui “pericoli della percezione”.

Nel 2014 l’Italia si era piazzata al primo posto in quanto ad “ignoranza” sui numeri mentre quest’anno nonostante i cittadini non abbiano migliorato la loro preparazione in materia sono stati inseriti nuovi paesi che per nostra fortuna si sono dimostrati “piú bravi” di noi.

Classifica sull’ignoranza dei paesi 2014

Perils of Perseption results 2014

Nella classifica del 2015 i paesi sono passati da 14 a 33 e l’Italia é salita al 10 posto ma non di certo per inaspettati miglioramenti.

Classifica sull’ignoranza dei paesi 2015

Perils of Perseption results 2015

Verifica la tua percezione

Di seguito alcuni esempi presi dalle domande di entrambi gli anni e ognuno puó provare a cimentarsi per vedere quanto la sua percezione é vicina o lontana dalla realtá.

1- La ricchezza dei piú ricchi

Qual’é la ricchezza posseduta in percentuale dell’1% piú ricco della popolazione?

2- La religione

Qualé la percentuale di persone che si dichiarano estranee/agnostiche/atee a qualunque religione?

Qual’é la percentuale di Mussulmani in Italia?

Qual’é la percentuale di Cristiani in Italia?

3- L’invasione di immigrati

Qual’é la percentuale di immigrati che vivono in Italia?

4- Accesso ad Internet

Qual’é la percentuale di persone con accesso ad Internet a casa (fisso o mobile)?

5- Un paese vecchio

Qual’é la percentuale di persone oltre i 65 anni?

6-Partecipazione al voto

Qual’é la percentuale di persone che hanno votato l’ultima volta?

7-Disoccupazione

Qual’é la percentuale di persone disoccupate o in cerca di occupazione?

I risultati: La distanza Italiana fra percezione e realtá 

I numeri di seguito sono il risultato dei sondaggi di IPSOS 2015/2014. L’Italia come detto si é dimostrata la piú ignorante fra i 14 paesi verificati nel 2014 mentre é “salita” al 10mo posto nel 2015 dove peró i paesi sono saliti a 33.

Questo distacco dalla realtá come detto é la dimostrazione che gli Italiani non amano approfondire gli argomenti. Spesso le persone hanno un’idea e ascoltano le persone che confermano la loro credenza. Il risultato é evidente nella politica dove partiti/movimenti che non hanno un programma reale e fattibile continuano a crescere nei consensi perché danno risposte o soluzione a problemi non prioritari ma percepiti dalla gente come importanti (immigrazione, Europa, costi della politica etc.). Lo stesso Matteo Renzi utilizza una comunicazione che tende a nascondere il proprio operato preferendo messaggi semplici, positivi ma lontani dalla realtá e dai numeri veri.

Insomma tutta la politica di qualunque colore essa sia mente all’elettore che ignora. Preferisce mantenere il proprio posto evitando di raccontare la realtá ma fornendo messaggi che soddisfano “la percezione” degli Italiani. I sondaggi sono utilizzati per capire quale sia l’umore del paese e costruire la comunicazione di conseguenza. La comunicazione peró é lontana dai veri problemi di un paese. Questa pericolosa tendenza non é un’anomalia solo Italiana ma piú o meno dostribuita in tutto il mondo (vedi Trump in US). Il problema Italiano sta nel fatto che un elettore poco analitico e piú istintivo garantisce a queste metodologie di comunicazione risultati sfortunatamente positivi.

Qui le percentuali reali delle domande e le risposte degli Italiani intervistati dal sodaggio IPSOS:

1- Qual’é la ricchezza posseduta in percentuale dell’1% piú ricco della popolazione?

  • Percepito: 46%
  • Realtá: 23%
  • Differenza: +23%

2- Qualé la percentuale di persone che si dichiarano estranee/agnostiche a qualunque religione?

  • Percepito: 35%
  • Realtá: 12%
  • Differenza: +23%

Qual’é la perventuale di Mussulmani in Italia?

  • Percepito: 20%
  • Realtá: 4%
  • Differenza: +16%

Qual’é la perventuale di Cristiani in Italia?

  • Percepito: 69%
  • Realtá: 83%
  • Differenza: -14%

3- Qual’é la percentuale di immigrati che vivono in Italia?

  • Percepito: 26%
  • Realtá: 9%
  • Differenza: -17%

In cifre vuol dire che nella realtá in Italia ci sono circa 5Milioni di immigrati (dati ISTAT 2015) ovvero circa l’8% piú qualche centinaio di migliaio di irregolari che porta la percentuale totale al 9%.

Il 26% percepito vorrebbe dire che in Italia dovremmo avere 15 milioni di stranieri.

Se questa é la percezione non é difficile capire perché il termine “emergenza immigrazione” ha un senso per gli Italiani e le parole di Salvini hanno una ragione piú che concreta nonostante siano lontane dalla realtá e dalla correttezza politica. Salvini purtroppo peró non é un caso isolato ma rappresenta la media dell’offerta politica Italiana.

4- Qual’é la percentuale di persone con accesso ad Internet a casa (fisso o mobile)?

  • Percepito: 69%
  • Realtá: 83%
  • Differenza: -14%

5- Qual’é la percentuale di persone oltre i 65 anni?

  • Percepito: 48%
  • Realtá: 21%
  • Differenza: +27%

6-Qual’é la percentuale di persone che hanno votato l’ultima volta?

  • Percepito: 54%
  • Realtá: 75%
  • Differenza: -21%

7-Qual’é la percentuale di persone disoccupate o in cerca di occupazione?

  • Percepito: 49%
  • Realtá: 12%
  • Differenza: -37%

Take away

I motivi di questa diffusa e preoccupante ignoranza sono molti. Sicuramente come scritto dal corriere c’é una bassa scolarizzazione degli Italiani che per il 57% non superano la licenza media. In aggiunta l’informazione Italiana a mio parere segue lo share e quindi invece di informare con i veri numeri preferisce seguire le “fobie percepite”. Se continuo a far vedere barconi di immigrati nei miei servizi trasmetto una sensazione di “invasione” che nella realtá non ha la stessa intensitá rispetto a quella percepita.

Un esempio che calza é la percezione della violenza. Nei TG e notiziari si preferisce evidenziare la cronaca nera generando una certa insicurezza nei cittadini. Nella realtá i numeri ci dicono cose diverse:

– Nel 2015 gli omicidi sono meno di un quinto di quelli nel 1981 (2453).

Chi l’avrebbe mai detto?

Non ci resta che rivedere il concetto di Suffragio Universale, a mali estremi, estremi rimedi.

Fonti:

Perils of Perception 2015

Perils of Perception 2014

Terrorismo in Europa: gli anni ’70 e ’80 fanno dei giorni nostri solo un dettaglio

Torno velocemente sul soggetto del terrorismo perché proprio oggi mi é capitato un twit del professor Paul Kirby della London School of Economics che condivideva un bel grafico  con la serie storica delle vittime per terrorismo in Europa Occidentale raggruppate per nazionalitá.

Con il titolo “Terrorism in Europe. The horrors of the 1970s and 1980s put today’s problems into perspective.” il professore ci fa vedere come se mettiamo a confronto i numeri delle vittime negli anni 70 e 80 con i giorni nostri gli ultimi eventi che cosí impressionano sono quasi un dettaglio per intensitá. Va anche cosiderato che proprio in quegli anni il terrorismo non era di matrice Islamica ma tutto Europeo.

Non ho nulla da aggiungere né da puntualizzare, il grafico mi sembra giá abbastanza chiaro.

Un altro esempio di quanto la “percezione” sia sempre molto lontana dalla realtá. L’ho giá  scritto qui ma ogni tanto ripetersi non fa mai male.

Victims of terrorism since 70s

L’inutile reato di clandestinitá e la “percezione” di un popolo che vota

Il teatrino della politica continua a fare passi avanti verso una farsa nazionale di dimensioni ormai notevoli. La cosa era giá nota ai piú attenti ma mai come in questo periodo il marketing politico sta raggiungendo livelli che ci rimandano ai migliori anni dell’era Berlusconiana.

La questione é come sempre legata al solito soggetto dell’immigrazione che dopo gli ultimi eventi di Colonia é diventato nuovamente una prioritá. Mi riferisco al dibattito sullla cancellazione del reato di immigrazione clandestina introdotto nel 2009 dall’allora Ministro degli Interni il leghista Roberto Maroni.

In questi ultimi giorni abbiamo assistito ad una simpatica messa in scena di annunci e contro annunci al limite del ridicolo che rivelano il vero volto della politica Italiana incapace di risolvere problemi ma alla ricerca del solo consenso elettorale. Costi quel che costi.

Cerchiamo di dare qualche informazione aggiuntiva sul reato di Clandestinitá.

Nella puntata del 13/01/2016 di 24 Mattina – Attenti a noi 2 parla il Presidente dell’Unione nazionale giudici di pace Maria Flora Di Giovanni. Il giudice ci descrive l’attuale situazione del reato di clandestinitá che riassumo nei seguenti punti:

  • Quando il fascicolo arriva al Giudice di pace viene trattato come un normale processo occupando le procure.
  • Viene sentito l’agente che ha effettuato il fermo.
  • Mediamente si arriva alla condanna abbastanza in fretta con circa 2 udienze
  • La condanna non é una vera e propria condanna ma solo un’ammenda che in genere viene applicata al minimo di 5000 €.
  • Nella quasi totalitá dei casi nessuno paga l’ammenda.
  • Il reato non é un deterrente perché il clandestino non si presenta mai alle udienze e nemmeno pagherá mai l’ammenda.
  • Il reato non prevede il fermo perché necessita di una lunga identificazione del soggetto non essendo regolare e spesso senza nessun documento. Il risultato é che dopo il reato il clandestino diventa irrangiungibile e scompare.
  • L’applicazione secondo il giudice é una duplicazione del processo di espulsione e ne rallenta quindi l’applicazione. In ogni caso le due procedure non sono coordinate.
  • Il reato genera ovviamente dei costi oltre che occupare Giudici e personale amministrativo. Ad ogni udienza é infatti necessario un avvocato d’ufficio per il clandestino per un costo superiore ai 500€.
  • Dall’anno della sua introduzione la norma non ha portato nessun beneficio e nessuna accelerazione ai processi di espulsione come invece pubblicizzato dall’allora Ministro Leghista.

Quindi il punto sul reato di clandestinitá é il seguente

  • La norma non é efficace e duplica rallentandoli i processi di espulsione.
  • La norma comunque prevede solo un’ammenda che non verrá mai pagata.
  • La Norma introduce dei costi per la collettivitá e occupa inutilmente le procure  senza portare dei vantaggi per la sicurezza del paese.

A fronte di questi dati inconfutabili cosa é successo nella discussione politica?

L’opposizione capitanata da Salvini ha ovviamente difeso a spada tratta la norma dichiarando di voler fare un referendum se il governo decidesse di cancellarla come dichiarato da Matteo Renzi.

Fino a qui tutto normale, la Lega sfrutta il fattore paura della popolazione dicendo che l’eliminazione della norma provocherebbe ulteriori problemi e tensioni sociali. Inoltre la norma é stata scritta da un leghista e quindi va difesa in ogni suo punto nonostante sia chiaramente formulata male, in fretta ed é esclusivamente propaganda politica senza risultati pratici. Nulla di nuovo sotto il sole e né tantomeno ci si puó aspettare qualcosa di diverso dalla propaganda Salviniana. Non discuto queste posizioni.

Quello che mi fa riflettere é invece il comportamento e le dichiarazioni del Governo. Dopo che inizialmente e giustamente aveva dichiarato che la norma andava cancellata per i motivi elencati sopra dopo pochi giorni ha fatto marcia indietro per puro opportunismo politico.

Nel momento in cui Salvini dichiarava di voler indire un referendum nel caso di cancellazione e fiutando un certo rischio la linea di Matteo Renzi ha cambiato improvvisamente direzione. Se prima vedeva d’accordo Primo Ministro, Ministro della Giustizia e Ministro degli Interni sulla cancellazione dopo pochi giorni veniva dichiarato che la norma non sarebbe piú stata cancellata. É chiaro che in Italia avendo un problema sui tempi della giustizia é conveniente evitare di occupare le procure per reati inutili come quello di clandestinitá. Il reato potrebbe anche essere utile ma scritto cosí non porta nessun vantaggio alla lotta contro l’immigrazione clandestina e quindi o si cancella o la si riscrive correttamente.

Note:

  • Per chi afferma che all’estero questa norma esiste in tutti i paesi é doveroso chiarire che viene gestita in maniera piú snella per via amministrativa anziché penale.
  • Per chi afferma che il problema sono i giudici é utile sottolineare che se il sistema giudiziario Italiano é inefficente non é sicuramente aggiungendo reati inutili che lo si migliora.

La dichiarazione ufficiale del Governo é stata che nonostante la norma non abbia mai portato dei vantaggi e la sua cancellazione sarebbe utile esiste comunque in questo periodo una PERCEZIONE di pericolo della popolazione che non va sottovalutato.

Una percezione? Una atto utile all’ordinamento giuridico non viene applicato per non turbare la percezione della popolazione?

Questo che puó sembrare a prima vista un dettaglio di poco conto é invece un sintomo gravissimo che dimostra le seguenti cose:

  • In Italia chi Governa non si prende mai le responsabilitá delle proprie scelte spiegando alla popolazione le ragioni e i vantaggi di tali scelte. Si preferisce invece continuare a seguire la percezione della popolazione indipendemente che questa sia corretta o meno.
  • Si preferisce ingannare la gente con racconti di fantasia che hanno come risultato finale l’allontanamento dagli obiettivi di risanamento del paese per molto piú importanti obiettivi elettorali.
  • Dimostra che l’elettorato Italiano viene istruito e vota in “percezione” invece che sulla base di evidenze. Non é una cosa nuova purtroppo ma ormai una tradizione consolidata da decenni.

Il Governo Renzi dovrebbe semplicemente spiegare i motivi (piú che validi) sulla cancellazione di questa norma senza se e senza ma. Il problema é che l’influenza di Renzi sugli Italiani si stá indebolendo a causa degli scarsi risultati raggiunti finora  confrontati con le parole e le promesse fatte. Non che gli Italiani si siano mai messi ad analizzare l’operato di Renzi ma perché é facile capire quanto la situazione economica non si sia mai mossa dal basso. Non sono i gufi a dirlo ma i numeri.

Il Capodanno di Colonia visto dalla Germania

Si é letto e sentito molto nell’informazione Italiana a riguardo dei fatti avvenuti qui a Colonia la notte di Capodanno ma come sempre capita le varie notizie trasposizioni in salsa Italiana tendenti ad evidenziare quello che piú serve alla propria causa, qualunque essa sia. Colpa della Merkel, sono i rischi dell’immigrazione, é una questione di integrazione, fuori tutti etc.

Ma cosa si dice qui in Germania a riguardo? Ho letto (a fatica) un pó di articoli sui fatti di Colonia che per ragioni statistiche non possono essere presi come IL punto di vista unico tedesco ma solo come indicazione del livello di dibattito in Germania in questi giorni.

Partiamo da un documento ufficiale ovvero il report della notte di Capodanno redatto dal Ministro degli Interni della regione Nordrhein-Wesfalen a cui Colonia appartiene.

In generale il report riporta la cronostoria degli eventi ed evidenziando in modo non proprio velato alcune colpe della Polizia di Colonia. Il report contiene tutte informazioni giá note ovvero che nella sera di San Silvestro un gruppo molto folto di stranieri (si parla di 1000 persone) prevalentemente Arabi e Nordafricani si é radunato nella piazza della stazione centrale di Colonia e dalle 21:00 fino a notte inoltrata ha festeggiato in modo violento l’arrivo del nuovo anno. Persone di etá compresa fra i 15 e i 35 anni in evidente stato di ebrezza sono passati dal lancio di fuochi artificali sulla folla alle molestie sessuali e furti sulle donne che si trovavano nella piazza e nelle zone limitrofe.

Oltre 500 le denunce di cui un 45% per molestie sessuali. Donne che dichiarano di essere state aggredite da persone che le toccavano in modo violento nelle parti intime per poi rubare portafogli, smartphone, carte di credito come riportato dal quotidiano Stern e dettagliato dal Bild. Insomma un evento anomalo per la Germania ma per qualunque paese Europeo almeno a mia memoria.

La politica tedesca si rivela molto vicina a quella Italiana per addossare le colpe all’esterno. Il Land Nordrhein-Westfalen (NRW) é guidato dalla sinistra dell’SPD mentre la Germania dal Centrico CDU di Frau Merkel. Il ministro degli interni Ralf Jaeger che ha redatto il report (SPD) accusa la Polizia di Colonia di inefficienza mentre il il partito CDU accusa l’SPD che guida la regione NRW di completo fallimento. Insomma la solita guerra della politica che cerca di scaricare le colpe sulla fazione opposta.

Il Capo della Polizia di Colonia é stato messo in pre-pensionamento dopo gli eventi di Capodanno ma é ovvio che esistono molti dubbi sulle reali responsabilitá della Polizia. Viene riportato da molti quotidiani tedeschi un post facebook di un ex agente di Polizia che per 3 anni ha prestato servizio presso la stazione centrale di Colonia. L’Ex poliziotto ovviamente difende l’operato della Polizia dicendo che i suoi 3 anni in Stazione sono stati i piú difficili. Le difficoltá sono le stesse che abbiamo in Italia: criminalitá diffusa e impossibilitá per le forze dell’ordine di reprimere efficacemente. L’Ex Poliziotto infatti dice che la legge tedesca non aiuta la sicurezza del paese. Spesso le persone incriminate non possono essere espulse. Spesso le persone accusate di ruberie o piccoli crimini sono all’interno del processo di richiesta dell’Asilo politico e quindi non possono essere punite a dovere. Anche carcerazioni minori di 3 anni non influenzano il processo di richiesta asilo. Il risultato é che molti stranieri delinquono e rimangono impuniti e impunibili. Le colpe della Polizia sono quindi ridotte se la legge che li dovrebbe aiutare non é adeguata alla situazione, anche in Germania. Nel Post viene comunque chiarito il fatto che non bisogna per questo essere contro l’Asilo Politico perché ci sono popolazioni che necessitano aiuto ed é dovere darglielo. Il problema come sempre é distinguere chi lo sfrutta per delinquere e chi ne ha veramente necessitá.

Personalmente credo che la notte di San Silvestro sia stato un evento imprevedibile e di portata troppo grossa per essere gestito dalla polizia in servizio. Gli agenti erano comunque circa un 60% in piú rispetto all’anno precedente ma sempre 150 circa. Erano in campo anche i gruppi anti sommossa ma gestire in maniera imprevedibile 1000 persone violente e ubriache non é proprio cosa di tutti i giorni. Se si pensa che per le manifestazioni programmate della destra estrema il numero di Poliziotti é spesso maggiore dei manifestanti stessi il paragone é presto fatto. Oltretutto la resistenza a intervenire in modo duro é forse legata anche alla paura di possibili atti di terrorismo che non vanno mai esclusi a priori. L’anomalia non é il mancato intervento della Polizia ma il comportamento di questi gruppi di persone.

“Ma perché cosí tanti Nord Africani in Germania sono criminali?” é il titolo di un altro articolo che potrebbe ricordare i soliti Libero o Il Giornale ma che invece dimostra lo stile tedesco dell’informazione: a domanda (nel titolo) serve una risposta e non una teoria etnica dell’ultimo minuto per raccogliere consensi come invece capita nella stampa Italiana. L’articolo infatti presenta percentuali molto alte di criminalitá nelle comunitá Magrebine nel NRW ed in particolar modo a Duesseldorf e Colonia. Si parla di oltre il 40% di criminalitá nelle comunitá. Certo i numeri tedeschi dell’immigrazione dal Magreb sono molto minori rispetto a quelli Italiani poiché si parla di comunitá di qualche centinaio di persone. Nonostante i numeri assoluti i tedeschi si interrogano sul perché di queste alte percentuali e sembrano avere una spiegazione molto ragionevole. Vorrei leggere spesso analisi del genere ma il giornalismo filosofico e filopolitico Italiano purtroppo non lo permette.

Nell’articolo infatti si tende a mantenere il problema relegato alla comunitá magrebina (Marocco, Algeria e Tunisia) tenendo correttamente fuori dal radar le varie comunitá che vengono a chiedere Asilo Politico. Non fare di tutta l’erba un fascio é giá buona norma e un ottimo punto di partenza che noi ci sognamo in ItaGlia. L’articolo é comunque in qualche modo critico sul processo di Asilo Politico poiché lo denuncia come mezzo utilizzato dalle comunitá Magrebine per venire in Germania. Sembra facile infatti recuperare un passaporto falso Siriano, spesso molte persone cercano di imparare le inflessioni arabe della lingua Siriana per eludere i controlli e tutto questo per essere incanalate erroneamente nel processo di richiesta di Asilo. Per la Germania é ovvio che un immigrato Magrebino non ha diritto a nessun asilo politico e quindi per legge potrebbe essere espulso con una certa facilitá ma una volta incanalato nel processo ufficiale e prima di essere (forse) scoperto ha un certo tempo per raccogliere i soldi per la sua famiglia. L’articolo scrive infatti che nei paesi del Magreb spesso é il figlio maggiore che viene investito dell’incarico di raggiungere la Germania col trucco dell’Asilo politico. La procedura tedesca é lunga e faraginosa e spesso dura dai 2 ai 3 anni prima che il richiedente vada davanti alla corte per il giudizio finale. In questi 2-3 anni la persona risulta quasi intoccabile e la ricerca in breve tempo di denaro la porta ovviamente verso i metodi piú rapidi ovvero la criminalitá. In aggiunta il Marocco sembra non fare grosse opposizioni a questi metodi poiché i soldi riportati in patria servono anche al paese. Sembra infatti che l’ambasciata Marocchina non sia molto cooperativa nel rilasciare i nuovi passaporti per il rimpatrio e quindi i tempi si allungano ulteriormente.

Ma cosa pensano i tedeschi dell’accaduto?

Difficile fare una media ma sicuramente ci sono un pó tutte le reazioni. Chi accusa la Polizia di non aver protetto le persone, chi accusa l’immigrazione di portare questi problemi, chi dice che é un problema culturale e chi insiste sulla necessitá di integrare maggiormente le persone che arrivano in Germania.

In Germania come in Italia le frange estremiste hanno ovviamente utilizzato l’accaduto per accusare i rifugiati e il processo di accoglienza come origine di tutti i mali ma sappiamo bene che nonostante l’immirazione generi problemi non puó essere tutta definita come problema. Forse il problema come sempre é la capacitá di creare una legislazione in grado di gestirla in maniera corretta. L’Europa tutta ha dimostrato negli ultimi anni un’estrema incapacitá in merito.

La notte di San Silvestro é stata sicuramente un esempio di quante differenze culturali ci siano in alcune popolazioni. Purtroppo queste differenze si sono dimostrate molto forti sopratutto nel comportamento verso le donne. Molti sociologhi in Germania avevano giá previsto questo tipo di reazione da parte di alcuni gruppi etnici poiché tristemente sono presenti e radicati nei paesi di origine. Questo é ovvio agli occhi dei tedeschi che per questo non si nascondono dietro alla paura di essere definiti razzisti solo perché criticano un atteggiamento fortemente sbagliato di alcuni stranieri. Nello stesso tempo peró la razionalitá tedesca non esita a delimitare il problema per quello é ovvero 1000 persone sono percentualmente poche rispetto al numero totale di immigrati e quindi generalizzare non é (statisticamente) corretto. L’effetto mediatico é stato forte ma l’approccio pragmatico tedesco evita derive populiste.

Non che per questo i tedeschi a cui parlo siano contenti, come in ogni paese si sentono traditi dalle persone che accolgono e chiedono regole piú severe per punire i colpevoli e aiutare gli onesti. Nulla di sbagliato se la razionalitá nell’analisi ha il sopravvento sulla “percezione” distorta della popolazione.

Insomma i problemi tedeschi sembrano molto vicini a quelli Italiani, la politica tedesca lotta con le stesse armi di quella Italiana ma la grossa differenza sta nel fatto che si leggono/sentono commenti molto piú analitici di tutte le filoasservite teorie dei poco razionali Italiani. Vedremo come nei prossimi mesi i Tedeschi gestiranno il problema che é ancora aperto e in intensificazione viste le previsioni sugli arrivi.

I veri numeri del terrorismo per uscire dai luoghi comuni

Dopo gli ultimi attentati terroristici a Parigi non si fa altro che parlare di Islam e della sua parte integralista terrorista. Non possiamo dire di aver raggiunto livelli di panico ma sicuramente nelle persone c’é un certo timore che questi attacchi possano avvenire anche in Italia. Ogni borsa o oggetto non identificato abbandonato in qualche stazione del metro fa subito scattare la sicurezza pubblica.

Come sempre accade peró la distanza fra l’effetto mediatico e la realtá é molto grande. Un pó in tutti i paesi Europei le destre utilizzano l’accaduto per raccogliere consensi facendo  leva sui timori delle persone. L’Italia non é da meno e fra le povere dichiarazioni del solito insipido Salvini e le prime pagine di pseudo-quotidiani di dis-informazioni, l’obiettivo é solo quello di aumentare la propria popolaritá.

A farne le spese sono per primi i mussulmani residenti nei diversi paesi che sotto il bombardamento mediatico diventano immediatamente i responsabili di omicidi che non hanno mai commesso. Eh sí perché nonostante l’indubbio legame fra la religione Islamica e le organizzazioni terroristiche di stampo integralista la generalizzazione é sempre il rifugio dell’ignoranza.

I miei amati numeri anche nel caso del terrorismo possono forse togliere dalla testa del lettore alcuni luoghi comuni che per buona fede voglio attribuire alla pigrizia nell’informarsi. Il quotidiano Torinese La Stampa ha in questi giorni dedicato qualche pagina ai numeri sul terrorismo internazionale e in questo link multimediale potete trovare un riassunto.

Appare giá chiara la grande mappa mondiale con la classifica dei paesi a rischio che per facilitá riporto qui sotto.

Mappa dei paesi a rischio

L’Italia a livello mondiale si posiziona al 52 posto ma quello che é facile riscontrare immediatamente é che i paesi piú a rischio attaco sono proprio gli stessi paesi Islamici con primo Iraq, Afghanistan, Nigeria, Pakistan e Syria.

Ma veniamo a luoghi comuni

1) “Siamo sotto attacco” – NO: Escludendo le Torri Gemelle le vittime del terrorismo in occidente sono pari allo 0,5%

La prima cosa chiara da questa mappa é che il terrorismo non ha come obiettivo il mondo occidentale come invece tutti continuano a dichiarare ma la grossa parte di morti e attacchi é avvenuto e continua ad avvenire proprio nei paesi Mussulmani. Il tutto é certificato dal Global terrorist Index 2015 che raccoglie in maniera piú dettagliata tutti questi numeri. Se si guarda la mappa qui sotto e gli attacchi terroristici nell’anno 2014 possiamo vedere quanta sia grande la sproporzione fra Paesi Mussulmani e mondo occidentale.

Attacchi 2014

Dal 2001 ad oggi il 78% delle vittime é localizzato in 5 paesi: Iraq, Afghanistan, Nigeria, Pakistan e Siria. Il numero totale di vittime in Occidente in questi anni equivale allo 0,5% del totale (se si esclude l’11 settembre). Mi sembra abbastanza inutile specificare che :”siamo sotto attacco” é molto lontano dalla realtá.

2) Il terrorismo in occidente é causato dai Fondamentalisti Islamici – NO: l’80% delle vittime per terrorismo é causato da persone/gruppi non Islamici

Un altro fattore che é necessario tenere in considerazione é la matrice degli attentati. A differenza dei proclami dei soliti ignoranti il numero di vittime per terrorismo in occidente degli ultimi 9 anni NON É per l’80% dei casi legato ai fondamentalisti Islamici. L’80% delle vittime é infatti causato da: Movimenti estremisti di destra, Nazionalisti, anti governativi ed estremisti politici.

3) L’Isis é il gruppo terroristico che fa piú vittime – No: Boko Haram in Nigeria ha e continua a fare piú vittime.

Boko Haram é il gruppo terroristico fondamentalista islamico che ha fatto piú vittime rispetto a tutti gli altri gruppi inclusi Isis e i Talebani. Nonostante gli attacchi si siano incrementati molto dal 2013 il gruppo Nigeriano risulta essere il piú letale.

Attacchi per gruppi

4) Il terrorismo nasce come conseguenza del comportamento occidentale – NO: I gruppi fondamentalisti Islamici hanno come obiettivo la conquista dei paesi Medio orientali.

Spesso ho sentito molti discorsi che danno all’occidente la colpa della nascita di questi gruppi terroristici. Gli errori del colonialismo occidentale post moderno come causa della nascita di questi gruppi combattenti. Come scritto in questo interessante articolo della rivista geopolitica Limes Siamo in guerra? La guerra certo esiste, ma principalmente non è la nostra. È quella che i musulmani stanno facendosi tra loro, da molto tempo. Siamo davanti a una sfida sanguinosa che risale agli anni Ottanta tra concezioni radicalmente diverse dell’islam. Una sfida intrecciata agli interessi egemonici incarnati da varie potenze musulmane (Arabia Saudita, Turchia, Egitto, Iran, paesi del Golfo ecc.), nel quadro geopolitico della globalizzazione che ha rimesso la storia in movimento.”

Sicuramente molti dei paesi medio orientali hanno confini politici che non rappresentano le varie etnie e gruppi presenti ma bensí disegnati in un passato recente e anche grazie a mani occidentali. Certo esiste una presenza, interessi di lunga data e delle responsabilitá anche occidentali ma non sono queste le origini del conflitto. Il conflitto é uno scisma interno dell’Islam con i suoi obiettivi geopolitici nell’area.

Il grafico sotto mostra l’andamento degli attacchi terroristici e i relativi interventi occidentali in medio orientali.

Terrorismo e occidente

Agli occhi dei poveri di spirito sembrerebbe evidente la colpa “dell’imperialismo Americano” come viene spesso chiamato dai deviati la politica bellica estera degli USA. Il problema é diverso. Il Terrorismo non é la ribellione ad un’invasione secolare ma semplicemente la reazione ad un’intromissione esterna nella propria battaglia di conquista interna. Sempre da Limes “l’Is, come al-Qaida, uccide soprattutto musulmani e attacca chiunque si intromette in tale conflitto.”

L’Aumento del terrorismo é oltretutto molto legato al fatto che dopo una campagna bellica il piano di democratizzazione seguente non é stato applicato a sufficienza regalando l’instabilitá politica cosí utile ai gruppi terroristici. Insomma la politica estera degli Stati Uniti é molto piú debole rispetto al passato e quindi non é stata in grado di placare queste guerre interne al mondo Medioorientale.

5) L’Immigrazione incrementa il rischio del terrorismo – NO: Il terrorismo aumenta il numero di rifugiati.

In Italia come in molti altri paesi europei il fattore terrorismo é utilizzato per giustificare la propria contrarietá all’immigrazione. Al grido di “meno immigrati” adesso gli allergici allo straniero possono abbinare anche il motto “meno terroristi”. Nessuno si sogna di verificarne effettivamente l’incidenza statistica perché la logica della pancia vuole che questa connessione sia veritiera a prescindere.

Il report rileva ovviamente una diretta connessione fra richiedenti asilo politico e attacchi terroristici nel proprio paese di provenienza.

rifugiati e terrismo

Mentre la propaganda politica della Lega Nord e della combricola di destra connette i rifugiati e la probabilitá di terrorismo, la logica e i numeri ci dicono invece che l’unico legame ovvio é invece Piú terrismo Piú rifugiati. Le persone scappano da chi li vuole uccidere perché come detto prima sono proprio i mussulmani i primi obiettivi degli attacchi.

Qui sotto i numeri.

rifugiati e terrorismo per paese

Considerato che gli appartenenti ai gruppi terroristici spesso provengono da altri paesi mi sembra utile anche far vedere i numeri dei cosiddetti “Foreigner fighters” ovvero i terroristi reclutati all’estero e nello specifico in Europa.

foreign fighters

Qualcuno potrebbe controbattere che abbiamo quindi un problema interno. Lo so, non dovrei mettermi a fare calcoli perché i numeri sono giá abbastanza visibili chiari ma conoscendo la pigrizia matematica media:

  • Con un totale di circa 1.600.000 Mussulmani in Italia anche avessimo i foreign Fighters della Russia (diciamo 2000) rappresenterebbero lo 0,1%.
  • Considerando che dal grafico l’Italia non sembra arrivare nemmeno a 100 direi che non ho nemmeno voglia di scrivere tutti quei decimali nella percentuale.

6) Il Terrorismo é l’Islam – NO: Il terrorismo é una guerra di potere di sistemi teocratici interni all’Islam

Eguagliare l’Islam al terrorismo é segno prima di tutto di ignoranza senza poi considerare il basso rispetto per una fede religione. Certo é vero che questi gruppi si professano Islamici ma la religione in se e per sé non ha radici né nell’odio né negli omicidi. Chi uccide in nome di Allah non é un Islamico ma solo un povero fanatico deviato. L’Islam é sicuramente ancora in una fase che rispetto alla nostra storia potremmo definire medioevale. La sua medioevalitá é dovuta al fatto che la societá si appoggia su sistemi teocratici ovvero la politica é legata alla religione come era per noi qualche secolo fa. Sono il primo a dire che nonostante la civiltá antica si sia sviluppata in Mesopotamia poi la storia ha preso una direzione diversa. La nostra societá si é evoluta molto di piú e si é slegata dal controllo politico della chiesa. La nostra storia é stata anch’essa legata al controllo religioso per molti secoli ma noi siamo riusciti a liberarcene prima mentre l’Islam é ancora alle prese con i suoi scismi interni. Detto ció l’Islam come religione va rispettata come ogni altra fede e non confusa con l’islam politico che controlla i paesi del Medio Oriente e produce le distorsioni che sono sotto gli occhi di tutti. Distorsioni ripeto non legati al nostro occidente ma tutti circosritti all’interno di paesi ben precisi.

Conclusioni

  • Non é obiettivo di questo post minimizzare il fenomeno del terrorismo ma solamente quello di farne vedere i numeri reali per evitare la sua strumentalizzazione.
  •  Il terrorismo vá sicuramente combattuto con tutte le forze possibili il che non vuol dire trovare il nemico in altre etnie che condividono il nostro territorio. Come ci racconta Wikipedia, l’Islam conta circa 1,6 miliardi di fedeli, che corrisponde al 23% della popolazione mondiale. Mi sembra assurdo che per colpa di qualche decina di migliaia di pazzi (che statisticamente non contano) si possa dubitare di una fetta cosí sostanziosa del mondo. É assurdo notare quanto sia stupido e ignorante ma purtroppo diffuso questo parallelo.
  • Trovo particolarmente riprovevoli e pericolose le parola di tanti ignoranti della politica e dei loro fans che non fanno altro che aumentare la soglia della paura e della diffidenza. Questo non dá nessun valore aggiunto se non fare il gioco stesso del terrismo.
  • In questa guerra, noi europei e occidentali non siamo i protagonisti primari; è il nostro narcisismo che ci porta a pensarci sempre al centro di tutto. Sono altri i veri protagonisti. (Limes)

Il marketing Europeo dell’immigrazione e il pragmatismo Tedesco

L’Europa sta perdendo pezzi e credibilitá giorno dopo giorno. Nonostante Io creda che l’Europa sia l’unico futuro a cui possiamo sperare per sopravvivere in questo mondo globale, non posso che condividere le critiche degli Euro-scettici sull’attuale gestione politica Europea.

Negli ultimi anni l’Europa ha fallito su quasi tutti i fronti. Solo la politica monetaria di Mario Draghi é stata l’unica salvezza ma come sappiamo sono state le scelte politiche a mancare.

L’Europa ha fallito un pó ovunque:

– A proteggersi dalla crisi in maniera organica. Ogni paese ha fatto le proprie scelte entro i limiti contabili forzatamente irrigiditi da una Germania inflessibile.

– A risolvere il problema Greco prolungando l’agonia di un paese oltre ogni limite immaginabile e arrivando nel 2015 allo stesso punto di partenza del 2012.

– A risolvere il problema dell’immigrazione lasciando la gestione a carico dei paesi del sud Europa per poi svegliarsi nel 2015 di fronte ad un esodo che iniziava a manifestarsi anche via terra.

Proprio di questo ultimo punto mi piacerebbe spendere qualche parola. Non tanto per parlare di nuovo dei “numeri dell’immigrazione” (qui e qui per ri-leggere i post sull’argomento) ma per riflettere su quanto si é visto nelle ultime settimane.

Mi riferisco al repentino risveglio dei paesi del nord Europa che come per incanto si sono risvegliati dal torpore e hanno iniziato ad avere un atteggiamento estremamente aperto verso i profughi del medio oriente. Nello specifico mi riferisco alla Germania che negli ultimi giorni si é lanciata in affermazioni molto accomodanti dichiarando la sua assoluta apertura ai profughi.

Negli anni precedenti quando i morti nel canale di Sicilia salivano giorno dopo giorno questo non sembrava un problema mentre stranamente adesso sembra tutto cambiato. Ma cosa é successo ai tedeschi?

Bisogna essere comunque sempre obiettivi e ammettere che con i numeri la Germania si é sempre dimostrata il paese con piú accoglienza fra i paesi Europei. Forse lo ha fatto fuori dai riflettori dei media concentrati sugli sbarchi nel sud dell’Europa ma in ogni caso lo ha fatto.

Nella figura sotto i numeri dei rifiugiati in Europa a giugno 2015.

Refugees EU June 2015Come si vede il numero di persone accolte in Germania é nettamente maggiore rispetto agli altri paesi. Considerando che la popolazione Tedesca non é sette volte quella Italiana anche il rapporto profughi/cittadini non dovrebbe preoccupare troppo gli Italiani e i politici che alimentano le loro fobie inesistenti.

Nonostante la Germania sia sempre stata un paese accogliente, nelle ultime settimane sta partecipando insieme ad altri paesi ad un momento di notorietá sull’argomento dell’immigrazione o meglio, a mio modo di vedere, ad una grande campagna di marketing.

Porte aperte in Germania annuncia la Merkel, profughi accolti con applausi e cibo nelle stazioni Tedesche. Ma cosa é successo? Dopo essere stati indifferenti alle morti in mare come fosse un problema del solo Sud Europa adesso cosí repentinamente é diventato un problema Europeo?

Come sempre al nord non si perde tempo per farsi piú belli rispetto ai pigri meridionali d’Europa?

Riflessioni (solo personali) sul marketing Europeo

Credo fortemente che l’Europa dopo i fallimenti degli anni passati debba in qualche modo “rifarsi una nuova faccia”, dimostrare al mondo che il sistema dell’EU non é un gruppo scomposto di Stati ma un’entitá unica e compatta (buona fortuna). Questo problema penso sia piú forte quanto piú a nord ci spostiamo ed in particolare qui in Germania. La poca flessibilitá Tedesca degli ultimi anni ha in qualche modo prolungato situazioni di crisi che forse potevano attenuarsi piú velocemente.

La Germania secondo me vuole dimostrare al mondo di non essere una nazione di inflessibili contabili che governa malamente l’Europa ma un paese aperto e generoso. A ruota seguono poi gli altri paesi e l’Europa in generale come dimostrano le dichiarazioni di Junker.

La Germania ha sempre accolto molti profughi ma ovviamente non era un paese confinante come l’Italia e quindi i problemi della prima accoglienza erano limitati, Dopo essersi rifiutata di accollarsi i costi dei controlli marittimi nel Sud Europa adesso preferisce gestire la cosa in maniera autonoma raggiungendo anche il doppio obiettivo dell’immagine internazionale.

Ma quale poteva essere in questo caso l’alternativa?

Nessuna perché non c’erano piú lontani gommoni a Lampedusa ma treni pieni di persone provenienti dall’Est Europa.

In ogni caso bloccare gli arrivi sarebbe stato troppo brutto e quindi ecco la carta dell’apriamo a tutti. Una scelta secondo me quasi obbligata.

Ma da buoni pianificatori i Tedeschi stanno accelerando il piano B. Piano B?

Quello che i media non ci dicono sulla Germania: La pragmatica deportazione nei Balcani

Un particolare é peró stato trascurato dalla sempre pessima informazione Italiana: La Germania contemporaneamente all’accoglienza sta aumentando la cosidetta deportazione dei profughi di Guerra di altri paesi come: Macedonia, Serbia, Albania, Bosnia. Paesi che i tedeschi adesso inseriscono nella lista dei “senza rischio”e quindi nel pragmatismo tedesco queste persone non hanno piú diritto all’Asilo politico. La Germania sta infatti rifiutando molte richieste provenienti da questi paesi in favore delle nuove dal Medio Oriente e aumentando i rimpatri.

La cosa puó sembrare ragionevole e molto probabilmente é quello che tanti politici Italiani che fanno della lotta all’immigrazione il loro unico programma vorrebbero per l’Italia.

Chiariamo: in Italia sarebbe impraticabile perché non offrendo asilo a praticamente nessuno e preferendo l’immigrazione clandestina alle regole e  controlli rimane poco da deportare. Spiegatelo voi a Salvini perché io non grugnisco.

Questo pragmatismo peró sembra portare ad alcune situazioni un pó critiche come per esempio giovani nati in Germania e deportati dopo 20 anni nella loro Serbia. “Loro” mica tanto considerando che in molti casi non ne conoscono nemmeno la lingua come racconta questo articolo (fonte non verificata e quindi potenzialmente fuorviante). In pratica vengono deportate anche persone che negli anni si erano integrate nel tessuto tedesco.

Pragmatismo estremo?

No, per quello che conosco i tedeschi semplice inflessibilitá nell’applicare regole che forse potrebbero essere riviste a seconda dei casi. Ma é un mio personale commento e quindi vale come tale.

In ogni caso questo meccanismo di deportazione é in continuo aumento in Germania per poter fare posto ai nuovi arrivi dal Medio Oriente. La Germania ha infatti un collaudato sistema di rimpatrio aereo come viene descritto in questo articolo (in questo caso fonte certificato essendo un’importante testata giornalistica tedesca). La macchina della deportazione sembra ben piú oliata di quella dell’accoglienza ma questo non appare nell’informazione giornalistica Italiana. Nell’articolo vengono inoltre anche presentati in maniera precisa i costi di questi voli charter utilizzati per i rimpatri. É possibile anche selezionare ogni singolo volo per vedere il numero esatto di deportati e relativi costi in perfetto e preciso stile tedesco.

Questa deportazione non gioca sicuramente a favore dell’immagine della Germania aperta ma almeno fa capire quanta differenza esiste fra l’informazione Italiana e quella tedesca.

In ogni caso se i tedeschi sono cosí bravi ad accogliere sono altrettanti bravi a restituire anche dopo decenni i favori fatti.

In Germania tutto ha un costo anche la generositá ma di questo me ne ero giá accorto purtroppo vivendoci.

I profughi e l’immigrazione. I numeri veri e i falsi luoghi comuni di un paese che ignora.

Proprio in questi giorni  alcuni cittadini Italiani sono tristemente e violentemente scesi in strada per “combattere” contro l’assegnazione di profughi nei loro comuni di residenza.

Non ho molti commenti a riguardo perché la notizia non mi stupisce, é prevedibile. Non posso peró nascondere una profonda tristezza mista a vergogna. Come previsto l’ignoranza del popolino mosso dalla stupiditá di una certa politica ha portato i suoi frutti. Ovviamente e fortunatamente non possiamo prendere una minoranza di cittadini come l’immagine dell’Italia ma non possiamo comunque essere indifferenti a questi fenomeni.

Chiusa la parentesi emozionale passiamo al vero motivo del post ovvero quello di portare qualche altro spunto riflessivo (sempre che qualcuno voglia riflettere) sul fenomeno immigrazione senza entrare necessariamente nel bar della politica. Su questo blog ho giá raccolto alcuni numeri sull’immigrazione almeno per dimostrare quanto la paura di costi insostenibili non fosse confermata dalla realtá. Al solito grido populista de “i soldi prima agli Italiani”, ho giá risposto con le prove che gli stranieri si stanno pagando con le proprie tasse le spese dell’immigrazione (anche quella irregolare) e lasciano nelle casse dello Stato e dei cittadini Italiani 2 miliardi di attivo.

In questi giorni mi é capitato fra le mani un’interessante presentazione relativa ai numeri dell’immigrazione redatto da Francesco Fasani un “lecturer” dell’Universitá Queen Mary di Londra “School of Economics and Finance”. Fasani é specializzato sull’analisi economica della materia “immigrazione”. La sua presentazione rientrava nel programma degli incontri 2015 di “Noise from Amerika” il Blog di Michele Boldrin e altri accademici economisti. Ovviamente essendo noisefromamerika.org una delle fonti di ispirazione di questo blog, il materiale fornito é sempre considerato affidabile e serio per molte discussioni e analisi. La qualitá e l’esperienza dei molti accademici che contribuiscono al blog é ovviamente una garanzia sul valore dei “numeri” utilizzati che ne fanno la differenza rispetto alla generale confuzione del dibattito pubblico-politico Italiano.

Ma veniamo ai luoghi comuni che spesso si sentono nella discussione sull’immigrazione. Quasi l’80% del materiale che mi é capitato di leggere/sentire sui media Italiani si concentra quasi per nulla sui numeri ma sempre su questioni ben lontane dalla razionalitá.

Il discorso immigrazione attualmente attivo in Italia ha come unico scopo quello di raccogliere consenso politico e non certo quello di creare una base di discussione costruttiva per la creazione di politiche di gestione del fenomeno.

Il dibattito crea due fazioni, una contro qualunque tipo di immigrazione e una buonista che tende a negare qualunque tipo di problema.

Chiariamo il punto di vista dello scrivente: Il problema esiste anche se i numeri ci dicono che non é un’emergenza. Ovviamente l’immigrazione va controllata ma questo deve essere fatto non tramite il rifiuto all’accoglienza ma tramite la gestione degli arrivi cosa che l’Italia ha sempre evitato.

Luoghi comuni e numeri reali sull’immigrazione.

– L’Italia é uno dei paesi in Europa con i piú alti tassi di immigrazione. 

Per questa risposta uso una tabella di un’altra presentazione della giornata NfA 2015 a cura del Professore Giulio Zanella dell’Universitá di Bologna.

Zanella-Immigrazione by destination and origin

Come é facile notare l’Italia non risulta una delle destinazioni piú gettonate per l’immigrazione. Tutto si puó dire tranne che l’immigrazione Italiana é un’invasione.

– L’Italia é uno dei paesi con un’alta concentrazione di profughi.

Fasani ci informa che “sono circa 51 milioni di persone che hanno dovuto abbandonare la
propria casa a causa di conflitti, persecuzioni, violenza, violazioni dei diritti umani (dati UNHCR, 2014).”

Di questo totale 33 milioni sono all’interno del proprio paese (Internally Displaced), 17 milioni sono rifugiati e 1,2 chiedono asilo (ovvero il 2%).

E quale é la distribuzione dei profughi nel mondo? La figura qui sotto ci dice che l’Italia non risulta sicuramente fra i paesi con una densitá per abitante cosí alta.

Distribuzione dei rifugiati nel Mondo - Fasani

Dai dati di Fasani é inoltre evidente che la maggior parte dei rifugiati si trasferisce nei paesi limitrofi senza nemmeno raggiungere l’Europa.

Se gli Italiani lamentano una devastante invasione dovrebbero quantomeno dare un’occhiata al numero di rifugiati per abitante della tabella qui sotto. La tabella raccoglie il numero di emigrati ogni 1000 abitanti.

Principali paesi ospitanti - Fasani

Forse i Libanesi potrebbero avere qualche ragione in eventuali lamentele a rigurado dell’immigrazione.

Svezia e Malta sono gli unici paesi Europei in elenco e molto probabilmente la loro bassa popolositá rende subito la densitá piú alta.

La crisi Siriana per esempio ha generato ben 11 milioni di rifugiati costretti a lasciare le proprie abitazioni. Di questi 11 milioni 6,5 sono rimasti in Siria, 4 Milioni sono rimasti nei paesi confinanti distribuiti secondo la seguente tabella.

Distribuzione dei Rifugiati Siriani - Fasani

L’Europa ha dato asilo politico a 250000 Siriani ovvero il 5% dei rifugiati e pari allo 0,05% della popolazione Europea.

Ma dov’é l’Invasione?

– I rifugiati vengono in Italia e poi ci restano.

Se prendiamo l’esempio dei Siriani vediamo come le richieste di asilo politico sono molto ridotte nel nostro paese rispetto al resto d’Europa. Siamo estremamente lontani dai valori del Nord Europa. Nonostante i nostri politici vogliono costruire un caso sociale sull’immigrazione é chiaro che l’Italia non risulta una delle mete preferite.

Richieste asilo politico i Europa - Fasani

Non preoccupatevi Italiani ben pochi hanno intenzione di stare in Italia. Avete ragione “c’é giá poco per gli Italiani”, se ne sono accorti anche loro, d’altronde sono rifugiati mica stupidi.

– In Italia arrivano perché abbiamo le coste.

Ammetto che anche io sono caduto in passato in questa falsa credenza anche se sapevo comunque che la maggior parte non arriva via “barcone” ma con normali visti turistici.

Fasani ci conferma infatti che negli anni circa il 70-80% degli immigrati entra regolarmente e con visto turistico.

E allora perché vengono in Italia?

La maggioranza degli Italiani mediamente preferiscono questa lista da bar:

  • Perché siamo troppo accoglienti…
  • Perche siamo circondati dal mare…
  • Perche gli altri Paesi non li vogliono…
  • Per colpa della sinistra buonista…
  • Perche ci sono troppe barche nel Mediterraneo…
  • Per colpa degli sca sti…
  • Per colpa dell’Unione Europea (e dell’euro)…

Da quello che spiega Fasani come é facile prevedere… none of the above. l’Italia non aderisce a nessun programma dell’Organizzazione mondiale per i rifugiati UNHCR dell’ONU. In particolare l’Italia non partecipa al programma di “resettlement policy” ovvero nel gestire i profughi quando sono ospitati in paesi terzi e organizzare la loro redistribuzione in altri.

L’Italia preferisce gestire l’immigrazione “a flussi annui” oppure a frequenti sanatorie.

Il risultato é il seguente, che in Italia come in altri paesi Europei i rifugiati arrivano autonomamente e non attraverso un programma gestito che faciliterebbe le operazioni.

Modalita di ingresso rifugiati - Fasani

L’Italia quindi non aderendo a nessun programma obbliga molti rifugiati ad attraversare il mediterraneo. Arrivati nel nostro paese in maniera irregolare possono provare ad andare altrove oppure ad aspettare una sanatoria che prima o poi per alcuni arriverá.

Lo Stato Italiano e la sua pessima gestione dell’immigrazione é la principale causa dell’immigrazione irregolare.

Se non si partecipa a nessun programma di “Resettlement” si forzano i migranti ad intraprendere la via del mare in modo da poter applicare la loro richiesta direttamente nel paese Europeo.

Nella seguente figura non mi sembra di rilevare nessun tipo di accoglienza Italiana. Ma allora come mai gli Italiani pensano di avere troppi richiedenti asilo? La risposta cade sempre sotto la stessa definizione: ignoranza. Nel senso che si ignora, chi per interesse e chi per una paura non giustificata.

Rfugiati resettled in Europa

– La Sinistra Italiana é la causa politica dell’immigrazione.

La gestione politica dell’immigrazione non ha differenze fra i Governi di Centro, Destra e Sinistra. Tutti hanno applicato meccanismi di flussi gestiti e molte sanatorie.

In Italia un immigrato dovrebbe arrivare per richiesta diretta di un datore di lavoro. Un datore di lavore Italiano in pratica deve assumere qualcuno da un altro paese senza averlo mai nemmeno visto. 

Questo é ovviamente un palliativo. Gli immigrati irregolari restano nel nostro paese aspettando la sanatoria oppure il momento in cui un datore di lavoro puó richiedere la loro registrazione dopo anni di attivitá in nero (legge Bossi Fini del 2002).

Queste regole sono la dimostrazione di un sistema che non gestisce l’immigrazione in se ma solo la regolamentazione di quella irregolare giá presente. Questo NON agire ovviamenta non aiuta la riduzione degli ingressi e il tentativo per molti di rimanere anche se non regolari.

I Numeri della politica Italiana sull’immigrazione:

  • Dal 1986, l’Italia ha concesso sette sanatorie (1986, 1990, 1995, 1998, 2002, 2009 and 2012), legalizzando un totale di 1,9 milioni di immigrati irregolari
  • Un numero importante rispetto ai quasi 5 milioni di immigrati regolarmenete residenti in Italia nel 2014
  • Le sanatorie sono una politica pienamente bipartisan: utilizzate da
    governi del pentapartito (Craxi: 1986; Andreotti: 1990), di sinistra
    (Prodi: 1998), di destra (Berlusconi: 2002 e 2009) e tecnici (Dini:
    1995; Monti: 2012)
  • Nel 2006, il governo Prodi (Prodi II) ha sostanzialmente utilizzato il decreto flussi come una sanatoria, legalizzando tutti coloro che avevano fatto domanda (350 mila), sfondando ampiamente la quota prevista dal decreto (190 mila)

In generale se guardiamo questo grafico possiamo vedere quanti immigrati sono stati sanati dai diversi Governi.

sanatorie Italiane - Fasani

Facile notare il picco del 2002 dove il Governo di Destra e con la Lega Nord al suo interno ha sanato il numero maggiore di immigrati. Sono gli stessi protagonisti dell’odierno panorama politico che si atteggiano ad intransigenti verso l’immigrazione.

Quello che si puó chiamare fact checking utilizzabile per smascherare i predicatori sempre molto attivi nel panorama politico Italiano.

 Non esiste una “Sinistra Buonista” esiste un’intera classe politica incompetente.

 – I costi dell’immigrazione sono troppo alti.

Il vero cavallo di battaglia degli ignoranti (sempre quelli che ignorano) é il grave costo dell’immigrazione sulle tasche degli Italiani. Ho giá scritto qui come il bilancio fra le tasse pagate dagli immigrati regolari e i costi totali di tutta l’immigrazione (anche irregolare) hanno un bilancio positivo. In pratica gli immigrati oltre ad usare di meno il nostro sistema sanitario e pensionistico (perché giovani e sani) ci lasciano sui conti pubblici ben 2 Miliardi di attivo. Ma questo per molti é un dettaglio.

Ma vediamo qualche paragone sui costi a cui gli Italiani sembrano cosí sensibili nonostante il loro fisiologico rifiuti dei numeri veri.

  • L’operazione Mare Nostrum é costata 114 Milioni di Euro in 1 anno a completo carico dell’Italia.
  • L’operazione é stata sostituita da quella Triton che ne ha ridotto il raggio d’azione. Il costo di triton é in carico alla EU per un costo un terzo piú basso (3 Milioni invece di 9 al mese).
  • Nel 2015 i fondi per Triton sono stati triplicati raggiungendo Mare Nostrum ma senza cambiarne il raggio d’azione.

Sono questi costi cosí insostenibili? Usiamo i confronti di Fasani.

  • L’Europa spende ogni anno lo 0,4% per le Politiche Agricole. Questo “piccolo” 0,4% equivale a 50 Miliardi di Euro ovvero 440 volte Mare Nostrum.
  • Il Salvataggio di Alitalia da parte di Berlusconi del 2008 é costato agli Italiani 4 Miliardi di Euro e potrebbe ancora costarne circa 600 Milioni. Equivale a 35 Volte Mare Nostrum.
  • Il padiglione Italia all’Expo é costato 92 Milioni di Euro ovvero l’80% di Mare Nostrum. Il costi totali dell’Expo 2015 sembrano di 14 Miliardi di Euro ovvero 122 volte Mare Nostrum.

Certo gli ambiti sono diversi ma il paragone dei numeri dá l’idea di quale sia la percezione di costo di una spesa rispetto all’altra agli occhi degli Italiani che vivono solo di Bar e TV.

Conclusioni

L’informazione Italiana tende ormai sempre piú sovente a non diffondere notizie vere e la guerra dell’audience produce solo fenomeni da baraccone mediaticamente utili. I numeri sono un dettaglio e l’analisi un optional.

Le urla da strada e l’isterismo post crisi di una parte della popolazione (fortunatamente in percentuali non rilevanti) non sono combattute ma semplicemente esaltati ed eletti a palcoscenico televisivo e prova del mondo reale.

Non sono particolarmente preoccupato di un degrado dell’Italia e degli Italiani. Questi comportamenti sono sempre esistiti e sempre esisteranno. Gli Italiani hanno poco amore per i numeri e sono prevalentemente istintivi.

Quello che mi preoccupa maggiormente é il degrado dell’Informazione Italiana che ormai costantemente cerca audience e non veritá. Cerca urlatori e non professionisti. Un’informazione che elegge Salvini a “uomo audience” senza considerare che forse é il momento di essere seri e di cercare di cambiare in meglio il paese. Servono soluzioni e non lamentele in stile Salvini/Grillo. Un’informazione che non si accorge dei danni di questa superficialitá nel lungo periodo é povera e dannosa per tutta la collettivitá.

Sveglia Signori, la TV non é un allarme sui pericoli che ci circondano ma solo un pericoloso anestetico cerebrale.    

I veri numeri dell’Immigrazione e i suoi benefici (alla faccia di Salvini e del gregge)

Non so se é un problema dei miei contatti su Facebook ma quando apro la Home page mi capita spesso di vedere troppi  post con tristi e ignoranti slogan di propaganda anti immigrazione. Ma quanto ci costano… Ci rubano il lavoro… Loro prendono la diaria dallo Stato mentre non ci sono soldi per gli Italiani … Spendiamo i soldi per accogliere i profughi e non li diamo agli anziani … e altre idiozie del genere.

Non é perche sono io stesso un immigrato (Italiano) in Germania ma mi ha sempre dato fastidio vedere una certa classe politica fare propaganda sulla pelle degli stranieri. Ultimamente é di moda Mr. Salvini che é in televisione una volta su due e continua a propagandare numeri e fatti lontani dalla vera realtá del fenomeno immigrazione. Sfrutta la tragica situazione economica Italiana per raggiungere il consenso delle persone che in maniera stupida e ignorante accettano i suoi ragionamenti da 3a elementare.

D’altronde in un periodo di vera crisi quale migliore soluzione nel trovare un responsabile a tutti i problemi del paese. L’immigrato (mica il politico).

A riguardo di Salvini mi viene da dire che é meglio raccontare alla gente quanti soldi “sprechiamo” per la gestione dell’immigrazione piuttosto che scusarsi per i soldi rubati dalla Lega ladrona al popolo Italiano. Mi riferisco ai vari scandali di rimborsi per le amministrazioni regionali di Piemonte e Lombardia oppure ai vari cerchi magici di Bossi e i relativi investimenti di soldi pubblici in Africa. Ma tralasciamo questa piccola ma fondamentale contraddizione della Lega e vediamo quali sono i veri numeri dell’Immigrazione in Italia.

Mi é capitato di ascoltare la puntata del 29 di Novembre dei “Conti della Belva” la nuova trasmissione radiofonica di Oscar Giannino su Radio 24. Come é nello stile di Giannino sono analizzati i numeri, non le sensazioni di panza. I costi dell’immigrazione era uno degli argomenti della trasmissione. É stata invitata Chiara Tronchin, ricercatrice della Fondazione Moressa che ha da poco rilasciato un interessante studio sui “Costi e benefici dell’immigrazione“.

Certo: Benefici, perché attualmente la componente straniera in Italia é consistente e produce reddito. Non reddito sottratto agli Italiani ma bensí reddito tassato e quindi utilizzato per esempio per pagare le pensioni degli Italiani oppure per pagare i servizi sanitari nazionali, le scuole, i trasporti etc.

La ricerca non ha sicuramente lo scopo di minimizzare i problemi lato immigrazione perché esistono, sono veri e andrebbero risolti. Uso il condizionale perché non mi risultano grosse operazioni pubbliche in materia. Quello che invece lo studio ha calcolato é semplicemente:

L’immigrazione ci costa o ci rende?

Ovviamente Salvini non saprebbe rispondere perché lui preferisce far rientrare nell’immigrazione solo la piccola parte relativa ai profughi di Lampedusa mentre furbescamente lascia fuori l’immensa parte produttiva, che fa reddito e sul quale paga le tasse.

Meglio parlare di Mare Nostrum , l’operazione condotta dalla Marina Militare tra Ottobre 2013 e Ottobre 2014 per fronteggiare l’emergenza umanitaria nel canale di Sicilia piuttosto che degli immigrati che lavorano. Meglio dire che il suo costo é altissimo (quanto scusa?) e che pesa nelle famose “tasche degli Italiani”.

Lo studio inizia ad elencare proprio e non a caso i costi di Mare Nostrum:

  •  9 Milioni al mese (108 Milioni per 1 anno)
  • 593 scafisti arrestati (prima volta che leggo questo numero)
  • 91000 persone soccorse

Direi che 108 Milioni confrontati con i soli finanziamenti ai partiti degli ultimi anni sono una bricciola ma se poi li guardiamo rispetto alla Spesa Pubblica Italiana quasi scompaiono. Certo che qualcuno puó dire che possono essere spesi diversamente ma dal mio punto di vista sono serviti a salvare 91000 persone e non é un dettaglio. Le lacrime dei nostri militari forse lo dimostrano. Ma questa é la mia etica e qui voglio parlare solo di numeri.

Veniamo alla visione vera e globale dell’Immigrazione in Italia. Da dove arrivano questi stranieri e quanti sono?

Paese di nascita             Contribuenti               Distribuzione %
Romania                         657.362                     18,6%
Albania                           248.386                      7,0%
Marocco                         222.130                       6,3%
Cina                               169.135                       4,8%
Svizzera                         150.922                       4,3%
Germania                       146.393                       4,1%
Francia                           105.462                        3,0%
Ucraina                           97.406                         2,8%
Moldavia                         90.996                         2,6%
India                                83.337                         2,4%
Primi 10 paesi               1.971.529                     55,7%

Totale                           3.536.735                     100,0%

I valori si riferiscono al 2012.

É evidente che il problema di Salvini e dei pecoroni Italioti é un falso problema perché i famosi e pericolosi sbarchi sono stati ben 118.000 a Settembre 2014 che conta quanto un 3% sul totale degli immigrati. É sempre buona abitudine pretendere i numeri a conferma delle tesi ma come sempre a molti Italiani i numeri non piacciono, molto meglio le tesi che soddisfano e confermano a pieno le proprie sensazioni di pancia. Dimenticavo, ultimamente Salvini ha spostato il suo focus sui Rom ma purtroppo per i Fans anche qui le percentuali si fanno ancora piú invisibili.

Torniamo ai nostri costosi Immigrati.

Quali sono i costi annuali per gestire l’immigrazione in Italia:

Costi standard in Miliardi di euro per l’Immigrazione
Sanità                3,7
Scuola               3,5
Servizi sociali    0,6
Casa                  0,4
Giustizia             1,8
Ministero degli Interni  1,0
Trasferimenti economici 1,6

Totale uscite 12,6 Miliardi

Vale la pena ricordare che le persone straniere oltre i 65 anni hanno una percentuale sotto il 2% del totale. Lo evidenzio perché il grosso della spesa sanitaria Italiana é dedicata alle persone anziane quindi lo straniero ci costa di meno perché é mediamente piú giovane. Aggiungo inoltre che le tante badanti straniere alleggeriscono lo Stato Italiano da costosi servizi di assistenza agli anziani. Giusto per puntualizzare.

Su un totale di spesa pubblica di 800Miliardi l’Italia spende l’1,57% per l’immigrazione. Quindi per il 7,4% della popolazione sul suolo Italiano (gli stranieri) spendiamo l’1,57% dei costi. Giá mi sembra un ottimo risparmio ma andiamo oltre.

Quanto ci rendono questi stranieri in Totale?

Ci rendono? Eh sí, caro il mio amico pecora lo sai che lavorano e pagano le tasse vero? Lo sai che hanno un tasso di occupazione del 60%? É piú alto degli Italiani lo sai? Ma questi sono dettagli giusto? Quelli che lavorano ti vanno bene tu ti scateni per lo 0,x% che delinque o sui barconi.

Entrate (anno 2012)                    Miliardi di euro
Gettito Irpef                                    4,9
Imposta sui consumi                      1,4
Imposta sugli oli minerali               0,84
Lotto e lotterie                                0,21
Tasse e permessi                           0,25
Totale gettito fiscale                        7,6
Contributi previdenziali                   8,9

Totale entrate                                 16,5

Quindi gli stranieri generano entrate per ben 16,5 Miliardi di Euro a fronte di una spesa di 12,6 Miliardi.

Beneficio netto dell’Immigrazione 3,9 Miliardi di Euro

Attenzione attenzioni amici del gregge mi spiace deludervi ma i numeri danno poca libertá di interpretazione. Se avete qualche altro valore scrivete pure a itakablog@gmail.com saró lieto di capire dove la Fondazione Moressa ha sbagliato.

Caro lettore ti consiglio di diffondere questo post a tutte le persone di tua conoscenza che sprecano grossa parte del loro tempo, energia e fiato nella propaganda da gregge (o branco a seconda della cattiveria). Non credo cambieranno idea perché spesso la pancia controlla il cervello specialmente se é di dimensioni ridotte ma sopratutto perché anche mia figlia di 2 anni sta aspettando Babbo Natale e non voglio rovinarle la sorpresa con la veritá. Devo aspettare qualche anno che diventi piú grande e inizi a ragionare.

Riferimenti per i dati: La fonte dei dati é la presentazione del lavoro svolto dalla Fondazione Moressa che trovate a questo link.