Le sconvolgenti classi sociali nella mente di un comico

Oggi sono rimasto senza parole dopo aver letto questo post sul blog di Beppe Grillo. Una sconvolgente definizione di classi sociali secondo la mente di chi ha preso il voto da 1 Italiano su 4.

Lo riporto qui sotto interamente

Gli italiani non votano a caso, queste elezioni lo hanno ribadito, scelgono chi li rappresenta. In Italia ci sono due blocchi sociali. Il primo, che chiameremo blocco A, è fatto da milioni di giovani senza un futuro, con un lavoro precario o disoccupati, spesso laureati, che sentono di vivere sotto una cappa, sotto un cielo plumbeo come quello di Venere. Questi ragazzi cercano una via di uscita, vogliono diventare loro stessi istituzioni, rovesciare il tavolo, costruire una Nuova Italia sulle macerie. A questo blocco appartengono anche gli esclusi, gli esodati, coloro che percepiscono una pensione da fame e i piccoli e medi imprenditori che vivono sotto un regime di polizia fiscale e chiudono e, se presi dalla disperazione, si suicidano. Il secondo blocco sociale, il blocco B, è costituito da chi vuole mantenere lo status quo, da tutti coloro che hanno attraversato la crisi iniziata dal 2008 più o meno indenni, mantenendo lo stesso potere d’acquisto, da una gran parte di dipendenti statali, da chi ha una pensione superiore ai 5000 euro lordi mensili, dagli evasori, dalla immane cerchia di chi vive di politica attraverso municipalizzate, concessionarie e partecipate dallo Stato. L’esistenza di questi due blocchi ha creato un’asimmetria sociale, ci sono due società che convivono senza comunicare tra loro. Il gruppo A vuole un rinnovamento, il gruppo B la continuità. Il gruppo A non ha nulla da perdere, i giovani non pagano l’IMU perché non hanno una casa, e non avranno mai una pensione. Il gruppo B non vuole mollare nulla, ha spesso due case, un discreto conto corrente, e una buona pensione o la sicurezza di un posto di lavoro pubblico. Si profila a grandi linee uno scontro generazionale, nel quale al posto delle classi c’è l’età. Chi fa parte del gruppo A ha votato in generale per il M5S, chi fa parte del gruppo B per il Pld o il pdmenoelle. Non c’è nessuno scandalo in questo voto. E’ però un voto di transizione. Le giovani generazioni stanno sopportando il peso del presente senza avere alcun futuro e non si può pensare che lo faranno ancora per molto. Ogni mese lo Stato deve pagare 19 milioni di pensioni e 4 milioni di stipendi pubblici. Questo peso è insostenibile, è un dato di fatto, lo status quo è insostenibile, è possibile alimentarlo solo con nuove tasse e con nuovo debito pubblico, i cui interessi sono pagati anch’essi dalle tasse. E’ una macchina infernale che sta prosciugando le risorse del Paese. Va sostituita con un reddito di cittadinanza.
Nei prossimi giorni assisteremo a una riedizione del governo Monti con un altro Monti. L’ammucchiata Alfano, Bersani, Casini, come prima delle elezioni. Il M5S non si allea con nessuno come ha sempre dichiarato, lo dirò a Napolitano quando farà il solito giro di consultazioni. Il candidato presidente della Repubblica del M5S sarà deciso dagli iscritti al M5S attraverso un voto on line. Passo e chiudo. Sta arrivando la primavera. Ripeto: sta arrivando la primavera.

Rifletto sconvolto sui vari passaggi. In Italia esistono 2 Classi sociali quella A composta da persone buone che non hanno nulla da perdere (e hanno votato M5S) e la Classe B dei cattivi. Quelli che votano il resto e “se la godono”, hanno almeno 1 casa di proprietà, 1 conto corrente non vuoto, qualcuno ha una pensione o un lavoro pubblico.

Sempre secondo questa teoria la Classe A è disposta a creare una nuova Italia anche camminando sulle macerie di un paese che va prima di tutto distrutto. Ovviamente le macerie sono sopratutto della Classe B poichè  la prima non ha nulla da demolire.

Io lavoro, ho una casa (come il 70% degli Italiani), un conto corrente e sto sopravvivendo alla crisi senza rubare a nessuno. Semplicemente ho la fortuna di avere un lavoro.

A quale Classe devo appartenere? Sono uno dei cattivi? Sono parte della Classe sociale senza scrupoli che non vuole cambiare perchè “sta bene”? Sono un privilegiato? Sono un nemico da combattere?

Se questi sono i presupposti devo aspettarmi un’esproprio di quello che possiedo grazie ai miei sacrifici? O al meglio devo aspettarmi che distruggano tutto per questa rivoluzione sociale?

Perchè per raggiungere un non ben identificato obiettivo bisogna distruggere anche i risultati di chi si è dato da fare e non ha colpe per un sistema politico malato? Perchè?

Io non ho votato M5S, rientro nella Classe dei cattivi e come me tanti Italiani che invece hanno scelto liberamente questa opzione di voto ma hanno “la sfortuna” di lavorare o di avere semplicemente una casa. Lo sapevate? Eravate già dei cattivi prima di votare?

Questi sono i presupposti prima di partire con la rivoluzione: Creare categorie sociali per accendere lo scontro.

L’Italia è il paese dove la gente spesso ristruttura la casa e non la distrugge interamente per farla nuova, una questione di risparmio. Mi auguro che i tanti Italiani cattivi abbiano abbastanza soldi nei loro conti correnti perchè questa volta sembra vincere una nuova mentalità e la ristrutturazione non è più consentita.

Meditate.

Questo il link del post in questione.

Liste pulite 3 – Gli Impresentabili

Questa una piccola raccolta del meglio disponibile nelle liste per le Elezioni 2013.

1o   Classificato: Paolo Dalbard candidato “La Destra“ al Senato per la Valle d’Aosta. Sobrio o quasi nella sua intervista. La politica della Cosa…

2o Classidicato: Wilma Vitullo candidata con Storace e il Grande Sud. Vanta qualche esperienza da pornostar e ha partecipato al reality Mammoni. Come dice lei “So la maggiorata piú conosciuta de Roma”. In questa intervista racconta il suo programma.

WilmaVitullo

3o Classidicato: Alberto Sarra capolista alla camera per Grande Sud in Calabria. Sottosegretario alla Regione con pensione mensile di 7000Eper invaliditá totale al lavoro. Appassionato di basket al quale dedica un pó del suo tempo libero quando il lavoro e l’invaliditá glielo permettono. Qui ho raccontato la sua storia e sotto il video che lo ritrae in tutta la sua forma durante una partita a basket.

Non sono le paraolimpiadi Calabre ma un miracolo dell’INPS

4o – 5o Classidicato: La coppia Domenico Scilipoti e Antonio Razzi entrambi venuti alle cronache nel 2011 per aver abbandonato l’IdV di Di Pietro a favore di Silvio Berlusconi. I due erano in qualche modo stati convinti a votare la fiducia al governo Berlusconi altrimenti dimissionario.

Qui il video di presentazione di Razzi e una delle tante performance di Scilipoti che si professa anche Oncologo.

6o Classificato: Federica Daga Capolista Movimento 5 Stelle nel Lazio. Diplomata, precaria, Attivista NO-TAV e Aqua bene pubblico. Questo il filmato con cui presenta se stessa e il suo programma… Aloe Arborescens..  ed é tutto finito.

7o Classificato: Silvio Berlusconi Il re della campagna elettorale, l’unico e inimitabile nanononnoporn. Capolista ovunque per il Senato nelle liste del PdL e leader della coalizione.

Con Lui tutto é possibile

http://www.youtube.com/watch?v=3u7esYzq3T4

Il passato é fatto di complotti internazionali e il futuro é Lui.

Generoso e solidale

8o Classificato: Lidia Rota Vender, ematologa, candidata al Senato per Scelta Civica con Monti per l’Italia. Non é propriamente impresentabile come persona ma la sua performance mentre raccontava gli aneddoti su Monti (ripresi da Crozza) sono alquanto discutibili.

9o Classificato: Paolo Ferrero, Segretario di Rifondazione Comunista e attuale candidato nella lista di Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia. Affezionato evidentemente alla poltrona trova la sua lista per le prossime elezioni non esistendo piú il suo partito. Qui sotto un filmato in cui esprime tutte le sue competenze economiche basate su spesa finanziate da stampa di denaro.

10o Classificato: Memo Remigi. 74enne Cantante Italiano e Candidato alla Regione Lombardia nelle liste dell’Ud C. Avrebbe preferito una candidatura sotto la bandiera di Gabriele Albertini invece è arrivata la proposta del partito di Casini. La vera sfida è ottenere il sostegno degli elettori. Qui dal minuto 8:33 la sua intervista a La Zanzara di Cruciani.

Memo-Remigi

Io sono solo il portavoce

Ma se sei solo il portavoce, perchè incontri i piccoli imprenditori senza nessun candidato? e cosa ci fa Casaleggio? Quello che gestisce SOLO il tuo Blog..

” Io e casaleggio abbiamo messo su un piano…”

Ma non nasceva tutto dalla gente, una grande rete di idee… cosa è successo? La rete ha solo due maglie…

“Il discorso è semplice tu devi tagliare i costi dello stato, prendere questi costi e trasferirli dove invece oggi lo Stato li chiede..”

WOW

” I soldi ci sono, la guerra missili i sottomarini…”

WOW

Queste ricette semplificate mi ricordano tanto altri momenti felici.

WOW WOW… wow.. wo.. w

 

I deliri ipnotici di Grillo ai suoi comizi

In questi giorni ho letto moltissimi post e commenti che inneggiavano al successo della manifestazione di Torino del M5S. Volevo capire quali veritá distribuiva Grillo per raccogliere un tale successo e ho deciso di guardare alcuni filmati disponibili su Youtube con le varie tappe del tour elettorale di Beppe Grillo. I video visionati sono:

I comizi dal vivo di Beppe Grillo sono pressoché tutti simili senza grosse differenze o cambiamenti nei soggetti, contenuti e nelle battute.  La durata di ogni comizio é di circa 1h e in quest’ora si toccano un pó tutti i maggiori cavalli di battaglia della Grillo filosofia:

  • Lotta alla Politica
  • Taglio agli sprechi
  • Green economy
  • Attacco all’Euro e ai mercati in generale
  • Attacco alle infrastrutture esistenti Treni, Porti etc
  • La rete come mezzo universale di scambio di informazioni e luogo democratico
  • Tutela del lavoro fatta con sussidi

Le parole del comico sono mediamente una miscela di luoghi comuni ed esempi particolari un pó confusi usati come spiegazione a criticitá socio-politco-economiche.  Ogni singolo esempio é fine a se stesso ma suona come una veritá fondamentale. Non ha alle spalle un pensiero completo e idee chiare per la sua realizzazione pratica ma raggiunge comunque lo scopo di smuovere le idee del pubblico. Il messaggio che Grillo lancia é un grido di allarme contro tutto, chiede alla gente di risvegliare la coscienza poiché é ovunque una fregatura, nulla é buono e bisogna buttare via (o bruciare) tutto.

Riprendendo le parole di una giornalista Svedese durante un’intervista proprio a Beppe Grillo: ”mi sembrano tante idee ma poco concrete…”.

Di seguito un elenco dei controsensi evidenti riscontrati durante i discorsi di Grillo che tanto ipnotizzano il suo pubblico.

TAGLI ALLA POLITICA DA UNA PARTE E PIU’SPESA DALL’ALTRA: Da un lato si urla ai tagli della politica e dall’altro si promettono sovvenzioni ad industrie, persone e settori particolari come le energie che aumentano il giá elevato debito. I tagli alla politica non sono sufficienti per coprire tutti gli aumenti di spesa promessi che risultano quindi non applicabili. Lo Stato deve ridursi in dimensioni e costi,  deve fornire servizi sanitari, istruzione, sicurezza e welfare ma non deve intervenire nel mercato e distribuire risorse come meglio crede. Non servono altre azienda di Stato come indicato da Grillo, le poche ed inefficienti sono piú che sufficienti.

In questa raccolta di idee é evidente come le coperture delle sovvenzioni siano molto semplici da trovare secondo Grillo. Si cancellano un pó di opere inutili e tutto é risolto. Spesso la troppa semplificazione é sintomo di scarsa preparazione in materia.

In questo link il video completo.

IL NON PROGRAMMA CHE NON HA UN SENSO: In tutti i comizi Grillo preferisce usare la formula del “Chissenefrega del programma, tutti a casa, Destra Centro e Sinistra, fuori ve ne andate”

L’accusa é che tutti gli altri programmi sono un lungo elenco di fandonie e quindi non ha senso comunicare e fare un programma? Vero che la qualitá di molti dei programmi é discutibile ma questo non é un giustificativo per non dichiarare le proprie idee e i propri progetti/fattibilitá altrimenti diventa tutto “un tolgo l’IMU”. Le poche idee proposte nel programma ufficiale invece sono troppo generiche, confuse e poche sono raccontate durante i comizi dove si preferiscono usare esempi fantasiosi per impressionare la folla. D’altronde si sta facendo una classica propoaganda elettorale. Molto probabilmente il NON-Programma non ha piú un gran valore a giudicare dalla distanza che ha rispetto ai comizi di piazza. Qui una mia analisi al programma 5S.

TANTE IDEE E MOLTO CONFUSE: Interessante guardare questa intervista a Beppe Grillo fatta da una giornalista Svedese dove l’intervistatrice é spesso molto confusa dai discorsi di Grillo, divertita ma confusa. Le idee elencate dal comico stupiscono non tanto per la loro innovazione quanto per l’ordine confuso con cui sono messe assieme e la palese non fattibilitá agli occhi della giornalista. Il risultato é la solita immagina di un’Italia divertente ma credulona che sogna di uscire dai suoi grossi problemi grazie alle fantasie piene di speranza di un comico. Grillo parla di tutto e di niente, salta da un argomento all’altro senza una grossa logica, dalle lattine della Coca Cola, all’acqua pubblica ai ladri politici ma non trasmette mai un’idea di fondo e una direzione credibile e la giornalista lo percepisce chiaramente. Concetti come “L’idraulico che parla con il premio Nobel per dirgli cosa fare, gli dice che sta sbagliando. Il Nobel vale come l’elettricista sulla rete” hanno un nonsoché di romantico ma rimangono idee alquanto strane e prive di un significato. Nella realtá in cui viviamo continua ad esserci una certa differenza fra il Nobel e l’elettricista e quindi la giornalista rimane stupita da questo concetto nonostante in Svezia la rete sia molto diffusa. Mi chiedo cosa puó aver pensato la giornalista dopo queste parole, una rivoluzione Italiana a valore culturale nullo? Un nuovo comunismo telematico della cultura? Beati gli ultimi quindi..

La giornalista arriva al punto centrale dei discorsi di Grillo affermando: ”mi sembrano bellissime idee ma poco concrete…”  La risposta del comico é un elenco dello sviluppo nei servizi di rete: da Google Maps agli Smartphone, alla videoconferenza  fino ad arrivare ai Pockemon stampati in 3D per il figlio e al mercato del latte Inglese… avrá chiarito le idee alla giornalista? Grillo poi ci mette la ciliegina sulla torta dicendo: “Per me il futuro non é l’Airbus ma lo Zeppelin (Dirigibile)”… e qui alla giornalista scappa una sonora risata, lei é Svedese, non lo prende in giro ma realizza forse che sono idee simpatiche ma sfortunatamente non fattibili.

La confusa giornalista ad un certo punto realizza quello che potrebbe accadere in Parlamento con tutte queste fantasiose idee e dice: “Io vedo davanti ai miei occhi un Parlamento che se va avanti come va lei (Grillo) sará un caos totale”

Nell’intervista poi si arriva al momento in cui sembra tutto un gioco e si trasmette un’idea di Italia strana piuttosto che rivoluzionaria. Grillo dice parlando dei suoi candidati:” Io queste persone non le conosco e in Italia é una garanzia” e la giornalista dice che ovviamente in Svezia sarebbe un fattore negativo. Non si puó scegliere un candidato senza aver capito prima il suo merito e le sue capacitá. Per Grillo questa NON modalitá di scelta é invece un grosso passo avanti e un metodo sicuro per avere candidati efficienti e onesti. Immagino con quale serietá possano essere viste certe idee dalla lontana e organizzata Svezia.

Alle domande sul programma Grillo appare come lo stereotipo dell’Italiano confusionario che non ama pianificare perché: “Noi abbiamo un programma ma é inutile dirlo“ e la giornalista ride “In Italia la gente vota la faccia non i programmi, quello mi sta simpatico lo voto”  probabilmente vero ma non per tutti e in ogni caso grazie Grillo del fantastico aumento di stima Svedese nei nostri confronti.

 IL REFERENDUM PER L’EURO NON SI PUO’ FARE: L’Euro non é stato certamente ben studiato ma purtroppo oggi non é piú un’opzione né un processo reversibile. Ipotizzare un’uscita sarebbe catastrofico; il nostro paese andrebbe in fallimento come l’Argentina con molto probabilmente gli stessi risultati. L’Argentina a distanza di 12 anni é ancora in una situazione economica disastrata e tutt’altro che in spendida forma come a Grillo piace raccontare e al pubblico piace credere (senza informarsi). L’Argentina é ancora in agonia e la gente nel 2013 assalta ancora i supermercati. Il Default non é proprio la strada migliore per risolvere problemi monetari e forse tante fantasie del comico andrebbero almeno verificate.

L’Euro nonostante la sua strana nascita ha portato piú vantaggi ai paesi  PIIGS (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia, Spagna) che a quelli piú forti come Germania e Francia (leggi questo post). Non é colpa dell’Euro se i vari governi Italiani non hanno mai sfruttato questo vantaggio ma piuttosto é dovuto all’incapacitá pubblica, questo andrebbe detto in piazza. Il nemico come sempre é lo Stato incapace non la moneta imperfetta.

Una nota di carattere burocratico: Non é possibile indire referendum nazionali su trattati Internazionali, quindi la proposta non é percorribile.

LA QUALITA’DEI CANDIDATI:  l candidati del M5S e la loro qualitá non deve rimanere un dettaglio. I risultati raggiunti finora dalle amministrazioni locali del M5S non sono pari alle aspettative create dai discorsi di Grillo. A Parma il sindaco non é riuscito a fare il taglio di tasse promesse perché i conti erano in una situazione catastrofica. La colpa é ovviamente della passata amministrazione ma non é corretto illudere troppo i cittadini promettendo le rivoluzioni senza avere le risorse necessarie per metterle in atto. Parma é l’esempio pratico di una sottovalutazione del problema per incapacitá tecnica dove si scopre che le “rivoluzioni a costo zero” non sono spesso realizzabili.

In Piemonte invece i rappresentati del M5S in Consiglio Regionale dopo quasi 3 anni di attivitá hanno raggiunto dei risultati che aministrativamente possono essere definiti abbastanza scadenti. Nella media con una classe politica scarsa e non sicuramente un servizio pubblico a 5 stelle. I dati sono stati presi dal sito ufficiale del Consigliere Regionale M5S Davide Bono:

  • Presentate ben 160 Mozioni (impegno alto) di cui 6 accettate (3%) e il resto respinto (Qualitá bassa).
  • Presentati 6 Leggi /Progetti di Legge in 3 anni

Di seguito l’elenco delle Mozioni accettate:

  • ADESIONE ALLA GIORNATA MONDIALE DELLA PACE DELLE NAZIONI UNITE.
  • IMPEGNO DEL CONSIGLIO REGIONALE PER RENDERE REALMENTE FRUIBILI GLI ISTITUTI DI PARTECIPAZIONE REGIONALI, RESTITUENDO LA POSSIBILITA’ AI CITTADINI PIEMONTESI DI ESPRIMERE REGOLARMENTE LA PROPRIA SOVRANITA’ (EX. ART. 40 FINANZIARIA 2012).
  • CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI, ART. 17 COMMA 2 DEL DDL 169. (Aggiunto di 2 commi ad una legge esistente)
  • SOSTEGNO ALLE ATTIVITA’ SCIISTICHE IN CASO DI PROLUNGATA SICCITA’ NIVOSA
  • RIMBORSI ELETTORALI DEI PARTITI E MOVIMENTI POLITICI PRESENTI IN REGIONE PIEMONTE DIROTTATI A FAVORE DELLE POPOLAZIONI COLPITE DAL SISMA.
  • PROGRAMMAZIONE DI UNA LIERA ALTERNATIVA E COMPLEMENTARE ALLA PRODUZIONE DI AUTOMOBILI A MOTORE ENDOTERMICO PER LO STABILIMENTO FIAT MIRAFIORI E L’INDOTTO PIEMONTESE. (Si suggeriva solo ai vari partiti di donare i soldi dei finanziamenti).

Se si legge l’elenco di quelle respinte si capisce che ci si concentra su problematiche non rilevanti che non hanno impatto nella societá. Sono le solite prese di posizioni ideologiche che non possono concretizzarsi in nulla. Risultato: tanto tempo perso dall’Amministrazione pubblica (che io pago).

Leggi e Progetti di legge

2010

  • Modifiche alla legge regionale 13 ottobre 1972, n. 10 (Determinazioni delle indennità spettanti ai membri del Consiglio e della Giunta regionali)

2011

  • Nidi in Famiglia.
  • Revisione del sistema elettorale in Regione Piemonte.
  • Modifiche alla legge regionale statutaria 4 marzo 2005, n. 1 (Statuto della Regione Piemonte).

2012

  • Modifiche all’articolo 20 della legge regionale 16 gennaio 1973, n. 4 (Iniziativa popolare e degli enti locali e referendum abrogativo e consultivo).
  • Ulteriori modifiche alla legge regionale 31 agosto 1993, n. 47 (Determinazione della misura dell’addizionale all’imposta di consumo sul gas metano e istituzione dell’imposta regionale sulla benzina). Incentivi per la trasformazione di autoveicoli da alimentazione a benzina ad alimentazione a GPL o metano; fondi per piano regionale di mobilità elettrica.

Direi contributo triennale lontano dai cambiamenti epocali urlati in piazza.

 IL MERCATO CATTIVO: Il rifiuto totale delle attuali regole economiche non trova peró nei vari concetti un sostituto credibile. Il Mercato é cattivo, l’economia capitalistica anche. Considerando che un artigiano é anche capitalista per sua natura e fa profitto grazie alle sue capacitá/lavoro, quale é l’alternativa alla nostra economia e al nostro mercato? Mancano esempi concreti. Grillo racconta di un aiuto reciproco dove un profitto minimo deve essere accompagnato da un baratto. A parte la sua difficile applicabilitá  sembra piú una equa distribuzione della povertá che il futuro sognato dagli Italiani.

NO GRILLO NO M5S: Il successo del movimento 5S sarebbe nullo senza la presenza di Grillo.I suoi candidati nonostante la buona volontá non attrarrebbero nessuno ai comizi senza lo spettacolo del comico. Esporsi di persona, investire i propri soldi e continuare a dire di essere solo il “portavoce” non é eticamente corretto. Decidere personalmente sui propri candidati non sembra propriamente il ruolo del semplice “portavoce” ma sopratutto non é un tipico esempio di sistema democratico. Diventa incomprensibile il fatto che in un movimento democratico durante i comizi elettorali solo 30 secondi sono disponibili per la presentazione di ogni singolo candidato e 1 ora e 20 per il semplice “Portavoce”? E’ questo il peso e l’importanza dei candidati? E’ questo il rispetto per chi vota i candidati?

LA DEMOCRAZIA E’ANCHE CONFRONTO: il M5S rifiuta ogni tipo di confronto con gli altri schieramenti, la scusa é di essere un movimento di democrazia dal basso con un modo diverso di comunicare che non vuole paragoni con gli altri schieramenti. Rifiutarsi di partecipare a trasmissioni televisive per evitare manipolazioni mediatiche é condivisible ma ci possono essere anche altri metodi di confronto, come la rete per esempio. Un monologo di 1 ora é molto piú semplice di un confronto, nessuno ti puó smentire. La realtá é che il M5S é solo Grillo e le sue idee (purtroppo) sono il programma. la maggior parte dei candidati M5S non sarebbero in grado di sostenere nessun confronto sulle proposte e quindi l’isolamento é l’unica strada per evitare la perdita di consensi. Lo stesso Grillo probabilmente non sarebbe in grado di argomentare praticamente le sue proposte davanti ad esperti in materia di Green Economy, Economia, Amministrazione Pubblica, Bilancio. Non mi aspetto cambiamenti a questo atteggiamento per evitare la distruzione dell’intero progetto 5S.

NAZIONALIZZARE TUTTO: Secondo i principi del movimento tutte le grosse aziende nazionali andrebbero statalizzate. Sembra che le pessime condizioni dell’economia Italiana e delle sua aziende siano dovute al libero mercato. Il libero mercato sembra funzionare parzialmente e solo per i piccoli imprenditori tutto il resto é marcio. L’idea é dunque quella di statalizzare le maggiori aziende Italiane per migliorarle (per esempio Telecom Italia). Un piccola riflessione a riguardo é doverosa: Il sistema pubblico Italiano é noto per la sua  efficienza, onestá e affidabilitá da consegnare allo Stato la gestione di grosse aziende Italiane? Le mie tasse utilizzate anche per mantenere la rete di Telecom Italia? Direi che non é il caso, ma sopratutto qualcuno pensa veramente che Telecom non sia giá sotto il controllo dal sistema pubblico/politico?  Lo Stato interviene piú di quanto si creda e i brillanti risultati sono davanti agli occhi di tutti, perché insistere?

LA LATTINA DI COCA COLA DA 1 MILIONE DI EURO: Le argomentazioni di Grillo fanno spesso leva su piccoli aneddoti presi come esempi assoluti a cui la gente di riflesso annuisce soddisfatta e compiacente. La Lattina di Coca Cola che viene prodotta in un anno di tempo, attraversa svariati impianti produttivi in svariati paesi con un immenso spreco energetico é l’esempio negativo piú spesso utilizzato nel tour. Secondo Grillo la lattina é l’esempio dell’economia fallimentare dei nostri giorni perché “dovrebbe costare 1 Milione di Euro per tutti i viaggi che fa” (?). La Lattina invece é un semplice problema di  materiale non riciclabile ed esistono paesi, come la Germania, dove sono vietate giá da molti anni senza grosse discussioni filosofiche. La Lattina di Coca Cola non é un problema economico ma un semplice problema di smaltimento; usarla come esempio di un’economia fallimentare é parte della visione di Grillo ma non del mondo reale che ci circonda. In Germania é stata semplicemente tolta dal commercio senza nessuna dietrologia sui processi di produzione capitalistici. Esistono semplicemente solo bottiglie di plastica o vetro che vengono riciclate. In Germania c’é il (futuristico) “vuoto a rendere” cosí che la gente riporta le bottiglie, loro vengono lavate e riempite nuovamente. L’Italia aveva il vuoto a rendere ma l’ha eliminato e oggi, anno 2013, i rivoluzionari filosofi pensano ai fogli di aluminio delle lattine invece di pensare a reintrodurlo. Le leggi del terribile mercato libero ci dicono inoltre che se la lattina é prodotta ha un suo costo e rientra sicuramente nel prezzo a cui é venduta e non al MILIONE di Euro che tanto fa riflettere i poveri di spirito. I capitalisti (come tutti i piccoli imprenditori) sono tutto tranne che stupidi e non hanno grossa voglia di andare in perdita.

LE BANCHE DI STATO: Forse non é chiaro ma in Italia non sono le Banche a controllare lo Stato ma esattamente il contrario. Le Fondazioni Bancarie sono quegli organi politici con cui i partiti si distribuiscono il controllo degli Istituti. Le banche sono quindi giá gestite dal pubblico/partiti con i risultati che vediamo e quindi chiedere la nazionalizzazione é un controsenso. In aggiunta chi la pagherebbe questa nazionalizzazione? Noi cittadini immagino in qualitá di unici azionisti di Stato grazie alle tasse, corretto?

IL M5S COSTA MENO DEGLI ALTRI PARTITI: Questa formula funziona molto e viene spesso utilizzata per dimostrare la natura diversa del M5S: purtroppo é FALSA. Il fatto di mettere una parte del proprio stipendio a disposizione del movimento (in fantomatici fondi etici che poi vengono “ridistribuiti”) non vuol dire che lo Stato non abbia speso quei soldi. Un Consigliere Regionale é pagato 12000 Euro al mese, quello del M5S mette 9500Euro in un fondo etico per ridistribuirli. Per i cittadini Italiani il consigliere M5S continua ad essere pagato 12000 Euro e i costi della politica rimangono invariati. Che il Consigliere Regionale ridistribuisca i soldi pubblici  ai cittadini non fa differenza con i costi dell’altra politica e puó essere un modo per avere consensi tramite i soldi pubblici. Da quando esiste il M5S in un qualunque organo amministrativo i costi della politica sono rimasti purtroppo invariati. In Piemonte tutti gli stipendi dei consiglieri sono versati in un conto corrente del M5S che si preoccupa di versare la cifra pattutita con i consiglieri (2500E) e tutto il resto “Non finanzia attività del MoVimento 5 stelle ma progetti, richieste, azioni legali a tutela dei cittadini”. La lista delle iniziative Piemontesi la trovate a questo link anche se i progetti non appaiono ancora.

Come dichiarato sul sito del M5S Piemonte, il finanziamento di circa 9000E al mese per ogni consigliere é stato ridotto giá dal governo Monti. Sembrerebbe dalle dichiarazioni che tale riduzione impatti i bilanci del M5S che dice: N.b. dal 1 gennaio 2013 sono ridotte dal Decreto Monti a 5000 € annui a consigliere, per questo abbiamo bisogno delle tue donazioni!”

Ma dove sta quindi la grossa novitá? Ogni partito politico o movimento ha bisogno di soldi per sopravvivere, il concetto del tuttogratis non ha cittadinanza in politica come invece si vuole far credere.

Credo alla buona fede del M5S e al fatto che per cambiare le regole serve tempo e capacitá. Il punto peró é proprio questo: perché raccontare alla gente che lo state giá facendo? Distribuire i soldi pubblici non vuol dire ridurre i costi.

IL REDDITO DI CITTADINANZA E’COME L’IMU: Continuare a raccontare fiabe agli elettori in cui si regala di tutto é una propaganda molto simile a personaggi piú noti e meno seri. Come si possono distribuire stipendi a tutti in questo periodo di crisi con un debito giá cosí alto? Come si coprono queste nuove spese? “Il taglio delle pensioni oltre i 4000E” dice Grillo. Questo taglio sulle pensioni serve una volta per aumentare le pensioni di base una volta per il reddito di cittadinanza e quindi dimostra che non c’é un reale progetto alle spalle.

In attesa che Grillo chiarisca dove vengono allocati i tagli lascio alcuni dati forniti da una persona di mia fiducia che conosce esattamente quali sono le cifre in gioco sulle pensioni e che probabilmente ha delle soluzioni ragionate.

INTERNET IN ITALIA E’LENTO PER COLPA DEL LIBERO MERCATO: Il mercato Italiano é un finto mercato libero. Il peso della macchina pubblica che controlla molta parte dell’economia nazionale riduce la vera competizione ed é la vera causa dei problemi. Il mercato delle telecomunicazioni é la prova: costi alti e servizi scarsi per colpa di uno stato che non liberalizza le risorse ma le controlla a sua discrezione. Siamo proprio sicuri che Telecom Italia abbia bisogno di essere Nazionalizzata?Sappiamo tutti che le aziende pubbliche forniscono mediamente servizi scadenti, con quali strane giustificazioni si riesce a dire che un mercato delle telecomunicazioni pubblico diventerebbe piú efficiente? Chi paga la rete nazionale per l’accesso gratuito dei cittadini? Ho l’idea che la risposta é sempre la stessa : noi cittadini.

LA LEGGE E’DIFFICILE E BISOGNA TRADURLA: Modifica del comma 2 alla legge 145 del settembre 1972… questo per Grillo é il problema della politica, non si capisce, serve un traduttore. Ovviamente chi non applaude e urla “é vero”? Certo che é vero, non tutti possono capire il testo di una legge ma questo é normale. Il linguaggio burocratico é una codifica per legiferare, un codice per rendere le modifiche piú veloci. Aggiungo un comma, modifico una parte e faccio riferimento solo alla modifica. Per capire é necessario avere un minimo di conoscenze, come quando si legge uno schema elettrico. Una casalinga non lo capisce ma non importa perché se deve fare un impianto chiama l’elettricista. Ed é cosí anche per le leggi, possono essere scritte in qualunque modo ma l’importante é che vengano fatte bene. Il problema dell’Italia non é il linguaggio della burocrazia ma una burocrazia pesante. Bisogna semplificare non cambiare codice alle leggi.  Ogni giorno e non solo in Italia servono traduttori per le leggi, in ogni paese esiste un codice burocratico anche qui in Germania. Il traduttore é il dipendente pubblico che nel momento del bisogno ci spiega cosa significa e quali sono i nostri diritti e doveri. I Comma esistono in tutti gli altri  paesi ma nessuno urla nelle piazze per eliminarli.

LA RETE CHE RISOLVE TUTTI I PROBLEMI: Grillo ha una passione maniacale per la rete ed in generale per Internet. Lui vede nella rete la risoluzione di tutti i problemi. Lavoro nelle reti da oltre 15 anni, ho visto crescere e diffondersi l’accesso di rete e diversi servizi. Lavoravo da prima che nascesse Google, ai tempi facevo le ricerche con Altavista. Internet é cambiato molto in questi anni ma rimane semplicemente uno straordinario mezzo di comunicazione. E’ tutt’altro che un posto tranquillo e democratico. La rete se usata male diventa un luogo in cui si puó truffare, spiare, in cui si possono trasmettere informazioni false e convincenti. Non esistono filtri nella pubblicazione, ogni utente puó scrivere quello che vuole, non esiste un arbitro che decide quale contenuto é affidabile o meno. Gli unici arbitri sono la nostra coscienza e cultura, la rete puó essere quindi un luogo pericoloso per menti ingenue. Serve allenamento.

TUTTE LE MULTINAZIONALI SONO CATTIVE E GOOGLE?: Uno dei vari controsensi di Grillo é la completa fiducia per la rete e per ogni membro della stessa anche se temibile azienda Multinazionali. Google rientra in questo insieme ma per Grillo é un esempio di innovazione verso un futuro sostenibile, vero. Mi piace peró ricordare a tutti che Google si permette di leggere le nostre comunicazioni (mail), le nostre ricerche da computer, probabilmente molte altre informazioni per chi usa il browser Chrome o lo smartphone android e utilizza tutte queste informazioni a scopo pubblicitario. Fa pubblicitá anche ad altre multinazionali (cattive). E come Google anche Facebook (leggi qui). Negli anni Google si é permessa di sviluppare servizi gratuiti come Maps semplicemente perché é una delle Multinazionali piú ricche al mondo e con forti liquiditá. Google fa soldi nella maniera piú tradizionale e i suoi servizi gratuiti servono solo per la sua diffusione e per la raccolta di informazione degli utenti. Bisogna identificare nemici ed eroi con una certa cautela specialmente quando gli eroi sono i piú grossi spioni anti privacy del mondo ma non si puó distruggere la favola della rete.

CONCLUSIONI

I concetti espressi durante i comizi sono filosofie di vita che una grossa parte del pubblico condivide per il profumo di democrazia, giustizia e libertá che hanno. Tutte queste teorie sembrano praticabili ma nella realtá non lo sono. Senza un confronto pubblico peró questi limiti non emergono. Nessuno degli spettatori della piazza molto probabilmente proverá mai ad informarsi sui vari argomenti ma al massimo visiterá il sito di Beppe Grillo trovando peró le stesse idee. La rete é anche ricerca.

Durante i comizi si segue spesso la linea giá segnata dalla Lega Nord facendo leva sulla rabbia della gente. Si identificano i nemici di cui tutti hanno bisogno per giustificare la propria condizione. Nel caso della Lega erano gli immigrati e il Sud per Grillo sono le Banche, il mercato libero e i politici. Sul terzo nemico mi trova d’accordo ma sui primi tre ha delle idee fortemente confuse.

In questo periodo di forte crisi con problemi reali e misurabili tutti questi discorsi hanno una forte presa perché la rabbia é diffusa. Lo si nota dai commenti rissosi di molti simpatizzanti al M5S che non accettano nessu tipo di critica a chi la pensa diversamente. Spesso identificano in Grillo la veritá assoluta e ripetono i suoi concetti senza peró verificarli.

Il problema rimane l’informazione, la rete dá tutto a disposizione ma bisogna dedicare del tempo per trovare risultati credibili. Bisogna confrontare i risultati e verificare le fonti, bisogna analizzare numeri e non solo parole. Se un cancetto non é dimostrato da numeri non dovrebbe essere nemeno considerato (La lattina da 1 MILIONE di Euro). Spesso un link non é la veritá ma una della tante sfumature. Il Blog di Beppe Grillo non é Wikipedia perché le sue regole di scrittura non rispettano la Webocrazia ma sono solo un singolo punto di vista.

La rete é una fantastica e veloce macchina sportiva ma le persone devono imparare a guidarla bene per evitare di uscire alla prima curva…

…e un nano puó sembrare un gigante quando é basso il sole della cultura.

 

Il cinese venuto da Marte che guida La Safari

Un aneddoto simpatico della mia esperienza cinese che mi piace sempre raccontare é quello della famosa Safari.

Erano i miei primi mesi nella nuova azienda proprio nel mezzo della burrascosa ricerca di qualcosa che assomigliasse alle mie precedenti esperienze lavorative. Ero atterato su un pianeta completamente diverso e cercavo dei riferimenti per riuscire a decodificare le abitudini dei suoi abitanti.

Mi piaceva spesso parlare con i miei colleghi cinesi per capire quale era il loro punto di vista sul mondo e sopratutto come vedevano la nostra Europa. Leggevo spesso che i cinesi conoscono bene la nostra cultura confronto a noi Europei che invece ignoriamo la loro.

Un giorno durante la solita passeggiata dopo il pranzo ero in compagnia di un mio collega cinese. Era un esperto inviato dal quartier generale per il supporto al mercato Europeo. Mi piaceva passare del tempo con lui e chiaccherare. Era un fiume di consigli su come comportarmi, lavorare, mangiare e spesso i suoi consigli erano un pó strani ma li trovavo comunque molto interessanti. A quei tempi tutte le stranezze erano per me estremamente innovative poiché provenienti da una cultura cosí lontana e quasi sconosciuta.

Ci avviciniamo ad un incrocio regolato da semaforo. Rosso. Guardo a destra e a sinistra e non vedo nessun’auto in avvicinamento. Inizio ad attraversare nonostante il rosso quando il mio collega mi afferra per un braccio e mi dice in maniera allarmata: “No no non attraversare é pericolosissimo!”.

Aspettiamo il verde mentre gli spiego che non c’erano macchine all’orizzonte e quindi era sicuro. Gli dico inoltre che capivo il suo timore per la possibile presenza di Polizia (in Germania si puó essere multati per attraversamento pedonale col rosso) ma gli spiego che avevo controllato e non c’era Polizia a vista.

Lui mi spiega che potrei rimanere anche ucciso.

“ Ucciso? E da chi?“

“ Da una Safari che arriva ai 300 all‘ora“

“ Una Safari ai 300 all’ora? Safari cos’é? Nessuno puó guidare ai 300 all’ora in cittá“

Lui mi spiega che un suo amico gli ha riferito che in Germania non ci sono limiti di velocitá e ognuno puó guidare alla velocitá che preferisce. Gli spiego che é parzialmente vero e solo in alcuni tratti autostradali.

Mi risponde “ No No ti sbagli … non ci sono limiti … ovunque“

“”Ma figurati, ci sono limiti ovunque e controlli della velocitá, che dici? e poi guido 100 km al giorno fra casa e ufficio, lo sapró no?”

“No no guarda il mio amico ha la patente e guida anche”

Bisogna ricordare che avere la patente e guidare non é cosí comune in Cina e quindi questo tradotto vuol dire, il mio amico é un esperto di viabilitá in assoluto.

Gli dico con una tranquillitá controllata che stava raggiungendo la soglia :“Ma scusami, hai mai visto qualcuno sfrecciare a tutta velocitá su questa strada o in cittá? e quindi ci sará un motivo? No? ”

“No no no il mio amico mi ha detto cosí ed é una persona di fiducia”

E qui il secondo fattore cinese molto importante nei rapporti sociali… la fiducia. Se una persona aquista la fiducia non la perderá mai e le sue parole non verranno mai messe in dubbio… nemmeno se gli occhi mostrano il contrario. Sempre che si impari ad osservare naturalmente.

Questo approccio di fiducia cieca é per la nostra cultura fondamentalmente sbagliato perché anche gli amici sbagliano. L’errore del nostro esperto cinese di viabilitá tedesca fa capire che non é solo un motivo puramente culturale ma é sbagliato universalmente.

Ma arriviamo alla questione centrale, La Safari.

Prima della spiegazione su come funziona la viabilitá tedesca (per un cinese di fiducia) il mio collega aveva pronunciato la parola “Safari? Scusa non ho capito, cosa intendi per Safari?”

“La Safari quella macchina velocissima..”

“Macchina velocissima?”

“Sí velocissima, quella macchina sportiva..”

“La Safari macchina velocissima e sportiva, scusa ma non capisco…”

“La Safari quella che fa anche le gare… tutta rossa..”

“Ah intendi qualcosa alla Parigi Dakar?”

Mi guarda con un’espressione stupita senza capire la mia domanda

“Parigi Dikal?” e mi fissa come si guarda un deficiente che non capisce una cosa cosí  elementare come la Safari. e mi dice “La Safari … Formula uno…”

“La Safari, Formula 1? Macchina velocissima… rossa…. Uhm…”

(penso) “no dai non é vero… non é possibile“

“Ma intendi quel marchio di macchine sportive rosse, con una scuderia in Formula 1?”

“Sí Sí .. La Safari..”

“La FERRARI intendi?”

“Ah sí sí Ferrari, No Safari… ah aha ah ah…”

“ah capisco” e chiudo il discorso…

Allora…Non ne faccio una questione nazionale né tantomeno un motivo di vanto Italiano anche se giustificato, ma stiamo parlando della Ferrari non dell’ultimo marchio al mondo. Senza esagerare é riconosciuto ovunque come una delle (se non LA) massima espressione del lusso nelle macchine sportive. Ambita da tanti, sogno noscosto di ognuno di noi, chi nella vita non vorrebbe anche solo fare un giro su una Ferrari.

E tu?  dopo avermi spiegato (Grazie) per mezz’ora come si guida in germania senza peró avere la patente. Mi hai avvertito del possibile rischio di essere investito da un bolide rosso che rischia di travolgermi ai 300 km/h su una strada urbana in Germania. Proprio tu me la chiami SAFARI?

SAFARI?

Ma da dove sei spuntato? Dove hai passato la tua vita? ma sopratutto, da che pianeta arrivi? Marte?

Da quel giorno ho iniziato a dubitare di tutti i suggerimenti cinesi sul come vivere meglio in Europa. La famosa saggezza ha iniziato a mostrarmi un pó delle sue profonde crepe ed ho capito che forse non era poi tutto sto miracolo come tanti si riempiono la bocca recentemente.

Forse sará questione di tempo, forse cresceranno, chissá prima o poi vedró sfrecciare una fiammante Safari Rossa davanti ai miei occhi ai 300 km orari in un centro urbano tedesco… chissá… ma per il momento quel giorno é ancora maledettamente lontano.

 

Ratzinger vs Saviano: 1 – 0

Dopo l’annuncio a sorpresa delle dimissioni di Joseph Ratzinger si é ovviamente scatenata la tempesta mediatica sulle ragioni del gesto.

Tutti hanno scritto di tutto e naturalmente molte delle storie lette in rete rientravano per tradizione nella categoria dei complottismi idioti.  Ho letto anche di un mandato di arresto internazionale per Ratzinger oppure in questo  sito vicino al movimento di Ingroia  leggiamo: “ Il teologo tedesco, l’uomo che in gioventù era stato anche nella guardia hitleriana”.

Nella mia mente questa tipologia di “pensieri liberi di rete” sono catalogati direttamente come “Stronzate”. Non sono un credente ma questa violenza verbale e questa ignoranza diffusa contro la figura del Papa mi rattrista e mi fa rabbia. Se non si é in possesso di evidenze certe sarebbe forse il caso di evitare certi commenti che non aggiungono nulla di positivo all’argomento, anzi.

Queste “notizie” vengono immediatamente inviate nel “cestino” del mio cervello ma sfortunatamente mi sono capitati sotto gli occhi alcuni commenti inappropriati provenienti purtroppo da persone che ritenevo piú intelligenti.

Il primo esempio é di Ivan Scalfarotto, candidato del PD in Puglia e omosessuale attivista. Su Il Post spiega come le dimissioni del Papa siano “chiaramente” una mossa strategica per poter controllare comunque la Chiesa dalle retrovie.. mah… chiaramente, certo certo.

Capisco che Scalfarotto sia stato personalmente e giustamente offeso dalle parole del Papa sugli omosessuali ma se vuole continuare la sua giusta battaglia per i diritti civili dovrebbe forse evitare commenti poco seri da “checca isterica”.

Ieri il secondo e piú grave esempio di commento fuori luogo. Ascoltavo la Zanzara e vengo a sapere che Roberto Saviano ha scritto sulle dimissioni del Papa:

“Scelta umana o altro? Cosa pensate sia accaduto in Vaticano? Ho la sensazione istintiva, leggendo le parole del Papa, che sia soffocato e voglia ripararsi. Se fosse così, per la prima volta, sento di aver un moto di tenerezza verso questo Pontefice. O forse è malato, come dicono altre voci? Mi dispiacerebbe se queste dimissioni, rese pubbliche ora e non dopo la formazione di un governo, fossero strategiche per la campagna elettorale: mostrare la fragilità della Chiesa per chiedere compattezza al voto cattolico. Sarebbe terribile se fosse così. Come la vedete voi?”

Non ho capito:” Mi dispiacerebbe se queste dimissioni, rese pubbliche ora e non dopo la formazione di un governo, fossero strategiche per la campagna elettorale: mostrare la fragilità della Chiesa per chiedere compattezza al voto cattolico.

Voto cattolico? Saviano sei veramente convinto che esista ancora una compattezza del voto cattolico? e verso quale partito politico andrebbe questa compattezza?

Saviano dimostra come al solito di essere un bravo scrittore ma un pessimo pensatore politico. Quando si sposta nel “libero pensiero” dimostra tutti i suoi limiti che sono spesso ideologici. Rientra purtroppo anche lui nel triste mondo del giornalismo complottista che usa piccoli aneddoti per distribuire sentenze universali. La sua esperienza di giornalista dovrebbe rimanere limitata alla sola sfera camorristica in cui riesce ad essere un discreto cronista. Al di fuori e specialmente in ambito politico economico certe sue affermazioni dimostrano invece che, come spesso accade nel giornalismo italiano, le tesi si appoggiano su sensazioni e mai su prove concrete …. Sbagliato Saviano molto sbagliato.

Preferisco non commentare l’incommentabile ma Saviano é nel bene o nel male un personaggio Italiano di spicco e sarebbe forse piú indicato evitare commenti che lo avvicinano piú a Grillo (come comicitá) che a Idro Montanelli a meno che non abbia deciso di cambiare radicalmente carriera.

Ma chi voteremo? Un Confronto delle liste di FARE, M5S, PD e PdL per Piemonte e Sicilia

Tempo fa sono stato criticato dai soliti tifosi del M5S poiché avevo scritto in un post che le persone non capiscono che il Movimento di Giannino (FARE per fermare il Declino) é un alternativa credibile e di qualitá al Movimento 5 Stelle (M5S). Il mio post era un modo per dire che FARE era la giusta alternativa al M5S a chi non si sentiva rappresentato dai partiti tradizionali. Il voto a FARE rappresenta una scelta migliore in termini di qualitá di candidati e di contenuti nei programmi rispetto al M5S.

La prima critica che ho ricevuto era corredata con questo link con il seguente video dove il Professor Peracchi, candidato di FARE nel Lazio,  fa un’affermazione simile alla mia:“La differenza fra M5S e Fare é la qualitá delle liste”. Roberto Berritta, condidato estero del M5S, rispondeva a tono facendo una lunga lista di Laureati di successo della propria lista come trascritto nel link del blog.

La cosa mi ha piuttosto incuriosito poiché non ero al corrente di questa alta e diffusa qualitá nelle liste del M5S e ho voluto verificare. Il confronto non si é poi ridotto ai soli due movimenti ma ho pensato di inserire anche i due pachidermi politici delle prossime Elezioni: il Partito Democratico (PD) e il Popolo delle Libertá (PdL).

Il risultato é un’analisi sulla composizione delle liste di FARE, M5S, PD e PdL in due regioni Italiane per Senato e Camera.

Dati utilizzati

Sono state utilizzate le liste di Camera e Senato per il Piemonte e per la Sicilia. La scelta del Piemonte é naturalmente dovuta alla mia appartenenza geografica e la Sicilia per avere un confronto geografico fra Nord e Sud.

Statisticamente il campione di due sole Regioni potrebbe non essere sufficiente per un’analisi dettagliata ma sicuramente é significativo per capire alcune differenze fra i diversi schieramenti.

Parametri di confronto

Sono stati considerati i seguenti dati:

  • Etá anagrafica
  • Titolo di Studio: Laurea, Diploma, Altro. “Altro” intende Scuola media inferiore  o elementare.
  • Occupazione. Sono stati individuati I seguenti gruppi:
  1. Lavoratore dipendente privato
  2. Lavoratore dipendente pubblico
  3. Libero professionista
  4. Carica Pubblica: La carica pubblica puó essere occupata anche da persone con una delle precedenti occupazioni.
  5. Altro: Disoccupato, Precario, Studente
  • Cariche Politiche: Traccia l’eventuale carica politica in Enti amministrativi nazionali (Parlamento, Amministrazione Partito) o locali (Regioni, Province, Comuni, Comunitá montane, etc.) dei diversi candidati al momento del voto.

Accesso alle informazioni e copertura percentuale dei campioni

Le informazioni sono state raccolte su Internet ma in modalitá diverse a seconda della disponibilitá del Movimento/partito. La copertura percentuale dei campioni indica il numero dei candidati analizzati (recupero informazioni) sul totale dei candidati stessi.

Di seguito le diverse modalitá di recupero delle informazioni per i diversi schieramenti.

FARE per fermare il Declino

Le informazioni sono state raccolte sul sito ufficiale per il Piemonte mentre per la Regione Sicilia su Facebook e Linkedin. Nonostante FARE sia un movimento di recente nascita ci si aspettava un’organizzazione migliore per le informazioni relative ai candidati.

Essendo i candidati di FARE genericamente professionisti nei loro settori é stato possibile comunque recuperare le loro informazioni sui profili pubblici delle reti professionali come linkedin.

Copertura FARE:

  • Copertura Camera Piemonte:  100%
  • Copertura Senato Piemonte: 100%
  • Copertura Camera Sicilia: 100%
  • Copertura Senato Sicilia: 71%

Movimento 5 Stelle

Tutte le informazioni sono reperibili sul Blog di Beppe Grillo nella sezione dedicata al M5S a questo link.

E’sicuramente il movimento piú trasparente a livello di informazioni sui candidati. Ognuno di essi ha infatti raccolto tutte le proprie informazioni in uno spazio dedicato. Per molti candidati lo spazio personale é corredato anche da un video di presentazione che in molti casi non aggiunge grosse informazioni ma caratterizza solo il candidato.

E’ curioso riscontrare che non é stato  facile arrivare a questo link poiché non é immediatamente raggiungibile dalla Home page del Blog di Beppe Grillo. Nessun simpatizzante del M5S é riuscito a darmi l’indirizzo ufficiale nonostante “nel sito trovi tutto quello che vuoi, ci mancherebbe”. Questo dimostra ( e mi stupisce) che tutte queste persone non hanno mai analizzato i propri candidati e molto probabilmente si limiteranno a votare per fiducia o tifo nella piú profonda tradizione Italiana. Quindi: Movimento nuovo ma elettori vecchi.

Copertura M5S:

  • Copertura Camera Piemonte:  100%
  • Copertura Senato Piemonte: 100%
  • Copertura Camera Sicilia: 100%
  • Copertura Senato Sicilia: 100%

 Partito Democratico

Le informazioni relative ai candidati Piemontesi sono state raccolte dal sito ufficiale del Piemonte  attraverso la ricerca dei singoli nomi in lista. Sono invece nulle le informazioni delle liste per la Sicilia dove il sito ufficiale é particolarmente carente. Le informazioni sono state recuperate in rete senza peró raggiungere un 100% di copertura dei campioni.

Copertura PD:

  • Copertura Camera Piemonte:  100%
  • Copertura Senato Piemonte: 100%
  • Copertura Camera Sicilia: 75%
  • Copertura Senato Sicilia: 72%

Popolo delle Libertá

Le informazioni sui candidati non sono presenti nel sito ufficiale che fornisce le liste con i soli nomi senza nemmeno le informazioni anagrafiche. Non esiste una motore di ricerca nel sito. Tutto é “blindato” con i contenuti che vengono scelti dai gestori ma l’utente non ha libertá di navigazione se non nei link presentati dalla Home page. É un sito web che ha un funzionamento piú simile ad una televisione che a qualcosa di Multimediale.

E’ vergognoso che un partito nazionale non dia la possibilitá di poter capire chi sono i propri candidati alle Elezioni. Molto probabilmente non é nemmeno interesse del suo elettorato saperlo.

Tutte le informazioni sono state quindi recuperate con una certa dificoltá grazie a varie ricerche su web.

Copertura PdL:

  • Copertura Camera Piemonte:  82%
  • Copertura Senato Piemonte: 93%
  • Copertura Camera Sicilia: 80%
  • Copertura Senato Sicilia: 36%

Totale Candidati per schieramento

Qui sotto il totale dei candidati per i diversi schieramenti nelle due regioni in analisi.

Totale candidati-SenatoTotale candidati-Camera

Etá dei candidati

Un dato disponbile in tutti i siti é l’etá anagrafica del candidato poiché presentata insieme alle liste elettorali. Unico partito a non fornire nemmeno questa informazione sul proprio sito istituzionale é il PdL ma considerando la scarsa qualitá complessiva del sito non é una sorpresa.

Di seguito i grafici con la media dell’etá per i candidati di Camera e Senato per Piemonte e Sicilia.

Eta media-Senato Eta media-Camera

Il M5S é la formazione con l’etá media piú bassa in entrambe le camere. Il movimento FARE la mantiene bassa solo alla Camera dei Deputati con valori paragonabili al M5S. I partiti tradizionali dimostrano invece di voler mantenere la vecchia gestione e i suoi protagonisti. Il PdL é chiaramente il partito piú vecchio in termini di etá media.

Di seguito le etá massime e minime presenti nelle liste di Piemonte e Sicilia.

Eta MinMAx Sicilia Eta MinMAx Piemonte

E’ interessante notare come l’etá minima é pressoché uguale per tutte le forze in campo compresi i partiti tradizionali. Si sono infatti sentiti molti annunci a riguardo del cambio generazionale da parte dei vecchi partiti ma questo nella realtá non ha riscontro nelle liste. Ci sono effettivamente candidati in lista estremamente giovani (26/27 anni) ma il loro numero non sposta la media nei partiti tradizionali. Questo matematicamente implica che il loro numero é ridotto rispetto al totale dei candidati e quindi ad uso esclusivo della propaganda elettorale. La media bassa é invece mantenuta per i movimenti FARE e M5S che l’hanno applicata realmente nelle loro liste. I partiti tradizionali con una singola eccezione nel PD, hanno assegnato a questi giovani le ultime posizioni di lista con alta probabilitá quindi di non venire eletti grazie all’attuale struttura della legge elettorale. Nei primi posti delle liste ci sono infatti (in maniera piú marcata nel PdL) gli attuali Deputati a prova che una nuova generazione non é ancora gradita ai banchi della politica.

Titoli di Studio dei candidati

La distribuzione dei titoli di Studio non segue esattamente quello che Grillo afferma nel Blog ma dá ragione a quello che il Professor Peracchi affermava. Il M5S é infatti fra tutti gli schieramenti quello che conta il numero minore di laureati. Non é mia intenzione entrare nel merito di quanto sia determinante il titolo di studio nella gestione pubblica ma a mio modo di vedere rimane un fattore da tenere in considerazione per la valutazione di un candidato.

FARE per fermare il Declino é il partito con piú Laureati (oltre il 70%) seguito dal PD. M5S e PdL seguono in coda con percentuali simili. Il PdL come il M5S presentano al loro interno anche persone che non hanno raggiunto la Licenza di Scuola Media Superiore e nel caso del PdL le stesse persone occupano posizioni rilevanti nell’Amministrazione pubblica (Dirigenti, Deputati, Aministratori Locali). Questo evidenzia come alcune persone abbiano raggiunto posizioni di particolare importanza grazie ad una carriera esclusivamente politica.

Il M5S presenta invece un certo numero di Laureati che non ricoprono ruoli adeguati al loro titolo di studio (Disoccupati, Precari etc.). Questo é la prova che il Movimento raccoglie molto del malumore presente nel paese e i suoi candidati ne sono spesso una rappresentanza concreta.

Titolo di Studio Sicilia Titlo di Studio Piemonte

Situazione lavorativa dei candidati

E’ interessante analizzare la distribuizione dei diversi candidati nel mondo del lavoro. La rappresentanza politica si fa carico delle richieste provenienti da diverse categorie lavorative  e le deve quindi rappresentarle in modo piú o meno equilibrato.

Sono state considerate le seguenti categorie:

  • Dipendenti Privati
  • Lavoratori Autonomi (Liberi Professionisti, Imprenditori, Artigiani, Commercianti)
  • Dipendenti Pubblici
  • Altro (Disoccupati, Pensionati, Precari)

Di seguito i grafici per le due Regioni. Le percentuali si riferiscono alla totalitá dei candidati di Camera e Senato.

Occupazione Sicilia Occupazione Piemonte

FARE

Elevata rappresentanza di lavoratori autonomi. FARE é nato da un gruppo di liberi professionisti ed é quindi nella sua natura avere molti professionisti o imprenditori che conducono attivitá in proprio. FARE conta nelle sue file un alto numero di Imprenditori o di persone che ricoprono incarichi di responsabilitá nelle aziende (Dirigenti, Amministratori delegati, Amministratori Finanziari). Questa caratteristica é mantenuta anche nella categoria dei Dipendenti Pubblici dove nella maggior dei casi ci si riferisce a Dirigenti Pubblici o a Professori Universitari. Nella regione Sicilia c’é invece una piú alta rappresentanza di lavoratori dipendenti rispetto agli autonomi e questo é comprensibile data la situazione di mercato del Sud. Rimane comunque alta la percentuale di lavoratori autonomi che arriva al 20%.

La categoria “Altro” nel movimento di FARE é rappresentata da Pensionati.

In  Generale l’ossatura di FARE tende a rappresentare in maniera equilibrata le diverse categorie con maggiore attenzione verso i lavoratori NON pubblici. Geograficamente FARE rappresenta la situazione attuale Italiana dove un forte numero di risorse imprenditoriali sono piú spesso concentrate al Nord e una piú larga fascia di lavoratori dipendenti é presente al Sud.

  M5S

Il M5S in maniera speculare a FARE, é il partito che piú rappresenta i lavoratori dipendenti in Piemonte mentre ha una percentuale piú alta di lavoratori autonomi in Sicilia. Le categorie piú rappresentate in Piemonte sono gli Operai e gli Impiegati e questo é un segno forte di come il M5S vada ad erodere la base elettorale che tradizionalmente vota a Sinistra.

Il M5S ha al suo interno anche un certo numero di persone senza occupazione o con occupazione precaria sintomo del malumore popolare. Non credo che questo tipo di rappresentanza possa essere in qualche modo incisiva a livello Parlamentare perché rischiano di essere candidati piú facilmente controllabili. E’corretto avere una ripartizione equa dei candidati ma a mio modo di vedere non servono i disoccupati per risolvere i problemi di disoccupazione ma bensí serve gente preparata in materia lavorativa.

Il M5S ha al suo interno un numero pari di Lavoratori Autonomi e Dipendenti Pubblici.

PD

Il Partito Democratico ha una distribuzione dei candidati che sorprendentemente si discosta da quello che dovrebbe essere il suo elettorato di riferimento ovvero i Lavoratori Dipendenti (Privati). In maniera sorprendente questa categoria é rappresentata per un solo 5% in Sicilia e per un 20% in Piemonte mentre risulta sorprendentemente alto il numero di candidati nelle categorie Autonome. In Piemonte i lavoratori autonomi in lista hanno valori paragonabili a quelli dipendenti mentre in Sicilia hanno una percentuale alta pari al 25%.

Il grosso dei candidati del PD proviene dalle categorie pubbliche con percentuali piú alte sia in Piemonte (30%) che in Sicilia (21%).

Questa grossa presenza di “Pubblico” nel PD é il segno di come i grossi partiti (e lo si vedrá meglio nel PdL) siano per la maggior parte composti da lavoratori pubblici. Molto spesso questa presenza pubblica é il risultato di incarichi politici piuttosto che a tradizionali impieghi pubblici.

PdL

Il PdL é il partito che rappresenta meno le diverse categorie avendo un numero molto basso di rappresentanti. In Sicilia il PdL non ha nemmeno un Lavoratore Dipendente. Al Nord ha un numero maggiore di Lavoratori Autonomi mentre al Sud un numero maggiore di dipendenti pubblici ma il numero totale é basso rispetto agli altri schieramenti.

La giustificazione a percentuali cosí basse é la fortissima connotazione Pubblico-Politica del PdL. Tutto quello che non rientra nelle categorie lavorative rientra infatti nella categoria “Politica” come descritto successivamente.

In sintesi il PdL é il partito che meno rappresenta in termini di candidati le diverse categorie lavorative ma é per la maggior parte costituito da politici di professione.

La Politica nelle liste

L’aspetto politico nei candidati é il forte differenziatore fra i Movimenti di FARE e M5S rispetto ai partiti tradizionali. I Movimenti infatti per dimostrare la loro completa estraneitá al mondo della politica ribadiscono che all’interno delle loro liste non ci sono persone che ricoprono incarichi politici. Questa estraneitá é confermata nelle liste per Camera e Senato dove sia FARE che il M5S hanno una presenza politica nulla fra i loro candidati.

Qui sotto la distribuzione di incarichi pubblici nelle quattro diverse liste. La distinzione fra Piemonte e Sicilia serve per evitare i soliti luoghi comuni che portano a pensare ad una connotazione politica dovuta essenzialmente ad una deriva meridionale che come si vede non esiste.

Incarichi Pubblici Sicilia Incarichi Pubblici Piemonte

La connotazione politico-pubblica non ha quindi una radice geografica e anche il Nord é estremamente controllato dai rappresentanti stessi del sistema pubblico nelle stesse percentuali della Sicilia.

Il fattore “No politica” di FARE e M5S potrebbe comunque essere un punto debole in quanto non é sempre un vantaggio non saper gestire politicamente un processo.

Quello che appare anomalo é che i due partiti tradizionali hanno percentuali di rapresentanza politica altissima all’interno delle loro liste. Nei grafici é considerata la totalitá degli incarichi politici nazionali (Parlamento) e locali (Comuni, Province, Regioni, Enti Locali diversi). Grossa parte dei candidati oltre ad essere impegnato in politica é  anche titolare di una differente occupazione lavorativa mentre Il resto é costituito da persone che come si dice sono “Politici di Professione”.

Incarichi Politici e Lavoro

In Sicilia é molto piú alta la percentuale di politici di professione ma il dato che in assoluto deve far riflettere é la grossa differenza fra i due partiti. Lo schieramento di centro destra infatti presenta un elevatissima percentuale di politici di professione (79%) e in generale un altissimo numero di partecipanti alla vita politica del paese (oltre il 90% dei candidati).

Nonostante le percentuali altissime di entrambi gli schieramenti, il PdL arriva a valori che non sono concepibili per una concreta rappresentanza della popolazione reale e sono un sintomo di una difesa di interessi particolari rispetto a quelli dei cittadini. Se il 93% dei candidati appartiene alla classe politica é difficile immaginare come il partito possa essere incisivo nelle misure anti-privilegi politici.

Di seguito vengono individuati i diversi ruoli politici con particolare attenzione alla loro distribuzione fra cariche Nazionali (Parlamentari) e Locali (Assessori, Consiglieri, Sindaci).

Amm Loc e centrali

Al Nord sia il PD che il PdL attingono dalla politica locale cercando di ripercorrere il  successo della Lega negli anni scorsi con una forte presenza sul territorio. Non reputo la presenza locale un requisito essenziale poiché anche se pur vero che esistono esigenze locali esse vanno gestite con federalismo locale piuttosto che con “Rappresentanti Federali” nel governo centrale. Le esigenze strettamente locali non devono rientrare nelle discussioni nazionali per ovvie disparitá di interessi geiografiche. Ai giorni nostri é forte il richiamo alla rappresentanza locale ma non é altro che il sintomo di una nuova categoria politica locale in carriera piuttosto che a reali necessitá territoriali.

Conclusioni

Qualitá delle liste

La qualitá del movimento FARE rispetto agli altri schieramenti é confermata dai dati di queste due regioni. Il campione non é sufficiente per una statistica nazionale ma é significativo. Il movimento FARE si differenzia non solo in termini di percorso di studio (numero di lauree) ma sulla concretizzazione stessa del titolo nella vita professionale. Le persone di FARE ricoprono per la maggior parte incarichi di responsabilitá in diverse aziende pubbliche, Private o come liberi professionisti di successo. Rappresentano in sintesi quella parte della societá che ha in qualche modo avuto professionalmente un successo e la loro estraneitá alla politica fa pensare che il loro successo sia merito di capacitá personali piuttosto che di favori di casta.

I partiti tradizionali sono alternativamente al secondo posto, PD in Piemonte e PdL in Sicilia, come numero di Laureati.

Il M5S si colloca in coda con il numero piú basso di Laureati sia in Piemonte che in Sicilia. Il M5S rappresenta per la maggior parte Diplomati e titoli di studio piú bassi.

Il confronto iniziato dalla frase del Professor Peracchi é quindi confermato mentre le accuse di Grillo e dei suoi tifosi non trovano un riscontro nell’analisi.

E’  ovvio che il curriculum non é l’unico elemento di valorizzazione della qualitá di una persona ma in mancanza di precedenti incarichi pubblici é un ottimo inizio.

Etá delle Liste

I movimenti di FARE e M5S hanno candidati marcatamente piú giovani rispetto ai partiti tradizionali che invece promettono ringiovanimenti non mantenuto nella realtá delle liste.

Situazione Lavorativa dei candidati

Stupisce la composizione delle liste del PD che non é caratterizzato da lavoratori dipendenti come sarebbe facile aspettarsi. La grossa componente del PD é caratterizzata da liberi professionisti e persone legate a cariche pubbliche. Difficile pensare che si possano fare grossi  passi in avanti nell’ottimizzazione della struttura pubblica se l’inefficienza che la caratterizza é rappresentata nelle liste stesse.

La politica 

I movimenti M5S e FARE sono estranei alla politica e nelle loro liste non presentano candidati che ricoprono incarichi politici. Ovviamente questo non é un dato significativo essendo le prime Elezioni politiche a cui partecipano entrambi i movimenti.

E’ importante invece notare che i partiti tradizionali come PD e PdL hanno al loro interno percentuali altissime di cariche Politiche. Il PdL é sopra il 90% in entrambe le regioni mentre il PD mantiene una media notevolmente piú bassa attorno al 65% ma pur sempre rilevante per capire le logiche interne di partito.

In queste altissime percentuali di incarichi politici é altrettanto forte la presenza di chi fa della politica la sua professione unica. Nelle liste si raggiunge l’80% nel PdL e il 60% nel PD di persone che fanno “i politici di professione”. Il PdL é in assoluto il partito con la piú forte connotazione politica con la quasi totalitá dei suoi candidati. Parole come “rinnovamento” e “nuove generazioni” non si addicono molto agli schieramenti tradizionali.

In questa situazione é impossibile aspettarsi che siano proprio questi partiti a rimettere in ordine il comparto pubblico e ridimensionarlo con una cura dimagrante pesante. Un partito composto per la maggior parte da candidati pubblico-politici difficilmente applicherá tagli ai suoi stessi componenti.

Nel PD e nel PdL é forte la componente di cariche politiche in amministrazioni locali come strategia per la raccolta dei voti. Nello specifico il PdL per queste elezioni ha scelto di candidare molte persone provenienti dalle amministrazioni comunali (Sindaci, Consiglieri). La scelta implica che in futuro tutte queste persone avranno un doppio incarico pubblico o nel migliore dei casi imporranno un cambio di gestione nelle Amministrazioni stesse in caso di rinuncia. E’doveroso sottolineare che i cittadini che avevano espresso un voto locale per questi candidati si vedranno cancellare la loro scelta amministrativa.

Qualunque sia la scelta nei partiti tradizionali é SOLO una questione di strategia, le liste sono create in termini di bacini di voti e non di merito dei candidati.

Il PD con le sue primarie é l’unico partito che presenta liste decise direttamente dai cittadini grazie alle primarie. Questo non é un dettaglio considerato che con l’attuale legge elettorale i partiti decidono in autonomia le liste e il voto di preferenza non ha effetto.

Il M5S ha aperto una sessione di voto simile alle primarie del PD e completamente ON-Line. Questa metodologia di voto cosí tanto pubblicizzata come democrazia diretta del futuro completamente gratuita (il PD chiedeva 2 Euro per coprire le spese) non puó peró essere paragonata alle primarie del PD in quanto:

  • Era aperta ai soli iscritti al sito/Movimento
  • Era limitata a chi disponeva di una connessione Internet (e per tanto che ci si illuda non tutti ce l’hanno)
  • La base elettorale era di circa 90000 votanti rispetto ai quasi 3 milioni del PD

Queste differenze non permettono statisticamente di far rientrare le primarie del M5S ad un voto universalmente disponbile ed aperto. Ecco perché il PD é l’unico partito ad aver effettivamente dato disponibilitá a tutta la popolazione Italiana di decidere sui propri candidati per le elezioni nonostante il Porcellum.

Bravo PD, non sufficiente ma bravo comunque.

Liste Pulite

Durante la raccolta dei dati sono state rilevate alcune situazioni anomale in cui i candidati non rispettano alcuni standard che ci si aspetta dai rappresentanti Parlamentari. Esistono infatti alcuni casi sia di condanna che di indagati nelle liste presentate.

L’UNICO schieramento che ha al suo interno questi candidati é il PdL che seguendo la propria tradizione presenta persone dubbie ma probabilmente con un notevole bacino di elettori da offrire. Le epurazioni di Cosentino, Dell’Utri e Milanese come giá scritto in un altro post non erano altro che propaganda e la vera pulizia non é mai stata fatta. L’importante é raccogliere voti chissenefrega dell’onestá.

Questa la lista dei casi dubbi riscontrate nelle sole liste di Piemonte e Sicilia:

Antonio D’ALÍ candidato PDL numero 6 al Senato in Sicilia: Attualmente indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.

Giuseppe RUVOLO candidato PDL numero 7 al Senato in Sicilia:  All’indomani della conferma della condanna, da parte della Cassazione, a 7 anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e rivelazione di segreto istruttorio nei confronti di Salvatore Cuffaro

 Bruno MANCUSO candidato PDL numero 10 al Senato in Sicilia:  Indagato per voto di scambio.

Considerate le alte posizioni in lista queste persone molto probabilmente siederanno in Parlamento.

Di Seguito altre anomalie ma che comunque non possono essere ricondotte a condannati.

Francesco Saverio ROMANO candidato PDL numero 27 Lista Sicilia 1 Camera:  nel 2003, è stato indagato dalla Procura di Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione. Indagine chiusa e poi riaperta fino ad arrivare al famoso caso delle intercettazioni nel 2011 con cui il Parlamento si era espresso in maniera positiva sull’uso delle intercettazioni (mentre I partiti sostenitori di Romano si erano espressi negativamente). Nel luglio 2012 la Procura di Palermo condanna Romano a otto anni di reclusione per concorso esterno in associazione di tipo mafioso. Per la Procura la sua candidatura alla Camera dei deputati avrebbe rappresentato l’espressione degli interessi mafiosi. Il 17 luglio 2012 il Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Palermo, al termine del processo svoltosi con rito abbreviato, assolve l’ex Ministro Romano dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa “perché il fatto non sussiste” (assoluzione poiché la prova manca, è incerta o contraddittoria).

Bruno ARCHI Numero 25 Lista Piemonte 2 Camera: Testimone a favore di Silvio Berlusconi al processo Ruby. Non risulta indagato ma diciamo che la sua presenza in lista é molto probabilmente un favore.

 

 

Il cagnolino in par condicio di Monti

Riflettevo su quanto visto nella puntata delle invasioni Barbariche con Mario Monti ospite. La (ex) brava conduttrice Daria Bignardi ha confermato che anche i bravi giornalisti prima o poi si convertono allo share a scapito dell’informazione.

La trasmissione ha regalato pochi seri spunti e un picco di inutilitá nel momento in cui viene offerta al Prof Monti l’adozione di un cagnolino per ripetere il gesto del miglior nano Superstar da propaganda elettorale degli ultimi 150 anni.

Vedere il Presidente Monti particolarmente impacciato e impreparato alla sorpresa mi ha personalmente irritato per alcune semplici considerazioni:

  • La (pessima) categoria dei Giornalisti Italiani continua a non dare un bel servizio al paese. In una campagna elettorale come questa non é il caso di prendere come riferimento  un clown 76enne a cui piace ancora dire che ha la fidanzata e ne é innamorato, a cui piace dire che nonostante i suoi miliardi va a fare spesa al supermercato o che piace apparire in pubblico con un cagnolino adottato. Cari Giornalisti potreste anche non metterlo al centro del mondo e pretendere che gli altri candidati indossino gli stessi indumenti da circo, non vi sembra? Forse l’isolamento mediatico per certi aspetti é piú che opportuno, non credete?
  • Monti non é sicuramente un “simpaticone” e nemmeno un tenero nonno da bar di paese. Monti é semplicemente una delle eccellenze che abbiamo nel paese per tanto che i nostri revisionisti possono pensare. Preparato, serio, sa il fatto suo e conosce benissimo la materia pubblica. Vederlo in difficoltá su una situazione apparentemente tranquilla (il cagnolino) lo fa apparire lontano dalle persone normali e non gli rende onore, anche se é la veritá. Lui é lontano e giustamente, mica ha fatto la vita del nonno nel bar.
  • A differenza di tanti ragionamenti di stomaco, a me non interessa avere un leader “che sembra” una persona normale a me serve un leader che sappia risolvere i problemi. Monti si imbarazza a tenere un cagnolino in braccia, e allora? chissenefrega.
  • Non voteró Monti alle prossime elezioni per troppa servilitá al sistema politico ma merita il rispetto per quello che ha fatto nel suo anno di lavoro. Cari Giornalisti perché avete il bisogno di farlo sembrare “umano” a tutti i costi con punizioni da gioco della bottiglia piuttosto che da giornalismo serio? Vi sembra  “umano” forse vedere un puttaniere 76enne che fa il tenero con un cagnolino in braccio?

Mi piacerebbe vedere un giornalismo e una campagna elettorale piú sobri ma il tempo ahimé é quasi terminato. Tutti a lamentarsi di quanto un buffone possa guadagnare consensi giorno dopo giorno senza accorgersi che il successo lo costruisce proprio questo giornalismo da “share”. L’informazione politica é come una qualunque trasmissione domenicale, meglio passare al gossip per motivi pubblicitari. Questa peró non é pubblicitá, é la campagna elettorale, la piú importante, quella che ci porta o meno in Argentina.

Voglio in Italia il successo misurato per programmi e non proclami, la stima misurata sui meriti personali e non sul numero di mignotte. Caro Giornalista almeno provaci.

L’apprezzamento di un politico deve essere lontano da una carezza ad un cane perché le carezze, caro elettore di Centro Destra, sono quelle che Berlusconi ti ha dato negli ultimi 20 anni e si sono visti i risultati, che sia il caso di cambiare padrone?

Facebook e la Privacy: “Mi Piace”

crisisRecentemente circolano su Facebook (FB) molti avvisi riguardanti la tutela della privacy degli utenti. In alcuni si chiede di modificare le impostazioni dell’account per evitare che le proprie informazioni personali vengano distribuite pubblicamente.

Qui sotto il testo

voglio restare in contatto con voi, privatamente, purtroppo i recenti cambiamenti di FB permettono a tutti di vedere le attività senza alcun filtro. Succede quando i tuoi amici mettono un like o commentano una tua attività. Automaticamente tutti potranno vedere anche i tuoi posts. Non sono setting che possiamo modificare. Vi chiedo, per favore, di mettere il mouse sul mio nome qui sopra (senza cliccare), apparirà una finestra, vai alla voce amici (senza cliccare) e scendi a “impostazioni”, togli il tic a commenti e foto. In questo quello che faccio non sarà reso pubblico a sconosciuti, ora copia e incolla sulla tua bacheca, quando lo vedrò pubblicato farò lo stesso per te

Come spiegato chiaramente in questo link, i vari suggerimenti di impostazione non facevano altro che isolare l’utente dal resto della sua rete di amici mantenendo ovviamente invariate le condizioni della privacy.

In un altro avviso si invitavano invece gli utenti a pubblicare il seguente messaggio sulla propria bacheca a tutela dei propri contenuti:

“Dichiaro quanto segue: Qualsiasi persona o ente o agente o agenzia di qualsiasi governo, struttura governativa o privata, utilizzando o il monitoraggio di questo sito o qualsiasi dei suoi siti associati, non ha il mio permesso di utilizzare informazioni sul mio profilo, o qualsiasi parte del suo contenuto compaia nel presente, compreso ma non limitato alle mie foto, o commenti sulle mie foto o qualsiasi altra «immagine» pubblicata nel mio profilo o diario.…”.

In questo caso é facile immaginare che la dichiarazione era falsa e inutile poiché le condizioni di privacy stipulate con FB si accettano nel momento dell’iscrizione e non possono essere cambiate successivamente e qui una spiegazione.

Ma onestamente qual’é il problema, volete i diritti d’autore per la vostra foto in una festa con amici? Siamo seri.

Entrambi i casi dimostrano come le cosidette “bufale” si diffondano in rete senza una verifica da parte degli utenti e come FB sia ormai uno dei veicoli principali per la loro diffusione.

Consiglio a tal proposito di copiare sempre una parte dell’avviso e cercare su Google. Se é una bufala lo si capisce dai primi risultati della ricerca.

Iscriversi a FB é di per se un atto “anti-privacy”, un po’ come decidere di girare nudo per strada e poi inveire contro tutti quelli che ti guardano. Facebook lascia le impostazioni libere di essere utilizzate come meglio si crede ed é quindi buona norma evitare di rendere troppe informazioni personali disponibili. Tutte le regole sono chiaramente spiegate nel Social Network stesso, l’utente sa esattamente a quali regole é sottoposto e come i suoi dati sono raccolti. Le regole sono pubbliche ma pochi le conoscono e questa non é certo una colpa di FB perché gli utenti iscrivendosi ne accettano le condizioni. Ignorare non é una scusa.

L’utente accorto alla privacy invece inveisce a giorni alterni contro il Social network di Zuckemberg per problemi inesistenti lamentando infrazioni della privacy su informazioni che sono state volontariamente condivise. Un controsenso.

Come per ogni azienda sul mercato, FB punta giustamente a fare profitto e la sua fonte di guadagno é la pubblicitá. Se le vostre foto non sono un’informazione importante per la pubblicitá non sono considerate quindi non fatevi troppi problemi in merito. I problemi di privacy sono altrove e qui sotto qualche esempio meno noto ma sicuramente piú importante.

“Mi piace”

Quello che la maggior parte degli utenti non conosce é il modo con cui si facilita il riconoscimento degli utenti a spasso per Internet e con cui FB allarga il controllo sugli utenti. Il pulsante “Mi piace” che vediamo in molti siti web e che trovate in basso a destra su questa pagina ne é un chiaro esempio.

Il pulsante “Mi Piace” é uno strumento molto potente utilizzato dai siti web per diffondere i propri contenuti. Cliccando sul tasto si apre una pagina di autenticazione dove vengono rischieste le proprie credenziali FB e automaticamente la pagina web viene pubblicata sul proprio profilo (bacheca). Nel caso si é giá collegati su FB le credenziali sono inviate in automatico.

L’importanza del tasto “Mi Piace”come mezzo di diffusione é provato dalle seguenti statistiche:

  • Un sito che introduce il tasto ha un incremento del traffico di circa il 200%
  • Il numero di pagine lette attraverso “Mi Piace” incrementa dell’80%
  • La diffusione del tasto in rete é esponenziale anno dopo anno.

Un utente grazie alla selezione di “Mi Piace” puó facilmente inserire un articolo sulla sua bacheca senza dover copiare/incollare l’ntero link, i siti web possono incrementare il loro traffico grazie al social Network e FB puó raccogliere le informazioni degli utenti ad uso pubblicitaro.

FB Raccoglie informazioni? Quali…?

Come funziona “Mi Piace”

Il funzionamento del tasto si basa sul cosiddetto cookie. I cookies non sono altro che informazioni contenute nel nostro Web Browser che vengono scritte dai vari siti web nel momento in cui li visitiamo. Servono sostanzialmente per tenere traccia delle varie impostazioni che l’utente utilizza per uno specifico sito: lingua, nome utente, acquisti che ha fatto, ricerche svolte etc.

Ogni volta che si visita nuovamente lo stesso sito web il vostro browser invia le informazioni del suo cookie.

I cookies sono la base del Targeted Advertising ovvero “Pubblicitá mirata”. Voi scrivete una mail su google e automaticamente vi ritrovate delle pubblicitá legate al contenuto. Fate una ricerca su Amazon e poi vedete la pubblicitá degli stessi prodotti che avete cercato in altri siti.

FB utilizza anch’essa i cookies per raccogliere le vostre informazioni e lo fa sia internamente al Social network, tenendo traccia dei vostri movimenti, gli amici che visitate, le foto che guardate etc. che esternamente proprio grazie al tasto “Mi Piace”.

Il tasto utilizza anch’esso i cookies per lo scambio di informazioni verso i servers di FB e il procedimento é spiegato chiaramente qui e qui.

“Mi Piace” per gli utenti FB

Quando una persona si iscrive per la prima volta a FB, il Social Network rilascia un cookie con un identificativo univoco assegnato all’utente. Tutte le volte che la persona accede a FB le informazioni vengono inviate automaticamente ecco perché il nome dell’utente appare giá nella casella di autenticazione. Se si accede invece a FB da un altro dispositivo (smartphone, tablet) viene rilasciato un Cookies temporaneo poi sostituito con quello personale non appena ci si autentica su FB con i propri dati. In questo modo é possibile accedere contemporaneamente da dispositivi diversi.

Quello che non é noto é il fatto che questo cookie-identificativo non viene inviato solamente quando si accede al sito FB ma tutte le volte che si accede ad un sito con il tasto “Mi Piace”. In pratica basta aprire una pagina web che abbia il pulsante e il vostro browser invia in automatico il cookie ai server di FB rendendo nota la vostra visita a questo sito. Questo avviene indipendentemente che si clicchi o meno sul tasto “Mi Piace”.

Sostanzialmente FB conosce esattamente in quali siti web navigate sia che selezionate o meno il pulsante “Mi Piace” perché é sufficiente che sia presente su un sito.

E se l’utente non é registrato su FB?

In questo caso il browser non ha nessun cookie-identificativo dell’utente durante la visita ad un sito con il tasto “Mi Piace” nessuna informazione viene inviata poiché mancante. Tutto a posto quindi? Anche no.

FB ha rilasciato nel 2008 il servizio di Facebook Connect che permette di utilizzare la propria identitá FB in diversi siti. Questa applicazione rilascia sempre un cookie con un identificativo temporaneo e univoco al dispositivo anche se l’utente non é iscritto a FB. Dopo la prima visita ad un sito con Facebook Connect e per tutte le successive visite lo stesso identificativo temporaneo viene inviato per il riconoscimento. In pratica FB ha identificato qualcuno che non é iscritto al Social Network e del quale ne registra gli spostamenti sul web. Nel 2009 i siti che utilizzavano FB connect erano giá 40 Milioni con una crescita esponenziale ed é quindi bassa la probabilitá di evitarli nella navigazione.

E se poi l’utente web si registra su FB

All’atto dell’iscrizione FB rilascia un nuovo identificativo personale che sostituisce quello assegnato temporaneamente. I Servers di FB non fanno altro che recuperare tutte le vecchie informazioni dell’identificativo temporaneo legandole al nuovo identificativo personale. In questo modo tutte le informazioni dell’utente non vengono perse e FB ha lo storico degli spostamenti di quando l’utente non era ancora iscritto.

Nel caso vengano cancellati i cookies sul PC (dalla memoria cache sul browser) un nuovo identificativo temporaneo é rilasciato durante la visita ad un sito con FB connect. Nel momento dell’accesso a FB l’identificativo personale sostituisce nuovamente il valore temporaneo e l’identificazione riparte senza grossi problemi. Quindi impossibile evitare il riconoscimento.

FB conosce i tuoi dispositivi.

I nuovi dispositivi portatili come smartphone, Laptop, tablet che gli utenti utilizzano in maniera esclusiva possono essere definiti “personali”. Quando si usano dispositivi diversi per l’accesso a FB, l’univocitá dell’identificativo utente permette di capire che tutti questi dispositivi appartengono ad una stessa persona. Nel caso di utente non iscritto a FB é impossibile associarei diversi dispositivi ad un unico individuo ma le informazioni raccolte sono ritenute comunque valide ai fini pubblicitari. Rappresentano infatti il comportamento di un sigolo individuo considerando che il dispositivo é personale. E’ probabile che FB usi tutte le informazioni degli utenti non iscritti a FB come tendenze di massa a scopo statistico ma non ci sono dichiarazione in merito.

Implicazioni sulla privacy

Il grosso impatto sulla privacy é che FB raccoglie molte informazioni all’insaputa dell’utente senza fornire nessuno strumento con cui ognuno puó decidere quali, a chi e a quale scopo queste informazioni possono essere utilizzate. E’ anche vero che se le informazioni rimangono all’interno di FB non c’é violazione della privacy che avviene invece nel momento in cui queste informazioni sono passate a terze parti. Gli utenti di FB accettano queste regole di privacy all’iscrizione quando tutte le condizioni di raccolta sono specificate.

Le informazioni raccolte in rete dal tasto “Mi Piace” rientrano oivviamente nella categoria di “informazioni personali” perché aggregabili grazie all’identificativo utente e legalmente devono essere tutelate come tali.

La privacy puó sembrare dubbia nel caso di utenti non registrati in FB ai quali viene comunque tracciata l’attivitá di navigazione su Internet nonostante nessuno abbia mai sottoscritto un accordo con FB. Non é chiaro come FB utilizza i dati degli utenti generici ma molto probabilmente saranno trattati come campioni di massa per usi statistici. Non é certa quindi la violazione della privacy in questo caso ma sicuramente senza profilo FB questi utenti non riceveranno mai pubblicitá di terze parti.

La raccolta di informazioni con i cookies é in grado di ricostruire il profilo di un individuo e l’univoca corrispondenza fra dispositivo e persona accresce ancora di piú la certezza che tali informazioni di utenti NON inscritti devono essere ritenute “Informazioni personali”.

Conclusioni

  • FB collezione le informazioni dell’utente attraverso i cookies
  • I cookies sono raccolti in automatico ogni volta che un utente visita un sito con il tasto “Mi Piace” anche se non selezionato.
  • Aprendo una pagina web con il tasto “Mi Piace”:
    •  Per un utente FB il suo identificativo é inviato automaticamente ai servers del social network informando della sua visita al sito web.
    • Per un utente NON FB le informazioni vengono inviate comunque con un identificativo univoco del dispositivo utilizzato (PC, Smartphone, Tablet).
  • Se l’utente generico si registra in FB tutte le sue informazioni precedentemente collezionate possono essere ricostruite grazie alla corrispondenza fra il nuovo identificativo FB e quello vecchio temporaneo.
  • FB traccia la navigazione di tutti gli utenti Internet che si presentano sui siti web con il pulsante “Mi Piace” e dei divesi dispositivi che l’utente utilizza.
  • L’interesse del mercato al tasto “Mi piace” é molto alto considerando l’incremento di volume che produce nei diversi siti web
  • L’utente autorizza FB nel momento dell’iscrizione a raccogliere le sue informazioni attraverso i cookies
  • Tutte le informazioni aggregate e univocamente collegate ad un singolo individuo sono ritenute “informazioni personali”
  • FB dichiara di usare queste informazioni solo per la sua pubblicitá interna.
  • Nel caso di utenti NON FB queste informazioni sono forse utilizzate come statistiche di massa ma questo non é dichiarato.
  • La privacy viene violata quando queste informazioni sono trasferite a terze parti per scopi diversi dalla pubblicitá in FB.

Cari utenti di FB

  • Non lamentatevi della privacy perché avete autorizzato voi il Social network a tracciare le vostre informazioni.
  • La violazione della privacy non é il possesso delle vostre foto al mare con gli amici. FB non reputa interessante un’informazione se non é utile alla pubblicitá.

Quello che dovrebbe preoccuparvi é il fatto che:

  • FB registra ogni vostra navigazione sul internet
  • FB conosce i dispositivi con cui navigate
  • FB conosce molto di piú di quello che credete e non sono sicuramente le vostre foto  VOLONTARIAMENTE pubblicate.

Vi Piace ancora?

Liste Pulite 2: Il Sottosegretario invalido che gioca a basket e corre per il Parlamento

Questa settimana ho letto un interessante articolo sul Corriere della Sera che riporta le fantastiche avventure di un certo Alberto Sarra.

Ma chi é Alberto Sarra?

Alberto Sarra é un avvocato Calabrese con una spiccata propensione alla politica ed é attualmente Capolista alla Camera per il movimento Grande Sud, uno schieramento politico aggregato al Pdl che annovera nelle sue file esponenti conosciuti della politica opportunista Italiana quali Antonio Razzi e Domenico Scilipoti divenuti famosi alle cronache per il loro supporto all’ultimo Governo Berlusconi grazie all’uscita dal loro partito Italia dei valori.

Ma veniamo al nostro protagonista e alla sua storia.

Antonio Sarra (ex Alleanza Nazionale) é attualmente Sottosegretario (nascosto) alla Regione Calabria insiema al suo collega e amico Scopelliti attuale Presidente della Regione. Il Signor Sarra é un avvocato che in passato é stato accusato piú volte di avere fra i suoi clienti esponenti di spicco dell’Andrangheta Calabrese ma questo é un dettaglio, essendo Avvocato puó scegliersi i clienti che vuole (giusto?).

Dalla sua Biografia leggiamo che é attivamente impegnato in politica sin dal 1995 e la sua carriera sembra inarrestabile tanto da arrivare alla candidatura per la Camera nelle prossime elezioni 2013.

Come ci racconta Gian Antonio Stella sul Corriere la storia inizia nel 2010 quando a fine legislatura e in vista delle nuove elezioni Sarra viene colpito da uno choc emorragico e non riesce a presentarsi alle elezioni regionali. Un intervento chirurgico gli salva fortunatamente la vita e le elezioni sono vinte dal suo amico Scopelliti che diventa Presidente della Regione.

La guarigione di Sarra ha del miracoloso, in due settimane partecipa alla nascita del Partito del Sud e in dodici si ritrova Sottosegretario alla regione Calabria nominato dal suo amico Scopelliti.

Siamo tutti felici della sua rapida guarigione perché di fronte per una volta ad un felice caso umano di “Buona Sanitá” Calabrese.

La sua guarigione peró non é poi cosí miracolosa infatti Antonio Sarra fa richiesta alla Regione per essere riconosciuto come “Invalido al lavoro” e l’invaliditá gli viene riconosciuta dopo solo un anno a tempi di record (un altro caso di “Buon Governo Calabrese”).

Dagli atti: «considerata la patologia – aneurismi dei grossi vasi arteriosi del collo e del tronco complicati da dissezioni della aorta torico-addominale – si ritiene l’avvocato Alberto Sarra permanentemente inabile a proficuo lavoro»

Permanentemente inabile e proficuo al lavoro, poverino, e nello stesso tempo gli tocca lavorare in Regione, come é possibile? Questa é una tortura non accettabile, bisogna intervenire per alleviare la sofferenza a quest’uomo.

Et Voila: In un mese a Sarra viene riconosciuto un vitalizio mensile di invaliditá di 7.490,33 euro «al lordo delle ritenute di legge, a titolo di vitalizio, con decorrenza dal 7 gennaio 2010».

Considerato (giustamente) il periodo in cui il Signor Sarra giá invalido, non aveva ricevuto il vitalizio, gli vengono riconosciuti aggiuntivi 225 mila euro di arretrati.

Giustizia é fatta.

Gian Antonio Stella ci dice inoltre che a fronte di alcune domande rivolte direttamente all’interessato, il Signor Sarra si sarebbe difeso dicendo che il vitalizio da handicappato al 100% era temporaneamente sospeso. Sospeso?

Riassumiamo

  • Antonio Sarra ricopre la carica di Sottosegretario (sommerso) alla Regione Calabria
  • Sarra é un invalido al 100% inabile al lavoro e lavora in Regione
  • Sarra riceve un Vitalizio di 7.500 Euro mensili netti per la sua invaliditá
  • Il Vitalizio risulta attualmente sospeso ma non cancellato. Si presume forse che Sarra sia temporaneamente NON invalido, ma solo temporaneamente.
  • Sarra é attualmente in Campagna elettorale come Capolista alla Camera per la Regione Calabria con il Movimento Grande SUD (in quota PdL).
  • Se il Movimento per il SUD supera il 2% dei voti Sarra, essendo Capolista, diventerá automaticamente un Deputato della Repubblica Italiana anche senza preferenze.
  • Finalmente anche la categoria degli Handicappati viene rappresentata in Parlamento. Ma anche no.

Alcuni dati al contorno

  • Il nostro Invalido Alberto Sarra in passato si era giá macchiato di una condanna per aver minacciato il direttore di un ASL obbligandolo ad assumere un primario di cardiologia.

  • E’interessante leggere anche la biografia dell’amico Presidente regionale Giuseppe Scopelliti che troviamo su Wikipedia. Da quello che si legge l’attuale Presidente della regione é una persona non solo indagata e giá condannata ma sembra avere anche una spiccata propensioni alle connessioni sospette. Qualcuno puó erroneamente specificare che si tratta della Regione Calabria ma a meno di dimostrare che la Calabria é un paese Europeo autonomo (come la Padania), questi personaggi appartengono unicamente ad un paese Europeo chiamato Italia.

Lieto fine (?)

Come in tutte le favole politiche Italiane c’é un lieto fine. Il Corriere della Sera ci rivela che il nostro Sarra ,invalido al 100%,  nonostante la stressante campagna elettorale, il suo handicap e l’impegnativo lavoro alla Regione riesce a ritrovare la felicitá insieme ai suoi amici (di merende) giocando a Basket davanti ai suoi fedeli elettori che sempre e in ogni modo lo supporteranno.

E’ bello vedere che in Calabria una persona che guadagna 7500Euro al mese di stipendio non é trattato da ricco cattivo ma viene invece accolto da vincitore, specialmente se lotta contro un handicap grazie allo sport.

E vissero felici e contenti con i nostri soldi! Che bella favola da Repubblica delle banane

Vota Cetto La Qualunque!