Mi é capitato di imbattermi nei risultati completi delle ultime comunali 2016 e per curiositá ho deciso di controllare se qualcosa stava cambiando nel voto dell’elettorato Italiano. Come ben sappiamo le ultime elezioni comunali sono state definite come il “tonfo” del Partito Democratico e la vittoria del Movimento 5 Stelle che sembra ad oggi essere l’unica alternativa politica al PD.
Quello che stavo cercando di capire é quanto effettivamente avevano perso i “partiti tradizionali” e quanto avessero effettivamente guadagnato i nuovi protagonisti del panorama politico.
L’analisi dei risultati é fondamentalmente guidata dalla mia personale opinione che le elezioni Comunali rappresentano piú di ogni altra elezione il reale termometro dell’elettorato Italiano semplicemente perché le persone votano una politica che tutti i giorni gestisce i servizi piú vicini ai cittadini. Ad esclusione dei grandi centri urbani dove la politica tradizionale continua a guidare le scelte di voto, nel resto dei comuni Italiani qual’é stata la scelta degli Italiani?
Nei capoluoghi di provincia vince la Politica
Nei capoluoghi di provincia si nota il reale crollo del PD che passa da 21 capoluoghi di provincia a soli 7.
I dati sono stati presi dal quotidiano La Repubblica.
Tutti i comuni persi dal PD sono stati redistribuiti alle alternative disponibili in maniera abbastabza regolare. Nonostante i problemi interni il centrodestra é la parte politica che per la maggior parte usufruisce del crollo del PD. Il M5S riesce a guadagnare 3 capoluoghi di cui due piazze importanti come Torino e Roma.
Questo a mio modo di vedere disegna il M5S come una vera e propria alternativa politica tradizionale all’esistente. “Tradizionale” perché vincere in comuni grandi e importanti é sicuramente positivo ma non rappresenta quello per cui il M5S si vuole identificare ovvero una forza democratica “dal basso”. Vincere in piazze politiche grandi vuol dire essere una forza politica tradizionale che attualmente sta prendendo il posto ad un vuoto lasciato a destra.
Per capire se invece la partecipazione politica dei cittadini sta cambiando é necessario allargare l’analisi a tutti i comuni.
I risultati complessivi: Nessuna rivoluzione dal basso le liste civiche rimangono i veri vincitori
Se allarghiamo l’analisi a tutti i comuni sotto elezione possiamo vedere come gli Italiani non hanno spostato o cambiato il loro modo di votare ma continuano a livello comunale a preferire le persone che conoscono senza un particolare colore di partito. In generale nei comuni piccoli le liste civiche continuano a rappresentare la scelta dei cittadini.
Il M5S presenta piú liste ma é visto come un partito tradizionale, nessuna rivoluzione.
Il M5S ha sempre cercato di identificarsi in un movimento apolitico e diverso dall’esistente. In generale il M5S era in parole povere la versione organizzata a livello nazionale di una grande lista civica dove le logiche partitiche non avevano influenza. Questo non é vero agli occhi dei cittadini che col voto hanno dimostrato il contrario.
I risultati delle comunali dimostrano che il M5S viene visto quanto un partito tradizionale e non come un’alternativa Civica. I risultati totali dimostrano che il M5S porta a casa un povero 1,76% sul totale di comuni interessati alle elezioni. Anche facendo lo stesso calcolo solo sul totale dei comuni in cui era presente una lista del M5S la percentuale di vittoria passa ad un 10%. Buon risultato ma distante dal poterlo definire “una rivoluzione dal basso”.
Se facciamo gli stessi calcoli per le altre forze politiche vediamo come il PD ha vinto sul 4% dei comuni totali e nel 35% di dove aveva presentato una lista. La Lega e Forza Italia nonostante sul totale dei comuni abbiano totalizzato un misero 2,5% ma se si considerano i comuni in cui avevano una lista la percentuale sale al 42%. Segno che la gente ha votato la destra dove era possibile. Non sempre il voto di protesta contro il PD é andato al M5S , anzi.
Il Centrodestra: Lega non guadagna quanto si credeva e Forza Italia quasi scompare
In generale il centrodestra ha portato a casa ben poco rispetto al passato. La Lega di Salvini e Forza Italia si sono presentati nel 6% dei comuni e hanno vinto nel 42% di quel 6%. Il problema maggiore del centro destra sta specialmente nelle file di Forza Italia, un partito in via di estinzione che non ha piú sicuramente la guida del Centrodestra. La Lega con Matteo Salvini aveva recuperato consensi nell’ultimo periodo ma non é riuscita peró nelle comunali a raggiungere percentuali importanti ad esclusione di Fruili Venezia Giulia, Liguria e Veneto.
Il vero problema per il Centrodestra stá peró in Forza Italia che ha presentato liste da sola nel solo 4% dei comuni e globalmente totalizza un bassissimo 0,6% di vittorie sul totale che salgono ad un 16% dove erano presenti come lista a se. Questo 16% é comunque piú alto del 10% del M5S che nonostante questo periodo di forte antipolitica non riesce a superare un partito in caduta come Forza Italia.
Il resto delle vittorie di Forza Italia sono solo frutto dell’alleanza con la Lega segno che da sola quasi non conta piú come forza poitica e nemmeno rappresenta il centrodestra che ormai é rimasto solo un gruppo non omogeneo di piccoli partiti in lotta fra di loro.
Le liste civiche vera partecipazione popolare
Come da tradizione Italiana le liste civiche rappresentano una costante della partecipazione della popolazione alla vita politica del proprio paese. I cittadini comuni si organizzano in gruppi senza colore politico e partecipano in questo modo alla gestione del proprio territorio.
Le liste civiche sono presenti alle ultime comunali nel 99,7% dei comuni. Le liste civiche rappresentano effettivamente l’estraneitá ai partiti politici e una vera voglia della popolazione di far parte della vita amministrativa del proprio comune. In teoria il M5S sarebbe il parallelo in chiave politica di una grande lista civica ma nella realtá visti i risultati non lo é nella proatica. Agli occhi dei cittadini infatti rappresenta un partito come tanti altri e riesce a vincere solo in comuni dove la politica conta e in altri ma rari casi.
Le liste civiche invece totalizzano un 89% di vittorie e quindi sono loro la rappresentazione di cosa vogliono gli Italiani ovvero fidarsi delle persone che conoscono e che gestiscono il proprio comune al di fuori dei colori di partito.
Il M5S rappresenta in questo senso un’alternativa politica agli altri partiti ma non un’alternativa alle liste civiche. Inoltre la tanto criticata bassa partecipazione della popolazione Italiana alla vita pubblica non sembra avere grossi riscontri dopo i voti comunali. Il numero di liste civiche si puó dire essere presente nel 100% dei comuni un segno che piú che mai rappresenta la voglia di privati cittadini di rendersi utili alla propria comunitá.
Queste percentuali smentiscono quindi la favole di un paese in balia dei partiti e dove la gente (schiava) si fa comandare da forze occulte e distanti da loro.
Le comunali invece hanno dipinto un paese un piú responsabile di quello che si crede e sopratutto lontano da quello che qualcuno racconta.
Le liste civiche sono sempre state la rappresentazione della partecipazione popolare e non sembra che questa modalitá stia scomparendo ma al contrario non é al momento sostituita da nessun altro movimento o metodologia di partecipazione.
I risultati finali
Nella pratica mentre le liste civiche vincono nell’88% dei casi il primo partito (PD) va al massimo al 4% seguito da un 2,8% della Lega (da sola) e poi il M5S all’1,8%.
Se per misurare la percentuale di vittoria si tiene conto dei comuni dove le liste del partito erano presenti allora si sale a percentuali quali : PD 34%, Lega 38%, Lega + Forza Italia 42%, Forza Italia 16% e M5S 10%.
Qui di seguito il grafico con i risultati finali. Nella tabella le due colonne rappresentano la prima il numero dei comuni dove erano presenti le liste dei diversi partiti e la seconda rappresenta invece il numero di vittorie totale.
Come si vede la componente delle liste Civiche rappresenta il vero vincitore delle elezioni comunali come era lecito aspettarsi.
Per una migliore visualizzare dei risultati nei partiti tradizionali ho cancellato la componente delle Liste Civiche.
Il M5S é il partito che ha presentato piú liste in totale ma é anche quello che delle liste presentate ne ha vinte di meno (solo 24 su 247). Segno che forse non rappresenta una rivoluzione sociale come invece annunciato dai propri slogan ma come si sá tutti hanno bisogno di marketing. In generale ovviamente il grosso risultato del M5S sta nel fatto che in pochi anni é riuscito a raggiungere degli ottimi risultati che peró hanno bisogno di un certo consolidamento.
Il M5S risulta il partito con la percentuale di vittoria piú bassa se calcolata rispetto ai comuni dove hanno presentato una lista.
Le percentuali di vittorie possono anche essere calcolate sul totale dei comuni Italiani in modo da vedere quanto i partiti sono riusciti a prevalere sulle alternative Civiche.
In questo caso possiamo vedere quanto la politica classica non riesca a prendere piedi dentro le piccole amministrazioni comunali. Questo fenomeno non fa altro che portare il partito piú votato (PD) ad un misero 4% ma nello stesso tempo dimostra quanto invece il M5S rappresenta anch’esso una forza politica equivalente a quelle tradizionali almeno agli occhi degli elettori. Il M5S infatti non riesce ad andare oltre un 1,76% a livello nazionale.
Questo non fa che dimostrare che forse gli Italiani la loro partecipazione politica ce l’hanno giá da anni e almeno nelle realtá locali continuano a preferirla piuttosto che all’alternativa politica. Il M5S é a tutti gli effetti un partito che inizia a raccogliere consensi quando a decidere sono i colori di partito e ad oggi il giallo é uno di questi.
Nel momento in cui serve un’organizzazione nazionale allora il M5S puó competere con gli esistenti partiti ma quando invece parliamo della vera partecipazione popolare allora in questo caso anche i puri devono lasciare spazio a chi da anni continua a portare avanti il paese dal basso.
I risultati regione per regione
Nei seguenti grafici sono raccolti i risultati complessivi suddivisi per regione. Le colonne rappresentano la percentuale di vittorie sul totale dei comuni per ogni singola regione.
Come vediamo graficamente in tutte le regioni le vittorie delle liste civiche supera di molto quelle dei partiti tradizionali. Questa condizione é pressoché costante in tutte le regioni.
Per maggiore chiarezza visiva se si vuole vedere l’andamento delle vittorie da parte dei partiti tradizionali é necessario eliminare la componente civica dai risultati.
Di seguito il grafico dedicato ai soli partiti.
Come si vede il PD rimane comunque il partito con piú comuni. La lega e Forza Italia riescono invece ad avere una percentuale maggiore in Lombardia e Veneto. Nel Veneto la Lega vince quasi sempre presentandosi da sola.
Nel caso del M5S ci sono alcune regioni in cui rappresenta la prima scelta ovvero: Lazio, MArche e Sicilia ma in quest’ultima a parimerito con il PD a quota 14%.
In generale comunque anche nel caso delle Marche dove il M5S primeggia fra i partiti, la percentuale rimane ad un 10%.
Unico valore considerevole da parte di un partito tradizionale é quello del PD in Umbria dove primeggia con un 18%.
Queste percentuali peró non hanno confronto rispetto ai risultati delle liste civiche che nel caso peggiore totalizzano un 70% come in Sicilia.
Conclusioni
- Le liste Civiche rimangono la scelta primaria degli Italiani (88% di comuni gestiti).
- I partiti prevalgono nei capoluoghi di provincia e nei comuni di grosse dimensioni ma nel calcolo complessivo non superano le liste civiche.
- Il M5S nonostante abbia guadagnato un numero rilevante di comuni non si puó definire una rivoluzione dal basso ma solo un’alternativa di voto come le altre. Il M5S raccoglie i voti di protesta e quelli mancanti ad un centrodestra lacerato internamente.
- Il M5S non rappresenta un’alternativa alle liste civiche ma solo un’alternativa politica ai partiti esistenti.
- Lega e Forza Italia rimangono la seconda scelta ma nella totalitá dei casi sono meno presenti rispetto al passato. Forza Italia come forza politica autonoma non va oltre uno 0,66% sul totale dei comuni.
- Il PD perde il 30% nei grandi comuni ma in una visione generale rimane la prima scelta che peró non é un’alternativa alle liste civiche, vero tessuto politico dei comuni Italiani.
Fonte dei dati: