Sono capitato in questi giorni su un divertente articolo che esaltava il discorso di insediamento di Donald Trump. Nulla di male sia chiaro, personalmente non mi sta particolarmente simpatico ma non é un motivo per criticarlo prima che abbia iniziato il suo lavoro. Nessun problema ai complimenti quindi ma forse é meglio tenere in considerazione la realtá dei fatti prima di cadere in superficiali considerazione sul Sig Trump.
Mi riferisco a questo articolo del Fatto Quotidiano in cui scrive un certo Marco Venturini che dal suo CV si definisce direttore della campagna di comunicazione del M5S in Veneto (ma sembra aver collaborato nel 2014 anche con Matteo Renzi, poco male Business is Business).
Nel suo articolo Venturini evidenzia la straordinarietá del discorso di insediamento di Trump partendo innanzitutto dalla sua assoluta coerenza. Coerenza principalmente legata alla lotta contro le Elite perché secondo Venturini (e secondo tanti altri nel nostro paese) Trump é un anti-sistema. Una persona che ha dovuto legarsi al partito Repubblicano per poter proseguire la sua campagna elettorale ma che alla fine guida un movimenti anti-establishment. Un Miliardario che proprio per i suoi soldi “Può permettersi di mandare tutti al diavolo” e infatti noi in Italia abbiamo una lunga esperienza in fatto di Miliardari che rappresentano il popolo.
Nella sua analisi comunicativa l’articolo indica come messaggio chiave sulla coerenza del Presidente Trump la frase ormai diventata famosa del “oggi restituiamo il potere al popolo”. Proprio su queste parole si apre un parallelo anti-sistema proprio con il M5S che come modello rappresenta (secondo Venturini) la lotta contro il sistema in Italia.
Parole condivisibili se non fosse che sarebbe il caso ogni tanto confrontare le parole ai fatti. La comunicazione di Trump sará sicuramente efficace ma poi va confrontata con le sue reali scelte. Se guardiamo infatti le sue prime decisioni forse il concetto di coerenza inizia un pó a traballare. In quest’ultimo periodo gli apprezzamenti su Trump da parte del M5S (e non solo) si sono moltiplicate e in ogni commento esiste effettivamente questa sensazione che Trump sia un anti-sistema. Un Presidente che sfascerá il sistema delle lobby Americane e delle grandi multinazionali ovvero (secondo il vulgo) l’origine di ogni male nel mondo.
Aspettando le prossime decisioni del Trump anti-sistema é interessante fare giá dei paragoni fra la percezione e la realtá di alcune scelte giá prese nella formazione della sua Amministrazione. L’innamoramento del M5S al Presidente Trump mi sembra come sempre la solita superficialitá di chi si ferma agli annunci senza nemmeno guardare alla realtá o forse come spesso accade di chi proprio la realtá non la capisce.
Quanto Trump si avvicina alle idee del M5S?
La Risposta é semplice: Sono agli antipodi.
Nonostante questa luna di miele a distanza non si capisce, nel merito, dove il Trumpismo si possa avvicinare alle idee del M5S. Le analisi del post di Venturini, non si possono fermare all’analisi delle frasi ma dovrebbero almeno provare a tenere in considerazione qualche elemento aggiuntivo.
La squadra di Governo di Trump, Anti-Sistema? Siete sicuri?
Non voglio iniziare una critica su Trump perché oggi sarebbe inutile non essendoci ancora atti formali. La mia analisi vuole solo comparare alcuni punti fondamentali della propaganda M5S con alcune scelte giá prese da Trump che fanno intravvedere una volontá pen precisa. Una volontá peró ben lontana dalle idee fondanti del movimento di Beppe Grillo che fanno quindi pensare ad un innamoramento che rappresenta la solitá superficiale e “pressapochezza”.
Guardiamo prima di tutto alle nomine della nuova amministrazione Trump.
Molte di queste informazioni sono state prese dal seguente articolo del sito Lettera 43.
Un Presidente Anti-sistema, anti-multinazionali, anti-poteri forti?
Rex Wayne Tillerson – Segretario di Stato (diplomazia) dal 2006 presidente e Amministratore Delegato del gigante energetico Exxon Mobil Corporation, la quinta più grande compagnia al mondo per capitalizzazione.
Steve Mnuchin – Segretario al Tesoro. Ex partner di Goldman Sachs. È il terzo uomo di Goldman Sachs a occupare questa poltrona, dopo Henry M. Paulson jr., sotto il residente George W. Bush, e Robert E. Rubin, con Bill Clinton.
Stephen Bannon – Chief strategist. Bannon è stato presidente della campagna lettorale del tycoon, è un ex di Goldman Sachs, ma soprattutto è il padre padrone del sito conservatore di destra (a sfondo razzista) Breitbarb News. http://www.breitbart.com/
Wilbur Ross-Segretario al Commercio. Investitore miliardario (patrimonio da 2,5 miliardi di dollari). Ross è da sempre considerato il «re della bancarotta». È uno specialista nel rilevare aziende in crisi, che però hanno grandi potenzialità sul fronte dei margini di profitto.
Reince Priebus – Capo dello Staff: La scelta, che ha irritato molti degli elettori che hanno votato il magnate contro l’establishment, è caduta su un insider di Washington: Reince Priebus, presidente del partito repubblicano, che lo ha sostenuto lealmente e ha cercato di fare da ponte tra Trump e i dirigenti Gop, a partire dallo speaker della Camera Paul Ryan.
Betsy DeVos – Segretario all’Istruzione: già legata al partito repubblicano in Michigan, è nota per le sue posizioni conservatrici e per la sua attività filantropica, svolta anche attraverso le fondazioni legate alla società di investimenti fondata assieme al marito, che investe nel settore della tecnologia e dell’energia. È miliardaria ed è una della principali sostenitrici del Partito Repubblicano in tutto il Paese.
Diciamo che definire Trump Anti-sistema/lobby/multinazionali almeno per il momento é un pó azzardata. Mi sembra invece che le sue scelte in fatto di nomine attingano a persone che proprio nelle Lobby/Multinazionali hanno fondato la loro carriera. Possibile che vogliano proprio loro distruggere questo sistema?
Un’Amministrazione Eco Sostenibile?
Il M5S é sempre molto attento (direi giustamente) all’evoluzione green e sostenibile del mondo cosa che forse per Trump non sembra essere una prioritá e a dirla tutta nemmeno un problema climatico.
Scott Pruitt – Direttore dell’Agenzia per la protezione ambientale: procuratore generale dell’Oklahoma e negazionista dei cambiamenti climatici. Dovrà ripristinare «l’essenziale missione dell’Epa (agenzia americana protezione ambiente) di tenere la nostra aria e la nostra acqua pulite e sicure», assicurando allo stesso tempo che l’agenzia non spenda i soldi dei contribuenti «in un’agenda fuori controllo e anti-energetica».
Rick Perry – Segretario all’Energia: Trump ha scelto di nominare l’ex senatore del Texas segretario all’Energia. Paradossalmente, Perry guiderà lo stesso dipartimento federale che lui stesso voleva eliminare.
Mike Pence – Vice Presidente: Governatore dell’Indiana. Sotto la sua gestione ha provato ripetutamente di strocare gli standard energetici per le rinnovabili riuscendo a terminare gli sforzi di efficienza energetica dell’Indiana. É stato il rappresentante dell’industria del Carbone dichiarando nel 2015 che l’Indiana era uno Stato pro-carbone combattendo con tutte le forze le azioni dell’EPA per la riduzione delle emissioni e la lotta alle centrali a carbone.
Da queste nomine non sembra che l’amministrazione Trump metterá l’ambiente al primo posto … forse non lo metterá nemmeno nel suo programma.
Basta ai nepotismi
Jared Kushner – Senior Advisor: Sfidando la legge contro il nepotismo e i rischi di ulteriori conflitti di interesse, Trump ha portato alla Casa Bianca un membro della famiglia, nominando il giovane genero Jared Kushner consigliere senior con competenze sugli accordi commerciali e sul Medio Oriente. In vista della nomina,
Kushner si dimetterà dalla posizione di Ceo in molte sue società e da editore del New York Observer, liberandosi anche di un «significativo numero di asset», tra cui Thrive capital, 666Fifth avenue e vari investimenti all’estero.
Quale sarebbe stata la reazione in Italia per una nomina del genere nel Governo Renzi?
Un’Amministrazione che ripudia la Guerra?
James Mattis – Segretario alla Difesa: E il soprannome è già tutto un programma: ‘Mad Dog’, ‘Cane Pazzo’. Mattis, contrario all’accordo per il nucleare con l’Iran, è stato costretto ad andare in pensione prima del previsto per tensioni con l’amministrazione Obama proprio sui rapporti da tenere con Teheran. Nel 2003, all’inizio dell’occupazione di Baghdad, è già generale maggiore. L’anno successivo, ‘Mad Dog’ si distingue nella battaglia di Falluja, uno dei capitoli più bui dell’invasione americana dell’Iraq. Nel maggio 2004, il generale ordina un attacco aereo su una sospetta “casa sicura” di jihadisti. Ma il bersaglio risulterà poi essere un matrimonio, in cui 42 innocenti tra uomini, donne e bambini perdono la vita. Il processo seguente ha stabilito che l’ordine era stato legittimo.
John Kelly-Segretario alla Homeland security: Generale dei marine che ha lavorato anche nell’amministrazione Obama come assistente di due capi del Pentagono, Leon Panetta e Robert Gates – è conosciuto per essere un duro. Sul tavolo si ritroverà alcuni
dei dossier più caldi dell’amministrazione Trump, come quello dell’immigrazione e della lotta ai clandestini.
Mike Pompeo – Direttore della Cia: Deputato del Kansas, esponente dei Tea Party e membro a vita della National Rifle Association, è stato tra i più convinti oppositori all’Obamacare ed è contrario alla chiusura di Guantanamo. Pompeo è inoltre noto per essere stato tra i sostenitori del programma di sorveglianza dell’Nsa rivelato da Edward Snowden. Tra i suoi grandi nemici figura l’Iran: «Non vedo l’ora di smantellare questo accordo disastroso con il più grande Stato sponsor del terrorismo del mondo»
Certo non é mia intenzione accusare l’amministrazione Trump di essere guerra fondaia ma dai nomi in lista direi che forse la pace avrá qualche problemino in piú. Love&Peace cittadino 5S.
Diritti per tutti specialmente per i piú deboli?
Trump ha giá dichiarato piú volte che il suo primo obiettivo é quello di smantellare il sistema Obana Care che allargava la copertura sanitaria alle fasce piú deboli della popolazione (aumentando in maniera non controllata i costi). In ogni caso questo tipo di “coperture universali” sono uno dei punti di forza proprio del M5S ma non sembrano non avere un corrispondente nelle idee di Trump.
Tom Price – Segretario alla Sanità: Deputato della Georgia alla guida del dipartimento della Sanità. Svolgerà un ruolo centrale nel modificare (o rimpiazzare) l’attuale legge sulla sanità voluta da Obama. Trump si è impegnato a rivedere in tempi stretti l’Obamacare e Price, chirurgo ortopedico, è tra i critici di punta dell’attuale legislazione.
…e l’immigrazione?
Qui é difficile fare paragoni perché il M5S avendo posizioni contrastanti al suo interno non si pronuncia in materia. Trump invece si é pronunciato in maniera forte, chiara e decisa.
Procuratore generale – Jeff Sessions: Conosciuto per la sua linea dura sull’immigrazione, il repubblicano è stato spesso accusato di razzismo. Nel 1986 gli fu negato un incarico nella giustizia federale dopo che alcuni colleghi lo accusarono pubblicamente di aver scherzato sul Ku Klux Klan.
Michael Flynn – Consigliere per la sicurezza nazionale: Secondo l’Ap, la sua simpatia per Mosca e le durissime critiche all’Islam radicale «non vengono viste di
buon occhio da alcuni esperti di sicurezza nazionale statunitensi».
Conclusioni e riflessioni
L’Amministrazione Trump sembra quindi qualcosa di molto lontano dalle idee di base del M5S e quindi molti degli apprezzamenti che si leggono sembrano effettivamente un pó troppo superficiali. La cosa peró non mi stupisce particolarmente perché ritengo la superficialitá parte del DNA del movimento stesso. Nessuno puó sapere come si muoverá Trump in futuro ma stando almeno alle sue prime nomine alcune scelte sembrano chiare e queste strategie sono lontane anni luce dalle radici Grilline.
Il nazionalismo Trumpiano giá sfociato nella cancellazione di alcuni accordi commerciali transoceanici, ha iniziato ad esaltare il tifo pentastellato. Esaltazione che personalmente ritengo povera di ragionamento e rischiosa per tutto il paese. Scelte che possono (ma anche no) favorire il mercato americano potrebbero invece essere altamente negative per quello Italiano. Esaltare la chiusura di accordi commerciali o dazi sullo scambio di merci proprio in un paese come l’Italia che vive di export é un vero e proprio suicidio. La crescita scarsa Italiana degli ultimi anni sarebbe stata fortemente negativa senza l’apporto proprio dell’Export. La componente Americana in questo export é stata alta (e in crescita) e sperare che questa crolli dimostra quanta ignoranza economica ha preso ormai cittadinanza stabile nel M5S. Lo dimostrano infatti affermazioni quantomeno discutibili dei sui “rappresentanti di punta” che dall’alto dal basso dei loro ragionamenti dimostrano quanto pericolose certe idee possano essere per il futuro dell’Italia. Ma d’altronde come si sa, il futuro sará splendente una volta usciti dall’Euro con un’esaltante svalutazione che porterá al tracollo un’economia Italiana giá martoriata. La globalizzazione che tanto si combatte ha portato piú benefici nel caso dell’Italia che peggioramenti. Esaltare il nazionalismo di Trump é quindi come augurarsi un lento spegnimento del proprio paese.
Caro M5S ma sei proprio sicuro che Trump é veramente la cura di tutti i mali del mondo? un rappresentante del popolo e una bandiera anti-sistema?
Sei proprio sicuro che un miliardario con un’amministrazioni di miliardari voglia veramente distruggere il sistema che ha reso tutti loro Miliardari?
Io nella mia cecitá penso di no ma voi continuate pure a sniffare trielina….