Lettura per il Weekend – 26 Aprile 2014

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– A proposito degli stipendi dei manager pubblici. Non tutti sono cosí eccessivi rispetto al mercato. Aziende di dimensioni paragonabili pagano cifre anche piú alte. La differenza sostanziale é fra la parte fissa e la parte variabile (Bonus). Cioé se raggiungi gli obiettivi vedi i soldi altrimenti no… questo manca in Italia. Per qualche paragone sugli stipendi qui la lista dei CEO (Amministratori Delegati) piú pagati delle telecomunicazioni.

– Big Data é un nuovo termine che si riferisce ad un incremento impressionante della mole di dati Elettronici su Internet. La mole é cosí grossa che servono sistemi e software particolari per poterli analizzare in modo rapido. In questa figura il passaggio negli anni dai dati in formato analogico a quelli in formato elettronico.

– La Banda globale di Internet continua a crescere inarrestabile. Qui alcuni numeri.

– Ogni tanto é la lotta per l’Italianitá che ci frega. Ogni tanto i compratori esteri non sono cosí male. [Link all’articolo]

 

Un sistema Universitario scadente ovvero: Mi iscrivo a “Scienze per la Pace” e odio la precarietá

La mia curiositá é nata ascoltando una radio che commentava gli scontri avvenuti a Roma durante il corteo del 12 di Aprile. Il Corteo dei Movimenti contro precarietá e Austerity che come sappiamo non é finito nel migliore dei modi. Gli scontri e i feriti sono stati molti ma forse era giá nelle previsioni sia dei manifestanti che delle Forze dell‘ordine.

Non voglio entrare nel merito su chi sono i buoni e chi i cattivi ma una cosa mi ha colpito fra le notizie che ho sentito, un particolare che nulla c’entra con la manifestazione.

La 22enne Deborah Angrisani passata alle cronache per essere stata calpestata da un poliziotto mentre un suo amico faceva da scudo umano sul suo corpo (foto sotto).Calpestata

Ovviamente le solite posizioni contrapposte fra chi vede la violenza nella devastazione di alcuni manifestanti e chi invece vede la violenza nelle reazioni della Polizia. Non mi interessa entrare nel merito di queste inutili discussioni che si ripetono ad ogni manifestazione.

Il mio problema é un altro e ben peggiore a mio modo di vedere degli scontri. Potrebbe sembrare una banalitá ma la radio affermava che Deborah la 22enne era iscritta al Corso di Laurea in Scienze per la Pace. Scienze per la Pace? Ho pensato fosse uno scherzo ma poi purtroppo é bastato un click su Google per togliere ogni dubbio… esiste veramente. Lo si puó trovare nel sito dell’Universitá di Pisa con relativa descrizione degli esami.

Forse la mia mente da Ingegnere fa fatica ad individuare una logica dietro a questo corso o forse sto semplicemente invecchiando. Certo é che capire quale sia l’utilitá di questo corso é cosa ardua. Cerco nella sessione dedicata agli Sbocchi Professionali della stessa pagina descrittiva e trovo l’elenco dei possibili ruoli a cui gli studenti possono accedere:

– Mediazione e conciliazione di pace: ruoli di composizione amichevole di situazioni conflittuali, compiti di mediazione culturale, funzioni di collaboratore del difensore civico.
– Cooperazione internazionale: diversi ruoli richiesti nei progetti di cooperazione internazionale gestiti da organismi nazionali, internazionali o sovranazionali, e dalle organizzazioni non governative (ONG).
– Soluzione pacifica dei conflitti: figure che operino negli organismi nazionali e internazionali, fornendo apporti ad azioni nonviolente per la soluzione di controversie, per la trasformazione dei conflitti, nella gestione delle fasi che seguono conflitti armati. Ad esempio: monitoraggio elettorale, controllo dei diritti umani, facilitazione dei processi di democratizzazione.
– Terzo Settore: figure che dispongano di competenze interdisciplinari relative al funzionamento di organismi del Terzo Settore ed alla loro amministrazione, con particolare attenzione alle capacità gestionali e progettuali.
– Formazione: figure capaci di intervenire nell’ambito dei progetti di formazione e di educazione alla pace, alla nonviolenza ed allo sviluppo umano.

Direi di bene in meglio.

Ma poi scopro anche la ciliegina sulla torta: il link Percentuale di impiego nei neolaureati un bel foglio pdf con le statistiche di impiego degli studenti laureati nell’anno 2011.

In PAX o Scienze per la Pace si sono impiegati BEN il 35% degli studenti (dopo 1 anno). PAX si piazza al terz’ultimo posto dopo “INFORMAZIONE SCIENTIFICA SUL FARMACO” (28%) e  “LETTERATURE EUROPEE PER L’EDITORIA E LA PRODUZIONE CULTURALE” (18%).

Riassumendo 1 studente su 3 riesce a trovare lavoro con questa Laurea. Come si dice “Uomo avvertito..”

Ovviamente i difensori del nulla possono accusare la crisi di questa scarsa occupazione per il corso di Laurea ma chissa perché io sono convinto che invece la crisi c’entri poco o nulla in questa percentuale.

Il problema di fondo é che questi ruoli nella societá sono praticamente inutili o comunque legati ad ambienti esclusivamente pubblici. Il numero di persone impiegate in questi settori é fondamentalmente bassa ma sopratutto proporzionata alla domanda (scarsa).

La cosa che mi sconvolge é che il sistema Universitario Italiano possa permettersi di presentare un tale corso di Laurea. Insieme a tanti altri viene creata una nebulosa di percorsi Universitari di utilitá discutibile che peró diversifica l’offerta per attirare piú studenti.

Signori miei questo é puro Marketing Universitario nulla di piú.

Vorrei un’Universitá piú seria, piú organizzata con una scelta di corsi meno variegata ma piú indirizzata al mondo del lavoro. Non bisogna cercare “iscritti”ma formare le persone per il mondo del lavoro. PAX forma le persone per un mondo che non esiste o che non ha i numeri per mantenerli. Non serve un corso per questi tipi di ruoli, basterebbe formare un personale pubblico selezionato (tanto da lí arrivano i fondi delle ONG). Qualche mese di formazione é sufficiente senza dover necessariamente creare un corso di Laurea. Ovvio che con il secondo metodo si possono chiedere i soldi mentre col primo si deve investire.

Solo un ultimo particolare. Il ruolo é internazionale e quindi ci sono dei moduli linguistici OPZIONALI fra Inglese, Francese, Spagnolo e Tedesco. I moduli linguistici sono unici ovvero lo studente studierá la lingua per al massimo 6 mesi (io credo 3 mesi). A questo punto una formazione del genere non é sufficiente per imparare una lingua o almeno raggiungere un buon livello. Il valore didattico é quindi nullo. A questo punto mi aspettavo che nei test di ammissione ci fosse una selezione su base linguistica con prove che servissero ad ammettere solo persone con una buona comprensione di una delle 4 lingue.

Ovviamente questo non esiste perché é meglio far passare tutti e raccogliere i soldi piuttosto che pensare a formare bene la gente.

Il risultato é quindi creare laureati per ruoli fondamentalemnte internazionali senza essere preparati linguisticamente. Ha un senso? No come d’altronde il corso stesso.

CONCLUSIONE

Ma cosa vai a protestare contro la precarietá se poi ti iscrivi a “Scienze per la Pace”?

Lascia alla Marvel il compito di creare Supereroi contro il male.

 

Letture per il Weekend – 19 Aprile 2014 e Buona Pasqua

weekend-readingLe quattro domande che il sito de La voce dedica al programma finanziario di Renzi [link all’articolo]

Per chi fosse interessato Il link ufficiale al DEF di Renzi. [link all’articolo]

Ottimo articolo sull’Euro del professore Alberto Bagnai. Anche se non condivido le sue idee non posso che complimentarmi con le sue spiegazioni. Capisco tutti i vantaggi della Germania ma non capisco quando tutti i problemi pubblici Italiani non sono nemmeno considerati. Mistero. [link all’articolo]

 Quattro risate con Makkox. #votasconi i consigli per una campagna elettorale fatta in casa. [link al video]

Buona Pasqua a tutti

Letture per il weekend – 12 Aprile 2014

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Il tesoro rende noti i numeri della dichiarazione dei redditi 2012. Direi che gli squilibri fra dipendenti e autonomi continuano ad esserci e soprattutto alcune categorie sono poco credibili.

La Fiat impacchetta le auto di marca straniera dei suoi dipendenti come azione di marketing interno… mah.

Stranamente la bocciatura avviene proprio in questo periodo. Mi chiedo ma a cosa serva il TAR?

Il solito sobrio commento di Seminerio sul DEF di Renzi. La rivoluzione che non c’é. Sono d’accordo, d’altronde che rivoluzione puoi fare senza soldi? Le rivoluzioni costano… sempre.

Il pessimo giornalismo. Se vi siete mai imbattuti in questo articolo sappiate che la fantasia di chi scrive é molto forte. La realtá dietro a questo spot pubblicitario é ben diversa. Sta arrivando un Itakapost specifico sull’argomento. Per il momento confermo che l’Italia si é effettivamente classificata nei primissimi posti ma per “Creative Problem Solving”… che traduco in “L’arte di arrabattarsi in maniera creativa”. Nulla a che vedere con matematica e letteratura né tantomeno con l’educazione scolastica. I test a cui si riferisce il brillante articolo sono per esempio: Usare per la prima volta un lettore Mp3 o comprare un biglietto urbano da una macchinetta automatica senza errori. Che dire, ma dove stanno letteratura e matematica? Lo sa solo il Corriere. Unica certezza é che i ragazzi Italiani sanno “arrabattarsi” e questo non dovrebbe stupirci considerato il paese ma forse non é poi cosí positivo.

Morire di Troika: Gli agghiaccianti Numeri della Sanitá Greca

Io sono sempre stato critico sulle responsabilitá della gestione politica Greca quanto lo sono per quella Italiana. La Grecia come l’Italia é un paese che nel periodo d’oro dell’Euro non ha saputo approfittare dell’opportunitá per investire sui propri cittadini . La Grecia ha buttato al vento una grossa opportunitá per crescere preferendo continuare a regalare soldi a categorie di privilegiati per soli scopi elettorali. I politici Greci hanno continuato a regalare pensioni a persone che non le meritavano ritrovandosi poi nel momento di crisi ad avere un deficit galoppante.

Questo aspetto della gestione politica Greca é stato il motivo per il quale non ho mai digerito le critiche all’Europa tiranna, alla Germania etc.

Purtroppo peró nonostante ci siano grosse responsabilitá nel sistema politico Greco siamo arrivati ad un punto in cui la popolazione Greca sta pagando un prezzo troppo alto che non é giustificato da nessuna mala-politica.

Oggi mi sono imbattuto in uno sconvolgente documento di una delle piú antiche riviste Mediche: The Lancet e dedicato agli effetti dell’Austerity Europea sulla salute dei cittadini Greci.

Capisco che i tagli imposti dalla Troika fossero dovuto ma esistono metodi diversi per distribuirli sulla spesa pubblica senza per forza impattare i diritti dei cittadini. Quando si vanno ad eliminare diritti universali come l’assistenza sanitaria il taglio non ha piú nessun senso e nessuna giustificazione.

La popolazione greca non puó pagare con la vita le colpe della sua classe politica.

I numeri elencati dal documento del Lancet (che potete scaricare qui TheLancet-Greece’s health crisis from austerity to denialism) sono impressionanti.

La troika ha imposto alla Grecia dei tagli lineari alla sanitá per una percentuale del 6% del PIL. Come se in Italia si tagliassero quasi 100 Miliardi alla sanitá. Una cifra mastodontica considerato un servizio essenziale come la sanitá.

Se la Grecia giá non aveva uno dei migliori sistemi sanitari, dopo l’Austerity il sistema sará quasi azzerato. Attualmente la spesa sanitaria Greca ha giá raggiunto il valore piú basso fra tutti i paesi Europei prima del 2004.

Qui di seguito una sconvolgente sintesi dell’impatto dei tagli sui cittadini:

Accesso ai servizi: I tagli al personale hanno portato inevitabilmente a lunghe liste di attesa che colpiscono fortemente l’accesso ai servizi per la fascia piú anziana della popolazione.

Le zone rurali hanno iniziato a soffrire la scarsitá di medicinali.

Tutti i costi sono stati spostati dallo Stato ai cittadini. Sono stati introsotti dei costi per le visite mediche con il risultato che molti pazienti non hanno piú potuto accedere ai controlli.

HIV e Tubercolosi: Il taglio delle siringhe e dei profilattici per I tossicodipendenti ha portato ad un aumento nel 2012 pari a 32 volte  dei casi di HIV fra i tossicodipendenti. Sono raddoppiati i casi di tubercolosi.

Malaria: I tagli alle municipalitá hanno cancellato i programmi di trattamento delle zanzare con il risultato che sono riapparsi casi di malaria (nel 2014 in Europa).

Medicinali: Il taglio della spesa per l’acquisto dei farmaci é stato di 4.88 Mld nel 2010, di 2.88 Mld nel 2012 e di 2 mld nel 2014. Molti farmaci sono diventati introvabili e i pazienti hanno dovuto pagare di tasca propria. A causa della forte disoccupazione il 70% di loro non ha abbastanza risorse per gli acquisti. In aggiunta le aziende farmaceutiche hanno ridotto le forniture per l’ammontare dei debiti del paese.

Cittadini senza assistenza sanitaria: Il sistema sanitario Greco prevede una copertura per soli 2 anni di disoccupazione. Considerando il prolungato periodo di crisi molte persone si sono ritrovate senza nessun tipo di copertura sanitaria. Si stima che il numero di persone escluse dalle cure mediche siano circa 800000. Una cifra vergognosa per un paese Europeo.

Cure psichiche: In un periodo di crisi economica sono oltretutto aumentati del 120% le richieste di assistenza psichica. La risposta sanotaria é stata di tagli nel 2012 del 55% sugli stessi servizi. Sono quindi aumentati di quasi 5 volte i casi di depressione, del 36% i tentativi di suicidi e purtroppo del 45% le morti causate da suicidio.

L’aspetto piú agghiacciante: Anziani e Bambini

I tagli imposti dalla Troika hanno colpito purtroppo le categorie piú deboli. Proprio le categorie che hanno piú necessitá di assistenza sanitaria: gli anziani e i bambini.

Molte delle persone escluse dalle cure mediche sono purtroppo anziani che per motivi economici non possono piú permettersi controlli e medicinali oppure nelle zone rurali non hanno i mezzi per raggiungere gli ospedali (nel 2014).

I numeri relativi ai bambini Greci sono agghiaccianti e meritano una riflessione. Forse la Troika per prima dovrebbe meditare sugli effetti dei tagli imposti perché quando si colpiscono dei bambini innocenti non esiste piú giustificazione a nessun tipo di Austerity.

Le critiche condizioni economiche delle famiglie Greche hanno immediatamente avuto un impatto negativo sulla salute dei bambini.

Si stima che nel 2007 il 29% dei bambini vivesse sotto la soglia di povertá raggiungendo un vergognoso 31% nel 2011. L’Effetto principale é la denutrizione dei piccoli e le loro pessime condizioni di vita.

Un report delle Nazioni Unite del 2012 evidenzia che in Grecia non tutti bambini hanno accesso ai servizi sanitari. (I bambini). Le ultime misurazioni riportano un incremento del 20% di nascite sottopeso fra il 2008 e il 2010.

Il quasi azzeramento per una grossa fetta delle donne delle cure prenatali ha portato ad un tremendo incremento del 30% di perdita del feto.

Ma il dato che piú fa tremare é relativo alla mortalitá infantile che ha misurato un incremento del 45% dal 2008 al 2010. Mortalitá sia Neonatale per scarsitá di cure durante il parto che post-neonatale per le pessime condizioni economiche.

Numeri che fanno rabbrividire e da padre, piangere.

Riflessioni

I tagli della Troika hanno un senso per ristabilire le spese di un paese ma la dimensione degli stessi ha portato a questi sconvolgenti risultati. I tagli sono in qualche maniera comprensibili ma non possono in nessun modo ledere i diritti universali dei cittadini.

La salute é uno di questi diritti e va garantito ad ogni costo. Questo purtroppo non é successo in Grecia.

I cittadini Greci non meritano questo trattamento.

The people of Greece deserve better.

 Nota: Nel momento in cui il report é stato scritto la delegazione della Troika era tristemente in Grecia per discutere sui successivi 2.66Mld di tagli al sistema sanitario.

 

 

 

La Morte di Windows XP

windows-XP-defaul-broken-security-flaw-1024x640Dall’8 Aprile 2014 il sistema operativo Windows XP non sará piú supportato da Microsoft.

Il sistema operativo aveva ormai 12 anni e in questi tempi di informatica frenetica sono un’eternitá.

Il grosso del problema é che la quantitá di computer che continuano ancora ad utilizzare questo sistema operativo sembrano essere molti. Il problema non sembra essere dei soli utenti privati ma anche e sopratutto di quelli business per i quali la chiusura dell’assistenza puó rivelarsi un costoso problema.

La ragione principale dei problemi é che le nuove “Service Pack” ovvero le “correzioni” del sistema operativo non saranno piú sviluppate, lasciando gli utenti XP indifesi dai nuovi attacchi informatici.

Proprio Microsoft ha dichiarato che nel momento in cui é stato chiuso il supporto al “Service Pack 2” il numero di attacchi malware é incrementato del 66%.

Unico consiglio del colosso americano per risolvere questo problema? …  aggiornate il sistema operativo.

Una ricerca portata avanti dall’azienda Avanade rivela che ben il 77% delle aziende ha ancora delle piattaforme XP in uso e di questo gruppo ben il 52% non ha ancora un piano di migrazione.

La cosa divertente (per modo di dire) é che il motivo di queste alte percentuali di XP nei sistemi é dovuto alle avvertenze del passato in cui si suggeriva di non lasciare XP poiché l’alternativa Vista non era pronta per il mondo business (posso personalmente confermare di non aver mai visto un sistema operativo peggiore di Vista; forse se la puó giocare con Win2000).

Oltre al danno la beffa. L’instabilitá di Vista non ha permesso il passaggio e adesso sembra essere un salto troppo grosso muoversi verso Win 7/8.

I soliti scherzi di un monopolista geneticamente poco attento alla soddisfazione dei clienti.

Il grosso del problema come detto é essenzialmente di sicurezza poiché Microsoft fornirá gli aggiornamenti Antivirus solo per i 15 mesi successivi alla data di scadenza di XP. Oltre questo periodo il rischio di essere indifesi da nuovi attacchi é molto alto.

 Cosa possono fare le aziende?

La risposta é molto semplice: Non molto se non migrare verso Win 7 o 8 oppure su nuovi sistemi operativi.

Sembra infatti che questo fine supporto abbia scatenato in alcune aziende il desiderio di provare qualche nuovo sistema come il Chrome OS di Google.

Sembra infatti che avere applicazioni “Native sul browser” possa essere un elemento positivo per molte aziende. Un sistema operativo come Chrome puó garantire infatti ad utenti di lavorare su applicazione “Web Based” ma sopratutto di essere “A prova di Futuro”, cosa che Microsoft ha dimostra di non essere.

Il discorso di XP non si ferma alle sole aziende private. La pubblica amministrazione sembra anch’essa pesantemente coinvolta. Proprio in UK il governo ha sottoscritto degli specifici accordi con Microsoft per estensioni del supporto (ovviamente non a gratis).

Su questo punto mi chiedevo: „Chissa cosa fará la nostra lungimirante Amministrazione Pubblica in merito?“.

Immagino poco considerato il nostro elevato livello di informatizzazione. Siamo praticamente un paese immune da attacchi informatici. Il motivo? La carta non teme ancora gli hacker ma solo le tarme.

Letture per il weekend – 5 Aprile 2014

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Sembra che gli 80 Euro al mese di Renzi non siano cosí semplici da raggiungere. Cosí almeno afferma l’autorevole blog di noisefromamerika. [Link all’articolo]

L’abolizione del roaming Internazionale forse é alle porte. Speriamo.[Link all’articolo]

Da una ricerca dell’azienda Nominum sembra che quasi 24 Milioni di router domestici possono essere usati per attacchi distribuiti usando il DNS. [Link all’articolo]

L’ammontare dei soldi nel risparmio gestito é ai massimi. C’é un clima di euforia borsistico ingiustificato considerato il periodo di crisi e le scelte non prese politicamente. [Link all’articolo]

Perdere il posto di lavoro perché contro ai matrimoni Gay. É successo all’Amministratore Delegato di Mozilla (Azienda che produce il browser Firefox). [Link all’articolo] Nonostante Io sia a favore delle nozze gay sono anche a favore della libertá di opinione e quindi una persona deve avere il diritto di essere contrario senza per questo perdere il posto di lavoro.

 

L’Effetto Snowden nel mercato del Cloud Computing

DataCenterOggi mi é passato sotto gli occhi un interessante articolo sull’impatto delle rivelazioni di Snowden dell’attivitá di spionaggio del NSA sui nuovi servizi Cloud.

Per i non addetti i servizi di Cloud Computing si riferiscono alla virtualizzazione di parte dei servizi IT. Prevedono per un’azienda di affidare parte dei suoi servizi IT in outsourcing completo ad una terza azienda chiamata genericamente Cloud Provider. Il vantaggio sta nel fatto che l’azienda non deve comprare un’infrastruttura IT completa ovvero un Data Center (Centro elaborazione Dati in Italiano) in cui istallare i propri server, le proprie applicazioni o salvare i propri dati. L’azienda nel caso del Cloud Computing compra solamente il servizio dal Cloud Provider senza dover investire nell’infrastruttura e sui costi per mantenerla: Manutenzione, Elettricitá, Spazio, raffreddamento etc. Google, Facebook e Amazon sono tra i casi piú famosi di servizi Cloud per la massa.

Da questo articolo sembra che le aziende stiano cambiando idea sui piani di spostamento verso un’infrastruttura Cloud. Il motivo é che con il Cloud non si é piú certi della posizione geografica dei propri dati. I Cloud Provider costruiscono dei grossi Data Center che comunicano fra di loro ma le loro scelte nel posizionamento non dipendono dalla geografia della clientela ma sul vantaggio dell’area in cui istallare i propri Server.

Nulla puó escludere che i dati di un’azienda Italiana che si sposta nel “Cloud” possano essere fisicamente memorizzati su un Server negli US.

Ovviamente proprio qui la paura, e se i miei dati sono proprio a casa dello spione?

Da questo articolo sembra che 6 aziende IT su 10 abbiano frenato la loro corsa verso il Cloud per motivi di sicurezza.

Il 38% delle aziende ICT dichiara che le condizioni di acquisto di servizi Cloud siano giá stati rivisti. Il 31% dichiara di voler spostare i dati in luoghi in cui il business é sicuro mentre solo il 5% ha dichiarato che il luogo é irrilevante. Il 97% degli intervistati in Europa e il 92% in US vogliono mantenere i dati nella propria regione.

Il 50% ha giá dichiarato di aver inasprito le regole di sicurezza per i Cloud Provider e il 16% ha giá cancellato dei contratti.

Queste cifre sembrano effettivamente colpire sul nascere un fiorente mercato e se confermate sicuramente ne ridimensioneranno i confini.

Il mondo Cloud é negli ultimi anni molto in espansione perché effettivamente porta grossi vantaggi in termini di risparmio per le aziende. Bisognerá sicuramente bilanciare il valore della sicurezza con il costo di non utilizzare il Cloud e i suoi vantaggi.

I Cloud provider Americani essendo i primi ad essere sotto osservazione si difendono dicendo che anche in Europa gli Stati possono accedere a qualunque dato senza problemi. Affermano che questi allarmismi arrivano da politici (Europei) che hanno bisogno di visibilitá mediatica oppure da un sistema economico (I Cloud Provider Europei) che vuole prendere vantaggio da questo scandalo spionistico.

Riflessioni senza ordine

–        La sicurezza in un sistema Cloud diminuisce effettivamente perché i dati non stanno piú fisicamente nell’azienda. Nel momento in cui finiscono in un paese non sicuro ovviamente tutta la sicurezza del sistema ne risente. Esistono tecniche come la crittazione dei dati per inasprire la sicurezza ma é ovvio che se i dati non sono a casa tua non sei piú tu a controllare la loro sicurezza.

–        E’ vero comunque che lo scandalo NSA ha coinvolto piú paesi e quindi non esiste un paese sicuro o diciamo che per sicurezza ogni paese puó decidere di spiare i propri cittadini.

–        Il fatto di richiedere dati geograficamente vicini all’azienda va contro al concetto di Cloud ma in un certo senso non fa che alimentare un mercato locale fatto da molte piú piccole aziende piuttosto che pochi grossi Cloud provider mondiali. Una Google saprebbe battere molta concorrenza e prendere enormi fette di mercato ma con queste regole di localizzazione dei dati avrebbe molti problemi.

–        E’ competitivo un mercato fatto di molte piccole aziende ma danneggia il futuro “Verde” della terra. L’energia elettrica inizia a diventare un problema e queste nuove tecnologie per loro natura digitale trasmettono bit;  impulsi elettrici. Le dimensioni di questo spazio immenso di bit ha raggiunto volumi altissimi. Un grosso Cloud provider che lavora a livello mondiale puó ottimizzare molto il consumo energetico per bit rispetto ad un provider nazionale. Google ha per esempio iniziato ad istallare dei Data center in Finlandia poiché il risparmio energetico nella riduzione dei costi di raffreddamento é enorme.

–        L’energia richiesta dal mondo ICT é altissima e quindi nonostante la rete sia un mezzo democratico e potente per migliorare la comunicazione ha il suo lato negativo nella richiesta energetica che cresce di anno in anno in termini di capacitá. Per darvi un esempio Telecom Italia é il secondo consumatore di energia elettrica Italiano in dimensioni dopo le Ferrovie di Stato. Questo paragone fa capire di cosa stiamo parlando e di quanto l’ottimizzazione del Cloud puó aiutare a diminuire questo impatto.

–        I dati completi della ricerca sono stati pubblicati dalla giapponese NTT Communication e li potete scaricare a questo link  NTT_Research_Report_NSA_Aftershocks_FINAL_1.

Spesa Pubblica (2): Le Ferrovie dello Stato, spese ad alta velocitá

Proprio in questi giorni le ferrovie di Stato e il loro Amministratore Delegato Mauro Moretti sono al centro dell’attenzione. Motivo principale é la reazione dell’AD alla dichiarazione di Renzi sull’intenzione di voler ridurre gli stipendi degli alti dirigenti statali.

Moretti 61 anni, AD dal 2006 é un dirigente statale con una  renumerazione elevata o almeno molto lontana dalla media dei suoi dipendenti. Dall’alto dei suoi 870.000 + Euro annui Mauro Moretti si distacca notevolmente rispetto alla media di 38.500 Euro dei suoi dipendenti. Diciamo una grossa differenza se si pensa inoltre che Moretti é un dirigente pubblico.

Moretti ha dichiarato che non accettará questi tagli lineari. Il suo stipendio é giá stato ridotto del 50% rispetto al suo predecessore che ha lasciato 2 Miliardi di perdite mentre lui ha riportato in positivo il bilancio. Dichiara inoltre che i suoi omologhi in altri paesi europei hanno gli stipendi piú alti del suo.

Senza entrare nel merito se Moretti merita o meno questo stipendio, vediamo come la sua azienda ha pesato e continua a pesare sui conti dello stato in rapporto ai servizi forniti.

A riguardo delle Ferrovie di Stato é stato rilasciato la scorsa settimana un interessante studio dall’Istituto Bruno Leoni che analizza quanto le Ferrovie dello Stato hanno pesato sui conti pubblici nel periodo 1992-2012. L’analisi é fatta confrontando gli investimenti nelle compagnie ferroviarie di altri paesi Europei come UK, Francia, Germania e Svezia.

Questo é una sintesi dei numeri e dei confronti usciti dal documento:

–        Dal 1992 al 2012 le Ferrovie di Stato sono costate ai contribuenti ben 208 Miliardi di Euro fra trasferimenti diretti e interessi.

–        Il valore corrisponde ad un trasferimento medio annuo di quasi 10 Miliardi che rappresenta un grosso valore in relazione al deficit pubblico annuale. Se quasta cifra fosse stata negli anni controllata l’Italia avrebbe un rapporto debito PIL minore del 17%. E questa cifra non é un dettaglio.

–        La Spesa pubblica Francese nelo stesso periodo é stata di 153 Miliardi per un sistema ferroviario che é doppio come dimensioni e piú del doppio come passeggeri trasportati. Con uno standard Francese i trasferimenti annui sarebbero stati di 4,6 Miliardi. 83 Miliardi totali (-60% dei trasferimenti)

–        La Spesa pubblica in Inghilterra nello stesso periodo é stata di 69 Miliardi. Il sistema ferroviario Inglese é praticamente uguale a quello Italiano come dimensioni e numero di passeggeri. E’ vero che il cliente Inglese paga il costo del servizio ferroviario solo nel momento in cui lo utilizza poiché é stato privatizzato. Con uno standard Inglese i trasferimenti annui sarebbero stati di 3,3 Miliardi. 63 Miliardi totali (-70% dei trasferimenti)

–        La Spesa Ferroviaria Tedesca é stata di 9,8 Miliardi di Euro ma con un sistema ferroviario 2 volte e mezzo quello Italiano. Con uno standard Tedesco i trasferimenti annui sarebbero stati di 3,6 Miliardi. 67 Miliardi totali (-68% dei trasferimenti).

Sembra che gli investimenti ad alta velocitá non siano il motivo di questi costi cosí elevati rispetto agli altri paesi europei. Dal 1992 ad oggi infatti sono stati costruiti e messi in esercizio in Italia 700 km di nuove linee ad alta velocità contro più di 1200 in Germania, 1300 in Francia e 1600 in Spagna.

I costi non sembrano essere nemmeno addebitati all’aumento del traffico infatti l’Italia è l’unico paese in cui il numero di passeggeri si é ridotto: dal 1992 a oggi i passeggeri/km di FS sono diminuiti del 16% mentre in Germania sono cresciuti del 39%, in Francia del 45%, in Gran Bretagna dell’83% e in Svezia del 98%.

Di seguito sono raccolti i grafici comparativi fra il sistema ferroviario Italiano e quello degli altri paesi europei presi a confronto.

IT-UK

Confronto UK-Italia-Sussidi

IT-DE

Confronto DE-Italia-Sussidi

IT-FR

Confronto FR-Italia-Sussidi

IT-SV

Confronto SV-Italia-Sussidi

Difficile non notare quanto lontane sia lontana l’efficienza delle Ferrovie di Stato rispetto agli altri paesi Europei soprattutto se si considera il servizio offerto.

Nel seguente grafico invece il sussidio Italiano ricalcolato con l’efficienza degli altri paesi, prova che in Italia la spesa pubblica é sí simile agli altri paesi Europei ma con enormi sacche di inefficienze. Le ferrovie di Stato sono un caso eclatante.

Sussidio Ricalcolato

 

Il ricalcolo dei costi con standard diversi é il focus del report in quanto proprio su questi costi si dovrebbe agire per ridurre il peso delle Ferrovie di Stato sui conti pubblici invece che pensare solo allo stipendio di Moretti.

Il report dell’Istituto Bruno Leoni fa inoltre un’altra considerazione sul valore dei finanziamenti statali. Vengono infatti calcolati nuovamente i costi nello scenario in cui tutti i finanziamenti fossero totalmente coperti a debito e quindi con un costo aggiuntivo di interesse. In queste condizioni il valore totale raggiunge cifre vertiginose attorno ai 400 Miliardi di euro (1/5 del debito pubblico). Se si considerano inoltre i recenti aumenti di spread del periodo di crisi si puó capire quanto le cifre in gioco pesino enormemente sul totale del debito pubblico. Ovviamente nessuno ha prova che questo scenario rappresenti la realtá ma sono convinto che a scommetterci non si perderebbero troppi soldi.

Qui di seguito il grafico.

Contributo al debito pubblico

Conclusioni

In un periodo come questo in cui si continua senza tregua a parlare di spending review queste cifre fanno riflettere. Il problema fondamentale delle varie revisioni di spesa sembra concentrarsi sempre e solo sui valori grilleschi della spesa ovvero il costo della politica e della dirigenza pubblica.

Sicuramente avere dirigenti con salari cosí alti é un’anomalia ma prima di urlare allo scandalo é necessario fare qualche confronto con  le altre realtá Europee e sopratutto per le stesse tipologie di aziende pubbliche. Lo stipendio di Moretti molto probabilmente non deve essere uno dei primi ad essere ritoccato perché l’azienda da lui gestita ha dimensioni rilevanti e conseguenti responsabilitá che vanno pagate. Magari inserire una componente variabile su base obiettivi potrebbe essere una valida alternativa anche se sembra che il nostro Moretti negli anni abbia riportato in pareggio il bilancio delle FS.

Il problema Italiano resta peró sempre l’efficienza della spesa per servizio. Questo report non fa che dimostrare quanto il nostro sistema perda acqua da tutte le parti nel momento in cui l’ente pubblico gestisce i servizi. Non sono certo Francia e Germania paesi che lesinano in spese pubbliche ma i loro soldi sono spesi meglio e il cittadino ne trae vantaggio. Non mi sembra si possa dire la stessa cosa per le Ferrovie di Stato dove solo il settore di fascia alta é migliorato (Alta velocitá) raggiungendo livelli Europei ma il rimanente del trasporto pubblico non sembra essere cosí valido.

Il servizio ferroviario é difficilmente privatizzabile. In Inghilterra, unica realtá veramente privatizzata, lo stato ha dovuto riprendere il controllo delle infrastrutture poiché le realtá private difficilmente investivano. In ogni caso avere un infrastruttura nazionale a disposizione di operatori diversi in competizione ha migliorato di molto il servizio come dimostrato dall’aumento del traffico passeggeri (+83%). Non ci si aspetta una rivoluzione del genere in Italia poiché il pubblico vorrá sempre mantenere il controllo di tutto e riuscire a posizionare i propri uomini. Oltretutto l’Italiano é innamorato del servizio pubblico e disprezza qualsiasi forma di privatizzazione (come se mai fossero state fatte nel nostro paese). L’Italiano preferisce avere un servizio scarso ma gestito dallo stato, l’Italiano preferisce perdere il 40% dell’acqua pubblica nei suoi tubi. L’Italiano chiama le FS una privatizzazione e pensa che questo sia il motivo del pessimo servizio. Direi che una compagnia S.p.a. a totale controllo Statale é tutt’altro che una privatizzazione…. ma se vi piace cosí…