Letture per il weekend – 1 Novembre 2014

EE in Inghilterra é l’operatore con piú utenti LTE. [link all’articolo]

Piú della metá dei cittadini Inglesi é stata vittima di crimini On-line. [link all’articolo]

Le 30 mete scelte dalla Lonely Planet per il 2015. [link all’articolo]

Mastercard sta per offrire il free Wifi in Inghilterra ai suoi clienti. [link all’articolo]

Vodafone Italia estende la sua copertura LTE a 2400 comuni. [link all’articolo]

Gli incredibili numeri del monopolio del Porno On Line. [link all’articolo]

Il Video Ultra HD in rete e l’Italia sempre in coda al broadband

4k-vortex-620x465Il futuro dell’alta definizione sembra avere grandi potenzialitá. L’attenzione per i servizi ad alta definizione diventa sempre piú grande e confermo personalmente che anche nelle comunicazioni interne della mia azienda vedo un sempre e piú crescente interesse per i servizi video ad alta definizione o Ultra HD e sopratutto l’analisi del loro impatto in rete.

Non é un argomento nuovo per questo blog il video su Internet sta negli ultimi anni misurando un incremento elevatissimo superando ormai l’utilizzo dei supporti tradizionali come i DVD. La gran parte del traffico Internet é video. Tutti usano YouTube e nuovi protagonisti dei contenuti Video On Line come Netflix stanno sbarcando anche in Europa (questo mese Netflix é atterrato in Germania).

YouTube giá da tempo fornisce contenuti video ad alta definizione e Netflix offre giá il servizio “4K Video”.

Il 4K video é un nuovo formato per la cosiddetta Ultra HD. Sono giá molti i prodotti (televisori e smart TV) disponibili nel mercato in questo formato e sempre di piú i contenuti disponibili in 4K.

Quando questa tipologia di formato viene trasmessa attraverso la rete, i requisiti di banda per gli streaming sono estremamente sfidanti:

  • Basic 4K da 15Mbps a 20Mbps
  • Standard 4K da 30Mbps a 50Mbps
  • Ultra 4K da 50Mbps a 100Mbps

Possiamo facilmente immaginare quali requisiti debba avere la rete se pensiamo che ogni utente Netflix che richiede un contenuto video 4K rimane collegato per tutta la durata del film generando un traffico medio e costante attorno ai 15-20Mbps, .

Se moltiplichiamo questa banda per tutti i possibli utenti Netflix ovviamente il carico inizia ad essere decisamente alto e soprattutto a velocitá costante. Mentre Il semplice traffico generato dal browsing con Facebook, Google era a picchi e mediamente basso, Il video ha invece un profilo quasi costante e di valore molto alto.

L’azienda Akamai ha da poco rilasciato il suo periodico report sullo “Stato di Internet” (dalla Home page potete scaricare la versione completa registrandovi sul sito).

Il report analizza svariati aspetti di rete come la sicurezza (analisi sugli attacchi informatici a livello mondiale), la geografia e la penetrazione dell’accesso ad Internet nel mondo e i dettagli per le varie zone: USA, Europa, Asia, Africa, Medioriente etc.

Per la prima volta in questo report, Akamai ha inserito un’analisi relativa al video 4K.

Akamai non fa altro che analizzare a livello mondiale quali operatori sono giá pronti per poter fornire il servizio video 4K ovvero quali sono i paesi dove la banda media di accesso é fra i 10 e i 20 Mbps.

In generale Akamai osserva che solo 47 paesi sono qualificati per questa analisi e di questi il 23 hanno una percentuale di accessi “4K ready” oltre il 10% mentre 6 sono sotto l’1%. La percentuale minore si osserva in India e Cina dove gli accessi sopra i 15Mps rappresentano rispettivamente lo 0,3% e 0,2%. Ovviamente i valori non stupiscono considerata la popolazione di questi due paesi.

Qui sotto la tabella dei primi paesi giá pronti per il 4K dove si vede straordinariamente la Corea del Sud con una percentuale del 60% di accessi ad oltre 15Mbps. L’Italia stranamente non risulta nemmeno     in questa classifica.

4k Readiness

I paesi Europei che si distinguono in questa classifica sono Svizzera, Olanda e i paesi scandinavi che seguono a ruota le prime tre posizioni asiatiche.

E l’Italia?

Nulla sembra cambiare nel nostro paese per le condizioni delle reti Broadband. La 3a/4a economia Europea é sempre di piú lontana da quello che il mercato delle telecomunicazione richiede per essere competitivi. Lo avevamo giá scritto qui a suo tempo e nulla sembra essere cambiato o in procinto di cambiare. Purtroppo.

A riguardo del “4K ready” L’Italia si piazza al 38o posto seguita in classifica solo da Turchia, Sud Africa e Emirati Arabi e molto distaccata dagli altri paesi Europei come si vede in tabella qui sotto.

4k Readiness-EMEA

Ma senza voler per forza essere i piú veloci qual’é la situazione dell’Italia in generale per quanto riguarda il Broadband?

Qui sotto alcune tabelle relative agli accessi Broadband in Europa/Medio Oriente/Africa (EMEA):

Velocitá Media di Accesso

Average Access Speed EMEA

L’Italia si posiziona Globalmente al 47 posto e in Europa/Medio Oriente/Africa fanno peggio solo Turchia, Emirati Arabi e Sud Africa.

Ma se la velocitá media non é il nostro forte anche quella di picco (ovvero il meglio misurato nel paese) é ancora peggio. Qui l’Italia va al 67o posto seguita solo dal Sud Africa.

Peak Access Speed EMEA

Se invece proviamo a guardare a velocitá piú alte verso i 10Mbps vediamo che la situazione continua a rimare stabilmente al fondo classifica e l’Italia risulta sempre e solo migliore di Turchia, Sud Africa e Emirati con un magro 3,2% di accessi oltre i 10Mbps. Il confronto con gli altri paesi Europei é vergognoso se si guarda ad una Svizzera don il 45%, una Germania al 21%, Francia e Portogallo al 12%, Spagna al 16%.

10Mbps Access Speed EMEA

Personalmente ritengo che questa percentuale cosí bassa é solamente frutto del servizio di Fastweb, unico in Italia a fornire fibra che arriva fino ai 100Mbps ma purtroppo il numero di clienti non riesce a spostare la media nazionale. Senza Fastweb la notrsa situazione sarebbe ancora peggiore.

Purtroppo non é una questione di velocitá perché se anche consideriamo accessi a velocitá piú basse (4Mbps) la situazione non riesce a decollare e rimaniamo sempre fanalini di coda e veniamo superati pure dalla Turchia.

4Mbps Access Speed EMEA

La situazione Italiana migliora leggermente nei servizi mobili ma questo non puó essere preso a giustificativo della penosa situazione degli accessi fissi. Io personalmente nell’anno 2014 (quasi 2015) continuo a non avere nemmeno un accesso fisso disponibile nel mio paese in provincia di Torino (a 20Km dalla cittá). Ridicolo e imbarazzante.

La strada é lunga ma sembra che per i Governi che ci gestiscono e gli operatori che offrono il servizio ci sia sempre tempo per gli investimenti. La mia personale esperienza lavorativa mi ha ovviamente sempre portato ad avere rapporti con il mercato Italiano e posso dire che le guerre politiche sono sempre il miglior sport nazionale dopo il calcio. Nessuno (grossa colpa va comunque a Telecom Italia) é mai riuscito a migliorare la situazione e gli enti preposti al controllo (AGCOM) invece di velocizzare il processo di sviluppo sono riusciti solo a demolirlo in partenza.

In Italia gli interessi politici sono sempre stati piú forti delle reali necessitá di un paese anche nel mondo delle telecomunicazioni e la situazione non sembra migliorare.

Nel 2014 l’accesso Broadband é un servizio parificabile ad acqua, luce e gas per il ruolo che ricopre ma nel nostro paese I burocrati non sembrano essersene accorti preferendo vivere sommersi dalle loro carte invece che provare a scrivere qualche mail in piú.

E il 4K in Italia?

4K cosa?

 

 

 

 

Il broadband ovvero la Banda Larga é un servizio che negli ultimi anni ha preso sempre piú spazio nella vita di ogni giorno. Un numero sempre piú elevato di attivitá anche sociali si sono spostati nel web. Molti servizi di telefonia tradizionali sono quasi scomparsi soppiantati da applicazioni. Io per esempio nonostante spenda tutta la mia attivitá lavorativa nell’ambito tecnologico delle telecomunicazioni mi sento spesso un pesce fuori d’acqua perché non utilizzo nessun servizio dati sul mio smartphone. Praticamente sono connesso solo quando sono a casa fra le mie quattro mura e pesno di essere uno dei pochi sopravvissuti che continua ad inviare SMS. La ragione principale per cui WhatsApp non é un mio strumento preferenziale forse é che non pago il traffico telefonico. Io peró non rappresento la media mentre la stragrande maggioranza delle persone ormai da tempo ha un contratto che gli consente di essere sempre connesso alla rete attraverso la rete mobile.

Il mondo delle telecomunicazione é fortemente cambiato dopo l’introduzione dell’iPhone e anche le abitudini delle persone si sono sempre piú legate alla “rete”.

Ma qual’é la situazione globale del mondo “broadband”?

La Spesa Pubblica creativa Europea e i suoi Gorilla volanti

spesa-pubblica

Premessa 1 – Non lo scrivo per giustificare Renzi

Il dibattito fra Renzi e le cariche Europee é sempre molto acceso. Renzi ha sempre fatto lo spocchioso nei confronti dell’Europa spesso cercando di annegare e confondere colpe nazionali con responsabilitá comunitarie. Va bene alzare la voce cercando di rendere l’Europa meno tecnocrate ma attenzione ad accusare gli altri prima di aver messo a posto le cose a casa propria. Considerando che a casa propria le cose continuano a non essere corrette con questo post non voglio assolutamente giustificare Renzi o l’Italia dal punto di vista degli sprechi…. Perché tanto lo fa anche l’Europa.

Sono solo cifre piccole ma significative per capire che c’é da migliorare un pó ovunque anche a Bruxelles.

Premessa 2 – Non voglio fare il qualunquista da movimento dell’ultimo minuto.

Questa lista non é significativa in termini di importi. Come si dice sono bricciole. Quando ho sentito questo elenco di sprechi mi sembravano alquanto strani e quasi piú bizzarri di tanti sentiti negli anni in Italia. Come giá scritto la lotta agli sprechi in Italia ha sempre avuto come protagonisti persone che indicavano la parte sbagliata della spesa. Quella che da un punto di vista numerico non fa la differenza. Io sono sempre stato critico su chi vedeva questi numeri come vera radice dello spreco. Gli sprechi sono tutti scandali ma ci sono quelli che hanno impatti piú alti di altri. Ammetto di essermi messo dalla parte dei qualunquisti con questa lista ma non é per giustificarla: l’elenco mi sembrava semplicemente degno di nota.

Le Spese pazze della comunitá Europea

Proprio ieri ascoltavo Focus Economia (qui la puntata in questione )  condotta da Sebastiano Barisoni su Radio 24 e come spesso accade si pubblicano molti dati sugli sprechi pubblici. In questo caso l’elenco era relativo alla comunitá Europea (dal minuto 20:10) e per certi aspetti é riuscito a stupire anche me abituato alle stranezze pubbliche Italiane.

Gli sprechi esistono un pó ovunque ma questi sono alquanto … bizzarri e sopratutto avvengono proprio in quelle istituzioni che controllano gli sprechi dei paesi dell’Unione.

I due parlamenti

Come tutti sappiamo i parlamenti della comunitá Europea sono 2: Bruxelles e Strasburgo. Una volta al mese si spostano tutti i parlamentari, addetti e scartoffie varie (é allestito un treno speciale per il trasporto della documentazione cartacea) da Bruxelles a Strasburgo per una seduta. Come se In Italia trasferissimo Senato e Camera una volta al mese da Roma a Milano.

Un’idea brillante direi quasi piú fantasiosa del peggior spreco pubblico Italiano.

Il solo movimento costa ben 180 Mil di Euro all’Anno mentre il Parlamento di Strasburgo circa 500 Mil.

I deputati del parlamento Europeo sono 766 e per loro spendiamo:

  • 2Mil l’anno per rinfreschi.
  • 4 Mil per il centro fitness.

Gli Affari Esteri

L’Europa ha come si sa un peso decisionale e politico minimo nel panorama Internazionale. Intendo che ovviamente ogni singolo paese ha la sua struttura di Affari Esteri che ha piú operativitá di quella comunitaria.

Nonostante questo:

  • La comunitá Europea mantiene ben 139 sedi di rappresentanza all’estero con un personale totale di ben 5600 persone e un costo totale annuo di ben 524 Mil di Euro. Di queste sedi é doveroso elencare:
    • Le isole Fiji con 33 dipendenti (felici)
    • Le Mauritius con 37 dipendenti (felici)
    • I Caraibi con 44 dipendenti (felici)
  • Il Ministero costa da solo 508 Milioni all‘anno
    • Previsto un incremento del 4% nel 2014
    • 200 Mil l’anno per la sola sede centrale
    • 7 Milioni per gli spostamenti del Ministro che nella prossima commissione sará Federica Mogherini.

Bricciole di spesa assurde

É doveroso elencare le seguenti voci di spesa che potremmo raggruppare, per esser educati,  sotto il nome di stranezze culturali. Sono tutte voci confermate da piú fonti anche se il documento di riferimento della comunitá Europea sembra scomparso dal link.

  • La casa della storia europea in costruzione che é costata 31Mil per ristruttuzione, 16Mil per l’allestimento scenico, 6Mil per il multilinguismo e un costo annuo di 11Mil.
  • Fondi per l’Euro raglio: Un asino olandese che gira l’Europa per costruire una donkey-pedia ovvero un’enciclopedia asinile. (ammontare non trovato)
  • L’eurogaloppo un fumetto per insegnare ai bambini l’Unione Europea e le sue regole (ammontare non trovato)
  • 200.000 Euro destinati al Festival del vento. …”Per dare all’organo un ruolo naturale nella vita culturale”…
  • 2,5 Mil destinati alla compagnia di danza Web Europa di Vienna
  • 100.000 Euro destinati al tango Finlandese… Tango? Finlandese?
  • 57.000 Euro per l’European Joystick orchestra che compone opere con il controller della Play Station. IL CONTROLLER DELLA PLAYSTATION … 57.000 Euro … 57.000 Euro IL CONTROLLER…
  • 90.000Euro spesi per uno studio tecnico sugli sciacquoni dei bagni
  • Ricerche per l’utilizzo di insetti in cucina. (ammontare non trovato)
  • Ballerini Belgi che insegnano danza agli Africani. Scusa? Non ho capito.

E il gran finale

  • 400.000 Euro l’anno per le esibizioni dei Flying Gorillas  (gorilla volanti)  compagnia di danza inglese specializzata nel combinare suoni di sassofoni, clarinetti e rutti… rutti?.. 400.000 … rutti? … 400.000. Sotto potrete apprezzare una loro performance che ne giustifica ovviamente la spesa.

Insomma abbiano tutti bisogno di darci una regolata in questo problematico periodo e l’Europa non sembra esente. Renzi non deve (ma lo fará) usare stupidi sprechi comunitari come scudo per non portare a termine la revisione di spesa ma é ovvio che risulta alquanto imbarazzante chiedere tagli alla sanitá Greca mentre si allevano Gorilla volanti per 400.000 Euro l’Anno.

 

Alcuni link come riferimenti (anche se un pó datati).

A breve la lista con i documenti ufficiali che al momento risultano difficili da trovare.

In questo link altre voci di spesa interesaanti

http://www.openeurope.org.uk/Content/documents/Pdfs/top50euwaste2010.pdf

http://openeuropeblog.blogspot.co.uk/2010/07/should-eu-spend-money-on-culture.html

http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/eu/8462856/EU-spending-in-numbers.html

 

 

Letture per il weekend – 25 Ottobre 2014

L’ultima grossa falla di sicurezza di Internet. [link all’articolo]

Una bella mappa multimediale sul contributo di ogni paese all’inquinamento negli anni. [link all’articolo]

Avanguardia sul credito. [link all’articolo]

Alcuni dati in sostegno della tesi “Non é colpa dell’Euro. [link all’articolo]

Il capo dell’Europol reclama controlli piú profondi On-Line per garantire la sicurezza. Plausibile: Come fa la Polizia a garantire sicurezza senza controlli dettagliati? La libertá in rete funziona se siamo tutti onesti ma non sembra proprio essere cosí se si considera le dimensioni del mercato della sicurezza di rete. [link all’articolo]

Una visita all’edificio residenziale piú alto al mondo (almeno il mondo occidentale). Si trova a New York con attici a 400mt di altezza. Bella vista direi. [link all’articolo]

Apple SIM: La nuova sorpresa della mela morsicata e probabile rivoluzione per gli operatori mobili

silver-apple-logoE ancora una volta la Apple ci stupisce di nuovo. Questa volta il passo é di nuovo molto ampio, non tanto per la tecnologia ma per l’impatto sul mercato della telefonia mobile.

Ieri 16 ottobre é stato presentato il nuovo modello dell’iPad Air 2. L’evento poteva passare tranquillamente alla memoria storica della tecnologia ma questa volta qualcosa di nuovo é stato introdotto. Non ha fatto direttamente parte della presentazione ufficiale ma é comunque parte della nuova offerta di Apple. Sto parlando della AppleSIM.

Non si tratta di una novitá tecnologica in senso stretto, personalmente non conosco nemmeno quali differenze qualitative questo nuovo iPad puó avere con quelli precedenti, immagino: Il piú sottile al mondo, il piú potente e blablabla. La vera e grossa novitá é invece relativa al rapporto con gli operatori mobili. Apple ha infatti introdotto l’Apple SIM ovvero quello che viene anche chiamata Software SIM.

Con la software SIM il dispositivo non ha piú bisogno di alloggiare fisicamente una SIM di un operatore specifico ma le sue funzionalitá sono nel dispositivo stesso che puó lavorare con differenti operatori semplicemente agendo su modifiche software.

Questa novitá é sicuramente qualcosa che puó radicalmente cambiare il mercato e in qualche senso far preoccupare gli operatori mobili. In questo caso il fornitore del dispositivo (Apple) é in grado con il suo marchio di attirare clientela e gestire le relazioni con gli operatori con un certo potere di negoziazione per  prezzi e tariffe. In pratica l’utente appartiene ad Apple e non all’operatore mobile.

Con la software SIM un utente puó spostarsi in un paese estero e invece di dover pagare alti costi di roaming (spesso anche non disponibili per tariffe dati) puó semplicemente acquistare pacchetti di accesso agli operatori che offrono compatibilitá con l’Apple SIM nel paese estero. Durante un viaggio negli Stati Uniti puoi comprare per esempio un pacchetto da 2Gb di traffico da AT&T scegliendolo semplicemente dal display del tuo iPad.

Pochi operatori hanno stretto un accordo con Apple al momento: negli US AT&T, Sprint and T-Mobile mentre in Europa solo EE in UK.

Attualmente gli operatori offrono i prodotti Apple facendo leva sulla durata obbligata del contratto di 18-24 mesi. In questo modo possono offrire un pagamento dilazionato ai clienti, offrire il marchio Apple e mantenere piú a lungo i clienti. Questo tipo di contratto non sará piú possibile perché con la Apple SIM é l’utente che decide liberamente di spostarsi da un operatore all’altro a seconda dei suoi gusti, interessi particolari o qualitá dei servizi offerti.

Insomma vedremo in quale tipo di contratto prenderá forma questa nuova interazione con gli operatori. Facile aspettarsi importanti cambiamenti nel rapporto con i clienti e un potere crescente per i fornitori di hardware con  marchi forti come Apple.

La Apple SIM non sembra peró essere disponibile per iPhone. Molto probabilmente sarebbe stato troppo distruttiva e controproducente per tutti o semplicemente il mercato dei Pad, piú ridotto in volumi, é quello che piú ha bisogno di nuove tipologie di contratti flessibile per migliorare la mobilitá e rilanciare le vendite.

Letture per il weekend – 18 Ottobre 2014

Primi commenti a caldo e caldi sull’improbabile manovra Renzi. [link all’articolo]

Un bell’articolo sulle disavventure di Grillo a Genova. [link all’articolo]

E dopo G+ un nuovo tentativo di copiare Facebook. [link all’articolo]

La gara degli operatori sull’LTE. Swisscom vede i 300Mbps di download su LTE avanzato alla fine del 2015. Mah… serviranno veramente? [link all’articolo]

Stanno arrivando le batterie a carica rapida? [link all’articolo]

Aboliamo il Liceo Classico. Non posso che condividere tutti I contenuti. Il liceo Classico rappresenta la fotografia dell’Italia. Un paese guidato da un Elite in ritardo con i tempi perché istruita in una scuola che insegna un mondo valido secoli fa ma non piú attuabile oggi. Condivido con Boldrin il fatto che la filosofia, il Latino e il Greco non sono inutili ma sono beni di lusso che non si possono inserire nel percorso formativo dei giovani. I giovani hanno bisogno di Inglese, Informatica, economia. Questi non sono lussi ma necessitá che il nostro mondo attualmente ci chiede. [link all’articolo]

Perché la mamma degli stupidi é sempre in cinta. [link all’articolo]

Torna la serie di Twin Peaks. [link all’articolo]

Google Chromecast: Non é una rivoluzione ma é senza dubbio un ottimo acquisto

 

chromecast-4_0L’ho comprato e mi sembra giusto condividere un pó di informazioni su questo  dispositivo non famoso ma abbastanza utile per svariati utilizzi domestici.

Sto parlando del device di Google chiamato ChromeCast.

Chromecast é un piccolo dispositivo che si collega alla TV attraverso la porta HDMI e alla rete Wifi di casa.

In pratica trasforma la vostra televisione in un sistema multimediale che puó accedere a contenuti su Internet. In pratica la vostra televisione diventa una Internet TV a tutti gli effetti ad esclusione ovviamente del touch screen.

É simile ad altri oggetti sul mercato come Apple TV o il device Fire-TV di Amazon ma per le sue dimensioni e prezzo é estremamente interessante. 35E per 7cm di lunghezza.

Come si collega

Chromecast si collega alla porta HDMI del vostro televisore e alla rete Internet attraverso l’accesso Wifi (only) del vostro router.

In aggiunta ha bisogno di un’alimentazione elettrica che prende da una porta USB. Se esista una porta USB sul televisore Chromecast puó essere collegato direttamente per l’alimentazione. Invece se non disponibile come nel mio caso si dovrá collegare ad un adattatore USB/presa elettrica.

Configurazione

La cosa stupefacente é la facilitá di configurazione.

Chromecast puó essere controllato da: Smartphone, Pad o PC tramite il Browser di Google (Chrome), nel mio caso da Smartphone. E’ bastato istallare l’applicazione Chromecast e seguire i semplici passi per la configurazione in cui si inseriscono le informazioni di cui Chromcast ha bisogno per configurarsi:

  • Password della rete Wifi
  • Profilo di Google (indirizzo gmail)

In 5 minuti Chromecast era giá in grado di farmi vedere sul televisore qualunque video da Youtube. Aveva giá scaricato da Internet la nuova versione del suo sistema operativo ed era pronto per l’utilizzo.

Cosa si puó fare con Chromecast?

I motivi che mi hanno spinto a comprare questo dispositivo sono :

  • Poter utilizzare materiale multimediale di YouTube per mia figlia senza per forza dover vederli sul monitor del PC o sul piccolo schermo dello smartphone.
  • Poter avere un dispositivo economico in grado di trasformare il mio televisore in un media center con un prezzo ragionevole (Anche in caso di limitazioni nell’utilizzo 35E erano comunque un ottimo prezzo rispetto a ció che offre il mercato).
  • Ovviamente sapere che Google sviluppava il dispositivo mi tranquillizzava sul suo utilizzo almeno per la parte relativa ai servizi di Google stessa (YouTube e Photos principalmente).

Ho letto un pó di recensioni prima di acquistare ChromeCast e devo dire che i limiti di utilizzo sembravano molti. Troppe poche applicazioni che utilizzano Chromecast, limitazione ai soli servizi di Google etc.

A rigurado devo dire che in 1 anno di rilascio il numero di applicazioni per Chromecast si sono moltiplicate segno del suo flessibile utilizzo. YouTube é per me al momento l’utilizzo principale e sono molto soddisfatto. Accedo ai contenuti di YouTube dal mio Smartphone e li ridirigo su Chromecast. In pratica il mio Smartphone diventa il telecomando dove posso controllare play,pause, rewind e volume mentre il video é in riproduzione sullo schermo della TV. É Chromcast stesso a scaricare il video da Internet mentre pensavo erroneamente che fosse il mio Smartphone a trasmetterlo al Chromecast via Wifi.

L’unico caso in cui vengono inviate le informazioni direttamente al Chromecast é quando si vuole remotizzare il browser Chrome sul televisore oppure lo schermo del proprio smartphone..

Con Chromcast posso anche visulizzare tutte le mie photo memorizzate sul profilo di Google Photo oppure semplicemente usarle come screensaver quando il Chromecast non é utilizzato attivamente. Tutto é facilmente configurabile e gestibile da Smartphone.   Le applicazioni attualmente adattate al Chromecast iniziano ad essere molte e per svariati usi. Ovviamente il video é l’applicazione principale:  C’é le RedBull TV per gli amanti degli sport estremi, contenuti della BBC, TV tedesche, Disney e tutti i piú grandi fornitori di contenuti cinematografici come Netflix, Plex etc.

Il mio prossimo tentativo sará di affittare un film On-line su Google Play e provare il servizio. Diciamo un esperimento da 3E si puó fare.

Un’altra cosa che mi convince sempre di piú di aver fatto un ottimo acquisto é la possibilitá di trasmettere in streaming qualunque video dal mio PC direttamente a Chromecast. Ovviamente serve il browser di Google ed é necessario istallare un’applicazione chiamata Videostream.

videostream

Una volta istallata si seleziona il video locale da inviare via Wifi alla TV. In aggiunta esiste un’applicazione sullo smartphone che serve da telecomando per controllare la riproduzione. Personalmente é stata una rivoluzione perché mi evita di usare Hard disk multimediali vari (purtroppo soldi giá spesi), oppure spostare il PC vicino alla TV e collegarlo via HDMI.

Insomma vado al PC lancio lo streaming e poi mi sposto in salotto e lo vedo alla TV. Nessun problema, nessun bug tutto é andato liscio sin dalla prima prova. In aggiunta é possibile anche inserire dei sottotitoli aprendo semplicemente il relativo file sempre tramite Videostream.

Per me é stato semplicemente rivoluzionario, una rivoluzione a casa mia intendo non tecnologica. Non c’é nulla di nuovo in queste condivisioni multimediali ma la rapiditá e facilitá di utilizzo non sono un dettaglio.

Esistono infatti dei sistemi e protocolli in grado di riprodurre un ambiente multimediale in casa e collegare dispositivi diversi. Per esempio il sistema DLNA ma ovviamente anche se non ho mai provato a sperimentarlo direttamente credo che ci possano essere un certo numero di problemi in termini di interoperabilitá fra i diversi dispositivi. Alla fine si raggiunge lo stesso risultato ma credo con qualche conoscenza tecnica e del tempo lo si debba investire.

Con Chromecast si ha lo stesso risultato senza dover fare nessun tipo di sforzo. Certo si é legati a Google ma meno di quanto si pensi perché il mercato delle Apps Android é molto open e composto da tanti attori diversi.

Insomma, lo consiglio a chi ha intenzione di collegare assieme dispositivi e vuole condividere contenuti anche con il tradizionale televisore. Chromecast é in assoluto la soluzione piú piccola, piú economica, piú semplice e intuitiva che il mercato offre.

Posso dire che é veramente una soluzione “Plug & Play” con un certo cambio di passo rispetto a quello che il passato ci aveva sempre prospettato con il piú tragico “Plug & Pray”.

Riflessioni: É chromecast il futuro?

Sicuramente é un dispositivo che fa capire molte cose agli operatori di telefonia. Fa capire che i contenuti e i dispositivi riescono a guidare i gusti e i comportamenti degli utenti (ne avevo giá scritto qui a proposito dell’iPhone). La rete di un operatore diventa con Chromecast un semplice tubo senza nessun valore aggiunto anzi puó solo peggiorare la situazione.

Se nel futuro gli operatori non investiranno in contenuti potranno perdere il controllo dell’utenza perché sará giá in mano ad aziende come Google. Quindi come giá scritto qui o gli operatori faranno degli accordi con i cosiddetti OTT (e Chromecast é un perfetto esempio di Over The Top) oppure perderanno la gara sui contenuti e non solo.

A mio parere Chromecast é un dispositivo che gli operatori dovrebbero offrire per poter riacquistare il controllo dell’utente e della sua attivitá casalinga.

Chromecast non é una novitá sul mercato perché come giá detto prima altri OTT come Amazon o la stessa Apple producono dispositivi simili. Chromecast peró é sicuramente il piú piccolo ed economico e usa una piattaforma open come Android.

Google é un’azienda con tanti soldi da spendere e si é in passato lanciata in molti esperimenti che poi non hanno avuto grandi risultati. Adesso si parla addirittura di chiudere G+ perché non regge la concorrenza con Facebook. Personalmente sono convinto che anche i Google Glass non siano una buona idea per il mercato.

Chromecast mi sembra un grosso investimento del quale non riesco a capirne la strategia. Ok che Google puó pensare di vendere il suo materiale multimediale via GooglePlay (film, videos etc) ma se nello stesso tempo apre a piattaforme come Netflix perde immediatamente la competizione prima di iniziarla. Google alla fine non é un’azienda innovativa in termini di business. Google guadagna solamente sulla pubblicitá e cioé con un metodo tutt’altro che innovativo. La grande differenza é che viene applicata al web e quindi con un magnitudo ben piú grande rispetto a quella in broadcasting o sulla carta. Io ho sempre pensato che ad esclusione del motore di ricerca Google non abbia mai azzeccato altri Business reali ma la mole di soldi raccolti con la pubblicitá gli ha sempre permesso di seprimentare di tutto anche a fondo perduto. Alla fine di sola pubblicitá vive Google e tutto il resto sono solo tentativi: Tecnologicamente molto affascinanti ma tentativi.

Android é rivoluzionario, é installato in un grandissimo numero di dispositivi al mondo. Ha permesso ad altre aziende di entrare nel mercato Smartphone senza dover inventarsi un simil Apple OS (unica vera rivoluzione degli ultimi 10 anni). Google peró non ci guadagna nulla con Android. Nemmeno raccoglie informazioni per i suoi scopi pubblicitari. Quando Android é personalizzato da altre aziende come Samsung, Huawei, HTC etc ovviamente non é piú sotto il controllo di Google.

Insomma grande idea ma poco orientata al Business. Esattamente tutto all’opposto di una mente come Steve Jobs che aveva un bel preciso obiettivo di Business.

Google Wave, per esempio, é stata una fantasiosa piattaforma di comunicazione su web che permetteva di condividere documenti, chattare, scrivere mail. Era molto rivoluzionaria ma portava delle importanti funzioni aziendali sul web “pubblico”. Gli utenti tardizionali non avevano bisogno di tutta questa interazione e le aziende non avrebbero accettato una piattaforma cloud pubblica per le comunicazioni aziendali.

Nel caso di Chromecast Google sembra aver svilluppato un prodotto tecnologicamente avanzato, o meglio: Ha integrato funzionalitá avanzate in un piccolo dispositivo. A vedere i componenti interni il giocattolo non é propriamente semplice e quindi avrá un certo costo di produzione.

I 35E a cui é venduto mi sembrano non dico al limite ma un prezzo abbastanza basso se lo si rapporta all’hardware e alle funzionalitá. Si paga quasi lo stesso prezzo per avere una chiavetta mobile ma le funzionalitá di Chromecast sono enormemente piú complesse. Non sembra che Google voglia guadagnare molto dalla sua vendita, e quindi?

Il mio dubbio sui vantaggi per Google rimangono. Ha speso molto per una piattaforma open venduta ad un prezzo di 35E che qualunque OTT o azienda nel web puó utilizzare per i propri scopi e sopratutto Business. Tutto questo é bellissimo per me utente ma credo che solo un’azienda come Google se lo puó permettere perché guadagna da altro. Se i contenuti fossero invece il suo unico business allora credo che Chromecast non sarebbe cosí “Open” e forse sarebbe bloccato come gli altri dispositivi di Amazon, Apple e gli altri.

Nonostante i dubbi sui vantaggi per Google, Chromecast soddisfa molte delle mie esigenze. Mi ha rivoluzionato il modo di accedere ai miei contenuti multimediali e considerando che Youtube é un serbatoio immenso di materiale giá da solo mi fa apprezzare il giocattolino.

Cosa aggiungere: ACQUISTO CONSIGLIATO

Letture per il weekend – 11 Ottobre 2014

weekend-readingUna recensione divertenete dell’iPhone 6 Plus. Un tipico esempio di “filosofia tecnologica” Italiana dove spesso si pensa troppo e non si guarda poco al semplice oggetto. É tecnologia non sociologia. [link all’articolo]

A chi dice che le banche non fanno credito. Questo é quello che sta capitando, la nuova bolla del debito che non verrá mai pagato. Tutto privato. [link all’articolo]

Facebook ha chiuso la sua acquisizione di whatsapp per 22 Miliardi. [link all’articolo]

La pericolosa, inutile e sopratutto generica proposta per il TFR in busta paga. [link all’articolo]

La solita fantasia Italiana del nulla politico-economico. [link all’articolo]

I sosia politici e la favola di De Magistrusconi

C’era una volta un eroe popolare che lottava per portare nuovamente la libertá ad una popolazione oppressa. Un uomo che voleva rivoluzionare una cittá, un uomo che prometteva un mondo diverso, un mondo senza piú rifiuti senza piú delinquenza, un mondo all’insegna della legalitá.

Quest’uomo era l’immagine della legalitá e del rispetto delle regole e proprio sulle regole fondava il suo programma “rivoluzionario”.  Il nostro eroe era il paladino della legalitá tanto che non accettava l’idea di vedere persone al comando che non fossere piú candide del bianco, immacolate. Ogni minimo errore doveva essere punito con l’espulsione senza sí e senza ma. Nessuna clemenza per nessuno.

Il nostro eroe nel momento in cui era salito alla guida della sua cittá aveva una lunga lista di idee per rivoluzionarla. Per cambiarla alla radice. Molte persone (incluse chi scrive) aveva visto in lui la speranza del cambiamento. Troppi erano i problemi e lui era una persona che poteva risolverli.

Ma il nostro eroe ha dovuto combattere contro troppi nemici, i piú grandi complotti e le piú potenti forze oscure che dominavano la cittá ed erano proccupate della sua venuta. Si era circondato da persone di fiducia (della sua famiglia) per essere sicuro del loro operato ma spesso anche chi ti vuole bene non né puó niente contro un mondo che ti vuole eliminare.

Nei suoi anni di operato ha messo anima e cuore, dedizione per portare a termine le sue promesse ma non sempre “l’amore vince sempre sull’odio” e la forza dei suoi nemici é stata piú forte.

Il nostro eroe non é riuscito a portare a casa dei risultati tangibili ma cosa importa? É lo sforzo quello che conta, l’amore per la propria patria, per la propria cittá. Diceva “Napoli sarà liberata dai rifiuti nonostante il tentativo di sabotaggio messo in atto in queste ore da certi ambienti refrattari ad accettare la svolta politica che stiamo attuando”.  I rifiuti sono rimasti a Napoli, gli autobus hanno finito la benzina e i Napoletani non sono riusciti a migliorare il loro standard di vita.

Ma l’uomo non é fatto di soli freddi risultati materiali. Spesso esistono anche risultati che non si possono misurare, dettati dal cuore culturale di un uomo.

AL ti aspettiamo…

I suoi nemici erano ovunque, stampa,  televisioni, poteri forti ma un giorno arrivó il peggiore dei mali. La giustizia. Il nostro eroe sempre né aveva fatto una bandiera per la sua battaglia e proprio dalla giustiza stessa é stato tradito.  I poteri oscuri avevano scatenato contro di lui il loro attacco tramite Giudici da essi controllati. Il peggiore degli attacchi.

“Chi é colpevole deve pagare” ha sempre detto. Adesso era lui il colpevole ma sapeva che questa volta era diverso. Non aveva fatto nulla era solo un complotto.

La Stampa nemica accusó ingiustamente la sua cittá di essere all’ultimo posto nella classifica della qualitá della vita ma lui dichiaró che “quel tipo di classifiche mi interessano fino ad un ceto punto”.

Classifica Province

Il nostro eroe rimase in sella nonostante i tanti nemici perché eletto dal popolo e nessuno poteva portare via la decisione democratica popolare, nemmeno uno squallido gruppo di giudici in combutta contro la libertá di una cittá.

Ma la nostra storia non finisce qui e il nostro eroe é ancora in piedi a combattere, non molla perché non si molla davanti ad un complotto. Perché le sentenze sono diverse e perché “i cittadini mi voterebbero di nuovo ”.

“Vinceremo anche questa difficile battaglia”

Auguri Silvio Luigi

L’amore vince sempre contro l‘odio… ma anche no.

Bibliografia e note: