Letture per il weekend – 29 Novembre 2014

Le cabine telefoniche del futuro? [Link all’articolo]

Il futuro dei voli low cost. [Link all’articolo]

I numeri della disoccupazione Italiana nelle solite note di Phastidio. [Link all’articolo]

Alcuni charimenti aggiuntivi di Boldrin dopo il meeting del Professor Bagnai sul tema “Uscire dall’Euro”. Ne avevo giá scritto qui. [Link all’articolo]

Il sassolino economico di Boldrin alle critiche e teorie come sempre fantasiose di un certo Claudio Borghi. [Link all’articolo]

 

Euro – no Euro: Un interessantissimo dibattito sul tema

Per chi é interessato all’argomento uscita dall’Euro e possibili conseguenze vi propongo questo interessante dibattito fra Alberto Bagnai e Michele Boldrin. (lo trovate a fondo pagina)

Entrambi economisti e Accademici, il primo organizzatore dell’evento (L’Italia puó farcela? )  e il secondo venuto recentemente alla ribalta poiché ideatore e poi leader del movimento “Fare” (per fermare il Declino), avventura politica (purtroppo) miseramente fallita.

Il video si riferisce all’evento organizzato dall’associazione “Asimmetrie”  fortemente indirizzata a dare una base teorica per l’uscita dall’Euro. L’associazione creata dallo stesso professor Bagnai che con un suo lavoro accademico cerca di spiegare tutti i vantaggi ma sopratutto cerca di demolire la negativitá di chi vede nell’uscita dell’Euro un vero e proprio salto nel piú profondo buio economico.

Il materiale e i pensieri del professore Bagnai sono tutti disponibili nel suo blog  e recentemente le sue apparizioni televisive si sono fatte sempre piú frequenti.

Michele Boldrin insieme ad altri economisti emigranti (Lui insegna negli Stati Uniti) gestiscono anch’essi un altro blog chiamato noisefromamerika e da cui Itakablog si ispira liberamente.

Proprio per questo i miei commenti al video sono piuttosto di parte essendo io stesso un profondo stimatore del rude Michele Boldrin, un assiduo lettore di Noisefromamerika e un suo (ex) elettore di Fare.

Insomma se avete un pó di tempo da spendere vi consiglio caldamente la visione. Le parole di Boldrin (forse ancora scottato per il suo tentativo di portare qualcosa di nuovo in Italia) sono crude ma indiscutibili.

Bagnai invece cerca con un certo insuccesso di controbattere alle accuse di Boldrin sul Sistema Italia, il professore di Washington non ha peli sulla lingua e spara a zero su un sistema malato che non ha bisogno di essere difeso per le proprie colpe interne.

Il dibattito fondamentalmente é riassunto da queste due posizioni:

  • Boldrin che esclude qualunque colpa del sistema Europa e dell’Euro ai mali dell’Italia. Il declino Italiano ha radici ben piú lontane dell’Euro ed é costante da 20 anni. Tutte le scelte di politica interna non sono in alcun modo dettate da pressioni esterne Europee ma solo da una completa incapacitá della classe politica Italiana.
  • Bagnai d’altra parte cerca di difendere la sua posizione mettendo comunque l’Euro come un responsabile del declino e sopratutto la pessima guida Europea di stampo tedesco, paese che secondo Bagnai é uno dei maggiori responsabili del degrado Europeo. Bagnai nonostante i suoi tentativi non riesce comunque ad obiettare nulla sulle responsabilitá della classe politica nostrana e quindi su questi punti concorda a pieno con Boldrin.

Quello che mi é parso abbastanza chiaro é il differente spessore fra i due accademici. Boldrin viene comunque da un esperienza piú vasta che gli permette di portare sul tavolo molti piú dati e confronti mentre Bagnai cerca di difendersi dietro il suo modello economico per l’uscita dell’Euro che sembra peró non convincere Boldrin. “Bagnai, ti faccio un modello che fa volare gli elefanti se vuoi”.

Boldrin a mio modo di vedere (ovviamente sono di parte) smentisce molti dei punti elencati e all’inizio del dibattito riesce anche a far fare una pessima figura al molto titolato (televisivamente parlando ma non accademicamente) Claudio Borghi. Responsabile economico della Lega Nord e personaggio di cui nutro una scarsa fiducia per le sue argomentazioni… ma come ho detto sono di parte. In ogni caso qui un commento piú esteso ed elaborato di Boldrin verso le teorie di Borghi.

Il dibattito é interessante e lo consiglio a chi vuole sentire qualche discorso ragionato, non di stomaco e senza nessun legame con la politica. Le tasse Italiane non sono una scelta dell’Europa né tantomeno dell’Euro. La Burocrazia complessa o la Giustizia lenta e inefficiente non sono certo invenzioni della Merkel e dell’Europa.

Un ultima nota:

A questo evento hanno partecipato lato politica: Giorgia Meloni, Gianni Alemanno, Fausto Bertinotti, Matteo Salvini. Non ho visto i loro interventi ma secondo me rientrano in quella categoria di politici di scarso spessore che hanno bisogno di cause esterne per giustificare l’ingiustificabile. Questo mi fa pensare che le teorie (e i modelli economici) del Professor Bagnai servono sopratutto per costruire una base teorica con scopi politici e propagandistici. L’argomento attualmente é molto di moda ma sopratutto fa breccia nella gente che crede facilmente al nemico esterno senza accorgersi di tutte quelle colpe interne di decenni di malapolitica.

Buona visione

Alessandra Moretti… ed é tutto finito.

Mi sono sempre scandalizzato per showgirls varie che ricoprivano ruoli importanti nella Politica dell’era Berlusconi. Ho sempre reputato Mara Carfagna una persona non all’altezza del ruolo di Ministro che ha ricoperto. Un salto da showgirl a Ministro che non ho mai digerito. Mariastella Gelmini  anche lei a ricoprire un incarico troppo grande rispetto al suo curriculum.

Ho sempre pensato che questi tempi erano finiti e invece le cose sembrano peggiorare.

La video intervista del Corriere ad Alessandra Moretti mi ha fatto capire che forse é proprio tutto finito.

Una donna che ha un suo trascorso (piccolo) in politica e che potrebbe anche meritare la sua posizione ma nel momento che si ritrova a parlare di sé lo fa in un modo a mio parere inaccettabile.

“Sei brava intelligente e bella e ti attaccano ancora di piú” ma cosa c’entra la bellezza e perché autodefinirsi brava e intelligente? Lasciamo agli altri la valutazione di se stessa. L’unica cosa su cui posso essere d’accordo é la bellezza, non metto in discussione bravura e intelligenza ma il primo termine per esempio che associo ad Alessandra Moretti é “paracula”.

  • Prima portavoce di Bersani e nemica di Renzi
  • Poi candidata alle Europee per Renzi e adesso Europarlamentare
  • Forte sostenitrice dell’importanza dell’Europa tanto da tradire il suo mandato per candidarsi alle Regionali del Veneto. Per dimostrare quanto sia importante l’Europa.

Ma sopratutto molto umile:

“Si dice che sono l’unica che puó mettere in difficoltá Zaia,non posso tirarmi indietro”“Perché quando devi vincere una sfida calcistica importante nella nazionale schieri i migliori”. E se questo é il meglio…

L’intervista continua con dettagli della sfera privata che nulla hanno a che vedere con la professione politica. Cosa importa se vai dall’Estetista una volta alla settimana? Non é un male, penso sia anche normale ma mi chiedo che motivo c’é di dirlo e sopratutto di far capire che ci si fa anche depilare la zona pubica…

“Il nostro stile é Ladylike” ... Ladylike? LADYLIKE? .. e qui il buio.

Cioé …dobbiamo anche piacere

…da quando in Politica? 

In Italia si fa molta pubblicitá che fa leva sulla bellezza femminile ma ammetterne la norma anche in Politica mi sembra un segno di degrado. Profondo degrado.

L’apice dell’intervista si raggiunge quando la nostra Ladylike inizia anche ad offendere la Rosy Bindi dicendo che “…mortificava la bellezza”. Onestamente nemmeno il piú basso commento a sfondo sessista puó essere peggiore di questo.

Non sono un fan della Rosy Bindi perché la reputo una rappresentante di un mondo politico vecchio ma non posso accettare questi paragoni. Fondamentalmente un politico deve dimostrare le sue capacitá dai risultati non dal numero di cerette che si fa alla settimana ma sembra che i parametri meritocratici cambieranno nei prossimi anni.

Una cosa peró é certa: La Rosy Bindi sicuramente non ha mai ricevuto nella sua carriera politica nessun favoritismo in base alla sua bellezza. Tutto quello che ha raggiunto é sicuramente solo merito del suo lavoro. Certo non si puó dire la stessa cosa della Moretti e questa intervista non fa che dimostrarlo.

Questo é quello che abbiamo, la fase finale di un lungo declino da avanspettacolo di cui stiamo pagando un prezzo troppo alto.

Quote Rosa? Sento la Moretti e cambio idea. Mi spiace donne o non siete rappresentate o lo siete male… troppo male.

É tutto finito. Forse lo sapevamo giá ma Ladylike ci ha dato la conferma definitiva.

 

I Bonus ai dirigenti di Palazzo Chigi e la mail da 5000 Euro

Dollar_Sign_Envelope Leggo con disgusto che nulla sembra proprio cambiare nel nostro paese ormai ammalato di spesa pubblica. Dopo i falsi gli infiniti annunci di Spending Review come cura per tutti i mali del nostro paese vengo a scoprire un interessante e alquanto strano modo di controllare la spesa.

Sembra che quasi la totalitá dei dirigenti pubblici di Palazzo Chigi anche quest’anno riceverá il meritato Bonus che va a sommarsi ai loro 188.000 Euro di stipendio annuo. Sembra infatti che la Presidenza del Consiglio sia il posto piú efficiente della Pubblica Amministrazione.

Il merito é sempre difficile da misurare ma é l’unico strumento per redere piú efficiente la macchina statale. Sembra peró  che nonostante i tanti annunci di Renzi il concetto non si sia mai insediato nella Pubblica Amministrazione o almeno non a Palazzo Chigi.

Questi per esempio erano gli obiettivi che nel 2012 sono stati alla base dell’assegnazione di ben 30.000 Euro di bonus per ogni dirigente:

  •  Impegno per il contenimento della spesa (ma non alla riduzione)
  • Impegno per la crescita della produttività
  • Impegno per la buona amministrazione
  • Impegno per la qualificazione delle competenze
  • Riorganizzazione e reingegnerizzazione dei processi di lavoro e creazione di interscambiabilità di talune attività di supporto (??)
  • Miglioramento della qualità delle attività dell’Amministrazione nel contesto internazionale
  • Ampliamento dell’uso delle tecnologie della comunicazione (scrivere le mail?)

Mi sembra abbastanza chiaro che questo elenco é ben lontano da reali e misurabili obiettivi  ma assomiglia piú ad una lista di buoni propositi. La nostra meritocrazia quindi scompare ed é cosí che i 30.000 Euro di bonus andarono al 99% dei dirigenti.

Quest’anno sembra invece che ci siano stati dei tentativi di ridurre questi bonus indiscriminati (sará vero?) ma come sempre le intenzioni di taglio in questo paese rimangono tali senza concretizzarsi. Il Messaggero ci informa infatti che anche per il 2013 i bonus andranno alla quasi totalitá dei dirigenti (98%) e quindi di nuovo un lauto premio di circa 30.000 Euro per dirigente.

In passato era stata sbandierata l’introduzione di alcuni elementi per legare il calcolo dei bonus con l’andamento del PIL. Questa idea sembra peró essere giá stata bocciata prima di partire dai Magistrati contabili con la giustificazione che «valendo gli stessi al più quali indici rilevatori di una performance del sistema Paese, dipendenti in buona parte da fattori esogeni all’amministrazione e non correlati a una diretta responsabilità dirigenziale». E certo…

Ma la vera presa in giro che sta avvenendo quest’anno é che l’80% del bonus é calcolato sulla base dei criteri (inutili) giá validi lo scorso anno (quindi nulli ai fini della meritocrazia misurabile) mentre nei rimanenti 20% troviamo questo insulso tentativo di far sembrare meritocratico il meccanismo di assegnazione dei bonus.

Sembra infatti che questo 20% (5.000 Euro medi) siano raggiungibili grazie alla voce «Revisione e semplificazione dei processi» che si traduce (udite udite stupidi cittadini fannulloni) nell’inviare una mail entro dicembre. In questa mail il dirigente dovrá semplicemente elencare delle proposte per la semplificazione dei processi.

Non vi sono indicazioni sulla bontá delle proposte ma serve solo inviare una mail per avere 5000E. Ebbene sí, in questo paese lo Stato (in un momento difficile per le finanze pubbliche) ha il coraggio di valutare una mail 5.000 Euro (pagati dai cittadini). Una persona qualunque con un lavoro impiegatizio generico, nel 2014, in qualunque realtá lavorativa privata invia mail pressoché tutto il giorno. Nella nostra amministrazione pubblica invece viene messo come obiettivo e premiato con 5.000 Euro. Una cosa del genere farebbe andare in fallimento qualunque attivitá privata

Qualcosa sembra non funzionare…  ma i Magistrati contabili non intervengono questa volta. Come mai?

Non ci prendiamo in giro, se non si é in grado di tagliare le spese meglio ammetterlo ma non prendeteci per i fondelli.

Nota: L’articolo del Messaggero ovviamente evidenza quanto personalmente il premier Renzi si sia speso nel combattere questi sprechi bonus “a pioggia” ma che alla fine si sia dovuto arrendere. Lasciatemi dubitare, se sei al comando decidi altrimenti sposti l’aria come tutti in questi ultimi 20 anni.  

Letture per il weekend – 22 Novembre 2014

Impietoso paragone rispetto ai primi della classe in Europa in termini di raccolta differenziata. Ció che non va nelle discariche. Impressionante livello di Germania, Austria, Olanda, belgio e Svezia. Sí certo l’Italia é nella media Europea ma non é un dato su cui festeggiare. Le differenze nazionali come sempre evidenziano la solita Italia a 2 marce ma questa volta i piú virtuosi del Nord Ovest sono comunque ben lontani dai primi della classe Europei. [link all’articolo]

Qualche commento sulle teorie di uscita dall’Euro di Bagnai. [link all’articolo]

Attenzione Attenzione… che Itaka c’abbia azzeccato in pieno? [link all’articolo]

Interessantissimo link sui motivi che potrebbero indurre Google a chiudere Gmail. [link all’articolo]

Quando il popolo si ribella a chi pensa di essere il loro unico rappresentante in parlamento. Il M5S respinto dai (veri) cittadini. Il Movimento farebbe bene a rendersi conto che farsi chiamare “cittadino” non cambia il fatto di essere una carica politica e come tale non sempre ben vista da chi protesta. [link all’articolo]

Facebook work? Come linkedin? Vedremo. Per il momento l’unica brutta notizia é  invece che proprio Linkedin é diventato come Facebook e questo non é positivo per la professionalitá nel network. [link all’articolo]

L’IsIs in Italia ovvero l’Arcivescovo talebano

DSC02725La curia Milanese si é scusata  sui contenuti della lettera in cui chiedeva ai professori di religione di segnalare scuole “gay friendly” ovvero che introducevano in classe discussioni sulla libertá sessuale degli individui.

La Curia scriveva:

«Cari colleghi — si legge nella lettera scritta dal responsabile di settore della Diocesi, don Gian Battista Rota — come sapete in tempi recenti gli alunni di alcune scuole italiane sono stati destinatari di una vasta campagna tesa a delegittimare la differenza sessuale affermando un’idea di libertà che abilita a scegliere indifferentemente il proprio genere e il proprio orientamento sessuale» 

La Curia partiva dal presupposto che bisogna proteggere gli studenti da campagne di “indottrinamento” gay e quindi capirne l’entitá:

«Per valutare in modo più preciso la situazione e l’effettiva diffusione dell’ideologia del “gender” – scrive la Curia – vorremmo avere una percezione più precisa del numero delle scuole coinvolte, sia di quelle in cui sono state effettivamente attuate iniziative in questo senso, sia di quelle in cui sono state solo proposte».

Per questo era necessario redigere una lista delle scuole in cui queste discussioni erano in atto o in proposta:

«Per questo chiederemmo a tutti i docenti nelle cui scuole si è discusso di progetti di questo argomento di riportarne il nome nella seguente tabella, se possibile entro la fine della settimana»

Per poi successivamente permettere agli insegnanti di religione di fornire le giuste e imparziali informazioni sull’argomento:

«L’iniziativa è contestualizzata nell’ambito della formazione in servizio dei docenti. La richiesta di informazioni nasce dalla preoccupazione che gli eventuali discorsi su temi così delicati e all’ordine del giorno del dibattito pubblico, vengano sempre affrontati dagli insegnanti di religione con competenza e rispetto delle posizioni di tutti»

«Per questo chiederemmo a tutti i docenti nelle cui scuole si è discusso di progetti di questo argomento di riportarne il nome nella seguente tabella, se possibile entro la fine della settimana».

Nel 2014.

Ma come stupirsi, d’altronde le stesse cose accadono oggi in altri paesi di matrice Islamica dove movimenti estremisti limitano controllando con forza la diffusione tra il popolo di pratiche o idee diverse dagli insegnamenti coranici.

Siamo in linea.

Personalmente non amo il polverone che negli ultimi mesi le associazioni gay stanno facendo lato diritti civili. Non perché sia contrario ma perché lo ritengo un argomento nel quale se si vuole agire non é necessario un dibattito eterno e lotte di gender.

La legislazione tedesca e molte altre in Europa hanno riconosciuto le unioni gay senza averne fatto una battaglia giornaliera o un dibattito eterno che riempie trasmissioni radiofonica o testate giornalistiche. Lo hanno fatto e basta. Allora lo si faccia e in fretta ma non perdiamo troppo tempo in dibattiti inutili perché ci sono problemi ben piú gravi. Sono al 100% in favore dei diritti Gay vorrei solo spenderci il minor tempo possibile.

Capisco peró che trovarsi di fronte a questi Talebani vestiti da Arcivescovi non aiuta la situazione e aumenta ancora di piú il dibattito. I limiti della Chiesa mi sembrano ovvi e abbastanza chiari giá da millenni anni (e non solo su questo argomento) ma lo stupore rimane comunque.

Il fatto che non ci si renda conto che esista una parte della popolazione (anche credente) che non puó essere esclusa dai propri diritti (civili) coniugali é come sempre dimostrazione di ignoranza.

Se da un lato mi lamento del polverone mediatico “Gay” dall’altro non posso che comprenderlo di fronte a queste manifestazioni medioevali.

Forse una sovvenzione della Chiesa alla tedesca potrebbe far ragionare questi cervelli mummificati. Qui in Germania si decide se dichiararsi cattolico o meno e a quel punto si paga mensilmente una tassa detratta in busta paga. Nel mio caso SAREBBERO 70E. Non poco. Forse un metodo molto freddo ma alla fine piú giusto rispetto a trasferimenti “a prescindere”. In queste condizioni forse certe azioni sarebbero troncate alla radice perché ne lederebbero il rapporto con i propri finanziatori fedeli.

Difficile dire se funzionerebbe o meno ma di sicuro terrebbe i Talebani lontani da un paese che deve iniziare a fare un passi avanti e non indietro.

Una piccola nota sulla foto utilizzata 

 GUNS AND NUNS. NUNS AND GUNS. photo from one of my sketchbooks when I was looking at both nuns and the guns.

When I found this image of the nuns holding rifles, and then read the article by which the photograph was accompanied it called my attention. A dominical church ceremony had called upon those who owned guns to take them to church for a responsable weapon day. 

Caro Tedesco ma se noi Italiani evadiamo, i Luxemburghesi cosa fanno?

luxleaks-tt-width-600-height-400-bgcolor-000000Proprio in questi giorni é alta la discussione sul neo presidente Europeo Jean-Claude Juncker che fu Primo Ministro del Luxemburgo dal 1995 al 2013.

É venuto alla luce infatti un caso di accordi fiscali sottobanco fra il Luxemburgo e alcune grosse multinazionali (quasi un segreto di Pulcinella) che permetteva di agevolare fiscalmente le aziende stesse. Quest’inchiesta che va sotto il nome di LuxLeaks e sembra sorprendere tutta l’opinione pubblica Europea.

Senza entrare troppo nel merito dell’inchiesta la cosa che sembra scandalizzare molti é il fatto che Juncker adesso si fá bandiera dell’uguaglianza fiscale in Europa mentre ha gestito (sembra) per 18 anni questi particolari rapporti fiscali fra il suo paese e le grosse aziende globali.

Come spesso accade in questi casi le grandi multinazionali spostano sedi e dichiarano le entrate in un paese solo (quello ovviamente con le migliori condizioni fiscali) nonostante facciano attivitá in tutta Europa. Lo fa la Apple, Google, Amazon, Vodafone e moltissimi altre (piú) grandi ma meno note al pubblico.

Che il Luxemburgo fosse un paradiso fiscale non mi pare una novitá, mi sembra noto da sempre quindi perché adesso ci scandalizziamo? Se le regole fiscali Europee non sono mai state aggiustate prima perché scandalizzarsi se Juncker ha agito entro il confine della legalitá? D’altronde senza questi vantaggi fiscali il Luxemburgo sarebbe giá scomparso come paese perché nulla fa e nulla produce.

Lo standard di vita del Luxemburgo non mi sembra dei peggiori al mondo (direi) tant’evvero che si posizione al secondo posto a livello mondiale come PIL pro capite .  Non male direi per avere una manifattura = zero.

Sono Italiano, vivo in Germania e con i colleghi capita spesso di parlare di Europa e problemi annessi e si arriva sempre allo stesso concetto impresso indelebilmente nella mente di un tedesco:

  • L’Europa fa schifo perché Noi (tedeschi) siamo gli unici che paghiamo le tasse
  • Noi siamo in deficit con l’Europa perché diamo tanto e non riceviamo nulla
  • voi in Italia non pagate le tasse e Noi vi dobbiamo supportare  (poi si introduce nel discorso anche la Grecia come fosse un tutt’uno con l’Italia).
  • Noi vi finanziamo cosí poi potete comprarvi le nostre macchine (e poi la gente si chiede perché non mi piacciono i tedeschi)

Nota: Mi piace evidenziare che avendo ormai colonizzato parte della Spagna (Maiorca é ormai una colonia tedesca) che naviga nelle nostre stesse torbide acque ma per qualche strano motivo viene esclusa dalla lista dei cattivi. Tipico approccio dei tedeschi: Vederci bene solo dove si vuole. 

Non ne voglio fare una critica come la coppia Renzi/Grillo ovvero é tutta colpa dell’Europa. Non é vero, l’Europa non é la causa di questo ma certo é il posto in cui faccende come questa devono essere corrette.

Il mio problema é che mi sono semplicemente stufato di sentire gli Italiani accusati di essere solo evasori mentre loro paese affonda anche per colpa della tassazione troppo alta e senza eguali in Europa.

I Tedeschi e la loro visione del mondo con i paraocchi non sanno nemmeno che la pressione fiscale in Italia é di gran lunga piú alta rispetto a quello della media Europea e ad un livello insopportabile. Le aziende sono uccise dalla crisi da un lato e dalle tasse dall’altro.

Le critiche all’Italia li accetto ma devono essere indirizzate al vero problema ovvero il Sistema pubblico che costa, é un freno all’economia ed é fortemente inefficiente. Quando invece per ignoranza o per luoghi comuni a livello di Pizza e Mandolino il discorso si sposta sull’onesta degli Italiani la cosa mi fa solamente incazzare.

Alla luce di quanto sta succedendo in Luxemburgo é il caso di continuare ad insistere sui cattivi meridionali d’Europa?

Se é vero che il Luxemburgo sembra aver fatto accordi con Multinazionli per livelli di tassazione che vanno dallo 0,4% all’ 1% cosa dovrei pensare quando le nostre aziende arrivano a tassazioni che vanno ben oltre il 50%?

Tutto Normale?

Se é vero che il Luxemburgo in questo modo ha attratto centaia di Miliardi di flussi finanziari le cui tasse ridotte avrebbero portato ad elusioni da decine di Miliardi cosa dovrei pensare quando invece il mio paese continua a spremere l’inspremibile? E qualcuno mi dice che rubo?

Tutto normale?

Giusto due numeri… il valore delle evasioni sembra aggirarsi attorno alle decine di Miliardi di euro, molto probabilmente quasi vicino al centinuaio. Il PIL del Luxemburgo é attorno ai 55 Miliardi quindi l’ammontare dell’evasione supera l’intero valore del paese.

Tutto normale?

Se si considera che in Luxemburgo il lavoratore ha una tassazione quasi uguale a zero perché paga solo l’azienda e il livello del Welfare é nettamente piú alto di altri paesi inclusa l’Italia.

Tutto normale?

  • Tu evadi
  • Tu non paghi le tasse
  • I tuoi servizi pubblici sono nettamente migliori dei miei
  • Io pago il 50% di tasse
  • I miei servizi fanno schifo (Lo so é colpa mia)

e Io sono il cattivo?

Esiste un limite alla decenza ma questo lo supera abbondantemente.

Quasi non mi interessa che il Luxemburgo scompaia come paese se la fiscalitá fosse normalizzata in tutta Europa. Con tutti i difetti che il mio paese ha e con tutte le critiche che gli posso fare non accetto che un mangiatore di Wurst tonto venga ad accusarmi di furto mentre il suo piccolo vicino di casa ha appena svaligiato una banca.

Cari i miei tedeschi un’altra occasione persa per smentire le voci sulla vostra (probabile)  arroganza perché se c’é qualche pigro in Europa che vive di rendita questo si chiama Luxemburghese e non Italiano.

 

Letture per il weekend – 15 Novembre 2014

Sempre piú impressionanti i numeri sulla sicurezza. Deutsch Telekom dichiara 1 milione di attacchi informatici al giorno. [link all’articolo]

Facebook dichiara un incremento del 24% di richieste di informazioni sugli utenti da parte dalle pubbliche amministrazioni. [link all’articolo]

Divertente mappa linguistica Europea. [link all’articolo]

Un esempio di un Made in Italy in calo. Il gruppo Benetton. Quando la competizione si sente. [link all’articolo]

Un bell’esempio di truffa sessuale su Facebook. [link all’articolo]

Makkox su Salvini… geniale come sempre. [link all’articolo]

Letture per il weekend – 8 Novembre 2014

weekend-readingVideo interessante della trasmissione di Gazebo (dal minuto 14:00) sugli scontri fra la Polizia e gli operai manifestanti delle acciaierie di Terni. Il video doveva essere la prova che le responsabilitá della carica era della Polizia ma forse qualcosa é sfuggito a chi promuoveva questo video come prova per scagionare le responsabilitá degli operai. Credo (e qui crocifiggetemi) che il video dimostri esattamente il contrario. Sí é vero la Polizia ha caricato per prima ma purtroppo le manifestazioni hanno zone ben delimitate e non si puó andare dove si vuole. Non esiste una tolleranza piú larga a seconda del manifestante. Inoltre si vedono gli ufficiali di Polizia farsi mediatori per scortare il corteo al ministero. Destinazione non prevista ma si cercava di gestire la situazione. Riflettere. E poi personaggi come Landini non fanno altro che peggiorare la situazione e aumentare la tensione ma per la carriera politica questo ed altro… [link all’articolo]

La dubbia utilitá del TFR in busta paga… [link all’articolo]

Il punto della situazione su Ebola. Giusto perché é scomparso dal dibattito pubblico… non va piú di moda. [link all’articolo]

Il video virale delle molestie per strada a New York é stato fatto anche a Roma con identici risultati… [link all’articolo]

Le reazioni della Monclear alla puntata di report. [link all’articolo]

Il Sindacalista dalla pensione d’oro ma tutto tace..

Bonanni La classe dei sindacalisti non é propriamente una categoria che a mio modo di vedere porta grosso valore aggiunto al mondo del lavoro. Il loro ruolo e la loro presenza sono importanti ma mi sembra che le loro azioni siano sempre piú indirizzate ad una autodeterminazione piuttosto che al loro ruolo originale. La mia personale esperienza lavorativa, per fortuna, non ha mai avuto nessun tipo di contatto con il mondo sindacale. La fortuna sta nel fatto che non mi sono mai trovato in situazioni lavorative critiche in cui era richiesto l’intervento di qualche tipo di rappresentanza sindacale. Forse sono semplicemente un fortunato ma i sindacati in se mi hanno sempre trasmesso una certa tristezza. Quando sento alti dirigenti esprimersi su questioni importanti dalle loro parole passa sempre e comunque il concetto di “contrapposizione”. Da una parte il “Padrone” (sempre in errore) e dall’altra i lavoratori (sempre con ragione). Chi oltretutto usa la parola “Padrone” o diciamo, che crede che esistano ancora i “Padroni” mi fa molta tristezza. Una visione del mondo del lavoro anacrononistica, vecchia, non applicabile ai nostri tempi. Non esistono piú (almeno nella nostra parte del mondo) gli sfruttatori che obbligano i lavoratori ad estenuanti sforzi lavorativi al limite della sicurezza personale. Vedo piuttosto un mondo del lavoro con molti problemi ma non relativi alle tutele. Sinceramente per tanto che si dica non conosco imprenditore che abbia come obiettivo lo sfruttamento dei lavoratori perché i lavoratori sono la sua unica risorsa per il successo. Vedo piuttosto imprenditori con obiettivi  di profitto (ovvi e condivisibili) che si scontrano con un mercato sempre piú difficile e con una competizione estera molto agguerrita. Vivo in Germania e la favole del paese ipertutelante verso i lavoratori é semplicemente un falso. In Germania si licenzia senza grosse motivazioni e le rappresentanze sindacali esistono solo per una minoranza di aziende. Il tedesco ha un approccio al lavoro molto serio. Fa le sue ore ma quelle ore le fa nel modo migliore perché sa che gli errori si pagano cari. Posso dire di aver visto esempi esattamente opposti in Italia, purtroppo. Sono convinto  che in Italia le tutele siano alte e il licenziamento é (troppo) difficile. Basti pensare che recentemente alcuni operai di Malpensa colti in fragrante a rubare nei bagagli (prove filmate) sono stati riammessi al posto di lavoro dal giudice del lavoro. Questo non potrebbe mai accadere in Germania e questo é un problema non una tutela.

L’Italia ha sicuramente un grosso problema lavorativo ma non é dovuto alle tutele mancanti ma ad un mondo produttivo che sta scomparendo e si sta traferendo altrove. L’Italia non é competitiva e pochi hanno voglia di investirci. Molti preferiscono spostarsi in altri paesi non tanto per il basso costo della mano d’opera ma per sistemi piú flessibili e meno rigidi. Parte della colpa é anche delle troppe di tutele di qualcuno (in cui i sindacati hanno ruolo importante) e le pochissime tutele di altri (in cui i sindacati non esistono e invece dovrebbero esserci).

Spesso i sindacalisti e le loro alte cariche dirigenziali si riempiono la bocca di diritti mancati,  di tagli  ingiusti in un mondo di ipotetici sprechi del management di un’azienda. Accusano i manager privati di prendere stipendi troppo alti, accusano le aziende di avere piani finanziari sbagliati come se fossero degli esperti industriali. I Sindacati si spingono troppo in lá oltre loro ruolo naturale non facendo altro che peggiorare la situazione. Creando tensioni inutili e rallentando spesso molti processi di ristrutturazione aziendale. L’effetto finale é che perdono credibilitá anche quando hanno invece piena ragione per le loro proteste.

Spesso il soggetto “Stipendi dei grandi Manager“ o in generale la ricchezza da un lato (imprenditori) e la „povertá“ dall’altro (operai che non arrivano a fine mese) viene sempre sbandierato come giustificativo per ogni richiesta e per convincere l’opinione pubblica delle loro ragioni.

Proprio su questo argomento ho trovato interessante quanto scandaloso sapere che anche gli alti “manager” sindacali sembrano gestirsi a piacere i loro stipendi e trattamenti di fine rapporto nonché quelli pensionistici. Se personalmente non mi scandalizzo dagli stipendi dei manager privati perché pagati dalle aziende con i propri soldi, sono invece sempre molto innervosito quando la stessa cosa avviene in ambito pubblico. Un Manager privato avrá pur fatto qualcosa per convincere la sua azienda del proprio stipendio o bonus? Immagino di sí.

Non ho invece la stessa impressione di quando trattamenti economici rilevanti sono  presenti in ambito pubblico perché per come il nostro paese si distingue pubblicamente tutto posso dire tranne che le capacitá siano alte. Tantomeno credo che chi prende piú soldi sia effettivamente quello che se li merita perché ho come l’impressione che la meritocrazia non sia contemplata in ambito pubblico.

Se qualcuno ha evidenza del contrario … please let me know

Ma veniamo al nostro caso:

Raffaele Bonanno é stato il segretario generale della CISL dal 2006 al 2014 anno in cui si dimette.

La strana ascesa del sindacalista risulta alquanto curiosa: negli anni della sua segreteria il suo stipendio annuo passa da 80.000 Euro nel 2006 (nello stesso anno un salto a 118.000) ad un valore di 336.000 Euro nel 2014. Un bel 420% di aumento in 8 anni, direi non male come salto rispetto alla categoria che difendeva. Il suo stipendio di 336.000 Euro gli perme di essere piú pagato del Presidente del Consiglio (115.000 Euro) e di un meglio noto Barack Obama (275.000 Euro).

Ma cosa potrá mai fare un sindacalista per meritarsi questa cifra? Non sono ancora riuscito a trovare una risposta al mio dubbio e credo che mai riusciró un pó per sfiducia nel ruolo, nelle sue responsabilitá e sopratutto nei suoi risultati. Va considerato inoltre che il regolamento della CISL dice che quando sia arriva alla carica di segretario si ha un aumento del 30%, ragionevole ma lontano da quello di Bonanni.

La pagina di wikipedia dedicata a Raffaele Bonanni descrive bene questa ascesa scoperta dal Fatto Quotidiano:

L’ex segretario della Cisl, che oggi percepisce una pensione lorda di 8.593 euro mensili, è stato protagonista di un’ascesa strepitosa nel sindacato, almeno in termini di salario. Dal 2006 al settembre 2010, mese delle sue improvvise dimissioni, lo stipendio di Bonanni è passato da “soli” 118.186 euro, a 336 mila, superando anche il tetto dei super manager, di 240mila euro.

Nel 2006, il primo anno da segretario della Cisl, Bonanni guadagnava più del presidente del Consiglio Matteo Renzi, il cui stipendio si ferma 114.796 euro. Nel 2014, il suo stipendio superava anche quello di Barack Obama (circa 275 mila euro). La notizia è stata diffusa dal Fatto Quotidiano, in possesso di un “dossier” sull’ex segretario della Cisl. Scrive FQ: Il sindacalista viene eletto segretario generale della Cisl nel 2006. Fino a quella data era segretario confederale e guadagnava meno di 80mila euro lordi all’anno. 75.223 nel 2003, 77.349 nel 2004 e 79.054 nel 2005. Quando diventa segretario generale, secondo il regolamento interno alla Cisl, il suo stipendio viene incrementato del 30%.

Quindi, secondo le regole interne, avrebbe dovuto guadagnare circa 100mila euro lordi annui. Nel 2006, la Cisl dichiara all’Inps una retribuzione lorda, ai fini contributivi, di 118.186 euro. Un po’ più alta di quella prevista ma non molto. Le stranezze devono giungere con gli anni seguenti. Nel 2007, infatti, la retribuzione complessiva dichiarata all’Inps è di 171.652 euro lordi annui. Che aumenta ancora nel 2008: 201.681 annui. L’evoluzione è spettacolare, gli incrementi retributivi di Bonanni sono del 45% e poi del 17%. Ma la progressione continua: nel 2009, la retribuzione è di 255.579 (+26%), nel 2010 sale “di poco” a 267.436 (+4%) mentre nel 2011 schizza a 336.260 con un aumento del 25 In merito alla questione, Raffaele Bonanni ha preferito non rilasciare dichiarazione ai giornalisti del Fatto Quotidiano.

Ad oggi non sono ancora state rilasciate delle dichiarazioni da Bonanni.

Quello che salta immediatamente agli occhi é l’importo della pensione che Raffaele Bonanni si accinge a raggiungere per la sua brillante carriera.  8.600 Euro lordi (piú di 5.000 Euro netti) per cosa?

Con tutto il rispetto la cifra appare forse un pó alta rispetto al ruolo ma sopratutto rispetto alle condizioni delle persone che il sindacato rappresenta. O é solo una mia impressione?

Se negli anni il ruolo dei sindacati é a mio modo di vedere degradato per un utilizzo piú politico che pratico, queste cifre non fanno che confermare i miei dubbi.

La gente si scandalizza dei compensi che la FIAT paga a Marchionne mentre mette in Cassa Integrazione operai e non ha nessun tipo di reazione per questi trattamenti “Pubblici”. Sicuramente Marchionne ha fatto di piú per la sua azienda di quanto possa aver fatto Bonanni per i suoi rappresentati.

Vorrei vedere la stessa indignazione, almeno sul web luogo dove gli animi si scaldano in maniera virale. Invece no. Tutto nella norma.

Si preferisce accusare un’azienda come Moncler per un non chiaro servizio televisivo ma continuare a comprare beni prodotti in paesi dove lo sfruttamento é regola produttiva. Che differenza fa la Moncler o la Apple? Forse che ci stanno a cuore piú le oche dei cinesi?

Lasciate stare la Moncler se leggete la notizia da un bell’IPhone prodotto a Shenzen o da qualunque smartphone sul mercato. Lasciate stare il milionario Marchionne e pensate piú al quasi milionario Bonanni che invece pagate tutti voi senza che peró nessuno vi abbia mai chiesto se eravate d’accordo.