Letture per il weekend – 27 Giugno 2015

Un altro interessante articolo sulla questione Grecia e sulla sua pesante ereditá futura.  [link all’articolo]

E si parla giá di 5G nel 2020.  [link all’articolo]

Sempre Grecia, i dettagli della proposta alla troika. [link all’articolo]

Acqua bene comune… cosa é successo dopo il referendum di 4 anni fa? Siete sicuri sia veramente un bene comune in mano al pubblico? Sembra di no. [link all’articolo]

E quindi il broadband Italiano parte giá con ritardi. [link all’articolo]

Mega multa per AT&T per aver rallentato il traffico degli utenti. Primo effetto della Net Neutrality. [link all’articolo]

Letture per il weekend – 20 Giugno 2015Weekend reading – June 20 2015

Un ottimo articolo per capire un pó meglio cosa é accaduto e cosa sta accadendo nei negoziati fra Europa e Grecia. [link all’articolo]

Facebook misura quanto tempo ci metti a leggere un post. [link all’articolo]

Un report che dice quali sono le vulnerabilitá dei dispositive Apple e Samsung. [link all’articolo]

In Danimarca il mercato degli smartphone ha quasi raggiunto la saturazione. 8 utenti su 10 hanno uno smartphone dati. [link all’articolo]

Una collezione di video inchieste sul degrade della Capitale. [link all’articolo]

Gli scenari possibili per la Grecia. [link all’articolo]

Netflix non é solo un divoratore di banda ma a detta di qualcuno anche un ottimo servizio per avere piú client broadband. [link all’articolo]

Sembra che la sicurezza di rete debba raggiungere un livello “militare”. [link all’articolo]Facebook to measure how long you spend reading a post. [link to the article]

A report explaining Apple and Samsung device vulnerabilities . [link to the article]

Danmark almost reach mobile data market saturation. [link to the article]

For somebody Netflix is an oportunty and not only a bandwidth eater. [link to the article]

Do we need military like network security? [link to the article]

Letture per il weekend – 13 Giugno 2015Weekend Reading – June 13 2015

Perché le aziende dovrebbero sviluppare App per l’Apple Watch? [link all’articolo]

Il traffico 4G nel Regno Unito ha superato quello 3G e il merito é del traffic video. [link all’articolo]

I Vendor tradizionali di TLC sono lenti per le richieste di Facebook nel rinnovare i suoi nuovi Data Center [link all’articolo]

Un brutale ma quanto mai veritiero commento di Michele Boldrin sulle elezioni regionali appena finite. [link all’articolo]

I 50 migliori ristoranti al mondo. [link all’articolo]

BT in UK annuncia il 4K. [link all’articolo]

Apple annuncia il lancio di Apple pay in UK in luglio 2015. [link all’articolo]

Apple vuole costruirsi la sua rete per la distribuzione dei contenuti. [link all’articolo]Why companies should develop Apple Apps? [link to the article]

4G traffic in UK overtook 3G because of video traffic. [link to the article]

Traditional Telco vendors are too slow for facebook Data Center. [link to the article]

The 50 best restaurants in the world. [link to the article]

BT UK announched 4K . [link to the article]

Apple pay will land in UK in July 2015. Apple annuncia il lancio di Apple pay in UK in luglio 2015. [link all’articolo] [link to the article]

Apple wants to build its own network for content distribution. [link to the article]

L’emergenza profughi é solo bassa propaganda politica e pessima informazione. I numeri ci dicono ben altro.

Ogni giorno sentiamo notizie su profughi accampati nelle stazioni ferroviarie, di quelli che si lamentano del trattamento a loro destinato, di comuni con piú profughi che abitanti. In questa atmosfera informativa si aggiungono gli annunci di Governatori regionali che evidenziano l’emergenza immigrazione e che dichiarano la loro opposizione a questa “invasione” ingestibile. Ma qual’é la reale situazione Italiana sull’accoglienza profughi che continuano a sbarcare sulle nostre coste?

Il sito La Voce ci presenta un interessante articolo che ci presenta i reali numeri dietro gli annunci e come sempre capita la realtá é distante da quello che media e politici ci presentano.

Come sempre il gioco dell’audience politico e mediatico conferma il nostro paese agli  ultimi posti in termini di trasparenza informativa e qualitá della classe politica. La situazione si puó dire ancora peggiore rispetto al passato almeno questa é la sensazione che ho dall’esterno. Sempre meno informazione reale, sempre piú informazione clientelare ma soprattutto sempre meno politici in grado di gestire veramente il territorio. La classe politica odierna invece di concentrarsi sulla soluzione dei tanti problemi del paese preferisce assicurarsi le prossime elezioni con il consenso pubblico. Il risultato finale é quello di avere una costante, infinita e non utile propaganda elettorale che si appoggia sul nulla.

Questo articolo di LaVoce evidenzia in maniera chiara e precisa il fenomeno e dimostra quanto l’evidenza é lontana dalle parole. In questi giorni infatti i Governatori di 4 Regioni del Nord (Lombardia, Veneto, Liguria e Valle D’Aosta) hanno fatto dichiarazioni relative alla loro battaglia contro l’accoglienza profughi e immigrazione in generale. In pratica tutti dichiarano che non accetteranno piú profughi poiché la situazione risulta ormai insopportabile e troppo costosa per la collettivitá.

Il discorso potrebbe essere giá chiuso in partenza considerando che le volontá dei Governatori sono fuori dal loro diametro operativo, infatti l’accoglienza é gestita centralmente e non puó essere controllata dagli enti locali. Fortunatamente per l’immagine dell’Italia in Europa e nel mondo non sono Maroni, Zaia o Toti a decidere delle politiche sull’immigrazione.

Proviamo comunque a  vedere i reali numeri del fenomeno come se le Regioni avessero parola in materia.

Quello che lamentano:

– Il numero di rifugiati accolti nel Nord é troppo alto e ingestibile.

Questo grafico rappresenta bene la distribuzione nazionale per regione.

migranti

Il Grafico ci dice chiaramente che per abitante le regioni piú penalizzate sono al Sud. Le 4 famose regioni settentrionali che tanto si lamentano e dicono di essere in una situazione insopportabile sono invece agli ultimi posti nella classifica.

La Lombardia ospita 60 profughi ogni 100 mila abitanti, il Veneto 50, la Liguria 80, la Valle d’Aosta 50. Al Sud: la Sicilia 270 profughi ogni 100 mila abitanti, la Calabria 240, il Lazio 140.

Dov’é la criticitá del Nord?

Perché i giornali inneggiano al Nord sovraccarico?

Le risposte sono ovvie e le lascio al lettore.

– L’immigrazione é in continuo aumento e diventerá una piaga sociale.

L’immigrazione causa crisi é invece in diminuzione. Meno 43000 immigrati fra il 2012 e il 2013.

Il numero di persone che chiedono asilo politico in Italia é una minoranza rispetto al totale. Di 170 mila sbarcati nel 2014 solo 7 mila hanno chiesto asilo in Italia. La maggioranza continua ovviamente a preferire altri paesi Europei.

Nella Milano di Maroni di 60 mila profughi transitati solo 200 sono rimasti.

200 su 60 mila. Dov’é l’emergenza sociale?

L’informazione rimane il vero problema 

Insomma i numeri ci dicono cose diverse di quelle che i media e i politici ci vogliono far credere. Se da un lato la propaganda politica di basso livello é vergognosa per un paese sviluppato come l’Italia, dall’altro quello che deve far seriamente riflettere é la scarsa qualitá dell’informazione. La sua poca trasparenza e attidudine al Gossip sociale é la cosa peggiore che puó capitare in un paese. L’informazione deve aiutare i cittadini a capire, diffondere dati reali e non pareri di parte o teorie fasulle.

Questo é il peggio che puó capitare in un paese quasi avanzato. Il problema sono i contenuti di partenza non il mezzo con cui sono diffusi. La teoria di Umberto Eco che recentemente accusava i social network di dare parola e orde di imbecilli é concretamente smentita dalla differenza fra realtá e informazione che questo post dimostra. É vero che i social danno parola a tutti senza filtro ma la realtá informativa Italiana é ben peggiore e regala qualifiche di Giornalisti a persone che non sono nemmeno in grado di difendere la veritá.

Di cosa ci dobbiamo preoccupare Signor Eco, del bar di Facebook o dell’informazione “filtrata” ufficiale?

Perché le TV 4K non sono un un buon acquisto?

ultra-4

Il video a Ultra Definizione (UHD) meglio conosciuto come 4K é uno dei maggiori trend nel mondo della tecnologia. Il suo passo é ormai ben definito e solido, basta dare un’occhiata ad un qualunque rivenditore di elettronica di consumo per accorgersene.

Nonostante contenuti e fornitori di servizi video 4K siano rari e in molti paesi ancora inesistenti la voglia di Ultra definizione degli utenti sembra essere giá inarrestabile.

Ma tutta questa disponibilitá di TV 4K ha veramente un senso per l’utente?

Perché acquistare un Televisore 4K?

Ovviamente senza la possibilitá di usufruire di contenuti l’acquisto non ha senso ma sicuramente a breve i servizi saranno disponibili via satellite e in alcuni paesi anche via broadband (l’Italia per questo dovrá aspettare ancora qualche anno) e quindi l’acquisto sembra avere una ragione.

La mia convinzione da uomo tecnologico é ovviamente che il 4K é un inevitabile passo tecnologico ma sui Televisori 4K continuo a mantenere alcune riserve.

Non é mia intenzione negare l’innovazione tecnologica ma é necessario puntualizzare alcuni aspetti che spesso non vengono menzionati quando si parla di 4K. Questo post su CNET mi ha fatto riflettere molto su tutti quei fattori che nessuno tiene in considerazione quando parla di TV 4K ma che sono importanti per capire i suoi reali vantaggi.

Partiamo da questa semplice e nota rappresentazione grafica che confronta le dimensioni in termini di pixel dei vari servizi video. Dai vecchi formati a bassa risoluzione (DVD) fino al Full HD (1080p) e al 4K.

resolution-4k-ultra-hd-size

L’immagine mostra in maniera chiara la differenza di fondo fra i vari formati ovvero: “Qual’é la dimensione dello schermo necessaria per apprezzare le differenze fra il 4k e il semplice Full HD?”

In linea di massima il 4K ha una definizione quattro volte piú grande e quindi a paritá di dimensione dei pixel lo schermo potrá essere 4 volte piú grande.

Questo nella realtá non capita poiché le TV 4K sono mediamente piú grandi ma riflettono le stesse dimensioni dei formati Full HD. In termini di risoluzione cosa impone questo fattore secondo le riflessioni di Geoffrey Morrison autore del post rivelatore?

Impone una veritá indiscutibile ovvero che per poter notare le differenze fra una tecnologia 4K e un Full HD bisogna avere schermi di dimensioni molto maggiori oppure guardare lo schermo a distanza ravvicinata. Puó sembrare una battuta di cattivo gusto ma é proprio cosí per limiti fisici del nostro occhio. Il paragone piú calzante é “a quale distanza dalla sabbia riesco a notare i granelli di cui é composta?”

La fisica non é un’opinione nemmeno nel 4K e qui sotto il grafico che mostra la distanza a cui si ha il massimo beneficio della varie tecnologie video e relative dimensioni dello schermo.resolution_chart-4K-HD

Il grafico ci dice che per notare la migliore qualitá del video 4K bisogna essere piú vicini allo schermo rispetto alle risoluzioni piú basse. Se la distanza non puó essere aumentata (il salotto di casa) bisognerá comprare un televisore con dimensioni maggiori altrimenti il prezzo extra per il 4K non dará benefici visibili.

Per chiarezza di unitá di misure ho trasformato in metri l’interessante “Calcolatore 4K” che ci fornisce le distanze minime e massime in ogni risoluzione e per le diverse dimensioni di schermo che servono ad apprezzare la differenza di qualitá fra i diversi formati.

4K Calculator

Cosa ci dice questa tabella?

Che se un utente ha un Televisore HD da 49 Pollici dovrá guardare il suo video HD ad una distanza minima di 2 mt e massima di 3mt. Diciamo la distanza media fra divano e schermo. Nel momento in cui l’utente deciderá di passare al formato Ultra HD 4K mantenendo la stessa dimensione dello schermo (ma spendendo almeno un 20% in piú) per poter notare la differenza di risoluzione dovrá spostare il divano di un metro piú vicino allo schermo, esattamente ad un minimo di 1mt e ad un massimo di 2mt. Se mantiene la stessa distanza di prima NON potrá visivamente notare la differenza se non fosse per una pura suggestione di marketing o convinzione personale dovuta alla spesa appena sostenuta.

Se l’utente decide invece di godersi il 4K senza spostare il divano allora con la stessa distanza dovrá passare ad uno schermo di circa 100 pollici (il doppio) con il suo non indifferente costo (attorno ai 25.000 Euro) e relativo ingombro.

Sará questa la tendenza del mercato, i 100 pollici? Assolutamente no, gli utenti compreranno televisori 4K con le stesse dimensioni dell’esistente HD e molto probabilmente per la maggior parte con formati attorno ai 42/50 pollici. La teoria ci dice che con queste dimensioni dovrebbero guardare il video ad una distanza minima di 80 cm e massima di 1,5mt. Questo non accadrá mai perché gli utenti non sposteranno mai il divano cosí vicino (in questo caso eliminando anche il tavolino) e il vantaggio qualitativo non arriverá mai.

E allora perché si spinge per il 4K ?

Secondo l’autore (e concordo sulla visione) perché é una tecnologia relativamente facile da produrre partendo dal Full HD. I produttori possono con pochi aumenti di costi vendere un prodotto ad un prezzo piú alto. I produttori giocano solo sulla quantitá di pixel che puó essere semplicemente ricavata dagli esistenti Full HD. Se ho una grosso schermo da 84 pollici posso produrre 4 televisori a 42 pollici Full HD oppure un televisore ad 84 pollici 4k senza grosse differenze in termini di elettronica di controllo.

Cosa  NON fanno i produttori 4K?

Non investono in quelle innovazioni che invece darebbero valore aggiunto al 4K rispetto agli esistenti Full HD e quindi: il contrasto, il colore, la compressione, la risoluzione nel movimento etc ma che imporrebbero una nuova elettroica (e costi piú alti inizialmente). In pratica da un punto puramente qualitativo i prodotti 4K giocano solo sulla risoluzione ma non sulla vera qualitá dell’immagine. In ambito fotografico sarebbe come comprare una nuova macchina fotografica digitale con una risoluzione migliore ma con la stessa sensoristica. Nessun vantaggio se non la dimensione delle foto.

Altri limiti.

I televisori 4K hanno inoltre limiti nella connettivitá. L’interfaccia HDMI (High Definition Multimedia Interface) con cui si collega la sorgente 4K al televisore é giá al limite di utilizzo. La sua velocitá puó gestire al massimo una risoluzione di 4,096×2,160 pixels ad una veocitá di 24fps (Frame Per Second). Quindi con le attuali interfacce HDMI 1.4 siamo giá al limite di utilizzo del 4K e la versione HDMI 2.0 non sembra essere ancora pronta.

Conclusioni

Il 4K é una tecnologia inevitabile e il suo sviluppo é in atto. La corsa é giá frenetica senza peró avere i requisiti giusti per poter esaltare la sua differenze con le tecnologie HD esistenti.

I contenuti arriveranno ma inizialmente non avranno una risoluzione nativa a 4K. Tanti attori si stanno comunque affacciando a questo mercato vista la grande richiesta di video degli utenti. Anche le reti saranno fortemente impattate dall’arrivo del 4K che richiede investimenti per la qualitá piú alta (La banda richiesta per un singolo streaming 4K é di 45Mbps circa)

É il caso di comprare una TV 4K?

Se avete i soldi per permettervi un 100 pollici a 2 mt dal divano sí, altrimenti state col vostro HD e sarete soddisfatti della stessa qualitá.

Ma allora qual’é il reale utilizzo del 4K?

Nel momento in cui la reale qualitá dell’immagine e no solo la sua risoluzione verrá migliorata é indiscutibile che il 4K aprirá la strada ad una nuova e mai vista “Era del video”.

Come piú volte indicato dal post di CNET la dimensione fá la differenza. Immaginate in un prossimo futuro di avere uno schermo grande come tutta la parete. Immaginate di guardare un film oppure di giocare alla console con una risoluzione pari alla realtá e in quelle dimensioni.

Questo é il 4K e per questo ha un senso, tutto il resto é marketing inevitabile di un mercato che sta crescendo.

La rivoluzione arriverá ma non la vedrete di sicuro a 2 mt dal vostro 50 pollici.