Terrorismo in Europa: gli anni ’70 e ’80 fanno dei giorni nostri solo un dettaglio

Torno velocemente sul soggetto del terrorismo perché proprio oggi mi é capitato un twit del professor Paul Kirby della London School of Economics che condivideva un bel grafico  con la serie storica delle vittime per terrorismo in Europa Occidentale raggruppate per nazionalitá.

Con il titolo “Terrorism in Europe. The horrors of the 1970s and 1980s put today’s problems into perspective.” il professore ci fa vedere come se mettiamo a confronto i numeri delle vittime negli anni 70 e 80 con i giorni nostri gli ultimi eventi che cosí impressionano sono quasi un dettaglio per intensitá. Va anche cosiderato che proprio in quegli anni il terrorismo non era di matrice Islamica ma tutto Europeo.

Non ho nulla da aggiungere né da puntualizzare, il grafico mi sembra giá abbastanza chiaro.

Un altro esempio di quanto la “percezione” sia sempre molto lontana dalla realtá. L’ho giá  scritto qui ma ogni tanto ripetersi non fa mai male.

Victims of terrorism since 70s

L’inutile reato di clandestinitá e la “percezione” di un popolo che vota

Il teatrino della politica continua a fare passi avanti verso una farsa nazionale di dimensioni ormai notevoli. La cosa era giá nota ai piú attenti ma mai come in questo periodo il marketing politico sta raggiungendo livelli che ci rimandano ai migliori anni dell’era Berlusconiana.

La questione é come sempre legata al solito soggetto dell’immigrazione che dopo gli ultimi eventi di Colonia é diventato nuovamente una prioritá. Mi riferisco al dibattito sullla cancellazione del reato di immigrazione clandestina introdotto nel 2009 dall’allora Ministro degli Interni il leghista Roberto Maroni.

In questi ultimi giorni abbiamo assistito ad una simpatica messa in scena di annunci e contro annunci al limite del ridicolo che rivelano il vero volto della politica Italiana incapace di risolvere problemi ma alla ricerca del solo consenso elettorale. Costi quel che costi.

Cerchiamo di dare qualche informazione aggiuntiva sul reato di Clandestinitá.

Nella puntata del 13/01/2016 di 24 Mattina – Attenti a noi 2 parla il Presidente dell’Unione nazionale giudici di pace Maria Flora Di Giovanni. Il giudice ci descrive l’attuale situazione del reato di clandestinitá che riassumo nei seguenti punti:

  • Quando il fascicolo arriva al Giudice di pace viene trattato come un normale processo occupando le procure.
  • Viene sentito l’agente che ha effettuato il fermo.
  • Mediamente si arriva alla condanna abbastanza in fretta con circa 2 udienze
  • La condanna non é una vera e propria condanna ma solo un’ammenda che in genere viene applicata al minimo di 5000 €.
  • Nella quasi totalitá dei casi nessuno paga l’ammenda.
  • Il reato non é un deterrente perché il clandestino non si presenta mai alle udienze e nemmeno pagherá mai l’ammenda.
  • Il reato non prevede il fermo perché necessita di una lunga identificazione del soggetto non essendo regolare e spesso senza nessun documento. Il risultato é che dopo il reato il clandestino diventa irrangiungibile e scompare.
  • L’applicazione secondo il giudice é una duplicazione del processo di espulsione e ne rallenta quindi l’applicazione. In ogni caso le due procedure non sono coordinate.
  • Il reato genera ovviamente dei costi oltre che occupare Giudici e personale amministrativo. Ad ogni udienza é infatti necessario un avvocato d’ufficio per il clandestino per un costo superiore ai 500€.
  • Dall’anno della sua introduzione la norma non ha portato nessun beneficio e nessuna accelerazione ai processi di espulsione come invece pubblicizzato dall’allora Ministro Leghista.

Quindi il punto sul reato di clandestinitá é il seguente

  • La norma non é efficace e duplica rallentandoli i processi di espulsione.
  • La norma comunque prevede solo un’ammenda che non verrá mai pagata.
  • La Norma introduce dei costi per la collettivitá e occupa inutilmente le procure  senza portare dei vantaggi per la sicurezza del paese.

A fronte di questi dati inconfutabili cosa é successo nella discussione politica?

L’opposizione capitanata da Salvini ha ovviamente difeso a spada tratta la norma dichiarando di voler fare un referendum se il governo decidesse di cancellarla come dichiarato da Matteo Renzi.

Fino a qui tutto normale, la Lega sfrutta il fattore paura della popolazione dicendo che l’eliminazione della norma provocherebbe ulteriori problemi e tensioni sociali. Inoltre la norma é stata scritta da un leghista e quindi va difesa in ogni suo punto nonostante sia chiaramente formulata male, in fretta ed é esclusivamente propaganda politica senza risultati pratici. Nulla di nuovo sotto il sole e né tantomeno ci si puó aspettare qualcosa di diverso dalla propaganda Salviniana. Non discuto queste posizioni.

Quello che mi fa riflettere é invece il comportamento e le dichiarazioni del Governo. Dopo che inizialmente e giustamente aveva dichiarato che la norma andava cancellata per i motivi elencati sopra dopo pochi giorni ha fatto marcia indietro per puro opportunismo politico.

Nel momento in cui Salvini dichiarava di voler indire un referendum nel caso di cancellazione e fiutando un certo rischio la linea di Matteo Renzi ha cambiato improvvisamente direzione. Se prima vedeva d’accordo Primo Ministro, Ministro della Giustizia e Ministro degli Interni sulla cancellazione dopo pochi giorni veniva dichiarato che la norma non sarebbe piú stata cancellata. É chiaro che in Italia avendo un problema sui tempi della giustizia é conveniente evitare di occupare le procure per reati inutili come quello di clandestinitá. Il reato potrebbe anche essere utile ma scritto cosí non porta nessun vantaggio alla lotta contro l’immigrazione clandestina e quindi o si cancella o la si riscrive correttamente.

Note:

  • Per chi afferma che all’estero questa norma esiste in tutti i paesi é doveroso chiarire che viene gestita in maniera piú snella per via amministrativa anziché penale.
  • Per chi afferma che il problema sono i giudici é utile sottolineare che se il sistema giudiziario Italiano é inefficente non é sicuramente aggiungendo reati inutili che lo si migliora.

La dichiarazione ufficiale del Governo é stata che nonostante la norma non abbia mai portato dei vantaggi e la sua cancellazione sarebbe utile esiste comunque in questo periodo una PERCEZIONE di pericolo della popolazione che non va sottovalutato.

Una percezione? Una atto utile all’ordinamento giuridico non viene applicato per non turbare la percezione della popolazione?

Questo che puó sembrare a prima vista un dettaglio di poco conto é invece un sintomo gravissimo che dimostra le seguenti cose:

  • In Italia chi Governa non si prende mai le responsabilitá delle proprie scelte spiegando alla popolazione le ragioni e i vantaggi di tali scelte. Si preferisce invece continuare a seguire la percezione della popolazione indipendemente che questa sia corretta o meno.
  • Si preferisce ingannare la gente con racconti di fantasia che hanno come risultato finale l’allontanamento dagli obiettivi di risanamento del paese per molto piú importanti obiettivi elettorali.
  • Dimostra che l’elettorato Italiano viene istruito e vota in “percezione” invece che sulla base di evidenze. Non é una cosa nuova purtroppo ma ormai una tradizione consolidata da decenni.

Il Governo Renzi dovrebbe semplicemente spiegare i motivi (piú che validi) sulla cancellazione di questa norma senza se e senza ma. Il problema é che l’influenza di Renzi sugli Italiani si stá indebolendo a causa degli scarsi risultati raggiunti finora  confrontati con le parole e le promesse fatte. Non che gli Italiani si siano mai messi ad analizzare l’operato di Renzi ma perché é facile capire quanto la situazione economica non si sia mai mossa dal basso. Non sono i gufi a dirlo ma i numeri.

Il Capodanno di Colonia visto dalla Germania

Si é letto e sentito molto nell’informazione Italiana a riguardo dei fatti avvenuti qui a Colonia la notte di Capodanno ma come sempre capita le varie notizie trasposizioni in salsa Italiana tendenti ad evidenziare quello che piú serve alla propria causa, qualunque essa sia. Colpa della Merkel, sono i rischi dell’immigrazione, é una questione di integrazione, fuori tutti etc.

Ma cosa si dice qui in Germania a riguardo? Ho letto (a fatica) un pó di articoli sui fatti di Colonia che per ragioni statistiche non possono essere presi come IL punto di vista unico tedesco ma solo come indicazione del livello di dibattito in Germania in questi giorni.

Partiamo da un documento ufficiale ovvero il report della notte di Capodanno redatto dal Ministro degli Interni della regione Nordrhein-Wesfalen a cui Colonia appartiene.

In generale il report riporta la cronostoria degli eventi ed evidenziando in modo non proprio velato alcune colpe della Polizia di Colonia. Il report contiene tutte informazioni giá note ovvero che nella sera di San Silvestro un gruppo molto folto di stranieri (si parla di 1000 persone) prevalentemente Arabi e Nordafricani si é radunato nella piazza della stazione centrale di Colonia e dalle 21:00 fino a notte inoltrata ha festeggiato in modo violento l’arrivo del nuovo anno. Persone di etá compresa fra i 15 e i 35 anni in evidente stato di ebrezza sono passati dal lancio di fuochi artificali sulla folla alle molestie sessuali e furti sulle donne che si trovavano nella piazza e nelle zone limitrofe.

Oltre 500 le denunce di cui un 45% per molestie sessuali. Donne che dichiarano di essere state aggredite da persone che le toccavano in modo violento nelle parti intime per poi rubare portafogli, smartphone, carte di credito come riportato dal quotidiano Stern e dettagliato dal Bild. Insomma un evento anomalo per la Germania ma per qualunque paese Europeo almeno a mia memoria.

La politica tedesca si rivela molto vicina a quella Italiana per addossare le colpe all’esterno. Il Land Nordrhein-Westfalen (NRW) é guidato dalla sinistra dell’SPD mentre la Germania dal Centrico CDU di Frau Merkel. Il ministro degli interni Ralf Jaeger che ha redatto il report (SPD) accusa la Polizia di Colonia di inefficienza mentre il il partito CDU accusa l’SPD che guida la regione NRW di completo fallimento. Insomma la solita guerra della politica che cerca di scaricare le colpe sulla fazione opposta.

Il Capo della Polizia di Colonia é stato messo in pre-pensionamento dopo gli eventi di Capodanno ma é ovvio che esistono molti dubbi sulle reali responsabilitá della Polizia. Viene riportato da molti quotidiani tedeschi un post facebook di un ex agente di Polizia che per 3 anni ha prestato servizio presso la stazione centrale di Colonia. L’Ex poliziotto ovviamente difende l’operato della Polizia dicendo che i suoi 3 anni in Stazione sono stati i piú difficili. Le difficoltá sono le stesse che abbiamo in Italia: criminalitá diffusa e impossibilitá per le forze dell’ordine di reprimere efficacemente. L’Ex Poliziotto infatti dice che la legge tedesca non aiuta la sicurezza del paese. Spesso le persone incriminate non possono essere espulse. Spesso le persone accusate di ruberie o piccoli crimini sono all’interno del processo di richiesta dell’Asilo politico e quindi non possono essere punite a dovere. Anche carcerazioni minori di 3 anni non influenzano il processo di richiesta asilo. Il risultato é che molti stranieri delinquono e rimangono impuniti e impunibili. Le colpe della Polizia sono quindi ridotte se la legge che li dovrebbe aiutare non é adeguata alla situazione, anche in Germania. Nel Post viene comunque chiarito il fatto che non bisogna per questo essere contro l’Asilo Politico perché ci sono popolazioni che necessitano aiuto ed é dovere darglielo. Il problema come sempre é distinguere chi lo sfrutta per delinquere e chi ne ha veramente necessitá.

Personalmente credo che la notte di San Silvestro sia stato un evento imprevedibile e di portata troppo grossa per essere gestito dalla polizia in servizio. Gli agenti erano comunque circa un 60% in piú rispetto all’anno precedente ma sempre 150 circa. Erano in campo anche i gruppi anti sommossa ma gestire in maniera imprevedibile 1000 persone violente e ubriache non é proprio cosa di tutti i giorni. Se si pensa che per le manifestazioni programmate della destra estrema il numero di Poliziotti é spesso maggiore dei manifestanti stessi il paragone é presto fatto. Oltretutto la resistenza a intervenire in modo duro é forse legata anche alla paura di possibili atti di terrorismo che non vanno mai esclusi a priori. L’anomalia non é il mancato intervento della Polizia ma il comportamento di questi gruppi di persone.

“Ma perché cosí tanti Nord Africani in Germania sono criminali?” é il titolo di un altro articolo che potrebbe ricordare i soliti Libero o Il Giornale ma che invece dimostra lo stile tedesco dell’informazione: a domanda (nel titolo) serve una risposta e non una teoria etnica dell’ultimo minuto per raccogliere consensi come invece capita nella stampa Italiana. L’articolo infatti presenta percentuali molto alte di criminalitá nelle comunitá Magrebine nel NRW ed in particolar modo a Duesseldorf e Colonia. Si parla di oltre il 40% di criminalitá nelle comunitá. Certo i numeri tedeschi dell’immigrazione dal Magreb sono molto minori rispetto a quelli Italiani poiché si parla di comunitá di qualche centinaio di persone. Nonostante i numeri assoluti i tedeschi si interrogano sul perché di queste alte percentuali e sembrano avere una spiegazione molto ragionevole. Vorrei leggere spesso analisi del genere ma il giornalismo filosofico e filopolitico Italiano purtroppo non lo permette.

Nell’articolo infatti si tende a mantenere il problema relegato alla comunitá magrebina (Marocco, Algeria e Tunisia) tenendo correttamente fuori dal radar le varie comunitá che vengono a chiedere Asilo Politico. Non fare di tutta l’erba un fascio é giá buona norma e un ottimo punto di partenza che noi ci sognamo in ItaGlia. L’articolo é comunque in qualche modo critico sul processo di Asilo Politico poiché lo denuncia come mezzo utilizzato dalle comunitá Magrebine per venire in Germania. Sembra facile infatti recuperare un passaporto falso Siriano, spesso molte persone cercano di imparare le inflessioni arabe della lingua Siriana per eludere i controlli e tutto questo per essere incanalate erroneamente nel processo di richiesta di Asilo. Per la Germania é ovvio che un immigrato Magrebino non ha diritto a nessun asilo politico e quindi per legge potrebbe essere espulso con una certa facilitá ma una volta incanalato nel processo ufficiale e prima di essere (forse) scoperto ha un certo tempo per raccogliere i soldi per la sua famiglia. L’articolo scrive infatti che nei paesi del Magreb spesso é il figlio maggiore che viene investito dell’incarico di raggiungere la Germania col trucco dell’Asilo politico. La procedura tedesca é lunga e faraginosa e spesso dura dai 2 ai 3 anni prima che il richiedente vada davanti alla corte per il giudizio finale. In questi 2-3 anni la persona risulta quasi intoccabile e la ricerca in breve tempo di denaro la porta ovviamente verso i metodi piú rapidi ovvero la criminalitá. In aggiunta il Marocco sembra non fare grosse opposizioni a questi metodi poiché i soldi riportati in patria servono anche al paese. Sembra infatti che l’ambasciata Marocchina non sia molto cooperativa nel rilasciare i nuovi passaporti per il rimpatrio e quindi i tempi si allungano ulteriormente.

Ma cosa pensano i tedeschi dell’accaduto?

Difficile fare una media ma sicuramente ci sono un pó tutte le reazioni. Chi accusa la Polizia di non aver protetto le persone, chi accusa l’immigrazione di portare questi problemi, chi dice che é un problema culturale e chi insiste sulla necessitá di integrare maggiormente le persone che arrivano in Germania.

In Germania come in Italia le frange estremiste hanno ovviamente utilizzato l’accaduto per accusare i rifugiati e il processo di accoglienza come origine di tutti i mali ma sappiamo bene che nonostante l’immirazione generi problemi non puó essere tutta definita come problema. Forse il problema come sempre é la capacitá di creare una legislazione in grado di gestirla in maniera corretta. L’Europa tutta ha dimostrato negli ultimi anni un’estrema incapacitá in merito.

La notte di San Silvestro é stata sicuramente un esempio di quante differenze culturali ci siano in alcune popolazioni. Purtroppo queste differenze si sono dimostrate molto forti sopratutto nel comportamento verso le donne. Molti sociologhi in Germania avevano giá previsto questo tipo di reazione da parte di alcuni gruppi etnici poiché tristemente sono presenti e radicati nei paesi di origine. Questo é ovvio agli occhi dei tedeschi che per questo non si nascondono dietro alla paura di essere definiti razzisti solo perché criticano un atteggiamento fortemente sbagliato di alcuni stranieri. Nello stesso tempo peró la razionalitá tedesca non esita a delimitare il problema per quello é ovvero 1000 persone sono percentualmente poche rispetto al numero totale di immigrati e quindi generalizzare non é (statisticamente) corretto. L’effetto mediatico é stato forte ma l’approccio pragmatico tedesco evita derive populiste.

Non che per questo i tedeschi a cui parlo siano contenti, come in ogni paese si sentono traditi dalle persone che accolgono e chiedono regole piú severe per punire i colpevoli e aiutare gli onesti. Nulla di sbagliato se la razionalitá nell’analisi ha il sopravvento sulla “percezione” distorta della popolazione.

Insomma i problemi tedeschi sembrano molto vicini a quelli Italiani, la politica tedesca lotta con le stesse armi di quella Italiana ma la grossa differenza sta nel fatto che si leggono/sentono commenti molto piú analitici di tutte le filoasservite teorie dei poco razionali Italiani. Vedremo come nei prossimi mesi i Tedeschi gestiranno il problema che é ancora aperto e in intensificazione viste le previsioni sugli arrivi.