Elezioni 2018: fra fantasia delle promesse e realtá dei numeri.

GUARDATE SEMPRE ALLA LUNA E NON AL DITO

Primo appuntamento con i commenti alla campagna elettorale 2018 che ci porterá dritti verso il fatidico 4 Marzo giorno in cui gli Italiani dopo tanti anni saranno chiamati a votare per il nuovo Parlamento.

Come tutte le Campagne elettorali la distanza fra promesse e realtá é sempre consistente ma nel caso di queste politiche ho l’impressione che stiamo toccando il fondo della politica Italiana.

Ad oggi (Gennaio) nessuno schieramento politico ha seriamente proposto un programma di governo ma tutti si limitano alla trovata del giorno. Fra abrogazione di tasse e sovvenzioni varie come sempre é una campagna elettorale all’insegna della spesa pubblica. Come se quella che abbiamo giá non bastasse.

In questo primo post dedicato alle promesse elettorali cerco di mettere in fila le proposte dei vari schieramenti (ad oggi) cercando a grandi linee di valorizzare i costi delle diverse proposte.

Il costo é il primo parametro che puó aiutare a capire quanto fattibile puó essere una proposta elettorale rispetto ad un’altra, in questo particolare momento che vede i conti Italiani in rosso senza grossa flessibilitá di spesa.

Prima di iniziare la lista delle proposte finora avanzate dai diversi schieramenti é il caso  di mettere qualche numero di partenza del sistema Italia, giusto per aiutare la comprensione delle proposte descritte di seguito:

  • Prodotto Interno Lordo (PIL): 1600 Miliardi di Euro nel 2017.
  • Debito Pubblico: 2200 Miliardi di Euro nel 2017
  • Debito Pubblico/PIL: 133% del PIL nel 2017
  • Spesa Pubblica: 830 Miliardi nel 2017
  • Deficit/PIL: 2.1% nel 2017 ovvero 34 Miliardi circa

L’ultimo parametro Deficit sul PIL é molto importante perché fissa la possibilitá di spesa rispetto alle entrate (PIL) di uno stato. Per il cosiddetto Patto di Stabilitá della commissione Europea ogni stato non puó avere un Deficit maggiore del 3% quindi possiamo calcolare quanti miliardi di spesa una manovra economica puó avere come limite massimo.

Se consideriamo i 1600 Miliardi di PIL il 3% vuol dire circa 48 Miliardi massimi di deficit. Ricordiamo che sul deficit intervengono sia la classica Spesa pubblica che la Spesa per Interessi ovvero quello che l’Italia deve pagare di interessi sui propri titoli di Stato che usiamo per finanziarci.

Perché specifico questo parametro?

  • Attualmente alcuni Titoli di Stato hanno un interesse con valore negativo. Ció vuol dire che l’Italia non dovrá pagare praticamente interessi per quei titoli ma ci ricordiamo come al tempo della crisi gli interessi erano schizzati a livelli altissimi impattando il Deficit e la possibilitá di spesa dell’Italia.
  • Attualmente gli interessi sui Titoli di Stato sono bassi non perché il mercato pensa che l’Italia sia un paese sicuro al pari della Germania ma perché siamo sotto il cosiddetto Quantitative Easing della Banca Centrale Europea. Siamo in un periodo di espansione monetaria che porta ad interessi bassi. In pratica quasi tutti i titoli di Stato Italiani sono acquistati dalla BCE che fa una spesa miliardaria ogni mese su tutti i paesi della comunitá riducendone la quantitá nel mercato e quindi i rischi di interessi troppo alti dovuti alla negoziazione libera. In pratica l’Italia é sotto uno scudo di protezione della Banca Centrale che evita un alzarsi degli interessi dovute alle normali logiche di mercato che darebbero l’Italia come paese meno affidabile di altri.
  • Il QE si fermará molto probabilmente nel 2018/19 lasciando i Titoli di Stato al pieno controllo del mercato senza protezione della BCE. É facile aspettarsi un aumento degli interessi, quindi della Spesa Pubblica, quindi il Deficit potrebbe salire solo per interessi senza nemmeno toccare le spese. Non cambiando il limite del 3% vorrebbe dire che si ridurrebbe la possibilitá di spesa o si dovrebbero inevitabilmente aumentare le entrate ovvero le tasse.
  • Queste considerazioni vanno tenute in mente quando le promesse sono troppo costose per gli attuali standard di spesa Italiani.
  • Nessuno degli schieramenti politici ha parlato né tantomeno parlerá del problema del debito pubblico che ormai é al 133% del PIL. Nessuno vi dirá mai cosa vuole fare per ridurlo essendo la sua riduzione un obiettivo d’obbligo. Tutti vi parleranno dei regali (costosi) che non ci potremmo permettere per i numeri sopra citati.

Costi delle Promesse

  • Liberalizzazioni: Il costo delle liberalizzazioni é quasi sempre pari a zero. Spesso si possono staccare pezzi di Sistema Pubblico e trasformarli in Privati con relativa riduzione della Spesa Pubblica. Nella prossima legislazione NON VEDRETE NESSUNA LIBERALIZZAZIONE. Ormai sotto le varie spinte populiste si andrá verso un centralismo statalista che dovrá per forza fare regali con soldi che non ha.
  • FlatTax: Tassa fissa al 15-20%, sogno di ogni liberal ma che poi si scontra con la realtá dei numeri. Sicuramente l’Italia ha bisogno di ridurre la tassazione per le aziende ma un salto cosí netto porterebbe degli scompensi nei conti pubblici non da poco. Il costo si aggiro attorno ai 40-50 miliardi di entrate fiscali in meno. Se si diminuiscono le entrate per non impattare in un’esplosione di deficit e debito bisogna ovviamente attuare dei tagli alla spesa di pari proporzioni ma nessuno é ancora riuscito a dimostrare la copertura in tagli che con questi valori diventano immani. Nessuno ad oggi é mai riuscito a tagliare la spesa che invece grazie ad agevolazioni e regali elettorali é sempre salita. Lasciatemi dubitare almeno per le percentuali flat.
  • Fornero: Se nel 2013 la parola d’ordine era IMU, adesso é diventata la Fornero. Quasi tutti gli schieramenti dicono di volerla cambiare e qualcuno addirittura di volerla cancellare. Il prepensionamento APE Social introdotto dal PD che va a modificare la legge Fornero porterá un aggravio dei costi di 7 Miliardi in 3 anni. Questo dimostra quanto un minimo intervento sulle pensioni provoca impatti sui conti pubblici molto elevati e per molti anni. Chi ne parla con leggerezza lo fa consapevolmente per motivi solo elettorali. Cancellare la Fornero vuol dire cancellare 1% di PIL ogni anno per 10 anni per un totale di circa 170Miliardi. Chi crede alla sua cancellazione deve solamente rinforzare la propria base matematica e tutto sembrerá piú chiaro e meno semplice. Ad oggi l’INPS pesa giá sulle entrate per 107 Miliardi difficile pensare che possa aumentare. In ogni caso l’aumento si pagherebbe per una gran parte in tasse.
  • Pensione minima a 1000Euro: Una vecchia canzoncina giá sentita piú volte. Il suo costo peró é di 15 Miliardi all’anno che deve essere compensato. Risulta l’importo piú basso ma giá un valore difficile da gestire. Se una manovra finanziaria media é di 20-30 Miliardi capite bene quanto sia considerevole un valore di 15 Miliardi. Sorvolerei.
  • Redditi senza lavoro: Il reddito di cittadinanza e suoi simili é ormai una proposta che dopo l’introduzione dei 5 Stelle é presente un pó in tutti gli schieramenti. Perché in Italia non importa la ragione, bisogna sempre urlare piú dell’altro anche se l’altro dice fesserie. Dopo molte versioni sempre senza coperture serie, il M5S é arrivato ad una cifra di costi per il suo Reddito di Cittadinanza di circa 18 Miliardi l’anno. Cifra che adesso sembra ragionevole rispetto all’ottantina delle prime versioni ma si sa che l’errore di valutazione é sempre dietro l’angolo. Il candidato Premier del M5S ha detto di volerlo finanziarlo con un taglio della spesa di 50 Miliardi? 50 Miliardi? Esatto quello che non é mai riuscito a nessuno per nemmeno un miliardo viene moltiplicato per 50. C’é chi probabilmente ha la bacchetta magica o 4 in matematica. Consideriamo che Sanitá + Scuola + Sicurezza (forze dell’ordine) ci costano 300 Miliardi all’anno. 50 miliardi equivalgono al 17% di questa spesa. Notevole come taglio cosí notevole da sembrare impossibile. Anche ipotizzando di riuscire ad applicarlo purtroppo i tagli di spesa ci possono mettere anni prima di diventare efficaci ma il reddito di Cittadinanza dovrebbe essere introdotto subito con relativa esplosione del debito e deficit che per non sforare i parametri Europei dovrebbe essere ovviamente compensato da un aumento delle tasse. Con 50 Miliardi da recuperare difficilmente si puó nascondere questo aumento e di conseguenza quale forza politica farebbe questo suicidio?

Conclusioni

Ad oggi nessuno degli schieramenti si é fissato qualche obiettivo minimo rilevante ma ognuno  propone di tutto. L’elettore Italiano é attualmente considerato un essere senza ragione in grado di credere a tutte le promesse elettorali. Un livello del genere non si era mai visto nonostante ci sia sempre stata una grande distanza fra programmi elettorali e realtá. Ad oggi non ci sono piú programmi ma una Fast Democracy che viaggia a velocitá dei media ma non alla velocitá della realtá.  Nemmeno Trump nelle sue strampalate idee durante la campagna delle presidenziali era cosí impreciso. Il suo programma economico aveva principalmente due punti principali: una riforma fiscale e il cambiamento dell’Obama Care. Ormai in Italia abbiamo raggiunto un livello tale che persino il ciuffone biondo Americano sembra un gigante.

Je suis Luttazzi: La vittoria della satira. Per non dimenticare dopo 14 anni

Je Suis Luttazzi

I giudici della Cassazione hanno chiuso il capitolo Luttazzi, Travaglio, Berlusconi.

Ci hanno messo come sempre un pó troppo tempo perché la causa é iniziata nel marzo del 2001 e ci sono voluti ben 14 anni per assolvere Marco Travaglio e Daniele Luttazzi dall’accusa di diffamazione nei confronti di Silvio Berlusconi.

Silvio Berlusconi aveva infatti chiesto un risarcimento di ben 20 Miliardi delle vecchie lire per un’intervista che Luttazzi aveva fatto a Travaglio durante la sua trasmissione  “Satyricon“. In questa intervista Marco Travaglio presentó il suo libro “L’odore dei soldi” e parló di Silvio Berlusconi, Marcello dell’Utri il mafioso Mangano e i possibili legami fra la carriera di Berlusconi e la mafia.

Al Berlusconi dei tempi in pieno potere politico queste critiche non piacqueró per aver “gravemente leso il suo onore, la sua reputazione, l’immagine di uomo politico e la sua stessa identità personale” e denunció Luttazzi, Travaglio e l’allora direttore di Rai2 Carlo Freccero. Insomma nulla di nuovo per l’Ex Primo Ministro che negli anni ha dimostrato di non amare nessun tipo di critica giornalistica, satira di alcun tipo e nemmeno i contraddittori televisivi.

Questa é la famosa intervista di Luttazzi al giovane Travaglio.

La trasmissione Satyricon nonostante i grandi ascolti non é piú stata rinnovata e Luttazzi é poi lentamente scomparso dalla Televisione. In Italia la meritocrazia non é mai utilizzata per premiare le persone benché mai nel mondo Televisivo dove lo zerbinismo ha sempre portato migliori e piú soddisfacenti risultati.

L’amore aveva vinto sull’odio ma oggi “l’odio” e la veritá si sono presi una piccola rivincita.

Riflessioni

  • Indipendentemente dal gradimento di Luttazzi e Travaglio chiunque deve avere la possibilitá di esporre le proprie idee. Questo in Italia troppo spesso non é stato e non é vero. La Classifica sulla libertá di stampa nel mondo lo conferma posizionandoci al 49mo posto. Certo siamo migliorati dai tempi di Berlusconi ma non ancora abbastanza da sentirci Charlie.

Libertá di Stampa

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Fonte Reporters Without Borders organization.

  • Je Suis Charlie? Il piacere di scandalizzarsi per l’attacco di Parigi alla libertá di stampa solo perché condotto dai “nemici” Islamici, stranieri, immigrati, neri non vi  giustifica dall’ignorare che questo tentativo di Silvio Berlusconi non si differenzia nella sostanza. Le differenze sono che Berlusconi non é né terrorista né mussulmano né straniero né immigrato né nero ma purtroppo era Primo Ministro. Potete anche fare appello alle Toghe Rosse ma forse nel 2014 credo sia venuto il tempo finalmente di tacere e riflettere.
  • L’Italia non é Charlie. Ai tempi quasi tutti si erano scagliati contro Luttazzi, da destra a sinistra dimenticando che la libertá di stampa che oggi si difende forse ai tempi non era cosí importante. E i fatti successivi hanno dimostrato che effettivamente in Italia era (ed é) purtroppo un dettaglio di comodo.
  • 14 anni sono un tempo sufficiente per dimostrare che forse il sistema ha qualche problema. Come scrivevo giá qui i problemi Italiani sono lontani dai luoghi comuni della protesta popolare. I tempi della giustizia sono uno di questi. In 14 anni abbiamo perso tempo e soldi preziosi per una causa inutile che ha peró impegnato il personale giudiziario in 3 diversi gradi di giudizio. Garantismo o inefficienza?
  • 20 Miliardi ma se perdi la causa? Una cosa che non ho ancora capito della giustizia Italiana é il fatto che una persona puó fare denuncia/querela per un determinato importo ma in caso di perdita la stessa cifra non é usata come rimborso della controparte vincente. In questo caso Berlusconi chiedeva 20 Miliardi (10 Milioni di Euro) nel 2001 e si ritrova oggi a dover rimborsare solo 10.000 Euro di spese giudiziarie alla RAI. Non mi sembra equo perché non resposabilizza l’accusatore a chiedere cifre realistiche. Credo ci debba essere un certo rischio per cui quello che chiedo potrebbe essere usato come importo contro di me in caso di perdita. Almeno si ridurrebbero (forse) il numero di queste stupide cause che spesso sono utilizzate in maniera eccessiva nel nostro paese.
  • Marcello Dell’Utri adesso é in carcere con una pena confermata anche in Cassazione di 7 anni per associazione mafiosa.

Che dire quindi: Viva la libertá di stampa, di pensiero, di religione, di sessualitá e viva Charlie.

Letture per il weekend – 10 Gennaio 2015

I Film in arrivo nel 2015 [link all’articolo]

..e otto grandi film del 2014 secondo Linkiesta [link all’articolo]

Un articolo sul decreto “salva Berlusconi” che in questi giorni é stato contestato [link all’articolo]

Un pó di oggetti tecnologici per il 2015 [link all’articolo]

Sempre sul Jobs Act [link all’articolo]

La crescita di Apple Pay [link all’articolo]

TIM allarga la sua copertura LTE Advanced in 120 cittá. Ogni tanto qualche bella notizia. [link all’articolo]

Non sono disfattista ma questo non é cioccolato

In Italia si ha la tendenza a ragionare molto di pancia senza tenere in considerazioni i reali fatti. Si preferisce prendere un esempio ed immolarlo come regola generale senza verificarne la veridicitá o il suo vero valore in una visione piú ampia. Ci fermiamo davanti al singolo esempio che spesso diventa la giustificazione ad una teoria molto piú ampia.

Questo tipo di approccio ai problemi ha portato in passato a vedere rieletti per piú volte alla guida del notro paese personaggi come Silvio Berlusconi che, commenti personali a parte, non si puó proprio dire che in molti anni di Governo abbia portato qualche sostanziale riforma del paese. Ma di casi come lui ne esistono tanti se non fosse che la sua durata governativa é stata lunga e quindi la probabilitá di cambiamento (in teoria) doveva essere piú alta.

Gli Italiani nonostante non ci fossero risultati misurabili si fermavano alla solo propaganda dei nuovi posti di lavoro,delle meno tasse, dei ristoranti pieni, del non c’é crisi senza accorgersi che non aumentava l’occupazione, la tassazione non diminuiva, c’era un calo del mercato della ristorazione e sulla crisi penso non ci sia (adesso) altro da dire.

Personalmente mi ricordo di molte persone che nel 2008-2009 negavano il fatto che ci fosse un problema e riproponevano le stesse giustificazioni sentite alla Televisione ottimista. Erano convincenti e probabilmente per ottimismo si preferiva vedere il mondo cosí.

Perché dico tutto questo? La scorsa settimana dopo un mio post sulla classifica mondiale della corruzione ho ricevuto commenti che mi accusavano di essere negativo e disfattista, che in Italia siamo solo capaci a criticare e che invece le cose non sono cosí brutte come si dipingono. La critica era basata sul fatto che non tutto é cosí negativo ma esistono sono delle positivitá da esaltare. A tal proposito spuntava l’esempio basato sulla “matematica di mio cugino” ovvero come scrivevo prima il prendere un singolo esempio come media di analisi generale. Io non escludo le eccellenze e so che esistono perché l’Italia é piena di persone valide ma il sistema in media é in degrado. Posso dirlo?

Lo ammetto: per me un Pessimista é un Ottimista con esperienza quindi non mi posso sicuramente mettere fra le persone che vede la vita sempre in discesa ma invece di definirmi pessimista in senso stretto preferisco semplicemente descrivere (con i dati) quella cosa marrone che ho di fronte: Se so che non é cioccolato é inutile fingere. Inutile nascondere sotto la sabbia i problemi perché questo non aiuta e l’andamento dell’Italia ne é la prova.

Nonostante per molti aspetti le cose in Italia non vanno bene ma quando si critica si diventa “gufo”. Nessuno (intendo la classe politica di ogni colore) fa qualcosa per dare una sterzata. I motivi non li conosco ma quello che é sicuro é che in un periodo critico come questo invece di essere consapevoli dei propri problemi si preferisce cercare un nemico all’esterno che va dall’Euro all’Europa passando per la Merkel a Junker, la massoneria e le strisce chimiche degli aerei.

Quello che forse non é chiaro in quello che scrivo é che non ho un calo di orgoglio nell’essere Italiano. Io amo la mia Italianitá e apprezzo l’Italiano per le sue qualitá che pochi altri hanno in Europa. Sono invece fondamentalmente nauseato di quanto il nostro sistema pubblico sia cosí indietro non soltanto rispetto all’Europa ma anche rispetto a paesi ben lontani dai nostri standard.

Da Italiano emigrato non giudico gli Italiani perché sono il primo che tornerebbe domani. Sono il primo che non ama il paese in cui vive adesso (la Germania) ma che riconosce l’immenso divario della sua macchina pubblica rispetto a quella Italiana. E il grosso divario fra gli Italiani e i Tedeschi questa volta a favore nostro.

Ma tutti questi bei ragionamenti di cuore nulla spostamento i numeri Africani del nostro Sistema Pubblico. Io sono incazzato per un sistema che sta piano piano sprofondando nel nulla portandosi dietro tutti gli sforzi fatti dagli Italiani negli ultimi 60 anni.

Facciamo per esempio un elenco di quanto c’é di positivo in Italia:

  • L’Italia fino a prova contraria é la 3a/4a economia Europea
  • L’Italia é un paese fatto di piccoli imprenditori dinamici e coraggiosi
  • L’Italia é fatta di lavoratori che ogni giorno mettono nella loro attivitá piú energia di quanto farebbe per esempio un omologo tedesco.
  • L’Italia é un paese dove le persone sono abituate a ragionare e a trovare sempre una via alternativa di fronte ad un ostacolo.

In Sintesi: L’Italia é un sistema imperfetto dove peró lo sforzo dei singoli riesce a compensare molte delle lacune e questo é il piú grande pregio degli Italiani. Ovviamente é piú difficile essere bravi in un sistema imperfetto che in uno perfetto e questo non puó che essere che una qualitá degli Italiani e del loro approccio alla vita ma purtroppo non é positivo dover lottare ogni giorno contro le inefficienze del proprio Stato.

Quindi sono piú che conscio delle nostre qualitá ed é proprio questo il punto e la causa del mio “disfattismo”. Tutte queste qualitá sono ogni giorno messe alla prova da un sistema paese che sembra non in grado di aiutare i propri cittadini a stare meglio. La nostra Macchina Pubblica é il vero cancro che sta distruggendo tutto.

Quello che scrivo é quello che succede:

  • Tassazione troppo elevata sempre in continuo aumento
  • Burocrazia lenta e complessa che non aiuta privati e aziende ma diventa un freno per ogni cosa
  • Giustizia lenta e imprevedibile che non rende certa la pena. É proprio di oggi per esempio la notizia che nel caso Garlasco Alberto Stasi é stato condannato a 16 anni dopo due sentenze di innocenza. Non sono un giurista ma qualcosa forse non funziona, se questa sentenza é corretta le altre due? o viceversa. La giustizia é fondamentale diritto dei cittadini e nel nostro paese si vedono cose che da nessun’altra parte accadono. A voler garantire troppo alla fine non si garantisce nulla.
  • Assenza totale di meritocrazia a molti livelli e relativa incompetenza diffusa nell’ambito pubblico.
  • Spesa Pubblica inefficiente e in continua crescita
  • Il tutto contornato da uno Stato che nonostante la sua totale inefficienza vuole controllare ogni aspetto del mondo privato rovinandolo inesorabilmente o nel migliore dei caso diventando un costo inutile.

Il tutto é stato ben riassunto qui come prova che tutti i fattori esterni come Euro e Europa non hanno colpe sui nostri problemi interni.

Questo non é disfattismo questo é semplicemente indicare chi sono i responsabili con delle prove inconfutabili e spurie da ogni discussione da bar o da Salvini (che poi é la stessa cosa).

Perché mi incazzo?

Peché di tutta la lista di veri problemi che affligge l’Italia la nostra classe politica sembra immobile da decenni. Indipendentemente dal colore politico, in Italia sembra impossibile fare riforme che in altri paesi sono state fatte in pochi mesi. Perché? Perché da noi l’unico approccio rivoluzionario é guidato da un comico e da un banda di visionari lontani dalla realtá che non propongono soluzioni ma aumentano solo il rumore di sottofondo senza valore aggiunto? Perché da noi nessuno é capace di cambiare il finto cioccolato?

Credo che gli Italiani si meritino un sistema migliore che gli aiuti a risolvere i propri problemi non ad aggravarli. In Germania il sistema pubblico (nonostante sia criticato anche qui per inefficienza) lavora per i cittadini ed é anni luce lontano da quello Italiano. Qui non si aspettano anni per una condanna, qui non si aspettano anni per un permesso, qui per il primo problema serio si va dal giudice e la situazione si risolve in tempi stretti. Da noi ci si butta in cause inutili ma la giustizia non puó essere utilizzata per difendersi quando serve veramente. Chi si butta in una causa civile che sa che costerá molto durerá moltissimo e i possibili benefici si avrebbero troppo tardi rispetto alle reali necessitá?

Spesso come dicevo la voglia di controllo del sistema pubblico determina anche perdita di competitivitá in settori privati. Proprio ieri mi é capitato di fare un’analisi della velocitá di accesso ad Internet fra alcuni paesi Europei.

Qui sotto i due grafici che rappresentano la percentuale di utenti nelle 2 bande di accesso 2Mbps-10Mbps e 10Mbps-30Mbps. Ho tralasciato per rispetto le velocitá 30Mbps-100Mbps ma se fossi veramente disfattista le avrei messe.

EU Accesso Internet 10-30MEU Accesso Internet 2-10M

A parte la mia negativitá qualcuno mi spiega perché siamo fra i paesi in Europa dove la velocitá di accesso Broadband é piú bassa e gli investimenti nulli? Nel 2014 abbiamo ancora l’80% della popolazione con una velocitá media di accesso secondo Akamai di 5.2Mbps, mentre nemmeno il 20% va oltre i 10Mbps (lasciatemi pensare che sono i clienti di Fastweb). A casa mia in provincia di Torino non ho disponibilitá di ADSL perché sono esauriti i pochi accessi a 600Kbps di download (600 KILOBITPERSECONDO ovvero 0.6 MEGABITPERSECONDO). Nel 2014? Sono almeno 8 anni che sono esauriti e Telecom Italia non ha mai fatto un investimento. Sono disfattista?

Questo é il tipico esempio di impatto dell’inefficienza pubblica nel settore privato. Il settore pubblico deve ovviamente investire nel Broadband poiché é servizio chiave ma nel nostro paese fra investimenti inesistenti, Authority che non liberalizzano e Telecom Italia a stampo pubblico e controllo politico: Questo é il risultato finale. Se non fosse per Fastweb forse la banda media sarebbe ancora piú bassa.

Sempre un disfattista? A Voi sembra cioccolato?

Esistono delle ragioni per cui tutti gli altri paesi sono migliorati e noi no. Ma senza guardare alla solita Germania guardiamo a Polonia, Spagna, Ungaria. Come mai loro ce l’hanno fatta? Sempre l’Euro, l’Europa e la Merkel? Ho qualche dubbio.

Sulla base di tutti questi problemi (da disfattista), si muove forse qualcuno a risolverli?

A me sembra che si parli di Italicum o mattarellum come fondamentali acceleratori di crescita? O il falso problema dell’immigrazione? Sono queste le prioritá di un paese in crollo? Posso incazzarmi per Lady Like? Sono forse disfattista?

No! Mi sono stufato di vedere ancora degli spettatori presi ad ascoltare l’orchestra del Titanic. (Ops ho detto Titanic: Disfattista).

Non pretendo di avere ragione ma se le cose scritte sono lontane dalla realtá allora fatemi capire cosa serve a questo paese e quali sono i suoi veri problemi. Solo una cosa vi chiedo per favore, con tutto il rispetto per vostro cugino, lasciatelo fuori dalla discussione.

 

I sosia politici e la favola di De Magistrusconi

C’era una volta un eroe popolare che lottava per portare nuovamente la libertá ad una popolazione oppressa. Un uomo che voleva rivoluzionare una cittá, un uomo che prometteva un mondo diverso, un mondo senza piú rifiuti senza piú delinquenza, un mondo all’insegna della legalitá.

Quest’uomo era l’immagine della legalitá e del rispetto delle regole e proprio sulle regole fondava il suo programma “rivoluzionario”.  Il nostro eroe era il paladino della legalitá tanto che non accettava l’idea di vedere persone al comando che non fossere piú candide del bianco, immacolate. Ogni minimo errore doveva essere punito con l’espulsione senza sí e senza ma. Nessuna clemenza per nessuno.

Il nostro eroe nel momento in cui era salito alla guida della sua cittá aveva una lunga lista di idee per rivoluzionarla. Per cambiarla alla radice. Molte persone (incluse chi scrive) aveva visto in lui la speranza del cambiamento. Troppi erano i problemi e lui era una persona che poteva risolverli.

Ma il nostro eroe ha dovuto combattere contro troppi nemici, i piú grandi complotti e le piú potenti forze oscure che dominavano la cittá ed erano proccupate della sua venuta. Si era circondato da persone di fiducia (della sua famiglia) per essere sicuro del loro operato ma spesso anche chi ti vuole bene non né puó niente contro un mondo che ti vuole eliminare.

Nei suoi anni di operato ha messo anima e cuore, dedizione per portare a termine le sue promesse ma non sempre “l’amore vince sempre sull’odio” e la forza dei suoi nemici é stata piú forte.

Il nostro eroe non é riuscito a portare a casa dei risultati tangibili ma cosa importa? É lo sforzo quello che conta, l’amore per la propria patria, per la propria cittá. Diceva “Napoli sarà liberata dai rifiuti nonostante il tentativo di sabotaggio messo in atto in queste ore da certi ambienti refrattari ad accettare la svolta politica che stiamo attuando”.  I rifiuti sono rimasti a Napoli, gli autobus hanno finito la benzina e i Napoletani non sono riusciti a migliorare il loro standard di vita.

Ma l’uomo non é fatto di soli freddi risultati materiali. Spesso esistono anche risultati che non si possono misurare, dettati dal cuore culturale di un uomo.

AL ti aspettiamo…

I suoi nemici erano ovunque, stampa,  televisioni, poteri forti ma un giorno arrivó il peggiore dei mali. La giustizia. Il nostro eroe sempre né aveva fatto una bandiera per la sua battaglia e proprio dalla giustiza stessa é stato tradito.  I poteri oscuri avevano scatenato contro di lui il loro attacco tramite Giudici da essi controllati. Il peggiore degli attacchi.

“Chi é colpevole deve pagare” ha sempre detto. Adesso era lui il colpevole ma sapeva che questa volta era diverso. Non aveva fatto nulla era solo un complotto.

La Stampa nemica accusó ingiustamente la sua cittá di essere all’ultimo posto nella classifica della qualitá della vita ma lui dichiaró che “quel tipo di classifiche mi interessano fino ad un ceto punto”.

Classifica Province

Il nostro eroe rimase in sella nonostante i tanti nemici perché eletto dal popolo e nessuno poteva portare via la decisione democratica popolare, nemmeno uno squallido gruppo di giudici in combutta contro la libertá di una cittá.

Ma la nostra storia non finisce qui e il nostro eroe é ancora in piedi a combattere, non molla perché non si molla davanti ad un complotto. Perché le sentenze sono diverse e perché “i cittadini mi voterebbero di nuovo ”.

“Vinceremo anche questa difficile battaglia”

Auguri Silvio Luigi

L’amore vince sempre contro l‘odio… ma anche no.

Bibliografia e note:

I 1000 giorni di Renzi, una lunga agonia prima del decesso?

Il titolo rimane col punto interrogativo perché la speranza é (per scelta) sempre l’ultima a morire ma le premesse non sono sicuramente confortanti.

Questa settimana Renzi ha parlato  il suo piano di salvataggio dell’Italia che come giá noto ha decuplicato il suo tempo dai famosi 100 giorni agli attuali 1000. Se il buongiorno si vede dal mattino questo doveva essere un campanello d’allarme ma mancando ogni alternativa non ci resta che prendere la supposta proroga sperando in qualche risultato.

Il Bilancio dell’operato di Renzi e del suo governo é attualmente molto deficitario e per tanti aspetti assomiglia sempre di piú a qualcosa di Berlusconiana e Tremontiana memoria. Non tanto per i contenuti ma per i “non contenuti”. Un numero elevatissimo di annunci ma un numero estremamente basso di azioni. La sola differenza coi disastrosi Governi Berlusconi/Tremonti é che Renzi comunica con twitter invece di fare monologhi in TV con la foto della famiglia alle spalle ma per il resto i risultati al momento si equivalgono.

Dopo aver pensato che forse qualcosina stava combiando devo dare ragione a chi ha sempre affermato che era tutta una farsa. Sembra effettivamente tutto finto come ai buoni vecchi tempi di Papi Silvio dove i problemi non erano affrontati ma si preferiva trovare nemici e colpevoli come causa dei propri fallimenti. Proprio in questi giorni mentre l’OCSE presentava i numeri dell’Economia  Europea e mondiale, Renzi affermava che la (non) crescita non é un problema Italiano ma un problema Europeo…

«Non c’è una situazione di crisi dell’Italia rispetto all’Eurozona che viaggia a velocità doppia: questo è accaduto in passato, ora la situazione è cambiata, l’intera eurozona vive una fase di stagnazione» (Matteo Renzi, 14 agosto 2014)

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Non sembrerebbe e anche le previsioni per il 2015 non ci mettono ai primi posti (anzi).

Adesso che i tempi sembravano essere cambiati si ritorna con piacere a queste vecchie abitudini abitudini da commedia dell’arte.

Abbiamo visto 80E regalati per prendere voti ma ancora ad oggi senza copertura. Stiamo sentendo mille promesse che non potranno essere mantenute per limiti di deficit e mancanza assoluto di riorganizzazione.

Abbiamo visto una ottimo Cottarelli scrivere qualche centinaio di pagine dettagliate sui diversi capitoli della spesa pubblica in cui é possibile intervenire, scaricato nel momento in cui si é permesso di scrivere un’ovvietá sui metodi non convenzionali del governo per trovare coperture. Cottarelli é stato allontanato semplicemente perché si é permesso di dire che coprire gli aumenti di spesa con ipotesi di tagli e non con risparmi veri non é un gran bel procedere verso il futuro. Eliminato. Ammettiamolo se la stessa cosa fosse successa durante un Governo Berlusconi quali sarebbero state le reazioni dell’opposizione e dei media? Oggi invece regna il silenzio. Nemmeno “l’aggressivo” M5S mi sembra abbia fatto un polverone sul licenziamento. Giá dimenticavo: Cottarelli era un tecnocrate inviato dal FMI.

Ma perché abbiamo fatto lavorare quest’uomo per poi eliminarlo? Ha semplicemente criticato la solita fantasia contabile giá in piedi da molti anni. Che differenze nei metodi ci sono rispetto al geometra Tremonti?

E adesso che faranno: Ci ritroveremo il lavoro come primo intervento nella lista  sapendo giá che si proverá solo a cambiare/eliminare o riscrivere l’articolo 18. Giusto per avere qualche titolo di giornale e per poi dire che tutti remano contro. Cosa cambierá anche ipotizzando di cambiarlo/eliminarlo? Nulla perché non é quello il collo di bottiglia.

É stato promesso il solito taglio del costo del lavoro ma é praticamente impossibile con le disponibilitá economiche del nostro paese. Non perché ci sono le regole Europee ma perché non siamo capaci di spendere meglio i nostri soldi. Perché non riusciamo a tagliare organicamente e perché non siamo capaci di scelte drastiche. Semplicemente la nostra classe politica é incapace da almeno 30 anni di decidere. É sempre stata abituata solo ad avere un budget e a deciderne la spesa. In questi anni invece il budget é in (drastica) riduzione e non ci sono piú le possibilitá del passato.

Cosa si fará su problemi ben maggiori come burocrazia e giustizia? Molto probabilmente nulla; semplicemente nulla perché sono materie difficili, molto difficili e in questi mesi abbiamo capito che le capacitá interne sono limitate e l’esperienza latita.  Siamo prigionieri dei nostri errori ma invece di risolverli si preferisce twittare o farla troppo semplice. Io mi sono sempre lamentato dell’approccio troppo semplicistico del M5S ma non posso che riscontrare lo stesso vizio nell’attuale Governo. Sopravvalutare se stessi non puó che portare ad una sottovalutazione della situazione ed é quello che sta capitando.

La speranza é dura a morire ma di questo passo muore prima il paese.

Secondo le stime della decrescita felice Italiana sará sempre piú difficile mantenere i conti a posto senza toccare di nuovo le tasse perché i famosi tagli della spending review non andranno oltre a qualche miliardo… e saranno i soliti tagli non ottimizzati e ai soliti reparti ben noti. Perché cosí sará, perché come sempre nessuno si chiede come sia possibile che una garza si paga 60 centesimi in Veneto e qualche euro al Sud. Non é un discorso leghista (anche perché i Leghisti al Governo non se ne sono mai preoccupati) é il punto di partenza di ogni ottimizzazione di spesa. Ma questo accade solo nei paesi normali non in Italia.

La situazione tanto per cambiare rimane gravissima ma purtroppo ci rimane poco tempo per provare a cambiare. L’economia é semplicemente crollata basta considerare che dall’inizio della crisi abbiamo perso un 25% di produzione (come se avesse chiuso un’azienda su quattro) e il crollo continua inesorabile senza che nessuno faccia nulla. Sembra che un twitt (o un video streaming) possa cambiare la situazione.

Ma qualcuno li avverte laggiú? Tutti. Le opposizioni che continuano a pensare ai complotti dei banchieri o dell’Europa senza nemmeno riuscire a capire cosa sta veramente capitando. Al Governo che pensa solo all’immagine e manda i ministri al primo giorno di scuola. Sono questi gli investimenti all’Educazione?

Questo é il nuovo ed inutile marketing politico, sono le eterne leggi del marketing, applicate ad un paese che ha perso la memoria.

Perché qualcuno mi deve ancora spiegare qual’é la grande rivoluzione rispetto ai precedenti ciarlatani…

«Il 31 luglio andiamo in Consiglio dei ministri e apriamo la procedura d’ascolto che faremo ad agosto» dopo la quale «dal primo di settembre saremo pronti a partire con 43 miliardi pompati» alle infrastrutture, «una sorta di angioplastica nell’economia italiana». Lo ha detto il premier Matteo Renzi all’inaugurazione della Brebemi. «Possiamo mettere in campo un’operazione sulle infrastrutture che soltanto sbloccando i vincoli che ci sono libera da settembre 43 miliardi di euro», ha spiegato (Ansa, 23 luglio 2014)

Lo Sblocca Italia si compone di “10 capitoletti”, il primo «sblocca cantieri, per grandi e piccole opere ferme e già finanziate sbloccabili con semplificazioni e interventi ad hoc, che attiva risorse per 30 miliardi di euro euro» e «il 57% delle risorse sono private». Così il premier Matteo Renzi illustrando i contenuti dello Sblocca Italia (Ansa, 1 agosto 2014)

Il Governo ha “approvato il decreto legge sblocca Italia”. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al termine del Consiglio dei ministri, spiegando che con il decreto “si sbloccheranno opere per 10 miliardi in 12 mesi” e che saranno destinati “3,8 miliardi di euro ad opere cantierabili a strettissimo giro” Radiocor, 29 agosto 2014)

«Ieri abbiamo preso provvedimenti molto seri, ci possono essere dubbi ma all’Anci rispondo che le risorse sono superiori a 3 miliardi». Così Renzi, lasciando Bruxelles, risponde alle critiche arrivate sullo Sblocca-Italia (Ansa, 30 agosto 2014)

Forse (quasi) tutti hanno compreso che non c’é una cosí profonda differenza col passato e ci siamo arresi all’evidenza che solo Loro ci demoliranno salveranno e i 1000 giorni sembrano essere solo piú una lunga e sofferta agonia.

Un paese immobile sul baratro: Uno, due, Troika

troika  Nulla da fare questo paese non riesce proprio a rimettersi in sesto in nessun modo. I dati trasmessi ieri dall’ISTAT ieri mostrano un paese che nemmeno ha provato a prendere la strada della ripresa ma é ancora immerso nel suo comatoso stato vegetativo. Rumoreggia, fa annunci ma nella realtá é solo teatro.

Questa l’ultima triste istantanea scattata ieri sull’allegra combricola.

PIL2014Q2

Non resta che aspettare l’intervento dell’Europa perché  molto probabilmente il prossimo anno (o forse anche prima) gli scagnotti della Troika potrebbero scendere per controllare quello che noi non siamo stati in grado di fare da soli.

Inutile spendere troppe parole per commentare quello che abbiamo visto in questi anni di crisi. Prima un vecchio in declino é stato convinto a lasciare il comando perché incapace di fare la benché minima riforma insieme al suo ragioniere di fiducia Tremonti. Poi é arrivato un valido Professore che ha evitato il crack in maniera veloce ma purtroppo senza riuscire a ristrutturare nulla. A seguire un Governo fantasma gestito da un molliccio Letta e poi Matteo la superstar che raccogliendo consensi indiretti si é preso la guida del paese promettendo un rapido cambio di marcia per il paese.

Ma cosa é stato veramente fatto da tutti questi Governi per cambiare strutturalmente il paese? La risposta é semplice e diretta: Nulla.

Assolutamente nulla, nemmeno un tentativo. Ci ha provato Monti ma la politica lo ha bloccato lasciando solo le tasse come unico strumento per risanare i conti. Peccato é stato la piú grande occasione persa nonostante le critiche. Nei numeri é quello che ha fatto di piú e poteva fare ancora meglio.

A contorno di questa incapacitá é anche nata una nuova forma di rappresentanza/protesta che va sotto il nome di Movimento a 5 Stelle ma per propri limiti é riuscita a smuovere le coscienze solo su argomenti di poco conto e non fondamentali per il paese. Gli sprechi della Politica sono eticamente da eliminare ma non sono (purtroppo) il primo motivo del declino Italiano.

Al nulla Governativo si sono quindi accompagnati inutili cori su sprechi (corretti ma non findamentali), urla contro un ipotetico colpo di stato di un certo Re Giorgio e una bella maciata di complotti massonici qua e lá per condire l’insalatona tricolore.

Ed eccoci ad assistere nuovamente alla commedia dell’arte invece che ad una prova di serietá per l’intero paese. Effettivamente era piú indicato avere Dario Fó come Presidente della Repubblica cosí almeno il gruppo dei commedianti si sarebbe finalmente completato con il meglio che il mercato teatrale poteva proporre. Se ci sono attori e comparse come Gasparri o Brunetta perché Dario Fó no?

Ovviamente colpevolizzare la nuova opposizione sui risultati operativi di un paese é ingiusto e sbagliato ma credo che ci sia stata una parte di incapacitá politica e pratica a spingere i Governi in carica a concentrarsi sulle reali necessitá del paese. Ci si é concentrati sulle inutili riforme del senato, sulla legge elettorale e le dimensioni delle circoscrizioni urlando alla tirannia che governa questo paese mentre i veri problemi erano sempre lá a guardarci, immutati.

Abbiamo, stiamo e perderemo tempo all’infinito su questioni che non spostano le criticitá del paese. Per caritá é giusto cambiare il senato, rifare la legge elettorale ma spendere tutto questo tempo é assurdo specialmente in periodo in cui il tempo non c’é. Non perché “ce lo dice l’Europa”, semplicemente perché non c’é tempo. Quando un’azienda sta andando male deve cercare di recuparare le perdite in fretta altrimenti il fallimento arriva inesorabile. Lo Stato Italiano invece aspetta.

Devo ammettere che all’inizio ho sperato anche io in qualche cambiamento con l’arrivo di Renzi. Qualche dubbio sul modo di rapportarsi ma una certa soddisfazione nel vedere che la persona non cercava scusanti ma metteva se stesso di fronte ai problemi. Sembra strano ma questo non é mai capitato in passato. Nel momento piú acuto della crisi c’era chi la negava dicendo che i ristoranti erano pieni e gli aerei difficili da prenotare.

Poi ci si rifugiava dietro la solita corsa ai nemici esterni invece di pensare alle vere colpe interne ovvero quelle ferite aperte ormai da decenni di cui tutti parlano ma poi nessuno ammette come proprie.

E quindi la colpa é sempre dei mercati cattivi, l’attacco all’euro. Tutti cattivi fuorché noi stessi…

Mi piacerebbe chiedere a Bersani e adesso? come spieghi che siamo rimasti solo noi a non aver fatto nemmeno una riforma? Sempre colpa dei mercati?

Rispetto al vecchio sistema Renzi mi dava una certa fiducia di poter in qualche modo prendersi in carico responsabilitá e decisionalitá che mai erano state prese nel passato. Un lungo passato ma la realtá invece é stata come sempre deludente.

Piú il tempo passa e piú devo dire che anche il buon Matteo mi sembra distaccato dalla realtá come tutti e nel concreto non é stato fatto di nuovo nulla. 80E sono una compravendita di voti ma in ogni caso ancora siamo alla ricerca di 10 Milioni di copertura. 10 MILIONI su una spesa totale di 800 MILIARDI ? Mi state prendendo in giro?

Sí, questa é la nostra classe politica: Immobile, incapace di fare anche il minimo cambiamento. Incapace di governare i conti, i numeri. Il vuoto.

L’alternativa Italiana qual’é ? Semplicemente non c’é. Chi si vanta di poter cambiare il mondo ha giá ampiamento dimostrato di non essere nemmeno capace di focalizzarsi sui reali problemi.

Certo solo l’economia puó aiutare questo paese ma la classe politica deve rimettere in sesto la parte di sua competenza. Nessuno viene piú ad investire in Italia da anni, ci sará un motivo?

Nulla funziona ammettiamolo: I servizi pubblici carenti, la burocrazia complessa e inefficiente, la tassazione asfissiante e il tutto condito con una giustizia che non riesce ad essere certa e veloce. Ma chi vuoi che venga ad investire qui?

Nulla é stato nemmeno tentato al di fuori delle presentazioni Power Point.

Siamo ormai in una situazione grave, imbarazzante e ridicola. Renzi in questi giorni é anche riuscito a far scappare una persona importante come Carlo Cottarelli . Tecnico incaricato della Spending Review (termine spesso abusato e mai applicato nel nostro paese) che non é mai riuscito a portare a termine il suo lavoro. Qualcuno dirá che era solo una sporca spia tecnica inviata dalla BCE ma il vero motivo é che ha gettato la spugna davanti ad una politica incapace a cambiare. Una politica che metteva risparmi presunti come copertura di aumenti di spesa come da lui dichiarato.

Sembra tutto fottutamente difficile in questo paese ma nessuno si muove per cambiarlo. Stiamo sorseggiando un aperitivo seduti su una bomba ma continuiamo a chiaccherare di quanto sono belle le stelle.

Siamo un paese di sognatori, viaggiatori (adesso anche emigranti) e poeti. Un paese pieno di risorse in grado di trovare i problemi ma nessuno in grado di risolverli.

Non ci resta che aspettare, molto probabilmente giá a Settembre qualcosa accadrá. Lentamente lasceremo il timone nelle mani dell’Europa che ci controllerá come ha giá fatto altrove. Alla fine non siamo stati capaci di fare nulla e non ci resta che chiedere a qualcun altro di farlo al posto nostro.

Finalmente avremo qualcuno a cui dare la colpa per poter salvare la coscienza dei nostri capitani coraggiosi. Qualcuno che ovviamente arriverá con l’accetta tagliando senza pensare ma guardando solamente i numeri. In altri posti é andata abbastanza male dopo il loro arrivo.

L’inevitabile arriverá perché la situazione attorno al nostro paese é tragica. Nessuno forse lo ha capito perché é difficile solo seguendo la nostra fantastica informazione televisiva o cartacea ma sta bruciando tutto attorno. L’incendio che causerá il Gas Ucraino potrebbe seriamente ustionare l’Europa e noi non abbiamo piú soldi per comprare tute protettive e medicamenti; saremo fortemente ustionati.

Tutto brucia attorno mentro noi combattiamo per un accordo sulla votazione del Senato, sulle soglie di sbarramento o sulle dimensioni delle circoscrizioni elettorali. Noi vogliamo eleggerlo il Senato perché altrimenti é anticostituzionale e anti democratico.

Continuate cosí quando sentirete caldo fate un cenno.

Che dire, tragico destino? Non direi abbiamo avuto abbastanza tempo per fare le cose da soli ma non siamo stati capaci e abbiamo continuato a parlare al bancone del bar. I fumi in cielo erano giá evidenti ma noi degli incendi non ce ne preoccupiamo perché siamo un paese forte (anche se i ristoranti stanno chiudendo) e come dice qualcuno: Perché finalmente il popolo si ribellerá ai poteri forti.

Fate un pó quello che vi pare tanto adesso é comunque troppo tardi. Non abbiamo piú munizioni da giocarci ma soprattutti siamo tutti cosí sbronzi dagli aperitivi al bancone che non riusciremmo comunque a vedere l’obiettivo, anzi forse non l’abbiamo mai visto l’obiettivo perché questo bar é aperto da troppi anni e nessuno aveva mai chiesto il conto.

Austerity? Spending Review? Ma mi faccia il piacere. Analisi della Spesa Pubblica Italiana 2007-2013 e confronto nei PIIGS.

Oct20-austerity-placardIn questi anni di crisi si é sentito parlare spesso di Austerity ovvero di una necessaria cura dimagrante degli Stati e dei loro costi. Il discorso ha interessato specialmente i paesi maggiormente colpiti dalla crisi ovvero quelli del Sud Europa denominati PIIGS( Maiali): Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna. Ma quanto effettivamente é stato fatto in questo periodo?

In un precedente post sono state analizzate le differenze di Spesa Pubblica dal 2007 al 2011 dei maggiori paesi europei.

É interessante capire peró cosa é successo dopo questo periodo ovvero durante la crisi che ancora sta affligendo l’Europa (del Sud). Durante la crisi infatti si é spesso sentito parlare di tagli, revisioni di spesa, ristrutturazione della macchina pubblica e vale la pena capire quale sia stato il magnitudo di queste ristrutturazioni.

Poiché poco mi interessa celebrare le “ammirevoli” (forse) gestioni pubbliche dei paesi Nordici ho preferito invece limitare l’analisi ai soli PIIGS ovvero i piú colpiti dalla crisi e teoricamente quelli piú soggetti alla cosiddetta Austerity.

Secondo la teoria questi paesi si sarebbero dovuti ridimensionare in spesa pubblica per minimizzare l’impatto delle riduzioni di entrate dovute al calo economico.

Non posso sapere quale fosse la discussione pubblica al di fuori dell’Italia ma nel mio paese ho spesso sentito parlare di tagli, spending review e ottimizzazione della spesa senza peró poi capire nel merito cosa fosse veramente successo.

Con l’aiuto di Eurostat é stato possibile ricostruire i flussi di spesa per questi paesi negli ultimi 6 anni (2007-2013). Ovviamente il 2014 non é ancora disponibile poiché in corso.

La prima impressione analizzando la spesa totale é che la parola Austerity sembra non aver avuto grosso effetto sulla spesa pubblica. Secondo i dati Eurostat raccolti nella seguente tabella si vede infatti che la riduzione di spesa non sia mai avvenuta in nessuno dei paesi in elenco ma invece TUTTE le spese pubbliche sono invece aumentate in valore assoluto.

  Spesa Totale periodo 2007-2013

Spesa Pubblica Totale 2007-2013

Da quanto ci dice la tabella nessuno dei paesi PIIGS ha ridotto la sua spesa pubblica. La migliori prestazioni sembrano averle avute Grecia e Irlanda che hanno di poco aumentato le loro spese mentre la Spagna le ha aumentate addirittura di quasi il 12%. L’Italia sembra anche lei non aver fatto un gran lavoro nella riduzione.

Considerando che il valore totale é costituito di molte voci é necessario capire quali parti della spesa sono effettivamente aumentate. Nella seguente tabella sono elencate le varie voci di spesa suddivise per i diversi paesi PIIGS negli anni 2007-2013 con le differenze percentuali.

Spesa Pubblica Diff 2007-2013 per voce

Le voci di spesa si riferiscono per alcuni capitoli ai costi di mantenimento di tutta l’infrastruttura pubblica (Consumi Intermedi, Stipendi del personale, e altre spese) mentre per altre si riferiscono ai costi finanziari o di sussidio alla popolazione (Interessi, Sussidi, Previdenza Sociale, Trasferimenti di Capitale e Investimenti). Queste ultime voci sono evidenziate in giallo ed escluse dalle mie considerazioni.

La parte finanziaria e di sussidi é ovviamente molto condizionata da fattori esterni dovuti alla crisi: Crescita degli interessi sui capitali dovuta allo spread, aumento dei sussidi per disoccupazione e non é stata quindi considerata ai fini dell’analisi.

Quello che interessa capire é quanto i vari paesi siano riusciti a tagliare i costi della macchina statale. L’esclusione serve per evitare che si dia la colpa degli aumenti solo alla crisi, allo spread o alla disoccupazione escludendo dalle responsabilitá la gestione politica. Una classe Politica non puó infatti controllare questi fattori ma puó solamente intervenire (giustamente) per attutire l’impatto della crollo economico con un aumento della spesa degli ammortizzatori sociali. Aumentare i sussidi alla disoccupazione non puó essere interpretato come un demerito della classe politica ma ridimensionare le proprie spese per cercare di gestire gli aumenti é invece doveroso.

Se eliminiamo le colonne gialle della tabella ricalcoliamo la differenza nello stesso periodo abbiamo i seguenti valori:

Spesa Pubblica Costi Stato 2007-2013

La tabella rappresenta la differenza di spesa fra l’anno 2007 e l’anno 2013 dovuta esclusivamente ai costi della macchina statale. Sono quindi esclusi pagamenti degli interessi sui capitali, indebitamento per investimenti, sussidi e Previdenza Sociale etc.

Da questa tabella l’Italia e la Spagna sono i paesi che si giocano il primato (negativo) di aumenti di spesa mentre Irlanda e Grecia sono invece quelli che hanno effettivamente applicato un forte ridimensionamento dei costi della macchina pubblica (purtroppo in alcuni casi con risultati distruttivi per il tessuto sociale).

L’Italia invece fra il 2007 e il 2013 nonostante i continui annunci di revisione di spesa (o per fare gli internazionali “Spending Review”) ha al contrario:

–        Aumentato le spese correnti per 7 Miliardi di Euro  (+7%)
–        Non ha ridotto il personale pubblico nonostante sia il paese europeo con piú dipendenti pubblici (e grosse anomalie).
–        Ha aumentato le altre spese correnti per ben 3 Miliardi (+4%)
–        In valore assoluto l’Italia spende nel 2013 10 Miliardi di piú all’anno per i soli costi vivi della macchina Statale

Viene da dire: ”Meno male che abbiamo applicato la Spending Review perché altrimenti..”

I valori assoluti non sono sicuramente i dati migliori per i paragoni fra paesi cosí diversi in termini di Prodotto Interno Lordo ma spesso evidenziano chi ha fatto molti sforzi e chi non ci ha nemmeno provato.

Grecia e Irlanda hanno in proporzione applicato sforzi enormi per ridimensionarsi. Mentre l’Italia ha bellamente accresciuto la sua spesa di 10 Miliardi, la Grecia si riduceva di ben 11 Miliardi. Se si considera che la spesa totale Greca é 8 volte minore di quella Italiana lo sforzo é estremamente grande.

Spagna e Italia hanno quindi in questi anni continuato ad aumentare i costi del sistema pubblico senza nessuna particolare ragione poiché questi costi non hanno correlazione con la crisi. Il perimetro pubblico si é semplicemente allargato in un periodo in cui si sarebbe dovuto restringere.

Oltre a voler aumentare il controllo del sistema economico privato lo Stato Italiano continua a pesare in termini di costi senza portare nessun tipo di beneficio o servizio.

Quello che piú infastidisce é il continuo declino economico dell’Italia accompagnato da un sempre piú forte e soffocante sistema fiscale. Mentre negli ultimi anni il carico fiscale sui cittadini é aumentato togliendo risorse a famiglie e aziende la spensierata gestione pubblica ha invece deciso di non ridimensionarsi, anzi.

Se non avessero almeno aumentato le spese avremmo 10 Miliardi in piú in tasca che sarebbero risultati preziosi in questo periodo. Nulla, l’incapacitá é stata totale e distribuita. C’é chi a mio modo di vedere ci ha provato (Monti) ma al quale é stata data l’autorizzazine politica al solo aumento delle tasse. Peccato un’occasione persa nella migliore tradizione politica Italiana.

La lotta agli sprechi si é limitata ad annunci roboanti che comunque non andavano piú in lá di qualche inutile costo della politica che come ho giá spiegato non conta nulla sul totale della spesa.

Stipendi dei parlamentari, Finanziamento ai partiti, auto blu e Caccia Militari continuano a non essere le voci piú distruttive per il bilancio statale ma questo sembra non entrare nelle menti nemmeno dei piú decisi contestatori. Le loro proteste e il loro rumore di sottofondo non puó che generare solo qualche piccola reazione di chi governa per cercare di tranquillizare l’opinione pubblica ma nulla di piú.

Mi aspetto una spesa Pubblica in continua e costante crescita per molti anni ancora ma nel frattempo aumenteranno le auto blu vendute su E-bay per buona pace di molti.

 

Le Elezioni Europee fra 80E, Stampanti in 3D e dentiere per tutti

Non sono riuscito a scrivere molto su queste elezioni Europee 2014. Mi sarebbe piaciuto fare una bella lista di impresentabili ma non ci sono riuscito, peccato. Non mi resta che buttare giú qualche pensiero alla rinfusa.

Da quassú l’impressione sulla campagna elettorale é molto negativa. Vedo solo sproloqui ovunque. Parole  e parole. Parolai da tutte le parti. Parolai che accusano gli altri parolai di essere solo parolai. Incantatori di folle che accusano gli altri incantatori di folle di essere solo incantatori di folle.

Dove stá la ragione, dove stá la veritá dove stanno i candidati e i programmi? Difficile capirlo. Come sempre vince l’urlo.

Tutti parlano di tutto tranne che del motivo principale delle elezioni ovvero l’Europa. Non si é sentito nulla di concreto, nessuna idea nessuna proposta al di fuori dello scontro Europa si Europa no.

La sensazione principale é di disgusto e delusione perché nulla sembra voler cambiare in Italia. Le rivoluzioni annunciate sono quasi peggio del passato. Le idee sono confuse, sciocche, inutili, per qualche aspetto pericolose ma soprattutto sono impraticabili come sempre.

Pensieri a caso sui protagonisti maggiori:

Renzi e il PD: Il PD é cambiato. Per alcuni aspetti in meglio per altri in peggio. Sicuramente sembra piú moderno e adatto ai tempi rispetto al passato. Piú flessibile e piú adatto ad un mondo che é diverso dagli anni delle lotte sindacali. Le lotte continuano a servire ma i modi e gli obiettivi devono cambiare. Il nuovo PD é peggiore invece perché si appoggia troppo su annunci eclatanti senza peró descrivere con sufficienza come si raggiungono tali obiettivi. Il peggio di questo PD é che assomiglia troppo alla televendita Berlusconiana dove tutto é possibile. Berlusconi é stato sempre pronto a promettere la Luna senza peró muovere il culo degli Italiani dalla tazza del cesso su cui erano seduti da anni. Renzi ci assomiglia per certi versi nonostante dimostri almeno una migliore presentabilitá. Ho personalmente creduto in Renzi e continuo a credere che quello che ha fatto non é un doppio gioco. Non ha “tradito” Letta. Dal mio punto di vista si é messo in gioco. Sinceramente il Governo Letta era nella palude dell’immobilismo. Sotto il controllo di un improbabile Alfano. Renzi almeno si é imposto. Mi sono detto:”che grinta” adesso vediamo. Bé il tempo passato é poco ma le scadenze che si era dato sono giá passate senza risultati palpabili. Che dire … I dubbi della farsa iniziano a concretizzarsi. Gli 80Euro sono stati una mossa puramente propagandistica poiché non garantiti per gli anni successivi e quindi NON-strutturali, come si dice. Sí é comprato un voto. Non sto a discutere se servano o meno 80E discuto sul fatto che sono solo un elemosina temporale ma non un abbassamento delle tasse.

Nelle Elezioni Europee si sono messe 5 donne capoliste. Perché? Quote Rosa? Se uno professa la meritocrazia non puó mettere la Moretti come capolista. Per brava che possa essere la ragazza deve ancora dimostrarlo. Per me rimane solo la figlia di un dirgente di partito che nella vita ha fatto solo attivitá politica. Se un Renzi professa una societá che necessita di meritocrazia, questa scelta non é sicuramente un esempio. Vorrei vedere un Renzi piú concreto e meno parolaio.

Grillo e il M5S: La storia del “portavoce”, come giá si era capito da tempo é una bufala del migliore web di 2a Classe. E’ ovvio, senza Grillo il M5S non raccoglierebbe consensi e voti. Sicuramente vá dato grande merito alla grinta con cui viene condotta la campagna elettorale ma il M5S rimane un invenzione e copyright di Grillo e quindi tutti i discorsi sull’uno vale uno sono ridicoli. A parte l’organizzazione interna quello che mi lascia perplesso sulla campagna elettorale di Grillo é il completo disallineamento dalla realtá. Quando sento i discorsi di piazza pieni di particolari tecnologici di improbabile applicabilitá mi chiedo come si faccia a prendere sul serio certi argomenti.  Almeno qualcuno avesse la capacitá di chiedersi “ma questo cosa c’entra con la gestione di un paese”. Vale per il solito discorso delle stampanti 3D , un esempio di quanto una persona sia distante dalla realtá. Non sono il nocciolo del programma di Grillo ma sicuramente un esempio di lontananza dai veri messaggi che un paese necessita. Anche il cosiddetto Guru del movimento Casaleggio nelle sue interviste mette in piedi ragionamenti e visioni vecchie di anni, giá in voga negli anni 70. Visioni di un futuro diverso che giá molte persone nel passato avevano avuto e che non si é mai realizzato. Dovrebbe essere la prova che forse c’é qualche distanza fra il pensiero e la realtá. La mia definizione di visione del futuro é diversa dall’avere delle visioni. Sarei preoccupato di avere un Ministro per l’Innovazione come lui considerate le sue dichiarazioni   sull’incarico gradito.

A parte questi particolari di forma poco importanti sono invece le idee e i programmi ad essere al 90% impraticabili (ne ho giá scritto qui). Grillo accusa per esempio Renzi di aver comprato il voto con 80E (vero) e che questi 80E sono una farsa senza copertura. La veritá é che la copertura c’é ma non é continua negli anni, le critiche agli 80E ci devono essere ma per altri aspetti. Quello che mi stupisce e dimostra la completa incongruenza fra parole, idee e soluzioni sta nel fatto che proprio il M5S continua a promuovere il reddito di Cittadinanza. La mia domanda é :”ma se 80E non hanno copertura, perché dovrebbe averlo il reddito di cittadinanza?”. Questa domanda é inutile perché la risposta stá nella pochezza teorica dietro al M5S ma il vero problema per me é come fa la gente a non accorgersi di questi basilari confronti? Questo problema della copertura é semmai dentro il programma di Grillo/M5S perché é composto per la maggioranza di uscite senza peró un adeguato livello di entrate o minor spese (ne ho scritto qui). Semplicemente il programma non ha nessun tipo di copertura economica. Se i Governi Letta e Renzi hanno fatto fatica a trovare qualche milione ci sará qualche problema di fondo o no? Sono d’accordo che da un lato c’é una certa incapacitá peggiorata da immobilismo politico ma dall’altra non credo invece che esista la bacchetta magica a 5 stelle in grado di trovare Miliardi dai piccoli tagli annunciati. Mi ricordano per certi aspetti le promesse di un certo SB.

Insomma l’incoerenza a mio modo di vedere viaggia parallela fra programmi e accuse verso gli avversari. Recentemente si é inoltre inserito il problema puramente morale. Il ripudio verso i media che fino a qualche tempo prima era una delle bandiere del M5S é stato in qualche modo sospeso. Il M5S ha iniziato come ogni altro partito (giustamente) ad utilizzare la televisione come mezzo di comunicazione agli elettori. Che ci sia accorti che forse qualche decine di migliaia di utenti in rete non fanno una nazione? Benvenuti nella realtá.

Non critico Grillo per l’utilizzo della Televisione come mezzo di propaganda, queste sono le regole di una campagna elettorale. Quello che invece critico é il cambio di direzione quando le idee non sono supportate dai fatti. Una prova che forse la veritá assoluta non sta proprio solo da una parte come i sostenitori vogliono farmi credere.

Il discorso Europa é un altro dei piloni portanti del programma e anche in questo caso il livello di fantasia mista ad ignoranza peggiora la situazione. Non basta scaldare la gente con dei Vaffanculo verso la Merkel e l’Europa. Non serve dire che semplicemente i debiti non si pagano perché “immorali”. Non funziona cosí. Il controsenso sta nel fatto che un eventuale default Italiano sarebbe per prima cosa un problema per gli Italiani stessi che hanno in mano una grossa fetta di questi debiti. L’attacco alle banche cattive ha come conseguenza il fatto che se si distruggerebbero i risparmi della gente, ma questo non sembra essere chiaro nella mente degli Italiani stimolati dai guru del Ueb. Chi é interessato puó informarsi per capire come é la situazione dell’Argentina a 15 anni dal default. Disastrosa, l’inflazione é al 20% e non esiste piú debito pubblico per interessi perché nessuno impresta piú i soldi all’Argentina. Se uno non paga una volta poi dopo non puó piú chiedere e la situazione non puó che peggiorare per i servizi pubblici e per l’economia. La Grecia ha fatto in pratica default, vi sembra la situazione stia andando bene?

Anche in queste idee c’é una elevata percentuale di ignoranza che a mio modo di vedere sfocia nel risultato finale di illudere la gente con cure alla Wanna Marchi. Vendersi la lira come una soluzione migliore all’Euro mi sembra alquanto ridicolo. Una moneta nazionale in mano alla classe politica ha giá fatto abbastanza danni in passato. É sempre stata un continuo svalutare. Questo non é positivo come si vuole far credere perché l’inflazione é fondamentalmente una tassa nascosta. Se il giorno dopo la svalutazione é del 10% vuol dire che in termini reali 100E adesso valgono solo piú 90E. Non mi sembra positivo per un cittadino, qual’é il grosso vantaggio? L’export?  il vantaggio competitivo per le esportazioni cosa c’entra? Non capisco cosa dovrebbe festeggiare un lavoratore di un azienda che non fa esport? Perde 10E e basta. Misteri della fede.

In ogni caso il M5S serve ad alzare la tensione in una classe politiche molto incapace. Serve parzialmente a tenere alta l’attenzione sul lavoro del Parlamento. Detto questo peró i contenuti dei programmi e gli urli del suo capo non mi possono far credere che ci possa essere qualcosa di concreto capace di condurre un paese fuori dai suoi problemi… anzi.

Sull’onesta e sulle buone intenzioni invece nulla da dire ma a me servono soluzioni veloci per un paese in decadenza rapida.

Un commento conclusivo vorrei farlo anche sui nuovi volti portati alla ribalta del M5S (un Di Battista per esempio). per me sono carichi di se ma vuoti di conoscenza e lontani dai veri problemi del paese. Il belloccio di turno per esempio sembra essere tanto bravo a parole quanto poco in lavoro Parlamentare. Mi sembra la nuova copia di una vecchia Politica con l’aggravante di non avere nemmeno un bagaglio culturale di un certo spessore. La sua dialettica ne fa un ottimo comunicatori ma i contenuti delle frasi un pessimo gestore pubblico.

Silvio Berlusconi e Forza Italia: non é mai scomparso, Il suo partito azienda non puó sopravvivere senza di lui. Forza italia é Berlusconi, senza di lui non esisterebbe come Grillo per il M5S. Berlusconi sta portando avanti tutta la campagna elettorale quasi da solo con un certo deterioramento nei contenuti e nelle proposte. Una lotta disperata per non perdere troppi voti. Un programma inesistente fatto di qualche dentiera regalata, qualche insulto alla Germania e pesanti critiche a Grillo. Poco rimane di una persona che mai é riuscita a portare in atto le sue fantasiose promesse. Una persona che é riuscita a distanza di 20 anni ad essere credibile agli occhi di almeno un 20% degli Italiani. Cifre impressionanti per il 2014. Un partito che ha perso molte persone al suo interno e conta solo pochi e discutibili personaggi al comando che non potrebbero avvicinarsi a nessun partito in qualunque paese civile del mondo. Credo manterrá qualche voto, i fedelissimi ci sono sempre ma sicuramente potrebbe essere l’ultima volta.

Lega Nord: Sta cercando di riprendere voti dopo la disastrosa esperienza di governo. Fra scandali e ruberie diventa difficile continuare ad urlare contro la classe politica corrotta. La lega con il nuovo presidente Salvini ha ripreso in mano le vecchie argomentazioni sull’immigrazione infarcendole adesso anche di nuovi pericoli biologici e nuove malattie. Al nemico immigrato oggi si somma anche il pericolo Europa infarcito da pseudo economisti che confermano la fattibilitá dell’uscita dall’Euro. Il programma della Lega ha sempre la stessa formula di giocare con la pancia degli Italiani (come Grillo) e cercare all’esterno i problemi di un paese che non é in grado di guardarsi invece all’interno. Immigrati, Rom e Merkel sono per la Lega il problema del declino Italiano. Come sempre questa propaganda non considera il fattore principale ovvero il “Made in Italy”.

NCD e Lista Tsipras: Non pervenuti. Il primo é solo l’improbabile contenitore dei fuori usciti dal PdL con il solo scopo di sopravvivere. I programmi sono un’alternativa. Il secondo un gran minestrone di estrema sinistra che porta avanti come tanti l’anti europeismo come programma principale. Un programma che fonda le accuse di Lega e M5S con i vecchi proclami di una sinistra un pó datati e non piú adeguati ai tempi. Una spruzzata di Radical chic ne fa anche una scelta un pó antipatica.

Conslusioni:

I proclami poco realizzabili sono sulla bocca di un pó tutti come nelle migliori tradizioni. Il problema principale é che risulta una campagna elettorale basata su problematiche domestiche e tutti sembrano essersi dimenticati che si vota per il Parlamento Europeo. Come sempre a nessuno frega dell’Europa ma tutti sanno che l’esito elettorale avrá un significato politico nazionale. Tutti puntano su questo, nessuno é escluso. Le dentiere di Berlusconi sono la piú ridicola conferma del tutto. Va bene credere ai parolai ma mica si puó credere alle dentiere Made in EU.

Renzi a mio modo di vedere é l’unico che effettivamente stimola l’interesse su questioni vere dei problemi Italiani: giustizia, burocrazia, tasse, lavoro. Il problema é che tanto vere sono queste problematiche quanto invece il lavoro svolto finora dimostra che c’é un grosso vuoto fra l‘individuazione dei veri problemi e le capacitá di risolverli. La Storia degli ultimi 20 anni sembra non averci insegnato molto a riguardo.

Come sempre i miei riferimenti continuano a portare avanti programmi e idee piú realistiche. Almeno serie. Parlo del solito Fare per fermare il declino guidato oggi da Michele Boldrin. Unito insieme ad altre forze nella lista di Scelta Europea.

SceltaEuropea

Il mio voto andrá lí anche se non so quanto questo potrá poi arrivare in europa ma che ci posso fare turarsi il naso non é piú cosa.

Buon voto a tutti