Elezioni 2018: I costi dei programmi (impossibili) di PD, CentroDestra, +Europa e M5S.

Si vocifera che quest’anno Babbo Natale anticiperá la consegna dei regali agli Italiani. La nuova data sembrerebbe essere quella del 5 Marzo giorno in cui (forse) si capirá chi (forse) andrá a gestire (forse) l’Italia.

La brutta notizia é che il 5 Marzo sará anche il giorno in cui dovremmo comunicare agli Itaiani che Babbo Natale non esiste e come capita ad ogni bambino la delusione sará forte. Sono sicuro che una grossa fetta degli Italiani é giá cosciente dell’imminente delusione ma credo sia meglio dare comunque un’occhiata alle promesse elettorali evitando che qualcuno possa ancora credere nell’arrivo di qualcosa di nuovo e diverso dal tumultuoso passato.

Prima dei numeri faccio una piccola premessa. La premessa si chiama Carlo Cottarelli, adesso a capo dell’Osservatorio sui conti Pubblici Italiani e con un Curriculum di tutto rilievo. Cottarelli era stato ingaggiato dal Governo Letta per occuparsi della spending review ovvero la riorganizzazione della Spesa (inefficiente) Pubblica. Il suo lavoro aveva portato alla redazione di un dettagliato report che andava a riorganizzare ed efficientare la spesa pubblica in maniera molto dettagliata. Insomma un lavoro di qualitá che rappresentava un’utilissima guida per chi fosse veramente interessato a ridurre la spesa pubblica.

Proprio per questo motivo infatti la sua spending review NON é mai stata applicata da nessun Governo. Cottarelli lascia il suo posto durante il governo Renzi giusto a dimostrazione che fra il dire e il fare la distanza é sempre troppo grande in particolare quando si parla di ridurre la spesa pubblica. Ad oggi nessuno ha mai provato ad applicare i suoi risparmi e sembra che nessuno abbia la benché minima intenzione di agire sulla spesa in maniera concreta nel prossimo futuro.

A capo dell’Osservatorio sui conti Pubblici Cottarelli ha redatto delle semplici analisi su quelli che sono i costi dei programmi elettorali proposti dai diversi schieramenti. Cottarelli ha messo in fila l’aumento delle entrate con l’aumento delle uscite per capire quale é il reale impatto sui conti pubblici dei diversi programmi.

Quello che emerge (ma non stupisce) é il fatto che nessuno degli schieramenti ha un programma credibile economicamente. Nessuno degli schieramenti presenta proposte che in qualche modo sono coperte economicamente da altrettanti tagli di spesa. In pratica l’analisi di Cottarelli ci fa capire quanto i diversi programmi elettorali NON siano applicabili per limiti di bilancio. L’unica eccezione va fatta per il movimento di Emma Bonino che presenta un costo del programma molto ridotto e un buon bilanciamento fra spese e coperture.

Di seguito i dettagli dei diversi programmi (Fonte Osservatorio sui Conti Pubblici). Tutti i costi rappresentati nelle seguenti tabelle si riferiscono ad una proiezione a 5 anni dei diversi programmi. In pratica é la fotografia sul lungo periodo degli effetti dei diversi programmi.

PD

Il programma prevede un incremento del debito di circa 39 Miliardi. Le nuove spese e Tagli di tasse sono in linea con l’operato di Renzi degli ultimi anni ovvero una certa presenza di spesa poco produttiva e una completa assenza della benché minima revisione di spesa. I vari Bonus, come si é visto negli scorsi anni, non hanno portato quell’aumento di PIL ipotizzato. Nonostante questo continua ad esserci una certa insistenza in questa tipologia di “regali” elettorali quali 80Euro, Bonus per giovani etc. Vengono finalmente considerati alcuni tagli alle tasse per le aziende ma considerando il costo annuale di 39 Miliardi senza adeguate coperture le promesse risultano difficili da mantenere.    Dettagli e commenti piú approfonditi sul modello economico del programma PD li trovate qui.

Centrodestra (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia)

Il Programma del Centro Destra prevede una mancanza di coperture pari a ben 54 Miliardi. Questo sarebbe il costo da coprire annualmente (o almeno al 5o anno). La cifra é considerevole e fa capire quanto il programma non sia praticamente fattibile. Nel merito delle proposte si puó notare il solito stampo Berlusconiano con la promessa di cancellazione di una grossa parte della tassazione cosa peró mai avvenuta almeno nei suoi precedenti 4 governi. Considerate le peggiori condizioni economiche e di bilancio del nostro paese mi permetto di dubitare. Interessante notare quanto vengono a costare assieme la Flat tax e la brutta copia del Reddito di cittadinanza del M5S, ovvero ben 87 Miliardi. Il famoso cavallo di battaglia di Slavini sull’eliminazione della Riforma Fornero invece porta un costo aggiuntivo di ben 21 miliardi senza considerare l’effetto nel lunghissimo periodo.

Anche il Centro Destra quindi punta sull’effetto Babbo Natale ma con qualche rischio in piú. Sarebbe interessante capire cosa si intende col “Piano Marshal per l’Africa” ma la mia curiositá ha dei limiti che non si trovano nel campo della fantapolitica.

Dettagli e commenti piú approfonditi sul modello economico del programma di Centro Destra li trovate qui.

M5S

Il M5S é il programma piú costoso fra i diversi schieramenti. La differenza fra misure espansive e coperture raggiunge i 64 Miliardi di Euro. Una cifra ragguardevole ma che in fondo non stupisce. Sin dalla sua apparizione il M5S ha sempre basato le sue volontá su incrementi di spesa senza adeguate coperture. Nonostante abbiano sempre insistito sul fatto che il taglio degli sprechi avrebbe permesso gli incrementi di spesa nella realtá non esistono coperture adeguate per le loro idee. Il M5S si é sempre (e correttamente) battuto per il taglio dei provilegi della classe politica ma ne ha fatto un’ossessione tale da farla sembrare la copertura di ogni spesa. Se nello specifico guardiamo i conti dell’osservatorio vediamo come i cosiddetti tagli agli sprechi contano per 4,8 Miliardi. Cifra non piccola per caritá ma che da sola non sposta il bilancio negativo.

Dettagli e commenti piú approfonditi sul modello economico del programma del M5S li trovate qui.

Un piccolo particolare mi fa riflettere sulla serietá del programma. La sicurezza é sicuramente un aspetto importante nonostante il numero di crimini é in diminuzione da anni. Se un partito offre un aumento del numero di Agenti viene ovviamente considerato positivo da molte persone che ad oggi hanno invece la percezione di un aumento del crimine causa fattori esterni misti all’incremento del fenomeno migratorio. Non reputo mai negativo un incremento della sicurezza pubblica ma dubito sul fatto che questo possa essere raggiunto grazie all’aumento delle unitá. Lo dico perché nella sua spending review Cottarelli aveva analizzato anche l’aspetto “Forze di Polizia” ed evidenziava questo grafico.

Vivo in Germania e vi assicuro che la sicurezza esiste e la presenza su strada massiccia. La Polizia inoltre ricopre e quindi ingloba altre funzioni come quella dei Vigili Urbani. Nonostante questo la Germania ha un numero di agenti per 100K abitanti nettamente piú basso pari a -40%. Forse prima di incrementare le unitá ci sarebbe bisogno di ottimizzarne l’utilizzo dell’esistente direi. (Spending Review Cottarelli)

+Europa

Il Partito della Bonino si mette in evidenza per un ottimo bilancio che prevede una negativitá di soli 3Miliardi. Rispetto alle cifre appena viste suona come oro colato. Senza entrare nel merito delle varie proposte é sempre difficile valutare cosa nello specifico sottintendano tutte le diverse voci. In ogni caso almeno lo sforzo di provare a far tornare i conti a livello di programma é piú che lodevole considerato che tutti gli altri schieramenti non risultano credibili giá dai programmi. 3 Miliardi di nuove entrate per la legalizzazione della cannabis mi sembrano un pó eccessivi nonostante mi veda d’accordo sulla proposta in se. Intendo: 3 miliardi sono importanti sul totale ma se risultano irraggiungibili in un paese come l’Italia allora anche i conti di conseguenza perdono di certezza.

Impatti sul Debito Pubblico

Questa purtroppo un’altra nota dolente. Il fattore indebitamento conta molto ed é forse uno degli aspetti su cui bisogna avere una certa attenzione. Nessuno degli schieramenti lo ha mai menzionato nelle loro proposte nonostante sia un fattore molto importante per la stabilitá globale del sistema Italia. Possiamo anche non considerarlo ma sará prima o poi lui a dettare le nostre possibilitá di spesa. Se non risultiamo credibili nei conti ci tocca aumentare le nostre giá altissime fette di pagamenti degli interessi bloccando qualunque tentativo di investimento/taglio delle entrate.  Di seguito tutti i grafici che non hanno bisogno di commenti per la loro disarmante schiettezza.

La cosa che fa riflettere é la promessa di tutti schieramenti di diminuire il debito (linea Blu) senza nemmeno rendersi conto che i loro programmi ne evidenziano un pericoloso aumento. Ma sí sa che economia e matematica non servono in Italia, noi abbiamo la filosofia di pancia.

Buon voto a tutti.

La Fake News dei controlli sulle Fake News. La rete ci dice che non si puó e chi lo afferma é tecnologicamente ignorante.

Le Fake News non sono entrate nel panorama informativo da pochi anni ma sono sempre esistite da quando esiste l’informazione. Non voglio qui disquisire sulla vera definizione di Fake News: Che sia una pura notizia falsa o una notizia falsa creata ad hoc per colpire qualche personaggio pubblico poco importa.

Qualunque sia la natura della Fake News oggi giorno si discute sulla possibilitá di attuare qualche tipo di controllo o filtro per ridurne gli effetti “sociali”. Il fatto che ai giorni nostri le Fake news si presentino in gran numero attraverso la rete sembra motivare questa falsa convinzione che sia necessario attivare dei filtri per preservare la purezza dell’informazione. Questo concetto é se stesso una Fake News perché non é praticamente applicabile e chi lo afferma dice una falsitá.

Nelle scorse settimane prima il PD con Renzi e poi il M5S con Di Maio hanno dichiarato che servono dei controlli per verificare la veridicitá delle informazioni presenti in rete. Dicono che bisognerebbe responsabilizzare le aziende che convogliano le informazioni sul Web come Facebook, Google etc. in modo che attivino loro stesse dei controlli per poter verificare la veridicitá delle informazioni prima di pubblicarle. Di seguito alcuni numeri per capire perché queste teorie dirigiste non sono praticabili.

Fattore Economico

Le grandi aziende IT del Web (Service Internet Provider) hanno un modello di business abbastanza classico nonostante siano una realtá nuova nel panorama economico. I grandi Over The Top ovvero le aziende che offrono contenuti, applicazion e nuovi servizi IT senza possedere una vera e propria infrastruttura di rete, in gran parte si appoggiano su un modello di business basato sulla pubblicitá. Nella cosiddetta New Economy  il modello non é tanto diverso da quello che facevano le televisioni private negli anni 80. Le nuove aziende della New Economy hanno inoltre un modello semi-monopolistico. Il primo che arriva si prende tutto: Facebook per il social, Google per i motori di ricerca, Google-Youtube per il Video Social, WhatsApp per la messaggistica OTT, Twitter per il Social Messaging , Amazon per l’e-commerce etc. Questa posizione di monopolio porta ovviamente ad un enorme volume in termini di guadagni.

Qui sopra i Guadagni di Facebook in cui come si vede la pubblicitá conta quasi al 100%.

La corsa di Facebook e la sua posizione di monopolio ha portato l’azienda da un guadagno netto nel 2015 di 900Milioni di $ agli odierni quasi 5Miliardi. 5 volte il valore in 2 anni. Non male.

Questo per far capire che l’obiettivo di queste aziende é di far girare l’informazione qualunque essa sia, creare audience e vendere pubblicitá. Non c’é interesse né di veicolare informazione buona né informazione cattiva ma solo di far muovere le informazioni, generare “click” e guadagnare in pubblicitá.

Capiamo bene che accusare Facebook di mancati controlli é fuori da ogni logica perché non é responsabilitá dell’azienda controllare i contenuti condivisi dai propri utenti a meno di plateali infrazioni dell’ordinamento giuridico.

Per Facebook quello che é importante é l’utente non quello che condivide. L’importante é che l’utente faccia traffico. Infatti ogni utente ha un valore unitario di guadagno per Facebook (ARPU Average Revenue Per User). In Europa un utente Facebook vale 6.85$.

Qual’é il legame con l’informazione in questo caso? Queste aziende prendono i soldi della pubblicitá che prima era ad uso esclusivo dell’editoria ovvero dell’informazione certificata. Vedi sotto.

Il flusso delle informazioni e la pericolosa frammentazione digitale

Il grosso problema dell’informazione oggi non é tanto la Fake News in sé ma quanto il fatto che non si ha piú una chiara delimitazione fra fonti certificate/professionali con quelle scarse o addirittura false. Tutte le informazioni sono presentate alla persona attraverso nuovi canali (i social) che non sono canali ufficiali di propagazione dell’informazione né tantomeno come detto prima si propongono di sostituirli. La nuova comunicazione fra le persone ha preso la strada dei social per colpa delle persone stesse che hanno cambiato abitudini.

Nel grafico sotto si vede chiaramente qianto i Social siano diventati i luoghi in cui le persone acquisiscono la maggior parte delle informazioni (vere o false che siano). Non attraverso canali informativi professionali ma attraverso media che di norma non sono costruiti per informare ma solo per far muovere l’informazione. L’utente quindi, se non attento puó accedere a informazioni, parziali, scarse o addirittura false perché il social é diventato il nuovo contenitore senza filtri dove ognuno puó contribuire senza limiti.

Social media sites as pathways to news

Questo non implica che i Social debbano essere sottoposti a filtri o controlli “China Style”, ma semplicemente che la Fake News é il risultato di un fenomeno inarrestabile di diffusione delle informazioni attraverso canali non convenzionali.

Facile accusare il giornalismo di essere di parte o di pessimo livello ma resta il fatto che ogni giornalista gode di libertá di pensiero e opinione ma ha il dovere di riportare notizie vere e provate se non vuole incorrere in denunce. Il mondo editoriale invece é sotto forte pressione economica perché la sua fonte principale di guadagni (pubblicitá) si sta spostando altrove (vedi grafico precedente di Google). Gli incubatori di pubblicitá e guadagni basati sul flusso di informazioni sono proprio i nuovi canali che non certificano né controllano l’informazione stessa.

Pensare che l’informazione di rete sia la nuova via attraverso la quale il popolo oppresso finalmente conosce la veritá sempre nascosta dai poteri forti é semplicemente una falsitá . La rete é un grande mezzo di comunicazione ma per la sua assenza di controlli puó portare ad un inbarbarimento della societá se non viene preso con cautela. Quella che puó sembrare libertá di informazione puó essere invece il nuovo medioevo. Basta guardare cosa é successo negli ultimi tempi sulla discussione dei vaccini. La diffusione di notizie spesso troppo generiche hanno seriamente messo in discussione una delle piú grandi scoperte della medicina.

Questo di nuovo non vuol dire che servano i controlli perché sono impossibili ma semplicemente una nuova coscienza su quello che si legge che spesso deve essere accompagnato da accorgimenti minimi per non incappare in disinformazione.

Questo nuovo fenomeno di mega agglomerato di informazioni vere, scarse, false, non certificate nei nuovi contenitori sociali va sotto il nome di Frammentazione Digitale ed é spiegato in breve in questo video.

Filtrare o controllare é praticamente impossibile

Chi racconta che bisogna forzare i vari Facebook ad applicare dei filtri per il controllo delle informazioni non sa cosa sta richiedendo in termini di sforzo. Il filtraggio e controllo delle informazioni non é nelle prerogative dei Social e quindi la richiesta é di per se inutile. Ma se anche un Primo Ministro (primitivo) chiedesse che vengano applicate delle regole ai social qui sotto alcuni i numeri di cosa vorrebbe dire in termini di elaborazione:

Questo il numero giornaliero di utenti attivi su Facebook: 1,3 Miliardi di persone

Lo Facciamo ancora un filtro?

E gli altri OTT? Qui sotto la mappa completa del mondo Social. Certo non tutti hanno 1,3 Miliardi di utenti attivi al giorno ma il filtri e i controlli vanno fatti su tutti?

A Stunning Visual Map of the Social Media Universe

Lo Facciamo ancora un filtro?

Ma quante “transazioni informative” avvengono su internet ogni minuto?

Dobbiamo controllarle tutte caro Primo Ministro?

Internet Minute in 2017

E la domanda rimane sempre la stessa… lo facciamo ancora questo filtro?

La risposta mi sembra a questo punto ovvia, non é possibile. Non perché non si voglia ma perché non si puó. Non é praticabile il controllo di questo tsunami informativo che la rete porta ogni secondo. La mole di utenti e file da controllare é troppo grande. Lo sforzo richiederebbe un investimento difficilmente affrontabile per chiunque.

La questione é che esistono politici che essi stessi generano Fake News solo per il fatto che ne parlano in questi termini. Persone che non hanno le conoscenze tecniche necessarie per capire il fenomeno ma che legiferano. Personaggi che promuovono la rete come nuova fonte di veritá ma nello stesso tempo chiedono i controlli. Persone che invocano la rete senza nemmeno sapere come funzioni veramente.

L’onda dei social é inevitabile, le Fake News una conseguenza ma i controlli non applicabili. Quello che serve é la responsabilizzazione delle persone davanti ai nuovi strumenti, la consapevolezza di quello che puó nascondere l’informazione dai social. Questo é ancora  possibile, basta forse smetterla di guardare alle Fake News e alle Fake Person e concentrarsi su argomenti piú seri.

Perché agli Italiani non piacciono i vaccini? Viaggio fra falsi miti, paure e scarsa informazione

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Chiariamo subito: Credo fortemente nella Vaccinazione preventiva e la vedo come un diritto dei bambini che non puó essere negato ma in questo periodo mi sono trovato con mia grande sorpresa a dover “difendere” questo principio che pensavo fosse scontato.

In questo post cerco di riordinare le mie idee e fornire un pó di informazioni che secondo me possono essere utili a chiarire quelle che sono le mie convinzioni in maniera (spero) piú imparziale possibile anche se so che la discussione non avrá mai fine.

Ho discusso con molte persone che con la mia stessa fermezza difendevano il diritto a poter scegliere sulle vaccinazioni mettendo spesso in discussione la metodologia stessa. Scintilla della discussione é stato ovviamente il decreto legge varato dal Governo Gentiloni sull’obbligatorietá dei vaccini.

Qui la guida al decreto del Ministero della salute che spiega le novitá del nuovo decreto.

In pratica lo Stato forza la mano non lasciando la Vaccinazione alla decisione dei genitori ma obbligando tutti a vaccinare i propri figli previo accesso a servizi pubblici come l’istruzione. Qui sotto un sunto del decreto:

Il numero di Vaccini obbligatori passa da 4 a 10. Fino al decreto i vaccini (formalmente) obbligatori erano:

  •  Antidifterica
  • Antitetanica
  • Antipoliomelitica
  • Antiepatitevirale B

Con il nuovo decreto il numero sale a 10 con l’aggiunta di:

  •  anti-pertosse;
  • anti Haemophilusinfluenzae tipo B;
  • anti-morbillo;
  • anti-rosolia;
  • anti-parotite;
  • anti-varicella.

Per le ultime quattro, l’obbligo è soggetto a revisione triennale e potrà essere revocato in base ai dati epidemilogici e a quelli sulle coperture raggiunte.

Il decreto fissa l’obbligatorietá per tutti i 10 a meno di ...accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate e attestate dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta.

Per assicurare l’obbligatorietá vengono introdotte delle sanzioni e dei divieti:

  • Le vaccinazioni obbligatorie divengono un requisito per l’ammissione all’asilo nido e alle scuole dell’infanzia (per i bambini da 0 a 6 anni)
  • in caso di violazione dell’obbligo é prevista la sanzione amministrativa pecuniaria da 100 € a 500 €. Sanzioni ridotte dalla versione precedente che le prevedeva da 500 a 7500. La ragione delle sanzioni é quello di evitare che le persone benestanti monetizzino il rifiuto alla vaccinazione. Purtroppo l’abbassamento delle sanzioni riduce questa garanzia. Nella prima versione era presente anche la possibile sospensione della potestà genitoriale. Questo punto sembrava essere molto critico per le conseguenze che ai molti sembravano eccessive. Il motivo di questo punto era nuovamente quello di evitare che le persone abbienti possano preferire il pagamento della sanzione senza ulteriori conseguenze. Purtroppo si é dato ascolto alle proteste che avevano interpretato male la sanzione.
  • Nella scuola dell’obbligo, il dirigente scolastico è tenuto a segnalare alla ASL competente la presenza a scuola di minori non vaccinati.

Perché si é fatto questo decreto?

Il motivo principale del decreto é il fatto che l’Italia misura delle coperture sotto la soglia (95%) indicate dall’Organizzazione Modiale della Sanitá (WHO) e poiché da qualche anno si stava misurando un aumento dei casi di morbillo con casi di decesso con una percentuale di 1/1000.

Qui il grafico indicato dal Ministero della Salute per il suo decreto.

Coperture Italia Guida al decreto

Il problema di fondo del decreto é il fatto che alcune vaccinazioni oltre ad essere giá sotto soglia mostravano dei segni di flessione. Le vaccinazioni per varicella e morbillo dal 2012 al 2015 hanno segnato un calo del 5% passando dal 90% all’85%. Il Morbillo nel 2017 ha misurato un aumento di 5 volte dei casi ovviamente risultato di questa diminuzione della copertura.

Insomma il sottostimato Morbillo é un pó la causa di queste forzature e rientra nelle malattie che possono avere conseguenze gravi quindi la sua eliminazione é un obiettivo. In Italia invece di una riduzione si era registrato un aumento con i valori peggiori in Europa. Negli Stati Uniti il vaccino del morbillo é obbligatorio dal 1962.

Questo decreto vuole correre ai ripari forzando l’obligatorietá semplicemente perché in Italia la volontarietá vaccinale non ha portato a miglioramenti rispetto agli altri paesi. Insomma se gli Italiani non capiscono l’importanza della vaccinazione la forziamo per legge.

Se date una lettura al “Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-2019” potrete vedere quali sono state le pressioni che hanno spinto a questa scelta. In primo luogo gli obiettivi di vaccinazione di massa sono Globali ( Organizzazione Mondiale della Sanitá OMS in inglese WHO World Health Organization (Global Vaccine Action Plan 2011–2020, GVAP) e poi continentali con L’Europa (European Vaccine Action Plan 2015– 2020, EVAP) e poi nazionali. Insomma il piano mondiale dell’OMS fissa degli obiettivi di copertura vaccinale all’Europa che di conseguenza lo propaga agli stati membri che le mettono in pratica.

Questi gli obiettivi del programma EVAP:

  • Tutti i paesi riconoscono le vaccinazione come una priorità
  • Gli individui comprendono il valore dei servizi di immunizzazione e dei vaccini e richiedono attivamente le vaccinazioni
  • I benefici della vaccinazione sono equamente estesi a tutta la popolazione attraverso strategie mirate e innovative
  • Sistemi di immunizzazione forti sono parte integrante di sistemi sanitari efficienti
  • I programmi di immunizzazione hanno accesso sostenibile a una finanziamento stabile e a vaccini di elevata qualità industriale

Se il vostro problema é la fiducia verso le istituzioni Nazionali, Europee, Mondiali perché tutte parte di un grande complotto contro di voi che mira alla distruzione dell’umanitá, allora non troverete altre spiegazioni a riguardo in questo post e potete chiudere qui la vostra lettura. La popolazione mondiale cresce costantemente da quando esiste l’uomo quindi ad esclusione dei conflitti armati ad oggi non sono stati rilevati stermini di massa da parte di Enti Pubblici, Medici o Scientifici. 

La copertura Vaccinale per le diverse malattie nel mondo e in Italia

In questa infografica potete controllare per le diverse malattie quali sono le diverse coperture nel mondo e vedere come in Europa l’Italia non é mai nelle migliori posizioni rispetto agli altri paesi.

In questa invece le diverse soglie di copertura delle varie regioni italiane per le diverse malattie. Si puó notare come regioni quali il Veneto che hanno fatto della libertá vaccinale una bandiera in realtá hanno percentuali lontane dalle soglie consigliate. Ma si sa che se esiste la politica anche la salute puó essere fonte di scontro.

Ma perché la soglia del 95%?

Una delle critiche che ho sentito piú sovente é riferita a questa fantomatica soglia del 95% di copertura. La soglia del 95% deriva dalla cosiddetta immunitá di gregge (la spiegazione della versione inglese é piú completa) ovvero un meccanismo di protezione indiretta alla diffusione di malattie infettive. In pratica piú alto é il numero di persone immuni piú la protezione si allarga a tutto il “gregge” inclusi i soggetti non vaccinati. L’immunitá di gregge é parte integrante e fattore fondamentale per il successo della vaccinazione.

L’obiettivo primario della vaccinazione é l’eradicazione di una malattia ovvero la sua cancellazione da un paese/continente/intero pianeta. Le percentuali di copertura indicate servono appunto a questo scopo.

Questo é giá accaduto per malattie come la poliomelite e il vaiolo. In questi casi ovviamente le percentuali di copertura oggi giorno servono sostanzialmente a mantenere questa eliminazione dell’infezione ma i relativi valori di copertura possono essere piú bassi.

Il valore del 95% é effettivamente il valore piú alto e sicuro per l’estirpazione dei fattori patogeni ma vale solo per alcune malattie come per esempio morbillo e pertosse in quanto la trasmissione via etere é piú facile. Le percentuali di copertura per altre malattie puó essere effettivamente piú bassa.

La grande critica del mondo per l’obiezione sui vaccini é appunto basata su questo principio: Se la percentuale di copertura é diversa per le diverse malattie perché dovremmo per forza raggiungere il 95%?

I motivi sono diversi:

  • L’immunitá di gruppo viene calcolato su un territorio vasto che peró per ragioni demografiche non puó avere la stessa distribuzione per differenti fattori. Se guardiamo infatti alle coperture delle diverse regioni Italiane possiamo facilmente notare queste differenze. Se l’Italia avesse una copertura al 95% a livello nazionale potrebbe presentare una regione al 99% e una all’85% pur mantenendo il valore medio del 95%. Spesso si legge che per queste differenze territoriali per essere sicuri dell’estirpazione il valore dovrebbe essere il 100%. Se prendiamo per esempio la difterite che dovrebbe aver bisogno di una copertura all’86% e fissassimo questa come soglia, avremmo sicuramente delle regioni al di sotto e quindi tutti gli sforzi sarebbero inutili.
  • Una ragione a mio modo di vedere é anche l’impossibilitá pratica di un piano vaccinale con percentuali variabili. Come si puó vaccinare al 95% per una patologia e al 80% per un’altra? Facciamo un’estrazione per chi puó NON deve essere vaccinato? Come facciamo a ridurre il numero di iniezioni con le percentuali diverse (vedi punto successivo)?
  • La risposta secondo i gruppi antagonisti al decreto é il fatto che bisogna lasciare la libertá vaccinale a tutti e poter far scegliere quali vaccini somministrare ai propri figli. Anche se questa strada fosse percorribile e ci si accorgesse un giorno che siamo comunque vicini alla soglia minima diciamo l’80% come potrebbe lo Stato recuperare? Obbligando la vaccinazione comunque, ovvero applicherebbe quello che giá oggi sta facendo. In un modo o nell’altro quando le percentuali scendono non si puó che rendere la vaccinazione obbligatoria per legge considerando che é una protezione per l’intera societá che non puó dipendere dalle scelte dei singoli.
  • Come giá scritto la soglia del 95% é decisa dall’Organizzazione Mondiale della Sanitá, accettata dall’Europa e dai suoi paesi membri. Ridiscuterla significa semplicemente non avere fiducia per questi enti o peggio ancora pensare che la salute delle persone venga messa a rischio chissá per quali motivi.
  • É necessario considerare anche un fattore economico dei vaccini singoli rispetto a quelli polivalenti. La loro produzione sarebbe piú costosa senza avere nessun valore aggiunto poiché la scelta dei singoli vaccini non ha nessun valore medico/scientifico. Le aziende farmaceutiche sarebbero piú che contente di vaccini singoli perché porterebbero piú soldi. Se effettivamente tutte le teorie complottiste del Big Pharma avessero una radice fondata perché non spingere per vaccini singoli? Qui sotto alcune riflessioni dettagliate sul discorso costi.

Lo spettro del vaccino polivalente. 

Spesso viene insistentemente espresso il concetto che segue la libertá di vaccinazione ovvero quello di poter scegliere quali vaccini somministrare ai propri figli. Come scritto sopra considerato lo stretto legame fra copertura ed efficacia della vaccinazione, se la libertá di scelta in Italia ha portato a percentuali di copertura piú basse non resta che forzarla con l’obbligatorietá.

Ipotizzando la libera scelta molte persone si aspettano di avere singoli vaccini invece che quelli polivalenti (ovvero una singola iniezione per piú vaccini). Secondo la teoria non confermata da nessun dato, somministrare piú vaccini insieme ha conseguenze piú gravi sui bambini invece del singolo vaccino.

Facciamo due riflessioni:

  • 2 o 3 o 6 vaccini assieme quali differenze fanno? Al mondo esistono vaccini 10valenti o addirittura 13valenti ma ognuno di essi viene testato e garantito allo stesso modo. Non esiste un vaccino immesso sul mercato senza avere prima passato tutte le fasi di verifica. Il decreto Italiano prevede un Vaccino 4valente e uno 6valente ovvero le 10 vaccinazioni verranno offerte in due scaglioni. il Vaccino 4valente é quello giá attualmente utilizzato e sul quale nessuno ha mai protestato, Perché proprio adesso dovrebbe essere un problema? la logica mi dice che per quelli aggiuntivi é corretto avere un’iniezione unica con i 6 mancanti.
  •   I vaccini vengono accusati erroneamente di contenere sostanze dannose e ne scriveremo piú dettagliatamente a seguire. Se questo fosse vero perché aumentare il rischio con fialette singole per ogni vaccino? Se il problema sono le sostanze utilizzate per produrre il vaccino allora perché chiedere di avere iniezioni singole per ogni vaccino aumentando l’intossicazione dalle fantomatiche sostanze pericolose. La teoria contraddice se stessa, se da un lato si lamenta la pericolositá dall’altro si chiede di aumentare il dosaggio delle stesse “sostanze pericolose”.
  • “Per la salute non si bada a spese” é un concetto corretto ma fino ad un certo punto. Da un lato si accusano le aziende farmaceutiche di forzare la spesa degli Stati e nello stesso tempo si chiede di “non badare a spese”. Per i vaccini é giusto non badare a spese ma solo in termini di qualitá ovvero non cercare sconti su prodotti vaccinali scarsi.

L’ottimizzazione della somministrazione peró deve essere considerata evitando di sprecare soldi nella produzione di vaccini singoli che:

  • Aumentano i costi di produzione per dose, si pensi anche solo semplicemente alle fiale. Quando parliamo di vaccini si parla di decine di Milioni di dosi che se moltiplicate per i singoli vaccini porterebbero a numeri e costi ancora piú grandi.
  • Possibili sprechi nel momento in cui molte piú fiale potrebbero essere aperte e non usate interamente in caso di multidose
  • Obbligherebbero a molte piú iniezioni e quindi comunque ad un tempo maggiore per chi le opera.
  • I prezzi dei vaccini sono legati a scelte di mercato piuttosto che a costi veri e propri e per questo l’ente pubblico non ha grosso potere negoziale. Questo é dovuto al fatto che esiste un quasi monopolio farmaceutico che come ogni monopolio porta alla distorsione dei prezzi. Avere un programma preciso che preveda due iniezioni da 4 e 6 vaccini é sicuramente piú ottimizzato di avere 10 vaccini con libera scelta e quindi a volumi non certi. L’Ente pubblico deve cercare di ottimizzare la spesa anche in caso di salute, quello che non deve fare é ridurre la qualitá della salute per risparmiare ma questo come é detto non ha legami con i vaccini multivalenti.
  • Qui due link per chi vuole approfondire con alcune spiegazioni sui costi dei Vaccini:

Le solite lobby farmaceutiche e il Big Pharma?

Le aziende Farmaceutiche insieme alle Banche e alle aziende Petrolifere sono sempre presenti nella fantasia complottista. Recentemente anche grazie a nuovi protagonisti della politica Italiana queste fantasie si sono radicate sempre di piú nella mente di molti Italiani.

Non é mia intenzione discutere di complotti o lobby ma solo di fornire alcuni numeri per circoscrivere il fattore “aziende farmacologiche” e nello specifico quello dei vaccini.

La critica piú comune che ho sentito sull’obbligo vaccinale é il fatto che nasconde interessi economici e ha come obiettivo il danneggiamento della salute dei cittadini. Il solito discorso delle lobby farmaceutiche che fanno pressioni per alzare le soglie di allerta e poter vendere i propri prodotti.

Ritenendo questa tesi tutta da dimostrare non entro nel merito della questione perché non ci sono al mondo prove di questo complotto ed invito tutti quelli che accusano questo sistema di interessi a fornire le prove di quello che affermano invece di fermarsi al solito “Perché secondo te (stupido credulone) non ci sono interessi dietro?”.

La risposta é “certo che ci sono interessi economici, le aziende farmaceutiche ovviamente fanno soldi con i loro prodotti ma questo non vuol dire che riescano a controllare tutti i sistemi pubblici mondiali”

Con questo non voglio dire che non possono esistere gli scandali, ci sono, ci sono stati e ci saranno ma per questo esiste la legge e il sistema giudiziario. Non bisogna confondere la medicina con l’illegalitá. LA MEDICINA É CORRETTA NON CORROTTA. Se esiste (e purtroppo esiste) la corruzione questo é un problema del singolo che delinque ma non possiamo allargare il concetto a tutta la Medicina ed accusarla di essere parte dello stesso gruppo.

Questo é un concetto di base ma spesso viene dimenticato dalle menti povere che magari stufe di leggere ogni giorni casi di corruzione decidono di allargare il problema a qualsiasi scelta statale (a maggior ragione quelle sulla salute che suonano sempre piú vere delle altre).

Ma quanto vale il Business Farmaceutico?

l’85% del business farmaceutico é generato da 5 grandi aziende: GSK, Merck, Sanofi-Pasteur, Wyeth and Novartis. É indubbio che il mercato farmaceutico sia un mercato ricco ma vale la pena fare alcuni confronti:

  • Valore Globale nel 2015 del mercato farmaceutico mondiale 1072 Miliardi di dollari. Il Prodotto interno lordo Italiano é nel 2016 attorno ai 1850 Miliardi di dollari. Qundi vale meno del sistema Italia.
  • Lavorando nel settore IT/ICT faccio alcuni confronti. La spesa mondiale nell’Information Technology vale circa 3500 Miliardi di Dollari nel 2016 ovvero 3 volte la spesa farmaceutica mondiale.
  • La piú grande azienda farmaceutica al mondo ha dichiarato vendite nel 2016 pari a 50 Miliardi di dollari. Telecom Italia nel 2016 ha totalizzato (in forte crisi) circa 20 Miliardi, Deutsch Telekom  73 Miliardi, La Spagnola Telefonica 52 Miliardi, L’Americana AT&T 164 Miliardi, Amazon 134 Miliardi. Insomma BIG PHARMA o BIG TELCO? Se proprio vogliamo trovare i complotti troviamoli tutti.
  • I Vaccini non sono un business attrattivo per le aziende farmaceutiche poiché hanno un’alta componente di ricerca e sviluppo che costa. In generale i vaccini contano nell’intorno del 2-3% del fatturato totale e a livello mondiale contano per un 25 Miliardi , ovvero il fatturato di un anno di Telecom Italia.
  • L’Italia ha speso nel 2015 circa 29 Miliardi per spese farmaceutiche di cui 319 Milioni per le cure vaccinali (obbligatorie e incluse quelle singole e antiinfluenzali). La spesa vaccinale pesa quindi un 1,4% del totale della spesa farmaceutica. Lo stesso fervore che si ha contro i vaccini si dovrebbe avere contro l’abuso nell’utilizzo di antibiotici nelle cure dei piú piccoli ma cosí non é. I numeri dicono che circa il 30% delle prescrizioni antibiotiche sia sbagliato e inutile. Considerando che la spesa annua totale per farmaci antibiotici é di circa 900Milioni se il 30% delle prescrizioni é sbagliato vuole dire che esiste un problema ma non é nella spesa vaccinale che vale quanto le prescrizioni antibiotiche inutili.

Siamo ancora certi di tutto questo business sui vaccini? Siamo veramente sicuri che siano i vaccini il posto in cui le aziende farmaceutiche fanno affari d’oro. I dati smentiscono questa teoria mostrando che se ci sono (e ci sono) interessi delle aziende farmaceutiche questi si devono cercare altrove.

Se vogliamo trovare anomalie nella farmaceutica dobbiamo guardare al fatto che ad oggi il mercato é sbilanciato su 5 aziende che ne controllano l’85% del fatturato totale. Questo é un problema di semi-monopolio e come tutti i monopoli puó portare a distorsioni di mercato. Un’accusa del genere é piú che giustificabile ma questo é un problema di mercato non un problema di salute o una ragione per negare i principi fondamentali della medicina. Il settore farmacologico é per sua natura (alti costi di ricerca) aperto a pochi e questo semi-monopolio é la normale conseguenza. Oggi peró vediamo che i mercati emergenti iniziano ad affacciarsi nel panorama farmacologico e non possiamo che sperare in un’apertura della competizione e non solo al ribasso con degrado della qualitá.

I metalli pesanti nei vaccini.

Questa storia é molto gettonata nello stagno dell’ignoranza. Il concetto di partenza é abbastanza semplice, i metalli pesanti ci sono ovunque: Nella frutta, nella verdura nell’acqua, praticamente in tutto quello che ingeriamo. É impossibile evitare la contaminazione, il problema sono le percentuali della contaminazione. Nessuno fa verifiche tecniche sul cibo che mangiamo e nessuno si preoccupa del cibo che da hai propri bambini. Quando invece si parla di Vaccini invece il discorso cambia direzione.

Le nanoparticelle di metalli sono ovunque e dovute a qualunque meccanismo di produzione, impacchettamento, raccolta ed é impossibile evitarlo a meno di stare in camere sterili come per esempio quelle operatorie. Nella realtá di tutti i giorni non é cosí e tutto é sottoposto a contaminazione di nanoparticelle di metalli pesanti.

Ma partiamo da un caso vero di falsa informazione scientifica, ovvero lo studio della dottoressa Antonietta Gatti sulla contaminazione dei vaccini da naoparticelle. La D.ssa Gatti ha avuto purtroppo spazio anche in testate giornalistiche come il Fatto Quotidiano tanto per dimostrare la qualitá dell’informazione Italiana. La D.ssa é un fisico che si definisce esperta di guerra del golfo e Malattie misteriose (?) ed é focalizzata sulle nanoparticelle.

Un giorno un mio contatto su FB mi manda questo link che “rivela” la veritá sui vaccini. A parlare in questo video é il professore Stefano Montanari laureato in farmacia e specializzato in bio materiali, marito della Gatti.

Qui di seguito l’intervista al Professore che parla del suo studio fatto insieme alla moglie Antonietta Gatti.

In sostanza il video é un’accusa alla forte e pericolosa contaminazione di materiali pesanti nei vaccini. Si arriva anche a dire che i vaccini per animali sembrano piú sicuri rispetto a quelli per umani.

Ovviamente il video inquieta e come mia prassi cerco qualche informazione sul fantomatico laboratorio in cui il professor Montanari insieme alla D.ssa Gatti conducono le loro ricerche. Durante il filmato infatti si nomina il laboratorio come riconosciuto dalla comunitá Europea e quindi qualcosa che deve essere rilevante nel panorama scientifico.

Cerco nei siti della comunitá Europea ma del laboratorio Nanodiagnostics di Modena nessuna traccia. Il nome del Professor Montanari e della moglie Gatti non compaiono da nessuna parte. Nemmeno il loro sito della loro azienda di analisi fa riferimenti ad attivitá di collaborazione con gli enti Europei. I miei dubbi a questo punto aumentano.

La Nanodiagnostics srl si definisce un laboratorio di ricerca e un’azienda di consulenze tecniche e scientifiche nei settori della medicina, dell’industria e dell’ecologia. L’attività principale è il rilevamento tramite una tecnica innovativa di microscopia elettronica ambientale di micro- e nanoparticelle inorganiche in qualsiasi mezzo (tessuti biologici, alimenti, farmaci, cosmetici, campioni ambientali, reperti industriali, ecc.).

E a fondo descrizione

Nanodiagnostics effettua pure indagini ambientali per quanto riguarda l’inquinamento da micro- e nanoparticelle emesse soprattutto da impianti ad alta temperatura come inceneritori di rifiutiimpianti a biomassecementificifonderie, ecc. L’attività di Nanodiagnostics comprende consulenze sull’argomento, anche a supporto di azioni legali, prestate a comitati di cittadini, autorità locali (es. comuni), forze di polizia, tribunali, mezzi d’informazione, ecc.

Diciamo che forse…  “mi dici cosa vuoi trovare e io te lo trovo” (tanto le nanoparticelle sono ovunque)… ma forse sono il solito prevenuto.

Vado a leggere il loro report sulla contaminazione dei Vaccini e trovo frasi come:

  • Abbiamo verificato la composizione come descritta dal produttore
  • Abbiamo verificato la presenza di sostanze non dichiarate
  • La nostra ipotesi é che la contaminazione dei vaccini sia involontaria e dovuta alle procedure di produzione
  • Se la nostra ipotesi é corretta una corretta verifica degli ambienti di produzione puó ridurre questa contaminazione.

Diciamo che il report non scrive cose tragiche come invece il video del Prof Montanari dichiarava ma si limita a verificare le percentuali di materiali pesanti giá dichiarati dal produttore piú altri materiali che possono potenzialmente essere tossici ma non si trovano affermazioni decise sulla pericolositá ma solo sulla revisione delle procedure produttive.

I miei dubbi aumentano e continuo la ricerca in maniera piú estesa. Trovo questo link in cui proprio il Report Montanari-Gatti viene spiegato per quello che é ovvero una grande presa in giro. L’esperienza scientifica del sito medbunker mi aiuta a capire meglio quanto falso e deviante sia il report. Potete leggervi l’interessante post, qui di seguito le note piú interessanti:

  • La pubblicazione del report é stata fatta su un sito che non ha rilevanza scientifica e accetta qualunque pubblicazione
  • Non esistono descrizioni della metodologia di misura utilizzata che secondo le fondamentali metodolgie di misura confermi che la contaminazione non sia prodotta dal laboratorio/ misura stessa. “…Se in dieci flaconi di un farmaco qualsiasi si trovassero 100 nanoparticelle, trovarne 102 o 98 in uno di vaccini sarebbe stata la norma. Se in dieci flaconi di farmaci ne trovi 2, trovarne 100 nei vaccini sarebbe stato strano.” Non esistono riferimenti che escludano quindi la contaminazione di laboratorio e a pensar male sono bravi tutti…io specialmente. Questo fattore annulla per principio la misura.
  • Quasi la totalitá dei vaccini analizzati é scaduta e alcuni dal 2004 (il report data 2016). Ovviamente in 12 anni puó essere che il materiale stesso in cui é contenuto il vaccino per semplice degrado possa avere rilasciato nanoparticelle?
  • Si dice di trovare cloro, sodio e Aluminio… esattamente come da dichiarazione poiché sono utilizzati per per stimolare la risposta corporale. In pratica il vaccino contiene ció che dice di contenere. La scoperta dell’acqua calda.
  • Viene dichiarata la presenza di Globuli rossi solo per l’osservazione visiva nonostante la forma dei globuli rossi sia nettamente diversa ma se a leggerla sono io o un qualunque cittadino potremmo anche crederci.
  • Alcune immagini hanno degli errori/modifiche. A pensar male di nuovo.
  • “I pezzi di metallo” trovati. Le misure indicano valori estremamente piccole che peró vengono definite “pezzi”e in numero pari a 1821. Detta cosí puó sembrare preoccupante per i non addetti ma poi i valori indicano poche molecole per microlitri di vaccini . Le misure sono in mole ovvero l’unitá di misura delle particelle. Una molecola di acqua secondo l’equazione H2O contiene 2 mole di idrogeno e 1 mole di ossigeno. Il report ha trovato “pezzi” di metalli pari a un miliardesimo di milionesimo (10-15) di mole. Il nulla. In un vaccino sono stati trovati ben 0.000000000001 ng (nanogrammi) di Aluminio ovvero 0.000000000000000001 grammi. Vi convince che é il nulla?
  • La pericolositá dei metalli ha valori diversi:
    • Di media assumiamo 6 milligrammi di aluminio in 1 piatto di pasta
    • Il limite di sicurezza per l’alluminio è di 1 mg/kG per settimana
    • Il limite giornaliero di sicurezza per l’alluminio stabilito dall’OMS é di 60 milligrammi 
    • il limite di sicurezza giornaliero per i metalli pesanti nei farmaci é di 10 μg (microgrammi). Un microgrammo è un millesimo di milligrammo.10 microgrammi equivalgono a 10000 nanogrammi.
    •  In un’intera fiala, sono stati trovati 0,000000000001 nanogrammi di alluminio, il limite considerato sicuro dall’EMA per l’alluminio nei farmaci è di 1000 nanogrammi. Siamo assolutamente, pienamente, abbondantemente nella soglia di sicurezza. Dov’é la contaminazione? Dov’é il pericolo?

Questo esempio dimostra quanto l’informazione fai da te puó essere fuorviante se non si hanno i mezzi per capirla.

La cosa grave é che esistono persone che sollevano problemi che non esistono pur di pubblicizzarsi e farci dei soldi sopra.

La “ricerca” dei nostri due esperti di nanoparticelle non fa che confermare in pratica che NON esista una contaminazione a rischio secondo le normali soglie di sicurezza mediche. La cosa che dovrebbe invece scandalizzare é il fatto che si tralascino questi dettagli e si cerchi di convincere la gente dell’esistenza di un grosso problema.

Fortunatamente le critiche al report si sono diffuse anche nei canali ufficiali scientifici, qui potete leggerne alcuni:

Le misure del report nonostante tutti gli errori di misura non evidenziano criticitá ma le parole del Prof Montanari ci presentano un mondo diverso da quello da lui misurato. La domanda é perché bisogna prendere in giro cosí le persone su argomenti cosí delicati? Che differenza c’é fra questo farmacista e la Wanna Marchi?

Leggete i termini di ingaggio di questo Guru antivaccini e fatevi due domande prima di pensare alle lobby farmaceutiche. Ci sono molte piú lobby anti tutto ve lo assicuro.

Ecco una sintesi delle sue parole:

  • DA QUANDO è USCITO IL “Decreto Lorenzin” sono subissato di richieste di conferenze. Non scrivetemi e non telefonatemi per invitarmi se non siete disposti a PAGARE.
  • NON SCRIVETEMI PER CHIEDERMI CONSIGLI, PERCHE’ CONSIGLI NON NE DO A NESSUNO: LEGGETE I MIEI LIBRI E I MIEI ARTICOLI E TRAETENE LE CONSEGUENZE.
  • NON FACCIO PIU’ CONFERENZE SENZA ESSERE PAGATO E SENZA CHE I SOLDI ARRIVINO ALMENO 10 GIORNI PRIMA DELLA DATA PREVISTA. CHI NON E’ IN GRADO DI ACCETTARE LE CONDIZIONI SIA GENTILE E NON MI CONTATTI.
  • Per quanto riguarda le consulenze da effettuare su documentazione è indispensabile che io possa avere a disposizione TUTTI I DOCUMENTI per poter comunicare un preventivo di spesa. Resta inteso che non inizierò a lavorare se non mi sarà anticipato almeno il 50% della cifra richiesta. Il saldo dovrà essere versato PRIMA della consegna dell’eventuale relazione e, comunque, prima della conclusione dei lavori. QUESTO VALE ANCHE (E SOPRATTUTTO) PER GLI ENTI PUBBLICI CHE, SE PER MOTIVI CHE NON SOLLETICANO IL MIO INTERESSE NON SONO IN GRADO DI RISPETTARE QUESTE CONDIZIONI, SONO PREGATI DI NON FARMI PERDERE TEMPO.
  •  Io sarò l’unico relatore. Se la cosa non è gradita o si hanno altre intenzioni, s’interrompa qui la lettura.
  • Comunque, se, poco saggiamente, si pretenderà di aggiungere altri relatori, oltre al compenso pattuito mi si verseranno 500 Euro + IVA per ognuno di loro (il denaro andrà sempre a sostenere la ricerca) e il tempo a disposizione non dovrà in ogni caso superare i 30 minuti per ciascuno di essi.

Diciamo in sintesi che il professor Montanari sembra una persona aperta al confronto, educato e sopratutto non legato al vile denaro. Dicevamo delle lobby?

Fonte per la lettura completa del caso: Medbunker “I VACCINI INQUINATI? UN’ESPERTA DICE DI NO”

Nota: Mi dispiace evidenziare che in Italia anche a fronte di uno scritto che non ha valenza scientifica e giá nei suoi contenuti non presenta criticitá venga utilizzato per attivare procedure giudiziarie. Qui la Procura di Torino indaga sotto richiesta del Codacons a fronte dell’articolo della Sig.ra Gatti e del Sig. Montanari. Semplicemente incredibile.

…Al centro dell’esposto del Codacons, uno studio condotto da due specialisti in nanotecnologie, Antonietta Gatti e Stefano Montanari e pubblicato a gennaio scorso dall’International Journal of Vccines and Vaccination, che per l’associazione “ha analizzato i vaccini esavalenti della Glaxo rilevando una contaminazione da micro e nanoparticelle”.

I vaccini e l’autismo

Questo é un argomento che nonostante l’ultima sentenza della Cassazione che nega la correlazione e il relativo indennizzo é sempre in voga e continua ciclicamente a presentarsi. Non sono un medico e non posso che appoggiarmi ad altre fonti. Al mondo a differenza di quanto si continua a dire non esistono ricerche che dimostrino questa correlazione (ah giá dimenticavo le lobby nascondono i propri spettri nell’armadio) invece esiste un caso in cui la correlazione era stata falsificata per scopi di lucro. Mi riferisco al caso Wakefield nome del dottore che falsificó le misure per poi essere radiato. Qui, qui e qui alcuni link sulla vicenda.

Qui di seguito invece alcuni link con gli studi riconosciuti che smentiscono le varie correlazioni:

  • link 1
  • link 2
  • link 3
  • link 4
  • Studio su 1000000 di bambini
  • Studio su 96000 bambini
  • Studio che dimostra la mancanza di rischio di autismo legata al numero di vaccinazioni effettuate in età pediatrica.
  • Studi che mostrano come i vaccini siano sicuri
  • Un articolo che ripercorre i passi del falso collegamento tra vaccini ed autismo

Ovviamente per studi riconosciuti si intende validati dagli organi scientifici che ne riconoscono la metodologia, la procedura di misura e le conclusioni. Se ovviamente manca la fiducia degli organismi mondiali di sanitá vuol dire che il problema é molto piú grave e a questo punto qualunque ciarlatano puó avere la sua parola.

Non mi inoltro nell’argomento perché troppo tecnico, mi affido alla buona volontá di chi vuole approfondire su materiali riconosciuti.

Sul legame autismo e vaccini mi preme solo fare vedere un grafico del caso Giappone dove il vaccino trivalente MPR (MMR in inglese) era stato eliminato proprio a causa delle voci allarmanti che circolavano sul suo conto. Nonostante questo i casi di autismo aumentarono come previsto statisticamente (l’aumento è dovuto soprattutto all’affinamento delle diagnosi). Ecco un grafico che mostra l’aumento dei casi di autismo paragonati alla diminuzione delle vaccinazioni infantili:

noMMR

Riprendendo le parole del link MedBunker sull’argomento autismo e vaccini.

 Il vaccino è un farmaco e come qualsiasi sostanza esistente al mondo, può avere effetti collaterali. Il fatto che sia una delle poche sostanze somministrate a miliardi di individui diversi e di tutte le età, in tutto il mondo, ne fa probabilmente il farmaco più testato e provato al mondo. I suoi rischi sono infinitamente inferiori ai suoi benefici e nella stragrande maggioranza dei casi sono di minima gravità. Non vaccinarsi non solo espone chi lo fa al pericolo di malattia ma espone anche la sua comunità visto che è proprio la vaccinazione comune che protegge un gruppo dalle malattie infettive (più individui sono “scoperti” più la malattia rischia di ricomparire). Anche malattie considerate “banali” come il morbillo o la rosolia, possono causare gravi danni ed anche malattie che consideriamo “scomparse” (come la poliomielite) in realtà distano da noi poche ore di volo ed in un’epoca di globalizzazione e facilità di spostamenti, la possibilità di diffusione di un virus o un batterio sono molto elevate.Vaccinarsi è un diritto per tutti ed un dovere per vivere in una società civile e sana.

Le malattie infettive stavano giá scomparendo nonostante i vaccini

Sono riuscito anche a sentire questa storiella che ha bisogno di qualche figura per essere smentita.

Quando un grafico vale piú di 1000 parole.

Pertussis-1 measles incidence meas3 measle polio_benatti polio_benattimod polio_brd_ddr_1989 morbillo_uSa morbillo casi

A me i numeri e la scienza hanno sempre convinto di piú di mille concetti filosofici.

La comprovata pericolositá dei vaccini nei documenti ufficiali.

Durante alcune discussioni con un’amica fortemente anti decreto-vaccini ho ricevuto della documentazione che a suo modo di vedere era la prova della dannositá provata dei vaccini. Con piacere e interesse ho dedicato un (bel) pó di tempo alla loro lettura. I documenti erano lunghi ma avere finalmente qualcosa che rappresentava la stele di rosetta per gli anti-decreto (se la chiamo antiVax si arrabbia) mi sembrava un’ottima occasione per comprendere finalmente le loro granitiche convinzioni.

Entrambi i documenti si trovano nel sito informasalus che “..Da molti anni operiamo nel campo della salute, il nostro scopo è infatti quello di raggiungere il maggior numero di persone e fornire un’informazione il più possibile obiettiva e scientifica!”

Considerando che uno dei due documenti riporta la scritta Confidential riporto i link sul quale é possibile trovarlo evitando di condividere personalmente informazioni riservate.

I documenti si trovano allínterno dei seguenti post:

In pratica con questi due documenti si proverebbe che segretamente esistono delle reazioni collaterali all’uso dei vaccini e alcune estremamente gravi inclusi i casi di morte.

Chiariamo solo un concetto che a me pare chiaro ma cosí non é per molti. Al mondo non esiste nessun farmaco con ZERO probabilitá di effetti collaterali. Il motivo non é la superficialitá della produzione ma il fatto che non esiste al mondo una scienza perfetta al 100%. L’unico modo che la farmacologia ha per ridurre l’incidenza degli effetti collaterali é quella di fare innanzitutto ricerca e sviluppo e poi seguire molte fasi di test.

Il risultato finale é quello di garantire ZERO effetti collaterali misurati durante i test ma essendo i test condotti su un numero di soggetti limitato quando si estende l’utilizzo a milioni di persone nessuno puó escludere per le miliardi di differenze nelle condizioni di somministrazioni che ci possano essere effetti collaterali mai misurati in fase di test. Questo é semplicemente un discorso statistico che vale per qualunque scienza.

I vaccini nel caso specifico essendo medicinali piú sensibili e usati preventivamente su molti piú soggetti devono rispettare (chiaramente) regole di sicurezza molto piú stringenti rispetto ai normali farmaci.

In questo link trovate una descrizione delle diverse fasi di produzione dei vaccini (qui uno in Italiano ma piú generico).   É interessante notare come le prime due fasi di esplorazione e pre clinica possono durare dai 3 ai 6 anni e non prevedono test su persone.

Capite bene perché non sono proprio i vaccini il vero interesse delle aziende farmaceutiche poiché non portano grossi introiti e costano moltissimo nella fase di ricerca/test.

Quello che le aziende farmaceutiche sono obbligate a fare anche dopo la produzione e utilizzo di massa di un vaccino é il continuo controllo degli effetti collaterali e la trasmissione dei risultati alle autoritá competenti (Ministeri della salute, Organizzazioni Sanitarie etc.). Questo costante monitoraggio serve per aumentare il controllo sulla sicurezza dei vaccini ed é giusto che esistano questi tipi di report.

Questa é la natura dei 2 documenti SEGRETI della Glaxo che ho ricevuto. Sono prima di tutto documenti confidenziali e non segreti (la differenza é fondamentale). Un documento SEGRETO che rivela i “tragici” effetti collaterali dei vaccini perché dovrebbe essere inviato alle autoritá sanitarie competenti? Se davvero fosse un segreto perché la GSK lo invia alle autoritá? Per l’articolo Italiano si accusa invece l‘Agenzia Italiano del Farmaco (destinataria giustamente del report) di occultare le prove. Come se dopo aver ricevuto il documento il giorno seguente bisognasse fare una conferenza stampa per raccontare pubblicamente numeri che invece non rappresentano nessuna emergenza.

Questo sarebbe giá un buon motivo per non considerare l’articolo di Informasalus ma visto che le convinzioni degli antivax, anti decreto sono granitiche guardiamo i numeri.

Entrambi i documenti riportano per periodi diversi tutto il monitoraggio fatto dopo la somministrazione del Vaccino. Tutti i tipi di reazioni dei bambini vengono riportate (quelle comunicate ovviamente) .

Correttamente nulla va sottovalutate quando si tratta di somministrazione di farmaci su neonati ma nello stesso tempo chi legge dovrebbe fare attenzione ai contenuti, per esempio:

  • Nei “disturbi psichiatrici” la maggioranza dei casi é “l’agitazione”
  • Le reazioni piú comuni sono febbre, eritema, agitazione, pianto e gonfiore nella zona di somministrazione.

Non é mia intenzione sminuire le “complicazioni” ma solo evidenziare il fatto che come avviene per ogni farmaco nel suo bugiardino vengono indicate tutte le segnalazioni anche se non esiste una correlazione scientificamente provata.

Se guardiamo ai 5 (cinque) casi di decesso in 2 anni che ovviamente sono quelli su cui giustamente tutti si concentrano, vediamo che in nessuna delle descrizioni viene rilevato un legame col farmaco (referto ospedaliero e non giudizio dall’azienda produttrice che ovviamente non puó fare indagini). Le cause sono dichiarate diverse dal vaccino in 4 casi su 5 e nel quinto manca l’autopsia.

Anche ipotizzando che tutte le 5 morti siano dovute effettivamente ai vaccini si puó affermare che statisticamente la probabilitá é molto bassa quasi nulla. Questo non lo dice una persona che non ha a cuore la salute dei bambini e guarda solo i numeri ma una persona che legge che in Italia il tasso di mortalitá infantile (che non é purtroppo mai ZERO) vale il 3,3 per mille (0,4%) ovvero estremamente piú grande di questi 5 casi (che statisticamente potrebbero rientrarci).

Aprendo invece il report confidenziale SEGRETO della GSK (di 1271 pagine) ci si puó immergere in un report estremamente dettagliato che elenca tutti i diversi effetti collaterali segnalati a seguito della vaccinazione. Essendo impossibile fare un sunto del documento preferisco commentare l’articolo in salsa catastrofista del sito informasalus.

I numeri del report:

  • Report di  monitoraggio di ben 41 paesi in cui é stato somministrato il vaccino
  • Periodo di monitoraggio 23 Ottobre 2009 al 22 ottobre 2011.
  • 1.742 referti medici internazionali inviati “spontaneamente” durante due anni dai 41 paesi
  • 24.283.415 dosi di vaccino Infanrix Hexa
  • 825 casi differenti di complicazioni mediche
  • 559 casi gravi
  • Decesso di 14 bambini

Senza entrare nel merito dei diversi casi che come scrivevo prima includono qualunque reazione del bambino, concentriamoci sui numeri del report:

  • 825 casi di complicazione medica (ovvero qualunque segnalazione inclusa la febbre) su 24 Milioni equivalgono ha una percentuale dello 0,00343% ovvero 3000 casi su 1 Milione.
  • 559 casi gravi (che includono anche reazioni cutanee, difficoltá respiratorie, strabismo temporaneo, lentezza di reazione agli stimoli, gastrite) su 24 Milioni equivalgono ha una percentuale dello 0,00232% ovvero 2000 casi ogni Milione.
  • 14 Decessi equivalgono allo 0,000058% ovvero 58 casi su 1 Milione. In tutti questi casi non é verificata la correlazione con i vaccini. Questo non vuol dire che la si possa negare ma non esiste evidenza scientifica nemmeno dopo l’Autopsia. É giusto ribadire che in Italia il tasso di mortalitá infantile é pari al 3 per mille ovvero 3000 casi per Milione. Nel 2011 il numero di bambini morti nel primo anno di vita è stato pari a 1774. Sono puntualizzazioni che forse a molti non diranno molto ma credo sia importante avere questi numeri in mente quando si parla di tragedia dei vaccini.

Secondo questa teoria la vita per come la conosciamo sembra essere piú crudele del report della GSK.

Qui di seguito alcune statistiche relative alle malattie infettive per le quali é stata introdotta l’obbligatorietá vaccinale:

  • Pertosse: Ogni anno l’infezione da Burdetella pertussis è responsabile di circa 16 milioni di casi di malattia e di 195.000 casi di morte infantile nel mondo (0,012% ovvero 12000 casi su 1 Milione). In Italia la situazione é migliore, dal 2002 non sono stati piú rilevati casi di morte per pertosse, in generale nei paesi sviluppati le cause di morte sono dell’ordine del 0,01 ogni 1000. Nei bambini piccoli, le complicazioni più gravi sono costituite da sovrainfezioni batteriche, che possono portare a otiti, polmonite, bronchiti o addirittura affezioni neurologiche (crisi convulsive, encefaliti).
  • Haemophilus Influenzae tipo b: La letalità della meningite da Hib è del 2%-5% anche con una appropriata terapia antibiotica. Chi guarisce dalla meningite può avere però conseguenze neurologiche, che si verificano nel 15%-30% dei pazienti.
  • Morbillo: Le complicanze si verificano in circa il 30% dei casi. Morti 30/100 ogni 100000.
  • Rosolia: Tra il 1964 e il 1965, un’epidemia ha interessato oltre 12 milioni di persone, con 20mila casi di sindrome congenita e la morte conseguente di oltre 11mila feti, oltre 2000 nati morti, più di 3500 bambini nati ciechi e 1800 ritardati mentali.
  • Parotite: Nei bambini la malattia si risolve in pochi giorni nella maggior parte dei casi. Tra le complicazioni descritte vi sono encefaliti (0,02-0,3%), meningiti (0,5-15%), pancreatite (4%) e danni all’udito. Nei bambini, in 5 casi ogni 100.000 di malattia, la parotite causa perdita dell’udito: questa infezione rappresenta infatti la principale causa di sordità neurosensoriale infantile acquisita. L’encefalite porta raramente alla morte, ma si possono avere conseguenze permanenti come paralisi, epilessia, paralisi dei nervi facciali, stenosi acqueduttale e idrocefalia.
  • Varicella: mortalità dallo 0,29 allo 0,46 per milione di popolazione.

Il  motivo per cui ho riportato queste percentuali é semplicemente confrontare i rischi delle malattie infantili che si vogliono estirpare con i rischi (non tutti verificati) delle vaccinazioni e le loro conseguenze.

Esaminare numeri, statistiche e percentuali non é freddo o asettico é l’unico modo che ha la scienza di andare avanti per migliorarsi. Sapere che esistono rischi a fronte di malattie infettive che sono estremamente piú alti di possibili complicazioni da Vaccinazioni dovrebbe essere una buona motivazione per accettare le vaccinazioni ma cosí non sembra.

La visione della “libertá di scelta”.

La  mia comparazione numerica é l’unica lettura possibile dei dati a meno che i dati non siano falsati. Questo peró nessuno lo puó sapere e comunque non ci sarebbe un reale vantaggio per nessuno, nemmeno per le aziende farmaceutiche che con uno scandalo del genere avrebbero effetti negativi enormi sul loro business.

Quello che a me fa innervosire é la lettura cosí pressapochista del sito informasalus e in generale della nuova cultura del “Ueb”.

Questi i commenti del sito al documento della GSK:

  • Le milioni di dosi sembrano una catastrofe di sistema invece di essere considerate come un enorme numero di casi che ovviamente non fa che ridurre percentualmente il peso delle complicazioni.
  •  I casi in esame sono presi in numero assoluto senza nessuna correlazione percentuale con il totale dei casi
  • Nei casi di decesso questa la frase che dimostra la completa malafede e pressapochismo: “Durante il periodo in analisi, sono stati riportati 14 decessi di bambini vaccinati. La cosa sconcertante nei report sui decessi è la chiara correlazione temporale fra vaccinazione e decesso [ad es. il primo caso a pag. 1220 avvenuto 11 giorni dopo la vaccinazione, e il secondo caso ancora 11 giorni dopo la vaccinazione – morte in culla – ma in nessuno dei due è disponibile l’autopsia], mentre la GSK dichiara il contrario a sostegno della propria opinabile linea di condotta in cui gli eventi sono considerati seri solo se corrispondono ai criteri medici stabiliti da se stessa..” . LA CHIARA CORRELAZIONE TEMPORALE dove? Senza disporre di un’autopsia? (ovviamente il fornitore é riuscito a controllare anche i dottori di tutti questi opsedali evitandola). Qui ci sono signori che senza nemmeno avere delle benché minime nozioni di medicina e farmacologia si permettono di dire che la correlazione fra morte e vaccino é evidente? Superficialitá mi sembra un termine riduttivo. Con questo non voglio dire che si puó esclude al 100% la correlazione con il vaccino ma di evidente c’é solo il fatto che in alcune teste i neuroni non fanno bene contatto. Se io scrivessi che non c’é correlazione con la vaccinazione perché la morte é avvenuta 11 giorni dopo avrebbe lo stesso valore.

Sentirsi cavie.

La persona che mi ha inviato i documenti e che non accettava la mia visione statistica (non ho altri argomenti razionali in merito) evidenziava il rifiuto di essere trattati come cavie. Il concetto di base é che una cavia é parte di un processo di test mentre questo é un monitoraggio attivo. La complessitá delle reazioni dell’organismo sono cosí tante che non ci si puó mai sentire al sicuro. Sapere che tutto é monitorato dovrebbe confortare invece viene letto come un’informazione segreta non diffusa per motivi economici. Ma perché allora le aziende farmaceutiche dovrebbero trasmettere queste informazioni? Masochismo economico? Difficile capire la logica dietro alcuni ragionamenti.

Il diritto di conoscere questi dati

Secondo gli antiVax e anti-decreto i genitori devono essere informati di queste informazione per essere piú coscienti delle loro scelte. Queste informazioni non sono giustamente diffuse per non generare panico ingiustificato. La conferma sta proprio nelle reazioni a queste documentazioni. La domanda sorge spontanea “ma se non siete capaci di leggere i numeri perché qualcuno dovrebbe fornirveli?”

I bugiardini e l’Autismo

Se pensate o avete visto dei bugiardini di vaccini in cui é indicato l’autismo come possibile effetto collaterale sappiate che non é frutto di una ricerca medica ma di una protezione legale di fronte a possibili denunce. Qualcosa tipo “Il fumo fa male!” su un pacchetto di sigarette.

Se pensate di aver trovato il legame fra autismo e vaccini in un bugiardino allora vi consiglio di NON leggere questo articolo perché rimarrete estremamente delusi.

La scheda tecnica del vaccino nell’articolo oltre al fantomatico autismo riporta anche le  possibili cause di morte (tutte, pure troppe). Dalla traduzione “Le cause di morte includevano sette SIDS ed una delle seguenti: enterite, sindrome di Leigh, sindrome adrenogenitale, arresto cardiaco, incidente automobilisticoannegamento accidentale“.

Conclusioni

Non vado oltre e vi lascio alle vostre convinzioni, io ho solo provato a riportare i numeri senza inoltrarmi nella materia medica che non mi compete. Non voglio convincere nessuno perché non c’é nulla da convincere tutto é giá scritto in maniera chiara nei documenti “segreti”.

Solo una cosa vi raccomando se  volete evitare problemi seguite le istruzioni del bugiardino e non fate guidare vostro figlio.

No-Triv No-Brain: Un Referendum sbagliato per cervelli nazi-ambientalisti trivellati

Non serve molto per capire l’inutilitá del Referendum indetto per il 17 Aprile sulle famose “trivellazioni” attorno alle coste Italiane. Il testo fa capire come ancora una volta in Italia si buttano via soldi pubblici facendoli passare per democrazia popolare.

Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilita’ 2016)”, limitatamente alle seguenti parole: “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”?

Questo il testo della domanda. Chiaro come sempre no?

  • Ma non si cambiano le regole per le trivellazioni lungo le coste Italiane?
    • NO
  • Ma non si doveva smettere di trivellare per cercare il petrolio?
    • NO
  • Ma non si doveva limitare l’impatto ambientale?
    • NO
  • Ma non si doveva bloccare l’estrazione per obbligare l’uso di energie alternative?
    • NO
  • Ma non si dovevano dismettere tutti gli impianti di estrazione inclusi quelli di terra?
    • Fortunatamente NO
  • Ma non si dovevano evitare i rischi ambientali e di salute?
    • NO
  • Ma non si dovevano bloccare le nuove trivellazioni?
    • NO
  • Ma le regole sulle trivellazioni cambiano immediatamente?
    • NO in 5 anni… non c’é fretta nemmeno per i Nazi-ambientalisti.
  • Ma allora a che cosa serve veramente questo referendum?

Ce lo dice direttamente il movimento ambientalista “No-Triv”:

«Il voto del 17 Aprile è un voto immediatamente politico, in quanto, al di là della specificità del quesito, residuo di trabocchetti e scossoni, esso è l’UNICO STRUMENTO di cui i movimenti che lottano da anni per i beni comuni e per l’affermazione di maggiori diritti possono al momento disporre per dire la propria sulla Strategia Energetica nazionale che da Monti a Renzi resta l’emblema dell’offesa ai territori, alle loro prerogative, alla stessa Costituzione italiana»

Un voto politico per dimostrare nulla, per continuare ad urlare sul nulla, per spendere soldi pubblici sul nulla, per difendere teorie che la pratica non conferma ma sopratutto per salvare gli interessi locali sulle attivitá estrattive. L’ambiente é solo un abbellimento.

A questo serve il referendum. Nessuna responsabilizzazione dell’elettorato Italiano ma un voto politico degli enti locali (Regioni) e di alcuni movimenti ambientalisti che come si sa fanno spesso breccia nel cuore dei piú deboli (di mente). Nella pratica peró nulla si migliora dal lato ambientalista, nulla si migliore dal lato energetico, nulla si cambia nella strategia energetica Italiana.

É un referendum proposto dalle Regioni che dimostra quanto poco i Governatori locali pensino al futuro e sopratutto quanto poco coraggio abbiano a fare delle scelte invece di fingere democrazia rivolgendosi al popolo. Il referendum é la dimostrazione che certi argomenti Nazionali non possono essere in mano alle Amministrazioni locali poiché il federalismo in Italia ha solo moltiplicato gli sprechi ed é pericoloso quando la classe dirigente é filosoficamente attiva ma economicamente ignorante.

Quindi il 17 Aprile nulla si cambia in positivo ma  in caso di vittoria del SÍ si danneggiano  economicamente le aziende nell’ambito estrattivo. Danni che non hanno una logica, né ambientalista ma sopratutto né economica o strategica. Si sa bene peró che nelle leggende popolari i “petrolieri” sono sempre i cattivi, i poteri forti quelli che controllano tutto e in questo caso…”controllano la nostra salute”. Insomma il solito concime per menti atrofizzate.

Leggende metropolitane a parte veniamo al Referendum:

Cosa chiede il referendum? 

Se passa il SÍ vengono tolte le concessioni per gli impianti entro le 12 miglia dalla costa. Se precedentemente l’azienda poteva estrarre fino ad esaurimento del giacimento adesso dopo 5 anni dovrá comunque chiudere l’attivitá estrattiva. Per tutti gli impianti oltre le 12 miglia nessun cambiamento. Nulla di piú.

Quali conseguenze dopo il referendum?

Se vincono i NO tutto rimane come prima e questi impianti entro le 12 miglia potranno estrarre fino ad esaurimento.

Se vincono i SÍ gli impianti entro le 12 miglia avranno ancora 5 anni di attivitá dopo di che dovranno chiudere anche se il giacimento non sará esaurito. In pratica avranno molto probabilmente una perdita per gli investimenti fatti. Una volta che la piattaforma é stata costruita perché chiuderla? Giá che abbiamo fatto il buco almeno usiamo tutti gli idrocarburi all’interno. No?

Con la vincita del SÍ ci sará un impatto occupazionale negli indotti industriali delle varie Regioni a cui gli impianti appartengono. Sappiamo che le regioni non hanno mai pensato al lato occupazionale, d’altronde non ne hanno benefici in termini di tassazione.

Quali sono gli impatti ambientali del referendum?

NESSUNO … anzi!

Se vincono i SÍ cambia la durata della concessione ma non viene introdotto nessun tipo di nuovo divieto di trivellazione. Entro le 12 miglia é giá vietato del 2006, oltre le 12 miglia nessun limite né ora né in futuro.

I rischi ambientali delle piattaforme sono minimi perché nella maggior parte estraggono GAS e non petrolio che é marginale sul totale. Viene confermato anche da uno studio ambientalisti di Greenpeace che peró preferisce insistere sulla pericolositá. Qui la risposta tecnica con le relative critiche al rapporto ambientalista.

L’impatto ambientale attorno alle piattaforme rimane limitato ma in ogni caso che differenza c’é fra 12 miglia e 12,1 miglia? Il referendum non cambia le regole esistenti oltre le 12 miglia dalla costa sia per le estrazioni presenti che per quelle future.

Legambiente ha comunque quantificato l’estrazione di petrolio entro le 12 miglia ad un apporto dell’1% sul totale. Quindi i problemi ambientali causati dal petrolio sono praticamente nulli. Il grosso delle estrazioni Italiane é invece indirizzato all’estrazione di Gas con conseguenti rischi minori.

In ogni caso se vincesse il SÍ gli investimenti delle compagnie di estrazioni verrebbero semplicemente spostati in altri paesi magari in via di sviluppo e con meno vantaggi per la popolazione locale. É meglio tenere queste estrazioni sul territorio Italiano mantenendo introiti, occupazione e tassazione o esportare sfruttamento in paesi piú poveri? La risposta a questa domanda non interessa ai nazi-ambientalisti.

No-Triv ma petroliere?

Pensiamo ad una cosa molto semplice, se chiudiamo gli impianti che estraggono petrolio e Gas vuol dire che dovremmo far viaggiare piú petroliere nel mediterraneo. Questa seconda scelta ha un impatto molto piú alto dell’estrazione in piattaforma. Dov’é la strategia ambientalista?

No-Triv = Rinnovabili?

Assolutamente NO. La chiusura di questi impianti porterá solo ad una spesa maggiore nell’acquisto di idrocarburi da altri paesi per compensare la perdita ma nessuna accelerazione sull’introduzione delle energie rinnovabili che continuano ad essere solo uno specchietto per le allodole. Il Post ci fa chiarezza sui numeri; l’energia prodotta dall’estrazione che verrebbe chiusa vale il 20% dell’energia prodotta dal fotovoltaico. Considerata una crescita del 1-2% all’anno delle istallazioni fotovoltaiche non si potrebbe comunque compensare il mancato apporto energetico con i pannelli solari ma si dovrá comunque acquistare Gas e petrolio da altri paesi.

Questo non vuol dire che non si debba procedere in una strategia energetica ibrida (rinnovabili + idrocarburi) ma non é questo referendum ad accelerarla. Questo Referendum é al di fuori di qualsiasi strategia energetica nell’ambito delle rinnovabili. Dubitate delle finte propagande.

Quali sono i veri impatti energetici?

La seguente tabella ci dice quali sono i volumi estrattivi relativi al Gas in quanto il petrolio conta per un misero 1% e a differenza di quanto dicono gli ambientalisti é un valore marginale. La tabella é stata presa dal seguente articolo de Il Post.

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La tabella ci dice che qualunque sará il risultato, l’impatto sui volumi estrattivi é basso rispetto al totale e dimostra quindi la completa inutilitá del Referendum.

Dimostra quanto sia nel caso del SÍ che nel caso del NO gli impatti sarebbero limitati. In ogni caso il SÍ porterebbe ad uno smantellamento lento (5 anni) di impianti in funzione che non ha nessuna logica economica e come si vede anche ambientale.

Il voto é puramente politico ed é il solito noioso attacco a fantomatiche lobby petrolifere che a detta di molti (ma non dei numeri) sarebbero la rovina della nostra societá.

Zero risultati che costano 400 Milioni

Unica cosa certa del referendum é il suo costo. Quello che fa sempre orrore é la scarsa attenzione ai soldi pubblici cioé ai soldi dei cittadini. Questo Referendum costerá all’incirca 400Milioni per portare prevedibilmente un risultato nullo. Nullo se non si raggiunge il quorum o se dovesse malauguratamente passare il SÍ.

Effetti ambientali zero, effetti energetici zero, divieti di trivellazione nessuno, innovazione energetica nulla, svantaggi energetici bassi ma presenti.

Insomma, ma perché continuate a spendere i miei soldi per cause inutili e lontane dalle reali necessitá del paese?

Le Lobby del petrolio o l’opportunismo politico?

Quando in ItaGlia non si hanno argomentazioni o numeri a supporto di tesi complottiste, nel 99% dei casi si fa appello alle famose “Lobby” o ai ben noti “Poteri Forti”. Due termini che non hanno significato ma sono utilizzati un pó da tutti senza nemmeno sapere di cosa si sta parlando. Il Lobbismo é molto piú serio di quanto si pensi e serve a muovere economie e generare lavoro. La sua utilitá (se non si trasforma in corruzione) é alta. Certo c’é chi guadagna di piú di altri ma in generale i vantaggi si distribuiscono un pó a tutti i livelli grazie alla creazione di lavoro. Che ci crediate o no questi meccanismi sono parte del volano economico che ha portato il mondo ad innovare.

Ma torniamo al soggetto principale, proprio a riguardo delle lobby, ieri il governatore della Puglia Emiliano, promotore del referendum ha dichiarato che “Renzi é servo delle lobby petrolifere”. Senza bisogno di verifiche chi non darebbe ragione ad Emiliano? Le lobby? Certo che é colpa loro. Le aziende petrolifere, le banche e le aziende farmaceutiche sono per antonomasia il concentrato di tutti i mali del mondo. Ho passato anche io questa fase filosofica poi ho iniziato a studiare un pó. Secondo “la teoria” senza queste aziende vivremmo in un mondo piú pulito e verde, senza inquinamento, senza guerre, senza odio ma volendoci tutti bene e vivendo di solo amore. La realtá non é proprio cosí.

La realtá é che le Regioni stanno perdendo il controllo di queste strategie energetiche e i relativi introiti. Il tentativo di centralizzare (correttamente) il controllo delle politiche energetiche non va giú a chi da queste attivitá ci guadagna in tasse. L’inquinamento é un dettaglio ovvero “tu puoi inquinare il mio mare ma paghi le tasse a me”.

Ovvio che dopo il deprecabile incidente del ministro Guidi e la sua telefona, le Lobby diventano una realtá di fatto “confermata” anche dalle intercettazioni.

La questione é peró molto piú semplice, lineare e meno complottista di quanto si pensi. Certo che esistono grandi aziende nell’ambito dell’estrazione che come tutte le aziende fanno fatturato e portano occupazione. Ovviamente queste aziende fanno come tutte pressioni pubbliche per raggiungere i loro obiettivi di investimento. Nell’ambito dell’estrazione é ancora piú ovvio essendo che regole, controlli e divieti possono arrivare solo dagli enti pubblici. Se uno stato decide una strategia energetica, qualunque essa sia, senza entrare nel merito della sua correttezza o meno, avrá sempre e comunque a che fare con le aziende leader del mercato (le lobby per capirci). Non vedo quale sia il problema di fondo, se uno decide una strategia poi deve discutere/negoziare con le aziende del settore per capire come metterla in pratica. Mi sembra naturale. Lo Stato decide come procedere ma poi tutta l’attivitá diventa privata, con grossi investimenti a fronte di grossi fatturati.

Dove sta il problema? Dove sta la negativitá di un’attivitá di lobbismo verso le istituzioni pubbliche? Lobbismo non vuol dire per forza corruzione. Nel mio mondo delle telecomunicazione il lobbismo si fa in maniera costante. Prima si guadagnano consensi con i vertici di un’azienda poi si scende piú nel dettaglio presentando progetti tecnico/economici vantaggiosi per entrambi. Il “Lobbismo” é spesso necessario per essere considerati all’interno di un progetto ma non vuol dire per forza sommergere di regali e soldi il cliente.

Le parole di Emiliano dimostrano invece quanto si cerchi di distorcere la realtá distraendo e istigando il popolo verso nemici che non esistono.

Se si vuole discutere nel merito bisogna parlare e analizzare il piano energetico nazionale e proporre eventualmente alternative. Queste capacitá peró sono assenti  nelle amministrazioni pubbliche locali che quindi preferiscono orientarsi verso la favola del “Lobbista cattivo” tanto sa che i bambinoni a cui chiede il voto capiscono solo le favole.

“Il petrolio è scaduto: cambia energia!” davvero e quale?

Questo il motto della famiglia ambientalista. La necessitá per il mondo intero di ridurre il legame con gli idrocarburi é sicuramente vera ma la strada non é quella di chiudere l’esistente perché semplicemente non si puó cancellare da un giorno all’altro il contributo energetico dei carburantii fossili.

Quello che nessuno serenamente ammette é il fatto che la generazione di energia da idrocarburi é l’unica che garantisce un’energia costante. Eolico, Solare, Termico, e tutte le energie rinnovabili hanno il grosso difetto di non garantire continuitá di energia. Il Sole c’é solo di giorno, il vento c’é solo ogni tanto e non ovunque e questi limiti non sono controllabili. La strada é ovviamente quella di diminuire i consumi e avere reti ibride che possano sfruttare rinnovabili e idrocarburi insieme in modo da ridurre gli impatti degli idrocarburi. Per i prossimi 50 anni almeno é difficile pensare ad un annullamento degli idrocarburi a meno che non si voglia introdurre l’energia nucleare ovunque. Unico obiettivo veramente ambientale é quello di ridurre i consumi non di chiudere le fonti presenti.

LA RETE é spesso sbandierata come soluzione per ogni male e come ottimizzatore degli spostamenti umani e relativi risparmi energetici. Si dimentica peró che proprio la rete é un incredibile divoratore di energia. Telecom Italia é infatti il secondo consumatore di energia dopo le ferrovie di Stato e sicuramente non alimenta i suoi Data Center e le sue reti con i pannelli solari ve lo assicuro.

Insomma se volete continuare a innondare Facebook con le propagande piú assurde per la difesa dell’ambiente sappiate che vi servirá sempre piú energia da idrocarburi per far leggere i vostri post perché i vostri pannelli e le vostre pale poco vi serviranno allo scopo. Se pensate di diventare energia-indipendenti ricordatevi peró che l’innovazione ne ha invece bisogno. Quindi andate pure nella grotta illuminata a candele ma non chiedete il 4G, non sarebbe coerente con le vostre scelte energetiche.

Il 17 Aprile fai una scelta ambientale, stai a casa e risparmia “energie” per qualcosa di piú importante.

Riferimenti:

Il lento broadband burocratico Italiano

Italian slow broadband Un interessante articolo di Massimo Russo apparso su La Stampa del 30 Novembre 2015 mette a nudo ancora una volta il vero freno Italiano alla crescita e all’innovazione: Lo Stato ovvero proprio il soggetto che promette di rilanciare l’economia.

In questo blog ne ho giá scritto in tempi non sospetti, l’Italia é poco competitiva nella creazione del business per via del suo sistema pubblico inerte che invece di aiutare lo sviluppo economico ne é la causa della sua lentezza.

Principalmente parlo di:

  • Giustizia lenta
  • Burocrazia Complessa
  • Spesa pubblica inefficiente
  • Tassazione asfissiante

Se guardiamo la classifica dopo circa 1 anno vediamo che l’Italia ha guadagnato delle posizioni. Siamo passati dal 56mo posto nella classifica OCSE al 45mo.

Doing Business ranking

Nello specifico l’influenza della burocrazia sui lavori di costruzione (soggetto di questo post) sono  migliorati e l’Italia in 1 anno é passata dalla 116ma posizione all’86ma.

Dealing with construction permits

Come vediamo i paesi che ci circondano nella classifica non sono propriamente quelli con cui dovremmo confrontarci, sí certo c’é la sorpresa negativa dell’Olanda ma globalmente il paese occupa la 28ma posizione quindi non starei troppo a puntare il dito dalla nostra 45ma. L’articolo dell’ottimo Massimo Russo parla appunto della negativa influenza della burocrazia sui tempi dell’espansione del broadband Italiano.

La vergognosa informazione che Russo ci presenta é il numero di permessi necessari per la posa della fibra ottica.

“..23 permessi ogni 10 chilometri di fibra ottica posata. Vale a dire un’autorizzazione ogni 432 metri di cavo.” 

Non accusatemi di negativitá, sono valori da paese in via di sviluppo e non da paese Europeo.

A queste velocitá di posa dell’infrastruttura gli obiettivi Italiani (promessi) per il 2020 sono per Russo difficilmente raggiungibili. Ricordiamo che il Governo si é dato come obiettivi 2020 velocitá di accesso >30Mbps per il 100% della popolazione e >100Mbps per il 50% della popolazione. Quando la fantasia supera ogni ragionevole ottimismo considerate la posizione dell’Italia in Europa.

Ma dove sta il problema per la posa della fibra? Come al solito nella burocrazia che invece di snellire appesantisce le procedure. Le velocitá di posa ci dice Russo cambiano molto da Comune a Comune perché ogni territorio chiede autorizzazioni diverse e condizioni diverse.

Russo ci dice:” … Per questo motivo (semplificare nda) due anni fa, con il cosiddetto regolamento scavi, si è semplificata radicalmente la procedura. Ma, poiché non ci sono sanzioni, i comuni non applicano il regolamento e domandano agli operatori la stessa documentazione necessaria per la posa dei tubi di gas e fognature. Sommate Anas, vari uffici comunali, Arpa, Asl, enti provinciali, privati, e arrivate a 23 permessi. Con un’aggravante. Per tutelarsi da possibili danni, le amministrazioni chiedono agli operatori fidejussioni che possono arrivare fino a 4 milioni di euro per 10 chilometri. Garanzie che – una volta svolti i lavori – non vengono sbloccate, trasformandosi così in pesanti fardelli finanziari.’ 

Abbiamo di fatto delle regole per semplificare ma non riusciamo ad applicarle e regna una completa anarchia locale, tanto valeva non fare regole se poi non ne forziamo l’applicazione.

L’Istituto per la competitivitá I-com ha rilasciato un report su Reti e Servizi di nuova generazione che ci presenta una completa ma deludente fotografia del broadband Italiano. Il confronto Europeo é imbarazzante anche se ci sono finalmente delle notizie positive come vedere che Campania e Calabria sono le regioni piú virtuose per la posa della fibra, finalmente una buona notizia per il Sud e per il suo sviluppo futuro. Questa notizia peró non é sufficiente per brindare ad un successo perché Il report ci presenta la solita fotografia di un paese che non riesce ad accelerare e continua ad essere fanalino di coda in un settore strategico per tutta l’economia.

Copertura delle abitazioni

Attualmente il 30% delle case non é ancora connessa alla rate in  Banda Larga (Incluso la mia abitazione a 30km da Torino) e qundi manca ancora molto agli obiettivi da raggiungere in 4 anni. In ogni caso la fibra anche se non portata a tutte le abitazioni dovrá arrivare comunque nelle vicinanze per poter sfruttare tecnologie su rame che possono avvicinarsi agli obiettivi di banda.

Abitazioni connesse

Copertura della Next Generation Access

La cosiddetta NGA rappresenta il futuro del Broadband ovvero l’Ultra Broadband ovvero velocitá di accesso >di 30Mbps. L’Italia fa meglio della sola Grecia.

Copertura NGA

Attualmente il 4% della popolazione ha una velocitá di accesso > 30Mbps. Quindi per il solo primo obiettivo abbiamo 4 anni per raggiungere il rimanente 96%.

Velocit'a di connessione

Copertura in Fibra

Attualmente solo il 3,8% degli abbonamento broadband é in fibra. Probabilmente con la proposta di ENEL il Governo riuscirá ad aumentare questo valore poiché ogni casa avrá una fibra che la collega all’Armadio stradale di ENEL. Questo non vuole dire che l’armadio stesso sará necessariamente collegato alla rete broadband ma statisticamente fa sembrare l’obiettivo centrato.

Connessioni in Fibra

L’Italia é uno dei paesi con l’aumento migliore anno su anno per l’allargamento della copertura broadband. Sembra un dato positivo ma non lo é, i paesi a cui dobbiamo confrontarci non crescono perché hanno risolto il problema della copertura con un certo anticipo e adesso sono concentrati nell’incremento delle velocitá di accesso. Gli unici paesi con i nostri valori di crescita sono i paesi Europei in via di sviluppo.

Crescita del Broadband

A fronte di numeri del genere, alle informazioni di Massimo Russo é ovvio che le affermazioni dell’Ad di ENEL sulla copertura in fibra risultano molto auto referenziali ma non sufficienti alla causa del Digital Divide. Anche se ENEL riuscisse ad evitare la burocrazia per il cablaggio fibra fino alle abitazioni (dal contatore alle cabine stradali ENEL) la stessa si ripresenterebbe dall’Armadio ENEL alla rete Broadband di qualunque operatore (casistica che rientra nei problemi citati dall’articolo di Russo).

Come giá scritto qui “La Fibra” é un mantra ossessivo del Governo che forse potrebbe essere rivisto. Se si considerano le attuali condizioni Italiane forse per accelerare si potrebbe anche pensare di partire con soluzioni ibride (Rame/Fibra) che garantirebbero velocitá attorno agli 80Mbps comunque molto migliori degli attuali 2 Mbps (o meno). Fissarsi sulla strategia fibra a tutti i costi per motivi propagandistici potrebbe essere negativo per lo sviluppo delle reti stesse. La fibra come sempre rimarrebbe abbondante nelle cittá dove comunque la competizione di mercato ha giá migliorato le condizioni di connettivitá. Nelle zone rurali o a bassa densitá il problema si presenterebbe comunque con costi e tempi burocratici poco sostenibili.

La giostra degli annunci si sa deve continuare a girare e le scadenze sono sempre piú vicine nel tempo ma lontane nella pratica. Spero di essere smentito nei prossimi anni ma va considerato che chi promette non sará piú sulla stessa poltrona nel 2020 ed eventuali ritardi rientreranno nel solito ping pong politico delle responsabilitá politiche sui fallimenti. Non sará mai colpa di nessuno ma noi dovremo trasferirci in cittá per vedere Netflix.

I veri numeri del terrorismo per uscire dai luoghi comuni

Dopo gli ultimi attentati terroristici a Parigi non si fa altro che parlare di Islam e della sua parte integralista terrorista. Non possiamo dire di aver raggiunto livelli di panico ma sicuramente nelle persone c’é un certo timore che questi attacchi possano avvenire anche in Italia. Ogni borsa o oggetto non identificato abbandonato in qualche stazione del metro fa subito scattare la sicurezza pubblica.

Come sempre accade peró la distanza fra l’effetto mediatico e la realtá é molto grande. Un pó in tutti i paesi Europei le destre utilizzano l’accaduto per raccogliere consensi facendo  leva sui timori delle persone. L’Italia non é da meno e fra le povere dichiarazioni del solito insipido Salvini e le prime pagine di pseudo-quotidiani di dis-informazioni, l’obiettivo é solo quello di aumentare la propria popolaritá.

A farne le spese sono per primi i mussulmani residenti nei diversi paesi che sotto il bombardamento mediatico diventano immediatamente i responsabili di omicidi che non hanno mai commesso. Eh sí perché nonostante l’indubbio legame fra la religione Islamica e le organizzazioni terroristiche di stampo integralista la generalizzazione é sempre il rifugio dell’ignoranza.

I miei amati numeri anche nel caso del terrorismo possono forse togliere dalla testa del lettore alcuni luoghi comuni che per buona fede voglio attribuire alla pigrizia nell’informarsi. Il quotidiano Torinese La Stampa ha in questi giorni dedicato qualche pagina ai numeri sul terrorismo internazionale e in questo link multimediale potete trovare un riassunto.

Appare giá chiara la grande mappa mondiale con la classifica dei paesi a rischio che per facilitá riporto qui sotto.

Mappa dei paesi a rischio

L’Italia a livello mondiale si posiziona al 52 posto ma quello che é facile riscontrare immediatamente é che i paesi piú a rischio attaco sono proprio gli stessi paesi Islamici con primo Iraq, Afghanistan, Nigeria, Pakistan e Syria.

Ma veniamo a luoghi comuni

1) “Siamo sotto attacco” – NO: Escludendo le Torri Gemelle le vittime del terrorismo in occidente sono pari allo 0,5%

La prima cosa chiara da questa mappa é che il terrorismo non ha come obiettivo il mondo occidentale come invece tutti continuano a dichiarare ma la grossa parte di morti e attacchi é avvenuto e continua ad avvenire proprio nei paesi Mussulmani. Il tutto é certificato dal Global terrorist Index 2015 che raccoglie in maniera piú dettagliata tutti questi numeri. Se si guarda la mappa qui sotto e gli attacchi terroristici nell’anno 2014 possiamo vedere quanta sia grande la sproporzione fra Paesi Mussulmani e mondo occidentale.

Attacchi 2014

Dal 2001 ad oggi il 78% delle vittime é localizzato in 5 paesi: Iraq, Afghanistan, Nigeria, Pakistan e Siria. Il numero totale di vittime in Occidente in questi anni equivale allo 0,5% del totale (se si esclude l’11 settembre). Mi sembra abbastanza inutile specificare che :”siamo sotto attacco” é molto lontano dalla realtá.

2) Il terrorismo in occidente é causato dai Fondamentalisti Islamici – NO: l’80% delle vittime per terrorismo é causato da persone/gruppi non Islamici

Un altro fattore che é necessario tenere in considerazione é la matrice degli attentati. A differenza dei proclami dei soliti ignoranti il numero di vittime per terrorismo in occidente degli ultimi 9 anni NON É per l’80% dei casi legato ai fondamentalisti Islamici. L’80% delle vittime é infatti causato da: Movimenti estremisti di destra, Nazionalisti, anti governativi ed estremisti politici.

3) L’Isis é il gruppo terroristico che fa piú vittime – No: Boko Haram in Nigeria ha e continua a fare piú vittime.

Boko Haram é il gruppo terroristico fondamentalista islamico che ha fatto piú vittime rispetto a tutti gli altri gruppi inclusi Isis e i Talebani. Nonostante gli attacchi si siano incrementati molto dal 2013 il gruppo Nigeriano risulta essere il piú letale.

Attacchi per gruppi

4) Il terrorismo nasce come conseguenza del comportamento occidentale – NO: I gruppi fondamentalisti Islamici hanno come obiettivo la conquista dei paesi Medio orientali.

Spesso ho sentito molti discorsi che danno all’occidente la colpa della nascita di questi gruppi terroristici. Gli errori del colonialismo occidentale post moderno come causa della nascita di questi gruppi combattenti. Come scritto in questo interessante articolo della rivista geopolitica Limes Siamo in guerra? La guerra certo esiste, ma principalmente non è la nostra. È quella che i musulmani stanno facendosi tra loro, da molto tempo. Siamo davanti a una sfida sanguinosa che risale agli anni Ottanta tra concezioni radicalmente diverse dell’islam. Una sfida intrecciata agli interessi egemonici incarnati da varie potenze musulmane (Arabia Saudita, Turchia, Egitto, Iran, paesi del Golfo ecc.), nel quadro geopolitico della globalizzazione che ha rimesso la storia in movimento.”

Sicuramente molti dei paesi medio orientali hanno confini politici che non rappresentano le varie etnie e gruppi presenti ma bensí disegnati in un passato recente e anche grazie a mani occidentali. Certo esiste una presenza, interessi di lunga data e delle responsabilitá anche occidentali ma non sono queste le origini del conflitto. Il conflitto é uno scisma interno dell’Islam con i suoi obiettivi geopolitici nell’area.

Il grafico sotto mostra l’andamento degli attacchi terroristici e i relativi interventi occidentali in medio orientali.

Terrorismo e occidente

Agli occhi dei poveri di spirito sembrerebbe evidente la colpa “dell’imperialismo Americano” come viene spesso chiamato dai deviati la politica bellica estera degli USA. Il problema é diverso. Il Terrorismo non é la ribellione ad un’invasione secolare ma semplicemente la reazione ad un’intromissione esterna nella propria battaglia di conquista interna. Sempre da Limes “l’Is, come al-Qaida, uccide soprattutto musulmani e attacca chiunque si intromette in tale conflitto.”

L’Aumento del terrorismo é oltretutto molto legato al fatto che dopo una campagna bellica il piano di democratizzazione seguente non é stato applicato a sufficienza regalando l’instabilitá politica cosí utile ai gruppi terroristici. Insomma la politica estera degli Stati Uniti é molto piú debole rispetto al passato e quindi non é stata in grado di placare queste guerre interne al mondo Medioorientale.

5) L’Immigrazione incrementa il rischio del terrorismo – NO: Il terrorismo aumenta il numero di rifugiati.

In Italia come in molti altri paesi europei il fattore terrorismo é utilizzato per giustificare la propria contrarietá all’immigrazione. Al grido di “meno immigrati” adesso gli allergici allo straniero possono abbinare anche il motto “meno terroristi”. Nessuno si sogna di verificarne effettivamente l’incidenza statistica perché la logica della pancia vuole che questa connessione sia veritiera a prescindere.

Il report rileva ovviamente una diretta connessione fra richiedenti asilo politico e attacchi terroristici nel proprio paese di provenienza.

rifugiati e terrismo

Mentre la propaganda politica della Lega Nord e della combricola di destra connette i rifugiati e la probabilitá di terrorismo, la logica e i numeri ci dicono invece che l’unico legame ovvio é invece Piú terrismo Piú rifugiati. Le persone scappano da chi li vuole uccidere perché come detto prima sono proprio i mussulmani i primi obiettivi degli attacchi.

Qui sotto i numeri.

rifugiati e terrorismo per paese

Considerato che gli appartenenti ai gruppi terroristici spesso provengono da altri paesi mi sembra utile anche far vedere i numeri dei cosiddetti “Foreigner fighters” ovvero i terroristi reclutati all’estero e nello specifico in Europa.

foreign fighters

Qualcuno potrebbe controbattere che abbiamo quindi un problema interno. Lo so, non dovrei mettermi a fare calcoli perché i numeri sono giá abbastanza visibili chiari ma conoscendo la pigrizia matematica media:

  • Con un totale di circa 1.600.000 Mussulmani in Italia anche avessimo i foreign Fighters della Russia (diciamo 2000) rappresenterebbero lo 0,1%.
  • Considerando che dal grafico l’Italia non sembra arrivare nemmeno a 100 direi che non ho nemmeno voglia di scrivere tutti quei decimali nella percentuale.

6) Il Terrorismo é l’Islam – NO: Il terrorismo é una guerra di potere di sistemi teocratici interni all’Islam

Eguagliare l’Islam al terrorismo é segno prima di tutto di ignoranza senza poi considerare il basso rispetto per una fede religione. Certo é vero che questi gruppi si professano Islamici ma la religione in se e per sé non ha radici né nell’odio né negli omicidi. Chi uccide in nome di Allah non é un Islamico ma solo un povero fanatico deviato. L’Islam é sicuramente ancora in una fase che rispetto alla nostra storia potremmo definire medioevale. La sua medioevalitá é dovuta al fatto che la societá si appoggia su sistemi teocratici ovvero la politica é legata alla religione come era per noi qualche secolo fa. Sono il primo a dire che nonostante la civiltá antica si sia sviluppata in Mesopotamia poi la storia ha preso una direzione diversa. La nostra societá si é evoluta molto di piú e si é slegata dal controllo politico della chiesa. La nostra storia é stata anch’essa legata al controllo religioso per molti secoli ma noi siamo riusciti a liberarcene prima mentre l’Islam é ancora alle prese con i suoi scismi interni. Detto ció l’Islam come religione va rispettata come ogni altra fede e non confusa con l’islam politico che controlla i paesi del Medio Oriente e produce le distorsioni che sono sotto gli occhi di tutti. Distorsioni ripeto non legati al nostro occidente ma tutti circosritti all’interno di paesi ben precisi.

Conclusioni

  • Non é obiettivo di questo post minimizzare il fenomeno del terrorismo ma solamente quello di farne vedere i numeri reali per evitare la sua strumentalizzazione.
  •  Il terrorismo vá sicuramente combattuto con tutte le forze possibili il che non vuol dire trovare il nemico in altre etnie che condividono il nostro territorio. Come ci racconta Wikipedia, l’Islam conta circa 1,6 miliardi di fedeli, che corrisponde al 23% della popolazione mondiale. Mi sembra assurdo che per colpa di qualche decina di migliaia di pazzi (che statisticamente non contano) si possa dubitare di una fetta cosí sostanziosa del mondo. É assurdo notare quanto sia stupido e ignorante ma purtroppo diffuso questo parallelo.
  • Trovo particolarmente riprovevoli e pericolose le parola di tanti ignoranti della politica e dei loro fans che non fanno altro che aumentare la soglia della paura e della diffidenza. Questo non dá nessun valore aggiunto se non fare il gioco stesso del terrismo.
  • In questa guerra, noi europei e occidentali non siamo i protagonisti primari; è il nostro narcisismo che ci porta a pensarci sempre al centro di tutto. Sono altri i veri protagonisti. (Limes)

Quell’orda di migranti e il distacco dalla realtá dell’informazione Italiana…

Sull’immigrazione trovate un folto numero di post su questo blog ma questo é solo un piccolo commento. Leggete quiquiquiqui e qui per capire quanto i numeri del problema si discostino dai racconti della politica e dell’informazione. In questo Agosto probabilmente per colpa del grande caldo e della mancanza di altri argomenti la letteratura fantascientifica dell’informazione Italiana si é moltiplicata.

La concentrazione sull’emergenza migranti e sull’invasione straniera ha tenuto compagnia ai nostri concittadini in vacanza al mare. Probabilmente molti avranno passato notti insonni pensando a quante persone potevano approdare proprio sulla loro spiaggia e magari rubare tutto il loro denaro o ancora peggio usare violenza sulla sua famiglia.

Fra una focaccia e un gelato si saranno moltiplicati i commenti del tipo “non se ne puó piú”, “e dove li mettiamo?”, e la sempre in voga “ci tolgono il lavoro”.

Ho letto uno spaventoso articolo che raccontava dei “… 50 migranti arrivati oggi a Genova”. EMERGENZA.

Eh sí perché come la stampa e i politici ci dicono, l’invasione é forte e l’emergenza va di conseguenza. I politici Leghisti hanno rinforzato la dose perché del maiale non si butta via nulla.

Qui sotto una lista di titoli vari che ho trovato con una semplice ricerca su Google. Si riferiscono ad un periodo di 15 giorni fra l’inizio di Agosto e Ferragosto e provengono da differenti testate giornalistiche: Il Corriere, La Stampa, il Manifesto, La Repubblica, il fatto quotidiano, il Giornale etc. Insomma nessuna linea politica particolare ma un bel mix di opinioni.

Comune denominatore: l’INVASIONE.

Immigrazione Giornali

…e poi ti imbatti in un twit di un professore di Economia di Tor Vergata che posta un semplice grafico. Certo non sufficiente a definire con precisione il problema ma utile a capirne le proporzioni.

Nel grafico i richiedenti Asilo di un solo paese: la Siria in un periodo di 4 anni…

4 anni

L’emergenza Italia la vedete in basso a destra in colore rosso.

Da Italiani come dice il Professore dovremmo sentirci offesi di questo rifiuto. Ma come risponde un lettore al twit…

“migranti sí ma mica fessi”

Siriani  Richiedenti Asilo

Per chi fosse interessato qui un articolo del professore Becchetti che spiega in maniera piú estesa il problema del distacco fra realtá e finzione informativa.

L’emergenza profughi é solo bassa propaganda politica e pessima informazione. I numeri ci dicono ben altro.

Ogni giorno sentiamo notizie su profughi accampati nelle stazioni ferroviarie, di quelli che si lamentano del trattamento a loro destinato, di comuni con piú profughi che abitanti. In questa atmosfera informativa si aggiungono gli annunci di Governatori regionali che evidenziano l’emergenza immigrazione e che dichiarano la loro opposizione a questa “invasione” ingestibile. Ma qual’é la reale situazione Italiana sull’accoglienza profughi che continuano a sbarcare sulle nostre coste?

Il sito La Voce ci presenta un interessante articolo che ci presenta i reali numeri dietro gli annunci e come sempre capita la realtá é distante da quello che media e politici ci presentano.

Come sempre il gioco dell’audience politico e mediatico conferma il nostro paese agli  ultimi posti in termini di trasparenza informativa e qualitá della classe politica. La situazione si puó dire ancora peggiore rispetto al passato almeno questa é la sensazione che ho dall’esterno. Sempre meno informazione reale, sempre piú informazione clientelare ma soprattutto sempre meno politici in grado di gestire veramente il territorio. La classe politica odierna invece di concentrarsi sulla soluzione dei tanti problemi del paese preferisce assicurarsi le prossime elezioni con il consenso pubblico. Il risultato finale é quello di avere una costante, infinita e non utile propaganda elettorale che si appoggia sul nulla.

Questo articolo di LaVoce evidenzia in maniera chiara e precisa il fenomeno e dimostra quanto l’evidenza é lontana dalle parole. In questi giorni infatti i Governatori di 4 Regioni del Nord (Lombardia, Veneto, Liguria e Valle D’Aosta) hanno fatto dichiarazioni relative alla loro battaglia contro l’accoglienza profughi e immigrazione in generale. In pratica tutti dichiarano che non accetteranno piú profughi poiché la situazione risulta ormai insopportabile e troppo costosa per la collettivitá.

Il discorso potrebbe essere giá chiuso in partenza considerando che le volontá dei Governatori sono fuori dal loro diametro operativo, infatti l’accoglienza é gestita centralmente e non puó essere controllata dagli enti locali. Fortunatamente per l’immagine dell’Italia in Europa e nel mondo non sono Maroni, Zaia o Toti a decidere delle politiche sull’immigrazione.

Proviamo comunque a  vedere i reali numeri del fenomeno come se le Regioni avessero parola in materia.

Quello che lamentano:

– Il numero di rifugiati accolti nel Nord é troppo alto e ingestibile.

Questo grafico rappresenta bene la distribuzione nazionale per regione.

migranti

Il Grafico ci dice chiaramente che per abitante le regioni piú penalizzate sono al Sud. Le 4 famose regioni settentrionali che tanto si lamentano e dicono di essere in una situazione insopportabile sono invece agli ultimi posti nella classifica.

La Lombardia ospita 60 profughi ogni 100 mila abitanti, il Veneto 50, la Liguria 80, la Valle d’Aosta 50. Al Sud: la Sicilia 270 profughi ogni 100 mila abitanti, la Calabria 240, il Lazio 140.

Dov’é la criticitá del Nord?

Perché i giornali inneggiano al Nord sovraccarico?

Le risposte sono ovvie e le lascio al lettore.

– L’immigrazione é in continuo aumento e diventerá una piaga sociale.

L’immigrazione causa crisi é invece in diminuzione. Meno 43000 immigrati fra il 2012 e il 2013.

Il numero di persone che chiedono asilo politico in Italia é una minoranza rispetto al totale. Di 170 mila sbarcati nel 2014 solo 7 mila hanno chiesto asilo in Italia. La maggioranza continua ovviamente a preferire altri paesi Europei.

Nella Milano di Maroni di 60 mila profughi transitati solo 200 sono rimasti.

200 su 60 mila. Dov’é l’emergenza sociale?

L’informazione rimane il vero problema 

Insomma i numeri ci dicono cose diverse di quelle che i media e i politici ci vogliono far credere. Se da un lato la propaganda politica di basso livello é vergognosa per un paese sviluppato come l’Italia, dall’altro quello che deve far seriamente riflettere é la scarsa qualitá dell’informazione. La sua poca trasparenza e attidudine al Gossip sociale é la cosa peggiore che puó capitare in un paese. L’informazione deve aiutare i cittadini a capire, diffondere dati reali e non pareri di parte o teorie fasulle.

Questo é il peggio che puó capitare in un paese quasi avanzato. Il problema sono i contenuti di partenza non il mezzo con cui sono diffusi. La teoria di Umberto Eco che recentemente accusava i social network di dare parola e orde di imbecilli é concretamente smentita dalla differenza fra realtá e informazione che questo post dimostra. É vero che i social danno parola a tutti senza filtro ma la realtá informativa Italiana é ben peggiore e regala qualifiche di Giornalisti a persone che non sono nemmeno in grado di difendere la veritá.

Di cosa ci dobbiamo preoccupare Signor Eco, del bar di Facebook o dell’informazione “filtrata” ufficiale?

Io sto con l’agente Tortosa ma non per questo devo essere per forza fascista

E ci risiamo tutti divisi di nuovo fra Guelfi e Ghibellini, Rossi e Neri, la solita inutile discussione fra “comunisti” e “fascisti”. Chi 100% contro, chi 100% pro senza nessuna riflessione, si giudica solo per “partito preso”, l’ideologia che fotte.

Mi riferisco al caso dell’agente di Polizia Fabio Tortosa sospeso dal suo incarico a causa delle frasi scritte sul suo profilo Facebook. Fabio Tortosa é stato uno degli agenti del VII Nucleo, unitá del reparto mobile di Roma creata appositamente per il G8 di Genova del 2001. Proprio questo nucleo é stato chiamato ad agire nella famosa notte in cui é stata attaccata la scuola Diaz e i suoi occupanti.

Fabio Tortosa ha scritto sul suo profilo Facebook:”Io sono uno degli 80 del VII NUCLEO. Io ero quella notte alla Diaz. Io ci rientrerei mille e mille volte”.

.. e si é scatenato l’inferno. Idiozie su ogni fronte e ognuna di esse nettamente schierata ma nessuno sembra riuscire a sedersi per ragionare. Dai piú famosi all’ultimo dei moicani che scrive su Facebook le posizioni erano nette: “Fascista bast.. ” o “Vi sta bene comunisti di m…”.

Nomi famosi come Gramellini che nel suo “Mio Diaz”  scrive: ” …si comprende il clima che si respira in certe frange minoritarie della polizia di Stato. Loro sono i Buoni, costretti a difendere dal disordine del mondo la cittadinanza ingrata e smidollata che li contesta, ma felici di farlo per amore di Patria“.

Certo Gramellini “minoritarie” per evitare querele ma la Polizia usa picchiare ingiustamente ed é fascista, giusto?

Oppure il sempre “acuto” Saviano (a volte riesco ad essere anche ironico) che nella sua onnipotenza sentenzia ” Concordo con Pansa: Il Web non puó essere parole in libertá“. Fantastico a seconda di chi scrive possiamo permetterci di introdurre il reato di opinione. Congratulazione Saviano ottimo esempio di libertá di espressione, lo stesso trattamento che Berlusconi applicava a Biagi e Santoro.

Poi passiamo dall’altra sponda (quella dei “comunisti di m…”) dove troviamo un folto gruppo di supporters del Poliziotto … a prescindere. Perché in Italia é necessario stimolare e raccogliere consensi fra la parte della popolazione destrorsa e forcaiola. La lista é lunga ma mi piace nominare come rappresentanti significativi due grandi menti dell’attuale pensiero politico della Destra Italiana: Matteo Salvini e Daniela Santanché. Entrambi subito schierati con le solite frasi ad effetto che trasudano della stessa stupiditá di Gramellini e Saviano.

Il Caso Diaz

Nelle scorse settimane la corte di Strasburgo si é pronunciata sul ricorso dell’allora 62enne Arnaldo Cestaro ferito durante l’irruzione alla scuola. La corte ha definito l’operazione una “tortura” e ha accusato la “Legislazione inadeguata rispetto agli atti di tortura e assenza di misure dissuasive“.

I processi Italiani invece avevano avuto troppe prescrizioni e indulti se si considera il numero di manifestanti feriti dimostrazione di violenze non giustificate da un reale pericolo presente nella scuola.

Tutto ovvio quindi, anche io ero tentato a pensare per una frase fuori luogo del Poliziotto considerata la vergogna che la scuola Diaz aveva rappresentato. Il problema peró é che la Diaz é stata vergognosa ma perché le frasi del Poliziotto sono fuori luogo? Perché tutto questo clamore mediatico giunto addirittura ad una sospensione? ma é tutto così tremendamente corretto?

Sentendo le sue dichiarazioni alla Zanzara di Radio 24 (dal minuto 46:00) il Poliziotto afferma di essere intervenuto legittimamente per un’azione durata pochi minuti dal suo nucleo e poi continuata da altri Poliziotti. “Mille volte alla Diaz” vuol dire secondo la spiegazione di Tortosa che se gli si chiedesse di nuovo di fare un’operazione del genere la rifarebbe. La rifarebbe semplicemente perché era il suo lavoro ed era un’operazione normale di ordine pubblico. Operativamente normale. La degenerazione dice l’agente, non é stata causata del suo nucleo ma di altri in ogni modo lui era giá stato allontanato dal luogo. Non sentendosi parte del pestaggio alla Diaz il Poliziotto non puó che vedere la normalitá della sua azione di Ordine Pubblico.

Vero non vero? Pure menzogne? Perché Io dovrei pensare in automatico che un agente di Polizia ha torto? Sono forse un fascista se voglio credergli?

Idiozie…

Tortosa deve solo scusarsi (e lo ha fatto) per le frasi scritte a riguardo di Carlo Giuliani ma poi per tutto il resto sono solo opinioni. Fasciste? A me non sembra, penso piuttosto che una persona sia libera di rivendicare il proprio ruolo nell’Ordine Pubblico specialmente se non si sente colpevole di crimini.

Voglio pensarla cosí per rispetto verso chi lavora nelle Forze dell’Ordine.

Voglio pensarla cosí perché non mi piacciono le persone dell’altra “sponda”  come Vittorio Agnolettola sua cultura del complotto (dal min 41:55) e il suo pacifismo fatto a modo suo. Persone che vedono negativo qualunque cosa appartenga alle Forze dell’ordine o al Sistema Pubblico, a prescindere. Persone con una visione malata di un sistema occulto che controlla tutto il mondo, lo stesso sistema che a Genova ha cercato di distruggere il suo movimento No Global. La Polizia che a Genova in accordo con gruppi di Black Block ha provocato e guidato gli incidenti per distruggere il suo movimento insieme ai servizi segreti. Questo non é forse pensare che tutto quello che é Stato é male? Io non la voglio pensare cosí, se Tortosa é fascista allora Agnoletto ha dei seri problemi mentali o almeno é un pó troppo eccentrico. Il mondo capitalista che voleva sopprimere il suo movimento No Global? …e non provate a dire che non é vero “stupidi ignoranti”.

Sono stufo di queste teorie e di queste persone che che semplificano il mondo a botte di ignoranza.

Alla fine di questa eterna lotta fra il “bene” e il “male” Fabio Tortosa e il suo collega Antonio Adornato di Cagliari che aveva messo un like sul post di Tortosa sono stati sospesi. Un post e un like su Facebook hanno generato una sospensione per due Poliziotti.

Tutto Normale?

Sembra di sí perché sono tutti a brindare per la libertá (libertá?), per il fascista a casa, per il torturatore finalmente stanato. Nessuno invece a pensare che forse tutto questo clamore mediatico non ha senso, non ha una vera e concreta sostanza, una vera ragione per muovere dal Ministro degli Interni al Capo della Polizia.

Le reazioni sclerotiche degli pseudo difensori della libertá di pensiero che bloccherebbero Facebook a tutti quelli che non la pensano come loro, tutto fottutamente normali. Io un mondo così dove i media e la stupidità generano queste reazioni non lo voglio. Tortosa dichiara dopo la sua sospensione (dal min 9:55) che é stata una vittima del clamore mediatico ma che capisce le ragioni del Ministero degli Interni e della Polizia.

Io invece no, non le capisco, Tortosa colpevole di che cosa? Solo della paura politica dei nostri rappresentanti di Stato, troppo alta da preferire la consegna della vittima sacrificale ad un popolo che obiettivamente non ragiona. Non é Tortosa il responsabile della Diaz e puó legittimamente pensare che l’operazione fosse ben organizzata e pianificata per la parte di sua competenza. I messaggi nascosti li lascio ad altri.

Non bisogna scandalizzarsi di Tortosa e delle sue frasi su Facebook perché altrimenti sarebbe sospesa una grossa parte delle Forze di Polizia e verrebbe indagato il 70% della popolazione Italiana.

La Diaz é stata sporca, disgustosa, vile molto probabilmente premeditata. La giustizia non ha punito abbastanza responsabili che probabilmente avrebbero meritato una pena ma che colpa ne ha Tortosa? Alla fine a processo c’era solo il VII Nucleo, c’erano solo questi agenti, sono forse gli unici responsabili?

No, la Diaz andava in coda ad una pessima e vergognosa gestione dell’ordine Pubblico ad alti livelli. Il Ministero degli Interni, gli alti comandi della Polizia e Carabinieri non hanno portato a casa grandi risultati anzi solo feriti, disordini, un morto, una cittá messa a ferro e fuoco che non resteranno sicuramente negli annali della storia d’Italia.

Claudio Scajola era il Ministro degli Interni, Giovanni De Gennaro il Capo della Polizia durante il G8 di Genova. De Gennaro lo scorso anno é stato promosso a Presidente di Finmeccanica mentre Scajola ha avuto dei guai gudiziari ma nulla a riguardo della sua gestione del G8.

Tutto normale?

No non è tutto normale, non si può essere tutti contenti della sospensione di Tortosa. Il picchiatore professionista? Un uomo che non si puó permettere di commentare o di essere nervoso per essersi sentito insieme al suo gruppo gli UNICI responsabili alla sbarra?

In Italia si paga sempre dal basso. Tortosa che normalmente guadagna 1400 Euro passerá a 700E causa sospensione. É sposato, ha due figlie.

Questo invece è tutto normale? Certo che lo è perchè è solo uno “sbirro di m… ” Giusto Ipocriti?

Tutto bene lui NON é un lavoratore lui é un picchiatore di Stato. Lui é il resposabile della vergognosa operazione Diaz, perché come é noto in Polizia e Carabinieri non si seguono gli ordini ma si agisce in autonomia.

La mia non é una difesa degli atti violenti di cui le Forze dell’Ordine sono spesso (troppo spesso) accusate ma é un rifiuto per questa anomalia solo Italiana dove tutti si felicitano per un lavoratore sospeso solo perchè Poliziotto. Tortosa NON ha infranto nessun regolamento o legge, la sua sospensione serve solo a placare la “voglia di giustizia” di un popolo schierato. Un popolo che difende il lavoro e i diritti ma é pronto a cancellarli immediatamente per determinate categorie.

Mi spiace deludervi ma quando queste categorie sono proprio le Forze dell’Ordine Io mi incazzo. Gli errori ci sono un pó ovunque ma sicuramente non abbondano lì a meno che qualcuno mi dimostri il contrario. Nessuno giustifica gli errori ma non é possibile che ci si debba sempre schierare contro senza nemmeno riflettere. La divisa non è una vergogna. La divisa é un lavoro difficile, mal pagato che spesso non dá nemmeno grosse soddisfazioni. Ma piú importante é che la divisa é sinonimo di ordine, disciplina e gerarchie non sinonimo di anarchia. Se qualcuno agisce non lo fa per scelta autonoma ma chissa come mai poi deve pagare da solo come se le scelte fossero state sue. Lo Stato e i suoi alti rappresentanti si nascondono troppo facilmente quando invece dovrebbero difendere i propri uomini.

Nessuna legge é stata infranta, nessun movimento neo Fascista é in costruzione ma sicuramente la dignitá di 2 lavoratori é stata tradita.

La mia posizione sul G8 di Genova giusto per chiarire.

  •  La scuola Diaz. Un’azione vile organizzata quasi a vendetta di altri scontri. Le ragioni dell’operazione e i suoi metodi non possono trovare motivazioni. Un grosso errore di gestione della Polizia ma questo continua a non aver nessuna legame diretto con i singoli.
  • Il processo alla Polizia sul caso Diaz. Un processo che ha coinvolto solo il basso come se i responsabili fossero i singoli agenti. Un processo che puó sicuramente aver offeso Agenti come Tortosa perché forse non potevano essere gli unici responsabili. I grandi sono rimasti impuniti anzi direi che sono stati anche promossi. In uno Stato sano le alte cariche dovrebbero immediatamente perdere il proprio incarico per manifesta incapacità, non spostarsi verso altre importanti cariche ma cosí non é nella clientelare Italia.
  • Carlo Giuliani. Un ragazzo sfortunato ma che stava agendo in maniera violenta. Non riesco a giustificare un uccisione ma nello stesso tempo non posso chiamare “pacifista” una persona che coperta di passamontagna agita un estintore verso un veicolo dei Carabinieri.
  • Il Carabiniere che ha sparato a Carlo Giuliani. Un ragazzo sfortunato come Carlo che si é trovato nel mometo sbagliato nel posto sbagliato e con la preparazione sbagliata.Non é abuso ma terrore che spesso fa brutti scherzi. Non é lui il killer ma chi ha permesso che una camionetta dei Carabinieri si trovasse isolata e circondata. Chi ha sparato a Carlo non è il ragazzo con la pistola ma chi dall’ alto aveva una pessima capacitá di gestire dell’Ordine Pubblico. I singoli anche in questo caso non sono i diretti responsabili.

Rom e Sinti problema vero o scadente propaganda della solita Lega di Salvini?

SalviniIn questo periodo il nuovo paladino degli Italiani Matteo Salvini sembra essersi preso in carico la pulizia del nostro paese incominciando dal problema dei ROM. Non passa giorno che non esca fuori un video, un’intervista, un crimine, un commento, un aneddoto sulle comunitá Rom in Italia che alimenta il giá teso nervosismo dell’Italiano medio.

Proprio la scorsa settimana ho visto su Facebook questo video intervista di due ragazzine Rom che tranquillamente dichiaravano la loro attivitá giornaliera di furti a Roma. Nessun problema, nessun rimorso e anche molta strafottenza verso chi le intervistava e verso il paese in cui vivono. Direi un tipico atteggiamento per quell’etá (13-14 anni) con peró l’aggravante del furto che tanto tipico non é e non deve essere.

Ammetto che dopo aver visto questa intervista mi sono innervosito molto soprattutto per il fatto che in un paese come l’Italia ci possano essere dei delinquenti che rilasciano intervista senza rischiare nulla, persone prese in flagranza ma in qualche modo sempre rilasciate. Questo é quello che le ragazze dichiarano, un sistema che comunque non le punisce né tantomeno le impaurisce.

Personalmente non ho mai avuto grossa simpatia per i cosiddetti “Zingari” meglio definiti sotto la dicitura Rom/Sinti/Camminanti (RCS). Nella mia zona esiste sin da quando ero bambino un piccolo campo nomade che forse a causa dei racconti che sentivo é sempre stato per me un luogo non propriamente affidabile. L’ho sempre visto con timore senza peró aver mai avuto esperienze negative, il che non vuol dire che i racconti fossero falsi ma semplicemente non posso testimoniare personalmente per la loro veridicitá.

Nessuno puó negare che l’elemosinare, il vedere macchine di lusso parcheggiate nei campi , la fama dei furti non fa dei Rom/Sinti un’etnia francamente simpatica alla societá. Cosí é e non possiamo nascondercelo.

Non é mio interesse scrivere un articolo di difesa dei Rom ma solamente provare a riflettere con i numeri su quale effettivamente sia l’intesitá del problema in Italia.

La propaganda che la Lega Nord con il suo leader sta facendo é molto orientata alla minoranza Rom e sembra prendere sempre piú consensi nell’opinione pubblica Italiana sempre piú allo sbando nello scegliere i propri rappresentanti politici. L’Italia é ancora un paese frastornato dalla crisi dove é molto semplice stimolare le persone con argomenti piú da bar di paese che da salotto della politica. L’Italiano é impoverito e ha bisogno di nemici, di colpevoli, di cause; basta trovare gli argomenti, le persone giuste e il gioco é fatto.

Nelle ultime settimane la propaganda leghista é arrivata anche al “radiamo al suolo i campi Rom”. Certo a nessuno, incluso lo scrivente piace dover mantenere persone che magari delinquono o che in generale non rispettano le regole. Se le rispettano quasi tutti gli Italiani perché altri invece no? Alla fine dei miei pensieri é peró necessario  comprendere quale sia il reale numero di queste persone e quali le reali dimensioni del fenomeno. É forse un problema cosí grande da giustificare  tutta la propaganda politica di un partito nazionale? La lega economicamente porta avanti improbabili teorie anti-euro e socialmente attacca immigrati e altri gruppi della societá Italiana. Sono veramente questi i veri problemi dell’Italia? Anche ipotizzando una loro soluzione quale grande vantaggio avrá il paese nel suo totale?

Non scambiate la mia analisi per benaltrismo o difesa di ogni minoranza ma piuttosto prendetela come una semplice misurazione statistica senza nessuna ideologia di fondo.

La risposta a “questo il vero problema dell’Italia?” é ovviamente no, questi non sono i problemi veri dell’Italia. Sono certamente problemi e non serve un mio post per dimostrarlo ma é necessario avere qualche numero a supporto per dimostrare quanto grande é il problema stesso. Non possiamo negarlo ma é effettivamente una prioritá in un paese che ogni giorno deve lottare contro le proprie inefficienze? O forse il problema é proprio legato a queste inefficienze piuttosto che ad un’etnia ben specifica?

La propaganda anti-Rom a parte le reazioni di pelle sembra essere il solito noto luogo comune mediatico dove ogni politico dell’ultima ora cerca di prendere consensi a prescindere dal reale interesse di cambiare il paese.

Ma vediamo i numeri del fenomeno Rom/Sinti in Italia:

  • In Italia i Rom/Sinti sono circa 150.000 e contano per lo 0,23% della popolazione Italiana.
  • In Europa sono circa 12 Milioni e le comunitá piú grandi sono: 1.800.000 in Romania, 800.000 in Spagna (1,8% della popolazione), 400.000 in Francia (0,6% della popolazione), 200.000 in Grecia (2% della popolazione). l’Italia é il paese con meno presenza Rom/Sinti in Europa.
  • Il 90% dei Rom/Sinti NON conduce piú una vita nomade.
  • Circa 40.000 Rom/Sinti (il 26%) vive nei campi la maggioranza vive in case.
  • Circa il 50-60% della popolazione Rom/Sinti é di nazionalitá italiana.
  • 1 Rom su 3 é disoccupato e il 90% vive sotto la soglia di povertá.
  • Nel 2008 sono stati censiti 167 campi Rom di cui 124 abusivi e 43 autorizzati. Il documento é stato cancellato dal sito del Ministero degli Interni. Ai tempi era Ministro degli interni il leghista Maroni.
  • In Italia la percentuale dei minori rom e sinti al di sotto dei 16 anni (45%) è tre volte superiore rispetto alla media nazionale (15%) per lo stesso gruppo di età. La percentuale degli ultrasessantenni (0,3%) corrisponde a circa un decimo della media nazionale per lo stesso gruppo di età (25%). Quindi i Rom/Sinti hanno una bassa aspettativa di vita dovuta molto probabilmente alle precarie condizioni di vita.
  • Nel 2006 sono stati 2384 i minori non rom passati dai Centri di giustizia minorile nelle regioni centrali italiane e 1434 i minori rom, percentuale alta rispetto al numero assoluto di questa minoranza sul resto della popolazione.
  • I ragazzi rom rimangono di più in carcere, al contrario di quello che si crede. Il motivo: chi non ha casa e denaro non ha una buona difesa legale, né ottiene le misure alternative al carcere.

Take away – I concetti da ricordare:

  • Il numero di Rom/Sinti in Italia é il minore rispetto ad altri paesi Europei. Non siamo invasi.
  • I Rom/Sinti contano come lo 0,23% della popolazione. Praticamente non esistono statisticamente e i problemi hanno bisogno di esistere statisticamente.
  • La propensione a delinquere é comunque piú alta come dimostrato dalla percentuale monorile ma non esistono statistiche a supporto del fatto che l’aumento di alcuni crimini siano direttamente legati alla presenza di Rom/Sinti sul territorio. La delinquenza esiste ed é piú alta rispetto ad altri gruppi ma questo non sembra essere rilevato e rilevante per le autoritá di sicurezza.
  • Circa il 50% della comunitá Rom/Sinti é di cittadinanza Italiana.
  • Le condizioni di vita dei Rom/Sinti sono pessime e la mortalitá é molto alta. Solo lo 0,3% va oltre i sessantanni. La povertá sembra essere una costante e un problema di fondo. Molto probabilmente le famose ricchezze nascoste non sono poi cosi alte da garantire un cambiamento nelle condizioni di vita altrimenti non si capisce come un “ricco” possa voler vivere in miseria e morire prima dei sessant’anni. 

Riflessioni e conclusioni

I numeri ci presentano un panorama molto diverso da quello che i media e alcuni politici ci vogliono dimostrare ma questo é il perverso meccanismo dell’audience in Italia:

Serve Audience –> Salvini fa Audience –> Invito Salvini –> Parlo dei Rom –> cerco esempi a supporto delle tesi ma non i veri numeri del problema –> scateno la baruffa in studio –> Ecco l’Audience dell’ignoranza

Questo non vuol dire né che dobbiamo chiudere un occhio con chi delinque né che dobbiamo dare privilegi ad una etnia piuttosto che ad un altra ma sicuramente “l’epidemia delinquenziale Rom NON esiste” o meglio é alla pari della normale delinquenza che abbiamo ogni giorno sul nostro territorio. La percentuale di persone che delinque nella comunitá Rom/Sinti é piú alta rispetto alla media nazionale ma se si considerano le condizioni di vita la cosa non stupisce. Non é una giustificazione ma sicuramente un dato da tenere in considerazione. Chi vive ai margini della societá spesso delinque piú facilmente. Nessuno vuole dire che bisogna fare una giustizia particolare che consideri le condizioni, un delinquente va punito indipendentemente dal contesto. Ma il contesto esiste in tanti casi e i Rom non sono i soli.

I Rom come Scampia e Secondigliano? Salvini porterá le ruspe anche a Napoli per coerenza?

Sono convinto che se facessimo un censimento in questi due quartieri di Napoli (Scampia e Secondigliano) potremmo molto probabilmente trovare le stesse condizioni sociali che troviamo nelle comunitá di Rom e Sinti. Questi due quartieri di Napoli famosi per molti fatti di cronaca nera e scenari dei racconti di Roberto Saviano raccolgono una popolazione totale di circa 95.000 persone, numero quasi vicino all’intera comunitá Rom/Sinti Italiana.

Le due zone sono purtroppo famose per avere problemi sociali molto forti dove la delinquenza ha in molte parti il controllo completo. Non possiamo sicuramente dire che tutte le persone di Secondigliano o Scampia siano tutte delinquenti ma sicuramente viste le condizioni di vita la percentuale é piú alta rispetto ad altre zone d’Italia. I due quartieri contano circa il 10% della popolazione di Napoli e quindi il loro impatto é molto piú alto di quello della comunitá Rom/Sinti sulla popolazione Italiana (ricordiamo lo 0,23%).

Se esiste un’emergenza Rom allora esistono tante altre emergenze in tutto il territorio Italiano e quindi Salvini dovrebbe dichiarare di voler radere al suole le Vele di Scampia o qualunque quartiere a rischio in ogni Metropoli Italiana.

É forse questo il modo per risolvere il problema? Quindi se radiamo al suolo alcuni quartieri si risolve il problema della Camorra a Napoli?

Bisogna proprio ignorare molti numeri per supportare queste tesi e l’ignoranza sarebbe la migliore delle giustificazioni in questo caso. La lega e i suoi fans non sono nuovi a questa ignoranza e a questo tipo di propaganda elettorale ma la cosa triste é che sta prendendo sempre piú consensi. Negli ultimi anni abbiamo giá visto molta propaganda basata sullo “stimolo della pancia” e il conseguente annientamento della ragione da parte degli Italiani. Insieme alla Lega anche il M5S ha fatto della critica di basso livello sulla politica il suo cavallo di battaglia senza peró rendersi attivo nelle proposte alternative al sistema esistente. Ne ho giá scritto qui e qui di come le proposte siano sempre state infattibili e di scarsa qualitá.

La Lega molto probabilmente prenderá consensi ma non lavorerá attivamente per cambiare il paese come ci ha giá dimostrato negli anni precedenti. É stata una forza politica importante nei Governi di Berlusconi e ha avuto posizioni in rilevanti Ministeri ma nulla é mai cambiato. Salvini puó urlare ai quattro venti le sue soluzioni per risolvere i falsi problemi Italiani ma nessuno pensa di chiedergli come mai questi problemi non siano mai stati risolti durante i Governi leghisti? perché nessuno ha mai risolto il problema dell’immigrazione negli anni di Governo della Lega (ne ho giá scritto qui dove anche in quasto caso i numeri dicono il contrario della propaganda Salviniana), perché nessuno ha mai “raso al suolo i campi Rom” prima? Non erano forse giá un problema visto che le comunitá Rom/Sinti sono storicamente sul territorio Italiano da piú di seicento anni?

La risposta é ovvia e trova conferme nella completa incapacitá operativa di un’intera classe politica (nessuno escluso) solo brava a fare proclami  ma inutile quando é ora di agire.

La Lega inoltre nel suo recente passato ci é costata molto. Le mutande verdi di Cota e i furti pubblici della Lega sono costati molto di piú dei deprecabili borseggi Rom. Se potessi dare delle prioritá eliminerei prima di tutto i primi ma é solo una scelta su base statistica.

Salvini e la sua Lega sono oggi l’aspetto piú inquietante di quello che ci aspetta nel prossimo futuro Italiano. Un futuro di urla e schiamazzi politici mentre un paese affonda per ben altre ragioni lontane dai campi Rom.

Fonti dei dati: