Euro – no Euro: Un interessantissimo dibattito sul tema

Per chi é interessato all’argomento uscita dall’Euro e possibili conseguenze vi propongo questo interessante dibattito fra Alberto Bagnai e Michele Boldrin. (lo trovate a fondo pagina)

Entrambi economisti e Accademici, il primo organizzatore dell’evento (L’Italia puó farcela? )  e il secondo venuto recentemente alla ribalta poiché ideatore e poi leader del movimento “Fare” (per fermare il Declino), avventura politica (purtroppo) miseramente fallita.

Il video si riferisce all’evento organizzato dall’associazione “Asimmetrie”  fortemente indirizzata a dare una base teorica per l’uscita dall’Euro. L’associazione creata dallo stesso professor Bagnai che con un suo lavoro accademico cerca di spiegare tutti i vantaggi ma sopratutto cerca di demolire la negativitá di chi vede nell’uscita dell’Euro un vero e proprio salto nel piú profondo buio economico.

Il materiale e i pensieri del professore Bagnai sono tutti disponibili nel suo blog  e recentemente le sue apparizioni televisive si sono fatte sempre piú frequenti.

Michele Boldrin insieme ad altri economisti emigranti (Lui insegna negli Stati Uniti) gestiscono anch’essi un altro blog chiamato noisefromamerika e da cui Itakablog si ispira liberamente.

Proprio per questo i miei commenti al video sono piuttosto di parte essendo io stesso un profondo stimatore del rude Michele Boldrin, un assiduo lettore di Noisefromamerika e un suo (ex) elettore di Fare.

Insomma se avete un pó di tempo da spendere vi consiglio caldamente la visione. Le parole di Boldrin (forse ancora scottato per il suo tentativo di portare qualcosa di nuovo in Italia) sono crude ma indiscutibili.

Bagnai invece cerca con un certo insuccesso di controbattere alle accuse di Boldrin sul Sistema Italia, il professore di Washington non ha peli sulla lingua e spara a zero su un sistema malato che non ha bisogno di essere difeso per le proprie colpe interne.

Il dibattito fondamentalmente é riassunto da queste due posizioni:

  • Boldrin che esclude qualunque colpa del sistema Europa e dell’Euro ai mali dell’Italia. Il declino Italiano ha radici ben piú lontane dell’Euro ed é costante da 20 anni. Tutte le scelte di politica interna non sono in alcun modo dettate da pressioni esterne Europee ma solo da una completa incapacitá della classe politica Italiana.
  • Bagnai d’altra parte cerca di difendere la sua posizione mettendo comunque l’Euro come un responsabile del declino e sopratutto la pessima guida Europea di stampo tedesco, paese che secondo Bagnai é uno dei maggiori responsabili del degrado Europeo. Bagnai nonostante i suoi tentativi non riesce comunque ad obiettare nulla sulle responsabilitá della classe politica nostrana e quindi su questi punti concorda a pieno con Boldrin.

Quello che mi é parso abbastanza chiaro é il differente spessore fra i due accademici. Boldrin viene comunque da un esperienza piú vasta che gli permette di portare sul tavolo molti piú dati e confronti mentre Bagnai cerca di difendersi dietro il suo modello economico per l’uscita dell’Euro che sembra peró non convincere Boldrin. “Bagnai, ti faccio un modello che fa volare gli elefanti se vuoi”.

Boldrin a mio modo di vedere (ovviamente sono di parte) smentisce molti dei punti elencati e all’inizio del dibattito riesce anche a far fare una pessima figura al molto titolato (televisivamente parlando ma non accademicamente) Claudio Borghi. Responsabile economico della Lega Nord e personaggio di cui nutro una scarsa fiducia per le sue argomentazioni… ma come ho detto sono di parte. In ogni caso qui un commento piú esteso ed elaborato di Boldrin verso le teorie di Borghi.

Il dibattito é interessante e lo consiglio a chi vuole sentire qualche discorso ragionato, non di stomaco e senza nessun legame con la politica. Le tasse Italiane non sono una scelta dell’Europa né tantomeno dell’Euro. La Burocrazia complessa o la Giustizia lenta e inefficiente non sono certo invenzioni della Merkel e dell’Europa.

Un ultima nota:

A questo evento hanno partecipato lato politica: Giorgia Meloni, Gianni Alemanno, Fausto Bertinotti, Matteo Salvini. Non ho visto i loro interventi ma secondo me rientrano in quella categoria di politici di scarso spessore che hanno bisogno di cause esterne per giustificare l’ingiustificabile. Questo mi fa pensare che le teorie (e i modelli economici) del Professor Bagnai servono sopratutto per costruire una base teorica con scopi politici e propagandistici. L’argomento attualmente é molto di moda ma sopratutto fa breccia nella gente che crede facilmente al nemico esterno senza accorgersi di tutte quelle colpe interne di decenni di malapolitica.

Buona visione

Le Elezioni Europee fra 80E, Stampanti in 3D e dentiere per tutti

Non sono riuscito a scrivere molto su queste elezioni Europee 2014. Mi sarebbe piaciuto fare una bella lista di impresentabili ma non ci sono riuscito, peccato. Non mi resta che buttare giú qualche pensiero alla rinfusa.

Da quassú l’impressione sulla campagna elettorale é molto negativa. Vedo solo sproloqui ovunque. Parole  e parole. Parolai da tutte le parti. Parolai che accusano gli altri parolai di essere solo parolai. Incantatori di folle che accusano gli altri incantatori di folle di essere solo incantatori di folle.

Dove stá la ragione, dove stá la veritá dove stanno i candidati e i programmi? Difficile capirlo. Come sempre vince l’urlo.

Tutti parlano di tutto tranne che del motivo principale delle elezioni ovvero l’Europa. Non si é sentito nulla di concreto, nessuna idea nessuna proposta al di fuori dello scontro Europa si Europa no.

La sensazione principale é di disgusto e delusione perché nulla sembra voler cambiare in Italia. Le rivoluzioni annunciate sono quasi peggio del passato. Le idee sono confuse, sciocche, inutili, per qualche aspetto pericolose ma soprattutto sono impraticabili come sempre.

Pensieri a caso sui protagonisti maggiori:

Renzi e il PD: Il PD é cambiato. Per alcuni aspetti in meglio per altri in peggio. Sicuramente sembra piú moderno e adatto ai tempi rispetto al passato. Piú flessibile e piú adatto ad un mondo che é diverso dagli anni delle lotte sindacali. Le lotte continuano a servire ma i modi e gli obiettivi devono cambiare. Il nuovo PD é peggiore invece perché si appoggia troppo su annunci eclatanti senza peró descrivere con sufficienza come si raggiungono tali obiettivi. Il peggio di questo PD é che assomiglia troppo alla televendita Berlusconiana dove tutto é possibile. Berlusconi é stato sempre pronto a promettere la Luna senza peró muovere il culo degli Italiani dalla tazza del cesso su cui erano seduti da anni. Renzi ci assomiglia per certi versi nonostante dimostri almeno una migliore presentabilitá. Ho personalmente creduto in Renzi e continuo a credere che quello che ha fatto non é un doppio gioco. Non ha “tradito” Letta. Dal mio punto di vista si é messo in gioco. Sinceramente il Governo Letta era nella palude dell’immobilismo. Sotto il controllo di un improbabile Alfano. Renzi almeno si é imposto. Mi sono detto:”che grinta” adesso vediamo. Bé il tempo passato é poco ma le scadenze che si era dato sono giá passate senza risultati palpabili. Che dire … I dubbi della farsa iniziano a concretizzarsi. Gli 80Euro sono stati una mossa puramente propagandistica poiché non garantiti per gli anni successivi e quindi NON-strutturali, come si dice. Sí é comprato un voto. Non sto a discutere se servano o meno 80E discuto sul fatto che sono solo un elemosina temporale ma non un abbassamento delle tasse.

Nelle Elezioni Europee si sono messe 5 donne capoliste. Perché? Quote Rosa? Se uno professa la meritocrazia non puó mettere la Moretti come capolista. Per brava che possa essere la ragazza deve ancora dimostrarlo. Per me rimane solo la figlia di un dirgente di partito che nella vita ha fatto solo attivitá politica. Se un Renzi professa una societá che necessita di meritocrazia, questa scelta non é sicuramente un esempio. Vorrei vedere un Renzi piú concreto e meno parolaio.

Grillo e il M5S: La storia del “portavoce”, come giá si era capito da tempo é una bufala del migliore web di 2a Classe. E’ ovvio, senza Grillo il M5S non raccoglierebbe consensi e voti. Sicuramente vá dato grande merito alla grinta con cui viene condotta la campagna elettorale ma il M5S rimane un invenzione e copyright di Grillo e quindi tutti i discorsi sull’uno vale uno sono ridicoli. A parte l’organizzazione interna quello che mi lascia perplesso sulla campagna elettorale di Grillo é il completo disallineamento dalla realtá. Quando sento i discorsi di piazza pieni di particolari tecnologici di improbabile applicabilitá mi chiedo come si faccia a prendere sul serio certi argomenti.  Almeno qualcuno avesse la capacitá di chiedersi “ma questo cosa c’entra con la gestione di un paese”. Vale per il solito discorso delle stampanti 3D , un esempio di quanto una persona sia distante dalla realtá. Non sono il nocciolo del programma di Grillo ma sicuramente un esempio di lontananza dai veri messaggi che un paese necessita. Anche il cosiddetto Guru del movimento Casaleggio nelle sue interviste mette in piedi ragionamenti e visioni vecchie di anni, giá in voga negli anni 70. Visioni di un futuro diverso che giá molte persone nel passato avevano avuto e che non si é mai realizzato. Dovrebbe essere la prova che forse c’é qualche distanza fra il pensiero e la realtá. La mia definizione di visione del futuro é diversa dall’avere delle visioni. Sarei preoccupato di avere un Ministro per l’Innovazione come lui considerate le sue dichiarazioni   sull’incarico gradito.

A parte questi particolari di forma poco importanti sono invece le idee e i programmi ad essere al 90% impraticabili (ne ho giá scritto qui). Grillo accusa per esempio Renzi di aver comprato il voto con 80E (vero) e che questi 80E sono una farsa senza copertura. La veritá é che la copertura c’é ma non é continua negli anni, le critiche agli 80E ci devono essere ma per altri aspetti. Quello che mi stupisce e dimostra la completa incongruenza fra parole, idee e soluzioni sta nel fatto che proprio il M5S continua a promuovere il reddito di Cittadinanza. La mia domanda é :”ma se 80E non hanno copertura, perché dovrebbe averlo il reddito di cittadinanza?”. Questa domanda é inutile perché la risposta stá nella pochezza teorica dietro al M5S ma il vero problema per me é come fa la gente a non accorgersi di questi basilari confronti? Questo problema della copertura é semmai dentro il programma di Grillo/M5S perché é composto per la maggioranza di uscite senza peró un adeguato livello di entrate o minor spese (ne ho scritto qui). Semplicemente il programma non ha nessun tipo di copertura economica. Se i Governi Letta e Renzi hanno fatto fatica a trovare qualche milione ci sará qualche problema di fondo o no? Sono d’accordo che da un lato c’é una certa incapacitá peggiorata da immobilismo politico ma dall’altra non credo invece che esista la bacchetta magica a 5 stelle in grado di trovare Miliardi dai piccoli tagli annunciati. Mi ricordano per certi aspetti le promesse di un certo SB.

Insomma l’incoerenza a mio modo di vedere viaggia parallela fra programmi e accuse verso gli avversari. Recentemente si é inoltre inserito il problema puramente morale. Il ripudio verso i media che fino a qualche tempo prima era una delle bandiere del M5S é stato in qualche modo sospeso. Il M5S ha iniziato come ogni altro partito (giustamente) ad utilizzare la televisione come mezzo di comunicazione agli elettori. Che ci sia accorti che forse qualche decine di migliaia di utenti in rete non fanno una nazione? Benvenuti nella realtá.

Non critico Grillo per l’utilizzo della Televisione come mezzo di propaganda, queste sono le regole di una campagna elettorale. Quello che invece critico é il cambio di direzione quando le idee non sono supportate dai fatti. Una prova che forse la veritá assoluta non sta proprio solo da una parte come i sostenitori vogliono farmi credere.

Il discorso Europa é un altro dei piloni portanti del programma e anche in questo caso il livello di fantasia mista ad ignoranza peggiora la situazione. Non basta scaldare la gente con dei Vaffanculo verso la Merkel e l’Europa. Non serve dire che semplicemente i debiti non si pagano perché “immorali”. Non funziona cosí. Il controsenso sta nel fatto che un eventuale default Italiano sarebbe per prima cosa un problema per gli Italiani stessi che hanno in mano una grossa fetta di questi debiti. L’attacco alle banche cattive ha come conseguenza il fatto che se si distruggerebbero i risparmi della gente, ma questo non sembra essere chiaro nella mente degli Italiani stimolati dai guru del Ueb. Chi é interessato puó informarsi per capire come é la situazione dell’Argentina a 15 anni dal default. Disastrosa, l’inflazione é al 20% e non esiste piú debito pubblico per interessi perché nessuno impresta piú i soldi all’Argentina. Se uno non paga una volta poi dopo non puó piú chiedere e la situazione non puó che peggiorare per i servizi pubblici e per l’economia. La Grecia ha fatto in pratica default, vi sembra la situazione stia andando bene?

Anche in queste idee c’é una elevata percentuale di ignoranza che a mio modo di vedere sfocia nel risultato finale di illudere la gente con cure alla Wanna Marchi. Vendersi la lira come una soluzione migliore all’Euro mi sembra alquanto ridicolo. Una moneta nazionale in mano alla classe politica ha giá fatto abbastanza danni in passato. É sempre stata un continuo svalutare. Questo non é positivo come si vuole far credere perché l’inflazione é fondamentalmente una tassa nascosta. Se il giorno dopo la svalutazione é del 10% vuol dire che in termini reali 100E adesso valgono solo piú 90E. Non mi sembra positivo per un cittadino, qual’é il grosso vantaggio? L’export?  il vantaggio competitivo per le esportazioni cosa c’entra? Non capisco cosa dovrebbe festeggiare un lavoratore di un azienda che non fa esport? Perde 10E e basta. Misteri della fede.

In ogni caso il M5S serve ad alzare la tensione in una classe politiche molto incapace. Serve parzialmente a tenere alta l’attenzione sul lavoro del Parlamento. Detto questo peró i contenuti dei programmi e gli urli del suo capo non mi possono far credere che ci possa essere qualcosa di concreto capace di condurre un paese fuori dai suoi problemi… anzi.

Sull’onesta e sulle buone intenzioni invece nulla da dire ma a me servono soluzioni veloci per un paese in decadenza rapida.

Un commento conclusivo vorrei farlo anche sui nuovi volti portati alla ribalta del M5S (un Di Battista per esempio). per me sono carichi di se ma vuoti di conoscenza e lontani dai veri problemi del paese. Il belloccio di turno per esempio sembra essere tanto bravo a parole quanto poco in lavoro Parlamentare. Mi sembra la nuova copia di una vecchia Politica con l’aggravante di non avere nemmeno un bagaglio culturale di un certo spessore. La sua dialettica ne fa un ottimo comunicatori ma i contenuti delle frasi un pessimo gestore pubblico.

Silvio Berlusconi e Forza Italia: non é mai scomparso, Il suo partito azienda non puó sopravvivere senza di lui. Forza italia é Berlusconi, senza di lui non esisterebbe come Grillo per il M5S. Berlusconi sta portando avanti tutta la campagna elettorale quasi da solo con un certo deterioramento nei contenuti e nelle proposte. Una lotta disperata per non perdere troppi voti. Un programma inesistente fatto di qualche dentiera regalata, qualche insulto alla Germania e pesanti critiche a Grillo. Poco rimane di una persona che mai é riuscita a portare in atto le sue fantasiose promesse. Una persona che é riuscita a distanza di 20 anni ad essere credibile agli occhi di almeno un 20% degli Italiani. Cifre impressionanti per il 2014. Un partito che ha perso molte persone al suo interno e conta solo pochi e discutibili personaggi al comando che non potrebbero avvicinarsi a nessun partito in qualunque paese civile del mondo. Credo manterrá qualche voto, i fedelissimi ci sono sempre ma sicuramente potrebbe essere l’ultima volta.

Lega Nord: Sta cercando di riprendere voti dopo la disastrosa esperienza di governo. Fra scandali e ruberie diventa difficile continuare ad urlare contro la classe politica corrotta. La lega con il nuovo presidente Salvini ha ripreso in mano le vecchie argomentazioni sull’immigrazione infarcendole adesso anche di nuovi pericoli biologici e nuove malattie. Al nemico immigrato oggi si somma anche il pericolo Europa infarcito da pseudo economisti che confermano la fattibilitá dell’uscita dall’Euro. Il programma della Lega ha sempre la stessa formula di giocare con la pancia degli Italiani (come Grillo) e cercare all’esterno i problemi di un paese che non é in grado di guardarsi invece all’interno. Immigrati, Rom e Merkel sono per la Lega il problema del declino Italiano. Come sempre questa propaganda non considera il fattore principale ovvero il “Made in Italy”.

NCD e Lista Tsipras: Non pervenuti. Il primo é solo l’improbabile contenitore dei fuori usciti dal PdL con il solo scopo di sopravvivere. I programmi sono un’alternativa. Il secondo un gran minestrone di estrema sinistra che porta avanti come tanti l’anti europeismo come programma principale. Un programma che fonda le accuse di Lega e M5S con i vecchi proclami di una sinistra un pó datati e non piú adeguati ai tempi. Una spruzzata di Radical chic ne fa anche una scelta un pó antipatica.

Conslusioni:

I proclami poco realizzabili sono sulla bocca di un pó tutti come nelle migliori tradizioni. Il problema principale é che risulta una campagna elettorale basata su problematiche domestiche e tutti sembrano essersi dimenticati che si vota per il Parlamento Europeo. Come sempre a nessuno frega dell’Europa ma tutti sanno che l’esito elettorale avrá un significato politico nazionale. Tutti puntano su questo, nessuno é escluso. Le dentiere di Berlusconi sono la piú ridicola conferma del tutto. Va bene credere ai parolai ma mica si puó credere alle dentiere Made in EU.

Renzi a mio modo di vedere é l’unico che effettivamente stimola l’interesse su questioni vere dei problemi Italiani: giustizia, burocrazia, tasse, lavoro. Il problema é che tanto vere sono queste problematiche quanto invece il lavoro svolto finora dimostra che c’é un grosso vuoto fra l‘individuazione dei veri problemi e le capacitá di risolverli. La Storia degli ultimi 20 anni sembra non averci insegnato molto a riguardo.

Come sempre i miei riferimenti continuano a portare avanti programmi e idee piú realistiche. Almeno serie. Parlo del solito Fare per fermare il declino guidato oggi da Michele Boldrin. Unito insieme ad altre forze nella lista di Scelta Europea.

SceltaEuropea

Il mio voto andrá lí anche se non so quanto questo potrá poi arrivare in europa ma che ci posso fare turarsi il naso non é piú cosa.

Buon voto a tutti

 

Ma chi voteremo? Un Confronto delle liste di FARE, M5S, PD e PdL per Piemonte e Sicilia

Tempo fa sono stato criticato dai soliti tifosi del M5S poiché avevo scritto in un post che le persone non capiscono che il Movimento di Giannino (FARE per fermare il Declino) é un alternativa credibile e di qualitá al Movimento 5 Stelle (M5S). Il mio post era un modo per dire che FARE era la giusta alternativa al M5S a chi non si sentiva rappresentato dai partiti tradizionali. Il voto a FARE rappresenta una scelta migliore in termini di qualitá di candidati e di contenuti nei programmi rispetto al M5S.

La prima critica che ho ricevuto era corredata con questo link con il seguente video dove il Professor Peracchi, candidato di FARE nel Lazio,  fa un’affermazione simile alla mia:“La differenza fra M5S e Fare é la qualitá delle liste”. Roberto Berritta, condidato estero del M5S, rispondeva a tono facendo una lunga lista di Laureati di successo della propria lista come trascritto nel link del blog.

La cosa mi ha piuttosto incuriosito poiché non ero al corrente di questa alta e diffusa qualitá nelle liste del M5S e ho voluto verificare. Il confronto non si é poi ridotto ai soli due movimenti ma ho pensato di inserire anche i due pachidermi politici delle prossime Elezioni: il Partito Democratico (PD) e il Popolo delle Libertá (PdL).

Il risultato é un’analisi sulla composizione delle liste di FARE, M5S, PD e PdL in due regioni Italiane per Senato e Camera.

Dati utilizzati

Sono state utilizzate le liste di Camera e Senato per il Piemonte e per la Sicilia. La scelta del Piemonte é naturalmente dovuta alla mia appartenenza geografica e la Sicilia per avere un confronto geografico fra Nord e Sud.

Statisticamente il campione di due sole Regioni potrebbe non essere sufficiente per un’analisi dettagliata ma sicuramente é significativo per capire alcune differenze fra i diversi schieramenti.

Parametri di confronto

Sono stati considerati i seguenti dati:

  • Etá anagrafica
  • Titolo di Studio: Laurea, Diploma, Altro. “Altro” intende Scuola media inferiore  o elementare.
  • Occupazione. Sono stati individuati I seguenti gruppi:
  1. Lavoratore dipendente privato
  2. Lavoratore dipendente pubblico
  3. Libero professionista
  4. Carica Pubblica: La carica pubblica puó essere occupata anche da persone con una delle precedenti occupazioni.
  5. Altro: Disoccupato, Precario, Studente
  • Cariche Politiche: Traccia l’eventuale carica politica in Enti amministrativi nazionali (Parlamento, Amministrazione Partito) o locali (Regioni, Province, Comuni, Comunitá montane, etc.) dei diversi candidati al momento del voto.

Accesso alle informazioni e copertura percentuale dei campioni

Le informazioni sono state raccolte su Internet ma in modalitá diverse a seconda della disponibilitá del Movimento/partito. La copertura percentuale dei campioni indica il numero dei candidati analizzati (recupero informazioni) sul totale dei candidati stessi.

Di seguito le diverse modalitá di recupero delle informazioni per i diversi schieramenti.

FARE per fermare il Declino

Le informazioni sono state raccolte sul sito ufficiale per il Piemonte mentre per la Regione Sicilia su Facebook e Linkedin. Nonostante FARE sia un movimento di recente nascita ci si aspettava un’organizzazione migliore per le informazioni relative ai candidati.

Essendo i candidati di FARE genericamente professionisti nei loro settori é stato possibile comunque recuperare le loro informazioni sui profili pubblici delle reti professionali come linkedin.

Copertura FARE:

  • Copertura Camera Piemonte:  100%
  • Copertura Senato Piemonte: 100%
  • Copertura Camera Sicilia: 100%
  • Copertura Senato Sicilia: 71%

Movimento 5 Stelle

Tutte le informazioni sono reperibili sul Blog di Beppe Grillo nella sezione dedicata al M5S a questo link.

E’sicuramente il movimento piú trasparente a livello di informazioni sui candidati. Ognuno di essi ha infatti raccolto tutte le proprie informazioni in uno spazio dedicato. Per molti candidati lo spazio personale é corredato anche da un video di presentazione che in molti casi non aggiunge grosse informazioni ma caratterizza solo il candidato.

E’ curioso riscontrare che non é stato  facile arrivare a questo link poiché non é immediatamente raggiungibile dalla Home page del Blog di Beppe Grillo. Nessun simpatizzante del M5S é riuscito a darmi l’indirizzo ufficiale nonostante “nel sito trovi tutto quello che vuoi, ci mancherebbe”. Questo dimostra ( e mi stupisce) che tutte queste persone non hanno mai analizzato i propri candidati e molto probabilmente si limiteranno a votare per fiducia o tifo nella piú profonda tradizione Italiana. Quindi: Movimento nuovo ma elettori vecchi.

Copertura M5S:

  • Copertura Camera Piemonte:  100%
  • Copertura Senato Piemonte: 100%
  • Copertura Camera Sicilia: 100%
  • Copertura Senato Sicilia: 100%

 Partito Democratico

Le informazioni relative ai candidati Piemontesi sono state raccolte dal sito ufficiale del Piemonte  attraverso la ricerca dei singoli nomi in lista. Sono invece nulle le informazioni delle liste per la Sicilia dove il sito ufficiale é particolarmente carente. Le informazioni sono state recuperate in rete senza peró raggiungere un 100% di copertura dei campioni.

Copertura PD:

  • Copertura Camera Piemonte:  100%
  • Copertura Senato Piemonte: 100%
  • Copertura Camera Sicilia: 75%
  • Copertura Senato Sicilia: 72%

Popolo delle Libertá

Le informazioni sui candidati non sono presenti nel sito ufficiale che fornisce le liste con i soli nomi senza nemmeno le informazioni anagrafiche. Non esiste una motore di ricerca nel sito. Tutto é “blindato” con i contenuti che vengono scelti dai gestori ma l’utente non ha libertá di navigazione se non nei link presentati dalla Home page. É un sito web che ha un funzionamento piú simile ad una televisione che a qualcosa di Multimediale.

E’ vergognoso che un partito nazionale non dia la possibilitá di poter capire chi sono i propri candidati alle Elezioni. Molto probabilmente non é nemmeno interesse del suo elettorato saperlo.

Tutte le informazioni sono state quindi recuperate con una certa dificoltá grazie a varie ricerche su web.

Copertura PdL:

  • Copertura Camera Piemonte:  82%
  • Copertura Senato Piemonte: 93%
  • Copertura Camera Sicilia: 80%
  • Copertura Senato Sicilia: 36%

Totale Candidati per schieramento

Qui sotto il totale dei candidati per i diversi schieramenti nelle due regioni in analisi.

Totale candidati-SenatoTotale candidati-Camera

Etá dei candidati

Un dato disponbile in tutti i siti é l’etá anagrafica del candidato poiché presentata insieme alle liste elettorali. Unico partito a non fornire nemmeno questa informazione sul proprio sito istituzionale é il PdL ma considerando la scarsa qualitá complessiva del sito non é una sorpresa.

Di seguito i grafici con la media dell’etá per i candidati di Camera e Senato per Piemonte e Sicilia.

Eta media-Senato Eta media-Camera

Il M5S é la formazione con l’etá media piú bassa in entrambe le camere. Il movimento FARE la mantiene bassa solo alla Camera dei Deputati con valori paragonabili al M5S. I partiti tradizionali dimostrano invece di voler mantenere la vecchia gestione e i suoi protagonisti. Il PdL é chiaramente il partito piú vecchio in termini di etá media.

Di seguito le etá massime e minime presenti nelle liste di Piemonte e Sicilia.

Eta MinMAx Sicilia Eta MinMAx Piemonte

E’ interessante notare come l’etá minima é pressoché uguale per tutte le forze in campo compresi i partiti tradizionali. Si sono infatti sentiti molti annunci a riguardo del cambio generazionale da parte dei vecchi partiti ma questo nella realtá non ha riscontro nelle liste. Ci sono effettivamente candidati in lista estremamente giovani (26/27 anni) ma il loro numero non sposta la media nei partiti tradizionali. Questo matematicamente implica che il loro numero é ridotto rispetto al totale dei candidati e quindi ad uso esclusivo della propaganda elettorale. La media bassa é invece mantenuta per i movimenti FARE e M5S che l’hanno applicata realmente nelle loro liste. I partiti tradizionali con una singola eccezione nel PD, hanno assegnato a questi giovani le ultime posizioni di lista con alta probabilitá quindi di non venire eletti grazie all’attuale struttura della legge elettorale. Nei primi posti delle liste ci sono infatti (in maniera piú marcata nel PdL) gli attuali Deputati a prova che una nuova generazione non é ancora gradita ai banchi della politica.

Titoli di Studio dei candidati

La distribuzione dei titoli di Studio non segue esattamente quello che Grillo afferma nel Blog ma dá ragione a quello che il Professor Peracchi affermava. Il M5S é infatti fra tutti gli schieramenti quello che conta il numero minore di laureati. Non é mia intenzione entrare nel merito di quanto sia determinante il titolo di studio nella gestione pubblica ma a mio modo di vedere rimane un fattore da tenere in considerazione per la valutazione di un candidato.

FARE per fermare il Declino é il partito con piú Laureati (oltre il 70%) seguito dal PD. M5S e PdL seguono in coda con percentuali simili. Il PdL come il M5S presentano al loro interno anche persone che non hanno raggiunto la Licenza di Scuola Media Superiore e nel caso del PdL le stesse persone occupano posizioni rilevanti nell’Amministrazione pubblica (Dirigenti, Deputati, Aministratori Locali). Questo evidenzia come alcune persone abbiano raggiunto posizioni di particolare importanza grazie ad una carriera esclusivamente politica.

Il M5S presenta invece un certo numero di Laureati che non ricoprono ruoli adeguati al loro titolo di studio (Disoccupati, Precari etc.). Questo é la prova che il Movimento raccoglie molto del malumore presente nel paese e i suoi candidati ne sono spesso una rappresentanza concreta.

Titolo di Studio Sicilia Titlo di Studio Piemonte

Situazione lavorativa dei candidati

E’ interessante analizzare la distribuizione dei diversi candidati nel mondo del lavoro. La rappresentanza politica si fa carico delle richieste provenienti da diverse categorie lavorative  e le deve quindi rappresentarle in modo piú o meno equilibrato.

Sono state considerate le seguenti categorie:

  • Dipendenti Privati
  • Lavoratori Autonomi (Liberi Professionisti, Imprenditori, Artigiani, Commercianti)
  • Dipendenti Pubblici
  • Altro (Disoccupati, Pensionati, Precari)

Di seguito i grafici per le due Regioni. Le percentuali si riferiscono alla totalitá dei candidati di Camera e Senato.

Occupazione Sicilia Occupazione Piemonte

FARE

Elevata rappresentanza di lavoratori autonomi. FARE é nato da un gruppo di liberi professionisti ed é quindi nella sua natura avere molti professionisti o imprenditori che conducono attivitá in proprio. FARE conta nelle sue file un alto numero di Imprenditori o di persone che ricoprono incarichi di responsabilitá nelle aziende (Dirigenti, Amministratori delegati, Amministratori Finanziari). Questa caratteristica é mantenuta anche nella categoria dei Dipendenti Pubblici dove nella maggior dei casi ci si riferisce a Dirigenti Pubblici o a Professori Universitari. Nella regione Sicilia c’é invece una piú alta rappresentanza di lavoratori dipendenti rispetto agli autonomi e questo é comprensibile data la situazione di mercato del Sud. Rimane comunque alta la percentuale di lavoratori autonomi che arriva al 20%.

La categoria “Altro” nel movimento di FARE é rappresentata da Pensionati.

In  Generale l’ossatura di FARE tende a rappresentare in maniera equilibrata le diverse categorie con maggiore attenzione verso i lavoratori NON pubblici. Geograficamente FARE rappresenta la situazione attuale Italiana dove un forte numero di risorse imprenditoriali sono piú spesso concentrate al Nord e una piú larga fascia di lavoratori dipendenti é presente al Sud.

  M5S

Il M5S in maniera speculare a FARE, é il partito che piú rappresenta i lavoratori dipendenti in Piemonte mentre ha una percentuale piú alta di lavoratori autonomi in Sicilia. Le categorie piú rappresentate in Piemonte sono gli Operai e gli Impiegati e questo é un segno forte di come il M5S vada ad erodere la base elettorale che tradizionalmente vota a Sinistra.

Il M5S ha al suo interno anche un certo numero di persone senza occupazione o con occupazione precaria sintomo del malumore popolare. Non credo che questo tipo di rappresentanza possa essere in qualche modo incisiva a livello Parlamentare perché rischiano di essere candidati piú facilmente controllabili. E’corretto avere una ripartizione equa dei candidati ma a mio modo di vedere non servono i disoccupati per risolvere i problemi di disoccupazione ma bensí serve gente preparata in materia lavorativa.

Il M5S ha al suo interno un numero pari di Lavoratori Autonomi e Dipendenti Pubblici.

PD

Il Partito Democratico ha una distribuzione dei candidati che sorprendentemente si discosta da quello che dovrebbe essere il suo elettorato di riferimento ovvero i Lavoratori Dipendenti (Privati). In maniera sorprendente questa categoria é rappresentata per un solo 5% in Sicilia e per un 20% in Piemonte mentre risulta sorprendentemente alto il numero di candidati nelle categorie Autonome. In Piemonte i lavoratori autonomi in lista hanno valori paragonabili a quelli dipendenti mentre in Sicilia hanno una percentuale alta pari al 25%.

Il grosso dei candidati del PD proviene dalle categorie pubbliche con percentuali piú alte sia in Piemonte (30%) che in Sicilia (21%).

Questa grossa presenza di “Pubblico” nel PD é il segno di come i grossi partiti (e lo si vedrá meglio nel PdL) siano per la maggior parte composti da lavoratori pubblici. Molto spesso questa presenza pubblica é il risultato di incarichi politici piuttosto che a tradizionali impieghi pubblici.

PdL

Il PdL é il partito che rappresenta meno le diverse categorie avendo un numero molto basso di rappresentanti. In Sicilia il PdL non ha nemmeno un Lavoratore Dipendente. Al Nord ha un numero maggiore di Lavoratori Autonomi mentre al Sud un numero maggiore di dipendenti pubblici ma il numero totale é basso rispetto agli altri schieramenti.

La giustificazione a percentuali cosí basse é la fortissima connotazione Pubblico-Politica del PdL. Tutto quello che non rientra nelle categorie lavorative rientra infatti nella categoria “Politica” come descritto successivamente.

In sintesi il PdL é il partito che meno rappresenta in termini di candidati le diverse categorie lavorative ma é per la maggior parte costituito da politici di professione.

La Politica nelle liste

L’aspetto politico nei candidati é il forte differenziatore fra i Movimenti di FARE e M5S rispetto ai partiti tradizionali. I Movimenti infatti per dimostrare la loro completa estraneitá al mondo della politica ribadiscono che all’interno delle loro liste non ci sono persone che ricoprono incarichi politici. Questa estraneitá é confermata nelle liste per Camera e Senato dove sia FARE che il M5S hanno una presenza politica nulla fra i loro candidati.

Qui sotto la distribuzione di incarichi pubblici nelle quattro diverse liste. La distinzione fra Piemonte e Sicilia serve per evitare i soliti luoghi comuni che portano a pensare ad una connotazione politica dovuta essenzialmente ad una deriva meridionale che come si vede non esiste.

Incarichi Pubblici Sicilia Incarichi Pubblici Piemonte

La connotazione politico-pubblica non ha quindi una radice geografica e anche il Nord é estremamente controllato dai rappresentanti stessi del sistema pubblico nelle stesse percentuali della Sicilia.

Il fattore “No politica” di FARE e M5S potrebbe comunque essere un punto debole in quanto non é sempre un vantaggio non saper gestire politicamente un processo.

Quello che appare anomalo é che i due partiti tradizionali hanno percentuali di rapresentanza politica altissima all’interno delle loro liste. Nei grafici é considerata la totalitá degli incarichi politici nazionali (Parlamento) e locali (Comuni, Province, Regioni, Enti Locali diversi). Grossa parte dei candidati oltre ad essere impegnato in politica é  anche titolare di una differente occupazione lavorativa mentre Il resto é costituito da persone che come si dice sono “Politici di Professione”.

Incarichi Politici e Lavoro

In Sicilia é molto piú alta la percentuale di politici di professione ma il dato che in assoluto deve far riflettere é la grossa differenza fra i due partiti. Lo schieramento di centro destra infatti presenta un elevatissima percentuale di politici di professione (79%) e in generale un altissimo numero di partecipanti alla vita politica del paese (oltre il 90% dei candidati).

Nonostante le percentuali altissime di entrambi gli schieramenti, il PdL arriva a valori che non sono concepibili per una concreta rappresentanza della popolazione reale e sono un sintomo di una difesa di interessi particolari rispetto a quelli dei cittadini. Se il 93% dei candidati appartiene alla classe politica é difficile immaginare come il partito possa essere incisivo nelle misure anti-privilegi politici.

Di seguito vengono individuati i diversi ruoli politici con particolare attenzione alla loro distribuzione fra cariche Nazionali (Parlamentari) e Locali (Assessori, Consiglieri, Sindaci).

Amm Loc e centrali

Al Nord sia il PD che il PdL attingono dalla politica locale cercando di ripercorrere il  successo della Lega negli anni scorsi con una forte presenza sul territorio. Non reputo la presenza locale un requisito essenziale poiché anche se pur vero che esistono esigenze locali esse vanno gestite con federalismo locale piuttosto che con “Rappresentanti Federali” nel governo centrale. Le esigenze strettamente locali non devono rientrare nelle discussioni nazionali per ovvie disparitá di interessi geiografiche. Ai giorni nostri é forte il richiamo alla rappresentanza locale ma non é altro che il sintomo di una nuova categoria politica locale in carriera piuttosto che a reali necessitá territoriali.

Conclusioni

Qualitá delle liste

La qualitá del movimento FARE rispetto agli altri schieramenti é confermata dai dati di queste due regioni. Il campione non é sufficiente per una statistica nazionale ma é significativo. Il movimento FARE si differenzia non solo in termini di percorso di studio (numero di lauree) ma sulla concretizzazione stessa del titolo nella vita professionale. Le persone di FARE ricoprono per la maggior parte incarichi di responsabilitá in diverse aziende pubbliche, Private o come liberi professionisti di successo. Rappresentano in sintesi quella parte della societá che ha in qualche modo avuto professionalmente un successo e la loro estraneitá alla politica fa pensare che il loro successo sia merito di capacitá personali piuttosto che di favori di casta.

I partiti tradizionali sono alternativamente al secondo posto, PD in Piemonte e PdL in Sicilia, come numero di Laureati.

Il M5S si colloca in coda con il numero piú basso di Laureati sia in Piemonte che in Sicilia. Il M5S rappresenta per la maggior parte Diplomati e titoli di studio piú bassi.

Il confronto iniziato dalla frase del Professor Peracchi é quindi confermato mentre le accuse di Grillo e dei suoi tifosi non trovano un riscontro nell’analisi.

E’  ovvio che il curriculum non é l’unico elemento di valorizzazione della qualitá di una persona ma in mancanza di precedenti incarichi pubblici é un ottimo inizio.

Etá delle Liste

I movimenti di FARE e M5S hanno candidati marcatamente piú giovani rispetto ai partiti tradizionali che invece promettono ringiovanimenti non mantenuto nella realtá delle liste.

Situazione Lavorativa dei candidati

Stupisce la composizione delle liste del PD che non é caratterizzato da lavoratori dipendenti come sarebbe facile aspettarsi. La grossa componente del PD é caratterizzata da liberi professionisti e persone legate a cariche pubbliche. Difficile pensare che si possano fare grossi  passi in avanti nell’ottimizzazione della struttura pubblica se l’inefficienza che la caratterizza é rappresentata nelle liste stesse.

La politica 

I movimenti M5S e FARE sono estranei alla politica e nelle loro liste non presentano candidati che ricoprono incarichi politici. Ovviamente questo non é un dato significativo essendo le prime Elezioni politiche a cui partecipano entrambi i movimenti.

E’ importante invece notare che i partiti tradizionali come PD e PdL hanno al loro interno percentuali altissime di cariche Politiche. Il PdL é sopra il 90% in entrambe le regioni mentre il PD mantiene una media notevolmente piú bassa attorno al 65% ma pur sempre rilevante per capire le logiche interne di partito.

In queste altissime percentuali di incarichi politici é altrettanto forte la presenza di chi fa della politica la sua professione unica. Nelle liste si raggiunge l’80% nel PdL e il 60% nel PD di persone che fanno “i politici di professione”. Il PdL é in assoluto il partito con la piú forte connotazione politica con la quasi totalitá dei suoi candidati. Parole come “rinnovamento” e “nuove generazioni” non si addicono molto agli schieramenti tradizionali.

In questa situazione é impossibile aspettarsi che siano proprio questi partiti a rimettere in ordine il comparto pubblico e ridimensionarlo con una cura dimagrante pesante. Un partito composto per la maggior parte da candidati pubblico-politici difficilmente applicherá tagli ai suoi stessi componenti.

Nel PD e nel PdL é forte la componente di cariche politiche in amministrazioni locali come strategia per la raccolta dei voti. Nello specifico il PdL per queste elezioni ha scelto di candidare molte persone provenienti dalle amministrazioni comunali (Sindaci, Consiglieri). La scelta implica che in futuro tutte queste persone avranno un doppio incarico pubblico o nel migliore dei casi imporranno un cambio di gestione nelle Amministrazioni stesse in caso di rinuncia. E’doveroso sottolineare che i cittadini che avevano espresso un voto locale per questi candidati si vedranno cancellare la loro scelta amministrativa.

Qualunque sia la scelta nei partiti tradizionali é SOLO una questione di strategia, le liste sono create in termini di bacini di voti e non di merito dei candidati.

Il PD con le sue primarie é l’unico partito che presenta liste decise direttamente dai cittadini grazie alle primarie. Questo non é un dettaglio considerato che con l’attuale legge elettorale i partiti decidono in autonomia le liste e il voto di preferenza non ha effetto.

Il M5S ha aperto una sessione di voto simile alle primarie del PD e completamente ON-Line. Questa metodologia di voto cosí tanto pubblicizzata come democrazia diretta del futuro completamente gratuita (il PD chiedeva 2 Euro per coprire le spese) non puó peró essere paragonata alle primarie del PD in quanto:

  • Era aperta ai soli iscritti al sito/Movimento
  • Era limitata a chi disponeva di una connessione Internet (e per tanto che ci si illuda non tutti ce l’hanno)
  • La base elettorale era di circa 90000 votanti rispetto ai quasi 3 milioni del PD

Queste differenze non permettono statisticamente di far rientrare le primarie del M5S ad un voto universalmente disponbile ed aperto. Ecco perché il PD é l’unico partito ad aver effettivamente dato disponibilitá a tutta la popolazione Italiana di decidere sui propri candidati per le elezioni nonostante il Porcellum.

Bravo PD, non sufficiente ma bravo comunque.

Liste Pulite

Durante la raccolta dei dati sono state rilevate alcune situazioni anomale in cui i candidati non rispettano alcuni standard che ci si aspetta dai rappresentanti Parlamentari. Esistono infatti alcuni casi sia di condanna che di indagati nelle liste presentate.

L’UNICO schieramento che ha al suo interno questi candidati é il PdL che seguendo la propria tradizione presenta persone dubbie ma probabilmente con un notevole bacino di elettori da offrire. Le epurazioni di Cosentino, Dell’Utri e Milanese come giá scritto in un altro post non erano altro che propaganda e la vera pulizia non é mai stata fatta. L’importante é raccogliere voti chissenefrega dell’onestá.

Questa la lista dei casi dubbi riscontrate nelle sole liste di Piemonte e Sicilia:

Antonio D’ALÍ candidato PDL numero 6 al Senato in Sicilia: Attualmente indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.

Giuseppe RUVOLO candidato PDL numero 7 al Senato in Sicilia:  All’indomani della conferma della condanna, da parte della Cassazione, a 7 anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e rivelazione di segreto istruttorio nei confronti di Salvatore Cuffaro

 Bruno MANCUSO candidato PDL numero 10 al Senato in Sicilia:  Indagato per voto di scambio.

Considerate le alte posizioni in lista queste persone molto probabilmente siederanno in Parlamento.

Di Seguito altre anomalie ma che comunque non possono essere ricondotte a condannati.

Francesco Saverio ROMANO candidato PDL numero 27 Lista Sicilia 1 Camera:  nel 2003, è stato indagato dalla Procura di Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione. Indagine chiusa e poi riaperta fino ad arrivare al famoso caso delle intercettazioni nel 2011 con cui il Parlamento si era espresso in maniera positiva sull’uso delle intercettazioni (mentre I partiti sostenitori di Romano si erano espressi negativamente). Nel luglio 2012 la Procura di Palermo condanna Romano a otto anni di reclusione per concorso esterno in associazione di tipo mafioso. Per la Procura la sua candidatura alla Camera dei deputati avrebbe rappresentato l’espressione degli interessi mafiosi. Il 17 luglio 2012 il Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Palermo, al termine del processo svoltosi con rito abbreviato, assolve l’ex Ministro Romano dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa “perché il fatto non sussiste” (assoluzione poiché la prova manca, è incerta o contraddittoria).

Bruno ARCHI Numero 25 Lista Piemonte 2 Camera: Testimone a favore di Silvio Berlusconi al processo Ruby. Non risulta indagato ma diciamo che la sua presenza in lista é molto probabilmente un favore.

 

 

Perché Oscar Giannino é una scelta valida per l’Italia

Parto da lontano. Circa 4 anni fa entravo in contatto quasi casuale con il blog www.noisefromamerika.org nel quale si discute principalmente di economia e politica Italiana. Il blog é gestito da un gruppo di economisti Italiani molti dei quali insegnano in Universitá estere, per la precisione negli US (Michele Boldrin e Sandro Brusco fra tutti). A parte questo dettaglio la modalitá di discussione é molto differente rispetto alla media delle pubblicazioni web. Lo stampo degli articoli pubblicati cerca sempre di dare spiegazioni a fenomeni economici e politici in maniera analitica evitando di cadere in ideologie o peggio ancora in luoghi comuni. La grande differenza rispetto alle normali discussioni é che si spiega un argomento facendo sempre riferimento a numeri e statistiche. Un contributo,una tesi, se non validati da prove (numeriche) o analisi, sono ritenuti nulli. Come spesso ho ripetuto in altri post, i numeri non mentono ed evitano approcci di “pancia” molto comuni in Italia, ma che non sono costruttivi a discussioni di nessun genere.

Fra le righe e i commenti di noise from amerika ho conosciuto un modo diverso di fare informazione , diverso rispetto al modello classico dei giornali Italiani (tutti) e all’informazione TV dei talk show politici fatti di risse verbali fra qualunquisti e pressapochisti senza argomenti. Ero in una fase di profonda delusione verso chi governava il mio paese (la classe politica in termini generali) e non vedevo o sentivo nessuno in grado di dare spiegazioni razionali. Tutti erano impegnati in una continua campagna elettorale per il mantenimento dei propri privilegi e la stampa era ferma in un mutismo non giustificabile.

Proprio in questo periodo mi imbatto anche nel blog diretto da Oscar Giannino. Inizio a conoscere il personaggio e a seguirlo anche su radio24 nella sua trasmissione del mattino.

In quel periodo sia gli economisti di NfA che Oscar Giannino erano ben lontani da ogni impegno diretto per il paese. Ogni volta che leggevo e ascoltavo i loro commenti (erano gli anni bui dell’ultimo Berlusconi) non potevo che accorgermi quanto la realtá economica del periodo fosse ignorata da parte della classe politica che dai giornalisti in tutte le discussioni.

Arriva Monti, l’Italia si accorge che c’é la crisi e scopre la parola “Spread”. Dopo 1 anno di lacrime e sangue tira un sospiro di sollievo e si prepara alle successive elezioni del 2013. Considerata la scarsitá di programmi e proposte i miei Super-eroi del blog creano un movimento per proporsi come alternativa all’offerta politica del momento. Personalmente negli anni passati mi sono sempre chiesto: “Ma perché in Italia non abbiamo persone del genere che ci gestiscono?”   Et voilá “Fare per fermare il Declino”… e il mio voto é assicurato. La mia scelta é lontana da qualunque ideologia astratta ma motivata dalla sola concretezza dei contenuti.

Oscar Giannino e il suo movimento non sono paragonabili a nessuna delle offerte elettorali del momento, partiti o movimenti che siano. La loro preparazione va ben oltre quella di tutti i leader attualmente in corsa messi assieme. Non esagero, é sufficiente ascoltare Giannino con attenzione per capire che conosce molto bene la situazione del paese e ha delle idee concrete per provare a risolvere i problemi. Consiglio di guardare queste 3 parti della puntata di OMNIBUS su LA7 di Lunedí 14/01/2013 e di riflettere su quello che dice Giannino. Sfido a trovare punti sui quali dissentire.

La Patrimoniale dello Stato

Commenti su evasione fiscale e peso delle tasse.

Le liberalizzazioni:

Esiste una grossa differenza di approccio rispetto alle altre campagne elettorali. Io personalmente trovo abissale il semplice ricorso a spiegazioni numeriche e non a promesse astratte. Giannino ha l’onestá di dirvi che l’IMU non é cancellabile con “i giochi” che il nostro vecchio pagliaccio continua a ripetere. Oppure che é inutile lanciare richiami alla giustizia sociale sotto forma di tassazione dei ricchi quando a conti fatti si andrebbe a colpire uno 0,4% della popolazione (oltretutto in un periodo di tassazione ormai troppo elevata in generale). Non si risanano i conti in questo modo ma si raccontano solo un sacco di balle elettorali.

A parte la grande stima maturata in 4 anni di letture ci sono anche altri motivi per cui credo che FiD e il suo programma sia una valida scelta per il futuro del paese:

  • PREPARAZIONE: Oscar Giannino e le persone di FiD hanno uno spessore culturale e tecnico (economico) che va ben oltre qualunque offerta politica del momento. Propongono concetti chiari e ne spiegano le motivazioni e la loro applicabilitá numerica. Non cercano voti stimolando “la pancia” degli elettori.
  • COERENZA: FiD ha scelto di correre da solo con tutti i rischi di questa scelta: sotto il 4% é fuori. Giannino ha dichiarato di aver ricevuto offerte sia dal PD, dalla Destra che dal Centro di Monti. Da tutte le parti l’offerta era: “lascia stare il tuo programma, vieni con noi e avrai  posti garantiti“.  Questa é l’unica offerta della politica Italiana: “la cadrega” tutto il resto non conta. Giannino da persona onesta e convinta ha rifiutato perché le idee ed i programmi dovrebbero contare piú degli interessi politici ma purtroppo non é cosí per tutti (vedi: Fini, Casini, Storace, La Lega e molti altri).
  • IL PROGRAMMA E I SUOI DATI: FiD presenta un programma UNICO. Esso é infatti chiarito dettagliatamente ed é corredato dalle relative analisi sulla fattibilitá di ogni singolo punto. Tutte le informazioni sono consultabili sul loro sito (http://www.fermareildeclino.it/). Nell’attuale campagna elettorale nemmeno il professor Monti si é sognato di mettere i numeri nel suo programma ma ha mantenuto un perfetto stile generico di partito.
  • LE TASSE SONO GIA’ AL LIMITE: FiD non accetta in nessun modo di aumentare il carico fiscale poiché lo sforzo richiesto ai cittadini e alle aziende Italiane é giá a livelli troppo alti. FiD afferma che la patrimoniale deve essere pagata dallo Stato riducendo i propri costi anziché gravare nuovamente sul cittadino e sui suoi beni. Ogni tassa aggiuntiva é un furto all’economia nazionale e nel caso specifico Italiano lo Stato non trasforma mai in servizi ai cittadini quell’enorme massa di soldi che preleva ogni anno. Tasse come la Svezia ma servizi come la Turchia.
  • LO STATO DEVE RIDURRE I COSTI: FiD é l’unica delle forze in campo che indica chiaramente dove si deve tagliare o riorganizzare la spesa pubblica. Mentre un M5S non fa altro che battere disordinatamente e senza strategia sui soli salari e sussidi dei parlamentari (condivisibile ma limitato), FiD indica chiaramente dove la spesa Italiana é troppa e come va riorganizzata. Non dice che bisogna tagliare i servizi ma semplicemente organizzare in maniera piú efficiente la spesa degli enti pubblici.
  • MENO POLITICA: FiD é un movimento al di fuori di ogni schieramento di partito. Credo che l’autoalimentarsi della politica negli ultimi anni sia stato molto dannoso per il nostro paese. La politica non ha fatto altro che lavorare per se stessa senza preoccuparsi dei suoi cittadini se non fosse per il loro voto. Continua ad avere un costo in crescita e un valore aggiunto in decrescita. Questo sistema ha bisogno di una scossa che per forza deve arrivare dall’esterno. Non credo nella scossa del M5S semplicemente perché non é qualificata. Portare “il popolo” in Parlamento non significa risolvere i problemi perché sono tanti e difficili e hanno bisogno di qualitá e conoscenze. Casalinghe,disoccupati,  operai e tecnici dell’IT molto probabilmente mancano di queste capacitá altrimenti nella vita avrebbero fatto altro. Apprezzo la buona volontá del M5S ma non puó essere l’unico valore, serve qualitá.

Mi auguro in un successo di FiD anche se non mi aspetto di trovare Italiani pronti a votare diversamente da come hanno sempre votato. Continueranno a farsi trascinare da promesse impossibili (da Destra e da Sinistra) che poi saranno immancabilmente tradite.

Non voglio fare un discorso di anti-politica ma semplicemente noto che gli elettori non cercano piú di comprendere la qualitá di un programma, idea o contenuto, ma votano per istinto o per tifo. Ho visto delle statistiche che davano al 6% la lista di Ingroia e mi chiedevo come fosse possibile che una persona senza nemmeno un programma potesse avere giá tanto seguito. Se non é ragionare con la pancia questo.

La storia del nostro paese é molto singolare perché da noi un politico puó presentarsi alle elezioni  dopo comprovati fallimenti dei suoi anni di governo e si presenta con gli stessi e identici contenuti e tecniche del passato. Questa é un sintomo di superficialitá dell’elettore Italiano che nessun colore, bandiera o ideologia puó giustificare.

Oggi l’Italia é peró molto diversa dal passato, é piú povera e in continua caduta. Il bisogno di cambiamento é quanto di piú urgente necessita il paese. Non so se questa povertá aiuterá a ragionare meglio oppure tirerá fuori solo tanta rabbia nel voto. Mi piacerebbe vedere un segno di cambiamento perché ne va di mezzo il futuro del paese e personalmente parlando il mio ritorno in patria.