Il lento broadband burocratico Italiano

Italian slow broadband Un interessante articolo di Massimo Russo apparso su La Stampa del 30 Novembre 2015 mette a nudo ancora una volta il vero freno Italiano alla crescita e all’innovazione: Lo Stato ovvero proprio il soggetto che promette di rilanciare l’economia.

In questo blog ne ho giá scritto in tempi non sospetti, l’Italia é poco competitiva nella creazione del business per via del suo sistema pubblico inerte che invece di aiutare lo sviluppo economico ne é la causa della sua lentezza.

Principalmente parlo di:

  • Giustizia lenta
  • Burocrazia Complessa
  • Spesa pubblica inefficiente
  • Tassazione asfissiante

Se guardiamo la classifica dopo circa 1 anno vediamo che l’Italia ha guadagnato delle posizioni. Siamo passati dal 56mo posto nella classifica OCSE al 45mo.

Doing Business ranking

Nello specifico l’influenza della burocrazia sui lavori di costruzione (soggetto di questo post) sono  migliorati e l’Italia in 1 anno é passata dalla 116ma posizione all’86ma.

Dealing with construction permits

Come vediamo i paesi che ci circondano nella classifica non sono propriamente quelli con cui dovremmo confrontarci, sí certo c’é la sorpresa negativa dell’Olanda ma globalmente il paese occupa la 28ma posizione quindi non starei troppo a puntare il dito dalla nostra 45ma. L’articolo dell’ottimo Massimo Russo parla appunto della negativa influenza della burocrazia sui tempi dell’espansione del broadband Italiano.

La vergognosa informazione che Russo ci presenta é il numero di permessi necessari per la posa della fibra ottica.

“..23 permessi ogni 10 chilometri di fibra ottica posata. Vale a dire un’autorizzazione ogni 432 metri di cavo.” 

Non accusatemi di negativitá, sono valori da paese in via di sviluppo e non da paese Europeo.

A queste velocitá di posa dell’infrastruttura gli obiettivi Italiani (promessi) per il 2020 sono per Russo difficilmente raggiungibili. Ricordiamo che il Governo si é dato come obiettivi 2020 velocitá di accesso >30Mbps per il 100% della popolazione e >100Mbps per il 50% della popolazione. Quando la fantasia supera ogni ragionevole ottimismo considerate la posizione dell’Italia in Europa.

Ma dove sta il problema per la posa della fibra? Come al solito nella burocrazia che invece di snellire appesantisce le procedure. Le velocitá di posa ci dice Russo cambiano molto da Comune a Comune perché ogni territorio chiede autorizzazioni diverse e condizioni diverse.

Russo ci dice:” … Per questo motivo (semplificare nda) due anni fa, con il cosiddetto regolamento scavi, si è semplificata radicalmente la procedura. Ma, poiché non ci sono sanzioni, i comuni non applicano il regolamento e domandano agli operatori la stessa documentazione necessaria per la posa dei tubi di gas e fognature. Sommate Anas, vari uffici comunali, Arpa, Asl, enti provinciali, privati, e arrivate a 23 permessi. Con un’aggravante. Per tutelarsi da possibili danni, le amministrazioni chiedono agli operatori fidejussioni che possono arrivare fino a 4 milioni di euro per 10 chilometri. Garanzie che – una volta svolti i lavori – non vengono sbloccate, trasformandosi così in pesanti fardelli finanziari.’ 

Abbiamo di fatto delle regole per semplificare ma non riusciamo ad applicarle e regna una completa anarchia locale, tanto valeva non fare regole se poi non ne forziamo l’applicazione.

L’Istituto per la competitivitá I-com ha rilasciato un report su Reti e Servizi di nuova generazione che ci presenta una completa ma deludente fotografia del broadband Italiano. Il confronto Europeo é imbarazzante anche se ci sono finalmente delle notizie positive come vedere che Campania e Calabria sono le regioni piú virtuose per la posa della fibra, finalmente una buona notizia per il Sud e per il suo sviluppo futuro. Questa notizia peró non é sufficiente per brindare ad un successo perché Il report ci presenta la solita fotografia di un paese che non riesce ad accelerare e continua ad essere fanalino di coda in un settore strategico per tutta l’economia.

Copertura delle abitazioni

Attualmente il 30% delle case non é ancora connessa alla rate in  Banda Larga (Incluso la mia abitazione a 30km da Torino) e qundi manca ancora molto agli obiettivi da raggiungere in 4 anni. In ogni caso la fibra anche se non portata a tutte le abitazioni dovrá arrivare comunque nelle vicinanze per poter sfruttare tecnologie su rame che possono avvicinarsi agli obiettivi di banda.

Abitazioni connesse

Copertura della Next Generation Access

La cosiddetta NGA rappresenta il futuro del Broadband ovvero l’Ultra Broadband ovvero velocitá di accesso >di 30Mbps. L’Italia fa meglio della sola Grecia.

Copertura NGA

Attualmente il 4% della popolazione ha una velocitá di accesso > 30Mbps. Quindi per il solo primo obiettivo abbiamo 4 anni per raggiungere il rimanente 96%.

Velocit'a di connessione

Copertura in Fibra

Attualmente solo il 3,8% degli abbonamento broadband é in fibra. Probabilmente con la proposta di ENEL il Governo riuscirá ad aumentare questo valore poiché ogni casa avrá una fibra che la collega all’Armadio stradale di ENEL. Questo non vuole dire che l’armadio stesso sará necessariamente collegato alla rete broadband ma statisticamente fa sembrare l’obiettivo centrato.

Connessioni in Fibra

L’Italia é uno dei paesi con l’aumento migliore anno su anno per l’allargamento della copertura broadband. Sembra un dato positivo ma non lo é, i paesi a cui dobbiamo confrontarci non crescono perché hanno risolto il problema della copertura con un certo anticipo e adesso sono concentrati nell’incremento delle velocitá di accesso. Gli unici paesi con i nostri valori di crescita sono i paesi Europei in via di sviluppo.

Crescita del Broadband

A fronte di numeri del genere, alle informazioni di Massimo Russo é ovvio che le affermazioni dell’Ad di ENEL sulla copertura in fibra risultano molto auto referenziali ma non sufficienti alla causa del Digital Divide. Anche se ENEL riuscisse ad evitare la burocrazia per il cablaggio fibra fino alle abitazioni (dal contatore alle cabine stradali ENEL) la stessa si ripresenterebbe dall’Armadio ENEL alla rete Broadband di qualunque operatore (casistica che rientra nei problemi citati dall’articolo di Russo).

Come giá scritto qui “La Fibra” é un mantra ossessivo del Governo che forse potrebbe essere rivisto. Se si considerano le attuali condizioni Italiane forse per accelerare si potrebbe anche pensare di partire con soluzioni ibride (Rame/Fibra) che garantirebbero velocitá attorno agli 80Mbps comunque molto migliori degli attuali 2 Mbps (o meno). Fissarsi sulla strategia fibra a tutti i costi per motivi propagandistici potrebbe essere negativo per lo sviluppo delle reti stesse. La fibra come sempre rimarrebbe abbondante nelle cittá dove comunque la competizione di mercato ha giá migliorato le condizioni di connettivitá. Nelle zone rurali o a bassa densitá il problema si presenterebbe comunque con costi e tempi burocratici poco sostenibili.

La giostra degli annunci si sa deve continuare a girare e le scadenze sono sempre piú vicine nel tempo ma lontane nella pratica. Spero di essere smentito nei prossimi anni ma va considerato che chi promette non sará piú sulla stessa poltrona nel 2020 ed eventuali ritardi rientreranno nel solito ping pong politico delle responsabilitá politiche sui fallimenti. Non sará mai colpa di nessuno ma noi dovremo trasferirci in cittá per vedere Netflix.

Letture per il weekend – 22 Agosto 2015 Weekend reading – August 22nd 2015

Sito che mostra la reale dimensione dei vari paesi del mondo dimostrando che quello rappresentato nelle cartine geografiche  é una distorsione delle reali dimensioni specialmente nei paesi nordici. Iniziate con la Groenlandia e vedrete la differenza. [link all’articolo]

Google cambia nome.  [link all’articolo]

Un grafico che mostra la nuova organizzazione di Google. [link all’articolo]

Negli USA si fanno i test per l‘ accesso a 10Gbps. [link all’articolo]

Eco-mostro Nazi in Germania. [link all’articolo]Web sites which shows the real size of countries in the world. It demonstrates what we see in the world map is a distorsion of the real dimensions especially for nordic countries. Start with Greenland and you’ll realize the differences. [link to the article]

Google changes its name.  [link to the article]

A Graph which shows the new Google organization. [link to the article]

In US they’re testing 10Gbps access already. [link to the article]

An old and huge abandoned Nazi holiday place in Germany. [link to the article]

Letture per il weekend – 1 Agosto 2015Weekend reading – August 1st 2015

Continua la discussion tecnica sulla Grecia. Questo articolo spiega in maniera ineccepibile la questione Greca da un punto di vista politico e definisce i confini della parola “democrazia” spesso abusata nella discussion Greca.  [link all’articolo]

Forse sí siamo veramente razzisti, razzisti e ignoranti guidati da un sistema pubblico scadente. [link all’articolo]

La Vodafone in Portogallo annuncia di aver raggiunto per prima in Europa la velocitá di 600Mbps in downlink. [link all’articolo]

La Tom Tom non é stata uccisa dagli smartphone ma é viva e vegeta e lavora per le auto senza conducente. Mercato del prossimo futuro non cosí remoto. [link all’articolo]

Le dimensioni medie degli attacchi informatici di tipo DDoS é aumentato considerevolmente e minaccia il mondo business. [link all’articolo]

Svelato il piano B di Varoufakis… e qualcuno ha pensato fosse una persona seria. [link all’articolo]

Interessante e curioso articolo sul passare del tempo a seconda dell’etá. Piú sei vecchio piú il tempo passa veloce. Chissá se é veramente cosí…  [link all’articolo]

Vodafone taglia il 22% dei suoi dipendenti in Spagna come conseguenza dell’acquisizione dell’operatore via cavo ONO. Come sempre in caso di fusione 1+1=1.5 . [link all’articolo]Vodafone Portugal declared to reach 600Mbps downlink, first in Europe. [link to the article]

Tomo Tom has not been killed by smartphones but is still alive and kicking in the driverless car market. [link to the article]

DDoS attack average size is considerably growing and threatening Business market. [link to the article]

Vodafone Spain cuts 22% of its workforce consequently to Cable operator ONO merging. As always 1+1=1.5 after a companies merge.  [link to the article]

Letture per il weekend – 20 Giugno 2015Weekend reading – June 20 2015

Un ottimo articolo per capire un pó meglio cosa é accaduto e cosa sta accadendo nei negoziati fra Europa e Grecia. [link all’articolo]

Facebook misura quanto tempo ci metti a leggere un post. [link all’articolo]

Un report che dice quali sono le vulnerabilitá dei dispositive Apple e Samsung. [link all’articolo]

In Danimarca il mercato degli smartphone ha quasi raggiunto la saturazione. 8 utenti su 10 hanno uno smartphone dati. [link all’articolo]

Una collezione di video inchieste sul degrade della Capitale. [link all’articolo]

Gli scenari possibili per la Grecia. [link all’articolo]

Netflix non é solo un divoratore di banda ma a detta di qualcuno anche un ottimo servizio per avere piú client broadband. [link all’articolo]

Sembra che la sicurezza di rete debba raggiungere un livello “militare”. [link all’articolo]Facebook to measure how long you spend reading a post. [link to the article]

A report explaining Apple and Samsung device vulnerabilities . [link to the article]

Danmark almost reach mobile data market saturation. [link to the article]

For somebody Netflix is an oportunty and not only a bandwidth eater. [link to the article]

Do we need military like network security? [link to the article]

Perché le TV 4K non sono un un buon acquisto?

ultra-4

Il video a Ultra Definizione (UHD) meglio conosciuto come 4K é uno dei maggiori trend nel mondo della tecnologia. Il suo passo é ormai ben definito e solido, basta dare un’occhiata ad un qualunque rivenditore di elettronica di consumo per accorgersene.

Nonostante contenuti e fornitori di servizi video 4K siano rari e in molti paesi ancora inesistenti la voglia di Ultra definizione degli utenti sembra essere giá inarrestabile.

Ma tutta questa disponibilitá di TV 4K ha veramente un senso per l’utente?

Perché acquistare un Televisore 4K?

Ovviamente senza la possibilitá di usufruire di contenuti l’acquisto non ha senso ma sicuramente a breve i servizi saranno disponibili via satellite e in alcuni paesi anche via broadband (l’Italia per questo dovrá aspettare ancora qualche anno) e quindi l’acquisto sembra avere una ragione.

La mia convinzione da uomo tecnologico é ovviamente che il 4K é un inevitabile passo tecnologico ma sui Televisori 4K continuo a mantenere alcune riserve.

Non é mia intenzione negare l’innovazione tecnologica ma é necessario puntualizzare alcuni aspetti che spesso non vengono menzionati quando si parla di 4K. Questo post su CNET mi ha fatto riflettere molto su tutti quei fattori che nessuno tiene in considerazione quando parla di TV 4K ma che sono importanti per capire i suoi reali vantaggi.

Partiamo da questa semplice e nota rappresentazione grafica che confronta le dimensioni in termini di pixel dei vari servizi video. Dai vecchi formati a bassa risoluzione (DVD) fino al Full HD (1080p) e al 4K.

resolution-4k-ultra-hd-size

L’immagine mostra in maniera chiara la differenza di fondo fra i vari formati ovvero: “Qual’é la dimensione dello schermo necessaria per apprezzare le differenze fra il 4k e il semplice Full HD?”

In linea di massima il 4K ha una definizione quattro volte piú grande e quindi a paritá di dimensione dei pixel lo schermo potrá essere 4 volte piú grande.

Questo nella realtá non capita poiché le TV 4K sono mediamente piú grandi ma riflettono le stesse dimensioni dei formati Full HD. In termini di risoluzione cosa impone questo fattore secondo le riflessioni di Geoffrey Morrison autore del post rivelatore?

Impone una veritá indiscutibile ovvero che per poter notare le differenze fra una tecnologia 4K e un Full HD bisogna avere schermi di dimensioni molto maggiori oppure guardare lo schermo a distanza ravvicinata. Puó sembrare una battuta di cattivo gusto ma é proprio cosí per limiti fisici del nostro occhio. Il paragone piú calzante é “a quale distanza dalla sabbia riesco a notare i granelli di cui é composta?”

La fisica non é un’opinione nemmeno nel 4K e qui sotto il grafico che mostra la distanza a cui si ha il massimo beneficio della varie tecnologie video e relative dimensioni dello schermo.resolution_chart-4K-HD

Il grafico ci dice che per notare la migliore qualitá del video 4K bisogna essere piú vicini allo schermo rispetto alle risoluzioni piú basse. Se la distanza non puó essere aumentata (il salotto di casa) bisognerá comprare un televisore con dimensioni maggiori altrimenti il prezzo extra per il 4K non dará benefici visibili.

Per chiarezza di unitá di misure ho trasformato in metri l’interessante “Calcolatore 4K” che ci fornisce le distanze minime e massime in ogni risoluzione e per le diverse dimensioni di schermo che servono ad apprezzare la differenza di qualitá fra i diversi formati.

4K Calculator

Cosa ci dice questa tabella?

Che se un utente ha un Televisore HD da 49 Pollici dovrá guardare il suo video HD ad una distanza minima di 2 mt e massima di 3mt. Diciamo la distanza media fra divano e schermo. Nel momento in cui l’utente deciderá di passare al formato Ultra HD 4K mantenendo la stessa dimensione dello schermo (ma spendendo almeno un 20% in piú) per poter notare la differenza di risoluzione dovrá spostare il divano di un metro piú vicino allo schermo, esattamente ad un minimo di 1mt e ad un massimo di 2mt. Se mantiene la stessa distanza di prima NON potrá visivamente notare la differenza se non fosse per una pura suggestione di marketing o convinzione personale dovuta alla spesa appena sostenuta.

Se l’utente decide invece di godersi il 4K senza spostare il divano allora con la stessa distanza dovrá passare ad uno schermo di circa 100 pollici (il doppio) con il suo non indifferente costo (attorno ai 25.000 Euro) e relativo ingombro.

Sará questa la tendenza del mercato, i 100 pollici? Assolutamente no, gli utenti compreranno televisori 4K con le stesse dimensioni dell’esistente HD e molto probabilmente per la maggior parte con formati attorno ai 42/50 pollici. La teoria ci dice che con queste dimensioni dovrebbero guardare il video ad una distanza minima di 80 cm e massima di 1,5mt. Questo non accadrá mai perché gli utenti non sposteranno mai il divano cosí vicino (in questo caso eliminando anche il tavolino) e il vantaggio qualitativo non arriverá mai.

E allora perché si spinge per il 4K ?

Secondo l’autore (e concordo sulla visione) perché é una tecnologia relativamente facile da produrre partendo dal Full HD. I produttori possono con pochi aumenti di costi vendere un prodotto ad un prezzo piú alto. I produttori giocano solo sulla quantitá di pixel che puó essere semplicemente ricavata dagli esistenti Full HD. Se ho una grosso schermo da 84 pollici posso produrre 4 televisori a 42 pollici Full HD oppure un televisore ad 84 pollici 4k senza grosse differenze in termini di elettronica di controllo.

Cosa  NON fanno i produttori 4K?

Non investono in quelle innovazioni che invece darebbero valore aggiunto al 4K rispetto agli esistenti Full HD e quindi: il contrasto, il colore, la compressione, la risoluzione nel movimento etc ma che imporrebbero una nuova elettroica (e costi piú alti inizialmente). In pratica da un punto puramente qualitativo i prodotti 4K giocano solo sulla risoluzione ma non sulla vera qualitá dell’immagine. In ambito fotografico sarebbe come comprare una nuova macchina fotografica digitale con una risoluzione migliore ma con la stessa sensoristica. Nessun vantaggio se non la dimensione delle foto.

Altri limiti.

I televisori 4K hanno inoltre limiti nella connettivitá. L’interfaccia HDMI (High Definition Multimedia Interface) con cui si collega la sorgente 4K al televisore é giá al limite di utilizzo. La sua velocitá puó gestire al massimo una risoluzione di 4,096×2,160 pixels ad una veocitá di 24fps (Frame Per Second). Quindi con le attuali interfacce HDMI 1.4 siamo giá al limite di utilizzo del 4K e la versione HDMI 2.0 non sembra essere ancora pronta.

Conclusioni

Il 4K é una tecnologia inevitabile e il suo sviluppo é in atto. La corsa é giá frenetica senza peró avere i requisiti giusti per poter esaltare la sua differenze con le tecnologie HD esistenti.

I contenuti arriveranno ma inizialmente non avranno una risoluzione nativa a 4K. Tanti attori si stanno comunque affacciando a questo mercato vista la grande richiesta di video degli utenti. Anche le reti saranno fortemente impattate dall’arrivo del 4K che richiede investimenti per la qualitá piú alta (La banda richiesta per un singolo streaming 4K é di 45Mbps circa)

É il caso di comprare una TV 4K?

Se avete i soldi per permettervi un 100 pollici a 2 mt dal divano sí, altrimenti state col vostro HD e sarete soddisfatti della stessa qualitá.

Ma allora qual’é il reale utilizzo del 4K?

Nel momento in cui la reale qualitá dell’immagine e no solo la sua risoluzione verrá migliorata é indiscutibile che il 4K aprirá la strada ad una nuova e mai vista “Era del video”.

Come piú volte indicato dal post di CNET la dimensione fá la differenza. Immaginate in un prossimo futuro di avere uno schermo grande come tutta la parete. Immaginate di guardare un film oppure di giocare alla console con una risoluzione pari alla realtá e in quelle dimensioni.

Questo é il 4K e per questo ha un senso, tutto il resto é marketing inevitabile di un mercato che sta crescendo.

La rivoluzione arriverá ma non la vedrete di sicuro a 2 mt dal vostro 50 pollici.

La via verso l’Ultra Broadband Italiano a pessima guida pubblica.

Italian slow broadband  Partiamo da questi semplici numeri.

Banda media e di picco dell’accesso ad Internet con incrementi annuali

AvgPeakBWQ42014

Percentuali di utenti con accessi ad Internet sopra i 10Mbps.

BW10-4MbpsQ42014

Percentule di utenti con accesso oltre i 15 Mbps

15MbpsQ42014

I dati sono contenuti nel report “State of the Internet” (4o quadrimestre 2014) di Akamai.

Aggiungo anche il mio centesimo ai numeri. Il mio paese a 30km da Torino (non in cima all’ Everest quindi) ha esaurito gli accessi ADSL disponibili e quindi mi devo accontentare di un dongle 3G con relativa connettivitá “fluttuante” considerata la distanza dalla cella. Chi é riuscito ad avere il servizio si connette comunque a 640Kbps. Siamo nel 2015 ma i miei concittadini non se ne sono ancora accorti.

Cosa possiamo dedurre da questi numeri Italiani sul Broadband?

Semplicemente che la situazione Italiana per la “connettivitá Broadband” é disastrosa su tutti i fronti. Siamo all’ultimo posto in Europa e mal posizionati nel mondo.

Qui sotto la copertura NGN (Next generation Network) in Europa.

NGN EU

Le cause sono molte ma fra tutte la solita mancanza di competizione di mercato e inesistenti piani pubblici sono fra le prime che hanno portato a questa vergognosa situazione.

Il Governo Renzi ha messo il Broadband o meglio l’Ultra Broadband nelle sue proritá di programma e recentemente ha definito il suo piano.

Praticamente in 5 anni l’Italia secondo il Governo Renzi dovrebbe passare dal nulla ai vertici Europei. Si passerebbe dalle ridicole velocitá di accesso addirittura all’Ultra Broadband. In pratica oggi gli utenti Italiani navigano con una FIAT 500 mentre nel 2020 quasi tutti avranno una Ferrari: Un programma alquanto sfidante per essere educati.

La ragione di questa accelerazione é semplicemente dovuta all’agenda elettronica Europea che prevede per il 2020 il 50% della popolazione raggiunta da una velocitá di 100Mbps. Tutto qui, obiettivi definiti da qualcun altro da raggiungere senza riflessioni. L’importanza economica del Broadband é indubbia ma il voler a tutti i costi mantenere programmi altrui senza considerare le attuali condizioni puzza piú di  politica che di strategia industriale. Come scritto in questo condivisibile articolo di Leoni Blog, “Perché dobbiamo a tutti i costi dare 100Mbps al 50% della popolazione invece di dare 80Mbps al 75%?”.

Semplicemente perché il legislatore assente per un ventennio sull’argomento adesso vuole imporre senza se e senza ma il programma Europeo agli operatori fissi. Certo la situazione odierna é anche responsabilitá degli operatori stessi ma sicuramente il legislatore non ha mai cercato di migliorare la situazione.

Quello che fa riflettere sono le parole di Raffaele Tiscar, vice segretario generale di Palazzo Chigi e influente consigliere di Renzi nell’ambito del Broadband. La sua posizione si puó riassumere nei seguenti punti:

  • Il Governo vuole definire il piano industriale degli operatori. Tiscar dichiara  “è il piano industriale del governo che orienta quelli degli operatori, e non viceversa”. [non commento questa affermazione sconvolgente in un (quasi) libero mercato].
  • Gli operatori di telecomunicazioni devono essere degli attori che applicano le regole imposte dal regolatore senza tenere in considerazione le proprie possibilitá di investimento.
  • Non esiste nessuna relazione fra consumi, bisogni, benefici e costi.
  • Non esiste nessuna analisi sul prezzo di un possibile servizio (100Mbps) e la sua vendibilitá nel mercato Italiano. (Quale dovrebbe essere il suo prezzo e quanti utenti sarebbero disposti a pagarlo?).
  • I fondi pubblici sarebbero il metodo dirigistico per equilibrare un mercato.
  • Le reti di TLC dovrebbero essere gestite dallo Stato secondo Tiscar.

Come sempre in Italia la concorrenza va limitata per decreto.

Insomma il libero mercato e le sue regole sembrano non essere un elemento da tenere in considerazione. Esiste un obiettivo Europeo che deve essere raggiunto indipendentemente dalle condizioni economiche dell’Italia e degli operatori di Telecomunicazioni.

Questo atteggiamento del legislatore Italiano non é nuovo ed é forse uno dei grossi responsabili dei vari ritardi Italiani non solo nell’ambito delle TLC.

Quello che stupisce é il fatto che tecnicamente esistono delle possibilitá alternative alla fibra per fornire servizi a bande rilevanti (60Mbps, 70Mbps, 80 Mbps) appoggiandosi all’esistente infrastruttura in rame. Esistono poi ulteriori sviluppi dei servizi stessi che prevedono l’utilizzo ibrido di fibra e rame che possono raggiungere velocitá anche piú alte dei famosi 100Mbps. Il rame a differenza della fibra soffre la distanza quindi per poter raggiungere velocitá elevate necessita di un allungamento della tratta in fibra fino al cabinet stradale per poi usare il rame nell’ultima tratta verso l’utente (piú corta). Queste tecnologie ovviamente permettono agli operatori investimenti piú ragionevoli come spiegato qui da Alberto Calcagno Amministratore Delegato di Fastweb. Queste tecniche vanno sotto la denominazione di FTTC (Fiber To The Cabinet) o FTTS (Fiber To The Street). Wikipedia riassume cosí le varie tecnologie FTTx.

Alberto Calcagno dichiara che gli investimenti per il FTTH sarebbero di 15 Miliardi con tempi di realizzazione di 20 anni rispetto ai 3,5 Miliardi in 5 anni per il FTTC. Se questi numeri sono confermati dimostrerebbero che le affermazioni di Tiscar non sono basate su nessun piano tecnico-economico ma forse solo sulla fretta (politica) di raggiungere gli obiettivi Europei.

Paesi come Inghilterra, Svizzera, Germania hanno giá implementato questa tipologia di servizi ibridi. “I progetti di copertura in Fiber to the cabinet prevedono un 75% in Uk, un 50% in Germania al 50% e un 70% in Svizzera” dichiara nello stesso articolo Mario Mella (direttore IT di Fastweb).

In questo grafico le velocitá raggiungibili con relative tecnologie su rame.

Broadband Over Copper

Il Governo invece vuole andare verso il cosiddetto FTTH (Fiber To The Home) ovvero portare la fibra direttamente a casa degli utenti. Tiscar dichiara “A chi poi ci chiede perché la nostra scelta ricada sull’Ftth, rispondiamo che l’Fttc non consente di raggiungere gli obiettivi dell’agenda digitale Europea, e che se vogliamo portare a casa il risultato bisogna andare oltre il cabinet. Nelle aree urbane non ha senso fare l’Fttc, per poi superarlo e fare l’Ftth spendendo di più”.

Le tecnologie ibride rame/Fibra inoltre non escludono un evoluzione FTTH. Tutti gli apparati di comunicazioni che garantiscono l’accesso ad Internet sono tutti modulari e quindi un semplice aggiornamento delle schede (a volte nemmeno quello) trasformerebbe un FTTC in FTTH nel momento in cui la fibra fosse disponibile a casa dell’utente.

Quale sarebbe quindi il limite tecnologico nel partire con l’FTTC?

É necessario puntualizzare per corretteza tecnica che per raggiungere velocitá superiori ai 100Mbps attraverso tecnologie in rame é necessario utilizzare le tecnologie denominate vectoring. L’utilizzo di queste tecnologie richiederebbe peró una forte regolamentazione del cosiddetto ultimo miglio attualmente inesistente. Il motivo é da ricercarsi nei limiti fisici del segnale che impongono un’utilizzo aggregato delle risorse in rame. In pratica il cavo che contiene tutti i doppini telefonici deve essere collegato allo stesso apparato (o almeno appartenente allo stesso fornitore) e quindi allo stesso operatore. Questo limite  impatta direttamente le scelte tecnologiche degli operatori ma sopratutto elimina la possibilitá del cosiddetto Unbundling ovvero la possibilitá per gli operatori alternativi di affittare il doppino telefonico da Telecom Italia. In generale queste tecnologie su rame imporrebbero al regolatore la definizione delle regole sulla gestione dell’ultimo miglio. Queste scelte sono giá state prese in paesi come la Germania dove lo stato non ha escluso a priori la tecnologia FTTC per i suoi obiettivi broadband.

Perché in Italia no? perché si pensa di risolvere tutto con forzature e distorsioni pubbliche del mercato o attraverso sovvenzioni non ben chiare ma comunque scorrelate dai piani industriali degli operatori? Perché la competizione di mercato non viene mai considerata come via per lo sviluppo?

Domande a cui é difficile rispondere ma che forse hanno una radice comune nell’ignoranza economica delle istituzioni che non riescono a vedere quanto queste mentalitá abbiano portato l’Italia ad essere in coda agli altri paesi europei.

Cosa aspettarsi nel prossimo futuro? Sicuramente un incremento della pressione dell’Esecutivo sugli operatori considerato che i fondi dedicati al Broadband sembra possano essere svincolati dal Fiscal Compact secondo il piano Junker. Questo potrebbe mettere lo Stato in una posizione di forza rispetto agli operatori. Molto probabilmente ancora una volta lo Stato tenterá di controllare il mercato invece di sostenerne la libera concorrenza fra le aziende che il mercato lo conoscono meglio e lo sostengono da anni. Il risultato prevedibilmente sará come sempre un peggioramento non miglioramento drastico dell’offerta che peserá sulle tasche dei cittadini.

Nonostante la Pubblica Amministrazione sia agli ultimi posti in Europa come informatizzazione dei propri servizi (elemento che aumenterebbe la domanda di servizi broadband) si permette di insegnare come fare tecnologia e business a chi nel mercato c’é giá da molti anni e forse andrebbe ascoltato con attenzione invece di essere criticato senza un ragionevole motivo.

Buona fortuna Internauti Italiani mentre nel resto del mondo si forniscono servizi streaming  Ultra-HD 4k i nostri illuminati legislatori discutono su come costruire una Ferrari dal telaio di una 500. La gara si preannuncia difficile, l’arrivo estremamente lontano e non abbiamo nessuno dietro di noi da guardare allo specchietto.

Letture per il weekend – 30 Maggio 2015Weekend Reading– May 30 2015

I consigli di un “esperto” di security come Snowden su come costruire la propria password [link all’articolo]

Sembra che la musica in streaming non sia poi cosí “verde” rispetto alla produzione e distribuzione dei CD. [link all’articolo]

Acqua Bene Pubblico? Dopo che il referendum che ha evitato “il profitto” della cattive aziende private sembra che il profitto (alto) sembra essere tutto pubblico. E quindi cosa avete risolto? [link all’articolo]

Vodafone annuncia 6 servizi per aiutare gli agricoltori. [link all’articolo]

Il bello e il brutto della connettivitá Wifi sugli aerei. [link all’articolo]

L’operatore StarHub ha raggiunto con Nokia una velocitá di 600Mbps via LTE. [link all’articolo]

30 anni di proposte mai attuate sulle unioni civili. [link all’articolo]

Mentre la chiesa tuona contro I matrimony gay, si dimostra timida contro la propria pedofilia interna. [link all’articolo]

Dove si é tagliato nella spesa pubblica? [link all’articolo]The suggestions from a “security expert” how to build your password. The expert is Snowden. [link to the article]

Streaming music seems to be less “green”compare with CD production and distribution. [link to the article]

Vodafone reveals 6 services to help farmers. [link to the article]

The good and the bad of Wifi connectivity on the airplane. [link to the article]

StarHub showed 600Mbps via LTE with Nokia. [link to the article]

Letture per il weekend – 16 Maggio 2015 Weekend reading – May 16 2015

Questa sembra la situazione di tanti giovani emigrati Italiani in Australia. Mi sembra di percepire qualche somiglianza con l’immigrazione Africana in Italia… tutto il mondo é paese anche quando si é immigrati. [link all’articolo]

L’intenzione di Google di diventare operatore mobile sembra sempre piú vicina. [link all’articolo]

Le ricerche di Google sui device mobili hanno superato quelle di ogni altro dispositivo. [link all’articolo]

Gli operatori che si muovono verso i contenuti e non solo nella semplice connettivitá. Il caso Verizon + AOL. [link all’articolo]

Forse uno dei progetti in cui Google sará veramente protagonista: I veicoli senza guidatore. [link all’articolo]

Gli operatori che tagliano la pubblicitá di Googe per risparmiare banda. [link all’articolo]

Continua la Telenovela della banda Larga in Italia con il nuovo protagonista ENEL. [link all’articolo]

Un interessante articolo sull’Italicum. Considerato che tutti ne parlano (male) e nessuno sa a malapena cosa cambia. [link all’articolo]

Un sempre ottimo Oscar Giannino sulla sentenza della corte costituzionale e i rimborsi delle pensioni. Il solito esempio di come in Italia non si riesca mai a tagliare cambiare nulla. [link all’articolo]This seems to be the young Italian emigrants situation in Australia. Not that far to the African immigrants in Italy. [link all’articolo]

Google becoming a mobile operator seems to be a reality. [link all’articolo]

Google searches initiated on a smartphone are overtaking any other devices. [link all’articolo]

Operators moving to the content and not only to connectivity.  Verizon + AOL case. [link all’articolo]

Maybe the real and only project where Google will be successful. Self driving cars. [link all’articolo]

The operators start to cut Google Ads to save bandwidth. [link all’articolo]

the never ending story of the Italian broadband with a new player: ENEL the energy state company. [link all’articolo]

Un interessante articolo sull’Italicum. Considerato che tutti ne parlano (male) e nessuno sa a malapena cosa cambia. [link all’articolo]

Un sempre ottimo Oscar Giannino sulla sentenza della corte costituzionale e i rimborsi delle pensioni. Il solito esempio di come in Italia non si riesca mai a tagliare cambiare nulla. [link all’articolo]

Letture per il weekend – 2 Maggio 2015Weekend reading – May 2 2015

10 Milioni di lavori in meno, la fine dell’industria automobilistica ovvero l’introduzione dei veicoli senza conducente. Analisi molto interessante. [link all’articolo]

In Grecia la situazione è sempre più grave ma sempre meno seria. [link all’articolo]

L’occupazione in Italia non sembra fare progressi nonostante I twit di Renzi. [link all’articolo]

Un Interessante studio sugli impatti positivi dell’immigrazione sulla manodopera di basso livello. [link all’articolo]

Gli ultimo dati dell’ OCSE sulla tassazione nei diversi paesi… indovinate come si posizione l’Italia. E poi ci si chiede perché l’economia stenta a ripartire. [link all’articolo]

10 Curiositá su EXPO 2015 appena aperto. [link all’articolo]

La recensione del monopattino elettrico. [link all’articolo]

TIM e Huawei portano il video broadcast sull’LTE. [link all’articolo]10 Millions job lose, the end of automotive industry because of the introduction of Autonomous cars. An interesting analysis. [link to the article]

Greek situation is more and more difficult and more and more less serious. [link to the article]

Italian job conditions do not have any positive progress although Prime Minister Renzi twits. [link to the article]

An interesting analysis about the positive impacts of immigration on the low level resident workers. [link to the article]

The last OECD data about taxation…. guess where is Italy? and somebody is wondering why is difficult to overcome the crisis. [link to the article]

10 curiosities about EXPO 2015. [link to the article]

The review of the electric scooter. [link to the article]

TIM and Huawei bring LTE video broadcast in Italy. [link to the article]

Letture per il weekend – 18 Aprile 2015Weekend reading – April 18, 2015

L’infinita telenovela del Broadband in Italia dopo il piano del governo. [link all’articolo]

Vodafone dichiara che il suo LTE copre 4000 comuni e l’85% della popolazione. [link all’articolo]

Uno degli attacchi di rete piú distruttivi che ha mandato in Blackout un canale televisivo in Francia [link all’articolo]

La fusione Nokia e Alcatel Lucent. [link all’articolo]

La presentazione in cinglese del nuovo smartphone P8 della Huawei. [link all’articolo]

Arrivato il secondo trailer del nuovo Star Wars. [link all’articolo]

Il nuovo Data Center di Fastweb per le azienda. [link all’articolo]The never ending story of the Italian Broadband after Government plans. [link to the article]

Vodafone declares his LTE service covers 4000 municipalieties and l’85% of the Italian population.  [link to the article]

One of the last destructive cyber attack which sent an entire TV channel in France out of Service  [link to the article]

Nokia and Alcatel Lucent merge.  [link to the article]

The perfect Chinglish presentation of the new Huawei smartphone P7.  [link to the article]

The new Star Wars trailer.  [link to the article]

Fastweb (Italy) launched his new Data Center for enterprises.  [link to the article]