Terrorismo in Europa: gli anni ’70 e ’80 fanno dei giorni nostri solo un dettaglio

Torno velocemente sul soggetto del terrorismo perché proprio oggi mi é capitato un twit del professor Paul Kirby della London School of Economics che condivideva un bel grafico  con la serie storica delle vittime per terrorismo in Europa Occidentale raggruppate per nazionalitá.

Con il titolo “Terrorism in Europe. The horrors of the 1970s and 1980s put today’s problems into perspective.” il professore ci fa vedere come se mettiamo a confronto i numeri delle vittime negli anni 70 e 80 con i giorni nostri gli ultimi eventi che cosí impressionano sono quasi un dettaglio per intensitá. Va anche cosiderato che proprio in quegli anni il terrorismo non era di matrice Islamica ma tutto Europeo.

Non ho nulla da aggiungere né da puntualizzare, il grafico mi sembra giá abbastanza chiaro.

Un altro esempio di quanto la “percezione” sia sempre molto lontana dalla realtá. L’ho giá  scritto qui ma ogni tanto ripetersi non fa mai male.

Victims of terrorism since 70s

I veri numeri del terrorismo per uscire dai luoghi comuni

Dopo gli ultimi attentati terroristici a Parigi non si fa altro che parlare di Islam e della sua parte integralista terrorista. Non possiamo dire di aver raggiunto livelli di panico ma sicuramente nelle persone c’é un certo timore che questi attacchi possano avvenire anche in Italia. Ogni borsa o oggetto non identificato abbandonato in qualche stazione del metro fa subito scattare la sicurezza pubblica.

Come sempre accade peró la distanza fra l’effetto mediatico e la realtá é molto grande. Un pó in tutti i paesi Europei le destre utilizzano l’accaduto per raccogliere consensi facendo  leva sui timori delle persone. L’Italia non é da meno e fra le povere dichiarazioni del solito insipido Salvini e le prime pagine di pseudo-quotidiani di dis-informazioni, l’obiettivo é solo quello di aumentare la propria popolaritá.

A farne le spese sono per primi i mussulmani residenti nei diversi paesi che sotto il bombardamento mediatico diventano immediatamente i responsabili di omicidi che non hanno mai commesso. Eh sí perché nonostante l’indubbio legame fra la religione Islamica e le organizzazioni terroristiche di stampo integralista la generalizzazione é sempre il rifugio dell’ignoranza.

I miei amati numeri anche nel caso del terrorismo possono forse togliere dalla testa del lettore alcuni luoghi comuni che per buona fede voglio attribuire alla pigrizia nell’informarsi. Il quotidiano Torinese La Stampa ha in questi giorni dedicato qualche pagina ai numeri sul terrorismo internazionale e in questo link multimediale potete trovare un riassunto.

Appare giá chiara la grande mappa mondiale con la classifica dei paesi a rischio che per facilitá riporto qui sotto.

Mappa dei paesi a rischio

L’Italia a livello mondiale si posiziona al 52 posto ma quello che é facile riscontrare immediatamente é che i paesi piú a rischio attaco sono proprio gli stessi paesi Islamici con primo Iraq, Afghanistan, Nigeria, Pakistan e Syria.

Ma veniamo a luoghi comuni

1) “Siamo sotto attacco” – NO: Escludendo le Torri Gemelle le vittime del terrorismo in occidente sono pari allo 0,5%

La prima cosa chiara da questa mappa é che il terrorismo non ha come obiettivo il mondo occidentale come invece tutti continuano a dichiarare ma la grossa parte di morti e attacchi é avvenuto e continua ad avvenire proprio nei paesi Mussulmani. Il tutto é certificato dal Global terrorist Index 2015 che raccoglie in maniera piú dettagliata tutti questi numeri. Se si guarda la mappa qui sotto e gli attacchi terroristici nell’anno 2014 possiamo vedere quanta sia grande la sproporzione fra Paesi Mussulmani e mondo occidentale.

Attacchi 2014

Dal 2001 ad oggi il 78% delle vittime é localizzato in 5 paesi: Iraq, Afghanistan, Nigeria, Pakistan e Siria. Il numero totale di vittime in Occidente in questi anni equivale allo 0,5% del totale (se si esclude l’11 settembre). Mi sembra abbastanza inutile specificare che :”siamo sotto attacco” é molto lontano dalla realtá.

2) Il terrorismo in occidente é causato dai Fondamentalisti Islamici – NO: l’80% delle vittime per terrorismo é causato da persone/gruppi non Islamici

Un altro fattore che é necessario tenere in considerazione é la matrice degli attentati. A differenza dei proclami dei soliti ignoranti il numero di vittime per terrorismo in occidente degli ultimi 9 anni NON É per l’80% dei casi legato ai fondamentalisti Islamici. L’80% delle vittime é infatti causato da: Movimenti estremisti di destra, Nazionalisti, anti governativi ed estremisti politici.

3) L’Isis é il gruppo terroristico che fa piú vittime – No: Boko Haram in Nigeria ha e continua a fare piú vittime.

Boko Haram é il gruppo terroristico fondamentalista islamico che ha fatto piú vittime rispetto a tutti gli altri gruppi inclusi Isis e i Talebani. Nonostante gli attacchi si siano incrementati molto dal 2013 il gruppo Nigeriano risulta essere il piú letale.

Attacchi per gruppi

4) Il terrorismo nasce come conseguenza del comportamento occidentale – NO: I gruppi fondamentalisti Islamici hanno come obiettivo la conquista dei paesi Medio orientali.

Spesso ho sentito molti discorsi che danno all’occidente la colpa della nascita di questi gruppi terroristici. Gli errori del colonialismo occidentale post moderno come causa della nascita di questi gruppi combattenti. Come scritto in questo interessante articolo della rivista geopolitica Limes Siamo in guerra? La guerra certo esiste, ma principalmente non è la nostra. È quella che i musulmani stanno facendosi tra loro, da molto tempo. Siamo davanti a una sfida sanguinosa che risale agli anni Ottanta tra concezioni radicalmente diverse dell’islam. Una sfida intrecciata agli interessi egemonici incarnati da varie potenze musulmane (Arabia Saudita, Turchia, Egitto, Iran, paesi del Golfo ecc.), nel quadro geopolitico della globalizzazione che ha rimesso la storia in movimento.”

Sicuramente molti dei paesi medio orientali hanno confini politici che non rappresentano le varie etnie e gruppi presenti ma bensí disegnati in un passato recente e anche grazie a mani occidentali. Certo esiste una presenza, interessi di lunga data e delle responsabilitá anche occidentali ma non sono queste le origini del conflitto. Il conflitto é uno scisma interno dell’Islam con i suoi obiettivi geopolitici nell’area.

Il grafico sotto mostra l’andamento degli attacchi terroristici e i relativi interventi occidentali in medio orientali.

Terrorismo e occidente

Agli occhi dei poveri di spirito sembrerebbe evidente la colpa “dell’imperialismo Americano” come viene spesso chiamato dai deviati la politica bellica estera degli USA. Il problema é diverso. Il Terrorismo non é la ribellione ad un’invasione secolare ma semplicemente la reazione ad un’intromissione esterna nella propria battaglia di conquista interna. Sempre da Limes “l’Is, come al-Qaida, uccide soprattutto musulmani e attacca chiunque si intromette in tale conflitto.”

L’Aumento del terrorismo é oltretutto molto legato al fatto che dopo una campagna bellica il piano di democratizzazione seguente non é stato applicato a sufficienza regalando l’instabilitá politica cosí utile ai gruppi terroristici. Insomma la politica estera degli Stati Uniti é molto piú debole rispetto al passato e quindi non é stata in grado di placare queste guerre interne al mondo Medioorientale.

5) L’Immigrazione incrementa il rischio del terrorismo – NO: Il terrorismo aumenta il numero di rifugiati.

In Italia come in molti altri paesi europei il fattore terrorismo é utilizzato per giustificare la propria contrarietá all’immigrazione. Al grido di “meno immigrati” adesso gli allergici allo straniero possono abbinare anche il motto “meno terroristi”. Nessuno si sogna di verificarne effettivamente l’incidenza statistica perché la logica della pancia vuole che questa connessione sia veritiera a prescindere.

Il report rileva ovviamente una diretta connessione fra richiedenti asilo politico e attacchi terroristici nel proprio paese di provenienza.

rifugiati e terrismo

Mentre la propaganda politica della Lega Nord e della combricola di destra connette i rifugiati e la probabilitá di terrorismo, la logica e i numeri ci dicono invece che l’unico legame ovvio é invece Piú terrismo Piú rifugiati. Le persone scappano da chi li vuole uccidere perché come detto prima sono proprio i mussulmani i primi obiettivi degli attacchi.

Qui sotto i numeri.

rifugiati e terrorismo per paese

Considerato che gli appartenenti ai gruppi terroristici spesso provengono da altri paesi mi sembra utile anche far vedere i numeri dei cosiddetti “Foreigner fighters” ovvero i terroristi reclutati all’estero e nello specifico in Europa.

foreign fighters

Qualcuno potrebbe controbattere che abbiamo quindi un problema interno. Lo so, non dovrei mettermi a fare calcoli perché i numeri sono giá abbastanza visibili chiari ma conoscendo la pigrizia matematica media:

  • Con un totale di circa 1.600.000 Mussulmani in Italia anche avessimo i foreign Fighters della Russia (diciamo 2000) rappresenterebbero lo 0,1%.
  • Considerando che dal grafico l’Italia non sembra arrivare nemmeno a 100 direi che non ho nemmeno voglia di scrivere tutti quei decimali nella percentuale.

6) Il Terrorismo é l’Islam – NO: Il terrorismo é una guerra di potere di sistemi teocratici interni all’Islam

Eguagliare l’Islam al terrorismo é segno prima di tutto di ignoranza senza poi considerare il basso rispetto per una fede religione. Certo é vero che questi gruppi si professano Islamici ma la religione in se e per sé non ha radici né nell’odio né negli omicidi. Chi uccide in nome di Allah non é un Islamico ma solo un povero fanatico deviato. L’Islam é sicuramente ancora in una fase che rispetto alla nostra storia potremmo definire medioevale. La sua medioevalitá é dovuta al fatto che la societá si appoggia su sistemi teocratici ovvero la politica é legata alla religione come era per noi qualche secolo fa. Sono il primo a dire che nonostante la civiltá antica si sia sviluppata in Mesopotamia poi la storia ha preso una direzione diversa. La nostra societá si é evoluta molto di piú e si é slegata dal controllo politico della chiesa. La nostra storia é stata anch’essa legata al controllo religioso per molti secoli ma noi siamo riusciti a liberarcene prima mentre l’Islam é ancora alle prese con i suoi scismi interni. Detto ció l’Islam come religione va rispettata come ogni altra fede e non confusa con l’islam politico che controlla i paesi del Medio Oriente e produce le distorsioni che sono sotto gli occhi di tutti. Distorsioni ripeto non legati al nostro occidente ma tutti circosritti all’interno di paesi ben precisi.

Conclusioni

  • Non é obiettivo di questo post minimizzare il fenomeno del terrorismo ma solamente quello di farne vedere i numeri reali per evitare la sua strumentalizzazione.
  •  Il terrorismo vá sicuramente combattuto con tutte le forze possibili il che non vuol dire trovare il nemico in altre etnie che condividono il nostro territorio. Come ci racconta Wikipedia, l’Islam conta circa 1,6 miliardi di fedeli, che corrisponde al 23% della popolazione mondiale. Mi sembra assurdo che per colpa di qualche decina di migliaia di pazzi (che statisticamente non contano) si possa dubitare di una fetta cosí sostanziosa del mondo. É assurdo notare quanto sia stupido e ignorante ma purtroppo diffuso questo parallelo.
  • Trovo particolarmente riprovevoli e pericolose le parola di tanti ignoranti della politica e dei loro fans che non fanno altro che aumentare la soglia della paura e della diffidenza. Questo non dá nessun valore aggiunto se non fare il gioco stesso del terrismo.
  • In questa guerra, noi europei e occidentali non siamo i protagonisti primari; è il nostro narcisismo che ci porta a pensarci sempre al centro di tutto. Sono altri i veri protagonisti. (Limes)

Il marketing Europeo dell’immigrazione e il pragmatismo Tedesco

L’Europa sta perdendo pezzi e credibilitá giorno dopo giorno. Nonostante Io creda che l’Europa sia l’unico futuro a cui possiamo sperare per sopravvivere in questo mondo globale, non posso che condividere le critiche degli Euro-scettici sull’attuale gestione politica Europea.

Negli ultimi anni l’Europa ha fallito su quasi tutti i fronti. Solo la politica monetaria di Mario Draghi é stata l’unica salvezza ma come sappiamo sono state le scelte politiche a mancare.

L’Europa ha fallito un pó ovunque:

– A proteggersi dalla crisi in maniera organica. Ogni paese ha fatto le proprie scelte entro i limiti contabili forzatamente irrigiditi da una Germania inflessibile.

– A risolvere il problema Greco prolungando l’agonia di un paese oltre ogni limite immaginabile e arrivando nel 2015 allo stesso punto di partenza del 2012.

– A risolvere il problema dell’immigrazione lasciando la gestione a carico dei paesi del sud Europa per poi svegliarsi nel 2015 di fronte ad un esodo che iniziava a manifestarsi anche via terra.

Proprio di questo ultimo punto mi piacerebbe spendere qualche parola. Non tanto per parlare di nuovo dei “numeri dell’immigrazione” (qui e qui per ri-leggere i post sull’argomento) ma per riflettere su quanto si é visto nelle ultime settimane.

Mi riferisco al repentino risveglio dei paesi del nord Europa che come per incanto si sono risvegliati dal torpore e hanno iniziato ad avere un atteggiamento estremamente aperto verso i profughi del medio oriente. Nello specifico mi riferisco alla Germania che negli ultimi giorni si é lanciata in affermazioni molto accomodanti dichiarando la sua assoluta apertura ai profughi.

Negli anni precedenti quando i morti nel canale di Sicilia salivano giorno dopo giorno questo non sembrava un problema mentre stranamente adesso sembra tutto cambiato. Ma cosa é successo ai tedeschi?

Bisogna essere comunque sempre obiettivi e ammettere che con i numeri la Germania si é sempre dimostrata il paese con piú accoglienza fra i paesi Europei. Forse lo ha fatto fuori dai riflettori dei media concentrati sugli sbarchi nel sud dell’Europa ma in ogni caso lo ha fatto.

Nella figura sotto i numeri dei rifiugiati in Europa a giugno 2015.

Refugees EU June 2015Come si vede il numero di persone accolte in Germania é nettamente maggiore rispetto agli altri paesi. Considerando che la popolazione Tedesca non é sette volte quella Italiana anche il rapporto profughi/cittadini non dovrebbe preoccupare troppo gli Italiani e i politici che alimentano le loro fobie inesistenti.

Nonostante la Germania sia sempre stata un paese accogliente, nelle ultime settimane sta partecipando insieme ad altri paesi ad un momento di notorietá sull’argomento dell’immigrazione o meglio, a mio modo di vedere, ad una grande campagna di marketing.

Porte aperte in Germania annuncia la Merkel, profughi accolti con applausi e cibo nelle stazioni Tedesche. Ma cosa é successo? Dopo essere stati indifferenti alle morti in mare come fosse un problema del solo Sud Europa adesso cosí repentinamente é diventato un problema Europeo?

Come sempre al nord non si perde tempo per farsi piú belli rispetto ai pigri meridionali d’Europa?

Riflessioni (solo personali) sul marketing Europeo

Credo fortemente che l’Europa dopo i fallimenti degli anni passati debba in qualche modo “rifarsi una nuova faccia”, dimostrare al mondo che il sistema dell’EU non é un gruppo scomposto di Stati ma un’entitá unica e compatta (buona fortuna). Questo problema penso sia piú forte quanto piú a nord ci spostiamo ed in particolare qui in Germania. La poca flessibilitá Tedesca degli ultimi anni ha in qualche modo prolungato situazioni di crisi che forse potevano attenuarsi piú velocemente.

La Germania secondo me vuole dimostrare al mondo di non essere una nazione di inflessibili contabili che governa malamente l’Europa ma un paese aperto e generoso. A ruota seguono poi gli altri paesi e l’Europa in generale come dimostrano le dichiarazioni di Junker.

La Germania ha sempre accolto molti profughi ma ovviamente non era un paese confinante come l’Italia e quindi i problemi della prima accoglienza erano limitati, Dopo essersi rifiutata di accollarsi i costi dei controlli marittimi nel Sud Europa adesso preferisce gestire la cosa in maniera autonoma raggiungendo anche il doppio obiettivo dell’immagine internazionale.

Ma quale poteva essere in questo caso l’alternativa?

Nessuna perché non c’erano piú lontani gommoni a Lampedusa ma treni pieni di persone provenienti dall’Est Europa.

In ogni caso bloccare gli arrivi sarebbe stato troppo brutto e quindi ecco la carta dell’apriamo a tutti. Una scelta secondo me quasi obbligata.

Ma da buoni pianificatori i Tedeschi stanno accelerando il piano B. Piano B?

Quello che i media non ci dicono sulla Germania: La pragmatica deportazione nei Balcani

Un particolare é peró stato trascurato dalla sempre pessima informazione Italiana: La Germania contemporaneamente all’accoglienza sta aumentando la cosidetta deportazione dei profughi di Guerra di altri paesi come: Macedonia, Serbia, Albania, Bosnia. Paesi che i tedeschi adesso inseriscono nella lista dei “senza rischio”e quindi nel pragmatismo tedesco queste persone non hanno piú diritto all’Asilo politico. La Germania sta infatti rifiutando molte richieste provenienti da questi paesi in favore delle nuove dal Medio Oriente e aumentando i rimpatri.

La cosa puó sembrare ragionevole e molto probabilmente é quello che tanti politici Italiani che fanno della lotta all’immigrazione il loro unico programma vorrebbero per l’Italia.

Chiariamo: in Italia sarebbe impraticabile perché non offrendo asilo a praticamente nessuno e preferendo l’immigrazione clandestina alle regole e  controlli rimane poco da deportare. Spiegatelo voi a Salvini perché io non grugnisco.

Questo pragmatismo peró sembra portare ad alcune situazioni un pó critiche come per esempio giovani nati in Germania e deportati dopo 20 anni nella loro Serbia. “Loro” mica tanto considerando che in molti casi non ne conoscono nemmeno la lingua come racconta questo articolo (fonte non verificata e quindi potenzialmente fuorviante). In pratica vengono deportate anche persone che negli anni si erano integrate nel tessuto tedesco.

Pragmatismo estremo?

No, per quello che conosco i tedeschi semplice inflessibilitá nell’applicare regole che forse potrebbero essere riviste a seconda dei casi. Ma é un mio personale commento e quindi vale come tale.

In ogni caso questo meccanismo di deportazione é in continuo aumento in Germania per poter fare posto ai nuovi arrivi dal Medio Oriente. La Germania ha infatti un collaudato sistema di rimpatrio aereo come viene descritto in questo articolo (in questo caso fonte certificato essendo un’importante testata giornalistica tedesca). La macchina della deportazione sembra ben piú oliata di quella dell’accoglienza ma questo non appare nell’informazione giornalistica Italiana. Nell’articolo vengono inoltre anche presentati in maniera precisa i costi di questi voli charter utilizzati per i rimpatri. É possibile anche selezionare ogni singolo volo per vedere il numero esatto di deportati e relativi costi in perfetto e preciso stile tedesco.

Questa deportazione non gioca sicuramente a favore dell’immagine della Germania aperta ma almeno fa capire quanta differenza esiste fra l’informazione Italiana e quella tedesca.

In ogni caso se i tedeschi sono cosí bravi ad accogliere sono altrettanti bravi a restituire anche dopo decenni i favori fatti.

In Germania tutto ha un costo anche la generositá ma di questo me ne ero giá accorto purtroppo vivendoci.

Quell’orda di migranti e il distacco dalla realtá dell’informazione Italiana…

Sull’immigrazione trovate un folto numero di post su questo blog ma questo é solo un piccolo commento. Leggete quiquiquiqui e qui per capire quanto i numeri del problema si discostino dai racconti della politica e dell’informazione. In questo Agosto probabilmente per colpa del grande caldo e della mancanza di altri argomenti la letteratura fantascientifica dell’informazione Italiana si é moltiplicata.

La concentrazione sull’emergenza migranti e sull’invasione straniera ha tenuto compagnia ai nostri concittadini in vacanza al mare. Probabilmente molti avranno passato notti insonni pensando a quante persone potevano approdare proprio sulla loro spiaggia e magari rubare tutto il loro denaro o ancora peggio usare violenza sulla sua famiglia.

Fra una focaccia e un gelato si saranno moltiplicati i commenti del tipo “non se ne puó piú”, “e dove li mettiamo?”, e la sempre in voga “ci tolgono il lavoro”.

Ho letto uno spaventoso articolo che raccontava dei “… 50 migranti arrivati oggi a Genova”. EMERGENZA.

Eh sí perché come la stampa e i politici ci dicono, l’invasione é forte e l’emergenza va di conseguenza. I politici Leghisti hanno rinforzato la dose perché del maiale non si butta via nulla.

Qui sotto una lista di titoli vari che ho trovato con una semplice ricerca su Google. Si riferiscono ad un periodo di 15 giorni fra l’inizio di Agosto e Ferragosto e provengono da differenti testate giornalistiche: Il Corriere, La Stampa, il Manifesto, La Repubblica, il fatto quotidiano, il Giornale etc. Insomma nessuna linea politica particolare ma un bel mix di opinioni.

Comune denominatore: l’INVASIONE.

Immigrazione Giornali

…e poi ti imbatti in un twit di un professore di Economia di Tor Vergata che posta un semplice grafico. Certo non sufficiente a definire con precisione il problema ma utile a capirne le proporzioni.

Nel grafico i richiedenti Asilo di un solo paese: la Siria in un periodo di 4 anni…

4 anni

L’emergenza Italia la vedete in basso a destra in colore rosso.

Da Italiani come dice il Professore dovremmo sentirci offesi di questo rifiuto. Ma come risponde un lettore al twit…

“migranti sí ma mica fessi”

Siriani  Richiedenti Asilo

Per chi fosse interessato qui un articolo del professore Becchetti che spiega in maniera piú estesa il problema del distacco fra realtá e finzione informativa.

Letture per il weekend – 14 Marzo 2015

Non servono ulteriori prove per dimostrare l’ignoranza e le barbarie di questi neo terroristi ma guardando questo video la tristezza e la desolazione sono forti. Nulla a confronto dei loro violenti omicidi ma in un certo senso questa é la peggiore violenza contro l’umanitá. La cancellazione di secoli di Storia. Vergogna é riduttivo.

Nonostante questo articolo non é critico sulla lettera della Boldrin Io invece lo preferisco utilizzarlo per dimostrare quanto inutile siano le scelte dei nostri politici. Questo non ha nulla a che fare con la paritá dei sessi. Questa é una perdita di tempo e considerato lo stipendio della Boldrini é anche molto costoso. [link all’articolo]

I prezzi degli Apple watch.. alla faccia della crisi. E sono sicuro che venderanno molto bene. [link all’articolo]

La presentazione del nuovo Samsung Galaxy S6. I continui richiami a quanto siamo meglio di Apple fanno immediatamente pensare ad un forte complesso di inferioritá (giustificato). Ah dimenticavo… c’é anche Samsung-pay… piú follower di cosí non si puó… questa é l’Asia signori miei.

Ma nonostante questo sembra che la partita nel mondo smartphone sia per Samsung giá persa in partenza. [link all’articolo]

Ma é questa l’informazione economica in Italia. Da non credere… su un TG a livello nazionale. Poveri noi viviamo proprio nel mondo delle favole. Non c’é poi da stupirsi se molti credevano in Grillo. [link all’articolo]

Google va verso l’Android TV e potenzia Chromecast. [link all’articolo]

Greta e Vanessa valgono 12 Milioni?

Sí ovviamente, li valgono come li vale ogni vita umana che si puó salvare ma ció non toglie che le due ragazze abbiano fatto una stupidata che ci é costata 12 Milioni di dollari. Da alcuni racconti sembra poi che questa cifra sia esagerata e molto probabilmente lontana dalla realtá ma ció non toglie che un prezzo é stato pagato.

Il pagamento del riscatto non é mai stato smentito ufficialmente. Il Ministro Gentiloni riferendosi alla Camera non ha mai esplicitamente dichiarato che non sono stati pagati riscatti. Ha preferito stare dalla parte delle ragazze dichiarando che é dovere dello Stato cercare di fare il possibile per salvare i propri cittadini. Non poteva ovviamente dichiarare il riscatto nonotante le ragazze abbiano detto alla Polizia che lo scopo del loro rapimento era solo per una questione economica. I rapitori volevano solo fare un pó di soldi.

Il caso mi ha infastidito perché la reputo una stupidata o in Italiano corretto, una stronzata. Una stronzata un pó troppo costosa.

Non é questione di cifre, é questione di come si é arrivati a tutto questo. Se fosse stato un rapimento di un volontario di Emergency o di Medici senza frontiere non mi sarei arrabbiato tanto.

In Italia si é aperta la solita discussione fra Guelfi e Ghibellini, tra il rosso e il nero, tra il giusto 1 e il giusto 2. Le armate dell’amore che vincono sull’odio che ritengono  il pagamento uno scandalo e dichiarano che sarebbe stato meglio lasciare le ragazze al loro destino. Definiamola pure la solita stupidata di panza che segue la tradizione di un cervello sempre meno vicino alla realtá. E’ vero, l’hanno fatta grossa ma sono pur sempre due Italiane che non si meritano di essere abbandonate. A molti é sembrato doveroso fare il paragone con i Maró nonostante i due casi siano distanti fra di loro e non confrontabili ma al bar si puó discutere sempre di tutto. L’Unica certezza é che in entrambi i casi c’é stata una pessima gestione degli Affari Esteri come da molto capita.

Poi c’é l’armata dei buonisti rossicci. Quelli che “ma loro fanno del bene”, “lottano per un mondo diverso e migliore”, “sono andate ad aiutare il popolo Siriano”, “Sono volontarie e quindi vanno rispettate”. La lista di romantiche dichiarazioni é illimitata. Si mette insieme un pó di tutto nel solito minestrone riscaldato buonista-filosofico che non cambia mai. Senza capo né coda perché non tiene conto che il mondo non é fatto per i sognatori (e meno male). Insomma quelli come Saviano.

Posso sembrare estremamente freddo ma la realtá é purtroppo lontana dai sogni. Non ho nulla contro il volontariato, anzi ammiro e amo le persone che dedicano parte della loro vita agli altri perché non é né facile né immediato ma anche nel volontariato servono delle regole precise e ben definite perché possono aiutare a raggiungere obiettivi piú concreti. Non é detto che una persona nel volontariato sia sempre e comunque giusta. Puó sbagliare anche lei e cosí hanno fatto le due ragazze.

Greta e Vanessa facevano parte di una Onlus/ONG che loro stesse avevano creato. Una Onlus che contava 3 persone. Questa é un’anomalia che non dovrebbe esistere e fonte principale del mio nervosismo. Non si puó sognare di poter cambiare il mondo da soli. Non é entusiasmo é solo sottostima dei problemi e sopratutto é darsi degli obiettivi che non servono oltre al proprio ego.

Sono molto critico sull’oceano di associazioni a scopo benefico che lavorano nel mondo. Mi é capitato personalmente di vedere in un altro paese quanto le cosiddette ONLUS siano una realtá spesso frammentata che in molti casi non riesce a raggiungere obiettivi considerevoli perché non si organizza. Tanti progetti, tanto entusiasmo ma con risultati spesso scarsi o in media bassi. Mi potete ovviamente criticare dicendo che meglio un risultato piccolo del nulla ma nella mia testa ho altri modelli di volontariato che lontani da queste micro realtá.

Greta e Vanessa con la loro Onlus personale vanno in Siria in un periodo critico e pericoloso. Arrivano il 28 di Luglio e vengono rapite dopo 3 giorni come racconta questo interessante articolo sulle tappe della loro tragica vicenda. Mi sembra giá questa un’evidente prova che forse fare parte di organizzazioni un pó piú grandi e organizzate forse diminuisce la percentuale di rischio. Certo non la elimina ma la riduce sesibilmente. In ogni caso in 3 giorni erano giá nelle mani di un gruppo di Al Qaida che dichiarava (secondo le regazze) di voler fare dei soldi su di loro. Poi é partito il lungo negoziato durato piú di 5 mesi e che ha portato alla loro liberazione con il riscatto secondo il Guardian.

Ormai poco interessa sapere cosa é veramente successo perché i metodi, le cifre del riscatto non contano molto. Statisticamente l’Italia é un paese che se esiste una possibilitá dell” 1% di liberare un ostaggio con riscatto segue questa strada mentre per esempio gli Stati Uniti sono un paese che se esiste una possibilitá dell’1% di liberarlo con un intervento lo tenta. Questione di mentalitá, possibilitá e capacitá di intelligence.

Quello che vorrei Io invece é un sistema che limitasse alle persone di poter mettere la propria vita a rischio in questo modo o che almeno renda tutti piú consapevoli dei propri rischi. Per rischi non intendo il fatto di dover insegnare a qualcuno che in uno stato in guerra la percentuale di rischio é statisticamente piú alta ma il rischio di dover rimborsare lo Stato quando si opera fuori da determinate regole. Non sono d’accordo con quelli che adesso chiedono che le famiglie delle ragazze “rimborsino” lo Stato. É un’altra idiozia che esce fuori dalle solite menti limitate. Quello che dico io é che l’Italia dovrebbe fare come in Inghilterra o in Giappone per esempio dove sembra che una ONLUS abbia il dovere di dotarsi di tutti gli strumenti per la propria sicurezza altrimenti in caso di intervento dello Stato deve rimborsare tutte le spese sostenute. Dico “sembra” perché non ho ancora verificato l’informazione in sé ma la fonte é credibile.

Sembreró freddo ma credo che la questione sia sempre la stessa: Fissare le regole. A noi piace lasciare sempre tutto non ben definito per poi pagare conti molto piú salati alla fine. Non credo che regole del genere siano anti-etiche o contro il volontariato anzi possono solo renderlo piú efficiente e dal mio punto di vista anche filtrate molte associazioni non propriamente utili.

Evitare magari che qualcuno vada in Siria con qualche Euro e torni con qualche Milione di Euro di conto solo perché si sente il salvatore di un mondo che invece ha bisogno di ben altro che di sognatori.

Letture per il weekend – 17 Gennaio 2015

Giusto per non essere l’unico a pensar male del 2015. [link all’articolo]

Video, meme e musica ecco cosa mette sotto prova una rete LTE dichiara l’operatore britannico EE (Everything Everywhere). [link all’articolo]

Le prime 10 storie di Cyber crimini del 2014. [link all’articolo]

Nel 2015 ci saranno piú di 1 miliardo di utenti con Tablet. [link all’articolo]

Il video prende sempre piú piede nei motori social che nei tradizionali fornitori di contenuti. Sará Facebook contro Youtube? [link all’articolo]

I consigli del New York Time per gli Americani in visita a Milano. [link all’articolo]

La Storia di Windows in 11 tappe. [link all’articolo]

Il tanto acclamato Italicum. Una guida rapida sui cambiamenti. [link all’articolo]

Considerati gli ultimi eventi di Parigi qualche numero sui Mussulmani. A prima vista tutto mi sembra tranne che un’invasione. Soprattutto in Italia ma a sentire i soliti (idioti) sembrerebbe il contrario. [link all’articolo]

 

Letture per il weekend – 16 Agosto 2014

weekend-readingUn interessante articolo sul nuovo default Argentino. Forse non é tutto come pensavo. Alla fine sembra una questione di soli 500 Milioni ma forse la cosa piú sconcertante é che un’azienda di 500 impiegati mandi in default 41 Milioni di Argentini. D’altra parte il paese é in default da 10 anni e questa cifra non cambierá di molto la situazione. [Link all’articolo]

Un interessante punto di vista straniero sul fallimentare percorso del M5S. [Link all’articolo]

E il Grande Fratello Israeliano non si ferma nemmeno davanti alla guerra. [Link all’articolo]

Qualche altro commento sulle conseguenze dell’avanzata Cinese in Italia. [Link all’articolo]

Il record di pubblico per una partita di calcio. [Link all’articolo]

Un commento di Michele Boldrin sulla legge elettorale. [Link all’articolo]

La crisi avanza ma non per il calcio e nonostante i morsi Suarez é stato pagato 94 Milioni di Euro dal Barcellona. [Link all’articolo]

I fondi investono sul calcio. [Link all’articolo]

Apple é sicuramente un’azienda innovativa ma non sembra altrettanto brava in sicurezza. [Link all’articolo]

6 possibili scenari del prossimo futuro Italiano. [Link all’articolo]

Letture per il weekend – 9 Agosto 2014

weekend-reading Anche la Libia fuori controllo, un Parlamento riunito in Hotel [link all’articolo]

L’affascinante storia del PI greco. [Link all’articolo]

La nuova Autostrada BreBeMi, una nuova cattedrale nel deserto per un’economia asfittica. Aperta con fretta ma senza essere stata completata adeguatemente. I tempi peggiorano ma il paese non cambia. [Link all’articolo]

Una nuova epidemia di Ebola si sta diffondendo in Africa. Dato preoccupante considerando che l’Ebola non ha cura. In tutta la sua storia peró l’Ebola ha ucciso poco meno di 2000 persone mentre la malaria uccide ogni anno piú di 600000. Una bella differenza che non dovrebbe far urlare alla catastrofe. [Link all’articolo]

Un mondo malato e triste che non riconosce il valore della vita anche se diversa e meno fortunata. [Link all’articolo]

Interessante articolo sulle origine di Hamas. [Link all’articolo]

Prepariamoci in religioso silenzio all’evento. [Link all’articolo]

E la Russia ingabbia I blogger. [Link all’articolo]

Amazon la nuova Microsoft? [Link all’articolo]

Interessante visione di insieme dei paesi Africani. [Link all’articolo]