I sosia politici e la favola di De Magistrusconi

C’era una volta un eroe popolare che lottava per portare nuovamente la libertá ad una popolazione oppressa. Un uomo che voleva rivoluzionare una cittá, un uomo che prometteva un mondo diverso, un mondo senza piú rifiuti senza piú delinquenza, un mondo all’insegna della legalitá.

Quest’uomo era l’immagine della legalitá e del rispetto delle regole e proprio sulle regole fondava il suo programma “rivoluzionario”.  Il nostro eroe era il paladino della legalitá tanto che non accettava l’idea di vedere persone al comando che non fossere piú candide del bianco, immacolate. Ogni minimo errore doveva essere punito con l’espulsione senza sí e senza ma. Nessuna clemenza per nessuno.

Il nostro eroe nel momento in cui era salito alla guida della sua cittá aveva una lunga lista di idee per rivoluzionarla. Per cambiarla alla radice. Molte persone (incluse chi scrive) aveva visto in lui la speranza del cambiamento. Troppi erano i problemi e lui era una persona che poteva risolverli.

Ma il nostro eroe ha dovuto combattere contro troppi nemici, i piú grandi complotti e le piú potenti forze oscure che dominavano la cittá ed erano proccupate della sua venuta. Si era circondato da persone di fiducia (della sua famiglia) per essere sicuro del loro operato ma spesso anche chi ti vuole bene non né puó niente contro un mondo che ti vuole eliminare.

Nei suoi anni di operato ha messo anima e cuore, dedizione per portare a termine le sue promesse ma non sempre “l’amore vince sempre sull’odio” e la forza dei suoi nemici é stata piú forte.

Il nostro eroe non é riuscito a portare a casa dei risultati tangibili ma cosa importa? É lo sforzo quello che conta, l’amore per la propria patria, per la propria cittá. Diceva “Napoli sarà liberata dai rifiuti nonostante il tentativo di sabotaggio messo in atto in queste ore da certi ambienti refrattari ad accettare la svolta politica che stiamo attuando”.  I rifiuti sono rimasti a Napoli, gli autobus hanno finito la benzina e i Napoletani non sono riusciti a migliorare il loro standard di vita.

Ma l’uomo non é fatto di soli freddi risultati materiali. Spesso esistono anche risultati che non si possono misurare, dettati dal cuore culturale di un uomo.

AL ti aspettiamo…

I suoi nemici erano ovunque, stampa,  televisioni, poteri forti ma un giorno arrivó il peggiore dei mali. La giustizia. Il nostro eroe sempre né aveva fatto una bandiera per la sua battaglia e proprio dalla giustiza stessa é stato tradito.  I poteri oscuri avevano scatenato contro di lui il loro attacco tramite Giudici da essi controllati. Il peggiore degli attacchi.

“Chi é colpevole deve pagare” ha sempre detto. Adesso era lui il colpevole ma sapeva che questa volta era diverso. Non aveva fatto nulla era solo un complotto.

La Stampa nemica accusó ingiustamente la sua cittá di essere all’ultimo posto nella classifica della qualitá della vita ma lui dichiaró che “quel tipo di classifiche mi interessano fino ad un ceto punto”.

Classifica Province

Il nostro eroe rimase in sella nonostante i tanti nemici perché eletto dal popolo e nessuno poteva portare via la decisione democratica popolare, nemmeno uno squallido gruppo di giudici in combutta contro la libertá di una cittá.

Ma la nostra storia non finisce qui e il nostro eroe é ancora in piedi a combattere, non molla perché non si molla davanti ad un complotto. Perché le sentenze sono diverse e perché “i cittadini mi voterebbero di nuovo ”.

“Vinceremo anche questa difficile battaglia”

Auguri Silvio Luigi

L’amore vince sempre contro l‘odio… ma anche no.

Bibliografia e note:

Per Ingroia siamo tutti mafiosi

Oggi leggevo questo post di Phastidio che riporta le affermazione allarmanti del candidato premier Ingroia del movimento Rivoluzione Civile.

A parte la solita storiella della cancellazione di imposte sui meno abbienti e la caccia ai grandi patrimoni dei ricchi cattivi, ci sono delle argomentazioni sui metodi di contrasto dell’evasione che sono semplicemente terrificanti.

Qui l’estratto da Ballarò

Il metodo Ingroia

  • Si abbassano le garanzie poiché tanto si agisce sui patrimoni e non sulle persone fisiche
  • Si applicano sui i patromoni privati le stesse regole con cui sono trattati i patrimoni dei mafiosi
  • Si incrociano i dati (quali?)
  • Si sequestrano “preventivamente” i beni se si presume (presume) che la persona ha evaso
  • Il cittadino é colpevole fino a prova contraria
  • Il cittadino ha il diritto di dimostrare la sua innocenza (grazie) portando le prove che l’accertano

Faccio una certa fatica a capire su quali principi di giustizia si appoggiano le idee di Ingroia. Questi metodi esistono solo nei regimi totalitari e me ne preoccupo di conseguenza. Cosa vuol dire Giustizia se un cittadino deve prima di tutto dimostrare di non essere come un mafioso? Perché io sono colpevole a prescindere e invece esiste l’evidenza che chi mi accusa è colpevole di furto nei miei confronti? (I due, forse, stipendi pubblici di Ingroia)?

Perché in Italia le novitá sono sempre cosí deludenti?

 

La Competitivitá lavorativa Italiana e i deliri di Fassina

Nella campagna elettorale del 2013 si sentono molte ricette per guarire l’economia ormai agonizzante del nostro paese. Nell’ambito economico/occupazionale di seguito un estratto dei diversi rimedi proposti dai vari pretendenti al trono:

  • PD: Rimanere sull’austeritá fiscale mantenendo gli impegni Europei. Piú giustizia nel lavoro per combattere la disoccupazione (?). Una piú equilibrata distribuzione delle imposte per alleggerire il carico ai meno abbienti. Innalzamento delle tasse per patrimoni molto alti e lotta all’evasione. Paghiamo tutti paghiamo meno.
  • PDL: Riorganizzare l’Europa riducendo il controllo tedesco fonte di ogni male Italico. Riduzione delle tasse per la prima casa (?). Un’uscita dell’Euro potrebbe non essere un grosso problema anche se non é la prima soluzione.
  • M5S: Lotta alla Casta Politica, statalizzazione di tutte le banche essendo il sistema finanziario la causa della crisi. Uscita dall’Euro per riprendere possesso della propria sovranitá monetaria con relativa possibilitá di stampare denaro.
  • Lista Monti: Italia al centro dell’Europa, rinnovamento della giustizia, lotta all’evasione, riorganizzazione del lavoro. Recentemente il professore sembra promettere un piccolo allentamento della morsa fiscale (ma siamo in campagna elettorale e vale tutto).
  • Rivoluzione Civile: Non pervenuta. Forse Giustizialismo e tasse alte per i grandi patrimoni. In generaleidee molto confuse.

Non commento le proposte di Fare per fermare il declino perché sono di parte. Le potete visionare qui.

Le ricette presentate sembrano tutte lontane dai reali motivi dell’attuale crisi occupazionale dell’Italia perché:

Austeritá fiscale: La tassazione ha raggiunto percentuali incredibilmente elevate sia per i privati che per le aziende. Il tessuto produttivo é danneggiato con relativo crollo delle entrate fiscali. L’innalzamento delle tasse di Monti é stato necessario per risolvere una situazione tragica ma non puó essere mantenuto causa soffocamento dell’economia stessa.

Lotta all’evasione: Sbandierata come la soluzione di tutti i mali ma non si sono mai misurati dei risultati reali, solo titoli altisonanti sui giornali. La questione é piú difficile di quanto sembra e sarebbe meglio evitare propaganda inutile. La giustizia fiscale senza uno sforzo nel ridurre il peso dello Stato non ha senso.

Aumento delle tasse per i grandi patrimoni: Il concetto produce particolare eccitazione in personaggi del calibro di Vendola, Ingroia e tanti altri vendicatori mascherati per i quali ricco é male, senza poi considerare che gli stessi sono ricchi con i soldi pubblici. Spiace per la platea dei Robin Hood ma la famosa rimodulazione non sposta i conti pubblici. Le modifiche dell’IMU proposte da Bersani, per esempio, non sono semplicemente applicabili . Alzare la tassazione sui grandi capitali non giova a nessuno, le aziende scappano in paesi con tassazioni piú favorevoli e le risorse per investire si riducono ulteriormente. Nonostante le credenze popolari sono i capitali che permettono gli investimenti e quindi la creazione di lavoro. Questo é spesso trattato peró come un dettaglio. Alzare le tasse oltre il milione di euro non porterebbe nelle casse statali nessun grande vantaggio nonostante qualcuno continui a ripetere il contrario.

Contrattazione sindacali : Bandiera sventolata dal PD che continua attraverso il suo portavoce economico a difendere contrattazioni sindacali fonti di gabbie regolatorie e causa di innalzamento del costo del lavoro. Le parole di Fassina ammettono implicitamente il problema del costo del lavoro tanto da proporre la “riduzione dei salari” come soluzione. LA RIDUZIONE DEI SALARI attraverso accordi sindacali. Il limite di personaggi come Fassina (e mi auguro non di tutto il PD) é che piuttosto di proporre alleggerimenti della macchina statale/burocratica preferiscono infliggere cure letali ai lavoratori facendole passare per salvifici accordi sindacali.

Via dall’Euro: L’impatto economico sarebbe forte. Aumento degli interessi che il nostro paese pagherebbe in termini di costo del denaro a sfavore di aziende e cittadini (prestiti, mutui, investimenti). Molte delle importazioni crescerebbero di costo danneggiando la bilancia economica.

Stampiamo moneta: La competitivitá presunta della svalutazione é una favola. Quando esisteva la lira la svalutazione era lo strumento con cui la classe politica poteva continuare a “spendere allegramente”. Come ci ricorda Wikipedia :“Per decenni le banche centrali hanno operato seguendo le direttive dei rispettivi governi, che hanno promosso la creazione di moneta per finanziare l’eccedenza di spesa pubblica che non poteva essere coperta dall’imposizione fiscale. L’obbligo di sottoscrivere i titoli non collocati ha gravato fino al 1981 sulla Banca d’Italia. Gli aumenti della base monetaria sono stati all’origine di forti aumenti dei prezzi. Il tasso di inflazione ha raggiunto, tra la fine degli anni settanta e l’inizio degli anni ottanta, anche livelli del 20-25% annuo.”  La conseguente inflazione da svalutazione non é altro che una tassa aggiuntiva per il mantenimento di uno stato inefficiente. Se dopo una svalutazione vediamo il pane aumentare del 20% che differenza c’é rispetto ad un aumento di IVA? ma qualcuno preferisce chiamarla “svalutazione competitiva”. Nelle teorie monetarie esistono effettivamente delle tecniche di svalutazione che servono per periodi brevi come stimoli economici ma in Italia, esclusi rari casi, la svalutazione era sistematica e veniva usata come velo per l’incapacitá a governare.

Ridimensionamento della Casta: Il costo della nostra classe politica é sicuramente vergognoso se paragonato con altri paesi Europei. La sua riduzione é prima di tutto una prioritá morale prima che economica. Il costo totale del Parlamento Italiano vale uno 0,075% del Debito pubblico. Questo non vuol dire che non debba essere ritoccato al ribasso ma che non é la causa dei nostri problemi economici né tanto meno la prima voce dei costi pubblici.

Le diverse cure proposte sono quindi sostanzialmente lontane dall’obiettivo che si prefiggono. In maniera trasversale a tutte le forze politiche (escluso il M5S) c’é la spiccata propensione all’autoassoluzione politica. Tutte le cause sono sempre esterne allo Stato e gli sforzi pesano sempre sul carico fiscale di cittadini e aziende.

L’unico problema dell’occupazione Italiana

L’Italia ha invece un UNICO grande problema che grava come un macigno sull’occupazione: la COMPETITIVITÁ. Il lavoro e i lavoratori in Italia non sono competitivi perché ci sono semplicemente troppi costi dovuti ad imposizioni pubbliche di vario genere. L’unica arma é la detassazione del lavoro. Le aziende pagano troppo per lavoratore e quindi non investono e non assumono. I lavoratori pagano troppe tasse e il loro potere di acquisto diminuisce.

Sentire rappresentanti economici come Fassina che promuovono un rafforzamento della contrattazione sindacale come via per la competitivitá é semplicemente abominevole. Fassina afferma che un congelamento dei salari mediante contratti sindacali é la via per liberare investimenti. Aggiunge inoltre che le aziende Italiane in questi anni hanno investito poco (e quindi é colpa loro). Questa mentalitá é dannosa per il paese e andrebbe sradicata da una forza politica importante come il PD.

L’Italia é un paese dove gli stipendi sono tutt’altro che elevati ma nonostante questo le aziende non investono e sopratutto quelle straniere non vengono in Italia per produrre.

Fassina non si chiede dov’é il problema e pensa basti congelare gli stipendi giá abbondantemente fermi. Non é forse che la macchina Stato+Sindacati ha un costo troppo elevato sul lavoro?

Per evitare discorsi retorici e ideologici é necessario come sempre considerare le statistiche e i numeri. Fonti Eurostat e OCSE.

unit labor costs

L’Italia é la terza potenza economica dell’Europa ma é l’ultima (ULTIMA) come “Costo del lavoro per singolo lavoratore”, dietro a tutti gli altri paesi Europei compresi Grecia, Irlanda, Portogallo etc.

Nessuno é peggio di noi nemmeno la fallita Grecia. Chiediamoci come mai i tedeschi hanno un costo per lavoratore piú basso del nostro nonostante abbiano gli stipendi piú alti? Che abbiano regole del lavoro fatte per favorire aziende e lavoratori e non lo Stato? Sicuramente hanno meno persone che la pensano come Fassina.

Il costo del lavoro non é l’unico fattore in cui l’Italia si distingue, ci sono anche altri ambiti strettamente collegati come la produttivitá:

productivity II

Anche in questo caso manteniamo la prima posizione partendo dal basso con una Grecia che ci ha superato nel 2012.

Oltre il danno la beffa.

Il grafico che segue elenca le ore lavorate medie nei principali paesi Europei.

Countries Working Hours

L’Italia é al settimo posto ben lontana da paesi con economie paragonabili come Francia e Germania dove i lavoratori dedicano all’anno un bel 20% in meno di ore.

Quindi il lavoratore Italiano:

  • Lavora di piú
  • Viene pagato di meno
  • Paga piú tasse

Tutti questi indici negativi non sono altro che il risultato di politiche del lavoro perdenti fatte negli anni passati. Non si é mai cercato di ridurre il peso dello Stato sul trattamento dei lavoratori. La conseguenza é stata quella di una riduzione dei salari da parte delle aziende , una sorta di inflazione interna per combattere i costi alti dovuti alle imposte. In questa situazione non é accettabile continuare ad inneggiare all’austeritá, alle tasse per ricchi o alla caccia all’evasore se prima non si riduce l’enorme costo delle imposte sul lavoro. Non é accettabile che un sistema cosí costoso e poco efficiente continui a gravare sul lavoro e sull’economia.

Quando si sentono propagande raccontare un’Italia dove le contrattazioni sindacali collettive sono un requisito fondamentale del lavoro e che l’aumento delle tasse é necessario per cause contingenti, sarebbe forse il caso di sventolare davanti questi grafici. Se il lavoro non viene libera delle zavorre di Stato siamo destinati a posizionarci stabilmente in una nuova economica di “decrescita infelice”.

 

Nota: nella pagina web delle statistiche OCSE é possibile analizzare, filtrare o semplicemente scaricare molti dati economici. 

Facciamo la Rivoluzione Civile? No grazie, preferisco Grillo

Stavo scrivendo un post con le mie riflessioni sul programma del M5S quando mi é apparsa davanti agli occhi una notizia sulla “Rivoluzione Civile” di Antonio Ingroia e mi sono fermato.

Mi sono chiesto perché non dare un’occhiata al sito di Ingroia e al suo programma invece di iniziare dal M5S? Giusto per curiositá, non conosco cosa propone Ingroia invece il M5S sí e anche se non lo amo, ha una storia piú conosciuta, lunga e lontana nel tempo rispetto a questo movimento della scorsa settimana. Posso non condividere il programma del M5S e volerlo commentare (e criticare), reputarlo insensato ma non posso che riconoscere al M5S uno sforzo e un lavoro dal basso molto intenso negli ultimi anni.

Allora sono andato sul loro sito .

Il caro Ingroia ha passato l’ultimo anno a dichiarare che non si sarebbe mai candidato per poi prendere l’aspettativa ed entrare in politica secondo tutte le previsioni, ma perché non dirlo prima? Forse perché avrebbe dato ragione a chi l’ha sempre accusato di essere politicizzato? Non entro nel merito del discorso ma sicuramente ammetto che ci sono delle zone d’ombra e moralmente dubbie anche per una persona come me difende l’operato dei magistrati e la loro autonomia.

Ognuno deve fare il suo lavoro nel merito delle sue competenze e un magistrato, se bravo, deve continuare a fare il suo lavoro oppure abbandonarlo se vuole entrare in politica, senza aspettativa peró.

Scopro dal sito che De Magistris partecipa al movimento. Ho apprezzato De Magistris nel momento in cui vinse a Napoli. Il mio entusiasmo era sostanzialmente perché con un plebiscito la destra era stata buttata fuori a calci. Vedevo in De Magistris una nuova Sinistra piú vicina al popolo. Ammetto che l’entusiasmo é morto e sepolto e penso che invece personaggi del calibro di De Magistris non siano un bene per l’Italia, anzi. Non entro nel merito delle sue capacitá giudiziarie che voglio pensare ottime, ma nelle sue capacitá politiche considerando che in politica si sta buttando pesantemente. Napoli cittá difficile é stata tradita e tutte le sue promesse sono state parole al vento. Quasi nulla é stato fatto specialmente sull’argomento principe: i rifiuti e la differenziata. E’ vero, i problemi sono tanti e grossi ma personalmente penso che le persone molto valide li risolvono, le persone valide li riducono, gli incompetenti li lasciano invariati. Non credo De Magistris possa rientrare nella seconda categoria ma lascio la decisione ai Napoletani.

La morte intellettuale di De Magistris per quanto mi riguarda, é avvenuta in una puntata di “Piazza Pulita”  in cui in un testa a testa con il professore Michele Boldrin (il mitico professore Boldrin) De Magistris si é lanciato in discorsi nell’ambito economico: le banche, la finanza speculative, le solite stronzate che hanno messo in luce la sua completa ignoranza in merito e l’utilizzo dei classici “luoghi comuni” lontani dalla realtá. La puntata la trovate integralmente qui e la parte a cui faccio riferimento dal minuto 2:14:40. Persino Fini é sembrato  al confronto, capirne di economia e penso avrebbe vinto anche uno Storace qualunque. In aggiunta ha iniziato ad usare quella dialettica qualunquista tanto amata dal nostro ex-ex-Premier SB. De Magistris aveva espresso la sua vicinanza a nuove politiche economiche per affrontare “la crisi del capitalismo” dicendo che bisogna imparare da realtá nuove in cui economie dal basso e nuovi modelli di democrazia erano stati positivamente introdotti come per esempio in Argentina.

“Scusa? Non ho capito, hai detto Argentina?”

Il professor Boldrin non ce l’ha fatta esplodendo in maniera forse non troppo diplomatica (e negativa in un talk show, ma che dire di fronte a tali stronzate) e io vedevo una persona (De Magistris) assolutamente slegata dalla realtá che utlizzava discorsi da nuovo politichese popolar-qualunquista-complottista che tanto piace ai nostri giorni. Sará sicuramente stato un ottimo magistrato ma si sta dimostrando un pessimo politico sopratutto perché ha utilizzato la cittá di Napoli come trampolino di lancio per una carriera tutta politica tradendo le aspettative della popolazione. Se sei il Sindaco di Napoli cosa ci fai a “Piazza Pulita”a discutere di questioni nazionali? Perché sei in lista con Ingoria?

Ma torniamo all’argomento principale. La lista Ingroia e il suo programma. Sono andato sul loro sito e ho cercato il loro programma per capire cosa proponevano. Non c’é un link chiamato “programma” ,non esiste. Solo questo chiamato Manifesto é l’unica traccia di qualcosa che assomiglia ad un programma. Pensavo che ogni candidato a governare (forse) dovrebbe scrivere qualcosa di concreto su cosa intende fare no? NO!

Questo movimento si presenta agli elettori ma non c’é un posto dove spiega cosa  vuole fare. That’s Italy baby! Qui le persone prendono voti con la pubblicitá mica con un programma per gli elettori.

Cosa dire, ci lamentiamo dell’inconsistenza del M5S? E questo cos’é?  Un  programma?

10 punti direi chiarissimi, intendo é chiaro che queste persone hanno bisogno di una sedia mica di risolverci i problemi.

Questo l’elenco dopo un copia&incolla:

1)     Vogliamo che la legalità e la solidarietà siano il cemento per la ricostruzione del Paese;

2)     Vogliamo uno Stato laico, che assuma i diritti della persona e la differenza di genere come un’occasione per crescere;

3)     Vogliamo una scuola pubblica che valorizzi gli insegnanti e gli studenti con l’università e la ricerca scientifica pubbliche non sottoposte al potere economico dei privati e una sanità pubblica con al centro il paziente, la prevenzione e il riconoscimento professionale del personale del settore;

4)     Vogliamo una politica antimafia nuova che abbia come obiettivo ultimo non solo il contenimento, ma l’eliminazione della mafia, e la colpisca nella sua struttura finanziaria e nelle sue relazioni con gli altri poteri, a cominciare dal potere politico;

5)     Vogliamo che lo sviluppo economico rispetti l’ambiente, la vita delle persone, i diritti dei lavoratori e la salute dei cittadini, e che la scelta della pace e del disarmo sia strumento politico dell’impegno dell’Italia nelle organizzazioni internazionali, per dare significato alla parola “futuro”. Vogliamo che la cultura sia il motore della rinascita del Paese;

6)     Vogliamo che gli imprenditori possano sviluppare progetti, ricerca e prodotti senza essere soffocati dalla finanza, dalla burocrazia e dalle tasse;

7)     Vogliamo la democrazia nei luoghi di lavoro, il ripristino del diritto al reintegro se una sentenza giudica illegittimo il licenziamento e la centralità della contrattazione collettiva nazionale;

8)     Vogliamo che i partiti escano da tutti i consigli di amministrazione, a partire dalla RAI e dagli enti pubblici, e che l’informazione non sia soggetta a bavagli;

9)     Vogliamo selezionare i candidati alle prossime elezioni con il criterio della competenza, del merito e del cambiamento;

10)  Vogliamo che la questione morale aperta in Italia diventi una pratica comune e non si limiti alla legalità formale, mentre ci vogliono regole per l’incandidabilità dei condannati e dei rinviati a giudizio per reati gravi. Vogliamo ripristinare il falso in bilancio e una vera legge contro il conflitto di interessi ed eliminare le leggi ad personam.

Un bel piatto di qualunquismo servito pure freddo. Non mi importa se Ingroia é un grande magistrato, ma questa é una presa per i fondelli per i cittadini. Nello specifico:

  • Tralascio I primi 2 punti perché non sono 2 punti
  • Nel punto 3 vediamo una netta propensione al tutto pubblico, private cattivo, come dargli torto a chi ha sempre e solo avuto uno stipendio pagato con le mie tasse
  •  Il punto 4 mi lascia perplesso poiché chiedere un’antimafia diversa dopo anni di magistratura antimafia é come dire che non si é fatto un gran lavoro.
  • Il punto 5 é l’apoteosi “Peace & Love”, ambiente, disarmo, pace come se in questo mondo fossimo tutti a volere piú inquinamento, la pistola per andare al supermercato e una Guerra civile ogni anno. Serietá e onestá intellettuale prima di tutto anche in Campagna Elettorale.
  • Punto 6. Non capisco come l’imprenditoria possa essere soffocata dalla “Finanza”? Non ne capisco il nesso, la Finanza alimenta l’Imprenditoria non la soffoca ma lasciamo parlare l’esperto di economia De Magistris. Sono d’accordo sul peso dello stato ma messo a fianco alla finanza é un no-sense.
  • Punto 7 inserito per conquistare I sindacalisti stupidi considerando che se é illegittimo ovviamente il lavoratore viene reintegrato.  Sono preoccupato sulla contrattazione collettiva e nazionale che é il vero problema del sistema lavorativo Italiano. Le regole e i contratti sindacali nazionali non sono un bene anzi, portano ad un sistema instabile. I contratti devono essere gestiti localmente e soprattutto devono essere aziendali in modo da essere piú flessibili e gestibili per il lavoratore e il datore di lavoro. Mi stupisce che persone del Sud non vedano proprio quello che sta succedendo proprio lí. Causa contratti nazionali alti rispetto al costo della vita le aziende del Sud si auto-inflazionano i salari. Pagano 1000E (regolari con contratto sindacale) e chiedono al lavoratore di restituirne 500E in contanti. Questo capita in Campania nella regione di De Magistris nonostante questi meravigliosi contratti nazionali siano attivi e tutelino il lavoratore. Ne siete sicuri?
  •    Punto 8 condivisibile, nessun controllo della politica nei consigli di amministrazione. Ingroia si preoccupa solo dell’Informazione RAI (perché solo RAI?)  io invece allargherei il recinto a tutti gli ambiti in cui lo Stato entra nel merito del controllo di molti mercati/aziende. L’Informazione  invece per essere libera deve evitare di essere pagata dalla politica. Cancellare i finanziamenti alla stampa, TUTTI. Ricordo che l’unico quitidiano che non riceve finanziamenti é il “Fatto Quotidiano” tutti gli altri sopravvivono (solo) grazie ai finanziamenti. E se uno sopravvive solo grazie ai finanziamenti puó permettersi di criticare il suo datore di lavoro? Un malato si stacca la flebo? Nell’informazione sono tutti Sallusti.
  • Punto 9 e la competenza dei suoi candidate. A questo punto non mi spiego Giovanni Favia. Che competenza ha? Di essere diventato un evento mediatico perché cacciato da Grillo? Un po’ di coerenza su ció che si scrive non farebbe male.
  • Punto 10 un altro “Peace &Love” ma in formato per anti Berlusconiani.

Questo Manifesto/programma o come si puó chiamare, dimostra in maniera chiara che questo movimento é di fatto il modo con cui alcuni dirigenti statali possono fare un salto in carriera ovvero passare in politica. Nulla di piú. Ingroia é al picco della sua carriera da Magistrato non c’é nulla al di sopra, solo la politica. Non esistono idee concrete per spiegare cosa si vuole fare o come si vuole procedere, ma solo un elenco del nulla filosofico che tanto piace ad una parte dell’Italia. Questo é la prova che non ci si propone per un bene comune ma per un bene proprio, la carriera.

Una volta ancora sul palco elettorale per il 2013 vediamo apparire personaggi dubbi che tengono le distanze dalla politica anche se ne sono immersi piú di altri. Come dare torto al M5S che prende le distanze da tutti.

Ormai é ogni giorno uno spettacolo diverso perché come sempre:  chissenefrega dei contenuti vogliamo il teatro, chissenefrega dei numeri vogliamo filosofia, chissenefrega della gente devo salire.

E quindi facciamo la Rivoluzione Civile? No grazie preferisco Grillo.