Ieri la Apple ha annunciato le sue ultime novitá:
- iPhone 6
- Apple Pay
- Apple watch
(a fine articolo il video completo dell’evento)
Non spendo molte parole sul nuovo iPhone che non aggiunge molto rispetto alle vecchie versioni se non migliorare la qualitá dei suoi componenti interni come processori, sensori fotografici, lenti fotografiche e video ad alta qualitá.
L’obiettivo é mantenere la qualitá dell’iPhone al di sopra della moltitudine di Smartphone che ormai occupano il mercato e riuscire a differenziarsi dalla forte competizione asiatica che peró pecca in qualitá. Android ha dato la possibilitá a molti produttori di dispositivi mobili di avere un sistema operativo universale che peró se non personalizzato a dovere puó risultare non cosí brillante. Personalmente come cliente Google credo che il Nexus sia l’unica alternativa seria all’iPhone mentre tutto il resto non supera la media (incluso Samsung).
La presentazione dell’iPhone, a parte il nuovo modello Plus piú grande (era ora) e al nuovo design sempre ricercato non porta grosse novitá. Esiste peró un’aspetto del nuovo iPhone 6 che non é da sottovalutare per l’impatto nel business di Apple. Apple non ha guadagnato infatti solo per i dispositivi in se ma anche per i servizi che il dispositivo portava con se. Nel passato abbiamo giá visto come Apple abbia rivoluzionato il mercato della musica con il suo iTunes shop e creato un nuovo modello di vendita on-line legata sia al dispositivo che ai contenuti. In questo nuovo capitolo Apple ci prova con le transazioni monetarie:
Apple Pay
Apple pay é un nuovo metodo di pagamento attraverso il proprio dispositivo iPhone. In accordo con le maggiori banche e circuiti di credito quali Visa, Mastercard o Maestro Apple cerca di creare un eco-sistema per legare le transazioni finanziarie ai propri dispositivi.
Non si conoscono i termini economici dell’accordo ma ovviamente quando al mondo ogni giorno ci sono transazioni per 12 trillioni di dollari (1 milione di milioni) c’é abbastanza spazio per guadagnare. Apple non ha mai lanciato un dispositivo senza un disegno commerciale piú grande alle spalle e questa é stata la doppia genialitá di Steve jobs.
In questo caso Apple entra nell’immenso mercato delle transazioni monetarie che promette un consistente volume di affari.
Un altro aspetto importante é quello di ceracre di essere il primo produttore hardware che prova a sostituirsi alle carte di credito. In questo caso Apple Pay vuole essere solo un intermediario della transazione ma la strada é segnata per un futuro in cui le semplici (e vecchie) carte di credito diventeranno obsolete e sostituite da sistemi sw “portabili” sui propri dispositivi.
In poche parole con Apple Pay viene fornito un sistema di pagamento sicuro in cui non é piú fisicamente richiesto di avere la propria carta di credito fisicamente in tasca. Essa é immessa in un sistema Apple certificato e portata virtualmente sul proprio iPhone. In questo caso l’utente va in un negozio convenzionato e per pagare non fa altro che avvicinare il proprio iPhone ad un lettore NFC (Near Field Communication: un protocollo Wifi per le comunicazione fra oggetti vicini) appoggiare il proprio dito sul sensore di impronte digitali dell’iPhone e la transazione é immediata. Senza firme, senza controlli di codici o di documenti di identitá.
Fondamentalmente senza la propria carta di credito con se non c’é bisogno di mostrare il proprio nome o codice a nessuno e la transazione diventa in assoluto piú sicura.
Nella presentazione viene ovviamente dato molto peso alla sicurezza e alla privacy del nuovo metodo di pagamento. Apple ci tiene a far sapere che nulla viene registrato all’interno dei server di Apple: Né la transazione, né l’articolo comprato, né il negozio in cui viene acquistato etc. Con questa affermazione Apple vuole diversificarsi (giustamente) da altre aziende del settore che invece vivono di dati sulla privacy e cercano in ogni modo di profilare i propri utenti (Google, Facebook per fare qualche nome) spesso con metodi non propriamente trasparenti.
Apple é semplicemente interessata a quei 12 Billioni al giorno di soldi che si spostano fregandosene di cosa fanno gli utenti. La transazione rimane una cosa fra venditore, societá di credito e banca.
Questo ovviamente é un settore di mercato molto importante e solo il fatto che Apple ci si stia buttando pesantemente fa capire quali siano le dimensioni e le possibilitá di guadagni.
Apple Watch
Il secondo protagonista della giornata é il tanto atteso orologio della Apple che giá per il nome si vuole differenziare dalla moltitudine di dispositivi giá presenti sul mercato. Non é il tanto conclamato iWatch che per motivi di marketing ha giá cambiato nome prima del suo lancio.
Apple non ha sorpreso con questo dispositivo perché le voci sul suo rilascio erano giá note da tempo ma ha voluto differenziarsi dalla moltitudine di plasticacce asiatiche giá presenti nel mercato.
Il suo watch si distingue infatti per la qualitá dei suoi componenti: Materiali per la cassa , il cristallo dello schermo, la precisione dell’orologio stesso (dichiarata di +- 15 ms). Insomma Apple gioca sulla forza del suo brand e va in quella zona di qualitá in cui l’Asia per ragioni di costo non riesce a competere, poca gente infatti é disponibile a spendere molti soldi per un dispositivo Samsung (per esempio). Il marchio Apple é pur sempre il piú forte e spesso qualitativamente migliore.
L’A-watch é un dispositivo che Apple ha cercato di disegnare come sempre in modo unico avendo particolare cura dei dettagli. É prima di tutto un dispositivo di design piuttosto che di rivoluzione tecnologica.
Personalizzabile nel suo aspetto esterno: Braccialetti diversi ad aggancio facile, classici oppure nuove chiusure magnetiche, 6 diverse casse di metalli differenti con un modello di oro rosa a 18 carati. Insomma un design indubbiamente accattivante ma che riflette l’obiettivo di Apple di giocare sul proprio marchio e creare un nuovo dispositivo cult… or cool.
Il suo utilizzo sembra ben studiato e oltre ad essere ovviamente touch screen viene data particolare importanza alla vecchia rotella che in questo caso diventa il pulsante Home quando premuta oppure un controllo per i vari menú/zoom quando ruotata. In questo Apple si differenzia sempre per avere una certa attenzione nell’usabilitá dei propri dispositivi.
Sicuramente qualche novitá tecnologica come il rilevatore ad infrarossi del battito cardiaco e altri sensori per il movimento che monitorano tutti i movimenti della giornata. Quando ci sediamo, quando e quanto stiamo in piedi, quanto camminiamo o corriamo etc. Con questo sensore ovviamente Apple ha costruito un ambiente software che permette all’utente di registrare i propri movimenti e costruire programmi di fitness o in generale di controllare le calorie giornalmente consumate. Ovviamente questo ambiente per la “salute” é parte dell’Apple watch. Nulla di molto diverso da Applicazioni giá esistenti per smartphone ma in questo caso diventa parte integrante del dispositivo e prendendo una fetta di mercato di altri costruttori di “fitness-watch”.
Apple presenta un innovativo metodo di ricarica delle batteria ad induzione. Il cavo di alimentazione viene magneticamente collegato nella parte inferiore dell’Apple watch senza nessun tipo di connettore. Abbastanza rivoluzionario ma non ne fá un motivo di acquisto: Puro design di alto livello.
Per il resto l’Apple watch non é solamente un estensione dell’iPhone come invece sono la maggior parte di dispositivi rilasciati da altri costruttori dove l’orologio é solo l’estensione del telefono. Apple watch ha infatti parte dell’intelligenza locale anche se per la maggior parte é utilizzato come “telecomando” per l’iPhone. Apple dichiara comunque che parte dei dati come musica possono essere anche salvati localmente sull’orologio in questo caso possono essere ascoltati tramite gli speaker dell’Apple watch stesso. Dubito sulla qualitá di un ascolto del genere ma nessuna cuffia é stata presentata.
Apple watch avrá inoltre un suo ambiente di programmazione per il rilascio di applicazioni dedicate lasciando alla fantasia dei softweristi il compito di creare qualcosa di nuovo.
Viene evidenziato l’utilizzo del riconoscitore vocale per poter controllare il dispositivo che ovviamente non ha una tastiera. Interessante é anche il nuovo sistema di messaggistica “grafica” (Digital touch) in cui é possibile disegnare sul display semplici figure da inviare ai propri contatti. Un nuovo e divertente modo di comunicare con codici grafici. Chissa se funzionerá ma é sicuramente bello vedere come Apple ha sviluppato la grafica di questa comunicazione.
L’Apple watch puó essere ovviamente anche usato come navigatore che riesce a guidare l’utente con piccole vibrazioni sul polso. Differenti segnali (vibrazioni) per le diverse direzioni e indicazioni. Le vibrazioni stesse sono anche usate per le varie notifiche (Sms, mail, messaggi etc). Interessante ma non rivoluzionaria.
In generale con l’Apple watch si punta principalmente sul design e tutto il resto é software. Sicuramente non é un dispositivo rivoluzionario come lo é stato l’iPhone ma puó comuqnue fare breccia nel mercato e aprire nuove possibilitá di guadagni per Apple (Apple pay é anche disponibile ovviamente).
Insomma nessuna rivoluzione ma sicuramente qualcosa che sembra disegnato bene. La sensazione é che sia in fase di conclusione l’innovazione Apple in termini di dispositivi. Lo dimostra il fatto che l’80% della presentazione é piú incentrata sull’ambiente software e sulle applicazioni piuttosto che al dispositivo stesso.
Vedremo come reagirá il mercato, dimenticavo il giochetto costa ben 349$ (ops).
Personalmente non credo potró essere un cliente Apple per il watch (magari per un Mac) ma credo che il mercato acquisterá con piacere questo nuovo dispositivo mentre il bacino di guadagni per Apple Pay é molto promettente e abbastanza rivoluzionario.
L’unico dubbio tecnologico é il fatto di avere un misuratore della mia salute che trasmette 24h al giorno frequenze Bluetooth a 2,4 GHz a contatto col mio polso. Dopo aver sacritto questo articolo sono ovviamente un pó preoccupato di un generatore di microonde al mio polso anche se giá in ufficio la mia mano é a contatto per 8 ore con l’antenna Wifi del mio laptop e non credo sia tanto meglio.
Qui sotto il Keynote completo.
Un anota a contorno: Lo stile, il ritmo e l’intensitá sono ovviamente lontanissimi dai tempi di Steve Jobs. Un uomo che oltre ad innovare sapeva spiegare benissimo le proprie idee e i propri concetti creando aspettativa. Lo stile del Keynote é sempre Jobs ma é evidente che si tratta di una (brutta) copia.