L’IsIs in Italia ovvero l’Arcivescovo talebano

DSC02725La curia Milanese si é scusata  sui contenuti della lettera in cui chiedeva ai professori di religione di segnalare scuole “gay friendly” ovvero che introducevano in classe discussioni sulla libertá sessuale degli individui.

La Curia scriveva:

«Cari colleghi — si legge nella lettera scritta dal responsabile di settore della Diocesi, don Gian Battista Rota — come sapete in tempi recenti gli alunni di alcune scuole italiane sono stati destinatari di una vasta campagna tesa a delegittimare la differenza sessuale affermando un’idea di libertà che abilita a scegliere indifferentemente il proprio genere e il proprio orientamento sessuale» 

La Curia partiva dal presupposto che bisogna proteggere gli studenti da campagne di “indottrinamento” gay e quindi capirne l’entitá:

«Per valutare in modo più preciso la situazione e l’effettiva diffusione dell’ideologia del “gender” – scrive la Curia – vorremmo avere una percezione più precisa del numero delle scuole coinvolte, sia di quelle in cui sono state effettivamente attuate iniziative in questo senso, sia di quelle in cui sono state solo proposte».

Per questo era necessario redigere una lista delle scuole in cui queste discussioni erano in atto o in proposta:

«Per questo chiederemmo a tutti i docenti nelle cui scuole si è discusso di progetti di questo argomento di riportarne il nome nella seguente tabella, se possibile entro la fine della settimana»

Per poi successivamente permettere agli insegnanti di religione di fornire le giuste e imparziali informazioni sull’argomento:

«L’iniziativa è contestualizzata nell’ambito della formazione in servizio dei docenti. La richiesta di informazioni nasce dalla preoccupazione che gli eventuali discorsi su temi così delicati e all’ordine del giorno del dibattito pubblico, vengano sempre affrontati dagli insegnanti di religione con competenza e rispetto delle posizioni di tutti»

«Per questo chiederemmo a tutti i docenti nelle cui scuole si è discusso di progetti di questo argomento di riportarne il nome nella seguente tabella, se possibile entro la fine della settimana».

Nel 2014.

Ma come stupirsi, d’altronde le stesse cose accadono oggi in altri paesi di matrice Islamica dove movimenti estremisti limitano controllando con forza la diffusione tra il popolo di pratiche o idee diverse dagli insegnamenti coranici.

Siamo in linea.

Personalmente non amo il polverone che negli ultimi mesi le associazioni gay stanno facendo lato diritti civili. Non perché sia contrario ma perché lo ritengo un argomento nel quale se si vuole agire non é necessario un dibattito eterno e lotte di gender.

La legislazione tedesca e molte altre in Europa hanno riconosciuto le unioni gay senza averne fatto una battaglia giornaliera o un dibattito eterno che riempie trasmissioni radiofonica o testate giornalistiche. Lo hanno fatto e basta. Allora lo si faccia e in fretta ma non perdiamo troppo tempo in dibattiti inutili perché ci sono problemi ben piú gravi. Sono al 100% in favore dei diritti Gay vorrei solo spenderci il minor tempo possibile.

Capisco peró che trovarsi di fronte a questi Talebani vestiti da Arcivescovi non aiuta la situazione e aumenta ancora di piú il dibattito. I limiti della Chiesa mi sembrano ovvi e abbastanza chiari giá da millenni anni (e non solo su questo argomento) ma lo stupore rimane comunque.

Il fatto che non ci si renda conto che esista una parte della popolazione (anche credente) che non puó essere esclusa dai propri diritti (civili) coniugali é come sempre dimostrazione di ignoranza.

Se da un lato mi lamento del polverone mediatico “Gay” dall’altro non posso che comprenderlo di fronte a queste manifestazioni medioevali.

Forse una sovvenzione della Chiesa alla tedesca potrebbe far ragionare questi cervelli mummificati. Qui in Germania si decide se dichiararsi cattolico o meno e a quel punto si paga mensilmente una tassa detratta in busta paga. Nel mio caso SAREBBERO 70E. Non poco. Forse un metodo molto freddo ma alla fine piú giusto rispetto a trasferimenti “a prescindere”. In queste condizioni forse certe azioni sarebbero troncate alla radice perché ne lederebbero il rapporto con i propri finanziatori fedeli.

Difficile dire se funzionerebbe o meno ma di sicuro terrebbe i Talebani lontani da un paese che deve iniziare a fare un passi avanti e non indietro.

Una piccola nota sulla foto utilizzata 

 GUNS AND NUNS. NUNS AND GUNS. photo from one of my sketchbooks when I was looking at both nuns and the guns.

When I found this image of the nuns holding rifles, and then read the article by which the photograph was accompanied it called my attention. A dominical church ceremony had called upon those who owned guns to take them to church for a responsable weapon day. 

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