Signora mia, gli stranieri ci stanno comprando a pezzettini. Ah sí, da quando, scusi?

investimenti_esteri_russiaC’é chi dice che gli stranieri si stanno comprando a pezzi l‘Italia, che arrivano e si comprano tutto. E’ un discorso di moda perché come sempre si crede che il protezionismo sia la via per preservare il benessere dei cittadini. Io ho creduto per un certo periodo che effettivamente ci si dovesse concentrare sulle questioni interne e aiutare esclusivamente le aziende Italiane perché é lavoro locale.  Crescendo (forse) e imparando (forse) quello che uno realizza é che l’unico benessere possibile per i cittadini é avere la possibilitá di lavorare per raccogliere qualche onesto e decente risparmio per crescere la propria famiglia ed avere una vita in sicurezza. Ovviamente la sicurezza non é solo economica ma deve venire anche da un sistema pubblico sano che dia la possibilitá a tutti di avere un’assistenza sanitaria, un’istruzione e un aiuto temporaneo per la disoccupazione. Tutte queste belle cose nonostante per molti siano un diritto universale sono purtroppo valide solo se il sistema pubblico raccoglie abbastanza risorse (ma non troppe) con la tassazione e quindi se il sistema economico (e capitalistico) alle spalle é sano. Non esiste la creazione di ricchezza al di fuori della produzione di beni o servizi (mi spiace). Non si puó credere che il benessere si possa creare stampando moneta come qualcuno vuol far credere. Serve lavoro per avere tasse e soldi pubblici da spendere (in modo efficiente) nei servizi per i cittadini. Tutto il resto é filosofia. La decrescita forse rende felici ma non crea servizi pubblici e quando sono ammalato preferisco curarmi in un ospedale piuttosto che con un semplice sorriso.

Sulla base di queste semplici considerazioni non importa se si lavora per un’azienda straniera o per una Italiana, l’importante é avere un lavoro sul territorio nazionale. Un eventuale investimento estero in Italia quindi non puó che essere positivo per aumentare il benessere dei cittadini. A me che importa se lavoro per un’azienda Italiana o cinese? Questo concetto é peró spesso ignorato e molti insistono nell’affermare che le aziende estere investono in Italia per comprare le aziende locali e trasferirle all’estero. Sará vero?

Se qualcuno crede in queste dicerie consiglio di leggere questo interessante post di Mario Seminerio in cui vengono elencati gli investimenti esteri dal 2010-2012 nei diversi paesi Europei.

Signori miei sono numeri non sensazioni.

I dati sono presi da un report annuale redatto della societá di consulenza Ernst&Young  che potete trovare a questo link.

Come si vede tutto é il contrario di quanto si afferma. L’Italia é un paese in cui pochi, quasi nessun capitale estere viene per investire il proprio denaro.

Se si guarda alla classifica si capisce quale falsitá sia il fatto che qualcuno dica che ci stanno comprando.

Questa la classifica redatta da Ernst&Young

FDIEurope

Se per molti questo é positivo non lo é sicurmanete per me anzi. Soprattutto qualcuno deve spiegarmi quale sarebbe il vantaggio. In un periodo di crisi come questo sono proprio gli investimenti esteri quelli che potrebbero migliorare la situazione perché abbiamo poche risorse interne. Lamentarsi che le banche non fanno credito e rifiutare il “credito estero” é semplicemente un controsenso. Il fatto che nessuno si avvicini all’Italia dovrebbe far riflettere sul perché questo capita invece di affermare esattamente il contrario.

La cosa angosciante che appare in questa lista é che l’Italia non appare nemmeno nelle prime 15 posizioni. Non arriviamo nemmeno all’1% degli investimenti. Ma figurariamoci se “ci stanno comprando”.

Abbiamo molti problemi: burocrazia pesante, alta tassazione, inefficienza pubblica, servizi scarsi e questi problemi allontanano gli investitori esteri come si vede.

Unica spesa estera in Italia é per il nostro debito pubblico dei titoli di Stato ma questo non porta nessun vantaggio ai cittadini. Spesso chi dichiara “i saldi” delle aziende Italiane é lo stesso che lamenta l’alta percentuale di debito pubblico in mano ad investitori stranieri. Se proprio si vuole evitare che i soldi esteri comprino il nostro debito pubblico rendendoci prigionieri di una gabbia finanziaria sarebbe opportuno tifare per gli investimenti veri, quelli diretti, che creano occupazione e lavoro. Si preferisce invece come sempre urlare contro tutti indiscriminatamente, verso chi compra solo debito (tanti) e verso chi compra attivitá produttive (quasi nessuno). Nella lista si vede anche l’impatto occupazionale di questi investimenti. Certo non é sempre positivo ma in alcuni paesi ha creato anche un +34% di occupazione fra il 2010 e il 2012. (valore non riferito al totale dell’occupazione ma ai soli investimenti esteri).

Il problema dell’invasione straniera é quindi un’ennesima bufala propagandistica che poco giova all’Italia e crea agli occhi dei cittadini nemici inesistenti.

Ci sará un motivo se non siamo nemmeno nelle prime 15 posizioni per gli investimenti esteri ma come sempre a casa nostra si preferisce trovare nemici ovunque invece di risolvere con giudizio i problemi.

Come scrive Seminerio: state sereni. Al momento siamo e restiamo ben lontani da invasione, colonizzazione e catene (di schiavitú).

 

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