Il Grafico perfetto per i nostalgici della Lira. Svalutare per essere piú poveri.

Proprio ieri sono capitato su un grafico che reputo perfetto nella sua semplicitá. Il grafico riesce perfettamente a dimostrare quali sono gli effetti delle svalutazioni (poco competitive). Riesce a visualizzare bene uno dei grossi problemi della passata gestione monetaria Italiana ovvero quella fase storica a cui molti sognano di tornare ovvero: “Gli anni della Potente Lira e dell’autonomia monetaria”. Anni in cui a detta di molti si poteva “svalutare” la moneta per essere piú competitivi e crescere come cinesi.

Il grafico é stato preso da questo sintetico post di noise from amerika. La discussione di base era relativa alla differenza fra le retribuzioni salariali annue dei 4 maggiori paesi europei: Germania, Francia, Italia e Spagna. Il punto di partenza é la bella favola della Germania che abbassa gli stipendi per essere competitiva.

Come é facile notare diventa difficile affermare che la Germania gioca sulle retribuzioni per essere competitiva. La Germania infatti é il paese con la maggior crescita e con gli stipendi piú alti ma questo non é il punto del mio post.

salari_medi_annuali_1990_2015_costanti_Copia

L’esercizio che faccio é di evidenziare un altro aspetto evidente nel grafico e per questo ho bisogno di fare alcune modifiche come segue.

salari_medi_annuali_1990_2015_costanti_No Infl

Cosa ho evidenziato in questo grafico:

  • La data del 1999 in cui é stato introdotto l’Euro valutario
  • La data del 2002 in cui é stato introdotto il contante Euro.
  • La svalutazione della Lira del 1992 cioé Il punto fondamentale di tutto il discorso e motivo di questo post.
  • L’ipotesi di un andamento dei salari Italiani senza tenere conto della svalutazione del 1992. Esercizio brutale di spostamento in verticale del grafico Italiano come se dal 1992 al 1995 l’Italia fosse cresciuta come la Francia senza alcuna svalutazione.

Non credo servano esperti economici per leggere il nuovo grafico ma per i nostalgici della Lira facciamo qualche puntualizzazione:

  • Come é chiaro l’introduzione dell’Euro (sia valutaria che con contante) non ha cambiato la curva dei salari e quindi non é la causa del loro basso valore rispetto al resto dell’Europa. Non esistono infatti flessioni rilevanti nel grafico dopo la sua introduzione. L’unico evento che ne ha fatto crollare i valori é la crisi del 2008 da cui non siamo ancora usciti e direi non per colpa dell’Euro.
  • La svalutazione competitiva? Certo un pó di inflazione fa sempre bene ma quando un paese svaluta solo per i suoi problemi finanziari di debito non é propriamente quello che si intende per svalutazione competitiva.
  • La svalutazione é la tassa piú ingiusta che esista.  Il grafico evidenzia molto bene questo aspetto spesso dimenticato. Se continuo a svalutare il costo della vita aumenta e le categorie piú deboli ne patiscono maggiormente le conseguenze. Se sono un miliardario non é certo un 10% di inflazione che mi cambia la vita. Se guadagno 1.200 euro e di colpo ne perdo 120 scendendo a 1.080 sicuramente ho delle difficoltá maggiori.
  • La svalutazione porta conseguenze nel lungo periodo. Come si vede chiaramente dal grafico la svalutazione ha velocemente ridotto il valore dei salari che poi non sono piú riusciti a recuperare il crollo e sono rimasti traslati verso il basso. Ma non dovevamo essere competitivi?
  • E se non avessimo svalutato? Spostando il grafico dell’Italia verso l’alto cioé ipotizzando brutalmente (e non correttamente ma é solo un esercizio)  che non ci sia stata svalutazione e che l’Italia avesse seguito una crescita speculare alla Francia, dove sarebbero gli stipendi? Il grafico nonostante sia un approssimazione non reale (ma significativa) ci dice che se i nostri cari politici invece di svalutare avessero provato a gestire l’efficienza del sistema gli stipendi medi annuali sarebbero a 31.000 Euro invece che a 28.000 cioé 3.000 piú alti. Mica bricciole.

Conclusioni

  • Fino allo sfinimento é necessario capire che nonostante l’Euro/Unione Europea hanno sicuramente dei limiti che vanno sistemati, NON sono la causa delle attuali condizioni dell’Italia. L’Euro non ha mai fatto crollare il nostro paese e i motivi delle sue pessime condizioni sono da ricercare altrove, nell’incapacitá di fondo e di lungo periodo di una classe politica che non é in grado di riformare l’Italia con quello che serve per sopravvivere nell’economia odierna.
  • Chi crede che la Nuova Lira possa essere il proiettile d’Argento che risolve tutti i problemi sta semplicemente seguendo un falso modello. Il controllo della moneta e la sua svalutazione é sempre stato utilizzato per migliorare i conti pubblici evitando di ridurre spese e indebitamento del paese ma non sicuramente come un’arma di competizione economica.
  • La svalutazione ha degli effenti pratici e dirompenti che colpiscono le classi piú deboli. La forte svalutazione del 1992 ha semplicemente traslato la crescita dei salari verso il basso. In parole povere é aumentato il costo della vita, il potere di acquisto e si sono ridotti i salari. Se fosse stata “competitiva” il grafico avrebbe avuto delle accelerazioni cioé dei cambi di ripiditá come quelli spagnoli dopo il 2006. In Italia peró questo non é mai avvenuto segno che il problema non é la moneta ma la scarsa efficienza del sistema paese.

Volete la lira? Nessun problema ma preparatevi nel caso migliore a diventare ancora piú poveri. 

I dati del grafico sono presi dalle seguenti tabelle OCSE.

M5S e uscita dall’Euro, ci risiamo…. E poi si offendono se li chiamiamo ignoranti.

2-2-5 m5s-2Il sempre attivo Phastidio ci informa di un’affascinante intervista del Sole 24 Ore all’onorevole al cittadino Carlo Sibilia del M5S. L’argomento é sempre il solito cavallo di battaglia del M5S ovvero l’uscita dall’Euro come via per il risanamento futuro del paese.

In pratica Sibilia ci informa che nell’eventualitá di un M5S al governo la prima cosa da fare é un Referendum Consultivo per iniziare il dibattito sull’uscita dall’Euro dell’Italia o sulla creazione delle due famose monete Euro Nord e Euro Sud come proposto dal noto Economista e premio Nobel Joseph Stiglitz.

I punti principali del Sibilia “pensiero” sono:

  1. Referendum consultivo per lasciare decidere agli Italiani sull’introduzione di una nuova moneta in sostituzione del fallimentare Euro. Si fa leva sui trattati UE (da art. 139 al 144) per i paesi in deroga ovvero per i paesi nell’Europa senza Euro.
  2. Europa sí Euro no: Si rimane in Europa per condividere il debito ma si esce dall’Euro fonte della crisi manifatturiera Italiana.
  3. Il debito fuori controllo causato dalle banche private. Uscire dall’Euro perché cosí non sará piú la BCE (ente privato secondo Sibilia) a decidere sulla quantitá di Euro da stampare. Uscire da tutte quelle regole Europee come il Fiscal Compact (controllo del deficit) che penalizzano l’Italia e la frenano.
  4. Bankitalia che torna a stampare moneta per controllare il debito e i tassi di interesse.
  5. Dopo l’uscita la famosa svalutazione che aiuterá l’economia. Esattamente come NON é successo in Argentina ma lí, dice Sibilia, i governi hanno sbagliato invece noi Italioti avremmo un lungimirante (e sopratutto tecnico) governo a 5S per la stabilitá futura dell’Italia.

Ecco qui la ricetta del noto economista Sibilia. Prima di scrivere qualche commento a riguardo delle soluzioni magiche per salvare l’Italia vorrei inquadrare il personaggio. Non voglio denigrarlo ma semplicemente mettere in fila alcune sue affermazioni e pensieri che ha espresso pubblicamente.

Dal suo profilo su wikipedia:

Come si sa wikipedia é un mezzo propagandistico del Governo Renzi. Esiste anche una lista di affermazioni pubbliche di Carlo Sibilia redatta dall’Espresso che vi invito a leggere ma questa ovviamente é una fonte politica “di regime”.

A lato (ma non é un dettaglio da poco) faccio notare che Carlo Sibilia é il responsabile “Scuola e Università” del Movimento 5 Stelle. Riflettiamo sul fatto che questo personaggio ha ricevuto l’incarico dal M5S di risanare l’Universitá Italiana ma nello stesso tempo afferma che lo sbarco sulla luna é stato un falso (cosí, a contorno).

Ma veniamo ai commenti sulla cura di Sibilia con l’uscita dall’Euro:

  1. Il Referendum: Spiace deludere gli adepti a questa neo religione semi politica ma NON ESISTONO regole per l’uscita dall’Euro. Non sono mai state scritte e quindi anche a fronte di una decisione popolare l’uscita dall’Euro non fa parte dei trattati. In ogni caso anche se si volesse discuterne in sede EU servirebbe l’assenso della totalitá dei paesi Europei (che dite ce la facciamo?). Ma questo non lo diciamo al popolo ItaGliano. Gli articoli elencati da Sibilia per i paesi in deroga nulla hanno a che fare con questa uscita. Le regole sono scritte per tutti quei paesi in Europa che non rientrano nell’Euro e secondo Sibilia con queste regole si puó chiedere che l’Italia diventi un nuovo paese in deroga. Purtroppo peró anche rileggendo tutti gli articoli citati (dal 139 al 144) questo non si trova. Provare per credere, qui il link del trattato in lingua italiana.
  2. Sicuramente l’Euro e l’EU in primis hanno bisogno di modifiche ma considerando che l’Italia non cresceva nemmeno prima dell’Euro diventa difficile dare tutte le colpe all’Euro. In ogni caso rimanere in Europa anche senza Euro vuol dire accettare comunque tutte le regole che vengono criticate dal M5S. Difficile comprendere come si possano rifiutare le regole Europee ma nello stesso tempo dichiarare di volerci rimanere dentro. Sull’Euro cattivo ne avevo giá scritto qui … tanto tanto tempo fa ma i contenuti sono sempre attuali.
  3. Il debito pubblico non é generato dalle Banche ma dallo Stato che lo richiede per le sue spese. Le banche (attraverso l’acquisto di debito statale) sono il tramite per trasformare questo denaro virtuale in moneta circolante. Anche se escludessimo la BCE il meccanismo sarebbe sempre lo stesso senza peró un controllore Europeo. Il debito Italiano dopo l’ingresso nell’Euro non é piú aumentato con le percentuali che avevamo negli anni ’80 e ’90 proprio perché l’Euro garantisce interessi piú moderati e stabilitá. Qualcuno ricorda i BOT al 20% prima dell’Euro? questa é la ragione della crescita spropositata del debito Italiano non l’Euro che invece li ha calmati, adesso non si arriva nemmeno ad un 1%. Tornare al vecchio sistema vuol dire rendere il debito incontrollabile e nelle mani della classe politica Italiana. Inoltre il M5S ha un programma che per il 90% si appoggia su spesa pubblica e quindi non farebbe che aumentare la spesa e quindi l’indebitamento (vedi quiqui e qui). Ma come ben sappiamo in Italia … chissenefregadeinumeri. Un’altra contraddizione del Sibilia pensiero é: Rimanere in Europa senza le regole Europee che non ci piacciono (Fiscal Compact ad esempio). Se si vuole stare dentro come dichiara il genio si dovrá inevitabilmente accettare tutto quello che é attualmente applicato. Inutile perdere tempo per smentire “la BCE privata”  a meno che non sniffiate trielina. La BCE non é un ente privato e lo potete controllare voi stessi sul UUEBBB.
  4. Si torna al punto 3. Il debito Italiano é scoppiato proprio quanto potevamo stampare la nostra amata lira. Bankitalia e lo Stato cosa potrebbero fare di diverso? Semplicemente creare moneta generando debito che aumenterebbe. Gli interessi poi non sono controllabili da Bankitalia in quanto i titoli di stato devono essere venduti sul mercato che ne decide i tassi a seconda della richiesta. Quale tipo di controllo puó essere fatto in merito? Nessuno a dirla tutta. Controllare il deficit con moneta nuova poi vuol dire semplicemente caricare i cittadini di nuove tasse perché non esiste ancora la bacchetta magica ma nel caso di Sibilia esistono sicuramente sostanze psicotrope che aiutano la fantasia specialmente in ambito economico. Provate ad immaginare un Italia che lascia l’Euro, gli spread sotto controllo? Ne siamo proprio sicuri? Basta tornare al 2012 per capire quanto siano incontrollabili, oppure ce ne siamo dimenticati?
  5. La svalutazione competitiva? Immaginate se per caso i costi delle materie e dei prodotti che compriamo crescano dal 40% al 60%. Il gas, la luce, la benzina, l’elettronica….insomma tutto quello (ed é tanto) che non produciamo in Italia. Le aziende che fanno export ne avrebbero effettivamente un vantaggio ma quelle che lavorano sul territorio nazionale (moltissime) verrebbero seriamente danneggiate per l’enorme aumento dei propri costi. Giusto per darvi due numeri a smentita della competitivitá dopo la svalutazione: In questi anni di crisi l’Export Italiano é comunque in continua crescita con numeri molto importanti. Questo vuol dire che anche nell’Euro riusciamo ad essere competitivi all’estero o comunque riusciamo a vendere. Il problema é nell’import e nelle spese interne, proprio quelle che non crescono e sarebbero ancora piú intaccate da questa “favolosa svalutazione competitiva”. Non é un concetto difficile o no?

Insomma: “Huston abbiamo un problema”. Nel nostro viaggio nell’iperspazio economico forse qualche certezza del M5S verrebbe probabilmente delusa dalla cruda realtá con un forte rischio peró per l’intero paese che nel frattempo continua ad ascoltare (ignorando) questi individui. All’estero se qualcuno dice che 1+1 = 3 é un ignorante, in Italia é un visionario.

Chi sono io per commentare le parole di Carlo Sibilia? Nessuno, non sono né un economista né un esperto di finanza tanto quanto un Carlo Sibilia qualunque che peró, forte solo del suo “logo” politico, si permette una pericolosa visibilitá pubblica.

Ebbeno sí ho la presunzione di dire che le mie conoscenze economiche di base sono sufficienti per criticare le povere e fantasiose teorie (ma purtroppo pericolose) di una persona che chiamare idiota é fargli un complimento.

Come si chiede giustamente Mario Seminerio: “A questo punto a noi sorge il dubbio: ma non è che Sibilia è un infiltrato (dal Bilderberg, ovviamente) per fare apparire il M5S come un club di sniffatori di trielina?”

Le calende Greche. Riflessioni su un fallimento annunciatoGreek calends. Considerations about an announced failure

Nein-Greece  Sembra finalmente arrivata l’ora della veritá per la Grecia e per l’Europa. Dopo tanti anni di inutili negoziazioni su percentuali irrilevanti siamo alla resa dei conti di qualcosa che era giá chiaro da anni. La Grecia era ed é ancora un paese fallito. La situazione Greca sembra andare verso una conclusione che si preannuncia critica qualunque sia la direzione che prenderá. C’é molta letteratura sull’argomento e si scrive tutto il contrario di tutto rendendo alla fine difficile capire la complessa situazione.

Qui sotto un riassunto cronologico sugli eventi degli ultimi 6 anni con qualche riflessione sull’argomento.

Le calende Greche:

  •  Fine 2009: Il presidente George Papandreou dichiara che i governi precedenti hanno falsificato i bilanci per entrare nell’Euro. La situazione finanziaria della Grecia é sull’orlo del fallimento. Inizio della crisi Europea.
  • Maggio 2010: Primo paccheto di aiuti dai paesi Europei di 110 Miliardi per 3 anni
  • Nuovi tagli strutturali per 6,5 Miliardi per poter accedere a nuovi aiuti. La disoccupazione sale al 16%.
  • Altro pacchetto di tagli per 28 Miliardi fino al 2015 per accedere a nuovi aiuti Europei.
  • Ulteriore manovra di tassazione degli immobili per poter recuperare 2,5 Miliardi utili ad accedere ad un nuovo prestito di 8 Miliardi.
  • La tassazione sugli immobili non produce i suoi frutti e il governo Greco applica un drammatico taglio alle pensione e lascia in mobilitá 30.000 dipendenti pubblici.
  • Viene istituita la cosiddetta “troika” per il commissariamento della Grecia.
  • La Germania autorizza la creazione del fondo salva Stati che permette alla Grecia nuovi aiuti.
  • Il Governo Papandreu vorrebbe portare a referendum l’intervento della Troika ma gli viene impedito dalla Comunitá Europea con la minaccia di sospendere gli aiuti. Papandreu si dimette e nuove elezioni sono previste nell’Aprile 2012.
  • Febbraio 2012: Nuovi tagli al sistema pubblico Greco per poter accedere a 130 Miliardi di nuovi aiuti. Il default é di nuovo rimandato
  • Marzo 2012: Haircut del debito Greco. Gli investitori privati si vedono tagliare il loro credito del 50% con allungamento delle scadenze. Il default é chiaro ma non tecnico. La Grecia riesce cosí a cancellare 107 Miliardi di debito in scadenza.
  • Nel terzo trimestre 2014 l’economia Greca torna a stagnare crescere allo 0,7% dopo anni di recessione.
  • Gennaio 2015  Alexis Tsipras, capo del partito SYRIZA diventa Primo Ministro Greco.
  • Tsipras non ha mai accettato le condizioni imposte dall’EU, dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Centrale Europea.
  • Il 5 Luglio indice un referendum in cui chiede al popolo Greco di scegliere se accettare le richieste dei suoi creditori (SÍ) oppure di rifiutarle (NO).

Fonte : Wikipedia “Crisi Greca

Messaggi dalla Cronologia:

  • La Grecia é sempre vissuta oltre le sue possibilitá spendendo piú di quanto gli fosse permesso. Prima dell’Euro e ancora di piú dopo sfruttando i bassi interessi sul debito.
  • La negoziazione di questi anni fra EU e Grecia é stata la dimostrazione del fallimento politico Europeo. Nessuno in grado di prendere decisioni ferme. La maggiore responsabile é la Germania capace solo di forzare le proprie richieste senza peró prendersi in carico una vera e propria leadership Europea. La Grecia dal canto suo non é mai riuscita a portare al tavolo proposte valide per la ristrutturazione di un paese ma ha semplicemente applicato tagli alla spesa pubblica.
  • Tsipras come abbiamo giá scritto qui ha iniziato i suoi dialoghi con l’EU in modo estremamente poco professionale portando al tavolo condizioni incredibilmente scarse. Le correzzioni future di Tsipras/Varoufakis non sono mai state all’altezza di una vera e seria trattativa e quindi la negozazione si é trasformata in un muro contro muro.
  • La UE dal canto suo si é sempre intestardita su misure spicciole andando anche a discutere percentuali di IVA ambito che non credo gli competa.
  • La proporzione fra posta in gioco (sopravvivenza della zona Euro) e misure richieste dalla UE é molto sbilanciata. La partita é importante e non andava giocata a percentuali di IVA da una parte e stupide proposte dall’altra (Un’esempio a caso, Lotta all’Evasione: dotare turisti e studenti di macchine fotografiche per immortalare chi non rilascia regolare scontrino… e non é purtroppo una battuta ma il programma di Varufakis)
  • Negli anni si é preferito salvare i creditori privati (Maggiormente banche Tedesche e Francesi) e spostare un debito da privato e pubblico. Forse non sempre é la cosa migliore perché chi ha deciso di “rischiare” gioca la partita fino alla fine.

Le domande piú diffuse: 

  • Di chi é la colpa maggiore di questa crisi? 
  • Della Grecia indubbiamente. I passati Governi Greci hanno sicuramente gestito in maniera pessima il proprio paese spendendo troppo in relazione alle potenzialitá economiche. Nel momento in cui é arrivato l’Euro il processo di spese pazze si é incrementato (come in Italia) sfruttando le migliori condizioni di credito. Invece di sfruttare il vantaggio Euro per pagare riforme si é preferito continuare a distribuire trattamenti di lusso ai propri dipendenti pubblici e pensionati raggiungendo livelli insostenibili.
  • Sicuramente NON é colpa della Germania. Per tante colpe che la Germania puó avere nel fallimento delle negoziazioni dei passati 6 anni, certo non puó essere accusata di avere generato la crisi. É vero, le Banche Tedesche erano le piú esposte in Grecia e tante grosse aziende tedesche facevano affari d’oro con la Politica Greca e specialmente col suo esercito. In pratica i Tedeschi hanno sempre apprezzato la spregiudicata predisposizione Greca al debito e l’hanno sfruttata finché possibile. Tutto vero ma non é comunque un buon motivo per accusare il creditore di aver creato il debito. Il debitore é e rimane l’unico responsabile della sua situazione finanziaria. Il problema come sempre é che il prezzo di una scadente gestione politica ricade  sulla popolazione.
  •  Si poteva risolvere la situazione prima?
  • Ho sempre pensato di sí ma…. nonostante sia sempre stato convinto che con una Germania meno testarda si poteva chiudere tutto piú in fretta, leggendo alcune fonti affidabili ho cambiato idea. Certo i Tedeschi sono di natura troppo egoisti per pensare all’Europa; come spesso accade nella vita di tutti i giorni qui in Germania prima loro e poi gli altri. Mi risulta difficile pensare ad una vera unione quando sarebbero proprio i Tedeschi a dover rinuciare essendo i piú ricchi. Pensare “alla Tedesca” che la Grecia possa diventare una Germania con Turismo é semplicemente un’idiozia. Un’unione richiederá sempre trasferimenti dai piú ricchi verso i piú poveri. Nonostante questi particolari non é stato il comportamento tedesco la causa della non risoluzione rapida della questione.  Le mie convinzioni che le cose potessero essere risolte in fretta sono cadute dopo aver letto questo illuminante articolo. Mi ha fatto capire che la questione é molto piú complessa di quanto si sente nei bar ovviamente. É proprio il DNA dell’Europa che non ha permesso purtroppo una risoluzione rapida. In pratica l’Europa non poteva forzare la Grecia piú di tanto. I vari governi Greci avrebbero dovuto fare il loro lavoro in maniera piú seria e organica dei soli tagli alla spesa pubblica. Servivano riforme che la Merkel non poteva sicuramente suggerire. Di seguito i punti salienti dell’articolo sopra citato:
  • Al tempo del primo prestito era chiaro che la Grecia era insolvente (cioé non sarebbe comunque riuscita a ripagare i debiti) e non illiquida (ovvero capace di ripagare i debito ma con bisognosa di liquiditá). In queste condizioni il FMI non avrebbe potuto fare prestiti perché scritto nelle sue regole interne. Solo paesi illiquidi. La EU vista la criticitá del momento e la paura di un collasso di tutto il sistema Europeo ha forzato la FMI a partecipare al piano di salvataggio della Grecia. In pratica l’Europa non poteva lasciare fallire la Grecia perché sarebbe crollato tutto e avrebbe causato una grossa crisi nelle banche che avevano investimenti ad Atene.  L’alternativa era il salvataggio diretto della Grecia (Bailout) da parte degli altri paesi Europei ma questo non era permesso dai trattati comunitari. Non si puó salvare un paese prendendone in carico i suoi debiti e dividerli fra gli altri paesi Europei. Si potevano cambiare le regole ma non cosí in fretta e sopratutto avrebbero creato una vera e propria Unione Fiscale con relativa perdita della sovranitá nazionale (quello che servirebbe e che non é mai stato fatto in questi anni). Quindi senza grosse alternative l’Europa ha iniziato a salvare la Grecia in maniera indiretta.
  • Quindi:
  • Il Fondo Monetario non poteva imprestare i soldi alla Grecia per regole interne ma lo ha dovuto fare sotto le pressioni dell’Europa che non aveva regole per gestire il fallimento. Il cambiamento dei trattati avrebbe richiesto troppo tempo e forse avrebbe raccolto molti veti. Considerando l’emergenza e la fretta forse é stata fatta la cosa migliore.  
  • Nessun paese Europeo puó andare in default secondo i trattati. Questo il problema alla radice. Se un paese potesse fallire anche gli investitori farebbero attenzione prima di imprestare soldi. Non é questione di generositá é questione di rischio. Se non esiste default gli investitori sanno che non rischiano ed infatti come é successo in Grecia prima si sono salvati i capitali privati (banche) trasferendo i loro debiti agli Stati Europei. Se fosse esistito il default  gli investitori sarebbero stati piú cauti.
  • É una questione puramente economica?
  • No Non é una questione economica. Attualmente il debito totale Greco é di circa 315Miliardi cosí distribuito:

debiti-grecia

  •  Il Valore che puó sembrare alto ma non rappresenta nemmeno il 2% del PIL Europeo. L’Ammontare di soldi che il Governo Americano ha speso in questi anni per combattere la crisi non ha paragoni con questi “spiccioli” Europei. Quindi perché non si prova a risolvere la questione visto che non conta economicamente? La questione é solo puramente politica e gestita politicamente male. L’Europa si é rivelata per quello che é: Un unione solo monetaria senza unione politica. L’EU non puó gestire politicamente un paese ma come si é visto nel caso della Germania non c’é nemmeno la voglia di farlo. La Germania ha imposto i suoi voleri come riflesso dell’umore del suo Bundestag e non delle reali necessitá Europee. L’Europa non é completa fintanto che non applica la sua sovranitá sui diversi stati. L’Unione Monetaria impone regole uguali in tutti i paesi e quindi una guida politica non nazionale. Questo concetto puó deludere i molti che invocano “La sovranitá nazionale” ed invece é proprio questo l’ostacolo principale ad una vera unione Europea.
  • La Grecia puó uscire dall’Euro?
  • NO. Per tanto che si continui a dire che l’uscita sarebbe la sua salvezza i trattati non consentono né all’Europa di espellere la Grecia né alla Grecia di uscire autonomamente. Bisogna prima cambiare le regole e tutti i paesi devono essere d’accordo.
  • La Grecia starebbe meglio fuori dall’Euro?
  •  NO. La solita favola della propria moneta e la possibilitá di svalutare. Se questa fosse la ricetta del benessere non ci sarebbero piú paesi poveri nel mondo. Ma la realtá é diversa e il valore della carta moneta é dato dalla competitivitá di un paese non dalla quantitá di carta moneta che si stampa. La Grecia non ha mai nemmeno provato a fare riforme. La Grecia é “un mondo di salari minimi elevati, di pubblica amministrazione collassata e marcia dalle fondamenta, di corporativismo malata” (fonte e ispirazione dell’articolo Phastidio.net). Anche fuori dall’Euro la Grecia non risolverebbe i suoi problemi congeniti.  Inoltre la Grecia non ha una vera e propria economia e non ha export, pre-requisiti per poter risollevarsi. Un’eventuale New Dracma porterebbe il paese in un’austerity ancora peggiore di quella esistente.
  • Che colpe ha Tsipras?
  • Sicuramente il debito Greco non lo ha generato lui. Tsipras ha sbagliato a fare una propaganda falsa. Sia lui che Varoufakis sapevano benissimo che l’austeritá non poteva essere combattuta. La Grecia non puó uscire da questa situazione senza sofferenze. In qualunque direzione si voglia andare esisteranno sempre tagli o riforme forti e necessarie. É vero che i Greci sono stati umiliati ma forse proprio dai propri Governanti. La Troika ha fatto i suoi sbagli ma non aveva i mezzi per forzare la Grecia alle riforme. Questo era un compito riservato al Governo Greco e nel caso di Tsipras ha sbagliato su tutta la linea dimostrando un’incapacitá totale. Le proposte di Varoufakis erano piú indicate in uno spettacolo di cabaret che in una negoziazione Europea.
  • Tsipras ha inoltre la colpa di aver indetto un referendum ed aver annunciato le sue dimissioni in caso di vincita del “sí”. Personalmente penso che il “sí” vincerá (Accettare le richieste della EU) e credo che anche Tsipras lo sappia. La sua mossa é il modo migliore per togliersi da una situazione troppo difficile da gestire. Sa di non essere in grado di gestirla ma la colpa andrá sulla decisione del popolo. In un mondo perfetto i politici corretti dovrebbe invece farsi carico della scelta popolare e continuare la negoziazione ma purtroppo il mondo reale é diverso. Dimettersi vuole  dire abbandonare il paese proprio nel momento in cui serve. Direi non il meglio che ci si puó aspettare da un politico, Tsipras per certi aspetti mi ricorda Schettino.
  • Pagano solo i Tedeschi?
  • NO. Ogni paese Europeo é esposto in relazione alle proprie capacitá: L’Italia di circa 40 Miliardi, la Germania circa 70 e la Francia circa 60. Pagano tutti e non solo i Tedeschi come costantemente ripetono nei loro Bar.
  • Cosa succederá adesso?
  • Difficile dirlo. La mia impressione é che cambierá poco per entrambi i risultati del referendum. Ci sará solo unrebilanciamento della forza Politica di Tsipras. Non esistono regole per uscire dall’Euro e quindi bisognerebbe prima farle con l’accordo di tutti i paesi. Poco probabile considerando la decisionalitá Europea dimostrata in questi anni.
  • Se vince il Sí: Tsipras sarebbe sfiduciato essendosi schierato con il No e secondo quanto ha dichiarato si dimetterá. Un comportamento piú responsabile sarebbe di accettare la decisione popolare e portare sempre avanti le trattative comunque. Mi aspetto in questo caso un nuovo governo “alla Monti” con il controllo Europeo.
  • Se vince il No: Tsipras si sentirebbe legittimato dal popolo Greco a portare avanti la negoziazione con qualche potere in piú nell’ímporre qualche cambiamento che sará comunque minimo. La contro proposta di questi giorni fa capire quanto Tsipras sia incoerente. Da un lato chiede il NO ma dall’altro continua a negoziare. La EU in caso del NO sarebbe sfiduciata e dovrebbe quindi alleggerire la negoziazione. La situazione economica non permette in ogni caso grossi sconvolgimenti né tantomeno prevede un’uscita dall’Euro. La EU anche in caso di NO puó tranquillamente continuare con la sua politica di austeritá. Il referendum é all’altezza del valore di Tsipras ovvero ridicolo. Corretto e democratico nella sostanza ma ridicolo nella forma. La sua domanda chiede al popolo Greco se accettare i termini delle richieste dei creditori. Una richiesta diversa peró risulta comunque compatibile con il NO appunto perché diversa. Insomma la sostanza non cambierá se non per un maggiore potere politico di Tsipras non sufficiente peró a cambiare la situazione economica che non puó essere cancellata da un referendum. Il problema maggiore del NO é quello di rafforzare in altri paesi Europei posizioni politiche anti Euro che sono in crescita di consensi. Nella sostanza queste forze politiche non avrebbero il potere di cambiare nulla ma rallenterebbero ancora maggiormente la ripresa giá difficile. Usano l’Anti Euro solo come propaganda di basso livello ma non avrebbero le capacitá per cambiare la situazione una volta al governo. Si ritroverebbero esattamente nella situazione di Tsipras, tante parole e poche possibilitá di fronte alla dura e cruda realtá dei fatti lontani dalla loro propaganda.

In ogni caso la EU ha perso credibilitá perché ha dimostrato di non avere coesione fra i vari paesi e di essere incapace di cambiare i regolamenti per facilitare la sua esistenza. Il sistema con queste regole non puó funzionare. L’Euro non é cattivo ma l’Europa necessita di piú potere sui singoli paesi. Per la buona pace di tutti quelli che vogliono l’Europa unita Sovranitá nazionale ed Europa Unitá sono due concetti che non possono convivere e personalmente preferisco il secondo altrimenti chiudiamola subito con le relative conseguenze.Nein-Greece  It seems we finally reached the end of the Greek-Europe story. The Truth will be revealed after so many years of useless negotiations based on irrelevant bookkeeper percentages. Greece was and is still a bankrupt country. The Greek situation seems to go to a solution but it sounds it will be critical whatever direction it takes. There’s a lot of literature around “The Greek case” and we can find everything and its opposite. Has been always difficult to decode and understand the complex situation.

Below a summary of the main events in the last 6 years and some consideration about.

Greek calendas:

  •  End 2009: Greek president George Papandreou declares the former Governments faked their balance sheets in order to get into Euro area. The financial situation is close to bankruptcy. The Euro Crisis starts.
  • May 2010: First loan from EU for about 110 Billions in 3 years
  • New structural cuts for 6,5 billions in order to get new loan. Unemployment rate grew to 16%.
  • New public expenditure haircut for 28 Billions till 2015 to access new credits.
  • New property taxation to recover 2,5 Billions and access to a new 8 Billion loan.
  • The new property taxation does not create any real income and the Greek government cut again pensions and lay off 30.000 public workers.
  • troika” has been created.
  • Germany authorized the creation of the ESM.
  • Papandreu Government would like to go for a referendum about Troika intervention but is stopped by EU. Papandreu resigned and new election are planned in April 2012.
  • February 2012: New haircut to the Greek Public system in order to access 130 Billions credits. Default is again postponed.
  • March 2012: Haircut of Greek debt. Private investors credit has been cut for about 50% with extended maturities. Default is clear but not technical. Greece can in this way delete 107 Billions debts.
  • In the third quarter 2014 the Greek economy is back to a 0,7% stagnation growth after recession years.
  • January 2015  Alexis Tsipras, Head of SYRIZA party becomes Prime Minister of Greece.
  • Tsipras never accepted the imposed conditions from EU, IMF and ECB
  • On July the 5th 2015 there will be a referendum to let the people of Greece deciding about European credit conditions.

Source : Wikipedia “Greek government-debt crisis

Key messages into the chronology :

  • Greece always leaved over its own economic possibilities spending more than allowed. Before Euro and even more after Euro exploiting the low interest rates.
  • The last years negotiation has been the proof of the European political failure. Nobody took the real decisions. The main responsible is Germany. It was able only to force its own requests but never able to take the real European leadership. On the other side Greece was never able to bring some kind of realistic proposal to reform the system and simply accepted the Public expenditure cuts.
  • Tsipras has I already wrote here started the negotiation with EU in the worst and unprofessional manner. Tsipras brought incredibly inadequate plans. The later changes proposed by Tsipras/Varoufakis never been serious as the important negotiation required and have driven the negotiation to a useless “wall against wall” phase.
  • The EC unfortunately has been always stuck onto a stubborn positions and played over a small and inconsistent actions like for example the VAT percentage to apply. I guess out of its responsibility range.
  • The proportion between the real issue (Euro zone existence) and the CE requests is quite unbalanced. The target is extremely important and should not be treated with VAT percentage from one side and silly proposals in the other.
  • In the last years EC preferred to save private investors (mainly German and French banks) and move the Greek debt to the public sector. It is not the best choice because if somebody wants to take a risk investments it should play till the end of the game.

The most common questions: 

  • Who is the main guilty for all this crisis? 
  • Greece.  The past Greek governments surely managed the country in the worst way. They spent more than what they economically could. Public expensive raised even more (like in Italy) When Euro came, taking advantages from the better credit conditions. Instead of using Euro advantages to reform the system Greek politicians preferred to waste all the money distributing it to Public servants and unsustainable pension system.
  • Surely it is NOT a German fault.  Even if Germany has many responsibilities in the failure of the last 6 years negotiation, for sure we can’t blame it to be the crisis generator. It is true: German banks were exposed to Greece and many big German companies liked to make business with Greece and especially its military system. Practically Germans always liked Greece spending attitude and they used it till the end. It’s all true but it is not enough to blame the creditor he generates the debts. The borrower remains the only responsible about its own financial situation. The bad side of all this situation causes the population to pay for political management mistakes.
  •  Could the situation be solved before?
  • I always thought yes but…  although I’ve been always convinced with a less stubborn Germany we could close the match earlier, I read some reliable sources of information and it seems not. Of course Germans are genetically selfish to think about Europe. As always happen in the daily life (here in Germany) first themselves and after maybe the others. In this conditions I tend to doubt about a real European Union because the first country which should lose benefits is exactly Germany. Mainly because it is the richest country in the Union. Thinking that Greece can be like Germany with tourism only is simply stupid. A real Union will always require money transfers to the poorest areas. Even if Germans have not a big advantages in the real European Union but only in the currency one, they are not the reason of the never ending negotiation. All my certainties about faster resolution collapsed after reading this illuminating post (Italian only). It explains the issue is more complex than what people say in the pubs. It is the real DNA of EC which did not allow a faster resolution. Practically EU could not force Greece and its choices. All Greek governments had to do their duties in a more organized and serious way instead of simply cutting expensive. Greece needed fundamental reforms and Frau Merkel could not of course suggest how. Below the main key points of the article:
  • At the time of the first loan it was already clear that Greece was insolvent (not able to pay back its debts) and not illiquid (able to pay its debts but lacking of cash). In those conditions IMF should not give the loan because of its internal rules “Illiquid countries ONLY”. Considering the critical moment and the fear of a global European system collapse, CE forced the IMF to give the credit. Europe could not leave Greece failing because all system would failed and many banks as well because of their investments in Athens. The only alternative could be the direct Bailout of Greece by the other European countries but this is not allowed by EU regulations.  It is not possible to save a failing country distributing its debts among the others European countries. EC could change the rules but it would have taken too long and endless discussions. This changes would created the real financial Union acting over the single nation sovereignty (what Europe really needs). At the end without options Europe started to save Greece in an undirect way.
  • And so what?: 
  • IMF gave a loan to Greece breaking its own rules under European pressures because CE had no rules to manage a country default. European rules change would taken too long and most likely too many denies. Considering the emergency most likely the best “poor” choice has been taken.  
  • None of the European country can fail. That’s the real issue. If a single system could fail investors would act in a more responsible way knowing the risks. It is not a matter of generosity is a matter of risk. If bankrupt does not exist investors know they risk less and is what happened in Greece where private capitals have been saved first and their debts transferred to European population.
  • It is an economical issue? 
  • No, it is not. currently the Greek debt is around 315 billions:

debiti-grecia

  •  The whole value sounds high but it represents not even the 2% of the whole European GDP. US spending to fight the crisis in the last years is not comparable with this European 50 cents. And so why not try to solve the situation if it does not cost so much? It is only a political matter managed in the worst political way. European revealed its own nature: a currency union without political union. EC cannot directly manage a country but as we can see with Germany, there also no willing to. Germany imposed its wills as a reflex of the Bundestag mood and not because of the real European needs. Europe is incomplete without having sovereignty over local countries. Common currency imposes same rules that means a single political management. This concept can disappoint many who ask for “National power” but this concept collides with the Union one.
  • Can Greece leave Euro zone?
  • NO. Even if many commentators say it can be a risk/solution the European rules don’t allow any country to leave or to be forced to. Rules must change before and every country must agree it.
  • Would Greece be better out of Euro?
  •  I strongly think NOT. The usual fairy tail about the own currency and the possibility to devaluate it. If this was the solution for any national wealth issue there won’t be any more poor countries in the world. But reality is different and the value of paper money is based on the competitiveness of the country and not on the amount of printed paper money. Greece never really tried to make reforms. Greece is “a world of high minimum salaries, of collapsed public administration and spoiled from the fundamentals and sick of corporatism.” (source and inspiration from this post – Italian Only). Even out of Euro Greece could not solve its issues without changing the mentality. Furthermore Greece has almost no economy and no export, basic requirements to lift up again. A new dracma would bring the country into a new and even worst austerity phase compare with the existing one.
  • What are Tsipras faults?
  • Surely he is not responsible for Greek debt. Tsipras failed in doing a false political campain. Both Tsipras and Varoufakis knew exactly austerity could not be deleted. Greece can’t leave its situation without suffering. Whatever direction it takes there will be always strong cuts and severe but necessary reforms. It is true that Greek people has been humiliated but in my opinion more by its own politics. Troika made mistakes but had no tools to force Greece reforms. This was a national duty and Tsipras failed and showed a total incompetence. Varoufakis proposal fitted more a comedy show than a European negotiation.
  • Tsipras failed to politically expose the national referendum result. He announced to resign in case of “YES” win. I think at the end “YES” will win and I guess Tsipras knows it. His announce is the easiest way out from this difficult situation. He knows his limits to manage the country and with the referendum Greeks will be the guiltiest. In a perfect political world he should accept people choice and drive the country into the new negotiation phase. Unfortunately the real world is different. Resign means leave the country when it needs more help. Not the best behaviour people expects from a politician, Tsipras mind me to some extent the Italian Costa Crociere Captain Schettino who left his sinking boat before the passengers.
  • Are the Germans the only one who paid?
  • NO. Every country is exposed to Greece proportionally with his capacity. Italy for 40 Billions, Germany for 70 and France for 60. Everybody paid and not only Germans as they keep on saying here in their pubs.
  • What it will happen ?
  • Difficult to say. My idea is that independently on the referendum result the situation won’t change drastically. Only a re-balancing of Tsipras political power. No rules to leave Europe exist so far. New rules would need to be written with the agreement of all EU countries. I don’t see this feasible considering European decision capacity I’ve seen during the last years.
  • What if  “YES” wins: Tsipras would lose his people trust. He declared he will resign. He should accept people choice and keep negotiating. In case of “YES” I expect a kind of “Mario Monti like” government controlled by Europe.
  • What if “NO”wins: Tsipras would feel legitimate to carry on negotiation with some more power to make some changes in the conditions. Minimal changes. The new proposal to EC of these days shows the whole Tsipras inconsistency. He asks for NO but in the same time he still negotiating. In case of NO the EC will make the negotiation little lighter. The economical situation does not allow any big revolution nor the Grexit. EU in this case will keep on negotiating with his austerity requests. The referendum is correct and democratic for the matter point of view but it is ridiculous in the form. It asks to accept or not EU requests. A different requests could be in any case compatible with the “NO”. Hence at the end nothing really can change. Some more political power for Tsipras but not enough to delete the economical situation. The real big issue in case of “NO win” is outside Greece. Many of the No-Euro parties in Europe will feel legitimate to keep their low level propaganda. This political parties won’t be able to change the situation but they will slow down the already weak economical recovering. These parties use NO-Euro as a low level propaganda but they will face the same “Tsipras situation”, too many promises but really few possibilities in front of the rough and brutal reality far away form the propaganda.

In any case EU lost credibility because proved the complete defect of countries cohesion and unable to change the rules to improve its own existence. With current rules the system cannot survive. Euro is not the bad guy but Europe needs more power than local countries. To whom who wants a real union it could sound bitter but “National sovereignty” collides with Union concept. I still prefer the second one If not better close the whole circus fast and try to afford the tough consequences.

Good luck to Greeks and good luck to all of us.

Letture per il weekend – 20 Giugno 2015Weekend reading – June 20 2015

Un ottimo articolo per capire un pó meglio cosa é accaduto e cosa sta accadendo nei negoziati fra Europa e Grecia. [link all’articolo]

Facebook misura quanto tempo ci metti a leggere un post. [link all’articolo]

Un report che dice quali sono le vulnerabilitá dei dispositive Apple e Samsung. [link all’articolo]

In Danimarca il mercato degli smartphone ha quasi raggiunto la saturazione. 8 utenti su 10 hanno uno smartphone dati. [link all’articolo]

Una collezione di video inchieste sul degrade della Capitale. [link all’articolo]

Gli scenari possibili per la Grecia. [link all’articolo]

Netflix non é solo un divoratore di banda ma a detta di qualcuno anche un ottimo servizio per avere piú client broadband. [link all’articolo]

Sembra che la sicurezza di rete debba raggiungere un livello “militare”. [link all’articolo]Facebook to measure how long you spend reading a post. [link to the article]

A report explaining Apple and Samsung device vulnerabilities . [link to the article]

Danmark almost reach mobile data market saturation. [link to the article]

For somebody Netflix is an oportunty and not only a bandwidth eater. [link to the article]

Do we need military like network security? [link to the article]

No Euro e la solita ignoranza economica a 5 stelle

Era un po’ di tempo che non leggevo piú articoli anti Euro e pensavo che forse il soggetto era stato per ovvi motivi messo in disparte. Oggi invece capito per caso su questo post di Beppe Grillo dove ho trovato una lista di “False paure” sull’abbandono dell’euro che a definirle ridicole é fare un complimento.

L’elenco in questione non dà nessun valore aggiunto al discorso Euro perché troppo generico, semplicistico e riduttivo. La mia posizione sull’Euro mi sembra abbastanza chiara e ne ho giá scritto in piú post.

Nello scenario politico Italiano Il M5S non é l’unico a portare avanti queste teorie lontane dalle regole economiche e proprio in questo periodo é ben accompagnato dalla cricca Leghista di Salvini che fra Rom ed No-Euro fa una propaganda alquanto discutibile. Gli Italiani peró si innamorano dei concetti di pancia e non di quelli di sostanza che sono sempre troppo noiosi.

Chiarisco per eventuali critiche iniziali: Parlo di M5S senza distinguerlo da Grillo per motivi che a me sono ovvi. Senza il secondo, il primo non esisterebbe e se qualcuno ancora pensa che le due cose possono essere distaccate fa un grosso errore di valutazione. Quindi il blog del creatore e proprietario del marchio 5S è per me una delle voci del movimento.

Ma torniamo alla nostra lista delle NON paure sull’uscita dell’euro:

1 – I Mutui. Nessun problema secondo Grillo, tutto nella nuova valuta, stessi interessi e non ben definiti “vantaggi”

Ragioniamo

Mutui Variabili: Ma se la nuova valuta si svaluta (e si pensa di molto), chi ha grossi capitali in Italia proverebbe a fuggire. Per evitare fughe la banca centrale alzerebbe i tassi di interesse. Quando i tassi di interesse aumentano anche i mutui aumentano. Ma quale Euribor fisso Mr Beppe? Adesso con l’Euro i tassi sono ai minimi difficile fare meglio e allora quali sarebbero vantaggi?

Mutui Fissi: Diciamo che l’interesse non aumenta. Ho una cedola di 300E al mese. Diventa 300 Nuove Lire (da ora NL). La NL si svaluta. Il mio stipendio avrá un valore in NL uguale ma il costo della vita sará piú caro causa svalutazione. Se prima il mio stipendio era 2000E, adesso é 2000NL con una svalutazione del 20%. Ció vuol dire che vale in termini reali 1600E e se il mio Mutuo conta sempre per 300NL il suo peso su uno stipendio mensile é piú alto rispetto a prima.

I nuovi Mutui: Ma anche supponendo che i mutui in essere non cambino, cosa accade per quelli nuovi aperti dopo l’introduzione della NL? Se il costo del denaro é piú alto non é che forse anche gli interessi sui mutui aumentano di conseguenza? Dove sono i vantaggi continua a sfuggirmi.

2 –  Inflazione. Grillo afferma che l’inflazione serve (bene). L’Italia diventa piú competitiva e non é vero che i costi delle materie prime aumentano. Vedi il petrolio, nonostante la svalutazione dell’Euro sul dollaro il prezzo della benzina non ne ha risentito perché per la maggior parte è fatto di tasse.

Ragioniamo. Adesso sembra che il piano di Draghi sul famoso Quantitative Easing per produrre un pó di inflazione sembra essere giusto agli occhi di Grillo. Ho sempre pensato che Draghi fosse un “potere forte” che non poteva fare nulla di buono a prescindere, come cambiano le cose. Ma a parte questa riflessione mi chiedo:  Se il petrolio sale diciamo del 50% (circa quello che ha perso nell’ultimo anno) e magari la NL si svaluta del 20%, siamo proprio sicuri che non se ne accorgebbe nessuno?

Se tutte l’economia intorno a noi rimane in Euro, qualunque prodotto che importiamo diventa piú caro del 20% (e non sará solo il 20%). L’Italia negli ultimi anni é riuscita a crescere nell’ export nonostante l’Euro come mai? In generale se si pensa di vincere la competizione internazionale con la svalutazione vuol dire che si é capito poco di come funziona il mercato globale e di chi siano i nostri concorrenti. Non voglio andare oltre su questo punto ma guardate ad est e pensate se veramente volete competere con loro svalutando. Auguro agli Italiani qualcosa di piú di una ciotola di riso come budget famigliare per una cena di lusso a casa.

Sui costi che non aumentano possiamo aggiungere ancora l’Energia elettrica e i pomodori Spagnoli. Se preferiamo invece mangiare i pomodori Italiani dovremo per forza trasportarli dal sud con mezzi mossi a carburanti fossili, proprio quelli che non aumentano secondo i geni.

   3 –  Conto Corrente. Nessun problema e poi uno puó comunque averlo in altre valute straniere come giá oggi capita.

Ragioniamo. Sí certo il conto corrente in NL svalutato é uguale a quello vecchio in Euro e se uno volesse mantenere il suo valore va in Svizzera ad aprire un conto in Franchi. Perché l’Italiano medio notoriamente ha sempre un secondo conto corrente in dollari o Franchi svizzeri. No Comment.

 4 –  Titoli di Stato. Tanto giá adesso non valgono quindi anche se perdono un pó in futuro poco cambia.

Ragioniamo. Forse questo è l’unico punto in cui i rendimenti salgono. Mi sembra che con la Lira i rendimenti sono sempre stati ben piú alti di quelli odierni? In ogni caso un Titolo di Stato é solo Debito aggiuntivo, forse un dettaglio in un’Italia al 130%.

5 – Passaggio dall’Euro alla Lira. Riporto per completezza tutto il punto.“Il cambio probabilmente sarà 1 a 1 con la nuova valuta che poi si svaluterà un po’. L’effetto sui prezzi farà si che da subito probabilmente rimarranno uguali a quelli che vediamo oggi semplicemente denominati nella nuova valuta.”

Ragioniamo. La nuova Lira si svaluterá quindi un pó. “Un pó” quanto? A cosa serve specificare? Cosa importa se sará un 20% o un 40%… é sempre e comunque “un pó”. I prezzi subito saranno (probabilmente) uguali (certo) e poi dopo un anno di svalutazione saranno piú alti (pari alla svalutazione)… e quindi? nessun problema, solo “un pò” più cari.

6 – Aumento della Benzina. Come giá scritto nessun problema: Sono tutte tasse e poi signori miei siamo ai minimi storici.

Ragioniamo. E se i minimi storici del petrolio cambiassero raddoppiando i valori di nuovo visto che siamo attorno ai 50$ e 2 anni fa eravamo attorno ai 100$. Questo aumento piú la svalutazione non si sentirebbe nelle nostre tasche?

6 – Import: aumento dei prezzi dei prodotti importati. Secondo Grillo o chi scrive per lui il problema esiste solo sui prodotti tecnologici ma si risolve investendo sull’innovazione. L’Export puó crescere solo verso le aree extra Euro perché contano di piú rispetto ai paesi in area Euro.

Ragioniamo. Quindi vogliamo fare competizione ai produttori di tecnologia asiatici? Uhm ma che bel piano, vogliamo fare competizione a paesi come Cina e Vietnam? Continuo a pensare che dobbiamo diventare piú competitivi e puntare sulla qualitá (che non c’é in Asia) e provare a pensare che quella Tedesca é il nostro obiettivo non quella di massa elettronica dell’Asia. Sappiamo come vengono trattati i lavoratori cinesi nelle famose catene di montaggio tecnologiche vero? É veramente questo il nostro obiettivo sogno?

Per il discorso Export, certo che cresce piú fuori dall’Area Euro, perché l’Asia é attualmente la parte del mondo a crescita maggiore. Ma in ogni caso nessun tipo di problema una volta usciti dall’Euro sará tutto export extra-Euro e sará tutto import extra-Euro e come dice il saggio aumenteranno solo i prezzi dei nostri smartphone, quindi nessun problema ce li costruiamo noi.

Salvo poche eccezioni le aziende che non hanno una componente di import nei loro prodotti è minima. In generale se il costo del materiale che si acquista per la propria produzione aumenta il margine sui prodotti diminuisce. Quindi per evitare problemi l’export deve aumentare di molto o almeno per almeno una componenete pari all’aumento dei costi.

A giá ci siamo dimenticati le aziende che vendono solo sul territorio Italiano e non esposrtano? Sono solo la maggioranza. E per quelle cosa capita? Ops…

Conclusioni.

Nessuno nega che l’Europa attualmente stia passando un periodo critico e molte delle sue criticitá sono dovute alla pessima gestione degli ultimi anni. Non esistono regole comuni, non esiste un reale controllo centrale ad esclusione di quello Tedesco e della sua disastrosa applicazione dell’Austerity. Queste sono le vere colpe di un sistema di paesi che non si é mai concretizzato abbastanza ma dove l’unione monetaria é irreversibile o meglio se si rompe in maniera unilaterale (un paese che lascia) i rischi e i costi per il paese sono troppo alti.

Perché secondo voi la Grecia di Tsipras non vuole lasciare l’Euro? Leggetevi un pó di dichiarazioni di Tsipras e capirete che nonostante la sua impreparazione nel guidare il paese almeno questi rischi li conosce bene.

Pensare che la politica monetaria possa far ripartire un paese é forse la cosa piú spaventosa nascosta dietro a questi ragionamenti. Spread, valore delle monete non sono decisi dalle banche centrali ma da compratori esterni che a seconda dei loro acquisti ne fanno il valore. Un banca centrale puó solo creare inflazione ma se poi nessuno compra i titoli di stato lo spread aumenta indipendentemente.

Il mercato é globale e non é possibile escludersi, o meglio é possibile ma poi nessuno impresterá piú soldi quegli stessi che servono per mantenere Ospedali, Sicurezza, Mezzi pubblici etc. Basta guardare l’Argentina che a 20 anni dal default non si é ancora ripresa ed é sull’orlo di un nuovo collasso.

Ragionamenti cosí poveri sulla svalutazione non possono che far pensare alla politica di fine anni 70 e 80 dove la gestione Democristiana/Socialista/Comunista non ha fatto che continuare a svalutare per poter allegramente spendere sprecare i soldi pubblici. Nessuno si é mai preoccupato di riformare il sistema ma solo di ridurre l’impatto del debito a forza di svalutazioni. Qualcuno era anche felice perchè i Titoli di Stato avevano rendimenti attorno al 10% senza capire che poi tutto veniva inghiottito dall’inflazione e dall’aumento delle tasse. Forse le tasse non aumentavano ma il debito sí e a 40 anni di distanza ne paghiamo le conseguenza, la svalutazione la pagano i cittadini non lo Stato. Adesso stiamo ancora pagando caro quel periodo ma sembra esserci a detta di tanti (ignoranti) molta nostalgia.

…e negli anni 70-80 l’Asia non c’era? Riuscite a fare ancora un altro collegamento? Riuscite a capire che il mondo di oggi è molto diverso?

Non si compete con la svalutazione ma rendendo il paese efficiente ovvero facendo tutte le riforme che mai sono state fatte e che non sembrano interessare ancora a nessuno. Nessuno guarda i dati altrimenti vedrebbe che durante il periodo dell’Euro l’Italia é sempre stata uno dei pochi paesi a crescita bassa rispetto agli altri (che avevano anch’essi l’Euro)? Che sia stata colpa nostra?

Vorrei chiudere con alcune semplici domande per i fans del M5S e di Salvini essendo questi i due partiti che si spacciano a unici difensori delle categorie piú povere:

  • Ma chi pensate colpisce veramente l’inflazione? Le categorie piú povere o quelle piú ricche?
  • Chi soffre di piú un aumento della spesa quotidiana del 20%,30% o 40% in piú? il ricco o il povero?
  • Chi puó spostare all’estero i propri risparmi? Un operaio?
  • Chi NON soffre l’aumento della benzina, del Gas, dell’Energia? un Operaio?
  • Chi NON ha difficoltá con un aumento di 200E sulla rata del mutuo? Un Operaio?

Guardate cosa sta capitando adesso in Russia? L’economia Russa sta forse ripartendo dopo che la sua moneta ha perso il 50% del suo valore? Si parla di almeno 6 anni per poter recuperare la perdita. Pensate veramente che se la stessa cosa capitasse all’Italia avremmo ancora tutto questo tempo dopo la crisi che abbiamo appena passato?

Prima di propagandare teorie basate sul nulla sarebbe meglio informarsi un pó di piú per evitare di creare aspettative poi tragicamente smentite dalla realtá ben diversa da queste teorie di basso livello.

In ogni caso amici M5S o Leghisti non siete soli, tranquilli! L’ignoranza economica a Roma non é purtroppo solo una vostra prerogativa.

La Cina sta comprando l’Europa? Purtroppo non é solo una questione di soldi

China buyingNegli scorsi giorni é noto il tentativo di acquisto della Pirelli da parte del colosso cinese dei pneumatici China National Tire & Rubber Company. Senza entrare nel merito dell’acquisizione é senz’altro evidente che la Cina sta facendo affari in Europa. La Volvo per esempio é un altro dei marchi famosi acquistati dal dragone asiatico negli scorsi anni. In un mio precedente post avevo giá criticato gli acquisti che la Cina stava facendo in Grecia approfittando della svendita causa “chiusura economia locale”.

Il caso Pirelli non mi ha particolarmente stupito perché la considero un’operazione normale in un mercato aperto e globale. Diciamo un’acquisizione che ci puó stare. Negli stessi giorni peró mi sono imbattuto in questo interessante articolo su Bloomberg che fondamentalmente evidenzia l’incremento iperbolico degli “acquisti” cinesi in Europa.

Qui sotto nei grafici lo spettacolare incremento degli ultimi anni.

China EU transaction Aggregate China Transaction in EU-28

L’autore chiarisce che il valore assoluto non é altissimo ma sicuramente l’Europa é un luogo aperto, tecnicamente avanzato, economico e che non fa grosse opposizioni a questo tipo di acquisizioni. Quello che peró l’articolo sottolinea é il fatto che molte di queste aziende sono il braccio del sistema pubblico Cinese e quindi andrebbero trattate di conseguenza. Nessun tipo di problema nel caso di aziende private ma quando sono parte del sistema pubblico Cinese allora il discorso non si ferma al semplice ambito finanziario ma tocca problemi che potremmo definire Geopolitici.

Secondo l’autore non si capisce come mai l’Europa non accetta acquisizioni dal sistema Stato Russo mentre non mostra nessun tipo di opposizione quanto si tratta di Cina. L’Europa avrebbe anche delle ragioni per opporsi semplicemente perché le aziende Europee devono accettare delle regole molto stringenti quando vogliono fare affari in Cina mentre le aziende Cinesi qui no. Possiamo affermare che l’apertura Europea non riceve un reciproco comportamento cinese.

Effettivamente non posso che condividere le preoccupazioni dell’autore. Sono per il libero mercato ma a condizione che ci siano le stesse regole per tutti altrimenti la partita diventa difficile.

lavorando inoltre per un’azienda cinese mi capita spesso di vedere come ci sia una pressoché diffusissima allergia alle regole locali. Si cerca di istaurare lo stesso sistema cinese in un altro continente senza preoccuparsi di quello esistente. Non é solo una questione di Management o di strategie di mercato ma del rispetto delle regole locali.

Non posso criticare un’azienda cinese per il modo con cui tratta i lavoratori in Cina e grazie al quale puó essere competitiva sul mercato; d’altronde anche Apple produce gli iPhone in Cina e quindi che differenza fa?

Quello che non condivido invece é il vizio di evitare le regole locali che per le nostre aziende rappresentano invece dei costi: Tasse, trattamento del personale, visti per gli espatriati etc.

Insomma a casa loro possono fare quello che vogliono ma qui dovrebbero seguire le nostre regole (di mercato). L’Europa invece non sembra dare troppo peso a questo e l’articolo dimostra che nemmeno cerca di avere in cambio trattamenti adeguati per i suoi investimenti in Cina.

Quello che posso osservare all’interno dalla mia azienda é un certo cambiamento nel comportamento dei Cinesi. Mentre quando ho iniziato erano molto timorosi nel muoversi da soli sul mercato, dopo 5 anni il loro coraggio é aumentato proporzionalmente con la loro crescita. Purtroppo non é un miglioramento nel gestire le attivitá in maniera “piú occidentale” tutt’altro é un segno che lavorare “alla cinese” in Europa non crea problemi. Nella pratica invece di diventare piú aperta e occidentale la mia azienda si é “incinesizzata” ancora di piú.

Il paragone di questo con l’articolo forse sta solo nella mia mente ma quello che a volte mi preoccupa dei cinesi é il fatto che tendono a trasformare il sistema in cui risiedono secondo le loro regole invece di adattarsi ad un ambiente diverso.

Ovvio che se questo accadrá in futuro nelle aziende acquisite sicuramente non sará un valore aggiunto per il miglioramento generale.

Letture per il weekend – 28 Marzo 2015

Il famoso Snowden ha dichiarato che l’NSA americano aveva rubato le chiavi di criptazioni delle SIM potendo cosí ascoltare le comunicazioni mobili senza intervenire sui cellulari… wow. [Link all’articolo]

Sembra che nonostante i problemi finanziari in Grecia ci sia la prima rete LTE-A di Vodafone. Saranno annunci in linea con quelli del governo ovvero delle bufale? [Link all’articolo]

Piú di un miliardo di Smartphone venduti nel 2014. [Link all’articolo]

I selfie usati per I pagamenti on line di Alibaba. [Link all’articolo]

Un altro interessantissimo post di Noise from Amerika relativo ai sistemi monetari. Euro o no Euro? Pro e contro. [Link all’articolo]

Per i destraioli incalliti che magari vedono qualche aspetto positivo in movimenti come il Fronte Nazionale Francese  della Le Pen solo perché calma la loro rabbia contro l’immigrazione. Mi spiace é tutta una farsa economica. [Link all’articolo]

 

Viva Tsipras? Scusate mi sono sbagliato.

Tsipras Varoufakis Game OverFino a qualche settimane fa ho quasi creduto al mito greco di Tsipras. Ho giá scritto qui cosa pensavo del nuovo Governo Greco. Pensavo fosse una risposta alla pessima gestione Tedesca dell’austerity, pensavo fosse una soluzione per ammorbidire i teutonici e renderli piú consapevoli che il soffocamento del rigore aveva raggiunto livelli inaccettabili e sopratutto non poteva essere la soluzione per una ripresa economica ma esattamente il contrario.

Dai primi giorni del governo Tsipras peró era chiaro che non c’era un reale piano Greco per convincere l’Europa che il paese stava cambiando passo. Non ho considerato le prime dichiarazioni del ministro dell’Economia greco Varoufakis pensando fosse solo un inizio di negoziazione in cui si alzava l’asticella delle richiesta per poter poi raggiungere un livello accettabile per la Grecia e per l’Europa. Ma non era cosí.

Pensavo che il Governo Greco stesse solo prendendo tempo per produrre un’interessante proposta. Qualcosa che facesse credere all’Europa che i tempi erano cambiati e la vecchia Grecia burocratica e sprecona fosse solo un lontano ricordo. Mi aspettavo un piano che eventualmente chiedesse dei fondi per applicare le riforme oppure una maggiore flessibilitá all’austerity. Le riforme costano e quelle a costo zero sono un sogno. Mi apettavo insomma una proposta seria, credibile e fattibile.

Quindi Viva Tsipras. Avanti cosí Grecia.

Tutte le mie aspettative e pensieri si sono peró schiantati sulla peggiore gestione che abbia mai visto in Europa. Mi lamento spesso (e a ragione) della scandalosa gestione pubblica Italiana e della grande inefficienza del nostro sistema nazionale ma non avevo mai visto nulla del genere.

Mi riferisco alla lettera scritta dal Ministro delle Finanze Greco Varoufakis alla commissione Europea dove presentava i 7 punti per riformare il sistema nazionale.

Nemmeno la mia immaginazione poteva lontanamente pensare al ridicolo che questa proposta portava dentro. Forse nemmeno un Calderoli qualunque avrebbe potuto fare meglio.

La lettera diventa a maggior ragione molto critica perché é l’unica proposta con cui il governo Greco intende rilanciare il suo paese. Non é un’introduzione ma é LA PROPOSTA Greca.

Ma vediamo da dove nasce il mio disgusto.

Lotta all’Evasione

Da Italiano sono cosciente del fatto che in paesi ad alta evasione é sempre difficile mettere in piedi dei sistemi che la riducano. In italia gli annunci sono stati molto ma i risultati sempre pessimi. La proposta Greca é riuscita peró a stupire anche uno spettatore del teatrino Italiano come me.

Il Governo infatti propone di far fare i controlli a casalinghe, studenti, turisti, insomma gente comune invece degli enti pubblici preposti. Le persone possono filmare o semplicemente testimoniare le attivitá commerciali che non registrano le transazioni. Quasi come se lo scontrino fosse il primo problema dell’evasione.

Ma il ridicolo non si ferma ai metodi ma si prolunga sul fatto che viene dichiarato praticamente che i controlli ufficiali non sono effettivi. Che quanto vengono pianificati sono spesso organizzati fra il controllore e il controllato. Praticamente il Governo dichiara che il sistema pubblico é inefficiente (e corrotto) e invece di cambiarlo preferisce usare gli studenti. Semplicemente ridicolo. Forse che il Governo Greco si aspetta veramente di convincere un tedesco con questi siano metodi alternativi? Crede forse che queste proposte possano essere considerate serie in un paese come la Germania dove (correttamente) le regole e il loro rispetto hanno un’importanza quasi religiosa?

Per quanto posso criticare le poca flessibilitá tedesca non posso che condividere i dubbi per una non-proposta come questa.

Proposta per la crescita.

Una vecchia storia sentita piú volte anche in Italia da pseudo rivoluzionari che vivono in un mondo parallelo. Sembra che anche il Governo Greco faccia parte della comunitá aliena che abita il nostro pianeta terra; infatti come proposta per la crescita pensa di vendere delle licenze e tassare i giochi on line. No comment.

Non esistono altre proposte.

Semplificazione della burocrazia.

Qui la proposta dimostra quanto Tsipras e Varoufakis siano lontani dalla realtá. Il Governo Greco conferma anche in questo caso la completa inefficienza del sistema pubblico ma come aggravante dichiara che non é curabile.

Ebbene Sí, il Governo Greco nel 2015 é in grado di dichiarare che la digitalizzazione del sistema pubblico non é attuabile poiché i dipendenti pubblici farebbero resistenza all’innovazione.

Non ho capito? Farebbero resistenza?

Certo, perché secondo il Governo Greco non é possibile forzare i dipendenti pubblici a modernizzarsi ma bisogna rimanere al livello documentale cartaceo con tutta la complessitá e i limiti esistenti. Tutto questo per non “turbare” i dipendenti pubblici? Stiamo scherzando? Nel 2015 invece di insegnare ad usare excel si preferisce non disturbare dei fancazzisti inefficienti e retrogradi?

Purtroppo non é uno scherzo ma é la dura ammissione di una lettera che sembra una brutta favola. l’Europa dovrebbe accettare queste proposte o anche solo considerarle per una discussione iniziale?

Ragionevolmente direi di no e non é cattiveria ve lo assicuro.

Controllo dei conti pubblici

Varoufakis propone di attivare il Fiscal Council ovvero un ente dedicato alla verifica degli impatti sulle finanze pubbliche delle leggi finanziarie.

Giusto? In teoria sí, in pratica é dal 2012 che é stato promesso e mai messo in pratica. Adesso diventa una proposta?

Fatemi capire, lo avete promesso dal 2012, non lo avete mai applicato e adesso diventa un punto fondamentale? Ci prendete per i fondelli?

Recupero delle tasse inevase

Sembra una proposta Tremontiana che faceva pagare una cifra ridicola a chi non aveva pagato le tasse. I cosiddetti condoni che in praticano non fanno che giustificare l’evasione. Voglio pensare che forse in Grecia il problema sia diverso ma é utile ricordare che:

  • I greci dal 2009-2014 non hanno pagato tasse per 76 Miliardi di Euro.
  • Annualmente la Grecia raccoglie 65 Miliardi in tasse. Ció vuol dire che in un arco di 5 anni é come se per un anno e qualche mese nessun Greco avesse mai pagato una singola tassa.

Tutto normale? Crisi o non crisi a me sembra che qui qualcuno fotta. Lo dico anche da Italiano dove comunque sia la tassazione che il numero di furbi siano alte ma non per questo non abbiamo smesso di pagare.

Evito di commentare oltre ma ho come l’impressione che se da un lato é giusto aiutare chi non ha POTUTO pagare le tasse, dall’atro sarebbe anche utile fare qualche sforzo per differenziarli da chi non ha VOLUTO pagarle.

Aiuti per la crisi umanitaria.

Su questo punto difficilmente si puó essere contrari. Le condizioni di vita in Grecia sono diventati particolarmente difficili negli ultimi anni e ne ho giá scritto qui. Tutti gli aiuti economici per venire incontro alle famiglie bisognose sono sempre benvenuti. Corretto che il Governo si preoccupi degli ultimi e sopratutto le richieste in termini economici sono veramente basse se paragonate ai costi dell’Europa nel suo totale.

Unica critica é che Varoufakis riesce ad essere molto preciso su questi budget ma meno sulle altre questioni forse piú importanti perché legate al futuro del paese.

Ovviamente questo punto é quello che porta piú voti ma in questo caso evito troppe polemiche.

Conclusioni

La delusione é alta, le mie speranze che il governo Greco poteva in qualche modo rendere piú morbida la gestione tedesca dell’Europa sono andate in fumo in qualche riga di inglese. Con questo livello di preparazione é facile capire come le fantasiose idee di “un mondo diverso” si scontrano contro la realtá. Le favole sono belle per la propaganda ma rimangono tali. Quando il gioco si fa serio le favole devono ridimensinarsi per trasformarsi in una concreta e fattibile proposta. Questo in Grecia non é successo. Tutto é rimasto una brutta favola, tanto brutta se si considera che la situazione Greca é al limite e la responsabilitá di un Governo é quello di salvare la sua popolazione non buttarla dentro un pozzo senza fondo.

La spiegazione é semplice, le capacitá del Governo Greco sono estremamente basse o quasi inesistenti. Tsipras é stato bravo a prendere i voti da un popolo disperato ma la sua tattica si é fermata alla pura propaganda. Ha venduto dei sogni impraticabili e non li ha mai ridimensionati alla realtá Greca e ai suoi veri problemi. Il ministro Varoufakis si é dimostrato un accademico con scarsa esperienza pratica e nemmeno bravo nella negoziazione politica.

Mi spiace notare quanto triste sia il fatto che in Italia per alcuni Varoufakis sia giá diventato un eroe nazionale. Ancora una volta dimostriamo quanto poca preparazione economica abbiamo a tutti i livelli. Si puó chiudere un occhio per il bar del paese ma non per il giornalista o la rappresentanza politica di praticamente ogni colore. Nessuno escluso. Ho sentito parole di solidarietá persino da esponenti della destra che fondamentalmente non avrebbero nemmeno il giustificativo politico. Ma si sa che l’ignoranza non ha colore.

Insomma non so proprio come fare ancora il tifo per la Grecia. Posso solo augurarle il meglio ma penso peró che sia arrivato il momento di crescere e di uscire dal limbo dei miti. É tempo di trovare delle soluzioni serie, fino a quel momento torno a tifare con molta amarezza Germania ma ogni tanto bisogna essere razionali e lasciare le favole ai bambini. Sorry.

Letture per il weekend – 14 Febbraio 2015

Dopo le centinaia di morti nel canale di Sicilia un articolo che descrive la differenza fra Mare Nostrum e il nuovo Triton. [link all’articolo]

Il Puzzle impossibile. [link all’articolo]

La proposta di Tsipras sembra non essere cosí positiva… non ne avevo dubbi. [link all’articolo]

A tutti quelli che si lamentano della privacy su Facebook.  Cancellatevi seguendo questi semplici passi. [link all’articolo]

Fatelo capire ai cantanti che sono contro la musica on-line definendola tutta pirateria. Con lo streaming disponibile i download sono diminuiti… sará la prova che il mondo della musica stá cambiando? Direi proprio di sí il difficile é farlo capire…[link all’articolo]

 

Letture per il weekend – 7 Febbraio 2015

Qualche chiarimento sulla questione Greca. [link all’articolo]

La scelta politica di Draghi verso la Grecia e l’Europa. [link all’articolo]

Il Lego diventa digitale. [link all’articolo]

Ed ecco che anche Google si lancia nei pagamenti digitali. Adesso si potranno inviare soldi via gmail. [link all’articolo]

Voi continuate pure a pensare che tutti i problemi siano fuori confine… [link all’articolo]

Il mercato auto sembra in ripresa. [link all’articolo]