Proprio ieri sono capitato su un grafico che reputo perfetto nella sua semplicitá. Il grafico riesce perfettamente a dimostrare quali sono gli effetti delle svalutazioni (poco competitive). Riesce a visualizzare bene uno dei grossi problemi della passata gestione monetaria Italiana ovvero quella fase storica a cui molti sognano di tornare ovvero: “Gli anni della Potente Lira e dell’autonomia monetaria”. Anni in cui a detta di molti si poteva “svalutare” la moneta per essere piú competitivi e crescere come cinesi.
Il grafico é stato preso da questo sintetico post di noise from amerika. La discussione di base era relativa alla differenza fra le retribuzioni salariali annue dei 4 maggiori paesi europei: Germania, Francia, Italia e Spagna. Il punto di partenza é la bella favola della Germania che abbassa gli stipendi per essere competitiva.
Come é facile notare diventa difficile affermare che la Germania gioca sulle retribuzioni per essere competitiva. La Germania infatti é il paese con la maggior crescita e con gli stipendi piú alti ma questo non é il punto del mio post.
L’esercizio che faccio é di evidenziare un altro aspetto evidente nel grafico e per questo ho bisogno di fare alcune modifiche come segue.
Cosa ho evidenziato in questo grafico:
- La data del 1999 in cui é stato introdotto l’Euro valutario
- La data del 2002 in cui é stato introdotto il contante Euro.
- La svalutazione della Lira del 1992 cioé Il punto fondamentale di tutto il discorso e motivo di questo post.
- L’ipotesi di un andamento dei salari Italiani senza tenere conto della svalutazione del 1992. Esercizio brutale di spostamento in verticale del grafico Italiano come se dal 1992 al 1995 l’Italia fosse cresciuta come la Francia senza alcuna svalutazione.
Non credo servano esperti economici per leggere il nuovo grafico ma per i nostalgici della Lira facciamo qualche puntualizzazione:
- Come é chiaro l’introduzione dell’Euro (sia valutaria che con contante) non ha cambiato la curva dei salari e quindi non é la causa del loro basso valore rispetto al resto dell’Europa. Non esistono infatti flessioni rilevanti nel grafico dopo la sua introduzione. L’unico evento che ne ha fatto crollare i valori é la crisi del 2008 da cui non siamo ancora usciti e direi non per colpa dell’Euro.
- La svalutazione competitiva? Certo un pó di inflazione fa sempre bene ma quando un paese svaluta solo per i suoi problemi finanziari di debito non é propriamente quello che si intende per svalutazione competitiva.
- La svalutazione é la tassa piú ingiusta che esista. Il grafico evidenzia molto bene questo aspetto spesso dimenticato. Se continuo a svalutare il costo della vita aumenta e le categorie piú deboli ne patiscono maggiormente le conseguenze. Se sono un miliardario non é certo un 10% di inflazione che mi cambia la vita. Se guadagno 1.200 euro e di colpo ne perdo 120 scendendo a 1.080 sicuramente ho delle difficoltá maggiori.
- La svalutazione porta conseguenze nel lungo periodo. Come si vede chiaramente dal grafico la svalutazione ha velocemente ridotto il valore dei salari che poi non sono piú riusciti a recuperare il crollo e sono rimasti traslati verso il basso. Ma non dovevamo essere competitivi?
- E se non avessimo svalutato? Spostando il grafico dell’Italia verso l’alto cioé ipotizzando brutalmente (e non correttamente ma é solo un esercizio) che non ci sia stata svalutazione e che l’Italia avesse seguito una crescita speculare alla Francia, dove sarebbero gli stipendi? Il grafico nonostante sia un approssimazione non reale (ma significativa) ci dice che se i nostri cari politici invece di svalutare avessero provato a gestire l’efficienza del sistema gli stipendi medi annuali sarebbero a 31.000 Euro invece che a 28.000 cioé 3.000 piú alti. Mica bricciole.
Conclusioni
- Fino allo sfinimento é necessario capire che nonostante l’Euro/Unione Europea hanno sicuramente dei limiti che vanno sistemati, NON sono la causa delle attuali condizioni dell’Italia. L’Euro non ha mai fatto crollare il nostro paese e i motivi delle sue pessime condizioni sono da ricercare altrove, nell’incapacitá di fondo e di lungo periodo di una classe politica che non é in grado di riformare l’Italia con quello che serve per sopravvivere nell’economia odierna.
- Chi crede che la Nuova Lira possa essere il proiettile d’Argento che risolve tutti i problemi sta semplicemente seguendo un falso modello. Il controllo della moneta e la sua svalutazione é sempre stato utilizzato per migliorare i conti pubblici evitando di ridurre spese e indebitamento del paese ma non sicuramente come un’arma di competizione economica.
- La svalutazione ha degli effenti pratici e dirompenti che colpiscono le classi piú deboli. La forte svalutazione del 1992 ha semplicemente traslato la crescita dei salari verso il basso. In parole povere é aumentato il costo della vita, il potere di acquisto e si sono ridotti i salari. Se fosse stata “competitiva” il grafico avrebbe avuto delle accelerazioni cioé dei cambi di ripiditá come quelli spagnoli dopo il 2006. In Italia peró questo non é mai avvenuto segno che il problema non é la moneta ma la scarsa efficienza del sistema paese.
Volete la lira? Nessun problema ma preparatevi nel caso migliore a diventare ancora piú poveri.
I dati del grafico sono presi dalle seguenti tabelle OCSE.