La favola dell’Euro cattivo

In questo periodo si sentono spesso discorsi sulla nostra moneta unica come la causa primaria della pessima situazione economica Italiana e sopratutto come un’uscita dalla stessa porterebbe grandi vantaggi. Sull’aspetto dell’uscita dall’Euro preferirei discuterne in un altro post mentre vorrei concentrarmi su alcune riflessioni a proposito dei presunti legami fra Euro e crisi economica.

E’sempre buona norma analizzare e riflettere sui dati statistici (In questo post EUROSTAT) perché fino a prova contraria i numeri non mentono e sono l’unico modo per capire quanto ci sia di causa effetto fra due variabili. I numeri oltretutto in teoria dovrebbero smascherare chi prospetta nuove teorie economiche o misteriose minacce di poteri oscuri o semplicemente chi indica nell’Euro le cause di ogni problema in modo da negare le proprie colpe.  In Italia purtroppo i numeri non hanno diritto di cittadinanza, a differenza delle idiozie.

Partiamo con ordine:

L’Euro é la causa della crisi Italiana e del pessimo andamaneto dell’economia.

Se questo fosse vero dovremmo ritrovarci storicamente economia crescente prima dell’Euro e un peggioramento dopo la sua introduzione. Prendiamo il generico PIL come statistica. Qui sotto l’andamento storico del PIL dei maggiori paesi della zona Euro.

pil-italia-etc1

La grande apocalisse dell’Euro non sembra cosí evidente, non si vedono infatti decrescite sia nel 1999 (anno di introduzione dell’Euro come cambio fisso) oppure nel 2002 (introduzione dell’Euro come moneta corrente). Il grafico fa indubbiamente comprendere che tutti i paesi Europei hanno beneficiato della moneta unica e dopo la sua introduzione la crescita economica é stata migliore che in passato. Non mi sembra inoltre che l’Italia abbia un andamento diverso rispetto ad altri paesi che ha detta di molti si sarebbero avantaggiati.

Qualcuno puó obiettare che il PIL non é una misura della ricchezza, vero, e quindi usiamo al suo post oil suo valore pro-capita ovvero calcolato per singolo abitante. Qui sotto il grafico con l’andamento del PIL per singolo abitante (pro-capita) comparato con altri 3 paesi Europei (uno Euro-debole e 2 Euro-forti).

Andamento GDP Procapita

 

Sembra che questa grossa discontinuitá nel momento dell’introduzione dell’Euro continui a latitare.

Qualcuno potrá ancora obiettare che i prezzi in Italia con l’introduzione dell’Euro hanno subito un forte aumento e quindi il costo della vita é di conseguenza aumentato rispetto alla crescita economica.  Questo fattore a detta di molti deve essere considerate per comprendere l’andamento della crescita.

Inseriamo quindi un ulterirore grafico con l’andamento del PIL pro-capita normalizzato , cioé a paritá di potere d’acquisto fra I diversi paesi. In questo caso é normalizzato con i prezzi dell’anno 2009.

Andamento GDP procapita normalizzato

Si intravede addirittura un accrescimento nel 1999 e un lievissimo calo nel 2002 giá presente precedentemente e poi un altro miglioramento. Il calo é presente anche in altri  paesi Euro dotati come la mitica Germania fonte di ogni male (e che avrebbe tratto un grosso vantaggio dall’Euro). Dopo questo “calo”, nel 2003 l’andamento torna a crescere per gli altri paesi (deboli e forti) mentre l’Italia rimane piú piatta e la crescita é minore. Nel grafico si vede inoltre che paesi euro-deboli come la Spagna hanno avuto una crescita piú forte rispetto ai paesi euro-forti. Viene da chiedersi come mai l’Italia, nonostante rientri fra i paesi Euro deboli non é riuscita a crescere? Quale congiuntura astrale ci ha costretti a non crescere? L’Euro o forse qualche responsabilitá al nostro interno?

L’Euro é la causa del nostro debito pubblico.

Il Grosso vantaggio dell’Euro é stato il drastico taglio del costo del denaro. Il Grafico qui sotto mostra  l’andamento storico del rapporto debito/PIL. E’facile notare come dopo l’ingresso nell’Euro il valore si é ridotto drasticamente perché l’Italia ha iniziato a pagare meno interessi sui suoi debiti  riducendo di molto l’indebitamento totale (che per grossa parte é fatto di interessi sui debiti).

Andamento Storico rapporto Debito PIL

Questo vuol dire che l’Italia ha avuto la grande opportunitá di investire a costi piú bassi del denaro ma qualcuno (forse la nostra classe politica?) ha deciso di mangiarsi tutto il vantaggio. La possibilitá c’era ed era grossa ma i nostri cari governanti hanno deciso di buttare tutto all’aria per i loro interessi  di bottega e di partito.

Accusare l’Euro vuol dire semplicemente scaricare le proprie (e uniche) colpe su eventi esterni INESISTENTI.

Senza euro avremmo uno Spread piú basso

Ultimamente c’é chi avanza anche delle interessanti teorie sul famoso Spread (differenziale fra il tasso di Interesse dei Buoni del Tesoro Italiani e quelli Tedeschi a 10 anni) come se anche questo fattore fosse stato in qualche modo pilotato (e peggiorato) dopo l’introduzione dell’Euro. Alcuni politici ci stanno oltretutto giocando tutta la campagna elettorale su questa teoria del complotto europeo.

Giusto per vedere effettivamente cosa é successo negli anni  di seguito c’é l’andamento del famoso Spread dal 1986 al 2011.

Andamento Storico Spread

Penso che ci sia bisogno di una visita oculistica se non si vede la grossa riduzione degli interessi dopo il 1999. E’ indiscutibile il vantaggio dell’Euro, ha appiattito il costo del denaro, cioé noi Italiani potevamo accedere a tassi di interessi uguali a quelli Tedeschi (paesi piú affidabile) nonostante non fossimo mai diventati la Germania. Questo ha voluto dire mutui a tassi piú bassi, inflazione piú bassa e lo Stato avrebbe potuto fare investimenti con costi ridotti rispetto al passato. Avete forse visto questa esplosione degli investimenti? chessó nelle infrastrutture? Io no.

Il valore dello Spread precedente all’introduzione dell’Euro era inoltre piú alto di quello che stiamo pagando oggi (2012-2013) quindi ancora mi chiedo quali stati questi grossi vantaggi che aveva la nostra liretta.

Se esisteva qualcuno che poteva lamentarsi dell’Euro potevano forse essere i paesi euro-forti che non avevano piú vantaggio in termini di costo del denaro rispetto agli Euro-deboli come invece accadeva prima. La vera anomalia era il fatto che l’Italia, la Spagna, la Grecia pagavano interessi uguali alla Germania ma questa anomalia era a tutto vantaggio dei paesi deboli.

Euro occasione persa

L’Euro é stata un’occasione persa e non un danno. I vantaggi erano misurabili ma la nostra Classe Politica ha buttato via l’opportunitá per migliorare il livello dei servizi pubblici e magari fare delle riforme importanti.

La favola dell’Euro cattivo continuerá ad essere un richiamo per le masse, pochi faranno esercizi (semplici) per (almeno) verificare la teoria ma accetteranno passivamente ogni nota del pifferaio magico di turno.

I numeri danno poco spazio alla fantasia e sono difficili da smentire; i numeri vanno oltre il tifo politico o anti-politico.

Tutto questo non vuol dire che l’Euro e l’Europa siano perfetti, anzi, c’é molto da lavorare per rimetterli in sesto e correggere gli errori di definizione. Un’unione solo monetaria non porta da nessuna parte senza una vera comunitá Europa con regole e intenti veramente comuni. La strada per il futuro non puó passare per la sua eliminazione ma solo per il suo potenziamento.

Riferimenti

http://noisefromamerika.org/articolo/andamento-pil-italiano-negli-anni-1995-2009

http://noisefromamerika.org/articolo/euro-non-c-entra