Renzi a (non é) la RAI – Il caso RAI Way

É protagonista degli ultimi giorni lo scontro fra Renzi e la dirigenza RAI per i fantomatici 150 milioni di tagli richiesti all’emittenbte pubblico.

Da straordinario stratega politico che é, Renzi sta cercando di usare l’argomento RAI per far brillare la sua immagine non avendo al momento altri punti a suo favore. Ricordo che Renzi é indiscutibilmente diventato un venditore di pentole migliore del buon Silvio e questi trucchi scenici ne sono la prova. La scorsa settimana ha giocato la carta Boschi-Bambini congolesi e adesso cerca di mantenere alti i consensi con un classico argomento della campagna elettorale di Grillo. I tagli alla RAI. Renzi attacca sugli stessi argomenti che hanno caratterizzato la battaglia di Grillo tanto da costringere il Presidente pentastellato del consiglio di vigilanza RAI Roberto Fico a dichiarare di essere d’accordo con lo sciopero indetto da tutti i sindacati RAI e duramente attaccato da Renzi. Nonostante la sbandierata coerenza e quindi essere fondamentalmente contro la RAI, il M5S non potendo minimamente essere d’accordo con Renzi prende posizioni in netto contrasto con quanto detto precedentemente. Una questione di principio, botta e risposta, e Fico da acerrimo nemico della RAI diventa il suo primo difensore. Chissa come mai?

Ma veniamo al punto principale, Renzi dice che la RAI puó tranquillamente vendere parte di RAI WAY che vale circa 170 Milioni. Valore secondo Renzi comunque piú alto  della cifra di tagli richiesta di 150 Milioni.

La mia mente ha subito dato ragione a Renzi perché il discorso non faceva una piega. Periodo di tagli e anche la RAI deve contribuire, oltretutto sembra una cifra tranquillamente raggiungibile.

 

Se poi consideriamo i numeri RAI rispetto alla sua competizione forse si puó trovare spazio per qualche ridimensionamento perché i tempi dell’allegro spendere pubblico sembrano essere finiti o almeno non sono piú materialmente possibili.

La RAI infatti (dati 2011) ha un numero di dipendenti totale pari a 11.378 lavoratori rispetto ai 6.126 di Mediaset (-47%) , i 3.995 di Sky Italia (-65%) e i 709 di Ti Media (LA7) (-94%). La somma di tutti i dipendenti della concorrenza non raggiunge il numero di quelli RAI.

Il numero di dipendenti certo non é una variabile in assoluto negativa. Quello che conta é la loro redditivitá o quanto in totale contano sul fatturato. É proprio qui che iniziano i veri dolori perché come in ogni ente pubblico Italiano il personale é sempre in qualche modo esente da ogni regola di mercato. Nel pubblico in Italia il personale é sempre piú che abbondante con un’efficienza e qualitá dei servizi che non ne risentono positivamente.

Mentre in Mediaset il costo del personale pesa per un 13,4%, in Sky per un 7,3% in RAI il costo del lavoro é di oltre il 35%. In un mondo reale quindi ci si aspetterebbe quindi un servizio 3 volte migliore rispetto a Mediaset e 5 volte migliore rispetto a SKY. Vi torna? A me poco.

I dati sui ricavi dicono esattamente il contrario e la RAi nel 2011 ha raggiunto i 2,89 miliardi di euro di ricavi ben lontani dai 4,2 miliardi di Mediaset e poco sopra i 2,8 miliardi di Sky Italia. L’azienda RAI ha un ricavo poco superiore ad un’azienda (SKY) che ha un numero di dipendenti 5 volte minore. Lo so che forse il paragone con SKY é troppo semplicistico ma in ogni caso sempre di TV si parla e i conti non tornano (ma sempre nel mondo reale in quello pubblico forse sí).

Tornando al tema principale: Renzi chiede dei tagli consigliando la vendita di RAI WAY. Benissimo mi sono detto… ma cos’é RAI WAY?

Ricerca rapida e scopro che é tutta l’infrastruttura fissa e radio per la diffusione nazionale del segnale RAI su tutto il territorio.

Fermi tutti. Si propone di vendere tutta l’infrastruttura di rete? Fermi tutti.

Letti i dati di targa della rete (chiamata Waynet) scopro che nonostante non abbia una grossa capacitá comparata con gli operatori di rete tradizionali dispone peró di un consistente numero di fibre ottiche per il rilegamento dei sui punti trasmissivi e un ancora piú consistente numero di ponti radio.

La copertura della popolazione é pari al 99%. Nessuna rete puó vantare questi numeri. Proprio il fatto che sia parte del servizio pubblico puó essere la ragione di questa copertura cosí ampia poiché aveva come scopo principale quello di portare il segnale a tutti indipendentemente dalla redditivitá. Ci puó stare per una rete pubblica non per una rete privata.

Le tecnologie utilizzate (SDH) non sono le migliori per l’utilizzo ottimizzato della fibra ottica o meglio al giorno d’oggi é possibile alzare di molto la capacitá della fibra stessa (trasmettendo con altre tecnologie). Waynet sembra avere capacitá di 1x155Mbps (Mega bit per second) per link a 3x155Mbps per link. Sufficienti per mandare il segnale video ma molto basse a confronto delle tecnologie oggi disponibili che arrivano alle decine di Tera (Bit per second) x Fibra.

Nota: Ricordo che 1 Terabit equivale a 1 Milione di Megabit quindi c’é molto spazio per un netto miglioramento (1 milione di volte).  

Qui sotto lo schema semplificato delle maggiori direttrici della rete Waynet. Queste direttrici collegano tutta la parte di distribuzione radio, i 4 centri di produzione Nazionali di Roma, Milano, Napoli, Torino e tutte le 20 sedi provinciali per un totale di 60 diversi punti in cui é possibile introdurre i contributi.  A questa rete di backbone bisogna aggiungere tutta la capillaritá dei ripetitori e dei collegamenti in ponte radio che ne allargano le capacitá.

Waynet topo

Topologia Backbone Way Net

Indiscutibile che una rete del genere sia nel merito una fantastica potenzialitá per gli sviluppi futuri. Avere fibra vuole automaticamente dire che con un cambio di tecnologia é possibile aumentare a dismisura la capacitá e i relativi servizi offerti. Si puó pensare di continuare a fornire i servizi Video broadcasting + servizi Mobili + servizi di accesso ad Internet etc. I costi di un’evoluzione di queste dimensione sono comunque alti ma nulla é paragonabile ai costi di posa della fibra. Avere quindi questa infrastruttura in piedi vuole dire assicurarsi potenzialitá quasi illimitate per i prossimi decenni.

A questo punto le mie convinzioni hanno iniziato a cedere. Vale la pena vendere un asset del genere? I dubbi sollevati da Fico all’annuncio della vendita di Ray Way erano chiari:

–        No perché é un asset strategico

–        No perché si svenderebbe

–        No perché deve rimanere sotto il controllo pubblico

Effettivamente il discorso é corretto e non conosco le ragioni dietro alla proposta Renziana della vendita. Non vede il strategico asset? ha altre idee per renderlo piú produttivo? Non ho risposta a tutto questo ma dubito fortemente che Renzi possa avere una visione cosí a lungo raggio per il futuro. Se ci fosse un piano irresistibile perché non dirlo subito? Ho come l’impressione che ci sia solo la necessitá di fare cassa e quindi le parole di Fico sono da condividere.

Dopo questa riflessione peró la mia mente cambia di nuovo direzione per un motivo ben preciso. E’ vero, le potenzialitá di questa rete sono infinite. Puó risolvere il problema del digital divide in fretta,  puó evolvere verso le nuove tecnologie IP, verso le nuove tecnologie LTE (di cui ho giá scritto qui) oppure estendere il segnale Wifi sui propri ripetitori. Insomma le possibilitá elencate (parzialmente e superficialmente) da Fico, sono infinite.

E quindi? la vendiamo?

Parzialmente direi di Sí.. perché?

Perché nelle mani dello Stato tutto marcisce. Spiace dirlo ma se tutti gli investimenti elencati da Fico sono veri é altrettanto vero che non potranno sicuramente arrivare da un’azienda in crisi con cali di fatturato. Sicuramente non possono arrivare da uno Stato spendaccione che vede nei bandi pubblici solo la possibilitá di distribuire favori e tangenti.E questo il M5S lo sa bene e lo critica tutti i giorni.

E quindi? Ne vendiamo una parte. Lo Stato rimane l’azionista di maggioranza ma facciamo partecipare qualche privato che con i loro investimenti possono far veramente evolvere la rete. Inutile sperare che questa evoluzione possa arrivare dal pubblico.

In questo link ufficiale di Ray Way é elencato l’evoluzione della rete dalla sua creazione nel 2003 ad oggi. Ora siamo nel 2014, giá nel 2004 si parlava di evoluzione verso le nuove tecnologie come l’IP ma nulla é stato fatto. Come faccio ad aspettarmi che una rivoluzione arrivi proprio adesso senza fondi disponibili?

Ha ragione Fico sulle potenzialitá della rete. Non credo conosca le evoluzioni delle reti di telecomunicazioni ma i servizi video si stanno pesantemente spostando nella rete IP (Internet) come mezzo di distribuzione. Le persone cambiano inoltre le loro abitudini e vogliono interazione e Video on Demand (a richiesta) rispetto alla tradizionale programmazione.

Nuovi dispositivi stanno cambiando le regole delle comunicazioni: La mobilitá la fa da padrone, serve connettivitá ovunque e chi meglio di una rete come WayNet potrebbe fornire servizi del genere?

Il traffico video nelle reti mobili sará il 70% del totale per il 2018 come Cisco (leader delle reti IP) scrive in questo suo report.

Mobile Traffic 2018

Trend di crescita del traffico mobile per servizio

E’chiaro che il video é il futuro delle reti Internet e quindi il mercato della RAI cambierá sede, bisogna essere pronti. Per questa ragione condivido il pensiero tecnologico di Figo ma non la sua mossa politica. Dubito fortemente che se RayWay rimane nelle mani (bucate) dello stato ci si possa aspettare una grossa evoluzione in questa direzione. Fico rimane un nostalgico del pubblico ovunque come lo é tutto il programma (di spesa) del M5S. Solo l’apertura al mercato puó attirare investimenti per migliorare l’infrastruttura. Da sola la Rai non ce la puó fare se le perdite annue sono di qualche centinaio di Milioni.

Ovvio che qualcun altro oltre alla RAI userá la rete ma con le dovute evoluzioni ci sará banda per tutti e si potrá persino venderla ad altri operatori.

Insomma: Una grande opportunitá ma solo una mente coraggiosa puó andare verso questa liberalizzazione.

Non sono affatto convinto che questa stia nella mente di Renzi. Nella sua furbizia politica sa benissimo che vendere infrastruttura é meglio che tagliare l’unica vera spesa inefficiente della RAI, il personale. Se lo facesse perderebbe consenso e questa é l’unica ragione dietro alla proposta di vendita di RaiWay ma non sicuramente la liberalizzazione (giusta) della rete per i motivi sopra elencati.

Forse raggiungerá un ottimo risultato comunque e sará fortunato ma una cosa é certa: Piedi di piombo considerando le potenzialitá e quindi il prezzo di una rete del genere bisogna vendere e non svendere.

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