Era un po’ di tempo che non leggevo piú articoli anti Euro e pensavo che forse il soggetto era stato per ovvi motivi messo in disparte. Oggi invece capito per caso su questo post di Beppe Grillo dove ho trovato una lista di “False paure” sull’abbandono dell’euro che a definirle ridicole é fare un complimento.
L’elenco in questione non dà nessun valore aggiunto al discorso Euro perché troppo generico, semplicistico e riduttivo. La mia posizione sull’Euro mi sembra abbastanza chiara e ne ho giá scritto in piú post.
Nello scenario politico Italiano Il M5S non é l’unico a portare avanti queste teorie lontane dalle regole economiche e proprio in questo periodo é ben accompagnato dalla cricca Leghista di Salvini che fra Rom ed No-Euro fa una propaganda alquanto discutibile. Gli Italiani peró si innamorano dei concetti di pancia e non di quelli di sostanza che sono sempre troppo noiosi.
Chiarisco per eventuali critiche iniziali: Parlo di M5S senza distinguerlo da Grillo per motivi che a me sono ovvi. Senza il secondo, il primo non esisterebbe e se qualcuno ancora pensa che le due cose possono essere distaccate fa un grosso errore di valutazione. Quindi il blog del creatore e proprietario del marchio 5S è per me una delle voci del movimento.
Ma torniamo alla nostra lista delle NON paure sull’uscita dell’euro:
1 – I Mutui. Nessun problema secondo Grillo, tutto nella nuova valuta, stessi interessi e non ben definiti “vantaggi”
Ragioniamo
Mutui Variabili: Ma se la nuova valuta si svaluta (e si pensa di molto), chi ha grossi capitali in Italia proverebbe a fuggire. Per evitare fughe la banca centrale alzerebbe i tassi di interesse. Quando i tassi di interesse aumentano anche i mutui aumentano. Ma quale Euribor fisso Mr Beppe? Adesso con l’Euro i tassi sono ai minimi difficile fare meglio e allora quali sarebbero vantaggi?
Mutui Fissi: Diciamo che l’interesse non aumenta. Ho una cedola di 300E al mese. Diventa 300 Nuove Lire (da ora NL). La NL si svaluta. Il mio stipendio avrá un valore in NL uguale ma il costo della vita sará piú caro causa svalutazione. Se prima il mio stipendio era 2000E, adesso é 2000NL con una svalutazione del 20%. Ció vuol dire che vale in termini reali 1600E e se il mio Mutuo conta sempre per 300NL il suo peso su uno stipendio mensile é piú alto rispetto a prima.
I nuovi Mutui: Ma anche supponendo che i mutui in essere non cambino, cosa accade per quelli nuovi aperti dopo l’introduzione della NL? Se il costo del denaro é piú alto non é che forse anche gli interessi sui mutui aumentano di conseguenza? Dove sono i vantaggi continua a sfuggirmi.
2 – Inflazione. Grillo afferma che l’inflazione serve (bene). L’Italia diventa piú competitiva e non é vero che i costi delle materie prime aumentano. Vedi il petrolio, nonostante la svalutazione dell’Euro sul dollaro il prezzo della benzina non ne ha risentito perché per la maggior parte è fatto di tasse.
Ragioniamo. Adesso sembra che il piano di Draghi sul famoso Quantitative Easing per produrre un pó di inflazione sembra essere giusto agli occhi di Grillo. Ho sempre pensato che Draghi fosse un “potere forte” che non poteva fare nulla di buono a prescindere, come cambiano le cose. Ma a parte questa riflessione mi chiedo: Se il petrolio sale diciamo del 50% (circa quello che ha perso nell’ultimo anno) e magari la NL si svaluta del 20%, siamo proprio sicuri che non se ne accorgebbe nessuno?
Se tutte l’economia intorno a noi rimane in Euro, qualunque prodotto che importiamo diventa piú caro del 20% (e non sará solo il 20%). L’Italia negli ultimi anni é riuscita a crescere nell’ export nonostante l’Euro come mai? In generale se si pensa di vincere la competizione internazionale con la svalutazione vuol dire che si é capito poco di come funziona il mercato globale e di chi siano i nostri concorrenti. Non voglio andare oltre su questo punto ma guardate ad est e pensate se veramente volete competere con loro svalutando. Auguro agli Italiani qualcosa di piú di una ciotola di riso come budget famigliare per una cena di lusso a casa.
Sui costi che non aumentano possiamo aggiungere ancora l’Energia elettrica e i pomodori Spagnoli. Se preferiamo invece mangiare i pomodori Italiani dovremo per forza trasportarli dal sud con mezzi mossi a carburanti fossili, proprio quelli che non aumentano secondo i geni.
3 – Conto Corrente. Nessun problema e poi uno puó comunque averlo in altre valute straniere come giá oggi capita.
Ragioniamo. Sí certo il conto corrente in NL svalutato é uguale a quello vecchio in Euro e se uno volesse mantenere il suo valore va in Svizzera ad aprire un conto in Franchi. Perché l’Italiano medio notoriamente ha sempre un secondo conto corrente in dollari o Franchi svizzeri. No Comment.
4 – Titoli di Stato. Tanto giá adesso non valgono quindi anche se perdono un pó in futuro poco cambia.
Ragioniamo. Forse questo è l’unico punto in cui i rendimenti salgono. Mi sembra che con la Lira i rendimenti sono sempre stati ben piú alti di quelli odierni? In ogni caso un Titolo di Stato é solo Debito aggiuntivo, forse un dettaglio in un’Italia al 130%.
5 – Passaggio dall’Euro alla Lira. Riporto per completezza tutto il punto.“Il cambio probabilmente sarà 1 a 1 con la nuova valuta che poi si svaluterà un po’. L’effetto sui prezzi farà si che da subito probabilmente rimarranno uguali a quelli che vediamo oggi semplicemente denominati nella nuova valuta.”
Ragioniamo. La nuova Lira si svaluterá quindi un pó. “Un pó” quanto? A cosa serve specificare? Cosa importa se sará un 20% o un 40%… é sempre e comunque “un pó”. I prezzi subito saranno (probabilmente) uguali (certo) e poi dopo un anno di svalutazione saranno piú alti (pari alla svalutazione)… e quindi? nessun problema, solo “un pò” più cari.
6 – Aumento della Benzina. Come giá scritto nessun problema: Sono tutte tasse e poi signori miei siamo ai minimi storici.
Ragioniamo. E se i minimi storici del petrolio cambiassero raddoppiando i valori di nuovo visto che siamo attorno ai 50$ e 2 anni fa eravamo attorno ai 100$. Questo aumento piú la svalutazione non si sentirebbe nelle nostre tasche?
6 – Import: aumento dei prezzi dei prodotti importati. Secondo Grillo o chi scrive per lui il problema esiste solo sui prodotti tecnologici ma si risolve investendo sull’innovazione. L’Export puó crescere solo verso le aree extra Euro perché contano di piú rispetto ai paesi in area Euro.
Ragioniamo. Quindi vogliamo fare competizione ai produttori di tecnologia asiatici? Uhm ma che bel piano, vogliamo fare competizione a paesi come Cina e Vietnam? Continuo a pensare che dobbiamo diventare piú competitivi e puntare sulla qualitá (che non c’é in Asia) e provare a pensare che quella Tedesca é il nostro obiettivo non quella di massa elettronica dell’Asia. Sappiamo come vengono trattati i lavoratori cinesi nelle famose catene di montaggio tecnologiche vero? É veramente questo il nostro obiettivo sogno?
Per il discorso Export, certo che cresce piú fuori dall’Area Euro, perché l’Asia é attualmente la parte del mondo a crescita maggiore. Ma in ogni caso nessun tipo di problema una volta usciti dall’Euro sará tutto export extra-Euro e sará tutto import extra-Euro e come dice il saggio aumenteranno solo i prezzi dei nostri smartphone, quindi nessun problema ce li costruiamo noi.
Salvo poche eccezioni le aziende che non hanno una componente di import nei loro prodotti è minima. In generale se il costo del materiale che si acquista per la propria produzione aumenta il margine sui prodotti diminuisce. Quindi per evitare problemi l’export deve aumentare di molto o almeno per almeno una componenete pari all’aumento dei costi.
A giá ci siamo dimenticati le aziende che vendono solo sul territorio Italiano e non esposrtano? Sono solo la maggioranza. E per quelle cosa capita? Ops…
Conclusioni.
Nessuno nega che l’Europa attualmente stia passando un periodo critico e molte delle sue criticitá sono dovute alla pessima gestione degli ultimi anni. Non esistono regole comuni, non esiste un reale controllo centrale ad esclusione di quello Tedesco e della sua disastrosa applicazione dell’Austerity. Queste sono le vere colpe di un sistema di paesi che non si é mai concretizzato abbastanza ma dove l’unione monetaria é irreversibile o meglio se si rompe in maniera unilaterale (un paese che lascia) i rischi e i costi per il paese sono troppo alti.
Perché secondo voi la Grecia di Tsipras non vuole lasciare l’Euro? Leggetevi un pó di dichiarazioni di Tsipras e capirete che nonostante la sua impreparazione nel guidare il paese almeno questi rischi li conosce bene.
Pensare che la politica monetaria possa far ripartire un paese é forse la cosa piú spaventosa nascosta dietro a questi ragionamenti. Spread, valore delle monete non sono decisi dalle banche centrali ma da compratori esterni che a seconda dei loro acquisti ne fanno il valore. Un banca centrale puó solo creare inflazione ma se poi nessuno compra i titoli di stato lo spread aumenta indipendentemente.
Il mercato é globale e non é possibile escludersi, o meglio é possibile ma poi nessuno impresterá piú soldi quegli stessi che servono per mantenere Ospedali, Sicurezza, Mezzi pubblici etc. Basta guardare l’Argentina che a 20 anni dal default non si é ancora ripresa ed é sull’orlo di un nuovo collasso.
Ragionamenti cosí poveri sulla svalutazione non possono che far pensare alla politica di fine anni 70 e 80 dove la gestione Democristiana/Socialista/Comunista non ha fatto che continuare a svalutare per poter allegramente spendere sprecare i soldi pubblici. Nessuno si é mai preoccupato di riformare il sistema ma solo di ridurre l’impatto del debito a forza di svalutazioni. Qualcuno era anche felice perchè i Titoli di Stato avevano rendimenti attorno al 10% senza capire che poi tutto veniva inghiottito dall’inflazione e dall’aumento delle tasse. Forse le tasse non aumentavano ma il debito sí e a 40 anni di distanza ne paghiamo le conseguenza, la svalutazione la pagano i cittadini non lo Stato. Adesso stiamo ancora pagando caro quel periodo ma sembra esserci a detta di tanti (ignoranti) molta nostalgia.
…e negli anni 70-80 l’Asia non c’era? Riuscite a fare ancora un altro collegamento? Riuscite a capire che il mondo di oggi è molto diverso?
Non si compete con la svalutazione ma rendendo il paese efficiente ovvero facendo tutte le riforme che mai sono state fatte e che non sembrano interessare ancora a nessuno. Nessuno guarda i dati altrimenti vedrebbe che durante il periodo dell’Euro l’Italia é sempre stata uno dei pochi paesi a crescita bassa rispetto agli altri (che avevano anch’essi l’Euro)? Che sia stata colpa nostra?
Vorrei chiudere con alcune semplici domande per i fans del M5S e di Salvini essendo questi i due partiti che si spacciano a unici difensori delle categorie piú povere:
- Ma chi pensate colpisce veramente l’inflazione? Le categorie piú povere o quelle piú ricche?
- Chi soffre di piú un aumento della spesa quotidiana del 20%,30% o 40% in piú? il ricco o il povero?
- Chi puó spostare all’estero i propri risparmi? Un operaio?
- Chi NON soffre l’aumento della benzina, del Gas, dell’Energia? un Operaio?
- Chi NON ha difficoltá con un aumento di 200E sulla rata del mutuo? Un Operaio?
Guardate cosa sta capitando adesso in Russia? L’economia Russa sta forse ripartendo dopo che la sua moneta ha perso il 50% del suo valore? Si parla di almeno 6 anni per poter recuperare la perdita. Pensate veramente che se la stessa cosa capitasse all’Italia avremmo ancora tutto questo tempo dopo la crisi che abbiamo appena passato?
Prima di propagandare teorie basate sul nulla sarebbe meglio informarsi un pó di piú per evitare di creare aspettative poi tragicamente smentite dalla realtá ben diversa da queste teorie di basso livello.
In ogni caso amici M5S o Leghisti non siete soli, tranquilli! L’ignoranza economica a Roma non é purtroppo solo una vostra prerogativa.
One Reply to “No Euro e la solita ignoranza economica a 5 stelle”